CONFAP, SPERIMENTAZIONE DUALE. INCONTRO PILOTA DEL 24 GENNAIO 2018

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1 CONFAP, SPERIMENTAZIONE DUALE. INCONTRO PILOTA DEL 24 GENNAIO 2018 Il 24 gennaio si è svolto il primo incontro pilota del 2018 sulla sperimentazione del Sistema Duale promossa da CONFAP. L evento, organizzato presso la sede del CIOFS di Via Marghera a Roma, ha avuto l obiettivo di proporre gli indirizzi strategici della sperimentazione, con la stesura della bozza delle Linee Guida per i centri aderenti al progetto. La prima parte della giornata è stata dedicata agli aspetti generali (strategie, metodologia, normativa), mentre il pomeriggio ha riguardato i lavori di gruppo, con i focus di discussione sulle sperimentazioni in corso. Il seminario è stato aperto dalla Dott.ssa Rita Festi di SCF e da Suor Manuela Rabazza, Presidentessa del CIOFS-FP. Suor Manuela, in occasione del Santo del giorno Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, ha ricordato tale figura come uomo ponte i cui principi di vita vertevano su dolcezza, comprensione e stima. Dell importanza del Duale, ha ricordato la Presidentessa del CIOFS-FP, si è parlato nel corso del Seminario Europa La strada giusta per i nostri ragazzi è quella dell apprendimento a 360 : se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo (Confucio). La Dott.ssa Paola Vacchina, Presidentessa di FORMA, si è occupata dalla presentazione della bozza delle Linee Guida, articolate in 4 paragrafi. La rappresentante di FORMA ha evidenziato la necessità di rafforzare la IeFP mediante il Duale. Il Sistema Duale ha dichiarato la Dott.ssa Vacchina costituisce un modo per promuovere la Formazione Professionale presso le Istituzioni e rivedere le qualifiche ed i diplomi della IeFP, in coerenza con la riforma della IP, anche con l aiuto dei territori. Altro obiettivo fondamentale è accreditarsi presso l Impresa 4.0, per offrire la nostra rete come rete significativa (Piano Impresa 4.0, sia per ITS che per i CFP). A tale proposito, il 7 febbraio prossimo è previsto un incontro presso Unioncamere per parlare dei PID (Punti di Impresa Digitale). Come accennato, la bozza delle Linee Guida è composta da 4 paragrafi: 1) la via italiana al sistema duale 2) strategia 3) l alleanza con le imprese e gli enti 4) ampliamento dell offerta formativa e dell utenza. Nel paragrafo 1 si sottolinea l importanza di riavvicinare il sistema educativo al tessuto produttivo. Nel nostro Paese tale passo è stato proposto dai recenti provvedimenti legislativi su: introduzione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro nell ultimo triennio di tutte le scuole secondarie superiori (art. 33ss della L. 107/2017); riordino dell Istruzione Professionali in raccordo con il sistema di IeFP (D.lgs. 61/2017 attuativo della L. 107); modifica della disciplina dell apprendistato

2 (Capo V del D.lgs. 81/2015), per la costruzione di un sistema duale, basato su un sistema di coprogettazione di percorsi fra ente formativo ed azienda. A tutto ciò va aggiunta l esperienza dei Poli tecnici professionali ed il consolidamento della higher VET, rappresentata in Italia dal sistema dell Istruzione Tecnica Superiore (ITS). Infine altro step fondamentale è costituito dallo sviluppo delle politiche attive del lavoro mediante l intervento di riforma definito nel decreto legislativo 150/2015, in materia di servizi per il lavoro e politiche attive. Ma cosa si intende per Sistema Duale nel nostro ordinamento? L Italia si è ispirata al modello tedesco con la disciplina dell apprendistato (D.lgs. 81/2015). La formula italiana, però, si differenzia da quella tedesca per una caratteristica importante: in Germania il sistema duale riguarda i percorsi formativi professionalizzanti di livello secondario e terziario, mentre nel nostro Paese i giovani fra i 15 e i 29 anni possono conseguire in apprendistato qualunque titolo di studio (dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca). Già dal 2005 è possibile svolgere in alternanza scuola-lavoro gli interi percorsi di istruzione e formazione professionale nonché di istruzione secondaria di secondo grado. Con la Legge sulla Buona Scuola (L.107/2015) si è resa obbligatoria l alternanza negli ultimi tre anni dei licei (200 ore), negli istituti tecnici e professionali (400 ore). Gli Istituti Professionali sono poi stati oggetto di riordino con il D.Lgs. 61/2017 (attuativo della L. 107/2015), al fine di creare un unica Rete nazionale che raccordi IP e IeFP. Il Legislatore si legge nelle Linee Guida - con queste previsioni ha affermato implicitamente un principio pedagogico fondamentale: attraverso il lavoro, sia nella forma dell apprendistato formativo sia in quella dell alternanza, è possibile maturare le competenze attese in esito a qualsiasi percorso di studio, anche quello apparentemente più teorico. Ciò conferma per riflesso il valore educativo dei percorsi formativi che mettono al centro l attività pratica e, segnatamente, il lavoro. L impianto normativo che regola il sistema duale nell IeFP è così sintetizzato: Alternanza: Stato - D.lgs. 226/2005: Livelli essenziali delle prestazioni Regioni - Normativa regionale: Disciplina generale e di dettaglio Apprendistato: Stato - D.Lgs. 81/2015 (artt ): Cornice normativa valida per tutti i contratti di apprendistato; D.M. 12 ottobre 2015: Standard formativi e criteri generali per la realizzazione dei percorsi di apprendistato (livelli essenziali delle prestazioni) Regioni Normativa regionale: Profili formativi dei percorsi in apprendistato

