Alcuni dati sul fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti nella popolazione studentesca anni della provincia di Bergamo
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- Pasquale Damiani
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1 Alcuni dati sul fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti nella popolazione studentesca anni della provincia di Bergamo N. 03/2017
2 Report di sintesi a cura di Elvira Beato e Lara Marchesi Osservatorio Dipendenze ATS di Bergamo Dati ESPAD-Bergamo 2016 Indagine condotta dall Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche su mandato dell ATS Bergamo 2
3 IL CONSUMO DI SOSTANZE STUPEFACENTI TRA GLI STUDENTI DI ANNI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO Anno 2016 Lo studio ESPAD 1, condotto dall Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR), su mandato dell ATS di Bergamo ed in collaborazione con il suo Osservatorio Dipendenze, ha coinvolto nel 2016 circa studenti di anni della provincia di Bergamo. Quanti e chi ha consumato sostanze stupefacenti Il 30,6% degli studenti nel corso della propria vita ha utilizzato almeno una sostanza illegale (cannabis, eroina, cocaina, stimolanti, allucinogeni), il 23,6% lo ha fatto negli ultimi 12 mesi e il 14,9% negli ultimi 30 giorni (23,2% dei maschi e 7% delle femmine). I consumi riguardano maggiormente i maschi e crescono al crescere dell età. Ha consumato almeno una sostanza illegale nella vita il 21,7% dei minorenni (vs il 44,3% dei maggiorenni). Prevalenze significative si rilevano anche tra i 15enni (14,8% nella vita, 12,2% negli ultimi 12 mesi). Prevalenze di consumo di almeno una sostanza illegale nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo. Anno Lo Studio ESPAD Italia (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs), indaga la diffusione dei comportamenti a rischio tra gli studenti italiani di età anni. Viene condotta dal 1995, seguendo un protocollo europeo, dall Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR). Nel 2008 alle aree riguardanti i consumi di sostanze psicoattive sono state aggiunte quelle relative ad altri comportamenti a rischio di dipendenza (gioco d azzardo problematico, disturbi alimentari, uso di internet). Attualmente indaga: caratteristiche socio-culturali degli studenti, consumi di sostanze: tabacco, alcol, psicofarmaci, doping, sostanze illecite, gioco d azzardo problematico, disturbi alimentari uso di internet. 3
4 Prevalenze di consumo di almeno una sostanza illegale nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo. Anno 2016 Quali le sostanze utilizzate La sostanza maggiormente diffusa tra gli studenti risulta essere la cannabis, seguita da sostanze stimolanti (es. ecstasy, amfetamine, metamfetamine), cocaina, allucinogeni (LSD, funghi allucinogeni, ketamina) e, infine, eroina. Le prevalenze risultano più elevate nei maschi. Prevalenze di consumo di sostanze illegali nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo. Anno
5 In entrambi i generi le quote di consumatori aumentano con l età, fatta eccezione per l eroina per la quale le prevalenze risultano sostanzialmente simili nelle diverse età. Prevalenze di consumo di sostanze illegali nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo per età. Anno
6 I cambiamenti nel tempo Il confronto nel tempo relativo al consumo nella vita evidenzia dal 2007 al 2011 un andamento tendenzialmente decrescente per tutte le sostanze monitorate. Il confronto tra 2011 al 2016, evidenzia un calo delle prevalenze di consumo di cocaina, allucinogeni e un lieve incremento di quelle riferite al consumo di cannabis; sostanzialmente invariate risultano quelle relative alle sostanze stimolanti e all eroina. Il confronto negli anni delle prevalenze relative al consumo nell ultimo anno mostrano per tutte le sostanze, ad eccezione dell eroina (sostanzialmente stabile), una tendenza al decremento dal 2007 al Il confronto tra 2011 al 2016 si evidenzia un leggero incremento delle prevalenze riferite al consumo di cannabis e di stimolanti (dovuto essenzialmente alla variazione registrata nel genere maschile). Per le altre sostanze psicoattive illegali si osserva, invece, un lieve decremento. Prevalenze di consumo di sostanze illegali nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo. Anni e
