PROGETTO ATTIVITA DI ORIENTAMENTO ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DI RAGAZZI E RAGAZZE CON SINDROME DI TIPO AUTISTICO. Anno formativo 2005/2006

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1 PROGETTO ATTIVITA DI ORIENTAMENTO ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DI RAGAZZI E RAGAZZE CON SINDROME DI TIPO AUTISTICO Anno formativo 2005/2006 PREMESSA Il progetto Attività di orientamento alla formazione professionale di ragazzi e ragazze con sindrome di tipo autistico è stato realizzato a partire dall anno Realizzato a seguito di accordi tra Provincia di Bergamo, Settore Istruzione, Formazione e Lavoro, ass. Spazio Autismo, e CSA. Il progetto si è posto come obiettivi principali: - la valutazione della possibilità di costruire percorsi propedeutici alla F.P. per soggetti con disturbi dello spettro autistico e con problemi afferenti nell area della relazione e della comunicazione; - la definizione di modalità tecnico-organizzative; - la definizione di aspetti metodologici connessi alle particolari caratteristiche funzionali dei soggetti; - la progettazione di una prima effettiva esperienza di formazione professionale attraverso forme adeguate di stage all interno dei corsi FLAD. In questa cornice, la scelta operata in fase progettuale è stata quella di costituire un ambito privilegiato per l osservazione di questi soggetti, evitando di esporli direttamente in un percorso di f.p. per disabili tradizionalmente inteso. Si è quindi realizzato, presso l ass. Spazio Autismo, un laboratorio di cartotecnica, sul modello di quelli presenti nei corsi FLAD, che nell ultimo triennio ha visto incrementare i propri giorni di apertura, fino a 5 giorni settimanali. La scelta dell'attività di cartotecnica si è rivelata adeguata in quanto ha facilitato da parte degli allievi la comprensione del prodotto finito e della sua utilità, la scansione sequenziale del lavoro, la manipolazione dei materiali. Ha implicato inoltre l'utilizzo di strumentazioni molteplici e diverse ma di bassa complessità (taglierina, foratrice, rilegatrice, angolatrice, cucitrice, fotocopiatrice) e ha favorito l'accesso di tutti gli allievi a molte fasi di lavoro. Gli allievi coinvolti nell esperienza, dall inizio del progetto fino al giugno 2005, sono stati complessivamente 11, di età compresa fra i 15 e i 20 anni (con due casi di utenti ventottenni) e provenienti da diversi istituti superiori, scuole medie e C.S.E. Hanno frequentato il laboratorio, all interno di progetti individualizzati, da una a quattro mattine la settimana, dalle 8.30 alle

2 Sono stati seguiti e accompagnati nell esperienza da docenti di sostegno e/o assistenti educatori delle scuole di provenienza, da docenti della formazione professionale e da operatori dell ass. Spazio Autismo. Il progetto realizzato si è caratterizzato per il ruolo attivo e partecipato delle diverse istituzioni coinvolte, che hanno confrontato e intrecciato le loro esperienze, riferibili a modelli didattici e organizzativi diversi, in funzione di mettere a punto percorsi di orientamento flessibili e personalizzati. Particolare importanza ha rivestito anche l attenzione dimostrata dal progetto alla costruzione di opportunità per una fascia di soggetti che difficilmente, nell attuale fase critica di riorganizzazione delle reti territoriali di offerta formativa post-obbligo, potrebbe trovare una risposta adeguata. Esiti concreti del progetto sono stati gli accessi di alcuni degli allievi sopra menzionati ai corsi FLAD dei C.F.P. di Bergamo, Caravaggio e Curno. D altro canto, gli elementi di maggior criticità emersi dall esperienza riguardano la presa d atto del livello di complessiva gravità dei soggetti finora coinvolti nell esperienza, che tende a collocarli nella fascia di maggior difficoltà rispetto alla media dell utenza della f.p. per disabili e dunque a ipotizzare percorsi che non prevedano uno sbocco lavorativo in senso stretto, ma sembrano imporre la ricerca e la costruzione di innovative soluzioni occupazionali in contesti protetti. PROGETTO A.F. 2005/2006 Per l anno formativo 2005/2006 gli enti coinvolti hanno valutato opportuno dare continuità all esperienza, rinnovando le intese interistituzionali che l hanno resa possibile. Il laboratorio attivato presso l ass. Spazio Autismo continua dunque a connotarsi come spazio privilegiato per un esperienza di orientamento, rivolta ad allievi con disturbi dello spettro autistico e con afferenti difficoltà nell area della relazione e della comunicazione, che consenta di valutare di volta in volta e per ciascuno la possibilità di un accompagnamento verso la formazione professionale. A tale scopo questo spazio si caratterizzerà sempre più: - per un alto grado di attenzione alla persona; - per una puntuale individualizzazione degli interventi educativi; - per l attenzione a far emergere le potenzialità dei soggetti; - per un adeguata strutturazione dell ambiente che favorisca co-adattamento fra il soggetto e l ambiente stesso; 2