3 Parti Sociali CCNL; Accordi interconfederali. Il 24 settembre 2015, su iniziativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in sede di Conferenza Stato-Regioni è stato siglato un accordo sulla sperimentazione di Azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell ambito dell Istruzione e Formazione Professionale. Due le linee di intervento promosse: la Linea 1 puntava allo sviluppo del sistema di placement dei Cfp, fornendo, tramite Anpal Servizi, il supporto per la costituzione o il rafforzamento all interno degli enti di uffici preposti a tale funzione; la Linea 2 mirava all implementazione di percorsi formativi duali nell IeFP. Per l attuazione della Linea 2 le Regioni hanno avuto a disposizione risorse per finanziare i percorsi formativi degli alunni iscritti all IeFP in attività di alternanza scuola-lavoro (tirocini curricolari o impresa formativa simulata) rafforzata ossia non inferiori al 40% dell orario ordinamentale per il secondo anno e al 50% per il terzo e quarto anno, in ogni modo per un monte ore annuale di almeno 400 ore oppure l assunzione dei giovani in apprendistato fino al conseguimento della qualifica, del diploma professionale o del certificato di specializzazione tecnica superiore. Dunque, oltre alle risorse ordinarie già destinate al finanziamento dell apprendistato, sono stati investiti 27 milioni di euro sia per il 2015 che per il A questi la Legge di bilancio per il 2017 ne ha aggiunti altri 27, fondamentali per proseguire la sperimentazione anche in quell anno. Secondo i dati INAPP, risulta che, ad un anno dall inizio della sperimentazione, quasi tutte le regioni (escluse solo Sardegna e Basilicata), hanno aderito all iniziativa. Al 31 dicembre 2016 i percorsi del Duale hanno coinvolto allievi. Ben di tali percorsi sono stati finalizzati al reinserimento nella formazione di giovani Neet. Il 59% degli allievi frequentava percorsi per il conseguimento della qualifica professionale, mentre circa il 29% era iscritto al IV anno IeFP. Scarsa la percentuale di iscritti ai percorsi di IFTS (circa il 5%), tutti concentrati in Lombardia. Una ricerca più recente dell INAPP indica che sono stati siglati contratti di apprendistato di I livello registrati nel sistema delle Comunicazione Obbligatorie tra il gennaio 2016 e aprile Di questi, circa il 40% è stato stipulato nelle regioni settentrionali. Dall indagine condotta dalla rete CONFAP/FORMA al termine del I anno di sperimentazione dei percorsi formativi del Duale, mediante il monitoraggio su 148 centri di formazione distribuiti in 14 regioni italiane, risulta che dei circa allievi coinvolti, il 18% ha sottoscritto contratti di apprendistato per la qualifica ed il diploma.

