Incontro tecnico sulla valutazione del Rischio da Agenti Chimici e Cancerogeni

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1 Vicenza 6 e 15 dicembre 2005 Caserma dei Vigili del Fuoco Incontro tecnico sulla valutazione del Rischio da Agenti Chimici e Cancerogeni *Franco Zanin *Pierantonio Zanon *Francesca Lievore *SPISAL ULSS N. 6 VICENZA

2 Modalità di manifestazione del rischio chimico in modo improvviso e brutale incidente/infortunio: incendio, esplosione, ustione, intossicazione, asfissia, etc. che comportano delle conseguenze sulle persone, sulle installazioni, sull ambiente. dopo un certo tempo di esposizione malattie: dell apparato respiratorio (asma, rinite), di malattie della pelle e delle mucose, (irritazioni, ulcerazioni, eczemi, etc.), di malattie del sistema nervoso (mal di testa, tremori, turbe psichiche, etc.) dei tumori (lesivi delle vie aeree e digerenti, etc.).

3 Danno prevalente Tipi di rischio chimico TOSSICOLOGICO: INALAZIONE CONTATTO CON EFFETTI CRONICI dovuto all impiego di sostanze e di preparati pericolosi ad elevata disponibilità in aria INCIDENTALE/INFORTUNISTICO: CON EFFETTI ACUTI errori di conferimento e stoccaggio, cedimento recipienti e reti di adduzione, spandimento, investimento, contatti tra incompatibili, rilascio di gas tossici TECNOLOGICO: DA ANOMALIE D IMPIANTO E DI PROCESSO tracimazioni, cedimenti e rotture di rete e di valvole, reazioni fuggitive, errori di gestione e di stoccaggio, ecc.) INCENDIO E DI ESPLOSIONE relativi a sostanze usate con proprietà esplosive, comburenti, infiammabili e a sostanze prodotte accidentalmente con queste proprietà

4 Identificazione IDENTIFICAZIONE PERICOLI Liste sostanze e preparati dei PERICOLI Applicazione misure di prevenzione e protezione idonea? NO Revisione misure di prevenzione e protezione. Riprendere valutazione Valutazione dei RISCHI preliminare SI VALUTAZIONE PRELIMINARE RISCHIO Approfondire la valutazione? NO GIUSTIFICAZIONE RISCHIO MODERATO Valutazione dei RISCHI approfondita SI VALUTAZIONE APPROFONDITA RISCHIO MISURAZIONI AMBIENTALI ALGORITMI/ MODELLI DI CALCOLO CHECK-LIST Risultato basso? SI NO RISCHIO MODERATO RISCHIO NON MODERATO

5 valutazione dei rischi chimici identificazione dei pericoli Nome sostanza o preparato Reparto operazione fase di lavoro Stato fisico Tipo di confezione Quantità in deposito e in uso Simbolo etichetta Frasi di rischio Scheda di sicurezza Numero e tipo di procedure INVENTARIO DELLE SOSTANZE E DEI PREPARATI

6 Valutazione preliminare (I fase) Modalità d uso,lavorazione Quantità in uso per anno Ipotesi di rischio Agenti liberati (gas vapori, nebbie, fumi, nebbie) PROFILO DEL RISCHIO CHIMICO AZIENDALE Tipo di rischio (tossicologico, incidentale, incendio, esplosione) Proprietà pericolose degli agenti chimici Livello, tipo, durata dell esposizione Individuazione degli esposti VLE (TLV) Misure di prevenzione in atto Esiti indagini ambientali e accertamenti sanitari attuali e/o pregressi (lavorazioni analoghe)

7 valutazione dei rischi chimici giustificazione Giustificazione che natura ed entità dei rischi rendono non necessaria una ulteriore valutazione maggiormente dettagliata dei rischi e consentono di terminare la valutazione. Autocertificazione di classificarsi al di sotto della soglia di rischio moderato. Proposta di individuazione ed elencazione di attività in cui è giustificata l interruzione della valutazione.

