CARTA DI ADESIONE E REGOLAMENTO DEL FORUM

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CARTA DI ADESIONE E REGOLAMENTO DEL FORUM"

Transcript

1 Comune di Legnano AGENDA 21 DI LEGNANO CARTA DI ADESIONE E REGOLAMENTO DEL FORUM Marzo 2005 Bozza predisposta da

2 AGENDA 21 DI LEGNANO CARTA DI ADESIONE AL FORUM Il Forum dell Agenda 21 di Legnano si costituisce, su iniziativa del Comune di Legnano, per perseguire, a livello locale, lo sviluppo sostenibile ovvero quello sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri, secondo la definizione originaria contenuta nel Rapporto Brundtland (1987). I soggetti aderenti al Forum, per attuare lo sviluppo sostenibile, faranno riferimento ai principi, agli obiettivi ed agli indirizzi contenuti nella Agenda 21 di Rio, nel Piano di Implementazione e nelle Dichiarazioni di Johannesburg, nella Carta di Aalborg, nel Piano di Azione di Lisbona, nell Appello di Hannover, nella Carta di Ferrara ed in particolare agli Aalborg Commitments, come individuati a conclusione della Conferenza Aalborg+10 Ispirare il futuro delle amministrazioni locali aderenti alla Campagna Europea per le città sostenibili. Lo sviluppo sostenibile sarà inteso, con riferimento ai citati documenti, nella triplice dimensione ambientale, sociale ed economica, ma sarà considerata anche la sostenibilità istituzionale ovvero l impegno a praticare la Good Governance, recependo l indicazione emersa nella Conferenza di Johannesburg, e ad applicare, in tale senso, il primo punto degli Aalborg Commitments ovvero Ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia partecipatoria. I soggetti aderenti al Forum si impegnano conseguentemente, come richiesto al capitolo 28 della Agenda 21 di Rio, ( ciascun ente locale dovrebbe stimolare un dialogo con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private al fine di adottare una propria Agenda 21 Locale ), ad avviare, partecipare e sostenere il processo della Agenda 21 Locale di Legnano ed a definire e dotarsi di un Piano di Azione. Allo stesso modo i soggetti aderenti al Forum si impegnano a sostenere od attuare le strategie e gli interventi individuati dal citato Piano di Azione o comunque a concretizzare tutte quelle azioni finalizzate allo sviluppo sostenibile del territorio legnanese. Il Comune di Legnano, promotore del processo per l A21L di Legnano, che ha già aderito alla Carta di Aalborg, al Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, al Coordinamento regionale delle Agende 21 Locali lombarde ed al Forum per l Agenda 21 della Provincia di Milano, si impegna inoltre a sostenere tale iniziativa garantendo il supporto organizzativo ed anche il raccordo tra la realtà locale e le attività ed esperienze condotte in ambito nazionale ed in particolare nel territorio regionale lombardo e provinciale milanese. L Agenda 21 Locale, anche nel caso di Legnano, è intesa, riprendendo la definizione data dall International Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI), come un processo multi-settoriale e partecipativo per realizzare gli obiettivi dell Agenda 21 a livello locale, attraverso la definizione e attuazione di un Piano strategico di lungo termine che affronta le problematiche prioritarie di sviluppo sostenibile a livello locale. Tale processo sarà attuato, facendo riferimento alle indicazioni contenute nel manuale dell ICLEI Guida europea all Agenda 21 locale (1999) ed anche a quanto definito sia nel Manuale dell ANPA Linee Guida per le Agende 21 in Italia (2000) che nel manuale dell APAT Agenda 21 Locale 2003 (2004), di seguito richiamato. Bozza Marzo 2005 PAGINA 2

3 Il manuale ANPA definisce A21L come un processo e propone una articolazione secondo le fasi di seguito indicate: adozione, nella fase di attivazione del processo, di atti formali da parte dei soggetti istituzionali responsabili, ed avvio di azioni di sensibilizzazione rivolte al pubblico potenziale dell'agenda 21; strutturazione del percorso d'interazione sociale e definizione delle sedi in cui attivare pratiche di progettazione, generalmente attraverso l'istituzione di coordinamenti tecnicopolitici e di un Forum locale appositamente dedicato; redazione di un Rapporto sullo Stato dell'ambiente basato sulla scelta di indicatori quantitativi e qualitativi; individuazione degli obiettivi e delle priorità d'intervento ed elaborazione di un Piano d'azione Locale che specifichi mediante quali strategie ed azioni perseguirli; adozione del Piano d'azione Locale, con la precisazione degli attori e delle responsabilità che ognuno di essi assume; attuazione, monitoraggio, valutazione ed aggiornamento del Piano d'azione Locale, attraverso incontri periodici dei Tavoli di coordinamento e del Forum. Il manuale dell APAT individua 13 passaggi operativi essenziali (POE), ovvero impostazioni strategiche contenenti principi ed azioni che si succedono con una congruenza cronologica e metodologica rispetto alle fasi standard del processo di Agenda 21 Locale, tra loro interrelati e così denominati: Comprendere portare tutti i soggetti coinvolti a capire (dall inizio e in tutte le fasi successive) perché lo sviluppo sostenibile è importante per loro stessi, per la loro comunità e globalmente, e comprendere come il processo di A21L può aiutare il raggiungimento di un nuovo modello di sviluppo; Impegnarsi assicurare che la municipalità nel suo insieme sia impegnata e preparata ad intraprendere il percorso processo nuovo, lungo e complesso; Mobilizzare risorse identificare, procurare e valorizzare le risorse materiali ed umane necessarie per garantire la continuità del processo; Organizzare creare una struttura operativa per tradurre l impegno in azione; Coinvolgere e Trasmettere attraverso la comunicazione e la partecipazione, cercare e consolidare connessioni e sinergie, con soggetti ed iniziative all interno dell ente ed al di fuori della municipalità; Esaminare e integrare identificare azioni, processi e politiche già in atto, programmate o potenziali che possono aiutare o rinforzare il processo A21L; Indagare e valutare analizzare lo stato di partenza e monitorare come si procede (rispetto agli obiettivi) e decidere come rispondere ad eventuali problemi; Pianificare, concertare e condividere sviluppare una visione condivisa dello sviluppo sostenibile locale e cominciare la pianificazione di programmi ed azioni in una maniera partecipata per meglio raggiungerla; Adottare formalizzare nell ente promotore e nella comunità gli impegni presi rispetto alle decisioni (programmi ed azioni); Attuare iniziare ad implementare le misure prese nel piano d azione ed attivare i programmi e progetti specifici; Verificare e controllare mantenere le procedure di controllo permanente sull attuazione del processo e del piano e sull efficacia delle misure adottate; Diffondere e scambiare i risultati - informare la cittadinanza, allargare l interesse e la partecipazione e mantenere scambi di informazione ed esperienza con altre realtà; Aggiornare sviluppare una sempre maggiore consapevolezza del processo e dei risultati concreti e considerare come migliorarli. Bozza Marzo 2005 PAGINA 3

4 I soggetti aderenti al Forum, per definire le forme organizzative e le correlate modalità gestionali del processo della Agenda 21 di Legnano, si dotano di apposito Regolamento del Forum. I soggetti aderenti al Forum si impegnano a contribuire alla definizione del Regolamento del Forum ed alle successive eventuali integrazioni e modifiche ed a rispettarne i contenuti. Bozza Marzo 2005 PAGINA 4

