RELAZIONE SINTETICA PROGETTO COOPERATIVA GEMMA

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1 RELAZIONE SINTETICA PROGETTO COOPERATIVA GEMMA CONTESTO SOCIO/ECONOMICO Nel territorio pratese si stimano oltre 3000 badanti munite per la maggior parte di permesso di soggiorno provenienti prevalentemente da l est europeo. I cittadini sempre più spesso fanno ricorso a questo tipo di lavoratori per soddisfare gli emergenti e crescenti bisogni che toccano soprattutto, ma non solo, la popolazione anziana. Recenti indagini stimano che la popolazione delle cosiddette badanti è rappresentata dal 98% circa da popolazione femminile, ha un età media di circa 40 anni, prevalentemente sposata e con una famiglia nel paese di origine, con precedenti esperienze di lavoro nel paese di provenienza e con un livello di istruzione medio alta. A livello nazionale il numero di assistenti familiari ( badanti ) oscilla tra (dati ufficiali) e unità (stime sindacati confederali di categoria). Secondo un indagine condotta dal Centro di ricerche sulla gestione dell assistenza sanitaria e sociale (Cergas) dell Universita Bocconi nel nostro paese il numero di assistenti familiari sarebbe pari a unità, 76,3 ogni anziani residenti; proiettando questo dato alla realtà pratese otteniamo oltre unità (Asel provincia di Prato 2009). Siamo di fronte ad un sistema di difficile controllo che coinvolge cittadini comunitari (vedi romeni e polacchi) che arrivano nella nostra città sorretti da una loro rete amicale e da legami con istituzioni religiose e trovano collocazione presso le famiglie non sempre con situazioni di lavoro regolare a volte prive di qualsiasi formazione di base e di mancanza di conoscenza della lingua italiana. Lo sforzo della Regione Toscana con l istituzione del fondo della non autosufficienza ha dato un efficace contributo alla emersione di forme di lavoro non regolari, ed è stato anche un polmone di respiro per le famiglie e di tutela per i casi di indigenza economica. E' tuttavia necessario un lavoro di rete che tenga legati gli sforzi delle istituzioni (Comuni, Provincia e Regione Toscana) e tutti i soggetti che intervengono a vario titolo su questo problema a partire dai sindacati, dalle istituzioni religiose, dalle agenzie di lavoro, dalle cooperative e dalle associazioni di volontariato. Qesti soggetti dovrebbero lavorare uniti per mitigare forme di sfruttamento, promuovere lavoro regolare e formazione per le Assistenti, ma anche informazione costante allle famiglie onde evitare conflittualità, che sempre più spesso finiscono in controversie legali. Occorre anche vigilare sulla pratica diffusa nella nostra città che tenta di aggirare le leggi e si evidenzia dai dati della prefettura riportati nel seguente articolo. SONO 75 le domande di regolarizzazione per colf e badanti respinte dalla prefettura dopo gli accertamenti della questura. In 85 casi, invece, è scattata l archiviazione, mentre le richieste andate a buon fine sono al momento 1407 su un totale di 1724 pratiche presentate. In sostanza le false badanti sono meno del 5% del totale, anche se ancora i numeri non sono definitivi (al momento 1

