LE VARIABILI REALI: LA PRODUZIONE, IL TASSO DI INTERESSE REALE.
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- Nicolo Oliva
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1 LE VARIABILI REALI: LA PRODUZIONE, IL TASSO DI INTERESSE REALE. 0
2 COSA IMPAREREMO: Cosa determina la produzione totale di un economia. (Ripasso sulla remunerazione dei fattori di produzione e la distribuzione del reddito) Cosa determina la domanda aggregata di beni e servizi Come si raggiunge l equilibrio sul mercato dei beni e servizi
3 DOMANDA E OFFERTA AGGREGATA In economia chiusa: LATO DELL OFFERTA Mercato dei fattori produttivi (offerta, domanda, prezzi) Determinazione del reddito/produzione LATO DELLA DOMANDA Determinanti di consumo, investimenti e spesa pubblica EQUILIBRIO: mercato dei beni e finanziario 2
4 1) DA COSA E DETERMINATA L OFFERTA AGGREGATA 3
5 Fattori produttivi K = capitale: apparecchiature, capannoni, infrastrutture, etc usate nei processi produttivi L = lavoro: sforzo (fisico e mentale) dei lavoratori 4
6 La funzione di produzione aggregata: Y = F(K,L) Mostra quanta produzione (Y) l economia produce da K unità di capitale e L unità di lavoro Riflette il livello aggregato di PRODUTTIVITA TOTALE DEI FATTORI (volgarmente detta tecnologia ) di un economia. Ricordiamo microeconomia lo scorso anno.. E leggiamo (ripassiamo ) da pag. 46 a pag.53 5
7 Il ripasso Prezzi dei fattori produttivi (salario reale e rendimento del capitale) Prodotti marginali dei fattori produttivi, rendimenti descrescenti Profitto economico, profitto contabile Rendimenti di scala 6
8 TUTTO CIO ORA a differenza dello scorso anno NON E PIU RELATIVO AD UN SINGOLO MERCATO, MA ALL ECONOMIA NEL SUO COMPLESSO. Microeconomia: studio dei singoli mercati Macroeconomia: studio delle variabili aggregate E IL CONCETTO DA RICORDARE E. 7
9 Guardandolo dal lato dell offerta aggregata, il livello del PIL (=produzione aggregata, reddito totale) è determinato da: a) quantità di lavoro attivo nel processo produttivo (il cui costo reale è W/P) b) quantità di capitale attivo nel processo produttivo (il cui costo reale è r) c) quanto a) e b) sono produttivi (=produttività totale dei fattori), cioè quanto riescono a rendere. 8
10 La produttività totale dei fattori Come accennato lo scorso anno, essa non è solamente il livello della tecnologia, bensì tutto quello che consente a K e L di esprimersi al meglio delle loro potenzialità: a) infrastrutture (fisiche e digitali) b) qualità dei beni pubblici e della pubblica amministrazione c) capitale sociale d) qualità della legislazione e delle tutele dei diritti di proprietà Ecc, ecc, ecc 9
11 2. DA COSA E DETERMINATA LA DOMANDA AGGREGATA 10
12 La domanda aggregata Le componenti della domanda aggregata: C = domanda dei consumatori per beni e servizi I = domanda per beni di investimento G = domanda pubblica per beni e servizi (economia chiusa: non ci sono NX ) 11
13 Consumo aggregato (C) Reddito disponibile è il reddito totale meno le tasse: Y T. Funzione di consumo: C = f(y T ) Quando (Y T ) allora C Propensione marginale al consumo (PMC) indica di quanto cambia C quando(y T ) aumenta di un euro. 12
14 La funzione di consumo C C (Y T ) 1 PMC La pendenza della funzione di consumo è la PMC. Y T 13
15 Un passo avanti.. Vedremo tra poco che una componente della domanda aggregata (I) dipende dal tasso di interesse reale. In realtà anche il consumo dipende (negativamente) dal tasso di interesse reale. Perché? Se la remunerazione reale del mio risparmio sale ( r ), il consumo diminuisce (C ), e viceversa. 14
16 Investimenti (I) La funzione di investimento è I = f(r), dove r indica il tasso di interesse reale: il tasso di interesse nominale meno l inflazione. 15
17 Aspetta aspetta.. L inflazione l abbiamo capito cos è (l incremento del livello generale dei prezzi, misurato da IPC o deflatore del PIL). Ma sto tasso di interesse nominale che è?! 16
18 Il costo del denaro (=quanto mi costa prendere a prestito un euro) La remunerazione del mio risparmio (=quanto mi rende prestare i soldi, che sia tenerli in banca, o comprare un obbligazione, ecc) Il costo-opportunità della liquidità (=quello a cui rinuncio in cambio di avere i soldi in tasca pronti per essere spesi) Tenete a mente il tutto ne riparleremo. 17
