Centrale di Ostiglia. EMAS - Dichiarazione Ambientale aggiornata

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1 Centrale di Ostiglia EMAS - Dichiarazione Ambientale aggiornata 29

2 Indice 3 Presentazione 4 Il Gruppo E.ON 8 La politica del sito 11 Gli aspetti ambientali della Centrale di Ostiglia 22 Salute e Sicurezza 24 Il programma ambientale 29 Il bilancio ambientale e gli indicatori 34 Appendici 37 Quadro autorizzativo dell impianto 38 Glossario 4 Informazioni al pubblico Centrale di Ostiglia Dichiarazione Ambientale aggiornata 29 E.ON Produzione S.p.A. - Centrale di Ostiglia (Codice NACE 35.11: Produzione di energia elettrica) Questo sito è dotato di un sistema di gestione ambientale e i risultati raggiunti in questo settore sono comunicati al pubblico conformemente al sistema comunitario di ecogestione ed audit. GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA Reg. n IT-355

3 CERTIFICATO N. EMS-2937/S CERTIFICATE No. SI CERTIFICA CHE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE DI IT IS HEREBY CERTIFIED THAT THE ENVIRONMENTAL MANAGEMENT SYSTEM OF E.ON PRODUZIONE S.P.A. LOCALITA' FIUME SANTO, CABU ASPRU 71 SASSARI (SS) ITALIA NELLE SEGUENTI UNITÀ OPERATIVE / IN THE FOLLOWING OPERATIONAL UNITS SS. 12 V. ABETONE-BRENNERO KM OSTIGLIA (MN) ITALIA VIA VIGNALE, OSTIGLIA (MN) ITALIA È CONFORME ALLA NORMA IS IN COMPLIANCE WITH THE STANDARD ISO 141:24 E AL DOCUMENTO SINCERT RT-9 PER I SEGUENTI CAMPI DI ATTIVITÀ / FOR THE FOLLOWING FIELD(S) OF ACTIVITIES EA:25 PRODUZIONE ENERGIA ELETTRICA DA COMBUSTIONE DI GAS NATURALE E DI OLIO COMBUSTIBILE DENSO E DA RECUPERO DI ENERGIA IDRAULICA DEL CIRCUITO ACQUA DI RAFFREDDAMENTO ELECTRICAL POWER GENERATION FROM NATURAL GAS, HEAVY OIL AND RECOVERY OF HYDRO-ELECTRICAL POWER FROM WATER COOLIG SYSTEM Per informazioni sulla validità del certificato, visitare il sito For information concerning validity of the certificate, you can visit the site L'uso e la validità del presente certificato sono soggetti al rispetto del documento RINA: Regolamento per la Certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale The use and the validity of this certificate are subject to compliance with the RINA document: Rules for the Certification of Environmental Management Systems La validità del presente certificato è subordinata a sorveglianza periodica annuale / semestrale ed al riesame completo del sistema di gestione con periodicità triennale The validity of this certificate is dependent on an annual / six monthly audit and on a complete review, every three years, of the management system Prima emissione First Issue Emissione corrente Current Issue Data scadenza Expiry Date Dott. Roberto Cavanna (Direttore della Divisione Certificazione) RINA Services S.p.A. Via Corsica Genova Italy CISQ è la Federazione Italiana di Organismi di Certificazione dei sistemi di gestione aziendale CISQ is the Italian Federation of management system Certification Bodies SGQ N 2A - SGA N 2D PRD N 2B - PRS N 66C SCR N 3F - SSI N 1G Membro degli Accordi di Mutuo Riconoscimento EA e IAF Signatory of EA and IAF Mutual Recognition Agreements

4 3 Presentazione Il regolamento EMAS prevede la pubblicazione con frequenza annuale, di un aggiornamento della Dichiarazione Ambientale che evidenzi le principali variazioni intervenute nel corso dell ultimo anno rivedendo le tematiche connesse ad aspetti ambientali e agli obiettivi di miglioramento. In questo contesto regolamentare è stato predisposto l aggiornamento 29 (dati consuntivati al ) che, per sua natura, deve essere letto in stretta correlazione con la Dichiarazione Ambientale 27, documento di riferimento per l attuale triennio di validità della registrazione EMAS. Dal punto di vista societario l anno 29 è stato caratterizzato dal consolidamento della struttura E.ON Italia e dalla completa integrazione tra gli standard di E.ON e quelli ereditati da Endesa Italia. A riprova della sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali e di sicurezza, tra i primi atti siglati dal nuovo Amministratore Delegato vi sono stati la Politica dell Ambiente di E.ON Italia e la Politica della Sicurezza di E.ON Italia; questi atti di indirizzo sono stati recepiti dalla Centrale di Ostiglia, revisionando e rielaborando la propria politica di sito, anche in virtù del cambio di Capo Centrale avvenuto nel mese di aprile. Per quanto riguarda il sito produttivo di Ostiglia, l evento maggiormente significativo del 29 è la conclusione dell istruttoria per il rilascio dell autorizzazione integrata ambientale, iniziata nel mese di dicembre del 26. Il nuovo decreto, che ha validità di 8 anni, sostituisce le precedenti autorizzazioni in materia di: emissioni in atmosfera, autorizzazione allo scarico in corpo idrico superficiale, autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura e autorizzazione al deposito preliminare e messa in riserva dei rifiuti e include un piano di monitoraggio per assicurare il periodico controllo degli aspetti ambientali connessi all esercizio dell impianto. L atto autorizzativo prevede inoltre la continuazione all esercizio dell unità 4 sino al , con opportune limitazioni alle emissioni in atmosfera e con tetti annui di ore di esercizio. La continuità delle prestazioni ambientali conseguite negli ultimi anni con l applicazione del Sistema di Gestione e il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento pianificati sono la testimonianza della volontà di proseguire e migliorare il rapporto con popolazione, autorità locali, fornitori, clienti e in generale con tutti i portatori di interesse, privilegiando una gestione degli impianti sempre più efficiente e rispettosa dell ambiente. Ostiglia, 15 febbraio 21 Antonio Doda Capo Centrale Ostiglia

