VOLONTARI E FAMIGLIE IN RETE PER LA SALUTE MENTALE. Edizione 2015

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1 VOLONTARI E FAMIGLIE IN RETE PER LA SALUTE MENTALE Edizione 2015

2 Progetto sperimentale UFE (Utenti Familiari Esperti) CENTRO DIURNO DSM H2 con il fareassieme di: Sandra Cardelli, Catia Chiappa, Stefano D Alessio, Luigi Galli, Antonio Getuli, Marco Goffin, Santo Imbesi, Claudio Marchini, Cinzia Pacioni, Enrica Petrella

3 IL fareassieme e gli UFE ( Utenti, Familiari Esperti): un nuovo approccio nella salute mentale Il fareassieme è nato nel 1999 nel Servizio di Salute Mentale di Trento dal convincimento che dare più voce ad utenti, familiari e cittadini avrebbe dato più sapere, più partecipazione e perciò più salute a tutti. Il sapere esperenziale dei familiari e degli utenti unendosi al sapere professionale degli operatori porta ad una crescita del sapere di entrambi e alla nascita di un nuovo modus operandi, denominato" fareassieme" [1] [1] (ultima verifica 13/01/2013)

4 4 Principi Fondamentali 1. credere che tutti posseggono un sapere : per molti il sapere deriva dall'esperienza acquisita con il disturbo psichico, per alcuni dall'esperienza maturata nel campo professionale. La valorizzazione del sapere di tutti aiuta l'incremento del sapere stesso 2. credere nel valore della responsabilità personale: l'impegno di ognuno, nessuno escluso, diventa la forza di tutti 3. credere che il cambiamento sia sempre possibile, per non dire più che Giovanni è sempre il "solito", che non cambierà mai 4. credere che ognuno abbia delle risorse e non solo dei problemi: ciascuno dentro di sè troverà le proprie [2]. [2] De Stefani R,-Stanchina E. Gli UFE utenti e familiari esperti, un nuovo approccio nella salute mentale Ed. Erickson ; Pag. 17

5 Gli U.F.E. (Utenti Familiari Esperti) Gli UFE sono utenti e familiari che, per loro storia personale, hanno acquisito un sapere esperienziale che li mette in condizione di fornire, in modo strutturato e continuativo, alcune prestazioni riconosciute in diverse aree di attività del Servizio. Tali prestazioni sono state riconosciute dall'azienda Sanitaria trentina con apposita deliberazione

6 Estratto della Deliberazione n. 223/2006 del 1 marzo 2006 del Direttore Generale dell'azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonome di Trento: Promozione delle attività di Utenti e Familiari Esperti Sono sempre più numerose le "prestazioni" che utenti e familiari " esperti", in quanto portatori di esperienze personali che li rendono particolarmente abili nei contesti di salute mentale, rendono nell'ambito della Sperimentazione gestionale e più in generale in contesti e situazioni legati allo specifico della salute mentale. Tali prestazioni sono maturate nel contesto che ha caratterizzato il lavoro del Servizio di Salute Mentale di Trento in questi anni attraverso la valorizzazione delle risorse espresse da utenti e familiari in linea con quanto suggerito dall'organizzazione Mondiale della Sanità, dal Piano Sanitario Nazionale, dalle guide aziendali.

7 Requisiti dell UFE Per svolgere il ruolo di UFE, la persona deve possedere alcuni requisiti fondamentali: aver compreso chiaramente il valore del proprio sapere esperienziale sentirsi attratta e motivata nei confronti dell'attività dell'ufe possedere abilità relazionali di base aver mostrato continuità ed affidabilità durante il proprio percorso di recupero

8 L'esperienza del fareassieme trentina ha : prodotto un aumento della fiducia e del clima positivo tra utenti, familiari ed operatori incrementato la soddisfazione nei confronti del Servizio favorito la qualità delle prestazioni incrementato l'adesione ai trattamenti, diminuendo i Trattamenti Sanitari Obbligatori diminuito lo stigma e i pregiudizi nella comunità... [3] [3] De Stefani R,-Stanchina E. Gli UFE utenti e familiari esperti, un nuovo approccio nella salute mentale Ed. Erickson ; Pag. 24

