Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie. Scheda Regionale MOLISE

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1 Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie Strumenti a supporto della programmazione integrata Scheda Regionale MOLISE Analisi del fenomeno migratorio a livello territoriale Aggiornamento Novembre 2016

2 Sommario Premessa Dati demografici e flussi migratori Flussi non programmati Le giovani generazioni Il mercato del lavoro Il sistema di welfare Politiche per l inclusione socio-lavorativa Nota metodologica di 17

3 Premessa La presente scheda vuole essere uno strumento di analisi sintetica del contesto regionale, che si pone come obiettivo prioritario quello di osservare e descrivere il panorama migratorio che interessa lo specifico territorio, evidenziando, in particolare, attraverso una serie di dimensioni che attestano la strutturalità del fenomeno, le dinamiche relative alla presenza ed ai percorsi di inserimento socio-lavorativo dei cittadini stranieri (comunitari e non comunitari): Incidenza sulla popolazione autoctona Trend evolutivi della popolazione Distribuzione geografica e per nazionalità di provenienza della presenza Tipologie di soggiorno Presenza nel mercato del lavoro Inserimento nei percorsi di istruzione e formazione Accesso al sistema di welfare e tutele sociali Politiche attive e percorsi di integrazione sociale che indicano la tendenza all insediamento stabile Nel Report regionale si dà conto, pertanto, di: 1. dati demografici e flussi migratori, in termini di presenza complessiva, per genere e classe di età, province e comuni di insediamento, principali nazionalità di riferimento, tipologie del soggiorno; i dati relativi alla sezione socio-demografica sono aggiornati al 1 gennaio 2016, ultimo aggiornamento dei dati Istat sia di stock sia di flusso disponibile in merito alla popolazione non comunitaria. 2. Flussi non programmati, ovverosia minori stranieri non accompagnati, richiedenti e titolari di protezione; 3. le caratteristiche della presenza delle giovani generazioni, soprattutto nei percorsi di istruzione e formazione e relativamente al fenomeno dei NEET e della condizione occupazionale dei giovani under la condizione occupazionale, con particolare rilievo alla segmentazione per genere e classi di età, ai settori di attività economica, ai profili professionali e reddituali (per i soli lavoratori dipendenti), ai livelli di istruzione, alle tipologie contrattuali; nell analisi della presenza nel mercato del lavoro vengono considerate, inoltre, le assunzioni e le cessazioni relative al lavoro dipendente; 5. gli interventi di welfare in relazione al sistema previdenziale, assistenziale, ai trasferimenti monetari alle famiglie e alle misure di sostegno e tutela del reddito dei lavoratori (sistema degli ammortizzatori); 6. alcune dimensioni proprie delle Politiche per l inclusione socio-lavorativa e di integrazione che segnano la tendenza alla stabilizzazione: accesso ai servizi 3 di 17

4 pubblici del lavoro, durata della disoccupazione, partecipazione a corsi di formazione regionali, accesso alla cittadinanza, matrimoni, rimesse, associazionismo. A chiusura della scheda è riportata una nota metodologica nella quale sono evidenziate le diverse fonti, di natura sia statistica sia amministrativa, ascrivibili ai soggetti istituzionali competenti in materia. 4 di 17

5 1. Dati demografici e flussi migratori 1 Il Molise si conferma al 6 posto (dopo Campania, Puglia, Calabria, Abruzzo e Basilicata) all interno della macro-area Sud per stima della popolazione straniera regolarmente soggiornante al 1 gennaio Difatti gli stranieri residenti in Molise al 1 gennaio 2016 ammontano a contro i dell annualità precedente, di cui donne (pari al 51,3% dato leggermente inferiore alla media nazionale che si attesta al 52,6%), con un incremento del 2,4% rispetto all anno precedente). Gli stranieri incidono per il 7,6% sul totale della popolazione residente in Regione - a fronte di una media nazionale dell 8,2% - dato in crescita dello 0,5% rispetto al Incidono, inoltre, per l 0,24 % sulla totalità degli stranieri residenti in Italia. La popolazione straniera è concentrata, prevalentemente, nella provincia di Campobasso cittadini (69% della popolazione straniera a livello regionale) cui segue la provincia di Isernia (26,6 %). La componente femminile della presenza straniera regionale, con il 51%. Tra le nazionalità più rappresentate la Romania è al primo posto con pari al 34,6% del totale, seguita da Marocco (1.253, 10,4%), Albania (868, 7,2%), Bulgaria (6.274, 6,5%) e India (4.315, 4,5%). Figura 1. Dato (in valori assoluti) relativo alla presenza di cittadini stranieri residenti su base comunale. Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Istat 1 Popolazione straniera (Comunitari/Non Comunitari) residente al 1 gennaio 2016 Fonte Istat; Nuovi Ingressi popolazione Non Comunitaria nel 2015 Fonte Istat 5 di 17

