Il programma SCUOLA E CIBO in Toscana Dott.ssa Francesca Balestri Ministero dell Istruzione, dell Universit
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- Arturo Bono
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1 Il programma SCUOLA E CIBO in Toscana Dott.ssa Francesca Balestri Ministero dell Istruzione, dell Universit Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale f.balestri@istruzione.it Firenze, 4 ottobre 2010 Pisa, 5 ottobre 2010
2 Il ruolo educativo della scuola Dare senso alle esperienze Insegnare ad apprendere Educare alla consapevolezza delle interdipendenze Trasmettere le tradizioni e le memorie nazionali Educare alla cittadinanza unitaria e plurale
3 Il contesto normativo Nel quadro dell autonomia scolastica: Ogni scuola predispone il curricolo, all interno del Piano dell offerta formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni nazionali (D.M. 31 LUGLIO 2007)
4 Le esperienze pregresse Da sempre nella scuola toscana si realizzano progetti sull alimentazione Le azioni riguardano molteplici aspetti: nutrizionali relazionali, psicologici e comportamentali di rapporto con la cultura del territorio (tradizioni, stagionalità, tipicità ) di consumo (sensorialità, cucina, mercato, pubblicità )
5 Dall ultimo monitoraggio dell Ufficio Scolastico Regionale sulle educazioni (fine 2009) Scuole partecipanti alla rilevazione 10% Questionari pervenuti Questionari non pervenuti 90%
6 Tematiche di cittadinanza affrontate a scuola Le tematiche ravvisabili all interno della cittadinanza ed. salute: DROGHE riguardano le educazioni: alla salute, alla sostenibilità ambientale, alla legalità, all affettività. ed. salute: TABAGISMO Da segnalare anche le molte azioni di orientamento e l attenzione 12% 15% alla dipendenze non solo da sostanze ma nuove, come ed salute e la sicurezza dipendenza dalle 16% tecnologie (internet, 10% videogiochi, slot-machine stradale: ALCOOL e simili). ed. salute: ALIMENTAZIONE Molte attività progettuali sono state realizzate per prevenire ed. AMBIENTALE e far fronte 7% 14% a varie forme di disagio dei bambini e degli adolescenti, in particolare 12% il 14% bullismo e un numero elevato ed. alla LEGALITA' di e progetti ha toccato a vario titolo il tema dei diritti e sui lotta al BULLISMO doveri, con analisi in classe della Carta Internazionale dei diritti ed. all'affettivita' del fanciullo e della Costituzione della Repubblica italiana. ALTRO
7 Partecipanti alle azioni progettuali delle scuole 26% 37% interni in collaborazione esterni 37% I percorsi progettuali nel 74% vedono al collaborazione di enti e realtà del territorio. Se si esclude la criticità di un buon 26% di progetti realizzati totalmente da soggetti esterni alla scuola, che implicano una certa passività della scuola stessa che si limita ad ospitarli, il dato è complessivamente positivo in quanto conferma che le scuole toscane esercitano la loro autonomia rapportandosi al meglio con il territorio per arricchire la loro offerta formativa a vantaggio degli studenti e delle loro famiglie.
8 Enti che collaborano con la scuola ASL SOCIETA' DELLA SALUTE QUARTIERE COMUNE 11% 12% 25% PROVINCIA REGIONE UNIVERSITA' 14% 3% 4% 9% 14% 6% 2% ASSOCIAZIONI PROFESSIONISTI ALTRO Le collaborazioni che le scuole toscane mettono in atto sono molte e articolate. Dalle A.S.L. sui temi prevalentemente legati all educazione alla salute, agli Enti locali, in particolare il Comune. Alta risulta anche la percentuale delle collaborazioni con il mondo del privato sociale rappresentato da cooperative e soprattutto da associazioni culturali e di volontariato e, infine, molto significativo è il numero di collaborazioni attivate con privati professionisti, in particolare psicologi e pedagogisti.
9 La novità: scuola e cibo Assunzione diretta di responsabilità da parte del MIUR per ridare centralità e protagonismo alle scuole PROGRAMMA NAZIONALE LINEE GUIDA Un quadro epistemologico condiviso e coerente sull educazione alimentare Una cornice culturale di riferimento Uno strumento per orientare e valorizzare l attività delle scuole e dare forza al legame con il territorio
10 La finalità del programma nazionale Il Programma si prefigge di introdurre, nel Sistema di Istruzione italiano, l Educazione Alimentare quale materia trasversale e interdisciplinare, coinvolgendo progressivamente le Scuole di ogni ordine e grado e le Università. Non si tratterà di inserire nei curricula una nuova materia, ma di collocarla di volta in volta all interno delle altre discipline, ad esempio con richiami e integrazioni relative alla conoscenza del cibo, dei consumi alimentari, della funzione degli alimenti, nonché agli aspetti culturali, sanitari ed economici dell alimentazione.