8 Per una valutazione dettagliata (II fase): Criteri di classificazione del rischio Per il rischio tossicologico: facendo riferimento ai VLE misure effettuate in base a norme UNI-EN contenute nell allegato VIII-sexties, in particolare UNI-EN 689 : Criterio formale (1/10 1/4 1/2 ) Criterio statistico (confrontabile anche con OTL-AIDII) NON facendo riferimento ai VLE utilizzando modelli o algoritmi, eventualmente integrati da misure, particolarmente utili nelle piccole imprese artigiane Utilizzando chek list o atlanti valutando anche l esposizione cutanea e per altre vie (dati da indagini biologiche)

9 Per una valutazione dettagliata (II fase): Criteri di classificazione del rischio Per il rischio d infortunio Liste di controllo Dei requisiti di sicurezza Delle procedure di sicurezza Delle consegne di emergenza Per il rischio tecnologico Valutazione delle anomalie di impianto e di processo mediante: Albero dei guasti What if? Hazop

10 Rischio moderato leve (SP) slight (GB) faible (F) baixo (P) micro (GR) = basso, irrilevante Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimico pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi e' solo un rischio moderato per la sicurezza e la salute dei lavoratori e che le misure di cui al comma 1 sono sufficienti a ridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articoli 72-sexies, 72-septies, 72- decies, 72-undecies.

11 Riscontro di rischio non moderato Misure specifiche di protezione e prevenzione Il rischio va eliminato o ridotto mediante: sostituzione degli agenti con altri non pericolosi o meno pericolosi se questo non è possibile, il rischio va ridotto, nell ordine: progettando processi lavorativi e controlli tecnici appropriati usando misure organizzative e di protezione collettiva alla fonte appropriate usando i DPI attuando la sorveglianza sanitaria

12 Tipo di rischio chimico RISCHI DA INALAZIONE E CONTATTO E CON EFFETTO CRONICO dovute all impiego di sostanze e di preparati pericolosi ad elevata disponibilità in aria Strumenti di valutazione inventario delle sostanze in Azienda; schede di sicurezza; scheda del profilo di rischio chimico di reparto indagini di esposizione e sanitarie precedenti metodi di valutazione: misurazioni e confronto con TLV algoritmi calcoli analisi di base liste di controllo dei requisiti di situazioni analoghe

13 Quale valore limite di esposizione? 1. Esistono più liste di valori limite 2. Non esiste un unica definizione 3. Alcune definizioni sono ambigue o comunque generiche 4. E sicuramente una concentrazione nella zona di respirazione di un lavoratore che, nel periodo indicato, non deve essere superata. Nazionali Comunitari ACGIH Altri... Niosh Mak VME

14 Tipologia di valori limite VLE = Valore Limite di Esposizione Professionale (così come definito dal D.Lgs. 25 del 2002) se non diversamente specificato, il limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nell'aria all'interno della zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un determinato periodo di riferimento. Per la NORMA UNI EN 689 del 1997 valore limite Valore di riferimento per la concentrazione nell'aria di un agente chimico (a 20 C - 101,3 kpa). D.M. 26/02/2004) 64 valori limite

15 TLV - valore limite di soglia American Conference of ACGIH of Governmental Industrial Hygienists) TLV-TWA / media ponderata nel tempo: la concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa convenzionale di 8 ore (su 40 ore lavorative settimanali), alla quale si ritiene che quasi tutti i lavoratori possano essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi. TLV-STEL / limite per breve tempo di esposizione: la concentrazione alla quale si ritiene che i lavoratori possano essere esposti continuativamente per breve periodo di tempo, purchè il TLV-TWA giornaliero non venga superato. TLV-C / Ceiling: la concentrazione che non deve essere superata durante l attività lavorativa nemmeno per un brevissimo periodo di tempo Circa 700 valori limite

16 T.L.V. ACGIH 1000 CONCENTRAZIONE (mg/mc o ppm) Ceiling S.T.E.L. T.W.A. CONC. T.W.A. 8h Andamento reale della concentrazione TEMPO (minuti)

