Istruzione, disuguaglianza e mobilità sociale: alcuni fatti e poche riflessioni
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- Roberta Castaldo
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1 Istruzione, disuguaglianza e mobilità sociale: alcuni fatti e poche riflessioni Andrea Brandolini Servizio Studi di Struttura Economica e Finanziaria, Banca d Italia Investire nei giovani: se non ora, quando? XV Indagine AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati Università Ca Foscari, 12 marzo 2013
2 Una stagnazione lunga (quasi) una generazione
3 Reddito e risparmio delle famiglie (indici: 1992=100 e valori percentuali) Reddito disponibile reale delle famiglie pro capite Reddito disponibile reale delle famiglie Propensione al risparmio (scala dx) Fonte: elaborazione su dati Istat.
4 Regresso intergenerazionale? Eurobarometro, primavera 2008 (prima della Grande Recessione): si aspettava un peggioramento delle condizioni di vita delle nuove generazioni rispetto a quelle dei genitori 61% degli europei meno nell Europa orientale, ma 65% in Italia, ~80% in Germania e Francia In Italia, Francia e Germania, <10% degli intervistati si aspettava che il tenore di vita dei giovani potesse migliorare rispetto a quello dei loro genitori
5 Salari di ingresso e profili retributivi (età di ingresso anni; 1976=1) Fonte: Rosolia e Torrini (2007), elaborazione su dati dell Archivio INPS.
6 20 Reddito disponibile equivalente (migliaia di euro ai prezzi del 2005) Anno di nascita Età Fonte: Brandolini e D Alessio (2011), stime su dati Banca d Italia, Ibfi. L età si riferisce al maggior percettore di reddito nella famiglia.
7 Reddito disponibile equivalente (migliaia di dollari a parità di potere d acquisto del 2005) 40 Italia 40 Germania Ovest Età Età Fonte: Brandolini e D Alessio (2011), stime su dati Lis.
8 Reddito disponibile equivalente (migliaia di dollari a parità di potere d acquisto del 2005) 40 Italia 40 Stati Uniti Età Età Fonte: Brandolini e D Alessio (2011), stime su dati Lis.
9 Reddito disponibile equivalente: effetto coorte (coefficienti in regressione logaritmica) 0.5 Stati Uniti 0.0 Regno Unito Italia Anno di nascita 0.5 Svezia Anno di nascita 0.5 Germania Ovest Anno di nascita Fonte: Brandolini e D Alessio (2011), stime su dati Lis Anno di nascita Anno di nascita
10 Una distribuzione del reddito sperequata da tempo
11 Quota di reddito del 10% e 1% più ricco dei contribuenti (dati fiscali) 50 10% più ricco 25 1% più ricco Quota di reddito (%) Quota di reddito (%) Stati Uniti Italia Fonte: elaborazione su dati The World Top Incomes Database,
12 Quota di reddito del 10% e 1% più ricco dei contribuenti (dati fiscali) 50 10% più ricco 25 1% più ricco Quota di reddito (%) Quota di reddito (%) Stati Uniti Italia Fonte: elaborazione su dati The World Top Incomes Database,
13 Indice di disuguaglianza di Gini (per cento) Reddito disponibile (esc. interessi e dividendi) Reddito disponibile (esc. affitti imputati, interessi e dividendi) Reddito disponibile equivalente Fonte: stime su dati Banca d Italia, Ibfi. Ponderazione per famiglia per i redditi non corretti; ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell OCSE modificata per i redditi equivalenti.
14 Quota di persone a basso reddito (per cento) Soglia al 70% della mediana Soglia al 60% della mediana Soglia al 50% della mediana Reddito disponibile equivalente (esc. interessi e dividendi) Reddito disponibile equivalente Fonte: stime su dati Banca d Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell OCSE modificata.
15 Quota di persone povere (per cento) Basso reddito Povertà relativa (consumi) Povertà assoluta (consumi) Fonte: Istat, Eurostat.
16 Povertà di reddito e ricchezza (valori percentuali) 20 Totale 20 Famiglie giovani (<35 anni) Quota di famiglie povere (%) Reddito Quota di famiglie povere (%) Reddito 0 Reddito e ricchezza Reddito e ricchezza Fonte: Bartiloro e Rampazzi (2013), elaborazione su dati Banca d Italia, Ibfi. Povertà di reddito: chi ha un reddito equivalente inferiore al 50% del valore mediano (scala dell OCSE modificata). Povertà di reddito e ricchezza: povertà di reddito e ricchezza netta inferiore al 25% del reddito equivalente mediano (quindi insufficiente a sostenere la famiglia alla linea di povertà per 6 mesi).
17 Quota di persone a basso reddito per classe sociale (per cento) Famiglie di operai Famiglie di pensionati 15 Famiglie di autonomi 10 5 Famiglie di impiegati Fonte: stime su dati Banca d Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell OCSE modificata.