6 Figura 2. Quota (in valori percentuali) degli stranieri residenti in rapporto alla popolazione residente su base comunale. Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Istat Al 1 gennaio 2016 la sola componente non comunitaria è aumentata del 15% rispetto all anno precedente, attestandosi sulle persone. La distribuzione su base provinciale vede il primato di Campobasso, che con persone concentra il 72,4% di presenze extra comunitarie a livello regionale, seguita da Isernia (27,6). La presenza di cittadini non comunitari rispetto alla popolazione residente per provincia, incide per il 2% a Campobasso, per il 2,04% a Isernia. L immigrazione in Molise è principalmente maschile, difatti la componente femminile si attesta ferma al 43,1%, mentre i minorenni sono e rappresentano il 19% della popolazione non comunitaria. La classe di età tra i 18 e i 29 anni è la più numerosa, con presenze a livello regionale (29,9%), di cui la componente prevalente è maschile (20,5%). Il 61,2% dei cittadini non comunitari è, inoltre, celibe/nubile. La comunità più numerosa è quella marocchina, che rappresenta il 20,4% del totale con persone (+42 rispetto al 2015), cui seguono quella albanese, che incide per il 13,4% sul totale dei non comunitari e quella indiana che vi incide, invece, per l 8,6%. Le nazionalità caratterizzate da una maggiore incidenza di popolazione di genere femminile sono generalmente quelle dell est Europa, in primis le Ucraine che con 402 donne sono il 74,3% della popolazione complessiva; minore in valori assoluti (854) ma con tassi di incidenza superiore sono le russe (90,9% del totale), cui seguono le moldave (90 donne per il 75,6% del totale); rilevante, anche in valori assoluti, il dato delle filippine che con 16 donne si attestano al 76,2% della popolazione complessiva di riferimento. Di genere prevalentemente maschile, invece, la matrice dell immigrazione marocchina (54,8%, con 712 uomini), pakistana (93,96% con 342 uomini) e ghanese (89,7%, con 78 uomini). In generale, la maggior parte dei non comunitari presenti in Molise proviene dall Africa, 6 di 17

7 per il 37,7%, quindi dall Europa dell Est per il 29,2% e dall Asia per il 25,1%; chiude con il 8% il continente americano. Figura 3. Dato (in valori assoluti) relativo alla presenza di cittadini non comunitari su base comunale. Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Istat Figura 4. Quota (in valori percentuali) dei cittadini non comunitari in rapporto alla popolazione residente su base comunale. Fonte: elaborazione Italia Lavoro su dati Istat Tra i soggiornanti il 51,5% è titolare di un permesso di soggiorno con scadenza, mentre il restante 48,5% ha un permesso di soggiorno per lungo soggiornanti o per familiare di cittadino UE residente in Italia, dato in controtendenza rispetto alla media nazionale, dove il 59,5% sono titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo. 7 di 17