4 Un attenzione particolare meritano le novità contenute nella Legge di bilancio per il 2018 (L. 205/2017). Sono previsti nuovi fondi per l implementazione del sistema duale in generale, ma non sono fissate misure specifiche solo per l IeFP. Nello specifico vengono destinati, annualmente, in totale 85 mln di euro così ripartiti (comma 110): 75 mln per l apprendistato di I livello (anche per il conseguimento dei titoli d istruzione) e l alternanza; 5 mln per la proroga degli incentivi ex art. 32 d.lgs. 150/2015 (15,8 mln per il 2019 e 22 mln a decorrere dall'anno 2020). 5 mln per coprire le spese di assicurazione Inail a favore degli iscritti ai percorsi di IeFP gestiti dagli istituti formativi e dagli istituti scolastici paritari (ex c. 8 art. 32 del D.lgs. 150/2015). Viene abrogato il finanziamento aggiuntivo stabile di 25 mln introdotto nel d.lgs. 61/2017 (Revisione dei percorsi di Istruzione professionale e raccordo coi percorsi dell IeFP) per le attività di formazione duale rivolte all'apprendistato di primo livello (articolo 32, comma 3, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150). Lo stanziamento aggiuntivo di 50 mln è previsto per il solo 2018, ed è destinato al finanziamento dell apprendistato di I livello e per l alternanza. Il paragrafo 2, inerente la strategia, promuove un modello di Duale fondato sulla triade allievi, economia, territori. La via italiana al Sistema Duale prevede tre modalità dell offerta formativa: apprendistato per la qualifica, alternanza scuola lavoro rafforzata e impresa formativa simulata. Dal monitoraggio dalla rete Confap e Forma del I anno della Sperimentazione nazionale (a.f. 2016/2017), nella distribuzione delle tre modalità di realizzazione previste, si registra una prevalenza di Regioni che prevedono l alternanza e un numero inferiore di Regioni che hanno optato per impresa formativa simulata e apprendistato per triennio e IV anno. Prevalgono, inoltre, percorsi di Duale al IV anno. In tutto ciò l azienda appare come partner in senso ampio, non solo come realtà manifestante fabbisogni formativi verso i Cfp, ma anche come soggetto attivo nel processo formativo e di apprendimento. Il Duale si manifesta come elemento di rilancio dei CFP sull intero territorio nazionale. Quello dei CFP è un ruolo strategico nel raccordo fra imprese ed allievi e permette lori di offrirsi come soggetti in grado di assicurare lo sviluppo del capitale umano lungo tutto l arco della vita, andando oltre l attuale segmento di transizione scuola-lavoro. Per far questo, gli Enti di Formazione devono impegnarsi a più livelli: nuovi servizi per l orientamento (o il loro rafforzamento); nuovi servizi per il lavoro (o rafforzamento); nuove tipologie di utenza; interventi di natura organizzativa per impostare il nuovo rapporto con le singole aziende e con il tessuto imprenditoriale.

5 Già dal I anno di sperimentazione nazionale sul Duale, presso i CFP pare concretizzarsi il raccordo fra prima formazione, politiche del lavoro e formazione e servizio alla persona. Le nuove sfide per la IeFP vertono sui seguenti nodi strategici: politiche per l inserimento lavorativo dei giovani (Garanzia Giovani), istanze in favore dei lavoratori in cerca di occupazione (Politiche attive nazionali e regionali), impatto sul lavoro della quarta rivoluzione industriale (Lifelong Learning). L alleanza con le imprese e gli enti è il tema centrale del paragrafo 3. Per loro stessa natura, i percorsi del Duale si fondano su uno stretto rapporto enti di formazione/datori di lavoro. Ciò è testimoniato da quanto verificatosi nel primo anno di sperimentazione, durante il quale i CFP hanno implementato ed ampliato i raccordi con le imprese. Nel Sistema Duale, l ingaggio delle aziende si basa sulla possibilità di occuparsi attivamente al proprio interno dello sviluppo professionale di risorse giovani. In tal senso, il contratto di apprendistato formativo è la testimonianza più evidente di tale coinvolgimento. Tale opportunità è incrementata dall opportunità di entrare in rete con enti di formazione già specializzati in questo ruolo. Varie le chance di crescita del rapporto CFP-azienda: nella selezione di nuove risorse, dato che gli Enti formativi possono selezionare gli allievi più adatti; nello sviluppo del capitale umano, mediante la costante attenzione a formazione ed aggiornamento delle risorse. Il risultato generale porta a vantaggi per ogni attore coinvolto: imprese, enti e, soprattutto, giovani. Il Duale reca benefici nel rapporto con imprese grandi ma anche medio-piccole. Appare fondamentale approfondire la conoscenza dei bisogni formativi delle filiere, in modo da realizzare e strutturare percorsi formativi utili al territorio. Nel quadro complessivo del Duale in Italia, un ruolo centrale è svolto dai percorsi di Apprendistato per la qualifica e il diploma. I vantaggi per la IeFP sono evidenti: ogni contratto offre un alto livello di ingaggio delle imprese; gli Enti di Formazione mediante l apprendistato formativo possono implementare l elemento dell apprendimento attraverso il lavoro. Per gli enti di FP, l apprendistato formativo rafforza la loro identità ed il loro ruolo; per le imprese costituisce, tra l altro, un elemento di riduzione dei costi per l azienda, sulla base dello scambio retribuzione/formazione introdotto dal D.lgs. 81/2015. Ovviamente enti e CFP hanno il compito di presidiare l attuazione dello strumento contrattuale e della relativa normativa, in modo di supportare le imprese ed accelerarne la conoscenza e l utilizzo.

