Prot.n prestazioni rese in regime di lavoro autonomo da titolare di partita IVA;

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1 Prot.n CIRC.n. 223 del A TUTTE LE IMPRESE ASSOCIATE Modifiche ed integrazioni alla legge n.92/2012 (c.d. Riforma Fornero) - Art.46-bis del D.L. n.83/2012 convertito con modifiche dalla L. n.134/2012. L articolo 46-bis del D.L. n.83/2012 (c.d. "decreto crescita"), convertito con modificazioni dalla legge n.134/2012 (pubblicata sul S.O. alla G.U. n.187 del ), introdotto in sede di conversione, interviene sulla legge 92/2012, di riforma del mercato del lavoro (c.d. Legge Fornero; cfr. nostra circolare n. 198 del ), apportando una serie di novità, in particolare in materia di contratti a termine; contratto di somministrazione; prestazioni rese in regime di lavoro autonomo da titolare di partita IVA; lavoro accessorio; ammortizzatori sociali; diritto al lavoro dei disabili. Riassumiamo di seguito le nuove disposizioni. Contratto a tempo determinato Come noto, la legge n.92/2012, intervenendo sull'art.5, comma 3, del D.Lgs. n.368/2001, ha elevato gli intervalli tra singoli contratti a termine per evitare che il secondo contratto si consideri a tempo indeterminato (rispettivamente a 60 giorni dalla data di scadenza del precedente contratto se di durata fino a 6 mesi ed a 90 giorni dalla data di scadenza del precedente contratto se di durata superiore). I contratti collettivi possono prevedere, stabilendone le condizioni, la riduzione dei periodi intercorrenti tra un contratto a tempo determinato e l altro, fino a 20 e 30 giorni, nei casi in cui l'assunzione a termine avvenga nell'ambito di un processo organizzativo determinato: dall'avvio di una nuova attività; dal lancio di un prodotto o di un servizio innovativo; dall'implementazione di un rilevante cambiamento

2 tecnologico; dalla fase supplementare di un significativo progetto di ricerca e sviluppo; dal rinnovo o dalla proroga di una commessa consistente. L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, integrando la normativa, prevede che i termini ridotti trovino applicazione: per le attività stagionali definite dal DPR n (per quanto di interesse, vi rientrano: spalatura della neve; conduzione delle caldaie per il riscaldamento dei fabbricati); in ogni altro caso previsto dai contratti collettivi stipulati ad ogni livello dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Contratto di somministrazione L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, integrando nella sostanza la normativa prevista in materia di somministrazione (art.20 D.Lgs. n.276/2003), introduce la possibilità di concludere un contratto di somministrazione a tempo indeterminato in tutti i settori produttivi, in caso di utilizzo da parte del somministratore di uno o più lavoratori assunti con contratto di apprendistato. Prestazioni rese in regime di lavoro autonomo da titolare di partita IVA Come noto, la legge n.92/2012, introducendo il nuovo art.69-bis del D.Lgs. n.276/2003 art.5 del D.Lgs. n.368/2001, ha previsto che in presenza di alcuni presupposti, e salva prova contraria da parte del committente, le prestazioni lavorative rese da soggetto titolare di partita IVA siano considerate rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, intervenendo sulla norma, modifica 2 dei presupposti utili a far scattare la presunzione di collaborazione coordinata e continuativa. In particolare, a tali fini, viene previsto che: la durata della collaborazione con il medesimo committente dovrà essere complessivamente superiore ad 8 mesi annui per due anni consecutivi (in luogo dei precedenti 8 mesi nell arco dell anno solare); il corrispettivo derivante da tale collaborazione, dovrà costituire più dell'80 per cento dei corrispettivi annui complessivamente percepiti dal collaboratore nell'arco di due anni solari consecutivi (in luogo del precedente arco dell'anno solare). Pertanto, con le modifiche apportate, salva prova contraria da parte del committente, le prestazioni lavorative rese da soggetto titolare di partita IVA sono considerate rapporti di collaborazione coordinata e continuativa quando ricorrono 2 dei 3 presupposti seguenti: 1. la durata della collaborazione sia complessivamente superiore agli 8 mesi annui per 2 anni consecutivi; pag. 2