8 Nel 2016, tra i cittadini non comunitari con permesso di soggiorno con scadenza, il lavoro resta il primo motivo di soggiorno (24%)al primo il numero di permessi rilasciati per motivi Asilo/umanitari, con il 40,8% (a livello nazionale questo valore si attesta al 9,7%, quasi il doppio rispetto al 2014), seguito dappresso per motivi di famiglia (29,8%, 11 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale) e a seguire il permesso per motivi di lavoro che si attesta al 24%. Nel biennio 2014/2016, infatti, si registra una notevole inversione di tendenza: difatti nell ultimo anno c è stata una variazione negativa del -24,4% delle presenze legate a motivi di lavoro, in linea con la media nazionale, a fronte di un aumento pari al +108,6% delle presenze per Asilo/richiesta protezione internazionale (+31,5% in Italia), valore che sale fino al +532,5% se ci si riferisce al biennio 2014/16 (+89% in Italia). Nello stesso biennio di riferimento resta, invece, stabile, in valori assoluti, il numero di permessi rilasciati per motivi di famiglia, seppure nell ultimo anno si è registrato una variazione positiva del 3,9%, dato sostanzialmente in linea con il trend nazionale. Le presenze per motivo di studio subiscono un incremento (1,4% nel 2015, 48,4% nel biennio di riferimento). Dei cittadini non comunitari regolarmente presenti con permesso con scadenza al 1 gennaio 2016, il 66% sono uomini: il dato si polarizza molto se si considerano i permessi per motivi di Asilo/umanitari, per i quali il 88,1% dei titolari sono di genere maschile. La componente maschile si attesta, invece, al 73,4% dei permessi rilasciati per motivi di lavoro, mentre la componente di genere femminile predomina tra i cittadini con permesso per motivi di famiglia (67,4%). Nell ultimo triennio ( ) gli ingressi di cittadini non comunitari sono cresciuti, attestandosi nel 2015 a contro i 969 dell anno precedente, con una variazione positiva del 36%, e del 221% rispetto al 2013, molto lontano, comunque, in valori assoluti al dato che si è registrato nel 2010 (622 ingressi). Nell anno 2015 sono entrati in prevalenza cittadini (il 80,4% uomini) di nazionalità pakistana, nigeriana, indiana e marocchina, oltre che ghanesi e ucraini. 2. Flussi non programmati 2 In Italia nel 2015 hanno fatto ingresso cittadini non comunitari; di questi, riguardano ingressi delle persone beneficiarie di protezione nazionale o internazionale (asilo, richiesta d asilo, motivi umanitari), pari al 28,2% del totale. In regione, invece, gli ingressi delle persone beneficiarie di protezione nazionale o internazionale nel 2015 sono stati (di cui 918 uomini), pari all 1,5% del totale nazionale, con una prevalenza delle nazionalità pakistana e nigeriana. 2 Minori stranieri non accompagnati Fonte MLPS, agosto 2016; Cittadini stranieri accolti Fonte M.Int., 18 ottobre di 17

9 Sono , al 31 ottobre 2016, in Italia i minori stranieri non accompagnati accolti nelle strutture autorizzate/accreditate, con una variazione del +77% rispetto al mese di agosto 2015 (8.944 presenze). Nello stesso periodo i MSNA presenti in Molise sono passati da 18 a 90. Pur essendo aumentati in valori assoluti di 72 presenze, pari ad una variazione del +400%, la distribuzione percentuale a livello territoriale sul complessivo nazionale è salita dallo 0,2%, allo 0,6% che ne fa la diciassettesima regione per presenze in Italia. A livello nazionale, inoltre, le strutture di accoglienza autorizzate/accreditate censite nella Banca Dati della Direzione Generale dell immigrazione e delle politiche di integrazione sono pari a e di queste 15 sono presenti in Molise, pari al 1,1% delle strutture totali, in coerenza con il numero di MSNA presenti nel territorio. I cittadini immigrati presenti al 18 ottobre 2016 nelle strutture temporanee molisane sono 2.698; i posti SPRAR occupati sono 475, per un totale di immigrati ospitati sul territorio regionale (il 2% del totale nazionale). In Molise, per l esame delle richieste per il riconoscimento dell Asilo/protezione internazionale, agisce la Commissione territoriale Salerno/Campobasso che ha esaminato 876 domande che per il 62% dei casi ha emesso decisioni di non riconoscimento/irreperibilità; dei 333 (38%) esiti positivi, invece, il 13,5% si è risolto con il riconoscimento di status di rifugiato, il 59,8% con il riconoscimento della protezione sussidiaria e per il 26.8% con la proposta di riconoscimento della protezione umanitaria. 3. Le giovani generazioni 3 Sono 117 i nuovi nati stranieri in Molise nel 2015 (il 5,4% delle nascite complessive in Regione). Nell anno scolastico 2014/2015 la componente straniera, scolari (426 dei quali, corrispondenti al 28.3%, nati in Italia), incide per il 3,5% sul totale degli scolari molisani. Sono, invece, 581 gli alunni con cittadinanza non italiana entrati per la prima volta nel sistema scolastico della regione Molise. La ripartizione per livelli d istruzione vede i ragazzi stranieri distribuiti per il 16,2% nelle scuole dell infanzia, per il 31% nelle primarie, per il 24,6% nelle secondarie di I grado e per il 28,3% in quelle di II grado. Gli alunni rom, sinti e caminanti presenti nel sistema scolastico regionale sono 59. Gli studenti non italiani sono originari, in prevalenza, della Romania (28,3%) e Marocco (15,4%), seguiti da quelli originari del Albania con il (10,1%). 3 Nuovi nati - Fonte Istat 2014; Scuola - Fonte MIUR, 2014/15; Università - Fonte MIUR, 2015/16; Neet - Fonte RCFL Istat, di 17