5 AGENDA 21 DI LEGNANO REGOLAMENTO DEL FORUM Il ruolo e le caratteristiche generali del Forum Il Forum dell Agenda 21 di Legnano, promosso dal Comune di Legnano, è individuato quale struttura idonea a garantire la partecipazione di tutti i portatori di interesse od attori locali al processo di Agenda 21 e quindi a definire le visioni, gli obiettivi generali e specifici, le strategie e le azioni puntuali, le responsabilità, le risorse, i tempi di attuazione che costituiranno gli elementi essenziali per procedere alla definizione dei contenuti del Piano di Azione e dare attuazione ad una politica per lo sviluppo sostenibile. Il Forum è inoltre individuato quale soggetto idoneo a verificare il grado di attuazione del Piano di Azione, a confrontarsi sulle modifiche dello stato dell ambiente, a ridefinire obiettivi e strategie, ed in generale ad orientare il processo dell Agenda 21 di Legnano. Il Forum, costituito su base volontaria, garantisce la partecipazione ed il confronto pubblico tra tutti i soggetti, rappresentativi di istituzioni, di categorie sociali od economiche, di associazioni, la cui attività interagisce direttamente con elementi o fattori determinanti per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica od in quanto la loro azione può contribuire, anche indirettamente, ad orientare lo sviluppo della società locale. Tali soggetti, all interno del Forum, portano il loro contribuito ed in tale sede hanno facoltà di esprimere le loro opinioni e formulare proposte. Il Forum promuove inoltre le iniziative che consentono un più ampio coinvolgimento dei cittadini. Il Forum assume, quali riferimenti per la conduzione delle attività connesse al processo della A21 di Legnano, l approccio costruttivo sui contenuti, la diversità delle opinioni come elemento di stimolo e non come fattore conflittuale, la predisposizione a ricercare le soluzioni dei problemi e individuare le azioni positive e condivise, la capacità di comunicare e di rendere patrimonio comune le informazioni, l impegno a rivedere e valutare la congruità agli obiettivi posti delle proprie singole strategie di programmazione e delle forme di organizzazione interna. Per rendere riconoscibile il Forum e le attività connesse al processo della Agenda 21 di Legnano ed in particolare all attuazione del Piano di Azione si adotta ed utilizza uno specifico logo. I compiti del Forum Il Forum interviene nelle fasi chiave del processo della Agenda 21 di Legnano con funzioni consultive, partecipative, propositive e di verifica, ed in termini generali: - promuove la partecipazione dei cittadini e la crescita di consapevolezza sulla necessità di attuare uno sviluppo sostenibile; - garantisce il dialogo e l interazione tra le parti coinvolte ovvero gli attori - portatori di interessi e la pubblica amministrazione nella sua sfera politica e tecnico amministrativa; Bozza Marzo 2005 PAGINA 5

6 - individua la visione e le priorità locali, gli obiettivi e le strategie da perseguire; - contribuisce alla redazione del Piano di Azione ed alla successiva valutazione dei risultati ed implementazione. Il Forum della Agenda 21 di Legnano svolge quindi i seguenti principali compiti: - Assicura l avvio ed il corretto funzionamento del percorso di Agenda 21, tenendo conto delle esigenze, dei punti di vista e delle priorità e sensibilità degli attori locali; - Definisce una visione condivisa sugli aspetti positivi-opportunità e sugli aspetti negativilimiti ed in generale sullo stato dell ambiente e sui possibili ed auspicabili scenari futuri; - Individua le priorità in termini di problemi da affrontare, di obiettivi da conseguire e di strategie od azioni da attuare; - Individua gli indirizzi e gli obiettivi generali e specifici, per i diversi ambiti di approfondimento, da considerare in sede di redazione del Piano di Azione; - Individua le strategie od i singoli interventi da attuare per conseguire gli obiettivi posti, da considerare in sede di redazione del Piano di Azione; - Individua i soggetti responsabili delle singole azioni ed indica i tempi e le modalità di attuazione nonché le risorse necessarie, da considerare in sede di redazione del Piano di Azione; - Contribuisce alla selezione degli indicatori ambientali da utilizzare per la redazione del Rapporto sulla Sostenibilità ed al reperimento delle informazioni e dei dati necessari, utili anche per l applicazione degli Indicatori Comuni Europei (ICE) e per gli eventuali aggiornamenti del Rapporto sullo Stato dell Ambiente; - Contribuisce alla selezione degli indicatori di monitoraggio dell attuazione ed efficacia del Piano di Azione; - Verifica gli effetti conseguenti all attuazione delle strategie ed interventi del Piano di Azione ed al raggiungimento degli obiettivi posti; - Identifica le modifiche od integrazioni da apportare al Piano di Azione; - Individua gli interventi di sensibilizzazione e di coinvolgimento della popolazione, diffonde le informazioni inerenti al processo della Agenda 21 di Legnano e conseguentemente raccoglie e valuta le indicazioni di ritorno; - Promuove o definisce forme di partenariato tra gli attori locali e tra i diversi livelli dell amministrazione pubblica. Per lo svolgimento delle attività del Forum della Agenda 21 di Legnano il Comune di Legnano assicura il supporto logistico, tecnico amministrativo e finanziario, facendo ricorso, se necessario, alla prestazione di consulenti esterni nella figura degli esperti tecnico scientifici su processi di A21L e dei facilitatori. I componenti del Forum I componenti del Forum sono tutti gli attori locali che sottoscrivono la Carta di adesione ed il correlato Regolamento del Forum della Agenda 21 di Legnano, impegnandosi conseguentemente a sostenere lo sviluppo sostenibile ed a partecipare attivamente al processo per la Agenda 21 di Legnano ed alla redazione e successiva attuazione del Piano di Azione. Gli attori locali sono intesi come soggetti portatori di interessi che godono di riconosciuta rappresentatività in relazione all attività svolta ed alla struttura organizzativa. Bozza Marzo 2005 PAGINA 6

7 In particolare si considerano attori del Forum della Agenda 21 di Legnano i rappresentanti degli Enti della pubblica amministrazione e delle società od aziende di servizio, delle istituzioni scientifiche, delle organizzazioni di categoria e sindacali, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, delle associazioni del volontariato, delle associazioni culturali, degli istituti scolastici, degli ordini professionali, dei comitati di cittadini, delle parrocchie e degli oratori, nonché di ulteriori soggetti rappresentativi individuati nel corso del processo della Agenda 21 di Legnano. Ogni attore locale che aderisce al Forum di Agenda 21 di Legnano identifica il referente titolato a partecipare all Assemblea plenaria del Forum ed i referenti che parteciperanno ai Gruppi di Lavoro Tematici. Gli attori locali che aderiscono al Forum ed i relativi referenti sono riportati in apposito elenco che viene periodicamente aggiornato. La struttura e le modalità di funzionamento del Forum Il Forum dell Agenda 21 di Legnano è formato dai seguenti organi: Assemblea plenaria del Forum Coordinatore Generale del Forum Gruppo di Coordinamento del Forum Segreteria del Forum Gruppi di Lavoro Tematici Coordinatori dei Gruppi di Lavoro Tematici Gruppo di Coordinamento Interassessorile. Assemblea plenaria del Forum L Assemblea plenaria è costituita da un rappresentante per ogni attore locale che aderisce al Forum. L Assemblea plenaria svolge le seguenti funzioni: - discute ed approva il Regolamento del Forum e le successive eventuali modifiche ed integrazioni; - nomina il Coordinatore Generale del Forum ed i membri del Gruppo di Coordinamento del Forum; - definisce i Gruppi di Lavoro Tematici e indica i temi principali e gli indirizzi in riferimento ai quali si deve sviluppare l attività degli stessi Gruppi; - discute ed approva le proposte di indirizzi ed attività ed i documenti di sintesi elaborati dal Gruppo di Coordinamento del Forum, anche di concerto con i Coordinatori dei Gruppi di Lavoro Tematici; - discute ed approva i documenti e le proposte elaborate dai Gruppi di Lavoro Tematici; - discute ed approva il Piano di Azione e le successive modifiche ed integrazioni sulla base delle valutazioni dello stato di attuazione, dell efficacia delle strategie ed azioni e del raggiungimento degli obiettivi; - discute e formula indicazioni utili alla selezione degli indicatori da utilizzare per la redazione del Rapporto sulla Sostenibilità e per gli eventuali aggiornamenti del Rapporto Bozza Marzo 2005 PAGINA 7