19 Il tasso di interesse reale (nominale meno inflazione) è: Il costo reale (cioè al netto dell inflazione) di prendere a prestito risorse finanziarie Il costo-opportunità reale di utilizzare risorse proprie per finanziare investimenti (=se finanzo un nuovo capannone con gli utili degli anni scorsi, quali sono gli utilizzi reali alternativi a cui rinuncio?) In entrambi i casi r I 18
20 La funzione di investimento r La spesa per investimenti dipende negativamente dal tasso di interesse reale. I(r) I 19
21 La spesa pubblica (G) G = spesa pubblica in acquisto di beni e servizi G non comprende i trasferimenti (e.g., sussidi di disoccupazione, trasferimenti a fondo perduto alle imprese). Per il momento (fino alla quarta parte del corso) assumeremo che le grandezze di politica fiscale (spesa pubblica e tasse) siano esogene. G = G e T = T 20
22 Quindi. Domanda aggregata: C ( Y T ) + I ( r ) + G Offerta aggregata: Y = F ( K, L) Equilibrio: Y = C ( Y T ) + I ( r ) + G Il tasso di interesse reale si muove per garantire l equilibrio tra domanda e offerta aggregata. 21
23 L equilibrio nei mercati finanziari Un semplice modello domanda-offerta per il settore finanziario. Un bene: i fondi mutuabili (= i soldi!) Domanda di fondi: investimenti Offerta di fondi: risparmio Prezzo dei fondi: tasso di interesse reale Ne avevamo parlato lo scorso anno, nell ambito micoreconomico. 22
24 La domanda: Investmenti La domanda di soldi Viene dagli investimenti: Le imprese prendono a prestito per finanziare macchinari,capannoni, attrezzature,ecc. I consumatori prendono a prestito per comprare, ad esempio, case. Dipende negativamente da r, il prezzo dei fondi mutuabili (=del denaro!) (costo di prendere a prestito risorse). 23
25 La curva di domanda di fondi r La funzione di investimento è anche la curva di domanda di fondi mutuabili I(r) I 24
26 L offerta: il risparmio L offerta di fondi mutuabili proviene dal risparmio: PRIVATO: I consumatori utilizzano i loro risparmi per acquistare depositi bancari, obbligazioni o altri assets finanziari. Attraverso il sistema finanzario/bancario, questi fondi vengono utilizzati dalle imprese per fare investimenti. PUBBLICO: Il risparmio pubblico si materializza quando il governo non spende tutto il gettito che ottiene dalla tassazione (ne parleremo nella quarta parte del corso) 25
27 Risparmio pubblico e privato Risparmio privato Risparmio pubblico = (Y T) C = T G Risparmio nazionale, S = risparmio pubblico + risparmio privato S = (Y T ) C + T G S = Y C G 26
28 Ma. S = Y C G Ma Y C G non sono I? I = Y C G E infatti ecco un importante identità contabile: S = I 27
29 L ammontare di investimenti aggregati che un paese si può permettere in economia chiusa è uguale al risparmio interno che il paese riesce a mobilitare. Vuoi investire di più? Risparmia di più (oppure, in economia aperta, esporta di più in modo da attrarre risparmio estero). 28
30 Avanzi o deficit di bilancio pubblico If T > G+iB+Tr, avanzo di bilancio If T < G +ib + Tr, deficit di bilancio If T = G +ib+tr, pareggio di bilancio, NB: nella quarta parte del corso impareremo che cos è il deficit/avanzo corretto per il ciclo, cioè quello su cui si basa l accordo europeo cosiddetto Fiscal Compact. 29
31 La curva di offerta di fondi mutuabili Il risparmio nazionale non dipende da r, quindi la curva di offerta è verticale. r S = Y C ( Y T ) G S, I 30
32 Equilibrio sui mercati finanziari r S = Y C ( Y T ) G Tasso di interesse reale di equilibrio I(r) Livello d equilibrio degli investimenti S, I 31
33 Il ruolo speciale di r r si muove in modo da portare contemporaneamente in equilibrio il mercato dei beni/servizi e i mercati finanziari: Se il mercato finanziario è in equilibrio, allora Y C G = I Aggiungiamo (C +G ) a entrambi i lati: Y = C + I + G Quindi, Equilibrio nel mercato finanziario Equilibrio nel mercato dei beni/servizi 32
34 L aumento della domanda di investimenti quando il risparmio dipende da r Un aumento della domanda di investmenti aumenta r, che aumenta la quantità di risparmio, che a sua volta permette a I di salire. r r 2 r 1 S ( r ) I(r) I(r) 2 I 1 I 2 S, I 33
