LA PRIMA VOLTA DEI TUMORI DEL CAVO ORALE NEL PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE - PON

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1 Associazione Nazionale Dentisti Italiani 1 di 1 28/12/ Per ricevere l' in formato testo clicca qui Roma, 11 marzo 2010 LA PRIMA VOLTA DEI TUMORI DEL CAVO ORALE NEL PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE - PON Risale a tre anni orsono la Prima Edizione dell Oral Cancer Day - OCD caparbiamente voluto dal Presidente e dall Esecutivo Nazionale e che di fatto ha radicalmente cambiato il modo di porsi del dentista italiano rispetto alla gente. Migliaia di Colleghi in Piazza con i gazebo, quindi al di fuori dei propri studi, per spiegare l importanza della prevenzione rispetto a questa grave patologia. Ma anche un occasione per atteggiarsi in modo differente, riguardo alla visione stereotipata spesso alimentata dai mass media. PON_Doc. completo La manifestazione ha avuto il sostegno importante di un testimonial, di spot pubblicitari in televisione sulla stampa nelle metropolitane e negli aereoporti italiani, i Centri di Riferimento, i numerosissimi dentisti ANDI resisi disponibili per visite gratuite di controllo. E ancora, il DVD sull autovalutazione, l importante Atlante realizzato dal Prof. Nocini inviato gratuitamente a tutti i soci e ancora la prestigiosa collaborazione con l Istituto dei Tumori di Milano. Dopo ANDI, la FNOMCeO e altre realtà categoriali hanno successivamente rinforzato il messaggio preventivo con iniziative complementari ed alternative. PON_Tumore Cavo Orale Questa importante azione di indirizzo ha portato al fondamentale risultato di vedere inserito per la prima volta nel Piano Oncologico Nazionale i tumori del cavo orale, laddove anche il ruolo di ANDI viene riconosciuto a tutti gli effetti (vedi pdf allegati). Tale ulteriore conquista per la professione è certamente da ascriversi alla sensibilità ed all'azione del Prof. Enrico Gherlone nel suo ruolo di Referente Ministeriale per l Odontoiatria. Nel ringraziarlo per questo impegno anche in termini di civiltà oltre che di coerenza professionale, un plauso a tutti i dentisti italiani ed in particolare di ANDI che in questi anni hanno sostenuto la progettualità dell Oral Cancer Day che, come sottolineato, ha stravolto in termini positivi il rapporto e l immagine del dentista italiano rispetto al cittadino-paziente. Si coglie l occasione per ricordare che la IV Edizione dell Oral Cancer Day è prevista per sabato 15 maggio p.v. e che un anticipazione delle iniziative correlate alla stessa, verranno presentate in occasione del III Workshop di Economia in Odontoiatria che si terrà a Cernobbio la prossima settimana. La Segreteria di Presidenza. Visita il sito sitandi@andi.it Per informazioni o domande tecniche sulla newsletter invia un' a help-desk@andi.it o chiama il numero verde Disclaimer - Privacy Per non ricevere più la Newsletter di Presidenza clicca qui

2 Ministero della Salute PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE 2010/2012

3 COMMISSIONE PIANO ONCOLOGICO Coordinatore A. Santoro Direttore Dipartimento di Oncologia ed Ematologia, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano, Mi Collaboratori Esterni F. Bazzoli Professore Ordinario di Gastroenterologia Università di Bologna Direttore Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Ospedale S. Orsola-Malpighi, Bologna G. Biti Direttore Clinica Radioterapica, Azienda Ospedaliera Careggi, Firenze A. Carbone Direttore Dipartimento di Patologia Diagnostica e Laboratorio, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano P. Casali Responsabile Struttura Semplice Trattamento Medico Sarcomi Adulto, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano L. Castagna Capo-sezione Terapie Cellulari, Dip. di Oncologia ed Ematologia, Istituto Clinico Humanitas, IRCCS, Rozzano, (Mi) F. Cognetti Direttore Oncologia Medica, Istituto Regina Elena, Roma A. Del Maschio Direttore Radiologia, Istituto Universitario San Raffaele, Milano F. De Lorenzo Presidente FAVO, Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, Roma G. Fanelli Direttore Dipartimento di Anestesiologia e Rianimazione, Azienda Ospedaliera, Parma A. Ferrari Coordinatore Struttura Complessa di Pediatria, Istituto Nazionale Tumori, Milano E. Gherlone Primario Servizio di Odontoiatria, Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, Milano F. Gianolli Direttore U.O. Medicina Nucleare, Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, Milano M. C. Gilardi Professore Ordinario, Bioingegneria, Elettronica e Informatica, Università Bicocca, Milano A. Malesci Direttore Dip. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano, (Mi) M. Massimino Direttore Struttura Complessa di Pediatria, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano C. Messa Professore Diagnostica per immagini e Radioterapia, Università Bicocca, Milano M. Montorsi Direttore Cattedra Chirurgia Generale e Dipartimento Medicina Traslazionale Università di Milano, 1

4 Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano, (Mi) F. Pane Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Napoli P. Pedrazzoli Capo Sezione U.O. Oncologia ed Ematologia, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano, (Mi) M. Pierotti Direttore Scientifico, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano D. Pistillo Responsabile Biobanca, Istituto Clinico Humanitas IRCCS, Rozzano, (Mi) G. Pizzolo Divisione e Cattedra di Ematologia, Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona L. Repetto U.O. Oncologia Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziano (INRCA) - IRCCS, Roma E. Ricci Direttore Dip. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva e Dip. Medicina Specialistica Ospedale Morgagni- Pierantoni, Forlì G. Semenzato Divisione e Cattedra di Ematologia, Università di Padova G. Simonetti Direttore Dip. Diagnostica per immagini; Imaging Molecolare, Radiologia Interventistica e Radioterapia Università Tor Vergata, Roma V. Zagonel Direttore Oncologia Medica 1, Istituto Oncologico Veneto, IRCCS, Padova M. Zappa Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO), Firenze Collaboratori Ministeriali R. Boldrini Direzione Generale del Sistema Informativo, Ministero della Salute, Roma C. De Giuli Capo Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione, Ministero della Salute, Roma M. Di Cesare Direzione Generale del Sistema Informativo, Ministero della Salute, Roma A. Federici Dirigente Medico, Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute, Roma G. Filippetti Dirigente Medico Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute, Roma G. Leonardi Direttore generale delle Risorse umane e delle professioni sanitarie, Ministero della Salute, Roma A. Nanni Costa Direttore Centro Nazionale Trapianti, Roma F. Oleari Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute, Roma 2