8 sullo Stato dell Ambiente nonché alla selezione degli indicatori di monitoraggio dell attuazione ed efficacia del Piano di Azione; - assicura la coerenza delle attività svolte nell ambito del processo della Agenda 21 di Legnano. L Assemblea plenaria approva anche documenti di indirizzo, indipendentemente dal Piano di Azione, che costituiscono indicazione sulle priorità di azione per tutti gli attori locali che devono agire in modo da tradurre le stesse in progetti ed interventi concreti o nella assunzione di provvedimenti amministrativi e gestionali coerenti. L Assemblea Plenaria assume, quale riferimenti per la conduzione dei lavori: - la riflessione sui differenti modelli di sviluppo e sulle relative conseguenze, sia locali che globali, e l opzione per il perseguimento dello sviluppo sostenibile; - il confronto delle diverse visioni delle problematiche ambientali, sociali ed economiche e sulle relative priorità; - la valutazione degli effetti delle azioni e della loro coerenza con gli obiettivi posti ed in generale con la sostenibilità ambientale; - il superamento della programmazione come processo verticale e gerarchico e l adesione a percorsi di negoziazione dal basso nella definizione degli obiettivi, strategie ed azioni; - la valorizzazione e coinvolgimento di tutti gli attori locali e della cittadinanza; - l introduzione di soluzioni innovative e di buone pratiche. L Assemblea plenaria, che si riunisce almeno 2 volte all anno, è presieduta dal Coordinatore Generale del Forum e dai membri del Gruppo di Coordinamento del Forum, che stabiliscono anche l ordine del giorno dei lavori. La convocazione è effettuata dal Coordinatore Generale del Forum in via ordinaria od in via straordinaria nel caso di richiesta di almeno i 2/3 dei componenti del Forum della Agenda 21 di Legnano associata alla individuazione di specifici temi da trattare. L Assemblea del Forum è dichiarata valida se è presente almeno la metà dei suoi componenti. L assunzione di decisioni e l approvazione dei documenti è effettuata con espressione di parere da parte dei rappresentanti degli attori locali che aderiscono al Forum per acclamazione oppure, quando ritenuto necessario dal Coordinatore e dal Gruppo di Coordinamento del Forum o richiesto dagli attori, per votazione ed in tale caso è richiesta la maggioranza delle espressioni favorevoli. L Assemblea plenaria può riunirsi anche in forma di sessioni tematiche finalizzate all aggiornamento od all approfondimento su aspetti specifici. Coordinatore Generale del Forum Il Coordinatore Generale del Forum, eletto dall assemblea plenaria, rappresenta formalmente il Forum della Agenda 21 di Legnano nelle diverse sedi e nei confronti dei soggetti istituzionali e non istituzionali. In particolare il Coordinatore Generale del Forum assicura il mantenimento dei rapporti e le sinergie di intervento tra il Forum ed il Comune di Legnano. Il Coordinatore Generale del Forum presiede i lavori dell Assemblea plenaria e ne definisce l ordine del giorno e presiede anche il Gruppo di Coordinamento del Forum. Bozza Marzo 2005 PAGINA 8

9 Il Coordinatore Generale del Forum, oltre alle funzioni di rappresentanza, assicura il normale e corretto svolgimento delle attività previste nell ambito del processo della Agenda 21 di Legnano, la funzionalità dei diversi organismi del Forum ed in particolare l integrazione tra le proposte ed i documenti elaborati dai Gruppi di Lavoro Tematici nonché la loro coerenza con gli indirizzi definiti ed assunti dall Assemblea plenaria del Forum. Gruppo di Coordinamento del Forum Il Gruppo di Coordinamento del Forum è composto dal Coordinatore Generale del Forum, da due membri eletti dall Assemblea Plenaria, dai Coordinatori dei Gruppi di Lavoro Tematici (uno per ogni GLT), dall Assessore comunale con delega su Agenda 21 Locale e dal funzionario tecnico responsabile del processo della Agenda 21 di Legnano in seno all amministrazione comunale che svolge funzioni di coordinamento all interno del Gruppo di Coordinamento Interassessorile. Il Gruppo di Coordinamento del Forum formula proposte di iniziative specifiche finalizzate alla promozione dello sviluppo sostenibile ed al coinvolgimento dei cittadini e definisce i contenuti dei documenti di indirizzo generale dell attività del Forum e dei Gruppi Tematici ed inoltre assicura che sia messa a disposizione degli attori locali che aderiscono al Forum tutta la documentazione necessaria a svolgere i lavori dell Assemblea plenaria del Forum. Il Gruppo di Coordinamento del Forum coordina e verifica lo stato di avanzamento delle attività dei Gruppi di Lavoro Tematici ed assicura l integrazione tra le proposte ed i documenti elaborati dai Gruppi di Lavoro Tematici nonché la loro coerenza con gli indirizzi definiti ed assunti dall Assemblea plenaria del Forum. Il Gruppo di Coordinamento del Forum si interfaccia con il Gruppo di Coordinamento Interassessorile del Comune di Legnano, costituito al fine di gestire e verificare lo stato di avanzamento del processo della Agenda 21 di Legnano. Il Gruppo di Coordinamento del Forum assume anche la funzione di Osservatorio dello sviluppo sostenibile con il compito operativo di organizzare e coordinare le attività esecutive ma anche quelle di scambio delle informazioni tra gli attori locali ed in particolare con gli altri soggetti impegnati in processi di A21L (tramite il Coordinamento A21 Locali italiane ed il Coordinamento regionale delle A21 Locali lombarde). Segreteria del Forum La Segreteria del Forum è la struttura tecnico amministrativa che fornisce il supporto logistico ed operativo necessario a garantire il funzionamento del Forum ed in particolare lo svolgimento dell Assemblea plenaria e dei Gruppi di Lavoro Tematici. La Segreteria del Forum in particolare provvede a: - predisporre ed inviare le convocazioni dell Assemblea Plenaria e dei Gruppi di Lavoro Tematici e fornire la documentazione necessaria; - organizzare il materiale finalizzato alla pubblicità delle attività del Forum ed alla sensibilizzazione della cittadinanza sui temi dello sviluppo sostenibile e della Agenda 21 di Legnano; Bozza Marzo 2005 PAGINA 9

10 - raccogliere ed archiviare la corrispondenza e la documentazione prodotta dal Forum od acquisita in funzione dell attività svolta; - raccogliere, archiviare e mettere a disposizione la documentazione e le informazioni generali inerenti alle A21 L; - elaborare ed archiviare i verbali relativi alle riunioni dell Assemblea plenaria e dei Gruppi di Lavoro Tematici o ad altri eventuali incontri di particolare rilevanza tra il Coordinatore Generale od il gruppo di Coordinamento del Forum e singoli soggetti istituzionali o rappresentativi della società locale. Gruppi di Lavoro Tematici I Gruppi di Lavoro Tematici (GLT) sono formati dai rappresentanti designati dagli attori locali che aderiscono al Forum e sono presieduti da un Coordinatore del Gruppo di Lavoro Tematico, uno per ogni Gruppo istituito, nominato dai membri appartenenti ai rispettivi GLT. I Gruppi di Lavoro Tematici sono identificati dall Assemblea plenaria del Forum Civico tenendo conto delle indicazioni espresse dagli attori locali e della necessità di considerare i diversi aspetti della sostenibilità ovvero la dimensione ambientale, sociale ed economica. I Gruppi di Lavoro Tematici svolgono le seguenti funzioni: - traducono gli indirizzi individuati dall Assemblea plenaria del Forum in formulazione di proposte, elaborazione di documenti ed attività o iniziative specifiche; - individuano gli aspetti positivi e negativi del contesto locale e definiscono una visione comune selezionando le priorità in ordine ai problemi ed opportunità, agli obiettivi da perseguire ed alle strategie od azioni da attuare; - formulano proposte per la redazione del Piano di Azione ed esprimono successivamente le loro valutazioni ed osservazioni sulla Proposta di Piano di Azione; - contribuiscono alla definizione delle modalità di attuazione delle strategie e delle azioni contenute nel Piano di Azione ed in particolare alla individuazione dei soggetti che assumono responsabilità dirette o indirette di sostegno ed alla definizione dei tempi di attuazione; - individuano le sinergie tra i diversi attori locali ed i diversi settori di intervento o strategie ed azioni; - contribuiscono a selezionare gli indicatori da utilizzare per la redazione del Rapporto sulla Sostenibilità e per effettuare il monitoraggio dello stato di attuazione e dell efficacia delle strategie ed azioni del Piano di Azione; - contribuiscono a rendere disponibili le informazioni ed i dati necessari per l elaborazione degli indicatori del Rapporto sulla Sostenibilità e del monitoraggio del Piano di Azione nonché per l elaborazione degli Indicatori Comuni Europei e degli indicatori necessari per l eventuale aggiornamento del Rapporto sullo Stato dell Ambiente; - verificano il grado di attuazione del Piano di Azione e valutano le modifiche dello stato dell ambiente. Coordinatori dei Gruppi di Lavoro Tematici I Coordinatori dei Gruppi di Lavoro Tematici, uno per ogni Gruppo, sono nominati dai rappresentanti degli attori locali iscritti nel relativo Gruppo nel corso della prima convocazione. Bozza Marzo 2005 PAGINA 10