10 Secondo l Istat 4, in Molise su un totale di 503 alunni stranieri nati all'estero che sono stati inseriti in un percorso scolastico, il 52,3% hanno avuto un primo inserimento regolare; nello specifico, su 401 alunni di scuola primaria il 58,6% ha avuto un inserimento regolare mentre nelle scuole secondarie il 71,6% dei primi inserimenti registra un ritardo. Sono stati, invece, 116 gli alunni che hanno dovuto ripetere uno o più anni scolastici, ovverosia il 21% degli alunni stranieri, a fronte del 10% degli alunni italiani. Secondo l indagine Istat, tra gli alunni delle scuole secondarie di I grado che dopo la terza media continueranno a studiare, il 34,1% ha risposto che sceglierà un liceo, il 18,6% un istituto tecnico ed il 22,9% opterà per un istituto professionale; mentre gli alunni stranieri delle scuole secondarie di II grado interrogati sulle loro intenzioni dopo la scuola superiore hanno risposto per il 39,1% che andrà all Università mentre il 37,8% vorrebbe cominciare a lavorare, dati in linea con le risposte degli studenti italiani. Gli studenti stranieri iscritti agli atenei molisani nell anno accademico 2014/2015 sono 60, pari al 0,8% degli iscritti stranieri nelle università italiane. Di essi, 38 sono cittadini non comunitari, di cui 11 gli immatricolati nell anno accademico 2014/2015. Le facoltà maggiormente frequentate risultano Scienze dell'economia e della gestione aziendale e Scienze delle attività motorie e sportive. Secondo i dati Istat (Rcfl, media annuale 2015) il tasso di occupazione dei giovani extra Ue (15-29 anni) è pari a 41%, ancora sensibilmente superiore al dato regionale complessivo (21,7%) ed in linea con il trend nazionale (28,6%). Il tasso di occupazione dei giovani Ue (31%), invece, si accosta maggiormente al dato complessivo regionale. Gli occupati extra Ue (15-29) sono 1.004, in prevalenza uomini (82,6%, sensibilmente superiore al valore regionale), mentre tra i lavoratori Ue il dato si inverte e prevalgono le donne (55,7%). Il tasso di disoccupazione (15-29) dei giovani cittadini extra Ue è nettamente inferiore a quello relativo ai lavoratori stranieri comunitari (15,3% a fronte del 32,1%), e molto più contenuto del dato regionale complessivo rispetto alla popolazione di riferimento (36,5%). Le persone in cerca tra i giovani stranieri, dunque, sono 74 tra i cittadini extra Ue su una forza lavoro di 487 individui e 135 tra i comunitari su 421 persone. Mentre il bacino degli inattivi stranieri (15 29 anni) è costituito da individui, di cui 502 comunitari; il tasso di inattività dei giovani non comunitaria è quindi pari al 51,5%, sensibilmente al di sotto del dato complessivo regionale (65,9%), mentre sale al 54,4% se si considerano i giovani comunitari. Rispetto al totale dei giovani occupati, la coorte di età prevalente tra gli stranieri è anni (il 81,2% tra i cittadini extra Ue). Ancora di più per i nativi la fascia di età è quella più rappresentata, con il 63,9%. Si tratta in prevalenza di persone con un titolo di istruzione di scuola secondaria di I grado 360 persone, mentre il 52 persone dei giovani occupati non comunitari possiede un titolo di scuola secondaria di II grado (il dato scende in confronto ai comunitari e sale tra gli italiani). La categoria professionale 4 Indagine sull integrazione delle seconde generazioni 2014/2015, Istat 10 di 17

