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1 Palmanova 20 novembre 2013 "RACCOMANDAZIONI SUL TEMA ALCOL" dott.ssa Cinzia Celebre A.S.S.1 Triestina D.d.D. S.C. D. Sostanze Legali

2 ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO CHI LASSA EL VIN FURLAN, XÈ PROPRIO UN FIOL DE UN CAN

3 CONSUMO DI ALCOL IN ITALIA Il primo bicchiere viene abitualmente consumato a anni (media europea 14,5 anni). Il 75% degli italiani consuma alcol (87% maschi, 63% femmine). Incremento donne e giovani. Si stima che vi siano circa 3 milioni di bevitori a rischio e 1 milione di alcolisti. (Rapporto 2004 sui consumi di alcol in Italia Istituto Superiore di Sanità)

4 LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEL CONSUMO ALCOLICO La distribuzione del consumo alcolico a maggior rischio, disegna un chiaro gradiente Nord-Sud. una maggiore diffusione nelle Regioni settentrionali (P.A. Bolzano 40%, e Friuli Venezia Giulia 29%, sono i luoghi in cui la prevalenza di consumo a maggior rischio è più elevata). due realtà centro-meridionali, Molise (27%) e Sardegna (21%), fanno registrare consumi superiori alla media nazionale. Studio Passi 2012

5 GIOVANI E BINGE DRINKING Una delle tendenze in crescita fra i giovani è il fenomeno del binge drinking, cioè del bere per ubriacarsi (5-6 bicchieri in un unica occasione). Il fenomeno è tradizionalmente tipico dei Paesi nordici, ma è in aumento anche in Italia: riguarda il 5,2% dei ragazzi fra gli 11 e i 18 anni, con punte del 21% fra i ragazzi di 18 anni e del 9% fra le ragazze di 17 anni. Anche la prevalenza è più elevata nella macro-area del Nord e in alcune Regioni meridionali: ancora la P.A. di Bolzano presenta i valori più alti (20%) e la Sicilia quelli più bassi (3%).

6 ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni Rapporto 2013 La diffusione di culture e di modelli del bere ispirati all'uso dell alcol come sostanza psicoattiva, ha minato, nel corso degli ultimi decenni, il tradizionale consumo mediterraneo; I giovani e giovani adulti di entrambi i sessi seguono oggi tendenze sempre più basate su modalità tipicamente nord-europee (senza elementi protettivi, quali il consumo ai pasti e la moderazione) sono modelli di consumo rischioso e dannoso come il binge drinking (il bere per ubriacarsi). I problemi alcolcorrelati sono un fenomeno in costante e forte crescita tra i giovani e i giovani adulti.

7 ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni - Rapporto 2013 Le Patologie e Problematiche Alcol- Correlate (PPAC) in minor parte rappresentata dall aspetto attribuibile alla dipendenza, ciò soprattutto in funzione della citata evoluzione dei modelli e delle culture del bere in Italia, in Europa. Di conseguenza l'organizzazione delle strutture di cura e riabilitazione dell alcoldipendente considerata come pertinenza prevalente, deve prevedere integrazioni in rete di differenti competenze e professionalità. Il monitoraggio di PPAC consente di registrare il consumo di alcol definito rischioso in cui si annida un bacino di utenza di potenziali utenti dei centri alcologici, considerando la problematica alcol-correlata nel suo complesso, e non solo l alcolismo.

8 ESISTONO QUANTITÀ SICURE DI ALCOL? Non è possibile identificare delle quantità di consumo di alcol raccomandabili o sicure per la salute perché, come ha stabilito l Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni quantità di alcol assunta corrisponde ad un rischio per la salute che va da un rischio basso ad un rischio molto alto. Per questa ragione la raccomandazione dell Organizzazione Mondiale della Sanità è "Alcol? Meno è meglio!

9 OGNI FASCIA DI RISCHIO È VALUTATA IN BASE AI GRAMMI DI ALCOL INGERITI OGNI GIORNO CHE CORRISPONDONO AD UN NUMERO DI UNITÀ ALCOLICHE.