11 I Coordinatori dei Gruppi di Lavoro Tematici svolgono la funzione di organizzazione e conduzione delle attività interne ai Gruppi assicurando sia il rispetto delle modalità di lavoro, delle finalità e degli indirizzi generali definiti dall Assemblea plenaria del Forum sia la formulazione delle proposte nonché l elaborazione dei documenti sui punti inerenti le funzioni assegnate agli stessi Gruppi. I Coordinatori dei Gruppi di Lavoro Tematici fanno parte del Gruppo di Coordinamento del Forum ed in quella sede riportano i risultati dell attività svolta dai Gruppi di Lavoro Tematici e contribuiscono alla verifica dell integrazione tra le proposte ed i documenti elaborati dai diversi Gruppi di Lavoro Tematici. Gruppo di Coordinamento Interassesssorile Il Gruppo di Coordinamento Interassessorile, costituito all interno dell Amministrazione del Comune di Legnano, è composto dall Assessore all Assetto e Gestione del Territorio, dall Assessore alle Opere Pubbliche, da due Consiglieri Comunali, dal responsabile del procedimento relativo al processo di Agenda 21 (con funzioni di coordinatore), da un istruttore tecnico, dal Dirigente del Settore 3 Assetto e Gestione del Territorio e dai Dirigenti interessati che saranno identificati nel corso del processo di Agenda 21. Il Gruppo di Coordinamento Interassessorile costituisce il punto di riferimento istituzionale del Comune di Legnano, soggetto promotore del processo per l Agenda 21 di Legnano, per il Forum ed in generale per tutti gli attori locali coinvolti nel processo. Il Gruppo di Coordinamento Interassessorile svolge le seguenti principali funzioni: - favorire le relazioni interne, ovvero i rapporti con tutti gli uffici comunali, per l acquisizione delle informazioni e dei dati necessari alla redazione del Rapporto sullo Stato dell Ambiente ed eventuali aggiornamenti, per la redazione del Rapporto sulla Sostenibilità, per il censimento dei programmi e delle azioni in atto ed in generale per l acquisizione di tutti gli elementi utili al processo della Agenda 21 di Legnano; - favorire le relazioni esterne, con gli altri Enti Locali e con i soggetti interessati dalla Agenda 21 di Legnano, ovvero mantenere i contatti ed i rapporti funzionali a favorire lo svolgimento del processo della Agenda 21 di Legnano ed in particolare la redazione ed attuazione del Piano di Azione; - assicurare il supporto logistico, tecnico amministrativo e finanziario al Forum della Agenda 21 di Legnano; - coordinare e verificare, congiuntamente al Gruppo di Coordinamento del Forum, lo stato di avanzamento delle attività del Forum stesso ed in particolare dei Gruppi di Lavoro Tematici ed assicurare l integrazione tra le proposte ed i documenti elaborati dai Gruppi di Lavoro Tematici nonché la loro coerenza con gli indirizzi definiti ed assunti dall Assemblea plenaria del Forum; - concordare ed approvare le linee operative riguardanti il processo della Agenda 21 di Legnano; - relazionare, alla Giunta ed al Consiglio Comunale, sull attività svolta e prevista nell ambito del processo della Agenda 21 di Legnano. Bozza Marzo 2005 PAGINA 11

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni Pagina 1 di 8 INDICE 1.1 OBIETTIVO 1.2 APPLICAZIONE 1.3 RESPONSABILITÀ 1.4 FLOW ATTIVITÀ 1.5 PIANIFICAZIONE 1.6 VERIFICHE E PIANI DI RECUPERO 1.7 VALIDAZIONE E MODIFICHE AL PROGETTO 1.8 MODULISTICA Revisioni

Dettagli

ACCORDO INTERISTITUZIONALE E TERRITORIALE DI RETE PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI - PROGETTO START - TRA

ACCORDO INTERISTITUZIONALE E TERRITORIALE DI RETE PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI - PROGETTO START - TRA ACCORDO INTRISTITUZIONAL TRRITORIAL DI RT PR L INTGRAZION DGLI ALUNNI STRANIRI - PROGTTO START - TRA L Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, con sede in Via Ripamonti 85, Milano, rappresentato

Dettagli

OSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE

OSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE PROTOCOLLO D INTESA TRA ARAN E CGIL CISL UIL CONFSAL CISAL CONFEDIR CIDA COSMED USAE CGU CONFINTESA (con riserva) PER LA COSTITUZIONE DI UN OSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE mdegiacomo\xsottoscrizione_protocollo

Dettagli

Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014

Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014 Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014 1 Premessa Partendo dall analisi dell esperienza fatta con 5 edizioni del progetto di Alfabetizzazione Motoria

Dettagli

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato

Dettagli

Welfare Locale. Pianificazione e progettazione condivisa sullo sviluppo dell area comune dei Piani di Zona 2012 2014. Bologna, 20 marzo 2013

Welfare Locale. Pianificazione e progettazione condivisa sullo sviluppo dell area comune dei Piani di Zona 2012 2014. Bologna, 20 marzo 2013 IL RUOLO E LA PARTECIPAZIONE DEL TERZO SETTORE ALLA PROGRAMMAZIONE LOCALE IN PROVINCIA DI LECCO Verso un patto territoriale per il Welfare Locale Pianificazione e progettazione condivisa sullo sviluppo

Dettagli

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE LAZIO, con sede e domicilio legale in Roma, viale Cristoforo Colombo.., C.F.., rappresentata dal Presidente della Regione.. Nato a il E L AGENZIA SPAZIALE EUROPEA

Dettagli

REGIONE PUGLIA. Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO

REGIONE PUGLIA. Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO REGIONE PUGLIA Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO IMPLEMENTAZIONE DEL MARCHIO REGIONALE E ASSISTENZA TECNICA ALLO SPORTELLO UNICO

Dettagli

AVVISO PUBBLICO PER LA PROCEDURA DI MANIFESTAZIONE D INTERESSE VOLTA ALLA COSTITUZIONE DELLA CONSULTA AMBIENTALE, ANIMALI ED ENERGIA IL RESPONSABILE

AVVISO PUBBLICO PER LA PROCEDURA DI MANIFESTAZIONE D INTERESSE VOLTA ALLA COSTITUZIONE DELLA CONSULTA AMBIENTALE, ANIMALI ED ENERGIA IL RESPONSABILE Comune di Casalecchio di Reno Area Servizi al Territorio Servizio Verde e Sostenibilità Ambientale - Biodiversità Via dei Mille, 9 40033 Casalecchio di Reno (BO) AVVISO PUBBLICO PER LA PROCEDURA DI MANIFESTAZIONE

Dettagli

TRA PREMESSO CHE. RICHIAMATI gli atti considerati nella precedente convenzione sopra citata e precisamente:

TRA PREMESSO CHE. RICHIAMATI gli atti considerati nella precedente convenzione sopra citata e precisamente: CONVENZIONE PER LA GESTIONE DEL CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE DEL COMPRENSORIO DEL GOLFO PARADISO LABORATORIO TERRITORIALE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE AURELIA L anno 2015, il giorno del mese di Settembre,

Dettagli

ACCORDO DI RETE (agg. 20/10/2011)

ACCORDO DI RETE (agg. 20/10/2011) INIZIATIVE ED ATTIVITA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE, NEGLI AMBIENTI DI LAVORO E TRA I GIOVANI LAVORATORI ACCORDO DI RETE (agg. 20/10/2011) PREMESSO CHE l art. 7 del DPR

Dettagli

Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia

Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia Primi Orientamenti Comitato permanente di promozione del turismo in Italia Riunione del 13 gennaio 2016, Roma Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo

Dettagli

COMUNE DI SORESINA P R O V I N C I A D I C R E M O N A REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO DISABILI IL CALABRONE