5 4 Il Gruppo E.ON E.ON è tra i più grandi gruppi energetici privati al mondo e opera con oltre 88 mila dipendenti in più di 3 paesi. Nato nel 2, oggi E.ON conta su oltre 3 milioni di clienti finali, una produzione di energia elettrica pari a 3,9 TWh e un fatturato annuo di 81,8 miliardi di euro. Il Gruppo E.ON Il Gruppo è attivo sull intera catena del valore dell energia e del gas con attività integrate nell upstream (generazione elettrica e produzione di gas naturale), nel midstream (importazione, trasmissione e trading di energia) e nel downstream (fornitura al cliente finale). La grande esperienza e il know-how di E.ON, nonché la ricerca e lo sviluppo di tecnologie efficienti e compatibili con l ambiente e la sicurezza, permettono di fornire ai clienti energia e servizi sempre più innovativi e competitivi. In questo modo, E.ON crea valore per gli azionisti e contribuisce alla crescita professionale dei propri dipendenti, trasferendo capacità e innovazione, nel pieno rispetto dei propri valori principali: integrità, coraggio, chiarezza, fiducia e responsabilità sociale. Attualmente la capacità di generazione installata del Gruppo è pari a 74 GW con un mix equilibrato di fonti energetiche: carbone (31%), gas naturale e lignite (35%), nucleare (24%), rinnovabili (1%). Con l obiettivo di garantire un approvvigionamento energetico sicuro, prezzi competitivi e tutela dell ambiente, E.ON assicura un mix energetico sempre più equilibrato. Inoltre, lavora continuamente per migliorare l efficienza produttiva e l eco-compatibilità, investendo in nuove tecnologie e nelle fonti rinnovabili. Per sviluppare questi obiettivi, E.ON ha pianificato per il investimenti a livello globale per 3 miliardi di euro, di cui 21 destinati allo sviluppo della produzione e della distribuzione di elettricità e 5 allo sviluppo delle energie rinnovabili con l obiettivo di diminuire del 5% le emissioni di CO 2 entro il 23. E.ON in Italia L attività di E.ON, presente in Italia dal 2, va dalla produzione fino alla vendita di gas e di elettricità, con più di 8. clienti finali. L Azienda si posiziona oggi tra i leader del mercato italiano dell energia con una capacità produttiva pari a circa 6,1 GW sul territorio nazionale. Nell arco dei prossimi anni E.ON prevede di portare la quota di capacità di generazione da rinnovabili in Italia al 36% e di sostituire le unità produttive alimentate a olio combustibile con nuove unità a gas o a carbone. Una volta completato,

6 5 il programma aumenterà del 5% l efficienza termica media del parco impianti, riducendo in maniera significativa le emissioni di anidride carbonica e aggiungendo una capacità di generazione tecnologicamente avanzata di 1,4 GW. E.ON Italia E.ON Italia è la management company della market unit italiana. Definisce la strategia per il mercato italiano e gestisce le attività di business. E.ON Produzione E.ON Produzione è la generation company, la società che produce energia a livello nazionale che ha come obiettivo quello di generare energia sicura, a prezzi accessibili e nel rispetto dell ambiente. E.ON Rete Dal 1 dicembre 29 le cinque società di distribuzione del gas, E.ON Rete Laghi, E.ON Rete Mediterranea, E.ON Rete Orobica, E.ON Rete Padana, E.ON Rete Triveneto, si sono fuse nella nuova società E.ON Rete. In base alla normativa italiana, le attività di distribuzione sono separate da quelle di vendita ( Unbundling ). E.ON Energia È la società che gestisce i servizi per la fornitura di energia elettrica e gas naturale in Italia a clienti privati e aziende, fornendo loro prodotti e servizi attraverso diversi canali. Con l acquisizione e la completa integrazione in E.ON Energia di MPE Energia, avvenute nel corso del 29, sono ora più di 8. i clienti serviti in Italia. E.ON Energy Trading È la società del Gruppo E.ON per la compravendita di energia a livello internazionale. E.ON Climate & Renewables È la market unit del Gruppo E.ON responsabile delle attività di generazione di energia attraverso fonti rinnovabili. Pan-European gas È la market unit che si occupa di assicurare la fornitura di gas attraverso reti, contratti e infrastrutture. E.ON Ruhrgas, la leading company della market unit, partecipa con una quota superiore al 3%, al consorzio Olt Offshore LNG Toscana. Insieme a partner austriaci, E.ON Ruhrgas sta lavorando sul progetto Tauern gas-pipeline, un gasdotto che potrebbe connettere le reti di gas del nord e sud Europa e trasportare il gas in entrambe le direzioni. Per saperne di più E.ON AG Produzione E.ON Produzione E.ON Italia Distribuzione E.ON Rete Vendita E.ON Energia Trading E.ON Energy Trading Rinnovabili E.ON Climate & Renewables Gas Pan-European gas

7 6 Struttura organizzativa della Direzione Generation Operations E.ON Produzione Generation Health, Safety & Environment (HSE) Generation Operations Generation Economics and Support Generation Projects Generation Asset Management Centrale di Fiume Santo Centrale di Livorno Ferraris Centrale di Ostiglia Centrale di Scandale Centrale di Tavazzano e Montanaso Nucleo Idroelettrico di Terni Centrale di Trapani

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9 8 Centrale di Ostiglia MW La politica del sito Il rispetto dell ambiente, il miglioramento continuo della sua protezione, la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, sono priorità per la Direzione e per tutto il personale dell impianto termoelettrico di Ostiglia. È ormai coscienza diffusa che il perseguimento di standard elevati di qualità relativi all ambiente di lavoro favorisce il miglioramento dell efficienza e delle prestazioni e costituisce un elemento di valorizzazione rilevante per l impianto stesso. Con questa premessa, per l implementazione di un Sistema di Gestione, conforme al Regolamento EMAS, alla norma UNI EN ISO 141, alla norma OHSAS 181 e ai documenti di indirizzo in materia HSE, redatti ed emessi dal management di E.ON Italia, la Direzione e tutto il personale di Centrale, si impegnano a: 1) gestire la centrale, progettare e realizzare le eventuali modifiche o le nuove attività, minimizzando e ove praticabile, eliminando gli impatti ambientali e i rischi di infortunio e malattia professionale; 2) promuovere l adeguamento della Centrale ai migliori standard tecnologici per l inserimento più efficiente nel sistema elettrico al fine di favorirne l ottimizzazione. 3) ottimizzare l uso delle risorse naturali, attraverso un impiego razionale ed efficiente dei combustibili e delle materie prime in genere, favorendo il riciclaggio di rifiuti e sottoprodotti; 4) gestire tutte le attività in conformità a leggi, regolamenti, direttive comunitarie e agli standard aziendali, in materia di ambiente, sicurezza e igiene del lavoro; 5) assicurare la sistematica valutazione delle prestazioni ambientali, di sicurezza e della salute dei lavoratori, con particolare attenzione agli incidenti, quasi incidenti e alla gestione delle emergenze del sito, attraverso un costante monitoraggio finalizzato a evidenziare elementi per il miglioramento delle prestazioni stesse;