18 Quota di persone a basso reddito per nazionalità (per cento) 35 Persone in famiglie con capofamiglia nato all estero Persone in famiglie con capofamiglia nato in Italia Quota di stranieri Fonte: stime su dati Banca d Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell OCSE modificata; soglia al 50% del reddito equivalente mediano.
19 Indice di disuguaglianza di Gini (per cento) Norvegia Islanda Slovenia Svezia Rep. Ceca Slovacchia Paesi Bassi Finlandia Belgio Austria Ungheria Lussemburg Malta Danimarca Cipro Germania Svizzera Francia Polonia Estonia Italia Lituania Regno Unito Irlanda Romania Grecia Spagna Portogallo Bulgaria Lettonia Fonte: Eurostat.
20 Divari territoriali, mercato del lavoro, redistribuzione pubblica
21 Il divario Nord-Sud, 2006 (per cento) 50 Indice di Gini 50 Incidenza della povertà Italia Centro Nord Mezzogiorno 0 Italia Centro Nord Mezzogiorno Redditi nominali Redditi a parità di potere d'acquisto regionali Fonte: Brandolini e Torrini (2010), stime su dati Banca d Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell OCSE modificata; indici regionali di prezzo stimati da Cannari e Iuzzolino (definizione 11).
22 Disuguaglianza retributiva e occupazione (valori percentuali) Indice di Gini (%) Italia Tasso di occupazione (%) Fonte: Brandolini, Rosolia e Torrini (2012), elaborazioni su dati Eu-Silc ed Eurostat. Retribuzioni lorde annue.
23 Disuguaglianza retributiva e occupazione (valori percentuali) Gini(salari) popolazione = 1 [ 1 Gini(salari) dipendenti ] Tasso di occupazione Indice di Gini (%) Italia Tasso di occupazione (%) Fonte: Brandolini, Rosolia e Torrini (2012), elaborazioni su dati Eu-Silc ed Eurostat. Retribuzioni lorde annue.
24 Incidenza della povertà e status lavorativo (valori percentuali) Solo impieghi tradizionali: 1 occupato Solo impieghi tradizionali: 2 o più occupati Meno di 1/3 del totale in impieghi atipici Incidenza media nel 2000 e nel 2010 Oltre 1/3 del totale in impieghi atipici Solo a tempo determinato Altre combinazioni in impieghi atipici Nessun reddito da pensione Presenza di redditi da pensione Fonte: stime su dati Banca d Italia, Ibfi. Ponderazione per individuo e scala di equivalenza dell OCSE modificata. Gli impieghi atipici includono le posizioni a termine e interinali, i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e le occupazioni a tempo parziale dipendenti e indipendenti (meno di 18 ore lavorate settimanali). Gli impieghi tradizionali sono i rimanenti. Le varie forme di impiego sono aggregate, per le persone con più occupazioni e per le famiglie, sulla base delle ore lavorate.
25 la percezione di un peggioramento della condizione giovanile rifletterebbe non tanto le minori opportunità occupazionali, che invece appaiono essere aumentate presumibilmente anche grazie alle riforme introdotte sulla regolazione dei rapporti di lavoro, ma il declino delle condizioni economiche associate e la maggiore incertezza circa le prospettive di carriera. Giorgi, Rosolia, Torrini e Trivellato in Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011).
26 Effetto di imposte e trasferimenti pubblici, 1998 (variazione percentuale dell indice di Gini) Finlandia Danimarca Austria Lussemburgo Belgio Germania Francia Svezia Paesi Bassi Regno Unito Irlanda Spagna Grecia Portogallo Italia Fonte: Immervoll et al. (2006).
27 Prestazioni per famiglia, abitazione, disoccupazione ed esclusione sociale (standard di potere d acquisto pro capite) 1,800 1,600 1,400 1,200 Svezia Francia Germania UE-15 Spagna Regno Unito 1, Italia Fonte: Eurostat.
28 L istruzione
29 Differenziali retributivi tra titoli di studio (retribuzione media di lavoratore con licenza media=100) Laurea licenza media Diploma licenza media Fonte: stime su dati Banca d Italia, Ibfi. Retribuzioni mensili nette. Le linee interpolanti sono medie mobili di 5 termini.
30 Istruzione e disuguaglianza EFFETTO COMPOSIZIONE EFFETTO DIFFERENZIALI DELLA POPOLAZIONE DI REDDITO TRA GRUPPI Valori controfattuali per l'italia con la struttura di: Germania Spagna Regno U. Stati U. (0.141) (0.182) (0.241) (0.277) Valore effettivo per l'italia Numero dei componenti Età del capofamiglia Tipo di famiglia Numero dei percettori Titolo di studio del capofamiglia Numero dei componenti Età del capofamiglia Tipo di famiglia Numero dei percettori Titolo di studio del capofamiglia Fonte: elaborazione su dati Lis. Deviazione logaritmica media del reddito disponibile equivalente (scala di equivalenza dell Ocse modificata) ponderato per persone; 2008 per l Italia, 2007 per gli altri paesi.