5 F. Palumbo Direttore Generale Programmazione Sanitaria, Ministero della Salute, Roma. G. Rasi Direttore Generale Agenzia Italiana del Farmaco, Roma D. Rodorigo Direttore Generale della Comunicazione e Relazioni Istituzionali, Ministero della Salute, Roma M. Spizzichino Dirigente Direzione Generale Programmazione Sanitaria, Ministero della Salute, Roma C. Tomino Direttore Sperimentazione Clinica, Agenzia Italiana del Farmaco, Roma R. Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo, Ministero della Salute, Roma 3

6 4 Indice 1.0 Il cancro in Italia pag Quadro epidemiologico nazionale pag Tumore del colon-retto Tumore del polmone Tumore della mammella Tumore della prostata Altri tumori 1.2 Ricoveri per tumori pag Registri Tumori pag Azioni programmatiche pag La prevenzione pag Prevenzione universale (primaria) pag Considerazioni generali Definizione del problema Azioni programmatiche 2.2 Prevenzione secondaria (screening) pag Considerazioni generali Innovazione tecnologica dei Programmi di Screening Prevenzione e public health genomics Azioni programmatiche 2.3 Prevenzione terziaria pag La prevenzione delle complicanze e recidive di malattia Azioni programmatiche 3.0 Il percorso del malato oncologico pag Integrazione del percorso diagnostico-terapeutico pag I medici di medicina generale Assistenza ambulatoriale L ospedale Azioni programmatiche 3.2 La continuità assistenziale sul territorio pag Ottimizzazione dei percorsi di cura e organizzazione di rete Strumenti informatici a supporto dell assistenza oncologica: i Sistemi CUP Il modello simultaneous care (presa in carico del malato oncologico) Riabilitazione per i malati oncologici Cure palliative Sviluppo della terapia del dolore Sviluppo della psico-oncologia Integrazione con il no profit e il volontariato Azioni programmatiche 3.3 Il paziente oncologico anziano pag Considerazioni generali Ottimizzazione dei percorsi di cura per il paziente anziano oncologico Integrazione/coordinamento dell assistenza intra ed extraospedaliera al paziente anziano Azioni programmatiche 3.4 I Tumori pediatrici pag Considerazioni generali Ottimizzazione dei percorsi di cura per il paziente oncologico La specificità del paziente adolescente Danni iatrogeni Azioni programmatiche 3.5 I tumori rari pag Considerazioni generali I tumori rari come malattie rare Organizzazione dell assistenza Ricerca clinica sui nuovi trattamenti Azioni programmatiche 3.6 Oncoematologia pag Considerazioni generali Le forme oncoematologiche a più elevato impatto per il SSN L organizzazione dell offerta assistenziale nel territorio Reti regionali e Network Nazionali Azioni programmatiche 4.0 Rinnovo tecnologico delle attrezzature pag Anatomia Patologica pag Standard qualitativi minimi Tecnologie in fase di espansione

7 4.1.3 Tecniche in evoluzione o in sperimentazione Nomenclatore nazionale Parco tecnologico e definizione dei budget aziendali dedicati Prestazioni da centralizzare in ambito regionale o concentrare in poche strutture in di eccellenza di Anatomia Patologica e/o di Ematologia ad alta tecnologia Azioni programmatiche 4.2 Diagnostica per immagini pag Radiologia e Neuroradiologia Diagnostica per immagini: Imaging molecolare, medicina nucleare e terapia radiometabolica 4.3 L endoscopia gastroenterologica in oncologia pag Richiami di epidemiologia L endoscopia gastroenterologica in oncologia: stato dell arte e criticità Screening per il cancro colorettale Diagnosi in pazienti sintomatici Palliazione endoscopica Dati preliminari del censimento dell attività di endoscopia gastroenterologica Azioni programmatiche 4.4 Chirurgia oncologica pag Ecografia intraoperatoria Chirurgia laparoscopica Chirurgia robotica 4.4.4Qualità delle prestazioni Azioni programmatiche 4.5 Radioterapia pag Situazione attuale della radioterapia Apparecchiature in radioterapia Radioterapia convenzionale Tecniche speciali Risorse umane Azioni programmatiche 5.0 Innovazione in oncologia pag Biobanche pag Considerazioni generali Mappa delle attuali biobanche oncologiche Le biobanche nella ricerca e nella pratica clinica Organizzazione Prospettive Azioni programmatiche 5.2 Medicina Molecolare pag Considerazioni generali Medicina predittiva e preventiva Medicina molecolare personalizzata Articolazione del programma di medicina molecolare personalizzata Necessità di nuovi modelli gestionali Azioni programmatiche 5.3 Terapia cellulare e trapianto di cellule staminali ematopoietiche pag Considerazioni generali Accreditamento Centri Trapianto CSE Azioni programmatiche 5.4 Reti oncologiche pag Ottimizzazione dei percorsi di cura e assistenza con adeguata organizzazione di rete Azioni programmatiche 5.5 La ricerca clinica in oncologia pag Considerzione generali Criticità e prospettive Azioni programmatiche 5.6 Nuovi farmaci pag Considerazioni generali I tumori rari Il monitoraggio dei nuovi farmaci e la sostenibilità dei costi nella pratica clinica Azioni programmatiche 6.0 Formazione pag Considerazioni generali 6.2 Programma ECM 6.3 Sviluppo dei livelli essenziali di formazione in oncologia (Lefo) 6.4 Azioni programmatiche 7.0 Comunicazione pag