17 ALLEGATO VIII-sexties (articolo 72-sexies, comma 2). UNI EN 481:1994 Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Definizione delle frazioni granulometriche g per la misurazione delle particelle aerodisperse UNI EN 482:1998 Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Requisiti generali per le prestazioni dei procedimenti di misurazione degli agenti chimici. UNI EN Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Guida alla valutazione dell'esposizione esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione. UNI EN Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Campionatori diffusivi per la determinazione di gas e vapori. Requisiti e metodi di prova. UNI EN 1076:1999 Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Tubi di assorbimento mediante e pompaggio per la determinazione di gas e vapori. Requisiti e metodi di prova. UNI EN Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Sistemi di misurazione di breve durata con tubo di rivelazione. Requisiti e metodi di prova. UNI EN 1232: 1999 Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Pompe per il campionamento personale p di agenti chimici. Requisiti e metodi di prova. UNI EN 1540:2001 Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Terminologia. UNI EN 12919:2001 Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Pompe per il campionamento di agenti chimici con portate maggiori di 5 l/min. Requisiti e metodi di prova METODI: UNICHIM-NIOSH NIOSH-OSHA-HSE-INRS, etc.

18 UNI EN 481 (1994): Atmosfera nell'ambiente di lavoro. Definizione delle frazioni granulometriche per la misurazione delle particelle aerodisperse La norma definisce in particolare i requisiti di prestazione degli strumenti di campionamento in funzione della regione del tratto respiratorio nel quale la deposizione delle particelle aerodisperse di interesse esercita la propria azione nociva

19 UNI EN 482: : Requisiti prestazionali per le misurazioni degli agenti chimici I requisiti si applicano a tutti i procedimenti di misurazione, indipendentemente dalla natura chimica e dallo stato fisico dell agente e dal metodo di campionamento o di analisi utilizzato Non ambiguità Selettività (esempio per aerosol : selezione dimensionale EN 481) Incertezza globale Campo di misurazione minimo specificato Tempo di stabilizzazione Procedimenti misti (trasporto, prelievo, analisi) Condizioni ambientali Descrizione del procedimento di misurazione Dimensione del risultato

20 UNI EN 689/97 REQUISITI DI BASE PER MISURE D IGIENE INDUSTRIALE Atmosfera Ambiente di Lavoro: guida alla valutazione dell esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione La norma fornisce indicazioni in merito alla valutazione dell esposizione ad agenti chimici nelle atmosfere dei posti di lavoro (strategia di misurazione, strategia di valutazione, conclusioni della valutazione) e riporta in appendice esempi di possibili approcci per il confronto della concentrazione dell esposizione professionale con il valore limite.

21 Valutazione dell'esposizione professionale Norma UNI EN 689/97 APPENDICE C: PROCEDURA FORMALE a) La concentrazione rappresentativa dell esposizione(oec) viene divisa per il valore limite (L.V.) ricavando l indice I. Per i risultati minori del limite di rivelazione si dovrebbe applicare metà di tale limite. " I" sta per indice della sostanza. b) Se l'indice per il primo turno è I 0,1, l'esposizione è minore del valore limite. Se inoltre si può dimostrare che tale valore rappresenta le condizioni del posto di lavoro per lunghi periodi, si possono evitare le misurazioni periodiche. c) Se ciasun indice di almeno tre diversi turni è I 0,25, l'esposizione è minore del valore limite. Se inoltre si può dimostrare che tale valore rappresenta le condizioni del posto di lavoro per lunghi periodi, si possono evitare le misurazioni periodiche.

22 Valutazione dell'esposizione professionale Norma UNI EN 689/97 APPENDICE C: PROCEDURA FORMALE d) Se gli indici di almeno tre turni differenti sono tutti I 1, e la media geometrica di tutte le misurazioni è 0,5, l'esposizione è minore del valore limite. e) Se un indice risulta I > 1, l'esposizione è maggiore del valore limite. f) In tutti i casi che non rientrano nelle possibilità di cui ai punti da b) a e) la procedura non porta ad alcuna decisione. Se valgono le condizioni di cui in b), c) o d), si può concludere la valutazione dell'esposizione professionale.