31 Quota di persone in famiglie di capofamiglia laureato per classi di reddito (per cento) : 11,8% 1993: 6,7% Decimo più povero 2 decimo 3 decimo 4 decimo 5 decimo 6 decimo 7 decimo 8 decimo 9 decimo Decimo più ricco Fonte: elaborazione su dati Banca d Italia, Ibfi. Reddito disponibile equivalente (scala di equivalenza dell Ocse modificata) ponderato per individui. 0
32 having a literate member in the household can make a substantial difference for each illiterate member in accessing information and accomplishing tasks that require literacy skill. In other words, literate household members generate a positive externality or a kind of public good for illiterate members. K. Basu e J. Foster, On Measuring Literacy, Economic Journal 1998
33 Quota di persone in famiglie con almeno un laureato per classi di reddito (per cento) : 20,9% 1993: 11,5% Decimo più povero 2 decimo 3 decimo 4 decimo 5 decimo 6 decimo 7 decimo 8 decimo 9 decimo Decimo più ricco Fonte: elaborazione su dati Banca d Italia, Ibfi. Reddito disponibile equivalente (scala di equivalenza dell Ocse modificata) ponderato per individui. 0
34 Poca mobilità intergenerazionale
35 Elasticità del reddito dei figli a quello dei padri Fonte: Blanden (2013), Figura 1.
36 l Italia si caratterizza per un elevata immobilità: circa la metà del vantaggio reddituale dei padri si trasmette ai figli. Nel confronto internazionale il nostro paese è, tra quelli sviluppati per i quali sono disponibili delle stime, quello con la minore mobilità intergenerazionale. In termini dinamici, non emergono segnali di un allentamento dei meccanismi di trasmissione intergenerazionale dei redditi e le prospettive economiche delle coorti più giovani continuano a essere significativamente influenzate da quelle dei loro genitori. Mocetti in Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011).
37 In sintesi
38 Fatti e riflessioni (1) Stagnazione prolungata dei redditi medi Regresso generazionale? Possibile Da metà anni 60 fasi di aumento della disuguaglianza, ma nessun periodo prolungato di crescita impatto (ancora) limitato della Grande Recessione Nonostante la stabilità aggregata della distribuzione dai primi anni 90, importanti cambiamenti nelle posizioni relative per classe sociale e nazionalità Livello alto della disuguaglianza nel confronto internazionale La disuguaglianza del reddito non è il risultato di un trend recente: andare alle radici
39 Fatti e riflessioni (2) Determinanti: 1. ampi divari territoriali 2. bassa occupazione 3. poca efficacia perequativa di imposte e trasferimenti Aree di azione per le politiche, in cui maggiore sviluppo e minore disuguaglianza non sempre collidono Stretta relazione tra disuguaglianza e (im)mobilità sociale Cruciale il ruolo dell istruzione ma recidere il condizionamento pesante del background familiare
40 Riferimenti Bartiloro, L. e C. Rampazzi (2013). Il risparmio e la ricchezza delle famiglie italiane durante la crisi, Questioni di Economia e Finanza, n. 148, Roma, Banca d Italia. Basu, K. e J. Foster (1988). On Measuring Literacy, Economic Journal 108: Blanden, J. (2013). Cross-country Rankings in Intergenerational Mobility: a Comparison of Approaches from Economics and Sociology, Journal of Economic Surveys 27: Brandolini, A. e G. D Alessio (2011). Disparità intergenerazionali nei redditi familiari. In Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011). Brandolini, A. e R. Torrini (2010). Disuguaglianza dei redditi e divari territoriali: l eccezionalità del caso italiano. Rivista delle politiche sociali 3: Brandolini, A., A. Rosolia e R. Torrini (2010). The Distribution of Employees Labour Earnings in the European Union: Data, Concepts and First Results. In A. B. Atkinson e E. Marlier (a cura di), Income and Living Conditions in Europe. Luxembourg: Publications Office of the European Union. Giorgi, F., A. Rosolia, R. Torrini e U. Trivellato (2011). Mutamenti tra generazioni nelle condizioni lavorative giovanili. In Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011). Immervoll, H., H. Levy, C. Lietz, D. Mantovani, C. O Donoghue, H. Sutherland e G. Verbist (2006). Household incomes and redistribution in the European Union: Quantifying the equalizing properties of taxes and benefits. in D.B. Papadimitriou (a cura di), The Distributional Effects of Government Spending and Taxation. Basingstoke: Palgrave Macmillan. Mocetti, S. (2011). Mutamenti nella trasmissione intergenerazionale dei redditi dal 1950 al In Schizzerotto, Trivellato e Sartor (2011). Rosolia, A. e R. Torrini (2007). The Generation Gap: Relative Earnings of Young and Old Workers in Italy, Temi di discussione, n. 639, Roma, Banca d Italia. Schizzerotto, A., U. Trivellato e N. Sartor (a cura di) (2011). Generazioni disuguali. Le condizioni di vita dei giovani di ieri e di oggi: un confronto. Bologna: Il Mulino.
41 Grazie per l attenzione!
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