8 7.1 La comunicazione come strumento della sanità pubblica 7.2 La comunicazione nella relazione medico-paziente 7.3 Il rapporto con i media 7.4 Azioni programmatiche 6

9 Prefazione I tumori costituiscono una priorità sanitaria per il Paese; ogni anno in Italia vengono infatti diagnosticati circa nuovi casi e l incidenza è in costante incremento. Tale dato è ulteriormente amplificato dal progressivo invecchiamento della popolazione; oggi il 40% degli italiani ricoverati in strutture ospedaliere ha più di 65 anni, nonostante questa fascia dì età rappresenti solo il 20% della popolazione. Inoltre nel 2010 sono previsti circa due milioni di casi prevalenti, e anche in questo caso, i numeri sono in progressivo aumento. Da tali evidenze si può facilmente comprendere come sia indispensabile indirizzare i processi assistenziali al fine di creare dei flussi ottimali diagnostico-terapeutici, annullare il divario ancora esistente fra varie realtà del paese, affrontare il problema del malato cronico, coinvolgere nell iter assistenziale del paziente oncologico tutte le figure sanitarie interessate allo scopo di spostare quanto più possibile le prestazioni sanitarie dall ospedalizzazione alle strutture ambulatoriali, ai day-hospital e all assistenza domiciliare. Ecco il perché di un Piano Oncologico Triennale che si propone di dare delle forti indicazioni su dove Stato e Regioni debbano indirizzare gli sforzi comuni al fine di migliorare ulteriormente le prestazioni sanitarie offerte al cittadino mediante la presa in carico totale da parte del SSN. Ma l obiettivo è anche quello di rendere sempre più competitivo il nostro Paese, che comunque nell area oncologica ed emato-oncologica occupa già una posizione di eccellenza a livello mondiale. Per raggiungere tali obiettivi si dovrà agire su vari fronti e per questo nel piano oncologico sono stati affrontati aspetti che vanno dalla epidemiologia e screening alla presa in carico globale, al rinnovamento tecnologico delle attrezzature obsolete, ad un forte sviluppo dell innovazione e della ricerca clinica, alla creazione di reti per le cure palliative e la terapia del dolore, all informazione e comunicazione. Obiettivi sicuramente ambiziosi e non facili da raggiungere, anche se sono fortemente convinto che con la collaborazione di tutte le parti coinvolte (Stato, Regioni, Medici di medicina generale, Pediatri, Specialisti, volontariato) sarà possibile concretizzarli. Prof. Ferruccio Fazio Ministro della Salute 7

10 1.0 IL CANCRO IN ITALIA 1.1 QUADRO EPIDEMIOLOGICO NAZIONALE Stime dell incidenza, della prevalenza e della mortalità dei tumori (età 0-84 anni) - Anno 2008 Nel 2006 in Italia si sono registrati nella popolazione residente oltre 168 mila decessi per cancro, che costituiscono il 30% di tutti i decessi e rappresentano la seconda causa di morte nel nostro Paese; in particolare la prima fra gli adulti e la seconda fra gli anziani. Comunque nell ultimo decennio la mortalità per cancro è diminuita, una tendenza positiva già presente nei primi anni settanta fra le fasce più giovani e che si è successivamente estesa agli adulti in tutto il territorio nazionale. Nuovi Casi Decessi Prevalenza Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Tutti i tumori Stomaco Colon retto Polmoni Prostata (*) Mammella (*): Per il tumore della Prostata le stime si riferiscono al 2005 Stima dei tassi di incidenza, mortalità e prevalenza dei tumori standardizzati (pop. Italia 2001) per abitanti (Età 0-84 anni) Stime CNESP - Istituto Superiore di Sanità 400,00 350,00 300,00 250,00 200,00 150,00 100,00 50,00 Tasso standardizzato di mortalità Tutti i tumori Periodo Si prevede che nel 2010, in Italia, si verifichino circa decessi per tumore nella fascia d età 0-84 anni, di cui il 59% costituito da uomini (circa ). Tale cifra è il risultato della progressiva riduzione della mortalità per tumore, attesa anche per i prossimi anni in entrambi i sessi. La riduzione della mortalità per tumore è soprattutto un effetto della migliore sopravvivenza dei malati; infatti alla fine degli anni settanta, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di cancro era del 33% ed è salita al 47% nei primi anni novanta Uomini Donne Tasso standardizzato di incidenza Tutti i tumori Periodo Uomini Donne Per quanto riguarda l incidenza, si stima che i nuovi casi di tumore diagnosticati in Italia nel 2008 siano circa 254 mila, 132 mila fra gli uomini e 122 mila fra le donne (fascia di età 0-84 anni). Complessivamente, l incidenza dei tumori nella popolazione italiana è ancora in aumento, soprattutto, ma non esclusivamente, per la proporzione crescente di anziani, i quali presentano un maggior rischio di sviluppare patologie tumorali. La stima del tasso di incidenza per il triennio mostra complessivamente valori sostanzialmente stabili sebbene con andamenti differenti secondo il sesso: in lieve riduzione il numero dei nuovi casi stimato per gli uomini, in leggera crescita quello stimato per le donne 8