9 Area Attivita n. UFE n.ore/ anno CSM Front office CSM Call Center CSM Accompagnamento in situazioni di crisi Equipe territoriali Presenza in situazioni complesse Reparto ospedaliero Accompagnamento in situazioni di crisi CT Casa del sole Presenza notturna CT Casa del sole Attività diurne Appartamenti di mutualità Accompagnamento nella quotidianità Percorsi di cura condivisi Garante Famiglie Facilitatore nei cicli di incontro 3 50 Sensibilizzazione Testimonianze in campagne contro lo stigma Totale attività

10 La nostra attuale metodologia Nelle ultime annualità si è privilegiato: lo sviluppo della pratica dell Auto Mutuo Aiuto (progettazione di soggiorni formativi e giornate di studio con la partecipazione di utenti e familiari) (2008) la valutazione della qualità degli interventi riabilitativi (2010) (progetto contenimento ricoveri) lo sviluppo dei processi di empowerment nell utenza e nei familiari con il progetto UFE : Utenti e Familiari Esperti (2010 a tutt oggi)

11 METODOLOGIA UTILIZZATA progettazione dialogica, in cui tutti gli attori (utenti, familiari ed operatori) sono stati coinvolti nella sua costruzione, implementazione e valutazione del progetto utilizzo del metodo, ideato dal DSM di Trento, della pratica del c. d. fareassieme. Nel fareassieme il sapere esperienziale dei familiari e degli utenti, unendosi al sapere professionale degli operatori, porta ad una crescita del sapere di entrambi; questo scambio avviene in un clima relazionale in cui l affettività viene espressa Il progetto è stato monitorato attraverso indicatori

12 APPLICAZIONE OPERATIVA Avvio di 2 laboratori centrati su specifici compiti: Lab. UFE/u: progettazione con gli utenti di un protocollo di accoglienza svolta dagli UFE in favore dei nuovi utenti inseriti al CD Lab. UFE/f : progettazione con gli utenti, i familiari esperti ed equipe del SPDC, di uno Sportello di Accoglienza, Informazione e Orientamento a disposizione dei familiari dei pazienti ricoverati presso SPDC Durante il loro svolgimento sono stati attuati: interventi psico educativi interventi educativo-informativi interventi di sostegno e modificazione

13 PROTOCOLLO ACCOGLIENZA UFE Centro Diurno H2 "VOLOLIBERO" Dal 09/03/2011 l'accoglienza di nuovi utenti al Centro Diurno H2 Vololibero verrà effettuata dagli UFE con le seguenti modalità: la persona nuova che verrà inserita al Centro Diurno sarà informata e guidata nella conoscenza dei locali del centro e sarà cura dell'ufe cercare di trasmettere affettività e calore la persona nuova sarà informata sulle attività specifiche del Centro Diurno l'ufe affiancherà il nuovo utente nei primi giorni per favorire l'inserimento nel gruppo, evitando atteggiamenti troppo intrusivi il ruolo di UFE sarà svolto da persone coinvolte nell'auto mutuo aiuto gli operatori indicheranno di volta in volta quale UFE farà l'accoglienza l'ufe, ogni volta che lo ritenga opportuno, può chiedere il sostegno degli operatori Più si riconosce il sapere di ciascuno più si accresce il sapere di tutti Albano Laziale, 09/03/2012 Questo Protocollo è stato firmato congiuntamente dagli utenti ed operatori del Centro Diurno

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16 FINALITA DELLO SPORTELLO DI ACCOGLIENZA INFORMAZIONE E ORIENTAMENTO presso SPDC dell Ospedale di Albano Laziale Accoglienza : intesa come disponibilità dei familiari UFE ad ascoltare empaticamente e solidarmente l esperienza che altri familiari di utenti ricoverati in SPDC stanno vivendo in quel momento. Informazione e Orientamento: intesa come la disponibilità a fornire informazioni riguardo ai servizi della Salute Mentale e alla loro dislocazione nei Comuni di appartenenza,