11 che raccoglie il maggior numero dei lavoratori non comunitari è quella delle Professioni non qualificate (74,6% dei giovani extra Ue, a fronte del 44,1% degli Ue), mentre il 11,8% dei giovani Ue è occupata nelle Professioni qualificate, nelle attività commerciali e nei servizi (contro il 7,9% degli extra Ue); la componente degli Artigiani, operai specializzati e agricoltori (44,1% degli extra Ue). Non sono rilevati dati tra gli occupati extra UE e comunitari tra i Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche che impiega il 17% dei lavoratori italiani. Il settore di impiego prevalente tra gli occupati under 30 non comunitari è quello del Commercio (47,2%) cui seguono Servizi collettivi e personali (27,2%), quindi Industria (17,4%). I giovani lavoratori Ue sono concentrati in egual modo nei Servizi collettivi e personali (44,3%) e nelle Costruzioni (44,3%). Nessun giovane lavoratori dipendenti non comunitari percepisce un reddito mensile superiore alle 800 euro; i dipendenti di origine Ue non superano un reddito di euro (127 persone); tra i nativi quasi la metà dei giovani lavoratori dipendenti non raggiunge gli 800 euro di reddito mensili. In Molise sono i NEET (Not in Employment, Education and Training) 5, giovani tra i 15 ed i 29 anni che non studiano né lavorano (con una incidenza del 24,9% sulla popolazione regionale anni), circa in meno rispetto all anno precedente; di questi 355 sono non comunitari, con un incremento del 65% rispetto al 2014 (n. 215), e pesano per il 35.3% sul totale dei pari età di origine non comunitaria (- 11.7%). Si tratta, dunque, di un dato in diminuzione rispetto all anno precedente, quando i NEET non comunitari erano La fascia di età con l incidenza maggiore è rappresentata da quella composta dai ragazzi anni (66.7%). I NEET tra i giovani stranieri comunitari sono 417, ovvero il 45.2% della popolazione di riferimento, dato sostanzialmente in linea con quello registrato l anno precedente. Sono prevalentemente le giovani donne a non studiare né lavorare sia tra i non comunitari (56.3%), che tra i comunitari (87.9%), mentre tra gli italiani le NEET sono il 50,7%. Per quanto riguarda le classi di età, i NEET si concentrano prevalentemente in quella più elevata (25-29 anni), sia per quanto concerne i cittadini italiani sia quelli comunitari. 4. Il mercato del lavoro 6 Secondo i dati Istat (Rcfl, media annuale 2015), il tasso di occupazione (15-64 anni) tra gli stranieri non comunitari è pari al 59,8%, in aumento rispetto alla media annuale 2014 (+ 5,8%); un valore di oltre 10 punti percentuali superiore a quello regionale complessivo (49,4%). Tra i comunitari, inoltre, il tasso di occupazione è al 53.2%. Gli occupati (15 anni e oltre) non comunitari sono 2.642, per il 62,5% uomini; questa polarizzazione di 5 Rcfl, anno Mercato del Lavoro, Fonte RCFL Istat, media 2015; INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale, 2015; C.O., Fonte Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie MLPS, di 17

12 genere è sostanzialmente in linea con il valore regionale, mentre tra i comunitari il rapporto si inverte e le occupate rappresentano il 58,4% del totale. Il tasso di disoccupazione (15 anni e oltre) tra i non comunitari, pari al 8,1%, è di circa 6,2 punti percentuali inferiore al dato complessivo regionale (14,3%), mentre tra i comunitari è del 16,9%. Il bacino degli inattivi stranieri (15 64 anni) è costituito da quasi 3100 individui, di cui non comunitari. Le persone in cerca (15 anni e oltre) sono poco più di 16mila, se si considerano sia i cittadini comunitari (481) sia quelli non comunitari (233). Gli occupati (15 anni e oltre) stranieri sono tendenzialmente più giovani degli italiani: il 42.4% dei lavoratori non comunitari ed il 12.1% di quelli comunitari ha meno di 44 anni (tra gli italiani il dato scende al 37.6%); in entrambi i casi, poi, oltre il 50% degli occupati si colloca nella coorte di età anni. Tra i lavoratori non comunitari il 36% o è privo di titolo o possiede un titolo di istruzione medio-basso, primario (4,2 %) o secondario di I grado (35,4%); tra i comunitari, invece, prevalgono i titoli secondari di II grado (il 37.1%). Il 36% degli occupati non comunitari ed il 5,6% dei comunitari non possiede alcun titolo di studio, a fronte dello 1,4% regionale. Al di sotto della media regionale, infine, l incidenza di titoli di istruzione terziaria tra gli stranieri (8.8% tra i non comunitari, 5% tra i comunitari, a fronte del 23.1% degli italiani in regione). Il settore di impiego prevalente tra i lavoratori stranieri è quello dei Servizi collettivi e personali, che occupa il 18,4% dei non comunitari e il 33.1% dei comunitari. Seguono poi il Commercio (dove trova impiego il 36,4% dei non comunitari e il 5,1% dei comunitari), Alberghi e ristoranti (8,2% dei non comunitari e 20,8% dei comunitari e le Costruzioni (che occupa il 7% dei non comunitari e il 17,3% dei comunitari). Nell Industria in senso stretto, invece, che impegna il 20,9% dei lavoratori italiani, la popolazione straniera risulta sottorappresentata (12,8% dei lavoratori non comunitari e solo il 7,3% dei lavoratori comunitari). In linea con i livelli di istruzione, la maggioranza dei lavoratori stranieri appartiene alla categoria professionale delle Professioni non qualificate (il 44.6% dei non comunitari ed il 54,3% dei comunitari). Il 36,9% dei non comunitari e il 16,7% dei comunitari, invece, è impiegata in Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi. Poco rilevante, invece, la presenza straniera tra Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche (0.7% dei non comunitari e 2.6% dei comunitari) in particolare se paragonata alla popolazione italiana (34.5%). Il 41.4% dei dipendenti stranieri non comunitari percepisce un reddito mensile inferiore a 1.200; il 51,1% dei non comunitari ed il 52,8% dei comunitari, poi, non guadagnano più di 800 euro al mese, a fronte del 19,2% dei dipendenti italiani. Tra i non comunitari aumentano anche gli operai agricoli (da 681 nel 2014 a 710 nel 2015, dato provvisorio), che rappresentano ben il 14,1% del totale regionale e il 0,5% del totale nazionale dei dipendenti non comunitari in agricoltura. Nel lavoro domestico si registra invece un calo tra il 2014 (quando i lavoratori non comunitari erano 422, pari al 20,2% del totale regionale) ed il 2015 (secondo i dati parziali i lavoratori domestici non comunitari sono 396, il 19% del totale regionale). 12 di 17