11 Tasso standardizzato di prevalenza Tutti i tumori Periodo Alla base dell aumento della presenza di persone affette da tumore in Italia (prevalenza) c è l invecchiamento della popolazione, a cui si devono l aumento dei nuovi casi, ma anche il miglioramento della sopravvivenza. Si stima che il 2,8% della popolazione italiana (circa 1,8 milioni di persone) abbia avuto nel corso della sua vita una diagnosi di cancro e si prevede che nel 2010 il numero di persone con pregressa diagnosi di tumore nel nostro Paese possa superare 1 milione e 900 mila unità, di cui il 56% costituito da donne Uomini Donne Distribuzione regionale della stima del tasso standardizzato (pop. Italia 2001) per abitanti di mortalità, incidenza e prevalenza per l anno 2008 (Età 0-84 anni) Fonte: Stime CNESP - Istituto Superiore di Sanità Regioni Mortalità Incidenza Prevalenza Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Piemonte 252,32 163,93 493,25 412, , ,87 V. d'aosta 261,90 168,41 503,89 435, , ,14 Lombardia 258,26 181,61 481,71 443, , ,74 Trentino A.A. 246,74 163,91 474,96 410, , ,96 Veneto 234,32 165,28 443,35 413, , ,04 Friuli VG 248,91 188,95 464,56 469, , ,51 Liguria 241,90 154,91 472,42 388, , ,39 Emilia R. 226,27 161,44 442,16 428, , ,44 Toscana 233,30 153,30 460,09 391, , ,88 Umbria 231,07 156,04 472,00 403, , ,85 Marche 227,31 141,75 461,73 371, , ,99 Lazio 235,90 159,98 470,95 408, , ,38 Abruzzo 225,72 139,81 368,85 315, , ,11 Molise 240,54 125,40 405,18 285, , ,36 Campania 316,15 168,42 518,51 381, , ,52 Puglia 247,74 148,05 401,93 331, , ,22 Basilicata 256,60 147,12 433,33 341, , ,92 Calabria 216,61 132,94 361,06 303, , ,14 Sicilia 246,60 156,28 378,75 285, , ,40 Sardegna 267,73 163,63 432,37 370, , ,49 Italia 241,37 163,40 440,14 397, , ,91 I dati del 2008 evidenziano differenze geografiche nei livelli di mortalità, incidenza e prevalenza fra le varie Regioni Italiane. Per quanto riguarda la mortalità, si è osservata una diminuzione dei decessi, soprattutto per gli uomini nelle aree del centro-nord e al contrario un aumento nel sud. Questa opposta tendenza ha dato luogo ad una minore eterogeneità geografica rispetto al passato. Sebbene le previsioni per i prossimi anni confermino tali differenze geografiche, il divario tra nord e sud, in termini di mortalità, sembra attenuarsi. I tassi standardizzati di incidenza sono stimati in diminuzione dal 1995 per gli uomini e in progressivo aumento per le donne. Queste tendenze differiscono però in base all area geografica, in particolare per gli uomini, per i quali si stima una diminuzione o stabilizzazione nel centro-nord e un leggero aumento nel sud. La distribuzione geografica della prevalenza si prospetta caratterizzata da differenze piuttosto rilevanti tra l area centro-settentrionale del Paese e quella meridionale ed insulare dove la quota di popolazione affetta da tumore é di circa il 40% inferiore Tasso standardizzato di mortalità Tutti i tumori Anno 2010 Uomini Donne Tasso standardizzato di incidenza Tutti i tumori Anno 2010 Uomini Donne Piemonte V. d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli VG Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Piemonte V. d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli VG Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 9

12 Stime CNESP - Istituto Superiore di Sanità della mortalità, incidenza e prevalenza dei tumori nel 2008 (Valori assoluti, età 0-84 anni) Per un adeguata programmazione sanitaria assume una certa rilevanza il dato in valori assoluti di mortalità, ma soprattutto incidenza e prevalenza come riportato nella successiva tabella. Regioni Decessi Casi incidenti Casi prevalenti Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia

13 1.1.1 Tumore del Colon-Retto La mortalità per tumore del colon-retto (Stime CNESP - Istituto Superiore di Sanità) ha registrato a partire dai primi anni 90 una costante riduzione in entrambi i sessi: nel 2008 il numero di decessi per tumore al colon-retto è stimato pari a unità. Al contrario l incidenza dei tumori colo-rettali presenta una marcata tendenza all aumento, specialmente fra gli uomini, per i quali si registra una tasso standardizzato pari a 100 ogni uomini contro 60 ogni donne; il numero stimato di nuovi casi per anno è passato da nel 1990 a nel Nel 2010 si attendono circa pazienti con pregressa diagnosi di tumore al colon-retto. 40,00 35,00 30,00 25,00 Tasso standardizzato di mortalità Tumore del Colon Retto Anno 2008 Uomini Donne 120,00 100,00 80,00 Tasso standardizzato di incidenza Tumore del Colon Retto Anno 2008 Uomini Donne 20,00 60,00 15,00 10,00 5,00 40,00 20,00 Piemonte V. d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli VG Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Piemonte V. d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli VG Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Tasso standardizzato di mortalità Tumore del Colon Retto Periodo Tasso standardizzato di incidenza Tumore del Colon Retto Periodo Uomini Donne Uomini Donne Una maggiore tempestività nella diagnosi e i miglioramenti terapeutici hanno determinato un aumento della sopravvivenza, a 5 anni dalla diagnosi, che è passata dal 42% dei primi anni 80 al 58% della fine degli anni 90. L analisi territoriale evidenzia che un tasso d incidenza superiore alla media si verifica in Regioni settentrionali come Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna mentre elevati tassi di mortalità si registrano in Regioni centro-meridionali come Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna. 10