6 Il paragrafo 4, infine, tratta il tema dell ampliamento dell offerta formativa e dell utenza. Una delle principali caratteristiche del Sistema Duale italiano è costituita dall allargamento dell offerta formativa, derivante dall esigenza di soddisfare i bisogni formativi di un utenza sempre più ampia. Utile, in tal senso, sarà per i CFP l adozione di modelli organizzativi flessibili e fluidi, in grado di adottare strategie comuni e di fornire agli operatori servizi e strumenti didattici condivisi, adatti per diverse occasioni. Il suggerimento è quello di puntare sempre più sulla personalizzazione dei percorsi e sul metodo dei compiti di realtà. Compiti di realtà che vanno progettati insieme alle aziende, secondo un principio di circolarità fra teoria e pratica. Occorre una progettazione capace di stimolare gli allievi in modo da farli crescere nelle loro competenze sul profilo professionale, sociale e personale. Un esempio di percorsi personalizzati ed aperti al territorio è rappresentato dai Fab.Lab e dal metodo Chance. Fab.Lab è un percorso formativo fondato sulla partecipazione dello studente ad un progetto finalizzato alla realizzazione di un servizio o di un prodotto particolarmente innovativo. Il tutto creato entro un laboratorio tecnologico attrezzato e sotto la supervisione di un esperto del settore. Trattasi di una metodica che permette agli allievi del centro e agli studenti di altre scuole di porre in atto project work interdisciplinari, nonché a giovani adulti ed adulti occupati o disoccupati di sperimentare proprie idee progettuali. Il metodo Chance si fonda su un percorso destrutturato attuato su un piccolo gruppo di allevi, che prevede l ingaggio di attività laboratoriali e situazioni lavorative significative. Il fine è quello di conoscere le proprie potenzialità e le proprie ambizioni. I target ideale è costituito da giovani e giovani adulti in condizioni di difficoltà. La Suddetta didattica di laboratorio permette di valorizzare le capacità formative dei percorsi fondati sull alternanza fra attività pratica e teorica. Due i percorsi formativi che possono essere svolti dai CFP: percorso classico: percorso tradizionale dell IeFP, caratterizzato a una didattica imperniata sui compiti in situazione e da un alternanza scuolalavoro contenuta (tirocini brevi di 3-4 settimane, impresa formativa simulata). Esso è destinato in prevalenza a ragazzi provenienti dalla scuola secondaria di I grado ed a giovani in condizione di dispersione scolastica rispetto a percorsi di scuola secondaria di secondo grado; percorso duale: percorso svolto soprattutto in impresa o in alternanza rafforzata o in apprendistato. Esso si basa sull apprendimento in situazione e sulla regolare circolarità fra riflessione e pratica. I destinatari ideali sono non solo i ragazzi particolarmente motivati, ma anche quelli

7 meno inclini alla didattica in aula, dunque anche giovani e giovani adulti in condizione di sospensione sociale (Neet). Considerato lo stretto rapporto fra politiche formative e politiche attive, i CFP hanno necessità di proporre anche servizi per il lavoro (servizi per il lavoro e l orientamento; formazione per adulti ed imprese; progetti di sviluppo territoriale). L allargamento dell offerta formativa va di pari passo con l estensione e la diversificazione dell utenza, suddivisa nei seguenti macro-target: giovani provenienti dalla secondaria di primo grado desiderosi, dopo il primo anno, di intraprendere un percorso formativo fondato sulla pratica ed il lavoro; giovani, con titolo di studio, in cerca di opportunità lavorative attraverso un nuovo percorso formativo professionalizzante; disoccupati che hanno perso il lavoro o aspirano a trovarne uno più stabile e coerente con le proprie caratteristiche, sulla base delle opportunità offerte dagli entri accreditati ai servizi per il lavoro; giovani e giovani-adulti dispersi e NEET che vogliono cimentarsi in percorsi di formazione-lavoro basati su un forte collegamento tra CFP e imprese (anche in connessione con i nuovi CPIA); occupati che desiderano sviluppare le proprie competenze o cambiare professione mediante percorsi di riqualificazione. Il Dott.Eugenio Gotti, CEO presso la Noviter ed esperto di politiche per l'istruzione, la formazione e il lavoro, ha parlato degli scenari evolutivi in materia di lavoro e formazione. In particolare il fondatore di Noviter si è concentrato su: 1. Legge di Bilancio 2018 (L.205/2017): principali novità 2. Attuazione del 150/2015 e gli ultimi accordi in Conferenza Stato Regioni 3. Garanzia Giovani: fase 2 e prospettive 4. IP e IeFP: Decreto 61/ Le principali novità previste dalla Legge di Bilancio 2018 sono le seguenti: Risorse sistema duale (cc ) Partecipazione CFP PON Scuola (c.628) Sgravi contributivi per i giovani (cc ) Risorse aggiuntive ITS (cc.67-69) Credito di imposta per le spese di formazione 4.0 (cc.46-56) Trasferimento dati agli accreditati nazionali ai servizi per il lavoro tramite il sistema informativo (cc.801,803) Per quanto riguarda il rafforzamento del sistema duale, la L.205/2017 prevede i seguenti punti: Stabilizzazione della sperimentazione del sistema duale. A decorrere dal 2018, 75 Mln/anno per il finanziamento dei percorsi formativi rivolti