35 LA CRISI FINANZIARIA DEL 2007 La crisi finanziaria del 2007 (che poi ha causato quelle successive..la crisi economica, la crisi dei debiti sovrani, la crisi dell euro) ha insegnato molte cose alla disciplina economica. In particolare, che il ruolo dei mercati finanziari (e in generale, della stabilità finanziaria) era stato troppo trascurato, poiché si faceva eccessivo affidamento all ipotesi dei mercati efficienti (Fama, 1970). 34
36 Essa prevede che un mercato sia efficiente quando i prezzi dei titoli rispecchino sempre e pienamente tutte le informazioni razionali disponibili. In particolare: A) efficienza in forma forte: i prezzi di mercato riflettono le informazioni contenute nella serie storica dei prezzi, qualsiasi altra informazione pubblica e qualsiasi altra informazione privata B) efficienza in forma semi-forte: i prezzi di mercato riflettono le informazioni contenute nella serie storica dei prezzi, e qualsiasi altra informazione pubblica. C) efficienza in forma debole: i prezzi di mercato riflettono tutte le informazioni contenute nella serie storica dei prezzi 35
37 Quindi, se si crede che i mercati finanziari siano mercati efficienti, non occorre mai preoccuparsi quando i prezzi di un asset finanziario (un azione, un obbligazione, un Bot) sono troppo alti o troppo bassi.il mercato riesce sempre a prezzare (=attribuire il prezzo giusto) correttamente quegli assets, sulla base delle informazioni disponibili e analizzate razionalmente dagli agenti economici. 36
38 Nel corso degli anni Duemila ( ). Negli USA (ma in tutto il mondo occidentale) i prezzi degli immobili cominciano a salire a dismisura. Le banche cominciarono a concedere credito illimitato a chiunque comprasse un immobile (Perché? Perché era il prestito più sicuro, visto che veniva usato per comprare qualcosa che sicuramente avrebbe aumentato il suo valore nel corso degli anni). Così facendo, veniva concesso ampio credito anche a consumatori la cui affidabilità non era primaria (i cosiddetti mutui subprime). 37
39 Le banche sono piene di questi crediti immobiliari. Ad un certo punto, cominciano ad usare questi crediti per moltiplicare il credito: li usano come garanzia per emettere nuovi strumenti finanziari, basati proprio sui mutui immobiliari. Così, approfittando della scarsa regolamentazione in tal senso (in particolare l abolizione negli anni Novanta della distinzione tra banche commerciali e banche d investimenti, introdotta dopo la crisi del 1929), si sono costruite intere piramidi di prodotti finanziari (i cosiddetti derivati ). Alla base della piramide, c erano sempre e soltanto i pagamenti dei mutui concessi. 38
40 Tutto il meccanismo si basava su una sola cosa.. La convinzione che i prezzi degli immobili sarebbero continuati a crescere all infinito. E con essi, i prezzi degli asset finanziari su di essi costruiti. 39
41 Quando ci si è accorti che non era così, e i prezzi degli immobili sono crollati E VENUTA GIU TUTTA LA PIRAMIDE. Tenete a mente questo piccolo antipasto, riparleremo della crisi più avanti, quando avrete maggiori strumenti. 40
42 Riassunto del capitolo La produzione totale è determinata da: La quantità di lavoro e capitale impiegata nel processo produttivo aggregato La produttività totale dei fattori Imprese perfettamente concorrenziale acquistano input fino al punto in cui i loro prodotti marginali uguagliano i prezzi di mercato dei fattori.
43 In economia chiusa, la produzione è usata da: Consumo aggregato Investmenti aggregati Spesa pubblica in acquisto di beni e servizi Il tasso di interesse reale si aggiusta in modo da uguagliare la domanda e l offerta di: Beni e servizi Fondi mutuabili (=mercati finanziari)
44 Una diminuzione del risparmio nazionale (pubblico o privato) provoca un aumento del tasso di interesse e una diminuzione degli investimenti. Il ruolo, il funzionamento e la Il ruolo, il funzionamento e la regolamentazione dei mercati finanziari sono stati alla base della Grande Crisi scoppiata nell agosto del 2007 e che oggi, sotto diverse forme, ancora continua.
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