COMUNE DI SORESINA P R O V I N C I A D I C R E M O N A REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO DISABILI IL CALABRONE COMUNE DI SORESINA P R O V I N C I A D I C R E M O N A REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO DISABILI IL CALABRONE Approvato con deliberazione di C.C. n 12 del 02.03.2015 ART. 1 OGGETTO E FINALITÀ DEL SERVIZIO

Dettagli

INVALSI 2015 Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti Analisi, riflessioni, formazione

INVALSI 2015 Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti Analisi, riflessioni, formazione INVALSI 2015 Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti Analisi, riflessioni, formazione PREMESSA Il M.I.U.R. ha fornito una anticipazione dei risultati delle prove INVALSI 2015 mediante la loro presentazione,

Dettagli

LUISS. LUISS Business School

LUISS. LUISS Business School LUISS Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli Regolamento della LUISS Business School (deliberato dal Comitato Esecutivo LUISS nella seduta del 10 dicembre 2014) TITOLO I Finalità

Dettagli

PROGETTO DI LEGGE IN MATERIA DI SPETTACOLO PROPOSTA DI ARTICOLATO. Art. 1 Finalità

PROGETTO DI LEGGE IN MATERIA DI SPETTACOLO PROPOSTA DI ARTICOLATO. Art. 1 Finalità PROGETTO DI LEGGE IN MATERIA DI SPETTACOLO PROPOSTA DI ARTICOLATO Art. 1 Finalità 1 - La Regione Lombardia riconosce lo Spettacolo, nelle sue diverse articolazioni di generi e settori, componente fondamentale,

Dettagli

Il settore dell industria alimentare nel cammino verso la strategia Europa 2020: promuovere l empowerment

Il settore dell industria alimentare nel cammino verso la strategia Europa 2020: promuovere l empowerment Il settore dell industria alimentare nel cammino verso la strategia Europa 2020: promuovere l empowerment dei membri dei Comitati aziendali europei (CAE) di Campofrìo e Conserve Italia Obiettivo generale

Dettagli

REGOLAMENTO DEL servizio di protezione civile

REGOLAMENTO DEL servizio di protezione civile COMUNE DI MARANO VICENTINO Provincia di Vicenza REGOLAMENTO DEL servizio di protezione civile Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale N 41 del 15.06.2005. ART. 1 FINALITA Il Comune di MARANO

Dettagli

ORGANIZZAZIONE Art. 10 Art. 12 Art. 13 Art. 14 Art. 15 Art. 16 Art. 17

ORGANIZZAZIONE Art. 10 Art. 12 Art. 13 Art. 14 Art. 15 Art. 16 Art. 17 PRINCIPI GENERALI Art. 1 Il Movimento Studenti Cattolici, di seguito denominato Movimento, è un associazione senza scopo di lucro che mira a riunire tutti gli studenti che condividono il progetto educativo

Dettagli

COMUNE DI CASTELLO DI GODEGO PROVINCIA DI TREVISO

COMUNE DI CASTELLO DI GODEGO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI CASTELLO DI GODEGO PROVINCIA DI TREVISO Medaglia d argento al valore civile Gemellato con la Città di Boves (CN) Medaglia d oro al valore civile e militare Gemellato con la Città di Labastide

Dettagli

GESTIONE DELLE RISORSE Capitolo 6

GESTIONE DELLE RISORSE Capitolo 6 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE Le Aree/Servizi che operano nell'ambito del Sistema di gestione per la qualità del DSU Toscana sono identificate in un apposito organigramma, riportato nel capitolo

Dettagli

Attività 3 Azioni di sensibilizzazione ed educazione alla mondialità

Attività 3 Azioni di sensibilizzazione ed educazione alla mondialità Attività 3 Azioni di sensibilizzazione ed educazione alla mondialità II annualità Obiettivi. costruire capacità di comunicazione e dialogo interculturale tra gli studenti delle scuole di primo e secondo

Dettagli

Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA

Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Prof. Guido CAPALDO Roma, 21 maggio 2013 Sala Polifunzionale PCM Come è stata costruita la metodologia Messa

Dettagli

Allegato 2. Modalità di presentazione dei progetti strutturanti in materia di 'internazionalizzazione responsabile'

Allegato 2. Modalità di presentazione dei progetti strutturanti in materia di 'internazionalizzazione responsabile' Allegato 2 Modalità di presentazione dei progetti strutturanti in materia di 'internazionalizzazione responsabile' 1.Contenuto I progetti 'strutturanti' sono progetti indirizzati a favorire l'attività

Dettagli

STATUTO PROVINCIALE. Approvato dall Assemblea Provinciale UNPLI PESCARA del 16 marzo 2005 Pagina 1

STATUTO PROVINCIALE. Approvato dall Assemblea Provinciale UNPLI PESCARA del 16 marzo 2005 Pagina 1 STATUTO PROVINCIALE Art. 1 Costituzione e denominazione 1. Il Comitato Provinciale UNPLI di Pescara, costituita con scrittura privata il 14 marzo 2000 e registrata presso l Agenzia delle Entrate, Ufficio

Dettagli

Corso EPICT Animatore Digitale

Corso EPICT Animatore Digitale Corso EPICT Animatore Digitale (Certificazione EPICT Bronze Animatore Digitale) Abbiamo oggi in Italia una nuova figura professionale, quella dell Animatore digitale le cui competenze sono descritte con

Dettagli

Il viaggio CAF in 9 step

Il viaggio CAF in 9 step Il viaggio CAF in 9 step Di che cosa parleremo: - i punti di attenzione sul processo di AV - le azioni da realizzare - gli strumenti - le caratteristiche di un buon RAV I punti di attenzione sul processo

Dettagli

TABELLA C. RISORSE UMANE E PROFESSIONALI di cui all art. 9

TABELLA C. RISORSE UMANE E PROFESSIONALI di cui all art. 9 TABELLA C RISORSE UMANE E PROFESSIONALI di cui all art. 9 1 TABELLA C: RISORSE GESTIONALI E PROFESSIONALI Servizi e aree funzionali Competenze specifiche Competenze trasversali Responsabile organizzativo

Dettagli

APPENDICE 1. Per l ex Catasto, ora Agenzia del Territorio, e la sua attuale struttura dal dgls.300 /99 si riporta (sito internet www.finanze.

APPENDICE 1. Per l ex Catasto, ora Agenzia del Territorio, e la sua attuale struttura dal dgls.300 /99 si riporta (sito internet www.finanze. APPENDICE 1 Per l ex Catasto, ora Agenzia del Territorio, e la sua attuale struttura dal dgls.300 /99 si riporta (sito internet www.finanze.it): STATUTO AGENZIA DEL TERRITORIO Articolo 1 Agenzia del territorio

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI 2014-2016 (P.T.T.I.)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI 2014-2016 (P.T.T.I.) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI 2014-2016 (P.T.T.I.) DELLA SOCIETA ACSEL S.p.A. Predisposto dal Responsabile per la Trasparenza Adottato dal Consiglio di Amministrazione

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORMICOLA-PONTELATONE PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2015-2016

ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORMICOLA-PONTELATONE PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2015-2016 ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORMICOLA-PONTELATONE PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2015-2016 SIGNIFICATO DEL PAI E CARATTERISTICHE GENERALI Il PAI utilizza la programmazione dell attività didattica

Dettagli

Programmi di Finanziamento dell Unione Europea Le Politiche Comunitarie di interesse per il Consiglio dell Ordine degli Psicologi dell Abruzzo

Programmi di Finanziamento dell Unione Europea Le Politiche Comunitarie di interesse per il Consiglio dell Ordine degli Psicologi dell Abruzzo Programmi di Finanziamento dell Unione Europea Le Politiche Comunitarie di interesse per il Consiglio dell Ordine degli Psicologi dell Abruzzo Il Consiglio degli Psicologi dell Abruzzo - organizza il corso

Dettagli

PROVINCIA DI SONDRIO

PROVINCIA DI SONDRIO PROVINCIA DI SONDRIO PIANO DI INFORMATIZZAZIONE DELLE PROCEDURE PER LA PRRESENTAZIONE DI ISTANZE, DICHIARAZIONI E SEGNALAZIONI ONLINE INTRODUZIONE Entro febbraio 2015 le pubbliche amministrazioni (PA)

Dettagli

Decreto Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25 (in GU 17 febbraio 1998, n. 39)