11 Dal documento nazionale Nello sviluppo di un efficace programma di Educazione Alimentare è necessario, infatti, riferirsi ad un ampio e articolato contesto epistemologico ove siano presenti una pluralità di strategie e di obiettivi educativi trasversali e interdisciplinari, da realizzare attraverso un insieme complesso di attività educative - formali e non - sviluppate sinergicamente all interno del sistema scolastico, delle famiglie e di contesti extrascolastici, permettendo così ai giovani - ma anche agli adulti - di acquisire sensibilità e conoscenze, accrescendo competenze sulle quali basare uno stile di vita - ancorché alimentare - sano, responsabile, eticamente rilevante, sostenibile dal punto di vista sociale ed ecologico.
12 Occorre quindi Sviluppare competenze... all interno del curricolo... riferendosi ad un ampio ed articolato contesto epistemologico con un approccio esperienziale per sviluppare comportamenti... in sinergia tra scuola ed extra-scuola al fine di incidere sullo stile di vita degli alunni e delle loro famiglie.
13 La competenza La competenza è la capacità di rispondere a esigenze individuali e sociali, o di svolgere efficacemente un attività o un compito. Ogni competenza comporta dimensioni cognitive, abilità, attitudini, motivazione, valori, emozioni e altri fattori sociali e comportamentali. Le competenze si acquisiscono e si sviluppano in contesti educativi formali (scuola), non formali (famiglia, luogo di lavoro, media, organizzazioni culturali e associative) e informali (vita sociale nel suo complesso)
14 Le competenze-chiave europee Le competenze-chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l inclusione sociale e l occupazione Gli Stati membri devono sviluppare l offerta di competenze chiave per tutti nell ambito delle loro strategie di apprendimento permanente per assicurare che: L istruzione e la formazione iniziale offrano a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave ad un livello tale che li prepari per la vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento. Gli adulti siano in grado di sviluppare ed aggiornare le loro competenze chiave in tutto l arco della vita.
15 Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell istruzione obbligatoria 1. Imparare ad imparare 2. Progettare 3. Comunicare 4. Collaborare e partecipare 5. Agire in modo autonomo e responsabile 6. Risolvere problemi 7. Individuare collegamenti e relazioni 8. Acquisire ed interpretare l informazione Riferite a quattro assi: ASSE DEI LINGUAGGI ASSE MATEMATICO ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO ASSE STORICO-SOCIALE
16 Indicazioni per il curricolo Traguardi per lo sviluppo delle competenze Sono alla fine della scuola dell infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado (snodi più significativi del percorso curricolare). Rappresentano punti di riferimento per la programmazione dei docenti. Finalizzano l azione educativa allo sviluppo integrale dell alunno. Obiettivi di apprendimento Sono definiti in relazione al termine del terzo e del quinto anno della primaria e sono ritenuti strategici per lo sviluppo delle competenze.
17 Ristrutturazione del curricolo verso l essenzialità Individuazione del core curriculum, cioè di aree di apprendimento strategiche da presidiare, valutare, certificare Focus sulle competenze finalizzazione funzionale degli apprendimenti Centralità del soggetto in apprendimento didattica laboratoriale ed esperienziale Rapporto con il proprio contesto di vita rete con il territorio
18 Didattica per competenze Occorre passare dalla didattica per obiettivi alla didattica per competenze, attraverso un approccio centrato sui processi di apprendimento e le prestazioni (performance) degli studenti. Progettare i percorsi didattici (Scuola e Cibo) a partire dalle competenze che gli alunni devono sviluppare e quindi a partire dalle abilità che sono richieste per lo svolgimento di un compito reale.
19 Compito degli insegnanti Progettare/ri-progettare percorsi di apprendimento che siano: - finalizzati allo sviluppo di competenze - integrati nel curricolo attraverso un approccio interdisciplinare - centrati sui processi - realizzati attraverso lavoro su compito/su progetto
20 IL PROCESSO PROGETTAZIONE AZIONE DIDATTICA VERIFICHE IN ITINERE VALUTAZIONE DOCUMENTAZIONE
21 Compito/prodotto Sviluppo del percorso didattico LA SCHEDA DI LAVORO Denominazione del percorso didattico COMPETENZE DA SVILUPPARE (dai traguardi per le indicazioni; dal documento dell obbligo) Prova/e di accertamento finale Prerequisiti in termini di competenze e conoscenze Collocazione temporale e durata PIANO DEL PERCORSO DIDATTICO N Attività didattiche Prestazioni richieste agli studenti e misurabili Conoscenze Modalità di accertamento Tempi (in ore) Discipline/Aree disciplinari Fonte: prof.ssa Bruna Baggio USR per la Lombardia
22 GRAZIE per l attenzione e BUON LAVORO!
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