7 Il consumo frequente Tra gli studenti che hanno utilizzato cannabis durante l anno la maggior parte degli studenti ne ha fatto un uso occasionale. Il 25,9% ha tuttavia utilizzato 20 o più volte. Tra coloro che hanno utilizzato cocaina, stimolanti e allucinogeni prevale il consumo circoscritto a non più di 5 volte. Il 9-10% degli studenti le ha utilizzate 20 o più volte. Tendenza diversa si osserva per il consumo di eroina: tra coloro che l hanno utilizzata durante l anno il 43,4% l ha assunta 20 o più volte. Considerando l uso negli ultimi 30 giorni, il 2,8% degli studenti ha consumato frequentemente cannabis (20 o più volte), lo 0,5% sostanze stimolanti (10 o più volte), lo 0,4% cocaina, allucinogeni ed eroina (10 o più volte). Il policonsumo Si conferma la frequente associazione tra abuso di alcol e uso di sostanze. L 11,1% (16,7% nell ultimo anno) degli studenti riferisce di aver usato nell ultimo mese una o più sostanze illegali e di aver fatto binge drinking. Nello specifico: - tra coloro che hanno utilizzato sostanze illegali nell ultimo mese, il 71,7% ha fatto anche binge drinking; - tra i binge drinkers (che corrispondono al 33,3% degli studenti), il 34,4% ha utilizzato sostanze illegali nell ultimo mese. Prevalenze di consumo di sostanze illegali e binge drinking nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo. Anno 2016 Riferiscono di aver utilizzato due o più sostanze: Il 14,3% degli studenti che hanno utilizzato almeno una sostanza illegale nell ultimo anno (che costituiscono il 23,6% degli studenti): Il 9,5% di coloro che hanno consumato sostanze illegali nell ultimo mese (il 14,9% degli studenti). 7
8 Uso di smart drugs L 1,6% gli studenti della provincia di Bergamo ha utilizzato almeno una volta nella propria vita smart drugs 2, l 1,2% lo ha fatto nell ultimo anno, lo 0,9% negli ultimi 30 giorni. Il termine smart drugs significa droghe furbe perché si tratta di sostanze che, allo stato attuale, sono vendute liberamente, poiché non rientrano ancora negli elenchi delle sostanze stupefacenti e psicotrope illegali o regolamentate stilati dal Ministero della Sanità a seguito del DPR 309/90. Si tratta di sostanze psicoattive di origine sia naturale sia sintetica che pur non essendo illegali possono avere gravi conseguenze per la salute. Spesso si è indotti a pensare che la tossicità di una sostanza derivi dal fatto che questa sia sintetica e che tutto ciò che è naturale faccia bene. Questo assunto è privo di validità scientifica in quanto la tossicità di una sostanza dipende dal principio attivo presente e non dall origine naturale o sintetica. Oltre a ciò la pericolosità è data anche dal fatto che droghe del genere vengono immesse sul mercato e vendute senza che i consumatori conoscano effettivamente il principio attivo contenuto e la sua quantità e siano così consapevoli di ciò che stanno acquistando. Uso di sostanze sconosciute Il 2% degli studenti della provincia ha riferito di aver utilizzato almeno una volta nella vita sostanze psicoattive sconosciute, senza sapere cioè di quale tipo di sostanze si trattasse. Tale comportamento riguarda in misura quasi equivalente maschi e femmine. Cresce al crescere dell età fino ai 17 anni, per poi decrescere. Prevalenze di consumo di sostanze sconosciute nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo. Anno La traduzione letterale di smart drugs - "droghe furbe" - si riferisce al fatto che, sebbene sia in vigore una legge che proibisce il consumo, la detenzione e lo spaccio delle sostanze stupefacenti, tuttavia è possibile acquistare e detenere prodotti di origine vegetale che contengono quei medesimi principi attivi, poiché non sono ancora inclusi nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope di cui al DPR 309/90. Anche se di origine vegetale, possono avere gravi conseguenze sulla salute psico-fisica. 8
9 Dai dati alla prevenzione QUALI INTERVENTI DI PREVENZIONE: BEST PRACTICES La sperimentazione di sostanze stupefacenti sono fra i comportamenti a rischio maggiormente discussi quando si studia lo stato di salute degli adolescenti; questo perché, nonostante gli sforzi compiuti a sostegno delle attività di prevenzione rivolte ai giovani, la diffusione del fenomeno rimane preoccupante (Currie, 2008; Faggiano, 2005). Tale preoccupazione è legata in particolare al dato relativo all età di inizio dell uso di sostanze illecite, poiché i dati internazionali mostrano come l ampia diffusione di sostanze si accompagni ad un parallelo abbassamento dell età di iniziazione (Welte, 1999; Beck, 2000). Numerosi studi evidenziano la pericolosità e i rischi a lungo termine dei comportamenti di uso di sostanze in adolescenza. Lo studio di questo fenomeno rimane dunque una priorità per la Sanità Pubblica, soprattutto al fine di indirizzare nuove politiche preventive e di controllo. I dati relativi ai consumi e ai consumi precoci evidenziano l importanza di intervenire precocemente con programmi di prevenzione efficaci, volti a evitare o procrastinare il più possibile l iniziazione a comportamenti rischiosi e ancor più il loro consolidamento in abitudini dannose, tenendo conto che i ragazzi, durante l adolescenza, tendono a riconoscere più le conseguenze positive immediate, quali l accettazione da parte dei pari, la sensazione di libertà, indipendenza e maturità, che i rischi