13 I lavoratori parasubordinati in Molise sono stati 20 nel 2015, 5 in meno rispetto all anno precedente. Di seguito i dati relativi al lavoro autonomo 7 in regione: in aumento costante il numero dei commercianti non che passano da 423 (2014) a 441 (2015, dato provvisorio), arrivando a rappresentare il 4% del totale regionale. Sono 43 gli artigiani (83.7% uomini) non comunitari e rappresentano lo 0,5 del complessivo regionale; i coloni, mezzadri e imprenditori agricoli sono 10, per il 100% donne, pari allo 0,2% del complessivo regionale. I titolari di imprese individuali nati in uno Stato estero all'interno della Regione sono 1.628, +2,4% rispetto al 2014; di queste 540 sono dirette da comunitari e non comunitari). I non comunitari rappresentano il 4.6% del totale degli imprenditori regionali e sono il 0,3% del totale nazionale degli imprenditori non comunitari. Dai dati delle Comunicazioni Obbligatorie si rileva che, nel corso del 2015, i rapporti di lavoro attivati per cittadini non comunitari sono stati 2.949, dato in crescita rispetto all anno precedente quando le attivazioni erano state (+9,7%); in termini di incidenza, comunque, i nuovi rapporti di lavoro che coinvolgono cittadini non comunitari salgono al 6,9% su base regionale. Sempre con riferimento ai lavoratori non comunitari, l 80.4% dei contratti attivati è a tempo determinato, mentre quelli a tempo indeterminato sono il 19%. La maggior parte delle attivazioni interessa il settore agricolo (66,9%) cui segue, a notevole distanza, il settore Servizi (17,5%). L agricoltura è trainante anche per l occupazione dei cittadini comunitari: il 64,5% delle nuove attivazioni riguarda infatti questo settore. Queste percentuali si modificano significativamente in relazione alla popolazione italiana: delle nuove attivazioni che riguardano i lavoratori italiani, infatti, il 55.9% è nel settore dei Servizi. I rapporti di lavoro cessati nel 2015 sono stati, per la popolazione straniera, numericamente simili alle attivazioni: riguardano lavoratori non comunitari (per l 82% contratti a tempo determinato) e i comunitari (per il 81.2% contratti a tempo determinato). Anche per le cessazioni i settori maggiormente interessati sono quello agricolo (69,3% per i non comunitari e 64,4% per i comunitari) e dei servizi (16,4% per i non comunitari e 24,9% per i comunitari). 5. Il sistema di welfare 8 Nel 2015, secondo i dati Inps, i beneficiari non comunitari di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) sono stati 59, pari al 2.3% dei beneficiari nella Regione e 7 Per quanto riguarda, invece, i lavoratori dipendenti non comunitari l ultimo dato disponibile Inps per l annualità 2014 registra un aumento dei lavoratori dipendenti (15.320) ed il contestuale aumento di quelli a tempo indeterminato (10.764). 8 Gli ammortizzatori sociali, Previdenza e assistenza sociale Fonte INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale, di 17

