MicheleModafferi Essenziale Bellezza

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Tiziano Lelli
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4 Essenziale Bellezza di Caterina Pellitta Stilizzare, sfoltire, affinare, arrivare all essenza. Questi i principi della ricerca artistica di Michele Modafferi, una ricerca in continuo divenire e rinnovamento. Egli, partendo dal lavoro accademico per molti anni appreso, è approdato negli anni alla sua autentica espressione artistica, lontano dalle imposizioni e dalle rigide regole teoriche, lasciando nascere le sue opere dal gioco e dall esperimento. Modafferi è noto come scenografo per la televisione ed il cinema, ma è da sempre innamorato della pittura. D altronde la scenografia altro non è che la più completa forma di espressione artistica poiché comprende tutte le arti applicate ed è questa molteplicità a sposare perfettamente la curiosità del nostro artista ed il suo desiderio di sperimentare ogni forma di creatività. Cominciando perciò dalla realizzazione di quadri funzionali all arredamento delle sue scene, è arrivato negli ultimi anni a liberare tutta la sua fantasia ed a riversarla nella pittura. Ne nascono quadri astratti, di chiaro richiamo ad alcune correnti artistiche del passato, come ad esempio il graffitismo americano da cui Modafferi mutua la sintesi, la stilizzazione dell immagine, l immediatezza formale (vista come superamento dei limiti imposti dall arte ufficiale e dall accademia), l utilizzo di scritte e di colori accesi e contrastanti. Modafferi, come i suoi predecessori (K. Haring, J. M. Basquiat solo per nominarne alcuni) utilizza un linguaggio che nasce da strutture primordiali come appunto la tecnica del graffito, della scritta sul muro e le fa rivivere su una tela contaminandola con l informale segnico e l Espressionismo Astratto. Inoltre, proprio come i graffitisti, il nostro non riesce a concepire la sua arte solo per se stesso, ma sempre in funzione di chi ne fruisce e di chi la osserva. Le sue immagini perciò sanno di universale: Con le mie opere voglio trasmettere un linguaggio sensoriale, intimo, stimolante, 4

5 un viaggio interiore che usa l opera stessa come porta d ingresso. Graffiti perciò come liberazione grafica, fluida, veloce, priva di costrizioni grammaticali ed ortografiche. Il grafismo è inteso come segno, al di là della comprensibilità perché assoluto. Segni e scritte si stagliano su densi sfondi policromi, richiami ancestrali a quelle iscrizioni che milioni di anni fa uomini prima di noi lasciarono sulle pareti delle caverne e che sono senz altro legati all esigenza comunicativa che uomini a noi contemporanei sentono di esprimere ancora oggi sulle odierne caverne, rappresentate dai muri di una metropolitana o dalle pareti di un palazzo in città. Sfondi variegati e multi materici nei quali avvertiamo un ulteriore richiamo, ancora una volta all arte dei grandi del passato, come quella di M. Rothko o dei pittori Color field. Il lavoro di Modafferi sui colori e sugli sfondi si concentra sulle emozioni e sull immediatezza della loro percezione: perciò pochi colori intensi e sintetici dettagli, sempre secondo quel processo di riduzione all essenziale. Modafferi ricava le sue texture fondendole con acidi, detersivi, alcol e solventi. Come un chimico curioso ed aperto ad ogni possibile risultato, sperimenta e rielabora combinazioni fino al raggiungimento del risultato finale, alla cromia desiderata. Come lui stesso ammette ama misurarsi ogni giorno con qualsiasi mezzo di espressione, adattandolo alla sua sensibilità per creare immagini che lo raccontino, raccontino l artista ed il suo, il nostro, tempo. Concetti inscindibili per come egli percepisce l arte, ossia in condivisione, motivo per cui le opere non hanno titoli, guide, ma sono liberamente interpretabili da chi le osserva e partecipa così al loro processo di creazione. Modafferi, una volta conclusa l opera, le lascia iniziare una vita propria ed indipendente che cambierà di volta in volta a seconda di chi la osserverà. L artista ci fornisce le porte d accesso per nuove intime realtà sensoriali, resta a noi aprirle (ed entrare). 5

6 ABSTRACT 20 ACRILICO SU TELA 120X100 anno

7 ABSTRACT 23 ACRILICO SU TELA 150X100 anno

8 ABSTRACT 28 ACRILICO SU TELA 150X100 anno

9 ABSTRACT 29 ACRILICO SU TELA 150X100 anno

10 ABSTRACT 24 ACRILICO SU TELA 150X100 anno

11 ABSTRACT 25 ACRILICO SU TELA 150X100 anno

12 ABSTRACT 11 ACRILICO SU TELA 150X100 anno

13 ABSTRACT17 ACRILICO SU TELA120X80 anno

14 Biografia Michele Modafferi Michele Modafferi si laurea in scenografia presso l accademia di belle arti di Catania nel 1996, dal 1998 lavora come arredatore di interni, collabora come assistente scenografo,scultore di scena ed effetti speciali nella realizzazione di varie produzioni cinematografiche. Nel 2005 svolge l attività di scenografo per la televisione, cinema, e teatro. Coltiva negli stessi anni la passione per le arti figurative. La sua ricerca pittorica che va di pari passo con la scenografia, conoscendo vari momenti stilistici. Le opere precedenti al 2011 risentono molto dell influenza del surrealismo e della metafisica, conservano in parte il sapore accademico legato ai bozzetti scenografici e alle vedute paesaggistiche dei grandi maestri, affascinato dalle opere Renè Magritte, Giorgio De Chirico e Salvador Dalì. Nel 2011 decide di sperimentare le tecniche pittoriche acquisite nella scenografia. Il frutto di questa ricerca è la nuova collezione Abstract ; sono opere queste che si proiettano ad una nuova visione stilistica Avevo l esigenza di sfoltire, stilizzare e ricercare nuove cromie e forme, mi incuriosiva l immagine in quanto mutevole e reinterpretabile, volevo che il fruitore diventasse parte integrante, dargli la possibilità di completarla a suo piacimento, a suo godimento Questa è la filosofia che ben esprime Michele Modafferi nel suo operare, un pittore che compie in ciò che elabora un viaggio sensoriale che vuole condividere. Questo pensiero e ben evidente nelle diverse opere, numerate e non battezzate con un titolo, perché libere ed interpretabili. Chiari i richiami ad Artisti dell espressionismo astratto o Action Painting come Paul Jacson Pollok, al graffitismo americano degli anni 70, senza tralasciare i Cretti di Alberto Burri e dell arte informale di Giuseppe Capogrossi. Tutto questo si fonde ai nuovi stili e cromie, come una catena concatenata diceva Bernard Berenson noto storico d arte statunitense nel suo testo estetica, etica e storia delle arti della rappresentazione visiva. Ben visibile l influenza dei colori metropolitani, le tinte dei banchi ai mercati, le mille cineserie, i ruderi dell antichità, passaggio indelebile dell operato umano. Il fascino delle scritte sui muri che sbiadiscono col tempo diventando incomprensibili segni grafici di grande impatto decorativo, sovrapposte a queste locandine di eventi culturali, manifesti politici ed annunci di extracomunitari che per pochi spiccioli svuotano cantine e oliano serrande. Tutto questo viene captato dall artista e tradotto in linguaggio pittorico. Le sue Opere obbediscono ai dettami dell arte ed hai suoi fini nobili e prioritari; parlano dell artista e del suo tempo e suggeriscono al fruitore diversi punti di riflessione. 14

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