14 1.1.2 Tumore del Polmone Il carcinoma polmonare (Stime CNESP - Istituto Superiore di Sanità) è in diminuzione fra gli uomini e in aumento fra le donne; in particolare fra le donne è notevolmente aumentata sia la mortalità (fra il 1970 e il 2002 il tasso di mortalità è quasi raddoppiato) che l incidenza. Nei primi anni 90 si è verificata un inversione di tendenza nel tasso di incidenza: fra gli uomini, infatti si è passati dai 120 nuovi casi per uomini del 1990 agli 80 casi stimati per il 2010; per le donne invece si riscontra un tasso di incidenza inferiore di circa il 30% rispetto a quello degli uomini ma in lieve, costante aumento nel tempo. Un andamento analogo nei due sessi si evidenzia anche per la mortalità. 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 Tasso standardizzato di mortalità Tumore del Polmone Anno 2008 Uomini Donne 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 Tasso standardizzato di Incidenza Tumore del Polmone Anno 2008 Uomini Donne Piemonte V. d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli VG Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Piemonte V. d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli VG Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 Tasso standardizzato di mortalità Tumore del Polmone Periodo ,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 Tasso standardizzato di incidenza Tumore del Polmone Periodo Uomini Donne Uomini Donne Le stime valutano in unità i nuovi casi nel 2008 e per l anno 2010 prospettano un numero di casi prevalenti poco inferiore alle unità. Sostanzialmente stabile la sopravvivenza per il tumore al polmone che è rimasta del 13% in entrambi i sessi. La variabilità territoriale sia del tasso d incidenza sia del tasso di mortalità, è elevata; in particolare la Regione Campania presenta per gli uomini valori di incidenza e di mortalità di gran lunga superiori alla media nazionale. 11

15 1.1.3 Tumore della Mammella Dall inizio degli anni novanta la mortalità per tumore della mammella (Stime CNESP - Istituto Superiore di Sanità) è diminuita di circa il 2% all anno. L incidenza e la prevalenza sono invece in aumento, anche a causa dell invecchiamento della popolazione e dell aumento della sopravvivenza. In particolare l incidenza di questo tumore è stata fortemente crescente fino alla fine degli anni 80 e si stima che farà registrare un tasso di crescita più lieve ma costante fino al La mortalità invece presenta un trend fortemente favorevole e nel 2010 si stima che si avranno circa 20 decessi ogni donne contro i quasi 40 decessi del ,00 Tasso standardizzato di mortalità Tumore della Mammella Anno ,00 Tasso standardizzato di incidenza Tumore della Mammella Anno ,00 35,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 Piemonte V. d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli VG Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Piemonte V. d'aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli VG Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Tasso standardizzato di mortalità Tumore della Mammella Periodo Tasso standardizzato di incidenza Tumore della Mammella Periodo ,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 140,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20, Mortalità Incidenza L incidenza mostra una grossa variabilità geografica, con valori doppi nelle Regioni del Nord rispetto a quelle del Centro-Sud. Nel 2010 le pazienti con pregressa diagnosi di tumore alla mammella costituiranno poco meno della metà delle donne affette da patologie tumorali. In generale la sopravvivenza è passata dal 72% nel periodo all 85% nel periodo ; persistono però differenze significative nella sopravvivenza fra le diverse aree italiane, a svantaggio delle Regioni del Sud. 12

16 1.1.4 Tumore della Prostata Il tumore della prostata è la patologia tumorale più diffusa fra gli uomini (Stime CNESP - Istituto Superiore di Sanità): per il 2008 si stimano circa nuovi casi. L incidenza, anche grazie alla diffusione del test per il dosaggio del PSA mostra dalla fine degli anni 80 una marcata crescita mentre il tasso di mortalità dopo un aumento spiccato negli anni 70, mostra un andamento costante. Si prevede che nel 2010 i casi prevalenti per il tumore della prostata rappresenteranno il 30% dei casi prevalenti per tumore nella popolazione maschile ( casi nel 2008). La sopravvivenza a 5 anni in Italia è aumentata dal 66% del all 83% del ,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 Tasso standardizzato di mortalità Tumore della Prostata Anno ,00 180,00 160,00 140,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00 Tasso standardizzato di Incidenza Tumore della Prostata Anno ,00 Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Trentino Alto Veneto Friuli Venezia Liguria Emilia Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Tasso standardizzato di mortalità Tumore della Prostata Periodo Tasso standardizzato di incidenza Tumore della Prostata Periodo ,00 21,50 21,00 20,50 20,00 19,50 19,00 18,50 18,00 17,50 17,00 16,50 140,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20, Mortalità Incidenza Fra le Regioni si hanno tassi d incidenza molto diversi: le Regioni Centro-Settentrionali si caratterizzano per valori molto più alti delle Regioni Meridionali. Situazione opposta si riscontra invece per il tasso di mortalità per il quale le Regioni Meridionali fanno registrare valori comunque elevati Altri tumori Tumori dello stomaco Nel 2006 sono stati osservati decessi per tumore dello stomaco, mentre il numero di nuovi casi stimati nel 2008 è di circa Da diversi decenni incidenza e mortalità sono in diminuzione. Per l anno 2010 si prevedono circa 60 mila casi prevalenti. Grazie a una diagnosi più precoce e a terapie più efficaci, la sopravvivenza a 5 anni è passata dal 27% per i tumori diagnosticati tra il 1990 e il 1994 al 35% per quelli diagnosticati tra il 2000 e il Tuttavia, rimangono ancora differenze territoriali a svantaggio dei pazienti residenti al sud. Tumori dell esofago Il tumore dell esofago è una neoplasia relativamente rara; nel 2006 sono stai registrati, in totale, decessi di cui fra gli uomini. In media ogni anno sono stati diagnosticati 7,2 casi ogni uomini e 2,1 ogni donne per un totale di nuovi casi fra i maschi e di 548 fra le femmine. Esiste una 13