10 9 6) responsabilizzare e coinvolgere i collaboratori e i fornitori/appaltatori, con una continua attività di consultazione, formazione, addestramento e informazione al fine di consolidare una gestione proattiva nei confronti delle tematiche ambientali e di sicurezza sul posto di lavoro; 7) avvalersi di fornitori/appaltatori qualificati che operino con standard elevati in materia HSE, richiedendo ed esigendo comportamenti coerenti con la politica del sito; 8) promuovere la comunicazione e la cooperazione con le autorità, le istituzioni e le associazioni cittadine; 9) assicurare una gestione trasparente dell impianto, promuovendo un dialogo aperto con il pubblico sulle problematiche ambientali e di sicurezza connesse all attività del sito; L introduzione e il mantenimento di un Sistema di Gestione, conforme al Regolamento EMAS sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione ed audit, alla norma ISO 141 e alla norma OHSAS 181, è lo strumento gestionale adottato per perseguire questa politica. Ostiglia, Antonio Doda Capo Centrale Ostiglia

11 1 Scheda tecnica della Centrale termoelettrica di Ostiglia Tipo d impianto Centrale termoelettrica costituita da tre unità a ciclo combinato e da un unità convenzionale. Indirizzo e ubicazione S.S. 12 Abetone-Brennero km OSTIGLIA (MN). La Centrale termoelettrica di Ostiglia è situata nella parte sudorientale della regione Lombardia e della provincia di Mantova (città di Mantova a circa 35 km), sul confine sud-ovest della regione Veneto (Rovigo a 6 km, Verona a 45 km) e a circa 2 km dal confine nord della regione Emilia Romagna (Ferrara a 55 km, Modena a 55 km). Proprietà E.ON Produzione S.p.A. Area Centrale 51. m 2 Potenza installata MW Codice NACE Energia netta annua prodotta 6.46 GWh (media ultimi tre anni) Date entrata in esercizio commerciale Gruppo 1: , Gruppo 2: , Gruppo 3: , Gruppo 4: Numero di dipendenti al Elementi caratteristici: Gruppo 1 Potenza elettrica max: 384 MW; Alimentazione: gas naturale; Tipo ciclo: Bryton, ciclo combinato con turbina a gas da 25 MWe e generatore a vapore di recupero con turbina a vapore da 134 MWe; Combustori a ridotta emissione di ossidi di azoto DLN 2.6. Gruppo 2 Potenza elettrica max: 384 MW; Alimentazione: gas naturale; Tipo ciclo: Bryton, ciclo combinato con turbina a gas da 25 MWe e generatore a vapore di recupero con turbina a vapore da 134 MWe; Combustori a ridotta emissione di ossidi di azoto DLN 2.6. Gruppo 3 Potenza elettrica max: 384 MW; Alimentazione: gas naturale; Tipo ciclo: Bryton, ciclo combinato con turbina a gas da 25 MWe e generatore a vapore di recupero con turbina a vapore da 134 MWe; Combustori a ridotta emissione di ossidi di azoto DLN 2.6. Gruppo 4 Potenza elettrica max: 33 MW; Tipo ciclo: Rankine, con surriscaldamento, risurriscaldamento e ciclo rigenerativo a 7 spillamenti da turbina; Riduzione emissione di ossidi di azoto attraverso B.O.O.S. Deposito combustibili Capacità deposito olio combustibile: in centrale: 3 serbatoi da 5. m 3 Capacità deposito olio combustibile: presso BSG: 2 serbatoi da 1. m 3 Capacità deposito gasolio: in centrale: 112 m 3 Capacità deposito gasolio presso BSG: 9,2 m 3 Approvvigionamento combustibile: attraverso autobotti Ciminiere Gruppi 1 e 2: ciminiera in acciaio diametro 6,4 metri e altezza pari a metri 1 Gruppo 3: ciminiera in cemento armato con canna in acciaio Ø 6,4 metri e altezza pari a metri 15 Gruppo 4: ciminiera in cemento armato refrattario Ø 6,2 metri e altezza pari a metri 2 Figura 1

12 11 Gli aspetti ambientali della Centrale di Ostiglia Per la valutazione degli aspetti ambientali, siano essi di tipo diretto o indiretto, non è mutata la modalità di individuazione e di classificazione. A valle delle valutazioni effettuate, gli aspetti ambientali significativi per l'organizzazione nel 29 sono risultati: Emissioni in atmosfera; Scarichi idrici; Utilizzo risorse naturali e materie prime; Contaminazione del suolo; Presenza di sostanze lesive dello strato d ozono e gas; che contribuiscono all effetto serra; Presenza di PCB; Impatto acustico; Presenza di sostanze contenenti amianto; Impatto paesaggistico; Radiazioni non ionizzanti; Utilizzo di reagenti chimici; Generazione di campi elettromagnetici. Alcuni indicatori presentano un trend in peggioramento, dovuto esclusivamente alla diminuzione della produzione, utilizzata come termine di riferimento per gli impatti specifici. In questi casi l'impatto ambientale in termini assoluti risulta comunque in diminuzione. Emissioni in atmosfera Le emissioni generate da un impianto termoelettrico sono funzione della tipologia di combustibile bruciato e dell assetto impiantistico utilizzato. La Centrale di Ostiglia dispone di tre sezioni a Ciclo Combinato alimentate esclusivamente a gas naturale e una sezione termoelettrica tradizionale, dove è possibile utilizzare un mix di combustibili formato per il 2% di olio combustibile e il restante 8% da gas naturale. Ogni gruppo termoelettrico dispone di un sistema di controllo in continuo delle emissioni (SME) costituito da un insieme di strumenti dedicati al monitoraggio delle sostanze inquinanti. Tale sistema acquisisce in continuo dall impianto tutti i dati istantanei che servono e ne ricostruisce i valori medi orari, giornalieri, mensili ecc. secondo le normative di legge. Sono sottoposte a rilevazione le concentrazioni nei fumi relative a biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri. Oltre alle concentrazioni degli inquinanti elencati vengono misurate la concentrazione di ossigeno, la temperatura, l umidità, la portata e la pressione dei fumi. I risultati delle misure vengono inviati periodicamente all autorità di controllo.