3 2. il corrispettivo costituisca più del 80% dei corrispettivi complessivamente percepiti dal collaboratore nell arco di 2 anni solari consecutivi (anche se fatturato a più soggetti riconducibili al medesimo centro di imputazione di interessi); 3. il collaboratore abbia una postazione fissa presso una delle sedi del committente. Come noto, la presunzione di cui sopra non si applica: nel caso in cui la prestazione in esame sia connotata da competenze elevate (di natura teorica o tecnico-pratica); il soggetto che la svolge percepisca un reddito annuo di lavoro autonomo non inferiore a circa 18/19mila euro; per le prestazioni lavorative svolte nell esercizio di attività professionali per le quali sia richiesta l iscrizione ad albi professionali. Lavoro accessorio L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, integrando nella sostanza la normativa prevista in materia prestazioni occasionali di tipo accessorio pagate attraverso i buoni (art.70 D.Lgs. n.276/2003), introduce per l anno 2013, la possibilità, da parte di percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito, di poter svolgere tali prestazioni in tutti i settori produttivi, enti locali compresi, nel limite massimo di euro di corrispettivo per anno solare. L Inps provvederà, pertanto, a sottrarre dalla contribuzione figurativa delle prestazioni di integrazione salariale, gli accrediti derivanti dalle prestazioni di lavoro accessorio. Ricordiamo che, con effetto dal 18 luglio 2012, la L. n.92/2012 (art.1, co.32-33) ha modificato la definizione di lavoro accessorio, nel senso che non vi sono più causali oggettive o soggettive che consentono il ricorso al lavoro accessorio, ma solo limiti di carattere economico. Infatti per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative di natura meramente occasionale che danno luogo a compensi non superiori, nel corso di un anno solare, a entrambi i seguenti tetti: euro per le prestazioni di lavoro svolte dal singolo lavoratore, con riferimento alla totalità dei committenti; euro, per le attività lavorative svolte a favore di ciascun singolo committente imprenditore commerciale o professionista. Resta fermo, ai sensi dell'art.1, comma 33, della L. n.92/2012 (art.1, co.33), l utilizzo, secondo la previgente disciplina, dei buoni per prestazioni accessorie già richiesti fino alla data del 18 luglio 2012 (di entrata in vigore della legge) e comunque non oltre il 30 maggio Il Ministero del lavoro, con circolare n.18 del , ha precisato che in sostanza i buoni già acquistati al 18 luglio 2012 potranno essere spesi entro il 31 maggio 2013 rispettando la precedente disciplina anche e soprattutto in relazione al campo di applicazione del lavoro accessorio; resta ferma la possibilità di accedere alle consuete procedure di rimborso. pag. 3

4 Ammortizzatori sociali L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, intervenendo sull'art.2, comma 46, della Legge n.92/2012, ridefinisce il piano di ridimensionamento progressivo del periodo massimo di fruizione dell indennità di mobilità (la c.d. disciplina transitoria), fino al pieno assorbimento nell ambito dell ASpI dal 1 gennaio 2017, e ne prevede una ricognizione con le parti sociali entro ottobre L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, intervenendo sull'art.2, comma 57, della Legge n.92/2012, ridefinisce il piano di incremento dell aliquota contributiva pensionistica per gli iscritti alla gestione separata INPS prevedendo: per gli scritti in via esclusiva, la misura del 27% anche per il 2013 (in luogo del 28%) e la misura del 28% per l'anno 2014 (in luogo del 29%); per gli altri iscritti, le misure del 20% per l'anno 2013 (in luogo del 19%), del 21% per l'anno 2014 (in luogo del 20%), del 22% per l'anno 2015 (in luogo del 21%) e del 24% a decorrere dal 2016 (in luogo del 22% per il 2016 e 23% per il 2017). Ferma restando l abrogazione, a partire dal 1 gennaio 2016, dell art. 3 della Legge n. 223 del 23 luglio 1991, che prevede il trattamento di cigs per le imprese interessate da procedure concorsuali, l'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, intervenendo nella sostanza sulla medesima disposizione, modifica le condizioni per la concessione del trattamento stesso. In particolare, la modifica consente la concessione del trattamento "quando sussistono prospettive di continuazione o di ripresa dell attività e di salvaguardia, anche parziale, dei livelli di occupazione, da valutare in base ai parametri oggettivi definiti con decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali" (in precedenza era concessa "qualora la continuazione dell attività non sia stata disposta o sia cessata"). La modifica sembra riferita solo ai casi di cigs per dichiarazione di fallimento, di emanazione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa e di sottoposizione all'amministrazion straordinaria. Tuttavia, poichè ci sono dei dubbi sull'effettiva portata della norma e sulle procedure concorsuali sulle quali interviene, ci riserviamo di ritornare sull'argomento. L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, inserisce nella leggge n.92/2012 l'ulteriore comma 70-bis, che statuisce, per i contratti o gli accordi collettivi di gestione di crisi aziendali con ricorso agli ammortizzatori sociali, il deposito presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, secondo le modalità indicate con apposito decreto direttoriale. Diritto al lavoro dei disabili L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, intervenendo nella pag. 4

5 sostanza nell'art.4 comma 1 della legge 68/1999, già modificato dalla legge n.92/2012, introduce, ai fini della determinazione del numero dei disabili da assumere, l esclusione, dalla base di computo, anche dei lavoratori occupati con contratto di lavoro a tempo determinato di durata fino a 6 mesi. Trasferimenti di azienda L'art.46-bis del D.L. n.83/2012, introdotto in sede di conversione, interviene sulla norma (art.47 delle legge n.428/1990) che regola la procedura sindacale prevista in caso di trasferimento di azienda. In particolare vengono integrati in casi in cui con accordo circa il mantenimento, anche parziale, dell'occupazione, è possibile derogare all'articolo 2112 del codice civile. Tale possibilità viene estesa infatti anche alle ipotesi di trasferimento di aziende: per le quali vi sia stata la dichiarazione di apertura della procedura di concordato preventivo; per le quali vi sia stata l'omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti. Per informazioni: Area Lavoro e Previdenza Dott. Paolo Valerio valerio@ancetreviso.it pag. 5