Decreto Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25 (in GU 17 febbraio 1998, n. 39) Decreto Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25 (in GU 17 febbraio 1998, n. 39) Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi allo sviluppo ed alla programmazione del sistema universitario,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROVINCIA DI UDINE AMBITO DISTRETTUALE DI LATISANA ASSOCIAZIONE COMUNITA SOLIDALE PROGETTO NONOS

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROVINCIA DI UDINE AMBITO DISTRETTUALE DI LATISANA ASSOCIAZIONE COMUNITA SOLIDALE PROGETTO NONOS PROTOCOLLO D INTESA TRA PROVINCIA DI UDINE E AMBITO DISTRETTUALE DI LATISANA ASSOCIAZIONE COMUNITA SOLIDALE PROGETTO NONOS ASSOCIAZIONE AUSER VOLONTARIATO STELLA & TAGLIAMENTO ASSOCIAZIONE FRATERNITA DI

Dettagli

PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO

PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO AMBITO COMPETENZE DI BASE N. Abilità del triennio 1A Comprendere testi di diversa tipologia e complessità N.1

Dettagli

Politiche sanitarie e medicina di genere in Regione Lombardia

Politiche sanitarie e medicina di genere in Regione Lombardia LA MEDICINA DI GENERE: QUALI SCENARI EVOLUTIVI? Politiche sanitarie e medicina di genere in Regione Lombardia Monza 29 novembre 2014 Maria Antonietta Banchero LA SALUTE «Uno stato di completo benessere

Dettagli

PRESENTAZIONE DEL SISTEMA DI GOVERNANCE ZONALE

PRESENTAZIONE DEL SISTEMA DI GOVERNANCE ZONALE Comune di Castelfranco di Sotto Comune di Montopoli in Val d Arno Comune di Santa Croce sull Arno Comune di San Miniato CONFERENZA ZONALE EDUCATIVA VALDARNO INFERIORE PRESENTAZIONE DEL SISTEMA DI GOVERNANCE

Dettagli

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO 14. TECNICO AGRICOLO. Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT):

AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO 14. TECNICO AGRICOLO. Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): AREA PROFESSIONALE DI RIFERIMENTO Denominazione della figura 14. TECNICO AGRICOLO Referenziazioni della figura Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP/ISTAT): 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori.

Dettagli

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell Ambiente. Deliberazione del 22.12.2003, n. 47/13

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell Ambiente. Deliberazione del 22.12.2003, n. 47/13 Deliberazione del 22.12.2003, n. 47/13 Oggetto: Adesione della Regione Sardegna alla Campagna UE per il decollo delle Fonti Energetiche Rinnovabili. Programmazione delle attività U.P.B.S05.075 Capitolo

Dettagli

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012 Disposizioni in materia di professioni non organizzate Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012 Art. 1. (Oggetto e definizioni). 1. La presente legge, in attuazione dell

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING

MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING ISTITUTO COMPRENSIVO Emanuele Falcetti Apice (Benevento) a. s. 2009/2010 MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI VI COMMISSIONE FINANZE. Seminario istituzionale 13 giugno 2016

CAMERA DEI DEPUTATI VI COMMISSIONE FINANZE. Seminario istituzionale 13 giugno 2016 CAMERA DEI DEPUTATI VI COMMISSIONE FINANZE Seminario istituzionale 13 giugno 2016 Proposta di legge C.3666 Disposizioni concernenti la comunicazione e la diffusione delle competenze di base necessarie

Dettagli

Programma INTERREG IV Italia-Austria 2007-2013 Progetto 4987: Neutralità climatica nella Regione Dolomitilive Klima-DL SEMINARIO UN CLIMA IN COMUNE

Programma INTERREG IV Italia-Austria 2007-2013 Progetto 4987: Neutralità climatica nella Regione Dolomitilive Klima-DL SEMINARIO UN CLIMA IN COMUNE SEMINARIO UN CLIMA IN COMUNE Sala Consiliare c/o Consorzio BIM Piave Via Masi Simonetti, 20 BELLUNO Progetto Il contesto Negli ultimi anni le problematiche relative alla gestione delle risorse energetiche

Dettagli

Le aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare

Le aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare Convegno: LAVORO E FORMAZIONE PER TUTTE LE ETA Le aziende e la gestione delle risorse senior: AGeMap50+ e AGeMap50+ HealthCare Brescia, 11 maggio 2016 Benessere Organizzativo: di cosa si tratta? Definito

Dettagli

Provincia Autonoma di Trento Assessorato all Urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità

Provincia Autonoma di Trento Assessorato all Urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità Provincia Autonoma di Trento Assessorato all Urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità Procedura per l approvazione del Piano territoriale della Comunità (PTC) 1. Predisposizione

Dettagli

All. 1 GLOSSARIO E COMPATIBILITA DEI RUOLI

All. 1 GLOSSARIO E COMPATIBILITA DEI RUOLI GLOSSARIO E COMPATIBILITA DEI RUOLI All. 1 Sede di attuazione di progetto: è l unità operativa di base dell ente al di sotto della quale non può essere istituita altra struttura di livello inferiore ed

Dettagli

RIM RELAZIONI IINTERNAZIONALI PER IL MARKETING

RIM RELAZIONI IINTERNAZIONALI PER IL MARKETING RIM RELAZIONI IINTERNAZIONALI PER IL MARKETING CLASSE TERZA RIM CONOSCENZE ABILITA' ECONOMIA AZIENDALE GEOPOLITICA Organizzazione aziendale e analisi del fabbisogno finanziario. Regole e tecniche di contabilità

Dettagli

TABELLA C. RISORSE UMANE E PROFESSIONALI di cui all art. 9

TABELLA C. RISORSE UMANE E PROFESSIONALI di cui all art. 9 TABELLA C RISORSE UMANE E PROFESSIONALI di cui all art. 9 1 TABELLA C: RISORSE GESTIONALI E PROFESSIONALI Servizi e aree funzionali Competenze specifiche Competenze trasversali Responsabile organizzativo

Dettagli

I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014

I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014 Per una migliore qualità della vita I contenuti e i vantaggi della certificazione ISO 50001 in relazione agli obblighi del Dlgs 102/2014 Alessandro Ficarazzo Certiquality 12 febbraio 2015 QUALITY ENVIRONMENT

Dettagli

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA Contesto della politica Dati internazionali mostrano che le

Dettagli

con pillole di cultura TIPO DI PROGETTO Progetto sperimentale di promozione della salute AREA TEMATICA Stili di vita DATI GENERALI DEL PROGETTO

con pillole di cultura TIPO DI PROGETTO Progetto sperimentale di promozione della salute AREA TEMATICA Stili di vita DATI GENERALI DEL PROGETTO con pillole di cultura TIPO DI PROGETTO Progetto sperimentale di promozione della salute AREA TEMATICA Stili di vita DATI GENERALI DEL PROGETTO Soggetto attuatore Gruppo Salute è Benessere Quartiere 4

Dettagli

CITTA DI BIELLA AGENDA 21 LOCALE REGOLAMENTO DEL FORUM PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

CITTA DI BIELLA AGENDA 21 LOCALE REGOLAMENTO DEL FORUM PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE CITTA DI BIELLA AGENDA 21 LOCALE REGOLAMENTO DEL FORUM PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE 1. Disposizioni generali Il Forum Agenda 21 di Biella è promosso dal Comune di Biella nell ambito della valorizzazione

Dettagli

Fondazione Museo di Storia della Medicina e della Salute in Padova

Fondazione Museo di Storia della Medicina e della Salute in Padova Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2015-2017 Premesse La, nasce nel 2008, e si configura quale di ente di diritto privato in controllo pubblico in quanto costituita dalla Regione del

Dettagli

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME 13/080/CR11/C3

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME 13/080/CR11/C3 CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME 13/080/CR11/C3 Organizzazione del Gruppo per la strategia Macroregionale Adriatico-Ionica (EUSAIR/Italia) della Conferenza delle Regioni e delle Province

Dettagli

Atto costitutivo e Statuto. Comitato Cittadino Genitori SCUOLE SICURE

Atto costitutivo e Statuto. Comitato Cittadino Genitori SCUOLE SICURE Atto costitutivo e Statuto Comitato Cittadino Genitori SCUOLE SICURE art. 1 Costituzione e sede Su iniziativa di un gruppo di cittadini genitori della Città di Isernia, viene costituito il Comitato Cittadino