13 12 La strumentazione utilizzata per il monitoraggio viene tarata secondo un programma di verifica periodica concordato con l autorità di controllo. Per la gestione delle emissioni all interno dell impianto è in applicazione una apposita procedura operativa.l anno 29 è stato il primo in cui l esercizio di tutte le unità turbogas è avvenuto con il nuovo sistema di combustione DLN 2.6+ che garantisce di rispettare il limite orario di 3 mg/nmc sia per le emissioni di NO x sia per quelle di CO. Per quanto riguarda l unità 4, il Decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale ha imposto il dimezzamento del limite di concentrazione per le emissioni di SO 2 nel periodo invernale (max 2 mg/nmc da ottobre a marzo) e ha ridotto il limite di emissione di CO a 1 mg/nmc rispetto ai 25 mg/nmc fissati in precedenza dal decreto MICA 114/. Nel grafico sottostante sono riportate le emissioni annue totali suddivise per tipologia di inquinante. La netta riduzione delle emissioni è dovuta alla scarsa produzione delle unità. Quantità di inquinanti emessi in atmosfera t SO NO Polveri Figura Emissioni di CO 2 È oggi in esecuzione l adempimento da parte degli stati membri dell Unione Europea degli impegni contratti tramite il protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO 2 ). La Legge n 316 del , a recepimento della Direttiva Europea 23/87/CE, istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra, al fine di promuovere la riduzione di dette emissioni secondo criteri di validità in termini di costi e di efficienza economica, fissando particolari condizioni e obblighi per i gestori di grandi impianti di combustione. Al termine del processo di consultazione avviato nel 27, la Deliberazione 2/28 dà ora esecuzione alla Decisione di Assegnazione delle quote di CO 2 per il periodo Anche nel 29 la Centrale è riuscita a contenere le emissioni di CO 2 al di sotto della quota assegnata per l impianto, risultato che, nelle sue dimensioni, è un riflesso anche del significativo calo della produzione di energia attribuibile principalmente alla scarsa richiesta nell ambito della congiuntura economica in atto. Quantitativo di anidride carbonica emessa Kt Quote CO 2 CO 2 emessa Figura Le modalità per la raccolta dei dati e gli algoritmi necessari a ottenere il valore della quantità annua di CO 2, nonché tutte le operazioni necessarie alla convalida del dato e alla sua comunicazione all autorità competente sono gestite tramite un apposita Procedura Operativa. Immissioni in atmosfera La qualità dell aria del territorio mantovano è determinata dalla presenza più o meno rilevante di alcuni inquinanti prodotti dalle attività industriali, dal traffico veicolare e dagli impianti di riscaldamento. La porzione di territorio mantovano denominata Destra Secchia su cui insiste la Centrale di Ostiglia è interessata da una tipologia di emissioni in atmosfera provenienti da fonti industriali diverse fra le quali prevalgono quelle da centrali termoelettriche, industrie chimiche, metalmeccaniche, del pannello truciolare e della produzione del vetro. Per controllare la qualità dell aria, in ottemperanza a quanto prescritto dai decreti autorizzativi alla trasformazione a ciclo combinato, Endesa Italia S.p.A. (ora ovviamente E.ON Produzione S.p.A.), insieme ad Edipower S.p.A. e in accordo con l Ente di Controllo, hanno progettato e realizzato un idoneo sistema di monitoraggio dello stato della qualità dell aria e dei relativi impatti in termini di deposizioni al suolo e bioaccumulo La nuova Rete di Rilevamento Qualità dell Aria è conforme al DM 6 del , che ha posto criteri

14 13 di macro e micro-posizionamento orientati alla tutela e alla salute della popolazione. La valutazione del numero di punti di campionamento è stata perciò effettuata tenendo conto della densità delle emissioni, del probabile profilo di distribuzione dell inquinamento dell aria ambiente e della potenziale esposizione della popolazione. Dal , dopo un periodo di prova di tre mesi dalla consegna, l autorità di controllo è subentrata a titolo definito nella gestione della rete. Tutte le misure dalle stazioni di monitoraggio sono teletrasmesse in tempo reale all ARPA di Mantova, dopo essere state acquisite e validate da un sistema elettronico che le memorizza e consente l estrazione dei dati elementari e l elaborazione di informazioni statistiche. I dati rilevati sono disponibili sul portale Internet di ARPA Lombardia che provvede giornalmente alla pubblicazione di un bollettino scaricabile all indirizzo: Per una più completa interpretazione dei dati è inoltre possibile consultare il Rapporto sullo stato dell ambiente in Lombardia, pubblicato annualmente sul portale. Scarichi idrici Gli impianti di trattamento e le modalità di gestione degli scarichi non hanno subíto modificazioni di rilievo rispetto alla precedente Dichiarazione Ambientale. In figura 4 si riporta uno schema semplificato degli scarichi idrici della Centrale di Ostiglia, con l indicazione dei relativi impianti di trattamento. In figura 5 si riporta una tabella con i valori minimi, massimi e medi, riferiti all anno 29, delle concentrazioni dei vari inquinanti scaricati a fiume. I dati sono relativi alle analisi svolte mensilmente dal laboratorio di Centrale sui reflui scaricati nel fiume Po. Nel corso del 29 le acque nere provenienti dai servizi igienici di mensa e foresteria sono state colettate alla pubblica fognatura, in accordo a quanto imposto dal R.R. n 3 del , In seguito all ottenimento dell autorizzazione, le tubazioni di convogliamento scarichi all impianto biorulli sono state ciecate. L impianto biorulli è stato messo in sicurezza e posto fuori servizio. Acque raffreddamento condensatori La quasi totalità dell acqua prelevata è utilizzata per la condensazione del vapore ed è interamente restituita al fiume Po. L acqua restituita ha le stesse caratteristiche chimiche di quella prelevata, a esclusione di un piccolo incremento di temperatura. Acque reflue La quantità di acqua scaricata dal sistema di trattamento non rappresenta di per sé un indicatore ambientale significativo, poiché non è strettamente correlata alla produzione ed è fortemente influenzata dalla piovosità annuale e da operazioni molto saltuarie o non ripetitive quali, a titolo di esempio, il lavaggio acido dei circuiti acqua vapore delle caldaie, il lavaggio della ciminiera e dei preriscaldatori, la pulizia straordinaria di aree di impianto ecc.. Nella tabella di figura 5 si riportano i valori minimi, massimi e medi degli inquinanti monitorati. Nel corso del 29 non vi sono stati superi di legge. Reti fognarie a servizio della Centrale Acque Acide - alcaline Acque Oleose Acque Nere Acque Chiare Flottazione Trattamento Chimico - Fisico Depuratore Comunale Vasca Raccolta Effluenti (PSAC) Centralina monitoraggio qualità scarichi Fiume Po Figura 4: Schema reti fognarie della Centrale