8 all apprendistato di I livello e per quelli rivolti all alternanza scuolalavoro. Ulteriore finanziamento annuale per il sistema duale. Per la sola annualità 2018, 50 Mln per il finanziamento dei percorsi di apprendistato di I livello e alternanza scuola-lavoro. Abrogazione stanziamento di 25 Mln/anno previsti a regime dal decreto di riordino dell IP (d.lgs. 61/2017) per le attività di formazione duale rivolte all apprendistato di primo livello. Inoltre è prevista l estensione degli incentivi per le assunzioni con contratto di apprendistato di I livello previsti dall art. 32, comma 1, del d.lgs.150/2015 (c. 110, lett. d): No contributo di licenziamento (art. 2, cc. 31 e 32, L. 92/2012); Riduzione del 5% dell aliquota contributiva del 10% (art. 1, c. 773, L. 296/2006); Sgravio totale del contributo pari all 1,61% (1,31% per il finanziamento ASpI e 0,30% per i Fondi Interprofessionali). Le Risorse stanziate: 2018: 5 Mln 2019: 15,8 Mln A decorrere dal 2020: 22 Mln/anno Infine, la normativa stabilisce il finanziamento dell assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (comma 110, lett. e) per gli allievi iscritti ai corsi ordinamentali di IeFP curati dalle istituzioni formative e dagli istituti scolastici paritari accreditati: A decorrere dal 2018, 5 Mln/anno. Partecipazione dei CFP al PON Scuola. Partecipano alle misure del PON «Per la scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento» 2014/2020 anche le istituzioni formative accreditate ai sensi del capo III, D.lgs. 226/2005 che fanno parte della Rete nazionale delle scuole professionali (art. 7, c.3, D.lgs. 61/2017). Sgravi contributivi per i giovani 1. Bonus per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani under Bonus assunzionale post alternanza scuola-lavoro e apprendistato formativo N.B: Il bonus assunzionale post-alternanza o apprendistato formativo introdotto con la L. di Bilancio 2017 (L.232/2016) è stato soppresso e sostituito dal nuovo bonus previsto dalla L. di Bilancio La L. di Bilancio 2018 non ha previsto la proroga degli incentivi per l assunzione di: Giovani e disoccupati nel Mezzogiorno (Bonus Sud); «Neet» under 29 (Bonus Garanzia Giovani). La proroga di questi incentivi non è stata ancora approvata e dovrà essere eventualmente determinata da appositi provvedimenti amministrativi. Rapporti incentivati:

9 Assunzioni a tempo indeterminato a decorrere dal 1 gennaio Assunzioni avvenute nei mesi di novembre e dicembre 2017, ferma restando la durata di 3 anni a partire dal 1 gennaio Trasformazione di contratti a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato (fermo restando requisito anagrafico alla data della conversione) Prosecuzione di contratti di apprendistato in contratto a tempo indeterminato. Esclusioni: Rapporti di lavoro domestico Contratti di apprendistato Trasformazioni in contratti a tempo indeterminato di contratti di apprendistato professionalizzante stipulati con i lavoratori beneficiari di indennità di mobilità o di un trattamento di disoccupazione. Limiti di età Dal 1 gennaio 2018: fino a 35 anni. A decorrere dal 1 gennaio 2019: fino a 30 anni. Nel caso di prosecuzione di un contratto di apprendistato in rapporto a tempo indeterminato, il lavoratore non deve aver compiuto 30 anni alla data di prosecuzione del rapporto. Ammontare Esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (con esclusione dei premi e contributi dovuti all'inail) Importo massimo: 3.000/anno Durata massima: 3 anni 1 anno nei casi di prosecuzione (successiva al 31 dicembre 2017) di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, a decorrere dal primo mese successivo a quello di scadenza dei benefici contributivi relativi al rapporto di apprendistato (art. 47, comma 7 d.lgs. 81/2015). Bonus assunzionale post ASL o apprendistato formativo Lo sgravio triennale diventa TOTALE (100% dei contributi fino a max 3.000/anno) per i datori di lavoro che assumono, entro 6 mesi dall acquisizione del titolo di studio: Studenti che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola lavoro pari a: Almeno il 30 % delle ore di alternanza previste dalla L.107/2015 (400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei); Almeno il 30% del monte orario previsto per le attività di alternanza all interno dei percorsi di IeFP; Almeno il 30% del monte ore previsto per le attività di alternanza negli istituti tecnici superiori (ITS);