17 notevole variabilità geografica nell incidenza del tumore dell esofago nel nostro paese: i tassi più elevati si evidenziano nel nord-est e quelli più bassi nel meridione. Per quanto riguarda gli andamenti nel tempo, per il tumore dell esofago è presente una tendenza alla riduzione nei due sessi sia dell incidenza sia della mortalità. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari a circa il 12% e mostra un andamento stabile nel tempo. Tumori del fegato Il tumore del fegato ha rappresentato nel 2006 il 5,7% di tutti i decessi tumorali e fra gli uomini è la sesta causa di mortalità neoplastica (6,5% di tutti i decessi tumorali), mentre tra le donne ha rappresentato la settima causa con il 4,7%. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati fra i maschi e fra le femmine. Esiste una notevole variabilità geografica nell incidenza del tumore del fegato nel nostro paese che sembra mostrare un lieve aumento nelle donne mentre la mortalità è in riduzione. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è di poco superiore al 10% e risulta essere in lieve aumento nel tempo. Tumori del pancreas Nel 2006 si sono verificati decessi per tumore del pancreas, fra i maschi, pari al 4,9% dei tutti i decessi tumorali, e decessi fra le femmine, pari a 6,7% di tutti i decessi tumorali. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati fra i maschi e di fra le femmine, senza che si riscontri una grande variabilità geografica nell incidenza che però è in crescita sia nei maschi che nelle femmine con mortalità sostanzialmente stabile. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è circa il 5%, con un andamento temporale piuttosto stabile. Tumori del rene Il tumore del rene, nel 2006 ha rappresentato l 1,9% del totale dei decessi neoplastici, il 2,1% fra i maschi e l 1,6% fra le femmine. In media ogni anno sono diagnosticati 25,2 casi di tumore del rene ogni uomini e 12,9 ogni donne con un totale di circa di nuovi casi diagnosticati ogni anno. I tassi di incidenza variano considerevolmente nel nostro paese con un rapporto fra i valori più alti e quelli più bassi (rilevati nel Sud Italia) attorno a 3. L incidenza del tumore del rene è in crescita nel corso del tempo, mentre la mortalità è in riduzione con una sopravvivenza a 5 anni di circa il 70%. Tumori della tiroide In termini di mortalità il tumore della tiroide rappresenta lo 0,2% del totale dei decessi neoplastici nei maschi e lo 0,5% nelle femmine. In media ogni anno sono diagnosticati 5,2 casi di tumore della tiroide ogni uomini e 15,5 ogni donne; le stime per l Italia indicano un totale di 675 nuovi casi diagnosticati ogni anno tra i maschi e tra le femmine. Il tumore della tiroide risulta frequente anche nelle età giovanili, infatti oltre il 50% del totale dei casi viene diagnosticato prima dei 55 anni di età. I tassi di incidenza variano considerevolmente nel nostro paese. L incidenza del tumore della tiroide è in fase di notevole crescita nel corso del tempo mentre la mortalità mostra una tendenza alla riduzione. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi continua ad aumentare nel tempo e registra valori superiori al 90%. Tumori della vescica Nel 2006 il tumore della vescica ha rappresentato il 3,1% del totale dei decessi neoplastici con un totale di casi. Fra i maschi si registra una mortalità per tumore alla vescica pari a 4,3% dei decessi neoplastici mentre per le donne rappresenta l 1,6%. In media ogni anno si stimano un totale di nuovi casi tra i maschi e tra le femmine. I tassi di incidenza sono abbastanza omogenei nel nostro paese con un rapporto fra i valori più alti e quelli più bassi inferiore a 2. L incidenza del tumore della vescica, dopo una fase di crescita a metà degli anni novanta, sembra essersi stabilizzata mentre la mortalità è in costante riduzione. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari a circa il 70% con una certa stabilità nel tempo. Tumori del corpo dell utero e della cervice uterina il tumore del corpo dell utero è risultato al 6 posto fra i tumori più frequentemente diagnosticati nel sesso femminile con un tasso di mortalità del 3,3% fra i decessi per neoplasia. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati ogni anno con un incidenza abbastanza omogenea tra le varie aree italiane. L incidenza del tumore del corpo dell utero mostra una tendenza all aumento, così come la mortalità. Il tumore della cervice uterina ha fatto registrare, nel 2006, 351 decessi. In media sono stati diagnosticati ogni anno 9,8 casi di tumore della cervice uterina ogni donne. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati ogni anno. L incidenza e la mortalità mostrano una tendenza alla riduzione nel corso del tempo. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari a circa l 80% per il tumore del corpo dell utero e a circa il 70% per il tumore della cervice uterina con andamenti stabili nel tempo. 14