15 14 Analisi acque di scarico Parametri Unità di misura Valori min. Valori max. Valori medio Limite di legge ph 6,46 7,56 7,8 5,5-9,5 Temperatura C 12,4 31,3 22,5 - Conducibilità µs/cm Torbidità NTU 3,8 5,4 4,51 - Solidi sospesi totali mg / L,22 2,56 1,16 8 B.O.D. 5 mg / L 2, 11, 5,97 4 C.O.D. mg / L 4, 9, 7,33 16 Ferro mg / L,5,26,12 2 Manganese mg / L,2,3,2 2 Nichel mg / L,1,6,3 2 Zinco mg / L,1,4,2 1 Azoto Ammoniacale mg / L,32 1,55,72 15 Azoto Nitroso mg / L,3,14,7 1 Azoto Nitrico mg / L 1,33 3,38 2,46 2 Solfati mg / L 27, 49, 38,5 1 Cloruri mg / L 93, 43, 264,17 12 Fosforo totale mg / L,3,5,3 1 Idrocarburi totali mg / L, 1,3,4 5 Tensioattivi totali mg / L,2,6,32 2 Escherichia mg / L Vanadio mg / L,3,8,6 1 Arsenico mg / L,3,5,3 1 Berillio mg / L,1,1,1 1 Cromo totale mg / L,1,3,2 2 Figura 5 Quantitativi acqua scaricata m Figura Acque reflue industriali Raffreddamento condensatori (km 3 ) Area serbatoi dismessi presso parco nafta 1 A riguardo della problematica d inquinamento da idrocarburi nell area ex serbatoi combustibili, la Centrale ha trasmesso agli enti competenti, nel mese di febbraio, una proposta per l eliminazione della sorgente di contaminazione, chiedendo che venisse indetta una conferenza dei servizi. La proposta di E.ON consisteva in una modesta escavazione dell area sino a completa rimozione dei terreni inquinati e successivo ripristino dell area, sebbene le concentrazioni di inquinanti rilevate non richiedessero obbligatoriamente una attività di bonifica. In particolare l attività si proponeva: La rimozione dei terreni contaminati individuati nelle fasi di caratterizzazione, attraverso uno scavo che avrebbe interessato un area di circa 268 m 2, per una profondità di 3 m circa; Lo stoccaggio temporaneo dei terreni rimossi in apposite piazzole impermeabilizzate mediante telo in HDPE, con copertura dei cumuli al termine di ogni giornata lavorativa mediante telo in LDPE, quale protezione dagli agenti atmosferici; L analisi di caratterizzazione dei terreni scavati e conferimento dei materiali eventualmente contaminati presso idoneo impianto di smaltimento autorizzato;

16 15 La verifica dell avvenuto completamento delle operazioni di rimozione mediante analisi di laboratorio sul suolo campionato sul fondo e sulle pareti dello scavo (collaudo); La riperforazione a distruzione del piezometro PI3 per il ripristino della rete piezometrica preesistente; Il ripristino della morfologia originaria delle aree di intervento. Nel mese di ottobre si è svolta presso il Comune di Ostiglia la conferenza dei servizi per la valutazione della proposta effettuata dalla Centrale, alla presenza dei tecnici comunali e dei tecnici del dipartimento di Mantova dell ARPA. L assemblea si è espressa positivamente in merito alla proposta avanzata dalla Centrale, recependo alcune indicazioni fornite dai tecnici ARPA. In particolare, a parziale modifica della proposta iniziale, la Centrale dovrà ottemperare alle seguenti prescrizioni di seguito indicate. 1) Le operazioni di scavo dovranno spingersi sino alla profondità di m 4,, in quanto fino alla profondità di m 3,5 da p.c. è stata rinvenuta, durante l'attività di indagine, la presenza di surnatante e di terreni contaminati sia da idrocarburi leggeri che pesanti. 2) Gli interventi di bonifica dovranno interessare anche i dintorni del sondaggio S116, risultato contaminato nell'ambito delle indagini preliminari eseguite dalla Ditta URS nel 26 e comprendere anche il sondaggio S1/7 rilevato come contaminato da ARPA nel 28. Dal momento che la contaminazione interessa anche un sondaggio all'esterno del sito (PZ1) la superficie di scavo dovrà comprendere anche tale punto di indagine. 3) Dovranno essere inviati agli Enti di controllo dettagliati piani di scavo, accumulo per identificare e rintracciare in modo univoco il materiale rimosso durante le operazioni di scavo. 4) Durante le attività di scavo e rimozione, dovrà essere prevista l'effettuazione di un monitoraggio ambientale per verificare l'emissione di sostanze pericolose: in tal caso dovrà essere immediatamente prevista la chiusura dell'area di scavo con una tensostruttura. Pianta chiave Nov 6 D.Lgs.152/6 S76 All.5 Tab.1B mg/kg Mag 7 D.Lgs.152/6 1,-2,m mg/kg S1/7 mg/kg All.5 Tab.1B Idrocarburi 2,-2,8 m (ARPA) mg/kg Idroc. pesanti C> Idrocarburi Idroc. pesanti C> S76 Nov 6 D.Lgs.152/6 Nov 6 D.Lgs.152/6 S16 All.5 Tab.1B 2,-3,m mg/kg All.5 Tab.1B mg/kg mg/kg OSW1 1,-2, m mg/kg Idrocarburi Idrocarburi Idroc. pesanti C> Idroc. pesanti C> PZ2 S16 Nov 6 D.Lgs.152/6 Nov 6 D.Lgs.152/6 All.5 Tab.1B S96 P11 2,-3,m mg/kg All.5 Tab.1B mg/kg mg/kg 1,-2,m Area 3 PZ1 S1/7 mg/kg S126 S96 S76 Idrocarburi Idrocarburi S16 Idroc. pesanti C> Idroc. pesanti C> P13 serbatoio OCD S2/7 S96 Nov 6 D.Lgs.152/6 All.5 Tab.1B S116 P12 S86 OSW9 2,-3,m mg/kg mg/kg S6/7 S4/7 S66 Idrocarburi Idroc. pesanti C> Mag 7 D.Lgs.152/6 P13 mg/kg All.5 Tab.1B S56 1,-2, m mg/kg Idrocarburi S46 S3/7 Idroc. pesanti C> N S36 serbatoio OCD SW1 S5/7 S7/7 S15 S25 S26 S16 S35 serbatoio OCD OSW8 Legenda Area oggetto di analisi di rischio Pozzi di monitoraggio esistenti S8/7 Sondaggi e piezometri Nov 26 Piezometro Apr 27 Sondaggi e piezometri Nov 27 Poligoni con almeno un superamento delle CSC Poligoni senza superamenti delle CSC Area sorgente di contaminazione Scala grafica Figura 7 Ubicazione punti di indagine analisi di rischio per area inquinata