14 all 0,1% del totale nazionale dei percettori non comunitari (e 0,0% sul complessivo nazionale). Sono solamente 2 le donne beneficiarie, il 3,5%. Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (CIGS), nel corso del 2015 sono 6 i beneficiari non comunitari, pari allo 0,4% del totale regionale e allo 0,0% del totale nazionale dei percettori non comunitari. L indennità di mobilità è stata riconosciuta a 31 cittadini non comunitari, che incidono per l 1,1% sul dato regionale. Si tratta in prevalenza (64,5%) di uomini. 3 sono invece i cittadini non comunitari che percepiscono la disoccupazione ordinaria (l 2,8% dei beneficiari complessivi in Molise a e l 0,2% sul totale nazionale dei non comunitari), in prevalenza donne. Nel 2015 i percettori non comunitari di NASPI sono stati 266, per il 56.3% da uomini; i percettori di Naspi di origine non comunitaria si attestano al 4% del totale regionale. I non comunitari che hanno beneficiato di ASPI sono 214 e rappresentano il 4% del totale dei beneficiari regionali. È pari invece a 51 il numero di beneficiari di MiniAspi non comunitari (il 3% del totale regionale). La disoccupazione agricola riguarda 279 cittadini non comunitari, in netta prevalenza uomini (88.1%). Nel corso del 2015 le pensioni IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) percepite da cittadini non comunitari sono state 60 (erano 50 nel 2014), erogate nel 75% dei casi a donne. Complessivamente, in Regione i percettori di pensioni IVS non comunitari rappresentano solo lo 0,1% del totale dei beneficiari (questa incidenza si mantiene invariata dal 2011). Tra il 2013 ed il 2015 le pensioni assistenziali erogate a favore di cittadini non comunitari sono aumentate del 27.3%, passando da 88 a 121. Il numero di beneficiari di indennità di maternità, nel 2015, è pari a 29 (il 2,3% del totale su base regionale), quello di beneficiari di congedo parentale a 15, in netta maggioranza donne. Sono 276 i lavoratori dipendenti non comunitari beneficiari di assegni al nucleo familiare nel 2015, in diminuzione rispetto all anno precedente (-0,7%); mentre i pensionati beneficiari di assegni al nucleo familiare sono stati 8, pari allo 0,1% regionale. 6. Politiche per l inclusione socio-lavorativa 9 Sono stati 4.679mila, in prevalenza non comunitari (2.052), gli stranieri che ha avuto contatti con il sistema dei servizi pubblici per il lavoro nel corso della vita. Relativamente all ultimo anno, dichiarano di aver avuto almeno un contatto con i servizi pubblici per l impiego circa 800 stranieri in cerca di lavoro, di cui 509 di provenienza UE e 300 di nazionalità Extra UE, pari al 6,6% della popolazione di riferimento. 9 Accesso ai CPI, Durata disoccupazione, Qualifica professionale Fonte RCFL Istat, 2015; Cittadinanza acquisita, Fonte - Ministero dell Interno; Matrimoni, Fonte - Istat 2015; Rimesse straniere verso l estero, Fonte Banca d Italia 2016; Associazionismo immigrati, Fonte MLPS. 14 di 17

15 Tra gli stranieri non comunitari che hanno dichiarato di essere in cerca di lavoro, il 16,3% risultano disoccupati da meno di 6 mesi, lo 0% da meno di 12 mesi, protrae la propria disoccupazione per oltre un anno (83,3%). Tra gli stranieri comunitari privi di impiego, invece, il 27,4% risultano disoccupati da meno di 6 mesi, il 20.9% da meno di 12 mesi e il 51,7% resta disoccupato da oltre 12 mesi. Solo una porzione minoritaria della popolazione straniera ha dichiarato di aver conseguito una qualifica professionale a seguito alla partecipazione a corsi di formazione professionale organizzati dalla regione: 368 stranieri, di cui 140 non comunitari e solo 228 comunitari. Secondo il censimento 2011, su cittadinanze italiane acquisite in Molise, sono di cittadini non comunitari. Per il 26,4% si tratta di cittadini provenienti dall Europa extra-ue (650 individui), per il 62,5% di americani (1.540), il 4,6% sono africani, il 3,3% provengono dall'oceania e il 3% risultano cittadini di origine asiatica. Sono 58 le cittadinanze acquisite nella sola annualità 2012 (lo 0,1% sul totale nazionale), di cui la maggioranza per matrimonio (36, il 62%) e per la fascia di età 40 anni ed oltre (il 32,8%). Si noti come la maggioranza delle cittadinanze acquisite per matrimonio (326) sia imputabile a donne, per il 97%. Sono 63 i matrimoni misti rilevati in Molise (2015), lo 0,3% del dato nazionale, in prevalenza con la sposa straniera (il 65%); il 3% sono matrimoni con entrambi i coniugi stranieri e il 25%, infine, matrimoni con sposo straniero. La marocchina è la nazionalità prevalente degli sposi stranieri (28%). Secondo i dati di Banca d Italia, le rimesse straniere complessive verso l estero ammontano a 9,38 milioni di euro; mentre quelle destinate oltre lo spazio europeo, sono passate dagli 4.8 milioni di euro nel 2011 ai 4,9 nel Le associazioni molisane che si occupano di immigrazione iscritte al relativo registro regionale, aggiornate a giugno 2016 sono 2 e a seconda della loro mission forniscono tutela legale, informazioni, accompagnamento ai servizi, consulenza, mediazione interculturale, corsi di italiano finalizzati alla promozione dell integrazione sociale. 1 di esse è composta da cittadini marocchini; dell altra non è rilevabile la nazionalità prevalente. 15 di 17