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21 INDICATORI UTILIZZATI E LORO ESITI: (monitoraggio andamento del progetto) indicatori ESITI n di familiari coinvolti nel progetto non inferiore a 3 n di utenti coinvolti nel progetto non inferiore a 4 12 familiari coinvolti 26 utenti coinvolti

22 indicatori QUESTIONARI DI GRADIMENTO L esperienza nel laboratorio ufe/u ha contribuito a sviluppare in te: Tot. Risposte Positive Tot. Risposte negative Per Niente Poco Abba stan za Molto Non Ri spon de fiducia nelle tue risorse 12 75% 4 25% 1 6,25% 3 18,75% 10 62,50% 2 12,5% conoscenza della tua malattia 12 75% 4 25% 1 25% 3 18,75% 6 3,75% % capacità di comunicazione % % 6 37,5% 7 43,75% % motivazione al cambiamento 10 62,5% 6 37,5% % 5 31,25% 8 50% % La partecipazione al laboratorio UFE/U 13 81,25% % % 11 68,75% 2 12,5% % ti soddisfa:

23 ESITI

24 Obiettivo:sostenere e/o sviluppare la compliance al trattamento riabilitativo * = nuova ristrutturazione organizzativa che ha consentito il raddoppio del numero di utenti in carico da max 12 a max 25 ** = avvio progetto UFE *** = 37 gg di chiusura per mancanza personale

25 INTERVENTI UFE Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 supporti domiciliari supporti in clinica supporti in SPDC Accoglienze al centro diurno Interventi al CSM 1 4 Interventi nelle scuole superiori 2 3 Intervisione gruppi AMA 4 2 Interventi esterni di supporto 16 Contatti telefonici 4 Attività di empowerment di comunità 7 Totali Anno 2014

26 Dati interventi UFE /Familiari presso lo Sportello in SPDC H2 albano Laziale: dal giugno 2012 dicembre 2013 ACCOGLIENZE INTERVENTI INFORMATIVI CONTATTI SENSIBILIZZAZIONE * Da giugno 2012 a giugno anno Da luglio 2013 a dicembre mesi Da giugno 2012 a dicembre 2013 TOT. 1 ANNO e 6 mesi INTERVENTI ESTERNI 4 4 INTERVENTI TOTALI 46 1 anno 68 6 mesi anno e 6 mesi * con consegna di materiale divulgativo sugli UFE (da gennaio 2013 ingresso UFE in reparto)

27 CONCLUSIONI L inclusione, nel Sistema Salute Mentale, degli UFE ha favorito: lo sviluppo di un processo virtuoso e sinergico una maggiore partecipazione al percorso di cura sia degli utenti che dei loro familiari: incremento di n 800 accessi (+ 33,8%) nel corso del 2012, rispetto al 2011, e del 35% sul totale degli utenti in carico nel 2012 inseriti in Borse Lavoro e/o Tirocini Formativi. l incremento del ventaglio di prestazioni complementari di supporto (accoglienza, sportello SPDC, telefono di ascolto) l ampliamento quantitativo e qualitativo di interventi a sostegno del processo di recovery degli utenti inseriti nel CD (visite domiciliari nelle fasi di ricovero,supporto telefonico ecc )

28 Prospettive di lavoro Lavorare per una deliberazione del DSM ASL RM h che riconosca le prestazioni e il sapere esperienziale degli U.F.E Affidare agli UFE la gestione di alcuni Servizi in forma cooperativa o associativa (es. gestione parco macchine) Recovery College

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31 Il tutto a costo zero! Nella consapevolezza della complessità insita nel trattamento delle malattie mentali, alla luce di quanto esperito con il presente progetto, riteniamo importante continuare ad operare con tale metodologia, nella speranza di poter contribuire tutti insieme, utenti, familiari ed operatori al miglioramento della qualità dei nostri Servizi.

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