17 16 Presenza di apparecchi in PCB Nel corso del 29 sono state definitivamente alienate le due apparecchiature contenenti olio isolante a base di PCB. Nel mese di maggio la Centrale ha comunicato agli enti competenti che, alle operazioni di alienazione, non risultavano più detenute apparecchiature contenenti fluidi isolanti a base di PCB. Nella tabella sottostante è rappresentata la consistenza delle apparecchiature al , che evidenzia il trend di rimozione del quantitativo di PCB detenuto negli anni, sino alla completa eliminazione avvenuta nel 29. Censimento app. con olio isolante a base di PCB Figura 8 Quantità di olio contenente PCB (kg) Kg n Apparecchiature n Sostanze lesive dello strato d ozono e gas che contribuiscono all effetto serra Fluido refrigerante apparecchi di condizionamento Negli impianti di condizionamento della Centrale vengono utilizzate varie tipologie di gas refrigerante HCFC e HFC. In particolare al è stimata la presenza di 228 kg di gas R22, 395 kg di gas R47, 18 kg di gas R41, 9 kg di gas R44 e 1 kg di R134A. Nel corso del 29 sono stati rabboccati 19 kg di gas R22 e 7,6 kg di gas R44 per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su apparecchi di condizionamento. Le operazioni di rabbocco o ricarica dei gas refrigeranti sono condotte da ditte specializzate che operano rispettando le prescrizioni derivanti dal DPR 147/6 e dal Regolamento CE 842/6. Nel 29 sono stati alienati/messi fuori servizio 9 impianti contenenti 119 kg di R22,,5 kg di R44 e 1,3 kg di R41 e sono state eseguite 7 nuove installazioni o sostituzioni di impianti contenenti 1 kg di R134A, 8 kg di R41 e 1 kg di R Esafluoruro di zolfo (SF6) È stata stimata la presenza di 2.394,6 kg di esafluoruro di zolfo contenuto principalmente negli interruttori di montante a 4 kv e in quelli a 6 kv delle unità 1,2 e 3. Ulteriori 32 kg sono contenuti in apparecchiature non più in servizio con l aggiunta ulteriore di 264 kg che si riferiscono alla scorta manutentiva di 7 bombole di questo gas. Il quantitativo di SF6 all interno degli interruttori di montante è monitorato attraverso il controllo periodico (locale e da sala manovra) di indicatori installati sugli interruttori stessi. Eventuali perdite di gas sono ravvisabili con la diminuzione della pressione che attiva un allarme in sala controllo. Per la gestione del HCFC e del SF6 all interno della centrale è applicata un apposita procedura operativa che definisce le responsabilità e le modalità procedurali da adottare in occasione di manutenzione delle apparecchiature e/o di eventi particolari. Rumore Gli aspetti ambientali legati alle emissioni sonore dei macchinari che costituiscono la Centrale sono rilevanti poiché oggetto di prescrizioni legislative specifiche nonché di elevata sensibilità sociale in ambito locale, data l adiacenza del centro abitato. Nel 29 era prevista l installazione di una parete fonoassorbente all imbocco della camera filtri del Turbogas E, in sostituzione della parete fonoassorbente mobile; a causa di problemi tecnico-organizzativi ed economici, l intervento è stato posticipato nel 21. Nel corso del 21, come imposto dal Decreto di A.I.A., la centrale effettuerà una prima campagna di valutazione dell impatto acustico, in riferimento ai piani di zonizzazione in essere, da ripetersi ciclicamente secondo le periodicità previste dal Piano di Monitoraggio e Controllo, che è parte integrante dell A.I.A. Il Decreto prevede inoltre che, qualora non si verifichino le condizioni imposte dalla normativa, la Centrale dovrà porre in atto adeguate misure di riduzione del rumore ambientale fino al rientro nei limiti fissati, dandone comunicazione all'autorità competente della situazione rilevata e degli interventi previsti, illustrandone il cronoprogramma e i risultati attesi.

18 17 Figura 9 Barriere fonoassorbenti al confine di Via Po Rumore Interno Nel corso del 29 sono continuati gli interventi di insonorizzazione di alcune parti d impianto a più elevata rumorosità. In particolare gli interventi più significativi hanno riguardato il posizionamento di pannelli fonoassorbenti perimetrali attorno alle pompe estrazione condensato dell unità 4 e al complesso Bowser sistema lubrificazione turbina. Questi interventi, unitamente al completamento delle barriere insonorizzanti sul complesso pompe alimento, hanno contribuito a diminuire ulteriormente i valori di emissione sonora all interno della sala macchine. Materiali contenenti amianto Gran parte dell amianto originariamente presente è stato bonificato in occasione delle trasformazioni in ciclo combinato delle sezioni 1, 2 e 3; successivamente in conformità agli impegni previsti sono state eliminate tutte le coperture in eternit. Tutte le operazioni di bonifica sono state affidate a ditte specializzate che, prima dell inizio degli interventi, hanno provveduto a trasmettere alla ASL competente il piano di lavoro, in ottemperanza a quanto stabilito all art. 25 del D.Lgs 81/8. L amianto ancora presente nella centrale di Ostiglia non è allo stato puro ma come componente di materiali utilizzati principalmente come coibenti di alcune tubazioni e di macchinari e raramente in alcuni tipi di sbarramenti antifiamma relativi alle vie cavi. Figura 1 Interventi di insonorizzazione dei macchinari