10 COS È UN'UNITÀ ALCOLICA? Un'unità alcolica corrisponde ad una bevanda che contiene circa 12 grammi di alcol come quelle qui rappresentate: Una bottiglia di vino da 750 ml gradazione 13% contiene 78 gr di alcol, pari a 6,5 unità alcoliche. L equivalente calorico di un grammo di alcol è pari a 7 kcal (1u=84kc)

11 DEFINIZIONI DI BERE A RISCHIO DELL'OMS CONSUMO A RISCHIO: un livello di consumo o una modalità del bere che possono determinare un rischio nel caso di persistenza di tali abitudini. Una definizione dell'organizzazione Mondiale della Sanità lo descrive come un consumo giornaliero medio di oltre 20 g di alcol puro per le donne e di oltre 40 g per gli uomini. CONSUMO DANNOSO: una modalità di consumo alcolico che causa danno alla salute, a livello fisico (come la cirrosi epatica) o mentale (come la depressione da assunzione di alcol). L'OMS ha adottato come definizione del consumo dannoso di alcol un'assunzione media giornaliera di oltre 40 g di alcol per le donne e di oltre 60 g per gli uomini. ALCOLDIPENDENZA: insieme di fenomeni fisiologici, comportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste per l'individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini che in precedenza avevano ruoli più importanti. La caratteristica predominante è il continuo desiderio di bere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza si associa spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristiche della sindrome. Consumo eccessivo episodico BINGE DRINKING Si può definire consumo eccessivo episodico l'assunzione di almeno 60 g di alcol in un'unica occasione.

12 ALCOLICI Le bevande alcoliche contengono alcol etilico (o etanolo) e sono il prodotto di fermentazione o di distillazione. L etanolo viene assorbito già nelle prime porzioni del tratto gastrointestinale. Alcuni fattori modificano i tempi di assorbimento: la presenza di cibo li rallenta, mentre la presenza di anidride carbonica (soda, spumanti e altre bevande frizzanti) li accelera. Una volta assorbito, l etanolo entra nel sangue e da lì va in tutti i liquidi corporei; ogni individuo ha una differente assorbimento e diversa tolleranza all alcol, diversità legata al sesso, all'età, al peso, alle condizioni di salute ecc. Ricordiamo i che l'assunzione di alcolici apporta una cospicua quantità di calorie che si sommano a quelle apportate dagli alimenti.

13 QUANTE CALORIE IN UN BICCHIERE?

14 DRINK TOOL

15 DANNI CAUSATI DALL'ALCOL L abuso cronico di alcol è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi, nonché gravi squilibri nutritivi. Le carenze nutrizionali amplificano la tossicità dell etanolo sui vari sistemi. A carico del sistema nervoso centrale e periferico l alcol provoca varie manifestazioni cliniche, dalla neuropatia periferica al tremore, fino a stati più gravi di allucinazioni, psicosi, demenza. A carico del sistema digerente l alcol può provocare gastriti acute e croniche, emorragie, ulcere, cirrosi epatica e danni al pancreas. L alcol agisce anche sul sistema cardiovascolare, contribuendo all innalzamento della pressione arteriosa e facilitando la comparsa di vari tipi di cardiopatia. Anche l'aumento del rischio di insorgenza di vari tipi di tumore in diversi organi (cavo orale, faringe e prime vie aeree, stomaco, seno).

16 MALATTIE ALCOL CORRELATE Percentuale di decessi all'interno delle principali categorie di malattie attribuibili all'alcol in Unione Europea nella fascia d'età anni (2004) - Fonte: Alcohol in the European Union 2012 incidenti / lesioni intenzionali e non rischio di ictus ischemico diminuisce con un consumo moderato di alcol, ma aumenta in caso di consumo più elevato.

17 CONSUMO ZERO Minori di 18 anni (vd. decreto Balduzzi) Donne in gravidanza ed in allattamento Patologie particolari (epatiti, pancreatiti, ecc.) Assunzione di alcuni farmaci Attività lavorative ad alto rischio per l'incolumità anche di terzi (vd legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro)

18 ALCOL E FARMACI L'alcol interferisce con l'azione di molti farmaci, alterandone l'effetto, può dare origine a reazioni indesiderate, può ridurne o potenziarne l'effetto. Alcuni farmaci vengono metabolizzati nel fegato attraverso i medesimi enzimi. Assumerli assieme sovraccarica il fegato, provocando un rallentamento dello smaltimento, con conseguenti fenomeni di sovradosaggio che possono essere pericolosi: potenzia l'effetto di ansiolitici, antidepressivi, sedativi; riduce l'effetto di antiepilettici, farmaci per il diabete e per il cuore; produce una reazione tossica con alcuni antibiotici, il paracetamolo, gli antimicotici e gli antiparassitari.

19 La carriera di un alcolista, 1846 RISCHIO SUICIDIO La maggior parte delle persone sono sotto l'effetto di sostanze sedativo-ipnotiche (es. alcol o benzodiazepine) quando tentano il suicidio. L'abuso di sostanze è il secondo fattore di rischio per il suicidio dopo la depressione maggiore e disturbo bipolare L'alcol predispone ai gesti suicidi, sia aggravando una depressione dell'umore che riducendo l'autocontrollo. Circa il 30% dei soggetti che tentano il suicidio ha assunto alcol prima del tentativo e circa la metà di questi si trova in stato di intossicazione al momento in cui lo compie.

20 grazie per l'attenzione

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