10 Il 30% del monte ore previsto dai rispettivi ordinamenti per le attività di alternanza nei percorsi universitari. Studenti che hanno svolto, presso il medesimo datore di lavoro, periodi di apprendistato di I livello o in alta formazione. Risorse aggiuntive ITS Incremento progressivo dei Fondi per il finanziamento dei percorsi di ITS nel triennio 2018/2020 L attuale stanziamento di 13 Mln a valere sul Fondo per l'istruzione e formazione tecnica superiore (legge 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 875) viene incrementato di: 10 milioni per il milioni per il milioni a decorrere dal Pertanto, a decorrere dal 2020 gli ITS potranno godere di un finanziamento aggiuntivo stabile di 35 milioni. Credito di imposta per le spese di formazione 4.0 Credito di imposta nella misura del 40% delle spese relative al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui viene dedicato ad attività di formazione definite con le parti sociali. Per le spese in attività di formazione effettuate a partire dal 1 gennaio 2018 Risorse stanziate: 250 Mln per l anno 2019 Condizioni Periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017 Costo del personale dipendente occupato in attività di formazione Riconosciuto il 40% del costo Limite: /anno per ciascuna azienda Attività di formazione definite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali Attività di formazione legate al Piano Nazionale Impresa 4.0 Spese ammissibili Attività di formazione svolte per acquisire e/o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 quali: big data e analisi dei dati cloud e fog computing cyber security sistemi cyber-fisici prototipazione rapida sistemi di visualizzazione e realtà aumentata robotica avanzata e collaborativa interfaccia uomo macchina manifattura additiva internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali applicate negli ambiti specificamente previsti dalla L. di bilancio (elencati nell Allegato A alla L. 205/2017).

11 Ambiti previsti (Allegato A, L. 205/2017) Vendita e marketing Informatica Tecniche e tecnologie di produzione Ammissibilità I costi devono essere certificati dal soggetto incaricato della revisione legale o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto nel Registro dei revisori legali. Le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale devono comunque avvalersi della certificazione di un revisore legale dei conti o di una società di revisione legale dei conti. Le imprese con bilancio certificato sono esenti dai predetti obblighi di certificazione dei costi. Limite massimo per le spese sostenute per l'attività di certificazione contabile da parte delle imprese non soggette a revisione legale dei conti: Non sono ammissibili le spese relative a: Formazione ordinaria o periodica organizzata dall impresa per conformarsi alla normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, di protezione dell ambiente e ad ogni altra normativa obbligatoria in materia di formazione. Trasferimento dati agli accreditati nazionali ai servizi per il lavoro tramite il sistema informativo Per favorire la ricollocazione delle persone nel mercato del lavoro e al fine di garantire una maggiore efficacia dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro, ANPAL comunica i dati relativi alle persone in stato di disoccupazione o a rischio di disoccupazione ai: soggetti iscritti all'albo informatico delle agenzie per il lavoro (art. 4, d.lgs. 276/2003) soggetti iscritti all'albo nazionale dei soggetti accreditati ai servizi per il lavoro (art. 12, d.lgs. 150/2015). La messa a disposizione dei dati è effettuata mediante il sistema informativo unitario, (art.13 del d.lgs.150/2015), cui i soggetti iscritti all'albo informatico delle agenzie per il lavoro e all'albo nazionale dei soggetti accreditati a servizi per il lavoro sono interconnessi. 2. Attuazione del 150/2015 e gli ultimi accordi in Conferenza Stato Regioni Nella seduta del 21 dicembre 2017 della Conferenza Stato Regioni e della Conferenza unificata sono state sancite importanti intese: direttamente attinenti l attuazione del Dlgs 150/2015 relative allo sviluppo e il rafforzamento delle Politiche Attive del Lavoro (Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro, in attuazione dell articolo 15 del D.L. 78/2015.