19 18 I materiali contenenti amianto sono presenti esclusivamente sull unità 4 e su alcune parti comuni. Nel corso del 29 sono state bonificate le tubazioni e le vie cavi, in cunicolo, comprese tra la centrale termica di climatizzazione degli uffici e la zona laboratori e inoltre il vespaio sottostante la zona uffici vecchi. Il quantitativo di amianto rimosso è pari a 3 m 3, corrispondente a 2.78 kg. Impatto visivo L impatto visivo più rilevante è costituito dalla presenza delle ciminiere dei generatori di vapore. A valle della trasformazione in ciclo combinato delle unità 1, 2 e 3 l impianto risulta costituito da: Unità 1: ciminiera in acciaio diametro 6,4 metri e altezza pari a metri 1; Unità 2: ciminiera in acciaio diametro 6,4 metri e altezza pari a metri 1; Unità 3: ciminiera in cemento armato con canna in acciaio diametro 6,4 metri e altezza pari a metri 15; Unità 4: ciminiera in cemento refrattario diametro 6,2 metri e altezza pari a metri 2. La visibilità del pennacchio che si determina all uscita dei camini è legata alla condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi. Utilizzo risorse naturali e materie prime Combustibili Il 29 è stato caratterizzato da una notevole riduzione dei consumi di combustibili, a fronte della marcata diminuzione della produzione di energia elettrica. Il consumo di olio combustibile denso è stato minimo in quanto l unità 4 è stata esercita prelevalentemente con carichi inferiori ai 15 MWe, per i quali è previsto l utilizzo esclusivo del gas naturale. Il confronto dei combustibili utilizzati, in quanto espressi con unità di misure diverse e con poteri calorifici diversi, viene effettuato calcolando il contributo energetico, espresso in ktep, di ognuno di essi (le calorie vengono determinate moltiplicando il consumo per il rispettivo potere calorifico). Approvvigionamento idrico Acqua di fiume per raffreddamento: la Centrale utilizza acqua di fiume per il raffreddamento dei propri condensatori. I prelievi del 29 sono sensibilmente diminuiti a causa della scarsa produzione delle unità. Acqua di fiume per uso industriale: dal fiume Po viene prelevata anche acqua per uso industriale, ovvero utilizzata per produrre acqua demineralizzata per l integrazione delle caldaie, per il raffreddamento dei macchinari e come acqua antincendio. Nonostante la riduzione delle ore di funzionamento delle unità, la quantità di acqua industriale prodotta si è mantenuta sui livelli degli anni precedenti a causa delle frequenti operazioni di arresto e avviamento dei gruppi in ciclo combinato che comportano ingenti consumi di acqua. Ripartizione combustibili - ktep ktep Olio Combustibile e Gasolio Gas naturale Figura 11 2, , 83, , Acqua di acquedotto: per gli usi civili (mensa e sanitari) si utilizza acqua tramite acquedotto del comune di Ostiglia. Il controllo dei quantitativi prelevati avviene mensilmente attraverso la lettura dei contatori; eventuali consumi anomali vengono immediatamente segnalati per indagarne le cause. Il picco di approvvigionamento registrato nel 28 è riconducibile a perdite nei circuiti di distribuzione dell acqua potabile. Nel corso del 29 è iniziata un 9,1 1.4,1 11,4 978,8 3 58,4

20 19 attività di monitoraggio dei consumi e ispezione delle tubazioni, che si è conclusa con la riparazione di alcune perdite sul sistema di climatizzazione degli edifici. A fronte delle riparazioni effettuate nel 29 e dei programmi di sostituzione dell acqua di acquedotto con acqua industriale quale fluido refrigerante negli impianti di climatizzazione ci si attende una diminuzione dei consumi di acqua potabile nel 21. Quantitativi acqua 2 prelevata m Figura 12 _ CO Raffreddamento condensatori (km 3 ) Acque per usi industriali Acqua potabile Radiazioni non ionizzanti Nel 29 non ci sono state variazioni di interesse rispetto alla precedente edizione della Dichiarazione Ambientale. Utilizzo di reagenti chimici Per l esercizio delle caldaie e per il trattamento delle acque in ingresso e in uscita sono utilizzate diverse sostanze chimiche. Di seguito riportiamo una sintesi sulle modalità di utilizzo delle principali sostanze e il grafico che illustra i consumi di reagenti nel 29, ripartiti per sostanza. Idrato di idrazina: utilizzata come agente deossigenante e alcalinizzante nelle caldaie tradizionali. Dal 23, a seguito della trasformazione in ciclo combinato delle sezioni 1, 2 e 3 il suo utilizzo è limitato alla sezione 4. Dal 26 per ridurre l impatto ambientale e per non rientrare nell ambito di applicazione della Direttiva Seveso sui rischi di incidenti rilevanti, si utilizza Idrazina diluita al 5% Calce idrata: utilizzata come agente alcalinizzante nel processo di pretrattamento dell acqua di fiume e nel processo di trattamento delle acque reflue. I consumi sono pressoché legati alla quantità d acqua industriale prodotta e alla quantità di acque reflue trattate. Soda caustica: utilizzata come rigenerante delle resine anioniche a servizio dell impianto di demineralizzazione. I consumi sono pressoché funzione della quantità di acqua demi prodotta. Acido cloridrico: utilizzato come rigenerante delle resine cationiche a servizio dell impianto di demineralizzazione e come agente neutralizzante delle acque scaricate dall ITAR. I consumi sono funzione della quantità di acqua demi prodotta e scaricata. Ammoniaca: utilizzata sui nuovi GVR come agente alcalinizzante; i consumi sono costanti. Carboidrazide: utilizzata sui nuovi GVR come agente deossigenante; i consumi si sono via via ridotti dopo affinamenti della gestione chimica del ciclo acqua vapore. Cloruro ferrico: utilizzato come coagulante nella formazione di fango all impianto di pretrattamento. I consumi si mantengono pressoché costanti e sono funzione della quantità di acqua prelevata a uso industriale. Resina Powdex: utilizzata come rivestimento dei filtri Powdex a servizio dell acqua di caldaia. Idrogeno: è utilizzato come refrigerante negli alternati accoppiati alle turbine a vapore e alle turbine a gas. Anidride carbonica: è utilizzata per lo spiazzamento dell idrogeno degli alternatori, prima del passaggio in aria. Polielettrolita: utilizzato come flocculante nei processi di pretrattamento e di trattamento delle acque reflue. Consumi pressoché costanti. Gli aspetti ambientali indiretti Come previsto dal Regolamento EMAS, l Organizzazione registrata deve valutare non solo gli aspetti ambientali considerati diretti cioè sotto il proprio controllo gestionale, sintetizzati nei paragrafi precedenti, ma anche quelli indiretti, ovvero sotto il controllo gestionale di altri soggetti. Anche su tali aspetti l Organizzazione registrata deve porsi alcuni obiettivi di miglioramento, sforzandosi di

