MODULO RASSEGNA STAMPA. rassegna stampa. 2 Marzo 2017

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1 Pagina 1 di 6 rassegna stampa 2 Marzo 2017 IL CITTADINO Chirurgie, al maggiore in arrivo nuovi primari Ospedale, primo giorno per il team d emergenza Tumori, prevenzione fondamentale Incontro in municipio a Montanaso IL GIORNO

2 Pagina 2 di 6 Chirurgie, al maggiore in arrivo nuovi primari di C. V. A breve scatta a Lodi la nomina dei primari di chirurgia generale e chirurgia vascolare. Nei prossimi mesi, invece, ma con meno urgenza, verrà aperta anche la procedura per la nomina di un responsabile della radiologia dell Azienda socio sanitaria territoriale. Ad annunciarlo è il direttore generale dell Asst Giuseppe Rossi. Lo storico primario della chirurgia generale Natale Olivari, infatti, andrà in pensione il prossimo agosto. Il bando per il nuovo incarico però verrà emanato tra pochi giorni. «Questo - spiega Rossi - per non lasciare scoperto un reparto fondamentale come quello chirurgico. Quando l attuale direttore dell unità operativa andrà in pensione avremo già la nuova figura a capo del servizio. Faremo un bando anche per la chirurgia vascolare. Con meno urgenza, poi, ci occuperemo anche della diagnostica per immagini». In seguito alla scelta di Paolo Poggi di trasferirsi a Milano, infatti, la radiologia del Maggiore e della Bassa sono entrambe affidate al primario Carlo Sabbia, ma anche quest ultimo, a breve, andrà in pensione.

3 Pagina 3 di 6 Ospedale, primo giorno per il team d emergenza Esperti in emergenza urgenza al lavoro all ospedale di Lodi. Ieri sera è partito il cosiddetto Met, Medical emergency team, inserito all interno della rete per la risposta rapida. Ispirato al modello sanitario di stampo anglosassone che appassiona il direttore generale dell Asst Giuseppe Rossi, il team che è entrato in funzione ieri è stato istituito per trattare i pazienti gravi che possono peggiorare durante la notte. Lo scopo, quindi, è prevenire e trattare precocemente le complicanze. È un mezzo che supera la logica della guardia interdivisionale medica e chirurgica, normalmente presente di notte negli ospedali. La squadra, in azione dalle 20 alle 8 della mattina, è formata da un medico e da un infermiere di pronto soccorso, al quale si aggiungono, su chiamata, l anestesista e il rianimatore. «La formazione del personale è stata completata - spiega il primario del Pronto soccorso Stefano Paglia. È il momento di partire. Lo facciamo in via sperimentale in chirurgia, chirurgia specialistica e ortopedia». In questi giorni l Asst ha indetto anche un bando per la mobilità per 6 operatori del pronto soccorso, a giugno sarà emanato il bando di assunzione. Da ieri, il personale del pronto soccorso di Lodi e Codogno e il personale del 118 sono stati ufficialmente accorpati. Anche gli operatori del 118 sono passati, per certi versi, sotto il coordinamento del primario di Pronto soccorso. Da ieri, tutti i pazienti che arrivano in pronto soccorso dopo le 20 sono seguiti fino alle 8 della mattina dal team di emergenza. Quando il paziente viene ricoverato e si aggrava, l infermiere, invece di allertare come succede ora il medico di guardia, chiama il Met. La squadra arriva con urgenza nel reparto, portandosi appresso tutta la strumentazione necessaria, un ecografo multidisciplinare, l apparecchiatura di supporto ventilatorio, farmaci per l emergenza e presidi per la gestione invasiva delle vie aeree, oltre al defibrillatore in aggiunta a quello in dotazione sul carrello di emergenza dei reparti. La decisione di allertare il team dell emergenza non è affidata al caso, ma a un sistema oggettivo di valutazione dei parametri clinici. Per ogni parametro vitale, saturazione d ossigeno, frequenza del respiro, temperatura, pressione, frequenza cardiaca e stato di coscienza, il progetto, come ha spiegato di recente il capo dipartimento dell emergenza urgenza Costantino Bolis che ha lavorato al progetto

4 Pagina 4 di 6 insieme a Paglia e al primario della terapia intensiva Enrico Storti, prevede un punteggio di riferimento. I valori vengono monitorati a partire dal ricovero e a seconda del loro peggioramento, gli infermieri, chiave di volta di tutto il progetto, attivano la squadra di emergenza nel loro reparto.

5 Pagina 5 di 6 Tumori, prevenzione fondamentale Incontro in municipio a Montanaso Il cancro al colon retto si può prevenire. Questo il tema trattato venerdì 24 febbraio dalle dottoresse Piera Leoni e Adele Gendarini, dirigenti del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell Asst di Lodi, presso l aula consigliare polifunzionale del Comune di Montanaso Lombardo. L evento, organizzato dall associazione Alao in collaborazione con il Comune, è stato aperto dai ringraziamenti del sindaco Vittorio Gargioni nei riguardi delle due dottoresse «per la loro professionalità e disponibilità» e dell associazione Alao che con il gruppo di volontari è sempre impegnata «con competenza e passione sul territorio». Il sindaco ha sottolineato inoltre che organizzando questi incontri l amministrazione comunale «dimostra di prendersi cura della salute dei propri cittadini, ma che il passo successivo devono compierlo proprio i cittadini prendendosi cura di se stessi, seguendo i consigli degli esperti». La prevenzione ti può salvare la vita, questo è stato il messaggio chiave che le dottoresse hanno sottolineato in tutto il corso della serata, messaggio rivolto non solo alle persone di età superiore ai 50 anni, che risultano essere le più a rischio per questo tipo di patologia, ma anche ai più giovani. In particolar modo per gli abitanti del Lodigiano, la prevenzione risulta una grande alleata in quanto è noto purtroppo dalla statistica la scoraggiante realtà che mostra l alto livello di tumori sviluppatesi in questa area. Le due dottoresse con grande chiarezza e semplicità di linguaggio si sono soffermate su alcuni punti chiave: uno stile di vita sano può aiutarci a prevenire l insorgere dei tumore al colon retto, soffermandosi in particolar modo sull alimentazione e sulla necessità di vivere una vita il meno sedentaria possibile. Una testimonianza del signor Dominoni, già riportata dalla giornalista Cristina Vercellone per «Il Cittadino», ha completato il quadro aggiungendosi ai consigli delle relatrici di sottoporsi senza timore agli esami di controllo necessari per prevenirlo. Più che in altre malattie, l insorgere del cancro del colon retto non è accompagnato da dolore e quando ci si accorge(generalmente il primo e più significativo segno è il sangue nelle feci) in molti casi il cancro è già in corso. Tuttavia le statistiche denunciano che solo il 40 per cento degli aventi diritto aderisce all invito dello screening, passo primo e fondamentale a prevenire questo cancro in tempo. A seguito della presentazione ci sono stati parecchi interventi e domande da parte dei presenti che hanno reso la serata un incontro interattivo e partecipato A termine dell incontro i presenti hanno avuto l opportunità di prenotarsi per lo screening del

6 Pagina 6 di 6 sangue occulto, proprio come consigliato dalle due dottoresse relatrici, che promuoveranno su tutto il territorio l importanza di questo tipo di prevenzione. Infatti dopo Montanaso seguiranno quest anno gli incontri con i cittadini di Sordio, San Martino in Strada, Somaglia e Marudo.