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AD ATTIVITA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE DEL TERRITORIO DI BARLETTA

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AD ATTIVITA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE DEL TERRITORIO DI BARLETTA PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AD ATTIVITA DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE DEL TERRITORIO DI BARLETTA tra Comune di Barletta ASLBT Dirigente Scolastico della Scuola Secondaria di primo grado De

Dettagli

Area Istruzione e Formazione professionale della Provincia di Torino e Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo

Area Istruzione e Formazione professionale della Provincia di Torino e Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo Area Istruzione e Formazione professionale della Provincia di Torino e Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo Progetto INNOVAZIONE NEI BIENNI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO DELLA

Dettagli

REGOLAMENTO. Articolo 1 Istituzione

REGOLAMENTO. Articolo 1 Istituzione REGOLAMENTO Articolo 1 Istituzione Nella ferma convinzione che la musica sia un bene socialmente rilevante, è istituita, per iniziativa dell Amministrazione Comunale, la Civica Accademia Musicale Sperimentale

Dettagli

1. Termini di riferimento per la presentazione di proposte progettuali nell Ambito tematico: Promozione della cittadinanza globale e diritti umani

1. Termini di riferimento per la presentazione di proposte progettuali nell Ambito tematico: Promozione della cittadinanza globale e diritti umani ALLEGATO B Regione Toscana Direzione generale della Presidenza - Settore Attività Internazionali D.C.R. n. 26 del 04/04/2012 Piano Integrato delle attività internazionali PROGETTI DI INTERESSE REGIONALE

Dettagli

CARTA COMUNALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI ED UTENTI

CARTA COMUNALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI ED UTENTI C O M U N E D I P E R U G I A CARTA COMUNALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI ED UTENTI Approvata con atto del Consiglio Comunale n. 55 del 07/04/2004 INDICE Art. 1 (Finalità ed oggetto del Regolamento).. Pag.

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E PER L INTEGRITA (P.T.T.I.) triennio 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E PER L INTEGRITA (P.T.T.I.) triennio 2014-2016 AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL AMBIENTE DELLA VALLE D AOSTA Indice PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E PER L INTEGRITA (P.T.T.I.) triennio 2014-2016 1) Introduzione 2) Normativa di riferimento

Dettagli

MIUR Regione Puglia Centro Servizi Volontariato Puglia net. Direzione Generale per gli Affari Internazionali PROTOCOLLO D INTESA 1/9

MIUR Regione Puglia Centro Servizi Volontariato Puglia net. Direzione Generale per gli Affari Internazionali PROTOCOLLO D INTESA 1/9 PROTOCOLLO D INTESA 1/9 PROTOCOLLO D INTESA tra Ministero dell Istruzione, Università, Ricerca Direzione Generale per gli dell Istruzione Scolastica, con sede a Roma, Viale Trastevere, 76, rappresentato

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA FORMA.TEMP E LA PROVINCIA DI TORINO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO INTEGRATO DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO

PROTOCOLLO D INTESA TRA FORMA.TEMP E LA PROVINCIA DI TORINO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO INTEGRATO DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO PROTOCOLLO D INTESA TRA FORMA.TEMP E LA PROVINCIA DI TORINO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO INTEGRATO DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO (di cui all accordo Assolavoro/OO.SS. del 3/8/2010) tra la Provincia

Dettagli

CONVENZIONE QUADRO DI TIROCINIO DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO

CONVENZIONE QUADRO DI TIROCINIO DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO CONVENZIONE QUADRO DI TIROCINIO DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA L Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro nel seguito denominata Università codice fiscale n 97026980793, con sede legale in Catanzaro,

Dettagli

Il Progetto CCM SOCIAL NET SKILLS Il contributo della Regione Lazio

Il Progetto CCM SOCIAL NET SKILLS Il contributo della Regione Lazio Il Progetto CCM SOCIAL NET SKILLS Il contributo della Regione Lazio Dott.ssa Amalia Vitagliano Dirigente Area SanitàPubblica, Promozione della Salute, Sicurezza Alimentare e Screening Regione Lazio, 23

Dettagli

CRITERI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI

CRITERI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI Allegato Verb 2 del 5/5/2016 CRITERI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI PREREQUISITI - contratto a tempo indeterminato; - assenza di azioni disciplinari con sanzioni erogate nel corso dell a.s.

Dettagli

Fare impresa nel turismo. a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it

Fare impresa nel turismo. a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it Fare impresa nel turismo a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it Il tavolo ha l obiettivo di identificare le strategie e gli strumenti per accrescere la competitività, qualità e produttività del

Dettagli

XIII. B1 d OL: EN ANLAGE/ANNEXE/ALLEGATO/PRILOGA

XIII. B1 d OL: EN ANLAGE/ANNEXE/ALLEGATO/PRILOGA Tagung der Alpenkonferenz Réunion de la Conférence alpine Sessione della Conferenza delle Alpi Zasedanje Alpske konference XIII TOP / POJ / ODG / TDR B1 d IT OL: EN ANLAGE/ANNEXE/ALLEGATO/PRILOGA 5 ACXIII_B1d_5_it

Dettagli

Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale

Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale 1 PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Il presente documento, che integra il Modello organizzativo e di Gestione MOG

Dettagli

COMUNE DI TAVULLIA (Provincia di Pesaro e Urbino) PIANO AZIONI POSITIVE 2012-2014

COMUNE DI TAVULLIA (Provincia di Pesaro e Urbino) PIANO AZIONI POSITIVE 2012-2014 COMUNE DI TAVULLIA (Provincia di Pesaro e Urbino) PIANO AZIONI POSITIVE 2012-2014 APPROVATO CON DELIBERA G.C. N. 8 del 24.01.2012 Premesso che: - Ai sensi dell'art. 48 del D.Lgs. 11.04.2006 n. 198 e s.m.i.

Dettagli

U.O. Agenda 21 Servizio Pianificazione Territoriale Dipartimento Territorio e Ambiente COMUNE DI UDINE REGOLAMENTO DEL FORUM

U.O. Agenda 21 Servizio Pianificazione Territoriale Dipartimento Territorio e Ambiente COMUNE DI UDINE REGOLAMENTO DEL FORUM U.O. Agenda 21 Servizio Pianificazione Territoriale Dipartimento Territorio e Ambiente COMUNE DI UDINE REGOLAMENTO DEL FORUM Art. 1 Il Forum Il "Forum Agenda 21 Locale" di Udine si riconosce nelle raccomandazioni

Dettagli

Progetto per la costituzione del Nuovo Ufficio di Piano

Progetto per la costituzione del Nuovo Ufficio di Piano Prot. Gen.le n ORGANIZZAZIONE DELLA GOVERNANCE DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE Progetto per la costituzione del Nuovo Ufficio di Piano 1. Strutture esistenti e di prospettiva 1. L assetto

Dettagli

d) durata della carica di rettore per un unico mandato di sei anni, non rinnovabile;

d) durata della carica di rettore per un unico mandato di sei anni, non rinnovabile; LEGGE Norme in materia di organizzazione delle universita`, di personale accademico e reclutamento, nonche delega al Governo per incentivare la qualita` e l efficienza del sistema universitario ORGANI

Dettagli

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD-OVEST

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD-OVEST REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD-OVEST Approvato dal Consiglio d Amministrazione con delibera nr. 10 del 10 dicembre 2008 Modificato con Delibera CDA nr 3 del 7 aprile

Dettagli

BOZZA PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

BOZZA PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE COMUNE DI CANDIANA Regione Veneto Provincia di Padova Via Roma, 40 35020 Candiana PD Tel. 049 534 96 03 Fax 049 534 96 14 e-mail:protocollo@comunedicandiana.com BOZZA PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ALLEGATO 6 TITOLO DEL PROGETTO: Antichità locali ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETTORE e Area di Intervento: Settore D: Patrimonio artistico e culturale area 03: Valorizzazione storie e culture locali

Dettagli

FONDO EUROPEO PER L INTEGRAZIONE DI CITTADINI DI PAESI TERZI 2007-2013. Azione 2 Orientamento al lavoro e sostegno all occupabilità

FONDO EUROPEO PER L INTEGRAZIONE DI CITTADINI DI PAESI TERZI 2007-2013. Azione 2 Orientamento al lavoro e sostegno all occupabilità CUP: J11B14000180006 N. GARA: 5706363 Gara per l appalto denominato Affidamento del servizio di formazione, orientamento e sostegno alla creazione d impresa nel settore agricolo ed agroalimentare, per

Dettagli

INSIEME PER CAPIRE, INSIEME PER DECIDERE.