12 Unico DM prevede: Le linee di indirizzo triennali dell azione in materia di PAL (art. 1) Gli obiettivi annuali (2018) dell azione in materia di PAL (art. 2): tra cui, erogazione dell Assegno di Ricollocazione a tutti i destinatari aventi diritto; definizione di Unità di Costo Standard e standard di servizio per tutto il territorio nazionale. La specificazione dei LEP da garantire su tutto il territorio nazionale (art. 3 e allegato B) I tempi di convocazione da parte dei CPI delle diverse categorie di utenti (art. 4): massimo 90 giorni per il disoccupato e il disoccupato beneficiario di sostegno al reddito. Gli indicatori degli obiettivi annuali per il 2018 (art. 5 e allegato A): tra gli altri, l obiettivo di tempestività (24h) della trasmissione della DID/SAP da parte delle Regioni al nodo nazionale. Le azioni di monitoraggio da parte di ANPAL (art. 6) Specificazione dei LEP: Salto di qualità rispetto alle politiche attive del lavoro realizzate dai livelli regionali Con entrata in vigore d.lgs 150/2015 -> diritto esigibile dai cittadini Presenti nel DM standard e procedure a cui non sono associate specifiche risorse. Non si prevede una adeguata copertura economica per la sostenibilità dei LEP. Criteri per l accreditamento regionale dei servizi per il lavoro I criteri dell accreditamento regionale (art.12 d.lgs. 150/2015) I seguenti criteri sono oggetto di definizione del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali (presentato di seguito) e allo stesso tempo base dell Albo nazionale dei soggetti accreditati (ANPAL): coerenza con il sistema di autorizzazione allo svolgimento delle attività di somministrazione, intermediazione, ricerca e selezione del personale, supporto alla ricollocazione professionale, di cui agli articoli 4 e 6 del decreto legislativo n. 276 del 2003; definizione di requisiti minimi di solidità economica ed organizzativa, nonché di esperienza professionale degli operatori, in relazione ai compiti da svolgere; obbligo di interconnessione con il sistema informativo di cui all'articolo 13 del presente decreto, nonché' l'invio all'anpal di ogni informazione utile a garantire un efficace coordinamento della rete dei servizi per le politiche del lavoro; raccordo con il sistema regionale di accreditamento degli organismi di formazione; definizione della procedura di accreditamento dei soggetti abilitati ad operare con lo strumento dell'assegno di ricollocazione di cui all'articolo 23. Schema di DM su cui è stata raggiunta l intesa:

13 Maggior controllo delle Regioni sui servizi per il lavoro che vengono erogati sul proprio territorio da parte degli operatori accreditati a livello nazionale risolvere il problema del doppio regime dell accreditamento (nazionale e regionale), disciplinando le modalità con cui glim accreditati a livello nazionale potranno operare sui territori. Le Regioni si adeguano alle nuove disposizioni del DM entro dodici mesi dall entrata in vigore del DM. Requisiti per l accreditamento regionale: A. Requisiti minimi per l accreditamento regionale Per accreditarsi a livello regionale, i soggetti dovranno rispettare i seguenti requisiti: generali di ammissibilità; di carattere giuridico-finanziario; strutturali B. Requisiti aggiuntivi per l accreditamento regionale E previsto il raccordo con l accreditamento nazionale. Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro Il Piano prevede per l attuazione delle Politiche Attive del Lavoro: La realizzazione di azioni di sistema La definizione di servizi e misure di PAL. Pur non essendo direttamente attuativo del Dlgs 150/2015 rappresenta un importante atto di programmazione per lo sviluppo e il rafforzamento delle Politiche Attive del Lavoro. Il Piano pone l obiettivo di rafforzare la reputazione dei servizi pubblici per l impiego attraverso lo sviluppo di servizi per le imprese, utili a valorizzare il ruolo di intermediazione dei servizi pubblici per il matching tra domanda e offerta di lavoro. 3. Garanzia Giovani - Attuazione Fase II Rifinanziamento del Piano Nazionale Garanzia Giovani e FaseII del Programma Finanziamento di circa 1,2 Mld ripartiti tra le Regioni Nuove schede di misura che disciplinano i vari servizi attivabili all interno del Programma. Decreto Direttoriale n. 22 del à assegnazione risorse aggiuntive a valere sul PON IOG Approvazione PAR da parte delle Regioni Rispetto alla Fase I, si aggiungono alcune schede: 1-D (Intercettazione e attivazione di giovani NEET svantaggiati) 2-C (Assunzione e formazione) 5-bis (Tirocinio extracurriculare in mobilità geografica) 6-bis (Servizio civile nazionale nell Unione Europea) 9-bis (Incentivo Occupazione Giovani)