23 Valutazione dell'esposizione professionale Norma UNI EN 689/97 APPENDICE D: PROCEDURA STATISTICA Per il confronto con il VLE è necessario tener conto della variabilità spazio temporale dell accertamento con un approccio statistico che determini la probabilità di supermento dello standard. E previsto un numero più elevato di misure (almeno 6). In base alla probabilità di superamento del valore limite si possono avere tre situazioni: situazione rossa con probabilità di superamento del valore limite maggiore del 5%; la probabilità di superamento è troppo elevata si devono attuare provvedimenti adeguati al più presto per ridurre l esposizione. situazione arancio con probabilità di superamento del valore limite fra lo 0,1% e il 5%; l esposizione sembra al di sotto del VLE ma va confermata con misurazioni periodiche situazione verde con probabilità di superamento del valore limite inferiore allo 0,1 %. L esposizione è ben al di sotto del VLE; non sono necessarie altre misurazioni

24 RISCHIO TOSSICOLOGICO Classificazione del rischio per confronto con il VLE E ragionevole e praticabile indicare la soglia al di sotto della quale classificare il RISCHIO MODERATO (IRRILEVANTE) per inalazione quando sono verificate le seguenti condizioni Procedura formale L indice di esposizione (I=C/VLE) risulti quantomeno inferiore ad 1/10; su rilevazioni effettuate in tre diversi turni di lavoro e nella medesima postazione di lavoro, l indice di esposizione (I=C/VLE) risulti quantomeno inferiore ad ¼. Procedura statistica situazione verde con probabilità di superamento del valore limite inferiore allo 0,1 %. Comitato Consultivo art. 72-terdecies

25 RISCHIO TOSSICOLOGICO PER INALAZIONE E CONTATTO Valutazioni senza l ausilio l di VLE I modelli o algoritmi sono procedure che assegnano un punteggio ai fattori che intervengono nella determinazione del rischio pesando, per ognuno di essi in modo diverso, l importanza assoluta e reciproca sulla valutazione finale.

26 I fattori individuati sono inseriti in una RELAZIONE MATEMATICA SEMPLICE (o modello GRAFICO) che fornisce un INDICE NUMERICO che si inserisce in una SCALA NUMERICA DEL RISCHIO individuando per la situazione analizzata la gradazione relativa dell indice calcolato

27 MovaRisCh È possibile calcolare un rischio R per esposizione: inalatoria Rinal cutanea inal = P x Einal Rcute = P x Ecute cumulativa Rcum= R inal 2 + R cute 2 Gli intervalli di variazione di R sono: 0.1 R inal R cute R cum 141

28 RISCHIO TOSSICOLOGICO PER INALAZIONE E CONTATTO Valutazioni senza l ausilio l di VLE Gli ALGORITMI sono utili ai fini della CLASSIFICAZIONE per le piccole e medie imprese, che si distinguono per una elevata variabilità delle mansioni lavorative degli addetti e dei relativi tempi di esposizione nonché delle modalità d uso degli agenti chimici, gli algoritmi o i modelli possono rappresentare uno strumento di particolare utilità nella valutazione del rischio. MOVARISCH (Emilia Romagna, Toscana, Lombardia) INFORISCH (Piemonte) CHEOPE (Associazione Ambiente Lavoro, SINDAR) INRS (Francia) Risulta comunque consigliabile, nei casi dubbi, confermare il risultato dei modelli con una o alcune misurazioni dell esposizione.

29 RISCHIO SUPERIORE A MODERATO art 72 sexies, comma 2 Verifiche periodiche di efficacia La MISURAZIONE degli agenti va fatta ( è obbligatoria solo...) se non è possibile dimostrare con altri mezzi il conseguimento di una adeguato livello di prevenzione e di protezione: periodicamente in caso di variazioni con le metodiche standardizzate dell all.viii-sexies (o, in assenza,) con metodiche appropriate con particolare riferimento ai VLE per periodi rappresentativi dell esposizione nel tempo e nello spazio