INSIEME PER CAPIRE, INSIEME PER DECIDERE. Comune di Santa Croce sull Arno Comune di Montopoli Comune di Santa Maria a Monte con la collaborazione di: Waste Reclycling con il sostegno dell Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana INSIEME

Dettagli

SERVIZI PER L AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE

SERVIZI PER L AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE SERVIZI PER L AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE Il corso di studi Il Diplomato di istruzione professionale nell indirizzo Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale, a conclusione del percorso quinquennale,

Dettagli

Torino, 18/10/2014 Avvio attività operative di SCM Academy

Torino, 18/10/2014 Avvio attività operative di SCM Academy SCM Academy Avvio attività operative Torino, 18/10/2014 Domenico Netti Torino, 18/10/2014 Avvio attività operative di SCM Academy 1 Costituzione di SCM Academy I Prinicipii e gli obiettivi (1/4) E' stata

Dettagli

Tecnico riparatore di veicoli a motore. Standard formativo minimo regionale

Tecnico riparatore di veicoli a motore. Standard formativo minimo regionale Tecnico riparatore di veicoli a motore Standard formativo minimo regionale Denominazione della figura TECNICO RIPARATORE DI VEICOLI A MOTORE Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente

Dettagli

Progetto Orientamento in itinere e in uscita

Progetto Orientamento in itinere e in uscita Progetto Orientamento in itinere e in uscita PREMESSA In una prospettiva europea di Lifelong Learnig l orientamento diviene un elemento necessario e indispensabile in una scuola che interpreta le istanze

Dettagli

(Art. 8 del Protocollo d Intesa Regionale, sottoscritto in data 26/11/2009)

(Art. 8 del Protocollo d Intesa Regionale, sottoscritto in data 26/11/2009) SEZIONI PRIMAVERA A.S. 2009/2010 PROGETTO DI FORMAZIONE PUGLIA (Art. 8 del Protocollo d Intesa Regionale, sottoscritto in data 26/11/2009) PREMESSA Le Sezioni Primavera rappresentano una realtà sperimentale

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra

PROTOCOLLO D INTESA. tra PROTOCOLLO D INTESA tra Il MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI (di seguito MIPAAF ), con sede in Via XX Settembre, n. 20-00187 Roma, rappresentato dal Capo del Dipartimento delle

Dettagli

L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi

L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi Lucca 10 0ttobre 2008 relatore Roberto Iacometti Art. 2 comma 1 let. q) D.Lgs 81/08 : valutazione globale

Dettagli

La Pianificazione Provinciale quale strumento di supporto ai comuni

La Pianificazione Provinciale quale strumento di supporto ai comuni Provincia di Piacenza Settore Sviluppo Economico. Pianificazione e Programmazione Territoriale. Ambiente. Urbanistica La Pianificazione Provinciale quale strumento di supporto ai comuni 1 REPORT MONITORAGGIO

Dettagli

Considerazioni di carattere ambientale e appalti pubblici nel diritto interno: TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE

Considerazioni di carattere ambientale e appalti pubblici nel diritto interno: TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE L. n. 296/2006: art. 1, comma 1126: l attuazione e il monitoraggio di un Piano d azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione.

Dettagli

LA CITTA METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE

LA CITTA METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE LA CITTA METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE LA DEFINIZIONE IL LIVELLO GENERALE Le città metropolitane sono enti territoriali di area vasta con le seguenti finalità istituzionali generali: cura dello sviluppo

Dettagli

AZIONE N. 5 Tanti Consigli, una sola proposta: Milano amica dei bambini e dei ragazzi 22 maggio 2013 - Fabbrica del Vapore via Procaccini 4, Milano

AZIONE N. 5 Tanti Consigli, una sola proposta: Milano amica dei bambini e dei ragazzi 22 maggio 2013 - Fabbrica del Vapore via Procaccini 4, Milano AZIONE N. 5 Realizzazione dell evento cittadino di incontro dei consiglieri CdZRR, degli insegnanti referenti e dei partecipanti ai gruppi di coordinamento zonale. Ogni anno, a maggio i ragazzi e gli insegnanti

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. TRA I COMUNI DI Berlingo, Castegnato, Castel Mella, Flero, Lograto, Roncadelle, Torbole Casaglia ( Ente delegato)

PROTOCOLLO D INTESA. TRA I COMUNI DI Berlingo, Castegnato, Castel Mella, Flero, Lograto, Roncadelle, Torbole Casaglia ( Ente delegato) PROTOCOLLO D INTESA TRA I COMUNI DI Berlingo, Castegnato, Castel Mella, Flero, Lograto, Roncadelle, Torbole Casaglia ( Ente delegato) Finalizzato alla promozione di iniziative di informazione e coinvolgimento

Dettagli

Agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino. REGOLAMENTO INTERNO [approvato dalla Conferenza dei Capigruppo del 13 novembre 2007]

Agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino. REGOLAMENTO INTERNO [approvato dalla Conferenza dei Capigruppo del 13 novembre 2007] Agenzia per i servizi pubblici locali del Comune di Torino REGOLAMENTO INTERNO [approvato dalla Conferenza dei Capigruppo del 13 novembre 2007] Oggetto del regolamento 1.1. Il presente regolamento definisce

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado RAGAZZI D EUROPA

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado RAGAZZI D EUROPA Prot. n. Casalnuovo di Napoli, / / ATTO D INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL POF TRIENNALE IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTO il D.P.R. n.297/94 ; VISTO il D.P.R. n. 275/99; VISTO

Dettagli

STUDI DI FATTIBILITA E LORO SVILUPPO PROGETTUALE IL CIPE

STUDI DI FATTIBILITA E LORO SVILUPPO PROGETTUALE IL CIPE STUDI DI FATTIBILITA E LORO SVILUPPO PROGETTUALE IL CIPE VISTA la legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche ed integrazioni (legge quadro in materia di lavori pubblici) che, all art. 14, dispone

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI

CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELIBERA IN DATA 27/10/2009, n 64 OGGETTO: Parere in ordine D.L. n.488 del 29/9/2009 "Nuova disciplina

Dettagli

COMUNE DI BRISSAGO VALTRAVAGLIA PROVINCIA DI VARESE

COMUNE DI BRISSAGO VALTRAVAGLIA PROVINCIA DI VARESE CODICE ENTE 012022 COPIA ALBO ON LINE COMUNE DI BRISSAGO VALTRAVAGLIA PROVINCIA DI VARESE Via Bernardino Luini n. 6; C.A.P. 21030; TEL.: 0332 575103 -FAX: 0332576443 E-MAIL: combrissago@comune.brissago-valtravaglia.va.it

Dettagli

Codice Piano AVT/094/14 Avviso 4/2014

Codice Piano AVT/094/14 Avviso 4/2014 Organismo formativo accreditato presso la Regione Puglia D.D.729/14 DIFFUSIONE DEI RISULTATI Piano Formativo Codice Piano AVT/094/14 Avviso 4/2014 RICERCA / ORIENTAMENTO / CONSULENZA / FORMAZIONE AL LAVORO

Dettagli

Revisione delle norme ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015

Revisione delle norme ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 Associazione Svizzera per Sistemi di Qualità e di Management (SQS) Supporto a clienti SQS Revisione delle norme ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 Regole per il periodo di transizione dalla data di revisione

Dettagli

RIF. CORSO: 2015-GG-39. Scheda progetto

RIF. CORSO: 2015-GG-39. Scheda progetto RIF. CORSO: 2015-GG-39 Scheda progetto FIGURA PROFESSIONALE Denominazione corso: TECNICO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO DI GESTIONE Durata: 200 Descrizione della figura professionale: Il Tecnico

Dettagli