21 2 esercitare un adeguato grado di influenza sul soggetto che ha il controllo gestionale dell attività, al fine di minimizzare i potenziali impatti sull ambiente. Nel seguito vengono riportati i principali aspetti ambientali indiretti individuati. Ripartizione consumi reagenti anno 29 (kg) Figura 13 5,4% Cloruro ferrico 5,1% Idrogeno + CO 2 1,% Idrazina + Ammoniaca + Carboidrazide,9% Polielettrolita + Resina Powdex 18,7% Calce idrata 16,5% Soda caustica 52,4% Acido cloridrico Trasporto dei combustibili Nel corso del 29 non è stato approvvigionato olio combustibile denso. A seguito delle attività di bonifica del parco combustibili di Borgo San Giovanni, il combustibile è stato trasferito tramite autobotti presso il parco serbatoi di Centrale. Approvvigionamento OCD ripartizione per vettori [t] Figura Oleodotto Autobotti Fornitura reagenti chimici e prodotti per l esercizio La presenza e l impiego in Centrale di notevoli quantità di sostanze chimiche e prodotti vari per la manutenzione, così come l uso di parti di ricambio, implica anche l esigenza di valutare l impatto connesso al loro trasporto e scarico. L accettazione della fornitura di sostanze e preparati pericolosi è subordinata alla consegna delle relative schede di sicurezza. L approvvigionamento dei prodotti chimici avviene interamente tramite vettori su gomma; nel caso in cui si tratti di prodotti e sostanze pericolose, gli automezzi sono conformi alle normative tecniche per il trasporto su strada di merci pericolose (ADR). I trasporti più frequenti riguardano i prodotti necessari al funzionamento dell impianto di demineralizzazione, dell impianto di trattamento degli scarichi e per il condizionamento delle acque dei generatori di vapore. Nell anno 29, in particolare, sono stati stimati circa 53 viaggi, di cui circa la metà per la consegna di acido cloridrico concentrato. Pulizie civili, servizio di ristorazione, manutenzione aree verdi e vigilanza La Centrale si avvale della collaborazione di ditte esterne anche per lo svolgimento di numerose attività di servizio, come per esempio la pulizia dei locali adibiti a uso ufficio, la manutenzione delle aree verdi, la ristorazione e la vigilanza. La Centrale esercita un controllo sui prodotti utilizzati dai fornitori e vigila, tramite i propri assistenti, sulle attività svolte dagli appaltatori, sia ai fini della sicurezza e dall igiene sanitaria sia ai fini della tutela ambientale. Consulenze tecniche, collaudi, indagini ambientali, tarature e verifiche della strumentazione La Centrale si avvale di organizzazioni esterne per alcuni controlli ambientali di tipo specialistico, come per esempio per le campagne di monitoraggio del rumore, per talune analisi chimiche delle acque di scarico, di falda e dei rifiuti, per i controlli periodici della strumentazione di monitoraggio in continuo delle emissioni e per le campagne di misura dei microinquinanti nelle emissioni atmosferiche. La maggior parte delle aziende che effettuano questi servizi è già certificata secondo la norma UNI EN ISO 91 o sta per ottenerla. Per quanto riguarda i laboratori di analisi, si prediligono quelli dotati di sistemi di gestione della qualità o di accreditamento SINAL per le prove richieste.

22 21 Aspetti legati al trasporto dell energia elettrica L energia elettrica prodotta dalla Centrale, immessa nella rete di trasmissione nazionale, è distribuita agli utenti finali tramite reti in alta, media e bassa tensione. Il punto di consegna in alta tensione è nella stazione elettrica antistante la Centrale. Il gestore della rete elettrica nazionale (GRTN) ha trasferito dal 1 novembre 25, per effetto del DPCM dell 11 maggio 24, il ramo d azienda relativo a dispacciamento, trasmissione e sviluppo della rete a Terna S.p.A. Per le linee di alta tensione e i relativi tralicci, i cui aspetti ambientali possono interessare la generazione di campi elettromagnetici e l impatto visivo, la competenza e la responsabilità sono di Terna. Per quanto concerne l intensità dei campi elettromagnetici per le linee di alta tensione, quali quelle uscenti dalla Centrale, in letteratura si riportano valori tipici variabili per il campo elettrico tra,4 kv/m a 3 kv/m e per il campo magnetico tra 7µT e 9 µt. Ciò nonostante la Centrale ha effettuato, ai fini della valutazione dell esposizione dei lavoratori, alcune misure di campo elettrico e induzione magnetica che hanno evidenziato valori inferiori ai limiti, più restrittivi, previsti per la popolazione dal DPCM Per quanto riguarda l impatto visivo dovuto alla presenza dei tralicci, non si evidenziano critiche o segnalazioni da parte della popolazione locale. Figura 15 Stazione elettrica di centrale

23 22 Salute e Sicurezza La sicurezza, l igiene e la salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela dell ambiente, temi di interesse prioritario per la Centrale di Ostiglia e per E.ON. La sicurezza, l igiene e la salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela dell ambiente, temi di interesse prioritario per la Centrale di Ostiglia e per E.ON. Ai sensi del D.Lgs. 81/8, la Centrale si configura come Unità Produttiva e, conseguentemente, sono individuate le figure coinvolte in materia di Sicurezza. Il datore di lavoro ai fini della sicurezza è il Capo Centrale, il quale, a sua volta, organizza il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) e designa il relativo Responsabile (RSPP), notificando il tutto alle Autorità competenti. Inoltre sono stati eletti dai lavoratori i Rappresentanti per la Sicurezza (RLS) al fine di assicurare la consultazione e la partecipazione dei dipendenti nelle questioni relative alla sicurezza sul posto di lavoro. La sorveglianza sanitaria è attuata dal Medico Competente, designato dal Datore di lavoro. Nella sede della Centrale è, inoltre, conservato il Documento di Valutazione dei Rischi, elaborato e aggiornato in ottemperanza alla legge vigente. Nell'affidamento di lavori a Imprese Appaltatrici è osservato scrupolosamente quanto previsto dall'art. 26 del D.Lgs. 81/8. In particolare sono previste riunioni di coordinamento per la sicurezza, formalizzate con apposito verbale sottoscritto dalle parti, ai fini dell adozione di adeguate misure di sicurezza nella gestione di eventuali interferenze tra le varie attività lavorative. Per sensibilizzare ulteriormente gli appaltatori sulle tematiche ambientali e di sicurezza, nel 29 è stato istituito un meeting quadrimestrale al quale partecipano il Manager Ambientale, i capi cantiere dei principali appaltatori operanti in Centrale e gli assistenti di Centrale gestori dei relativi contratti nel quale vegono presentati casi studio relativi a eventi incidentali accaduti in Centrali della società E.ON, l andamento degli indicatori infortunistici, eventuali novità organizzative introdotte dalla Centrale sul tema HSE, attività di informazione formazione e addestramento su tematiche HSE. Il costante livello di attenzione prestato nei confronti della sicurezza si traduce in un contenuto livello di infortuni sul lavoro. Di seguito sono esposti gli andamenti degli indici infortunistici di frequenza (If) e gravità (Ig) della Centrale e dell intera azienda E.ON. Nel periodo di osservazione riportato non si sono verificati incidenti mortali o che abbiano provocato invalidità permanenti; in particolare per quanto riguarda il 29 si sono registrati due infortuni, di cui uno in itinere che hanno comportato un assenza complessiva dal lavoro pari a 45 giorni.

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