3 - per un puntuale intervento nel campo della comunicazione con soggetti che presentano difficoltà a strutturare l area dell intersoggettività. LINEE GUIDA E FINALITA GENERALI Aspetti essenziali delle linee guida e finalità generali che caratterizzano l attività: - affinare, da parte delle istituzioni coinvolte, il processo di raccordo, confronto e collaborazione in funzione di percorsi di orientamento flessibili e adattativi; - approfondire ulteriormente la formazione comune di tutti gli operatori coinvolti nel progetto relativamente alle problematiche generali connesse con la specifica patologia dei soggetti; - stimolare e favorire a medio-lungo termine la crescita di una rete territoriale che offra soluzioni occupazionali adeguate; - affinare una metodologia trasferibile nella F.P. disabili attraverso l individuazione di modalità organizzative per la formazione al lavoro di soggetti con disturbi dello spettro autistico; - favorire un adeguamento reciproco tra le richieste della F.P. (in termini di spazi, tempi, modalità di lavoro) e le specifiche esigenze dei soggetti. OBIETTIVI - Sensibilizzare l organizzazione della F.P. all accoglienza di soggetti con patologia dello spettro autistico; - elaborare un percorso specifico di osservazione per tali soggetti in un contesto operativo; - strutturare percorsi orientativi propedeutici alla F.P., sviluppabili sia nell ambito del laboratorio che attraverso la sperimentazione di forme adeguate di stage all interno dei corsi FLAD. DESTINATARI In aggiunta ai cinque ragazzi che continuano l esperienza, potranno essere accolti altri quattro o cinque utenti, individuati tra le segnalazioni già pervenute dagli istituti scolastici. Per tre dei cinque alunni che proseguono l esperienza, sono previsti momenti di tirocinio presso i corsi FLAD della provincia. TEMPI Novembre maggio

4 FREQUENZA Ogni allievo frequenta il laboratorio per i tempi previsti dai singoli progetti individuali. Il laboratorio è aperto per 4 mattine la settimana (dal martedì al venerdì) dalle 8.30 alle CONTENUTI Per ogni alunno viene elaborato un progetto articolato tra momenti in: a) laboratorio di cartotecnica; b) eventuale tirocinio orientativo nei corsi FLAD. METODOLOGIA DI LAVORO La cornice concettuale di riferimento del lavoro, mutuata dall esperienza storica dei corsi FLAD, rimanda alla visione delle abilità come costruzione esperienziale in un contesto (J.Piaget), soprattutto per quanto riguarda la fase di osservazione e di monitoraggio delle abilità e delle competenze, con particolare attenzione alle potenzialità individuali dei soggetti (L. Vygotskij). In questo senso tali prospettive aiutano anche nell organizzazione delle attività e dei luoghi di lavoro, nel rapporto con il materiale, nella progettualità anche minima delle azioni da attuare. Soprattutto aiutano nel porre attenzione alla dimensione del processo evolutivo comunque in atto in ogni soggetto immerso in un esperienza. In un contesto calibrato su queste premesse, si innesta il contributo dell ass. Spazio Autismo, orientato a supportare con conoscenze specifiche il piano della comunicazione, la strutturazione dello spazio personale, l organizzazione temporale delle attività oltre che l analisi di comportamenti e modalità individuali, frutto di funzionamenti tipicamente autistici ma variegati per livelli e caratteristiche. Tutto ciò a conferma dell importanza di interventi frutto di approcci integrati e personalizzati nel lavoro con soggetti coinvolti in patologie complesse, interventi che, pur restando rigorosi dal punto di vista metodologico, risultino flessibili sul piano tecnico e didattico. 4