16 Nota metodologica FLUSSI MIGRATORI E DATI DEMOGRAFICI Nelle elaborazioni della sezione della scheda dedicata all inquadramento del fenomeno dell immigrazione regolare sotto il profilo demografico sono presenti: dati sullo stock dei cittadini stranieri residenti in regione; dati sullo stock di permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi non comunitari (regolarmente soggiornanti); dati sui flussi anagrafici/trasferimenti di residenza in entrata (iscrizioni) dall estero ed in uscita (cancellazioni) in Italia e negli altri paesi della UE; dati sui flussi dei permessi di soggiorno rilasciati in un determinato anno dal nostro Ministero dell interno (2015). I dati demografici utilizzati sono di fonte Istat popolazione residente al 1 gennaio FLUSSI NON PROGRAMMATI I dati relativi alla presenza dei MSNA sono desunti dal Report mensile curato dalla Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, aggiornato al La fonte dei dati relativi alla presenza degli immigrati stranieri nelle strutture regionali è il Cruscotto statistico giornaliero curato dal Dipartimento delle Libertà civili e l Immigrazione del Ministero dell Interno, aggiornato al Gli esiti alle domande di protezione internazionale presentate alle Commissioni territoriali sono estrapolati dal Quaderno statistico per gli anni , curato dal Ministero dell Interno, Dipartimento per Liberta civili e l immigrazione. LE GIOVANI GENERAZIONI le informazioni sui nuovi nati stranieri sono di fonte Istat. La sezione concernente gli Alunni stranieri usa come fonte il notiziario Gli Alunni stranieri nel sistema scolastico italiano del Servizio statistico del Ministero dell istruzione, dell Università e della Ricerca; inoltre si riportano dati dell indagine Istat su L integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni, La popolazione universitaria straniera è estratta dal sito del Miur anagrafe.miur.it (2016) I dati relativi ai NEET sono desunti dalla RCFL di Istat, 2015 e i dati sul mercato del lavoro dei lavoratori stranieri under 30 anni, usando i dati Istat Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro. MERCATO DEL LAVORO La sezione della scheda dedicata al mercato del lavoro contiene dati desunti da tre fonti e segnatamente: Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro (RCFL, 2015) di Istat, sulla base di un indagine condotta su un campione trimestrale di lavoratori e ne stima lo stock.; il Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie del MLPS (SISCO) che gestisce il flusso informativo dei dati amministrativi relativo alle C.O.; INPS (Coordinamento Generale Statistico Attuariale) che fornisce i dati di natura amministrativa raccolti negli archivi previdenziali. 16 di 17

17 SISTEMA DI WELFARE La sezione della scheda concernente Gli ammortizzatori sociali contiene dati amministrativi di fonte INPS relativi ai fruitori dei sussidi di disoccupazione, delle prestazioni di mobilità e della cassa integrazione guadagni, Aspi, Mini-Aspi e Naspi, La sezione Previdenza e assistenza sociale è stato redatto utilizzando dati di natura amministrativa di fonte INPS, POLITICHE PER L INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA I dati relativi ai contatti con i Centri per L impiego, la durata della disoccupazione e la qualifica professionale sono desunti da dati statistici fonte Istat RCFL, I dati relativi alla cittadinanza acquisita sono di fonte Ministero dell Interno; i dati relativi ai matrimoni misti sono di fonte Istat. I dati relativi alle Rimesse verso l estero degli immigrati in Italia sono di fonte Banca d Italia, relativi al Per quanto riguarda i dati sulle Associazioni che si occupano di immigrazione iscritte al relativo registro nazionale, la fonte è la Direzione Generale dell Immigrazione e delle politiche di Integrazione del MLPS, Tutti i dati, a prescindere dalla fonte utilizzata, fanno riferimento all ultimo aggiornamento reso disponibile dall istituzione competente e sono stati elaborati dallo Staff del Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie di Anpal Servizi S.p.A. (già Italia Lavoro). 17 di 17

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