14 Altre risultano modificate: 2-A (Formazione mirata all inserimento lavorativo) 2-B (Reinserimento di giovani 15-18enni in percorsi formativi) 3 (Accompagnamento al lavoro) 4-A (Apprendistato per la qualifica e il diploma) 4-C (Apprendistato di alta formazione e ricerca) 5 (Tirocinio extracurriculare) 6 (Servizio civile) Nella Fase II, non sono state rifinanziate le seguenti misure: 4-B (Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere) 9 (Bonus occupazionale) Sostituita dall Incentivo Occupazione Giovani 4. IP e IeFP: Decreto 61/2017 Revisione dell Istruzione Professionale e raccordo con i percorsi di IeFP - Decreto legislativo n. 61 del 13 aprile 2017 recante Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale, nel rispetto dell articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale, a norma dell articolo 1, comma 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n Diversi nodi non sono stati risolti con il d.lgs. 61/2017, ma rinviati a decreti attuativi: 1. Decreto del MIUR, di concerto con MLPS, MEF, Min. Salute, previa intesa in sede di CSR e PA Determinazione dei profili di uscita degli indirizzi di studio dei percorsi di IP, distinguendoli da quelli degli IT, e dei relativi risultati di apprendimento Riferimento degli indirizzi di studio ai codici ATECO Indicazioni per il passaggio al nuovo ordinamento Correlazione tra i titoli IeFP e quelli della IP anche per facilitare il sistema dei passaggi 2. Decreto del MIUR, di concerto con MLPS, MEF, previa intesa in sede di CSR e PA Definizione dei criteri generali per favorire il raccordo tra il sistema dell IP e il sistema di IeFP e realizzazione percorsi IeFP in sussidiaria (da definire poi con accordo USR/Regione) 3. Accordo in CSR Disciplina delle fasi del passaggio dai percorsi di IP ai percorsi di IeFP 4. Decreto del MIUR, di concerto con il MLPS, previa intesa in sede di Conferenza unificata Disciplina della Rete nazionale delle scuole professionali 5. Intese MIUR e Regioni per definire i criteri generali dei corsi annuali per esame di stato. Nell ultima parte della mattinata, il Prof. Dario Nicoli, docente presso l Università Cattolica di Brescia, ha introdotto il lavori di gruppo da svolgere nella seconda parte della giornata. L attività odierna ha riguardato il

15 completamento dell elaborazione delle Linee Guida di settore, oltre che la verifica, attraverso il lavoro di 4 mesi coi CFP, mirata a raccogliere conferme, miglioramenti e buone prassi. Sono dunque due i compiti da svolgere in vista della realizzazione finale: completamento delle Linee Guida di settore, nella struttura concordata: contesto; governance; approccio e metodologia; fase di validazione ed elaborazione Linea Guida definitiva. Per validazione si intende un dialogo-confronto con chi svolge compiti di intervento formativo nell ambito del Duale, ed utilizza le bozze di linee guida in base ad una progressione idonea al proprio contesto, seguendo tre criteri di validità: 1) approccio o struttura logica 2) praticità 3) flessibilità, elasticità. Il Gruppo tecnico procurerà ai CFP pilota, raggruppati per settori, l elenco dei Centri impegnati nel duale, coerenti con tali settori. I Cfp pilota attueranno le seguenti azioni: divulgare le bozze di linea guida chiedendo di applicarle, integrarle e correggerle; attuare un servizio di accompagnamento (on line o diretto) a fronte di esigenze espresse dai CFP della propria rete; raccogliere materiali inerenti le pratiche più significative; rielaborare le linee guida nella versione validata, dotata delle pratiche significative. Il Gruppo tecnico svolgerà il ruolo di supervisione metodologica e scientifica generale, fino alla realizzazione della versione definitiva entro la fine dell estate Dai lavori di gruppo del pomeriggio sono stati elaborati i seguenti documenti (Linee guida di settore), pubblicati sulla piattaforma Lanostraviaduale : comparto calzaturiero; comparto legno; settore automotive; industriali moduli comuni; logistica; settore elettrico assemblato; settore meccanico assemblato; termoidraulici completo. A CURA DI ALEXIA AMARICCI CENTRO STUDI E PROGETTAZIONE ENDO-FAP NAZIONALE

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