30 V E R N IC IA T U R A 1 ) S o n o s ta ti s c e lti, in b a s e a ll'e s a m e d e lle s c h e d e d i s ic u r e z z a, p r o d o tti v e r n ic ia n ti a b a s s a to s s ic ità? 2 ) L a v e r n ic ia tu r a a s p r u z z o, s e p u ò c o m p o r ta r e u n a in d e b ita e s p o s iz io n e a r is c h io d i a ltr i la v o r a to r i è s e p a r a ta d a lle a ltr e la v o r a z io n i? 3 ) L e o p e r a z io n i d i v e r n ic ia tu r a s o n o a ttr e z z a te c o n im p ia n to d i a s p ir a z io n e lo c a liz z a ta? (C a b in a a s p ir a n te ) S I S I S I N O N O N O 4 ) I r e q u is iti d e lla c a b in a g a r a n tis c o n o l'e ffic a c ia d e ll'a s p ir a z io n e? S I N O 5 ) S o n o fis s a te e v e n g o n o r is p e tta te p r o c e d u r e d i m a n u te n z io n e p e r io d ic a d e i filtr i? 6 ) V e n g o n o u tiliz z a ti s is te m i d i s p r u z z a tu r a a d a lto r e n d im e n to d i tr a s fe r im e n to d e lla v e r n ic e? S I S I N O N O 7 ) L 'im p ia n to e le ttr ic o d e lla c a b in a h a i r e q u is iti d i s ic u r e z z a? S I N O 8 ) L 'a r ia e s tr a tta d a ll'im p ia n to d i a s p ir a z io n e lo c a liz z a ta v ie n e c o m p e n s a ta c o n a r ia p u lita d i p a r i v o lu m e? 9 ) E ' s ta to a lle s tito u n s ito ig ie n ic a m e n te id o n e o p e r la fa s e d i e s s ic c a z io n e d e i p e z z i v e r n ic ia ti? (V e r n ic ia tu r a a l s o lv e n te ) 1 0 ) E ' s ta to a lle s tito u n d e p o s ito p e r i m a te r ia li in fia m m a b ili s e p a r a to d a i lo c a li d i la v o r o? 1 1 ) N e l d e p o s ito d e i p r o d o tti v e r n ic ia n ti liq u id i s o n o s ta ti c r e a ti b a c in i d i c o n te n im e n to? 1 2 ) S o n o s ta ti fo r n iti id o n e i D is p o s itiv i d i P r o te z io n e in d iv id u a le a g li a d d e tti a lla v e r n ic ia tu r a (a lm e n o m a s c h e r e, filtr o, g u a n ti e tu ta )? 1 3 ) V ie n e c u r a ta l'in fo r m a z io n e e la fo r m a z io n e s u lla n e c e s s ità d i u tiliz z o e s u lla fu n z io n e d e i D P I e n e v ie n e c o n tr o lla to l'u s o c o r r e tto? S I S I S I S I S I S I N O N O N O N O N O N O 1 4 ) I v e r n ic ia to r i s o n o s o tto p o s ti a i c o n tr o lli s a n ita r i p r e v e n tiv i e p e r io d ic i? S I N O

31 Tipo di rischio chimico RISCHI DI INCIDENTE E DI INFORTUNIO CON EFFETTI ACUTI dovuti a: errori di conferimento stoccaggio, cedimento recipienti e reti di adduzione, spandimento, investimento, contatti tra incompatibili, rilascio di gas tossici ( Cl2 da NaClO + HAc, CO da HCOOH+H2SO4, H2S da ecc.) Strumenti di valutazione inventario delle sostanze; schede dei dati di sicurezza; metodi di valutazione liste di controllo di rispondenza a: Standard Norme Procedure e consegne per: l ordine, l arrivo, lo stoccaggio il prelievo, la distribuzione, le emergenze, le bonifiche, (spargimenti, rotture, mescolamenti, ecc.);

32 Tipo di rischio chimico RISCHI INCIDENTALI DA ANOMALIE D IMPIANTI E DI PROCESSO tracimazioni, cedimenti e rotture di rete e di valvole, reazioni fuggitive, errori di gestione e di stoccaggio, ecc. Strumenti di valutazione inventario delle sostanze; schede dei dati di sicurezza; scheda del profilo di rischio chimico di reparto; schemi impianti metodi di valutazione: Liste di controllo albero dei guasti albero delle cause what if hazop

33 Fasi lavorative a rischio Approvvigionamento prodotti (autobotti, travasi, ) Deposito (serbatoi, silos, piccoli contenitori) Trasferimento/distribuzione (prelievo, spillaggio, tubazioni) Utilizzo/manipolazione Conduzione impianti Confezione/conferimento Bonifica/pulizia/manutenzione Depurazione/smaltimento

34 EVENTI INCIDENTALI Spandimenti Investimenti Reazioni tra incompatibili Fughe di gas Rilascio di gas tossici, ustionanti, nocivi Reazioni fuggitive Atmosfere in carenza o in eccesso di ossigeno

35 Tipologie di incidenti Travaso in serbatoio sbagliato Cedimento di un cubo in materiale non compatibile con il prodotto contenuto Rottura di una tanica durante il trasporto Miscelazione di incompatibili Assorbimento di spanto con materiale errato Tubo non fissato durante un rabbocco Accesso non protetto in spazi confinati Lavaggio di emergenza insufficiente Fuga di gas refrigerante ecc.