18 Tumori dell ovaio Nel 2006 si sono verificati decessi per tumore rappresentando l ottava causa di mortalità tumorale. In media ogni anno sono diagnosticati 17,9 casi ogni donne. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati ogni anno. I tassi di incidenza sono abbastanza omogenei tra le varie aree italiane variando fra 10 e 20 casi per donne/anno. L incidenza è sostanzialmente stabile nel tempo mentre la mortalità è in lieve riduzione. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 35% Melanoma cutaneo I decessi per melanoma cutaneo sono stai nel 2006, (943 uomini e 635 donne). In media ogni anno vengono diagnosticati 12,5 casi di melanoma cutaneo ogni uomini e 13,1 ogni donne. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati fra i maschi e di fra le femmine. Il melanoma cutaneo è un tumore importante anche nelle classi d età più giovani, infatti oltre il 50% dei casi viene diagnosticato entro i 59 anni. Esiste una notevole variabilità geografica nell incidenza del melanoma cutaneo nel nostro paese con un evidente trend decrescente nord-sud; infatti i registri del meridione hanno tassi di incidenza fino a quattro volte più bassi rispetto a quelli dei registri delle aree del centro-nord. Come in molti paesi occidentali si è osservato nel corso degli ultimi anni un aumento notevole dell incidenza: in Italia è quasi raddoppiata nel giro di dieci anni, mentre la mortalità è sostanzialmente stabile. La sopravvivenza a 5 anni è migliorata, passando dal 71% per i pazienti con melanoma diagnosticato tra il 1989 e il 1994 all 85% per quelli con diagnosi tra il 2000 e il Tumore del testicolo Il tumore del testicolo rappresenta il tumore più frequente nel sesso maschile nella fascia d età 0-44 anni, dopo i tumori cutanei non melanomatosi. In media ogni anno sono diagnosticati 5,4 casi di tumore del testicolo ogni uomini. Le stime per l Italia indicano un totale di 872 nuovi casi diagnosticati ogni anno. I tassi di incidenza variano nel nostro paese con un rapporto fra i valori più alti (nelle aree del Nord) e quelli più bassi (nelle aree del Meridione) di circa 2. L incidenza del tumore del testicolo è in costante crescita nel tempo mentre la mortalità è stabile. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi mostra un andamento positivo ed è pari al 92% Tumori del Cavo Orale Il cancro orale è una neoplasia che può coinvolgere la cavità orale a livello di labbra, lingua, mucose orali e gengive ed interessare anche la faringe, l orofaringe e l ipofaringe. Il cavo orale e l orofaringe rappresentano la seconda sede, dopo la laringe, per frequenza, dei tumori della testa e del collo. La forma più diffusa di cancro orale (> 90%) è il carcinoma squamo-cellulare. I tumori del cavo orale si presentano con una media nazionale di 8,4 casi diagnosticati ogni abitanti (ma il tasso standardizzato di incidenza è di 12.1 al Nord). Il rapporto fra maschi e femmine è passato da 3:1 a 2:1 negli ultimi 20 anni, come conseguenza dell aumentato numero di casi nel sesso femminile (aumento delle fumatrici e/o consumatrici di alcolici), mentre il numero di casi nei maschi si è mantenuto stabile nel tempo. Il carcinoma orale ha un elevato tasso di mortalità: la sopravvivenza, infatti, a cinque anni dalla diagnosi è complessivamente pari a circa il 45% ed è maggiore per le donne (54%) rispetto agli uomini (41%). Importante è il momento della diagnosi dacché la malattia viene spesso diagnosticata in fase avanzata, pur essendo la sua presenza di non difficile diagnosi. Se il carcinoma orale è diagnosticato in fase precoce, la sopravvivenza a 5 anni può raggiungere circa l 80-90%. I programmi di prevenzione primaria e secondaria e di educazione sanitaria del personale medico, iniziati 2 anni fa dal Ministero della Salute, FNOMCeO, ANDI ed altre Associazioni, si auspica che possano portare ad una riduzione significativa dell incidenza della malattia. Sarcoma di Kaposi In media ogni anno sono diagnosticati 1,8 casi di sarcoma di Kaposi ogni uomini e 0,7 ogni donne; l incidenza cresce molto nelle età avanzate. Esiste una notevole variabilità geografica nell incidenza del sarcoma di Kaposi con un rapporto di volte fra i tassi più bassi e quelli più alti. L incidenza del sarcoma di Kaposi, dopo una crescita avvenuta a metà degli anni Novanta (nei maschi), è attualmente stabile. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari all 80% Tumore dei tessuti molli Il tumore dei tessuti molli rappresenta lo 0,4% di tutti i tumori diagnosticati sia fra gli uomini sia fra le donne. In Italia, in media sono diagnosticati ogni anno 3,3 casi di tumore dei tessuti molli ogni uomini e 2,7 ogni donne. I tassi di incidenza sono abbastanza omogenei tra le varie aree italiane per gli uomini, mentre per le donne si rileva un rapporto di circa 3 fra le aree con i tassi più alti e quelle con i tassi più bassi. Da segnalare che l incidenza e la mortalità mostrano una tendenza all aumento nel corso del tempo. 15

19 Mesotelioma In media ogni anno sono diagnosticati 3,4 casi di mesotelioma ogni uomini e 1,1 ogni donne. Esiste una notevole variabilità geografica nell incidenza del mesotelioma con un rapporto di volte fra i tassi più bassi e quelli più alti. Come è noto,questo tumore è associato a esposizione ad amianto, soprattutto di tipo lavorativo, e la sorveglianza sulla sua incidenza è sottoposta a specifica normativa di legge. L incidenza del mesotelioma mostra, tra le donne, una lieve tendenza all aumento nel corso del tempo. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi risulta di poco superore al 7% con andamenti sostanzialmente stabili nel tempo. Tumore del cervello Il tumore del cervello (che include anche i tumori maligni delle meningi, del midollo spinale e di altre parti del sistema nervoso centrale) registra, in media ogni anno 10,5 casi ogni uomini e 8,2 ogni donne. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati ogni anno tra i maschi e tra le femmine. Il tumore del cervello è relativamente frequente anche fra i giovani (0-44 anni): in questa fascia d età è risultato al 6 posto per frequenza fra i maschi (5,5% del totale) e al 9 posto tra le femmine (2,7%). I tassi di incidenza variano nel nostro paese con un rapporto fra valori più alti e quelli più bassi di circa 2,5. L incidenza del tumore del cervello è in fase di crescita mentre la mortalità mostra una leggera tendenza alla riduzione. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è di poco superiore al 15% e risulta essere in lieve aumento nel tempo. Tumori del tessuto linfatico/ematopoietico In totale, nel 2006, decessi hanno avuto come causa una patologia tumorale del tessuto linfatico ed ematopoietico rappresentando l 8,1% del totale dei decessi neoplastici. Per le leucemie, in media ogni anno sono diagnosticati nuovi casi fra i maschi e fra le femmine. I tassi di incidenza per leucemie sono abbastanza omogenei nel nostro paese, con un rapporto fra i tassi delle aree a incidenza più elevata e quelli delle aree a minore incidenza inferiore a 2. Per quanto riguarda gli andamenti nel tempo, l incidenza delle leucemie è in crescita mentre la mortalità è in diminuzione. Per il linfoma di Hodgkin le stime per l Italia indicano un totale di 626 nuovi casi diagnosticati ogni anno fra i maschi e di 558 fra le femmine. La sua rilevanza è maggiore nelle fasce di età più giovani (0-44 anni), in cui costituisce la quarta sede per frequenza e rappresenta il 5,8% del totale dei tumori nei maschi e il 3,6% tra le femmine. Esiste una certa variabilità geografica nell incidenza del linfoma di Hodgkin nel nostro paese, anche se parte delle differenze possono essere legate anche alla relativa rarità del tumore e quindi essere effetto di fluttuazioni casuali. Per quanto riguarda gli andamenti nel tempo, l incidenza del linfoma di Hodgkin non presenta un chiaro trend anche se sembra aumentare nel tempo almeno nelle donne, mentre la mortalità è in costante riduzione. Per i linfomi non Hodgkin sono diagnosticati in media ogni anno 22,8 casi ogni uomini e 19,8 ogni donne. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati ogni anno fra i maschi e di fra le femmine. L incidenza di linfomi non Hodgkin presenta un andamento temporale crescente, mentre la mortalità è sostanzialmente stabile o in lieve crescita nelle donne. In media ogni anno sono diagnosticati 9,5 casi ogni uomini e 8,1 ogni donne di mieloma multiplo. Le stime per l Italia indicano un totale di nuovi casi diagnosticati ogni anno fra i maschi e di fra le femmine. Per quanto riguarda gli andamenti nel tempo, l incidenza del mieloma multiplo è nel complesso stabile mentre la mortalità è in lieve calo. Per tutte le forme neoplastiche del tessuto linfatico ed ematopoietico si registra un miglioramento progressivo della sopravvivenza; in particolare si hanno valori superiori all 88% per la leucemia linfatica acuta, circa l 80% per i linfomi di Hodgkin, oltre il 60% per i linfomi non Hodgkin e circa il 45% per il mieloma multiplo. 16