ad esse correlate. E opportuna l adozione di un approccio olistico alla tematica dei comportamenti a rischio in adolescenza che tenga conto: della fase delicata e di cambiamento rappresentata dagli anni dell adolescenza, di tutti gli attori con cui i ragazzi si confrontano e degli ambienti in cui vivono: la scuola, la famiglia e, dunque, insegnanti e genitori, il gruppo dei pari. Contrastare il consumo di sostanze richiede pertanto una sinergia di azioni fra famiglia, scuola e comunità 3. Scuola Offrire programmi che: Intervengano precocemente, con interventi adatti all età e alle caratteristiche del target, attraverso la promozione di abilità di vita già nella scuola dell infanzia e primaria; accompagnino con particolare attenzione i momenti di transizione (es. il passaggio alla scuola media); siano volti ad aiutare i ragazzi a sviluppare le abilità dei ragazzi, in particolare l autostima, la capacità di resistere alle pressioni esterne e di prendere decisioni positive per la propria salute; siano basati su valutazioni di efficacia, coerenti con le politiche adottate a livello locale/regionale e nazionale volti a promuovere fattori di protezione dei ragazzi verso tutti i comportamenti a rischio (es. programmi regionali Life Skills Training, Unplugged, i progetti ATS Giovani Spiriti, ecc. 4 ); aumentino le conoscenze dei ragazzi circa i potenziali danni fisici, mentali e sociali legati all assunzione di sostanze; 3 - Linee Guida - Prevenzione delle diverse forme di dipendenza nella popolazione preadolescenziale e adolescenziale Linee Guida Regionali - (delibera regionale n. VIII/6219 del 19 dic. 2007) - Focus Paper I ragazzi e l Alcol Progetto HBSC Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6 17 anni patrocinato dal Ministero della Salute - Alcohol: school-based interventions - NICE Parenting Strategies Program (2010). Parenting Guidelines for Adolescent Alcohol Use 4 Per informazioni: vedasi link: 9
10 coinvolgano la scuola nel suo complesso e siano parte integrante di strategie locali/regionali e nazionali fra loro coerenti; coinvolgano personale scolastico, genitori e ragazzi; vadano dallo sviluppo delle politiche alla formazione/supporto del personale; prevedano interventi interessanti, coinvolgenti, adatti all età e alle capacità dei ragazzi, attenti alle loro caratteristiche culturali e di genere. Siano a lungo termine, con interventi ripetuti con interventi ripetuti (per es.: programmi di richiamo). Famiglia Aiutare i ragazzi a resistere alle pressioni esterne sostenendo la loro autostima e la loro capacità critica; Mantenere vivo il dialogo con i ragazzi e ascoltare con rispetto il loro punto di vista, ricordando che la supervisione e il monitoraggio parentale sono fattori molto per la prevenzione dell abuso di sostanze. Esplicitare, quando si parla con i ragazzi dei rischi associati al consumo di sostanze, soprattutto quelli a breve termine che sono generalmente quelli di maggior interesse e preoccupazione per gli adolescenti; Fornire informazioni obiettive e coerenti, che li incoraggino ad effettuare scelte positive per la propria salute. Essere di esempio e adottare un comportamento coerente con i valori e le regole che si vuole trasmettere ai ragazzi. Comunità È opportuno che gli interventi di prevenzione vengano accompagnati da interventi di tipo ambientale e di comunità, in cui: Si sensibilizzi l intera comunità locale, favorendo l attivazione di tutte le figure naturali di riferimento; Si promuova il raccordo e la sinergia tra progetti e tra le differenti agenzie educative, sociali e culturali del territorio; Si potenzi il lavoro con i preadolescenti senza abbandonare le attività rivolte agli adolescenti; in particolare le attività con i soggetti adulti di riferimento per loro (insegnanti, educatori informali, animatori, allenatori sportivi, ecc.) Si ponga attenzione a ragazzi e giovani che sono assenti da scuola (ad esempio, assenze ingiustificate, abbandono scolastico) o a rischio di dispersione, che hanno maggiori probabilità di essere coinvolti in comportamenti potenzialmente a rischio; Si sensibilizzino gestori di locali e organizzatori di feste ed eventi, anche promuovendo la diffusione di un codice etico in materia di somministrazione di bevande alcoliche. Attenzione va posta infine a favorire l intercettazione precoce di giovani con problematiche di uso di sostanze, anche attraverso la formazione degli operatori territoriali e dei soggetti moltiplicatori. Per Informazioni e approfondimenti Sui dati Dott.ssa Elvira Beato Osservatorio Dipendenze ATS di Bergamo elvira.beato@ats-bg.it osservatorio.dipendenze@ats-bg.it tel Sugli interventi di prevenzione Dott. Luca Biffi US prevenzione e interventi di prossimità - ATS di Bergamo luca.biffi@ats.bg.it tel
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