2 risultano aggiornati a fine novembre). Se si considerano poi anche le pratiche archiviate (magari perché la documentazione era incompleta), la percentuale delle domande irregolari sale al 10%. DOPO l invito «all attenzione» lanciato quasi un anno fa dall assessore all immigrazione Giorgio Silli, relativo ad un alto numero di domande da parte di cinesi e pakistani, qualche irregolarità dunque è emersa, anche se per fortuna non si può parlare di un fenomeno molto diffuso. IN EFFETTI i dati spediti a Roma dalla provincia di Prato nell ottobre del 2009 qualche sospetto lo giustificavano eccome. Delle 1724 domande di regolarizzazione di colf e badanti, 467 arrivavano da cinesi e 281 da pakistani, mentre paesi come Georgia (173) e Ucraina (67), altrove in vetta alle classifiche, venivano soltanto dopo. Alla luce di questi numeri si può anche ipotizzare che la maggior parte di domande irregolari siano proprio di cinesi o pakistani, ma visto che l analisi delle pratiche non è conclusa non ci sono conferme ufficiali.[..] (la Nazione di Prato Prato, 10 dicembre 2010 ) Siamo di fronte ad un fenomeno complesso che riguarda aspetti legali, di diritto, contrattuali, di abitazione, di acquisizione di competenze, di definizione di politiche chiare di sostegno alle lavoratici/lavoratori e, soprattutto un monitoraggio dei bisogni della popolazione di fronte ad uno scenario che sta cambiando rapidamente. I nostri presupposti partono dall analisi di tre fenomeni: non fingere che queste lavoratrici non esistano creando strutture di sostegno e di attivazione della rete locale dei soggetti che attualmente si occupano a vari livelli del fenomeno; capire quali sono i reali bisogni delle famiglie facilitando l incrocio domanda offerta offrendo sostegno a più livelli; contrastare a tutti i livelli qualsiasi forma di irregolarità, partendo dal promuovere azioni che contrastano il lavoro nero, ma soprattutto, per impedire vere forme di caporalato che purtroppo sono presenti anche nella nostra città. L' idea della Cooperativa è quella di costruire un progetto che partendo dall analisi di tali fenomeni si propone di gestire una cooperativa di utenti, regolata sul modello delle cooperative di consumatori, che sia in grado di aggregare le famiglie e mettere in rete le competenze di altri soggetti che a vari livelli operano nel territorio pratese. Una cooperativa di utenti (consumatori) che aggreghi le famiglie organizzando la domanda di cura potrebbe rappresentare la forma più ampia di mutualità, poiché garantirebbe a ciascuno la libertà di scelta all interno di un sistema di regole nel quale le famiglie possano riconoscersi. Il nostro Progetto inizia con una fase di ricerca e studio nel gennaio del 2008 e diviene effettivamente operativo dopo il Convegno Il cittadino utente diventa soggetto attivo organizzato il 21 novembre 2008 a Palazzo Novellucci con presentazione della Cooperativa Gemma e la sua proposta alla cittadinanza. Ad oggi Gemma gestisce uno sportello per l' attivazione dei servizi ai soci e per la promozione del servizio. Inoltre, una intensa attività di studio e ricerca che riguarda la ideazione di idonei strumenti di rilevazione dati, definizione dei parametri e della relativa modulistica, controllo della qualità del servizio offerto, aggiornamento continuo su leggi e strumenti diversi che regolano il settore. Obiettivi generali E nostro intento gestire un servizio di qualità, composto da diverse fasi, per progettare e attivare l assistenza domiciliare con l utente socio protagonista, dove la cooperativa 2

3 gioca un ruolo di innovazione e sperimentazione nei servizi rivolti agli anziani ribaltando l ottica di impresa (sociale) che gestisce i servizi a quella di utente che esprime un bisogno ed aderisce alla coooperativa in qualità di socio, diventando espressione diretta della domanda territoriale di solidarietà, rinnovando principi e valori propri della cooperazione e, rendendoli aderenti ai nuovi bisogni. Lavorare in rete con tutti i soggetti che si occupano a vari livelli del problema nel suo complesso valorizzando le competenze e l esperienza maturata da ognuno. Si auspica pertanto una stretta collaborazione con: Centro per l impiego, Caritas, Sindacati confederali, Società della Salute, Provincia di Prato, Enti di promozione sociale, Parrocchie, Cooperative sociali, Cooperative di servizi, Associazioni di volontariato, di famiglie, di categoria e multiculturali, Agenzie di lavoro interinale. Sostegno all emersione del lavoro nero. Supportare la famiglia negli adempimenti burocratici e sostenerla nella gestione del difficile rapporto che si viene inevitabilmente a creare con l ingresso in famiglia di una persona estranea, appartenente a culture diverse, che si occupa per giunta dei tuoi cari e della casa. Trasformare la badante in una figura professionale più strutturata, quella di assistente familiare, al fine di garantire sia chi eroga il servizio sia chi lo riceve; Obiettivi specifici Attivare protocolli con soggetti interessati per una corretta gestione della domanda/offerta lavoro; Essere soggetto attivo nel progetto regionale di cui alla delibera 466 del Attivare apertura giornaliera dello sportello (adesso aperto 3 volte la settimana) ; Gestire in collaborazione con Centri di Formazione preposti la formazione delle badanti GESTIONE DELL ATTIVITA L attività della cooperativa Gemma consiste nella gestione di uno Sportello informativo per soci e non soci aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10,00 alle 12,30 attraverso consulenze telefoniche e di sportello, i cittadini vengono informati anche dei nuovi servizi attivati dalle istituzioni riguardo al Fondo per la non autosufficienza e sui servizi resi dai Punto Insieme. L utente che accede ai nostri servizi è inviato quasi esclusivamente dai servizi territoriali (assistenti sociali punto insieme). L attività di sportello rivolta ai soci è complessa e dispersiva. Il loro bisogno in linea generale è già stato analizzato dal servizio sociale, tuttavia richiede molto tempo attenzione anche da parte nostra, poichè diventa il presupposto ottimale per impostare un servizio di qualità. Inoltre, il socio, quando si rivolge alla cooperativa è spesso confuso ed ha bisogno di sostegno e supporto a prendere delle decisioni difficili, che riguardano se stesso, la sua perdita di autonomia e le prospettive di vita futura. Lo stesso discorso va fatto quando il socio interviene per conto di un proprio familiare, madre, padre etc. 3