5 FUNZIONI DEGLI OPERATORI COINVOLTI Pur ritenendosi importante il superamento dei ruoli specifici a favore del confronto e della collaborazione, ogni figura di operatore afferente a ciascuna istituzione coinvolta nell esperienza assume una propria funzione: Operatori e docenti delle scuole Sono presenti in tutte le fasi dell attività per: - progettare il percorso orientativo di base; - fornire informazioni e indicazioni sulle caratteristiche specifiche degli allievi; - mantenere i collegamenti e fare da tramite con le principali realtà con cui l allievo interagisce: scuola, famiglia, N.P.I., servizi sociali, agenzie del territorio; - affiancare gli allievi nelle attività laboratoriali. Operatore dell ass. "Spazio Autismo" Assume i seguenti compiti: - definire, realizzare, condividere e verificare con gli operatori della F.P. e della Scuola le modalità di lavoro adeguate agli aspetti della personalità dell'alunno connesse con l'autismo; - curare la predisposizione, l'utilizzo e la conservazione degli strumenti di progettazione e di documentazione delle attività, per quanto strettamente connesso al problema dell'autismo; - curare i report intermedio e finale per quanto riguarda la gestione degli aspetti connessi all'autismo; - coordinare gli interventi con i docenti della scuola di appartenenza degli alunni con autismo. Operatore della formazione professionale Assume il compito di definire, gestire e realizzare il progetto per quanto attiene l orientamento alla formazione professionale dell'alunno. Inoltre: - cura la predisposizione, l'utilizzo e la conservazione degli strumenti di progettazione e di documentazione delle attività, per quanto connesso alla F.P.; - cura i report intermedio e finale per quanto riguarda la gestione degli aspetti connessi alla formazione professionale. 5

6 COLLABORAZIONE DI RETE Gli enti coinvolti si sono impegnati a mettere a disposizione: Provincia di Bergamo: finanziamento di ,00, oltre alle risorse necessarie al coordinamento; ABF: attrezzature utilizzate nel laboratorio di cartotecnica, e un operatore per il coordinamento; Ass. Spazio Autismo : sede per lo svolgimento del progetto. SEDE L'attività si svolge presso l ass. "Spazio Autismo" di Bergamo, dove è allestito il laboratorio, e presso alcune sedi dei corsi FLAD dove vengono organizzati momenti di tirocinio orientativo. SUPERVISIONE La supervisione del progetto è affidata congiuntamente al "Centro Opportunità, Risorse e Servizi per l'integrazione" della Provincia, Settore Istruzione, Formazione e Lavoro, e allo staff di progetto dell ass. "Spazio Autismo". Ciò a sostegno della qualità dell esperienza e dei suoi risultati, tenendo conto dei vari modelli di riferimento, sia generali che organizzativi, delle diverse istituzioni che partecipano alla sperimentazione. TAVOLO DI MONITORAGGIO Il monitoraggio dell esperienza è affidato a un Tavolo in cui sono rappresentati tutti i soggetti istituzionali che vi sono coinvolti: - Provincia di Bergamo Settore Istruzione, Lavoro e Formazione e Settore Politiche Sociali, - ABF (Azienda Bergamasca Formazione); - CSA servizio disabili; - Associazione Spazio Autismo ; - Associazione Aurige, in rappresentanza dei genitori. 6

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