Valeria Destefani Psicologa Psicoterapeuta Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS.

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1 RESILIENZA PER GENITORI RESILIENTI Valeria Destefani Psicologa Psicoterapeuta Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS.

2 17/10/2013 I. Presentazione del corso Proposta Un percorso di formazione e autopromozione a sostegno della genitorialità nella famiglia che accoglie un figlio disabile Per favorire nel genitore LO SVILUPPO DI DOTI DI RESILIENZA, utili ad accrescere il benessere personale e di tutti i familiari Parole chiave: resilienza speranza

3 RESILIENZA? Resilienza (o resistenza psicologica) è il nome della qualità umana di chi non perde mai la speranza e continua a lottare contro le avversità

4 OBIETTIVO familiarizzare con il concetto di Resilienza psicologica apprendere come potenziare la propria capacità di: persistere nel perseguire obiettivi sfidanti fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli eventi negativi della vita imparando a superarli ed uscendone rinforzati, o addirittura trasformati

5 Perché scegliere un tema come questo? Diversi studi rilevano che un ruolo significativo del livello di resilienza individuale viene riscontrato: nell adattamento alle disabilità croniche e progressive nel disagio psicosociale in seguito eventi traumatici nella percezione e nel controllo dei sintomi fisici nel potere predittivo degli esiti positivi della riabilitazione nella qualità di vita soggettiva è un fattore di protezione dallo stress in chi si occupa di persone con disabilità Rehabilitation Psychology 2001, Vol. 46, No. 4,

6 Destinatari La proposta è rivolta a genitori e familiari di persone disabili, motivati a confrontarsi per apprendere come promuovere benessere e salute per sé ed i propri cari La proposta è estesa a coloro che desiderino cogliere l opportunità di uno spazio di confronto e scambio sul tema della resilienza individuale

7 Modalità della Proposta Condivisione di stimoli «teorici» come spunto di riflessione Discussione di situazioni specifiche che possano realizzarsi in ambito familiare nella convivenza con un figlio con disabilità intellettiva e/o relazionale

8 ASPETTATIVE DI FORMAZIONE Valutare il proprio livello di resilienza Come motivare alla resilienza? Come riconoscere il bisogno di resilienza in una situazione specifica?

9 CALENDARIO GIOVEDì Aula O. Rossi 17/10/2013 I. Presentazione del corso 14/11/2013 II. Resilienza 12/12/2013 III. Fattori che promuovono la resilienza 16/01/2014 IV. Fattori individuali: la personalità resiliente 13/02/ V. Fattori relazionali 13/03/ VI. Fattori sociali 17/04/ VII. Il valore della resilienza 5/05/ VIII. Come sviluppare resilienza 5/06/ IX. Conclusioni

10 L uomo che malediceva la vita Un uomo fu portato da Erickson su una sedia a rotelle. Le sue braccia e le sue gambe erano legate alla sedia. Era arrabbiato e malediceva il fatto di aver trascorso gli ultimi 11 anni della sua vita paralizzato da una artrite molto dolorosa. Poteva muovere solo la testa e produrre alcuni piccoli movimenti del pollice. Era completamente dipendente dalla moglie la quale lo vestiva, lo metteva sulla sedia a rotelle ogni mattina, lo nutriva e lo metteva a letto la sera. Nel frattempo, egli continuava a maledire la sua vita infelice. Le frasi di Erickson furono molto semplici e orientate alla meta. Rimproverò l'uomo per la sua mancanza di movimento. "Hai un pollice che si muove, faresti bene a muoverlo. Sarà meglio che tu muova quel... pollice tutti i giorni per passare il tuo... tempo". L'uomo rispose al consiglio di Erickson con un senso di sfida per dimostrargli che avrebbe potuto anche dimenare il dannato pollice giorno e notte, settimana dopo settimana, mese dopo mese, ma non avrebbe ottenuto nessun risultato. L'uomo tornò a casa assolutamente determinato a non ottenere risultati. E mentre continuava a esercitare il suo pollice improvvisamente notò alcuni movimenti nell 'indice. E mentre procedeva con gli esercizi divenne capace di muovere anche, le altre dita. E ne rimase affascinato. Ogni nuovo piccolo segno di progresso lo stimolava nel cercare quali altri piccoli movimenti egli avrebbe potuto fare con le altre dita. Divenne poi capace di muovere il polso e anche il braccio. Gli esercizi divennero il suo modo di passare il tempo. Dopo un anno dal suo primo appuntamento, Erickson gli diede il compito dipingere una piccola capanna. L'uomo rispose a Erickson imprecando, accusandolo di non avere il minimo senso pratico, dato che mandava un uomo con movimenti così limitati a dipingere una capanna. Erickson insistette. Il compito impegnò l'uomo per tre settimane. Alla fine dell'estate egli aumentò la sua velocità e fu capace di dipingere la capanna con doppia mandata in una sola settimana. Dopo questi successi, egli ottenne un lavoro come autista di camion. In seguito decise di far parte di una società di mutuo soccorso di cui poco dopo fu eletto presidente. Durante il procedere del lavoro con Erickson scoprì il bisogno di un istruzione superiore e si iscrisse all Università