20 1.2 RICOVERI PER TUMORI Dall analisi dell archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera, si rileva che nel 2006 sono stati effettuati più di ricoveri in regime ordinario con diagnosi principale di tumore, pari al 9,38% dei ricoveri totali Ricoveri con causa di dimissione principale Tumore (cat. ICD9-CM ) Ricoveri per acuti Regime ordinario Anno 2006 (Schede di Dimissione Ospedaliera) Regione Ricoveri effettuati nella Regione per tumore % Ricoveri per tumore sul totale dei ricoveri Ricoveri di cittadini residenti per residenti Tasso di ospedalizzazione per tutti i tumori Rcoveri in regime ordinario Anno 2006 Italia Piemonte Piemonte ,93 11,16 Valle d'aosta Valle d'aosta ,24 13,66 Lombardia Lombardia ,58 13,25 Prov. Auton. Bolzano Prov. Auton. Bolzano ,25 11,35 Prov. Auton. Trento Prov. Auton. Trento ,35 10,60 Veneto Veneto ,28 11,67 Friuli Venezia Giulia Friuli Venezia Giulia ,64 14,93 Liguria Liguria ,31 15,32 Emilia Romagna Emilia Romagna ,15 14,62 Toscana Toscana ,06 12,52 Umbria Umbria ,82 12,43 Marche Marche ,60 13,47 Lazio Lazio ,52 15,51 Abruzzo Abruzzo ,57 15,11 Molise Molise ,11 13,79 Campania Campania ,81 10,89 Puglia Puglia ,18 13,67 Basilicata Basilicata ,46 12,81 Calabria Calabria ,50 10,87 Sicilia Sicilia ,57 11,89 Sardegna Sardegna ,24 12,81 Italia ,38 12,90 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 Uomini Donne Totale Ricoveri % Ricoveri % Ricoveri Colon-Retto , , Polmone , , Mammella , Prostata , Sangue , , Altri tumori , , Totale , , Nelle Regioni del nord, ad eccezione del Trentino Alto Adige, l incidenza dei ricoveri per tumore è più elevata che nelle Regioni del sud, in particolare la Calabria e la Campania in cui i ricoveri per tumore rappresentano rispettivamente il 5,50% e il 6,81%. La domanda regionale di ricovero per tumore può essere misurata attraverso il tasso di ospedalizzazione, calcolato come rapporto fra il numero di ricoveri di cittadini residenti nella Regione effettuati su tutto il territorio nazionale e il numero dei residenti della Regione. I valori di questo indicatore presentano variazioni territoriali meno accentuate rispetto alla percentuale di ricoveri e ciò potrebbe essere spiegato con una tendenza dei cittadini meridionali a ricoverarsi in strutture ospedaliere del centro-nord. Se da un lato una quota di migrazione può essere dovuta a motivi puramente geografici o legata alla necessità di usufruire di centri di alta specialità, che spesso hanno un bacino di utenza sovraregionale, la restante quota di ricoveri effettuati fuori regione costituisce la cosiddetta migrazione evitabile. Essa trova la sua spiegazione in un offerta ospedaliera carente sia in termini numerici che di qualità reale o percepita, e nell inadeguatezza della rete di assistenza primaria per la presa in carico del paziente oncologico. Il fenomeno della mobilità ospedaliera può essere misurata attraverso gli indici di fuga e di attrazione. Per indice di fuga si intende la percentuale di ricoveri di pazienti residenti nella Regione effettuati fuori Regione mentre per indice di attrazione si intende la percentuale di ricoveri di pazienti non residenti effettuati nella Regione. La rappresentazione contestuale dei due indicatori consente di tracciare un quadro indicativo del fenomeno della migrazione sanitaria oncologica. Anche per i tumori a più alta incidenza è l area settentrionale ad essere caratterizzata da indici di attrazione costantemente alti rispetto alle Regioni meridionali anche per quelle patologie le cui prestazioni chirurgiche e cliniche seguono protocolli ormai consolidati 17

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