36 CHECKLIST rischio chimico incidentale Consiste in una lista di voci di controllo basate sulle esperienze precedenti, da utilizzare in caso di: determinate analisi per evitare situazioni già verificatesi; attivazione di procedimenti necessari; verifica della rispondenza a standard di buona tecnica ingegneristica e a normative vigenti di: apparecchiature, materiali, procedure sistemi di sicurezza Con questo metodo viene assicurato il livello minimo richiesto nella valutazione dei rischi per qualsiasi tipo di lavoro e può essere applicato ad ogni livello di sviluppo dell'impianto o della fase di progettazione dello stesso.

37 Liste di controllo a) Obiettivo b) Campo di applicazione c) Tipo e natura dei risultati d)requisiti Identificazione dei rischi più comuni Verifica di rispondenza a standard, procedure, normative, ecc. Progetto Costruzione: qualità e specifiche di progetto. Avviamento: corretta progressione di operazioni. Esercizio, rispondenza alle procedure. Spegnimento: minore attenzione del personale e l'eliminazione di sistemi di protezione automatica. Smantellamento, come per la precedente. Qualitativi del tipo si/no Conseguimento dell'obiettivo Mancanza di informazioni essenziali Necessità di una valutazione più dettagliata Esperienza, Conoscenza sistema o impianto e manuale procedure standard Preparazione: uno o più esperti; Compilazione: tecnico addetto all'impianto. Revisione: manager della direzione decisioni azione successiva

38 What if? (analisi con parole guida) a) Obiettivo b) campo di applicazione c) Tipo e natura dei risultati d) Requisiti Identificazione di possibili sequenze incidentali Determinazione delle conseguenze Individuazione di metodi in grado di ridurre il rischio Per impianti esistenti Fasi di progetto Proposte di modifica di impianti esistenti Qualitativo in generale senza indicazioni dell'ordine di priorità Elenco potenziali scenari incidentali Conseguenze Possibili azioni per la riduzioni del rischio. Dettagliata documentazione dell'impianto, del processo e delle procedure operative Collaborazione degli operatori (con interviste, ecc. ) Gruppo ristretto di esperti Tempi e costi dell'analisi proporzionali alle dimensioni dell'impianto ed al numero delle aree da sottoporre ad analisi Organizzazione questionari e documentazione

39 TARGET rischio chimico per la sicurezza 1. aziende detentrici e utilizzatrici di gas tossici ex RD 147/27 2. aziende ex articoli 5 comma 3, 6 e 8 3. aziende ex art. 5 comma 2 DLgs 334/99, aziende detentrici e utilizzatrici di sostanze pericolose: Commerciali di prodotti chimici Produzione, confezione e commercio preparati chimici per l industria Produzione e commercio preparati anticrittogamici Farmaceutiche Galvaniche(metalmeccaniche, orafe, circuiti stampati, occhialeria, ) Metallurgiche Fonderie ferrose e non ferrose Acciaierie Produzione di polimeri ed elastomeri Trattamento rifiuti, discariche Depuratori, trattamento acque, (piscine, acquedotti,..) Porti, interporti Laboratori chimici

40 Il documento di valutazione I contenuti minimi attestanti l avvenuta valutazione dei rischi e la relativa autocertificazione possono essere identificati in: Elenco sostanze e processi Resoconti di prova di eventuali misurazioni Modelli o algoritmi utilizzati e classificazione dei risultati (giustificazione, RM o meno) Documentazione sulla attuazione delle misure di prevenzione e protezione generali o specifiche - comprensive delle misure di emergenza- e sulla eventuale sorveglianza sanitaria

41 GRAZIE DELL ATTENZIONE

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