4 SERVIZI OFFERTI Particolare attenzione viene rivolta alla modalità di attivazione e di gestione del servizio: colloquio con socio/utente; informativa sul sistema pubblico di tutela del cittadino; stesura del piano operativo; visita domiciliare all occorrenza ; monitoraggio telefonico; sostituzione delle assistenti per malattia ferie e formazione ; mediazione familiare in caso di conflitti; assistenza contrattuale e gestione del rapporto di lavoro (comprese paghe e contributi); incontri di prima formazione con le badanti prima dell ingresso nella famiglia; Modellizzazione degli strumenti operativi; Il raggio di azione della Cooperativa è quello provinciale, tuttavia la base sociale e i servizi attivati toccano anche i comuni limitofi: Calenzano, Campi Bisenzio, Montale. La cooperativa ha oggi una base sociale di 200 soci con un incremento in un anno superiore al 30%. Nel corso della gestione sono stati attivati oltre 140 contratti di lavoro domestico di cui 50 attivi, gli altri rappresentano contratti a termine, sostituzioni, soci deceduti. Tra i servizi attivati sono compresi quelli continuativi, le sostituzioni per ferie (più servizi attivati per un solo socio) e servizi attivati per un periodo breve (un ricovero in ospedale di un familiare, una vacanza etc ). Il restante dei soci rappresentano, i fondatori, ordinari e sovventori che attraverso l adesione hanno contribuito a finanziare la cooperativa. Dei 50 servizi attivi 11 sono servizi ad ore che spaziano da interventi di semplice pulizia e segretariato a interventi di assistenza a persona autosufficiente e non autosufficiente. Abbiamo sperimento la modalità di gestione del contratto di lavoro plurimo (un solo operatore con più datori di lavoro); abbiamo avuto diverse richieste di servizi di poche ore la settimana (da 3 a 20 ore ) e la modalità del contratto plurimo soddisfa l'esigenza del socio utente di avere un servizio di poche ore settimanali con un contratto di lavoro regolare e quella del lavoratore di riuscire a con più datori di lavoro ad ottenere un monte orario sufficiente a configurare un'attività lavorativa vera propria. Questa formula sembra ad oggi funzionare proprio per le caratteristiche del lavoro della Cooperativa Gemma, che assiste il socio utente (datore di lavoro) sia nella fase iniziale; con la stesura di un piano operativo di intervento particolareggiato e discusso con tutte e due le parti, sia per il continuo monitoraggio sul servizio attivato che permette di intervenire con celerità ogni qual volta si crea un problema, mitigando così le inevitabili dinamiche che si vengono a creare in un rapporto di lavoro così particolare. La gestione del contratto di lavoro (colf badanti) singolo o plurimo prevede un evidente risparmio sul costo del servizio se rapportato ad altri contratti che gestiscono le medesime figure professionali, a seconda delle diverse figure professionali. L aspetto interessante che emerge nella gestione di tali servizi è che con più utenti si può riuscire a garantire un orario dalle 25 alle 36 settimanali ore per lavoratore.

5 GESTIONE PROGETTO GEMMA INCONTRA LE FAMIGLIE Dal mese di giugno al mese di febbraio 2012 al 31/01/2013, la cooperativa ha attivato il progetto presentato al Comune di Prato per la concessione dei contributi anno Il progetto anche se finanziato dal Comune in parte è stato un grande sostegno per la cooperativa in quanto ci ha consentito di dedicare un giorno la settimana ad incontri specifici sia con i soci sia alla cittadinanza al fine di meglio mirare il piano di intervento, strumento utile per progettare un idoneo servizio per la famiglia. La cooperativa continua a tenere il progetto attivo ripresentandolo al Comune di Prato per la prossima annualità modificato rispetto alle esigenze emerse nel corso del progetto. In particolare durante gli incontri sono venute alla luce problematiche riferite alle demenze senili che la cooperativa intende affrontare in collaborazione con l'associazione AIMA sede di Prato Incontri svolti di martedi 3 ore ciascuno orario 10/ INCONTRI n. 118 settimane 30 SOCI ATTIVATI n.20 CONTRATTI ATTIVATI n 24 PROBLEMI AFFRONTATI n. 28 Descrizione sintetica problematiche affrontate con le famiglie 1) sostituzioni ferie badanti 2) inserimento badante in famiglia in presenza di handicap gravi 3) patologie Alzheimer, Demenza Senile, cardio circolatorie e mmalattia mentale 4) mediazione con la famiglia e lavoratrice per conflitti che inevitabilmente si creano con la convivenza 5) informazione sul servizio: costi, gestione del contratto, problematiche legali, fiscali e contributive 5) problematiche sindacali, vertenze e consulenza del lavoro Prato 30/06/2013 La Presidente Mara Bernocchi

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