SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI Nadir Nincao

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1 Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da Presentazione Avviso 5/2011 II scadenza SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI Nadir Nincao

2 Studio 2N - Consulenza Ambiente & Sicurezza SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI Nadir Nincao

3 Accordo Stato, Regioni e Provincie Autonome n. 221/esr del 21 dicembre 2011 FORMAZIONE GENERALE

4 Parte prima Inquadramento normativo

5 Fonti del diritto 1. Costituzione e Leggi Costituzionali (art. 139 Cost.), 2. Leggi, Referendum, Decreti Legislativi e Decreti Legge (artt Cost.), 3. Regolamenti, 4. Decreti Pres. Consiglio dei Ministri e Decreti Ministeriali, 5. Usi.

6 Fonti internazionali (art. 11 Cost.) 1. Regolamenti comunitari, 2. Direttive comunitarie, 3. Decisioni, Sono diversi i destinatari; i primi si rivolgono direttamente ai cittadini degli Stati membri, gli altri agli Stati.

7 Dovere giuridico Obbligatorietà della prevenzione: Costituzione, Codice Civile, Codice Penale, La legislazione speciale.

8 Costituzione Art. 4, lavoro, quale diritto fondamentale e inviolabile, 32 salute come diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività, 35 tutela del lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni, 38 mezzi adeguati in caso di infortunio 41 l iniziativa privata non può recare danno..

9 Il Codice Civile Art Tutela delle condizioni di lavoro L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

10 Il Codice Penale Art. 437: Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Art. 451: Omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro. Art. 589: Omicidio colposo. Art. 590: Lesioni personali colpose.

11 La legislazione speciale A partire dalla fine del 1800 circa 470 leggi, circa 100 decreti legislativi, circa 250 DPR (Decreto Presidente della Repubblica), circa 70 DPCM(Decreto Presidente Consiglio dei Ministri), più di 1200 DM (Decreti Ministeriali), regi decreti, circolari, e l EUROPA...

12 La legislazione speciale Statuto dei lavoratori Legge n. 300 del 20/05/1970 art. 9 Tutela della salute e dell integrità fisica. I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionale e di promuovere la ricerca, l elaborazione e l attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica.

13 La legislazione speciale Periodo atti normativi nazionali D.P.R. 27/IV/1955 n. 547: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. D.P.R. 19/III/1956 n. 303: Norme generali per l'igiene del lavoro. D.P.R. 7/1/1956 n. 164: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni.

14 La legislazione speciale A partire dagli anni 90, atti normativi di origine comunitaria. D. Lgs. 19 /9/1994 n. 626:.. miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori.. D. Lgs. 14/8/1996 n. 494:.. sicurezza e salute dei lavoratori nei cantieri temporanei e mobili.. D. Lgs. 10/4/2006 n. 195:..protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione a rumore.. D. Lgs. 25/7/2006 n. 257: protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione a amianto..

15 La legislazione speciale D.Lgs. 09 aprile 2008 n 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. (GU n. 101 del S.O. n.108)

16 La legislazione speciale Legge = obbligo Violazione = sanzione

17 La vigilanza La polizia giudiziaria, I pubblici ufficiali, ASL, INAIL (ISPESL), Ispettorato, ARPA, VVF, ecc.

18 Parte seconda Organizzazione della prevenzione in azienda

19 I soggetti obbligati Chiunque. Soggetti particolari: D.D.L., Dirigenti, Preposti, Lavoratori, Progettisti e Venditori, Medico competente. Ciascuno in base ad attribuzioni e competenze.

20 I soggetti obbligati Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.

21 I soggetti obbligati Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa.

22 I soggetti obbligati Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

23 I soggetti obbligati Datore di lavoro: Fornire risorse necessarie, Disposizioni per organizzare sicurezza, Valutazione del rischio, Designazioni, Controllo di risultato.

24 I soggetti obbligati Dirigenti: Attuazione delle disposizioni, Vigilanza sul rispetto delle stesse, Programmazione della sicurezza.

25 I soggetti obbligati Preposti: Verifica, Conduzione, Segnalazione, Formazione.

26 I soggetti obbligati Rullo di tamburi

27 I soggetti obbligati Lavoratori

28 I soggetti obbligati Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.

29 DOVERI DEI LAVORATORI Principio di autotutela cura della propria sicurezza e salute e di quella di chi è presente sul luogo di lavoro.

30 DOVERI DEI LAVORATORI 1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

31 DOVERI DEI LAVORATORI 2. I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;

32 DOVERI DEI LAVORATORI d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;

33 DOVERI DEI LAVORATORI f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente.

34 DOVERI DEI LAVORATORI 3. I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l indicazione del datore di lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.

35 Organizzare la prevenzione Struttura: ASPP e RSPP, Addetti antincendio evacuazione primo soccorso, Medico competente, Interlocutore = RLS.

36 Organizzare la prevenzione Responsabile del servizio di prevenzione e protezione: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

37 Organizzare la prevenzione Addetto al servizio di prevenzione e protezione: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all articolo 32.

38 Organizzare la prevenzione Medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto.

39 Organizzare la prevenzione Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.

40 Organizzare la prevenzione Servizio di prevenzione e protezione dai rischi: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all azienda finalizzati all attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori

41 Organizzare la prevenzione RSPP = il consulente di chi deve fare prevenzione dice COSA, COME, PERCHE... NON HA RESPONSABILITA

42 La sorveglianza sanitaria Sorveglianza sanitaria: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell attività lavorativa;

43 La sorveglianza sanitaria... i lavoratori g)si sottopongono ai controlli sanitari.

44 La sorveglianza sanitaria a) Nei casi previsti dalla normativa vigente, dalle direttive europee nonché dalle indicazioni fornite dalla Commissione consultiva di cui all articolo 6; b) Qualora il lavoratore ne faccia richiesta e la stessa sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi lavorativi.

45 La sorveglianza sanitaria a) Visita medica preventiva o preassuntiva, b) Visita medica periodica, c) Visita medica su richiesta del lavoratore, d) Visita medica in occasione del cambio della mansione, e) Visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente.

46 La sorveglianza sanitaria Le visite mediche non possono essere effettuate: b) Per accertare stati di gravidanza; c) Negli altri casi vietati dalla normativa vigente.

47 La sorveglianza sanitaria Il medico competente, sulla base delle risultanze delle visite mediche di cui al comma 2, esprime uno dei seguenti giudizi relativi alla mansione specifica: a) Idoneità; b) Idoneità parziale, temporanea o permanente, con prescrizioni o limitazioni; c) Inidoneità temporanea; d) Inidoneità permanente.

48 La sorveglianza sanitaria Avverso i giudizi del medico competente è ammesso ricorso, entro trenta giorni dalla data di comunicazione del giudizio medesimo, all organo di vigilanza territorialmente competente che dispone, dopo eventuali ulteriori accertamenti, la conferma, la modifica o la revoca del giudizio stesso.

49 Parte terza Soggetti maggiormente esposti

50 Soggetti maggiormente esposti Apprendisti - controllo di un tutor, Minori - divieto di lavori pericolosi, Interinali (Somministrazione), Gestanti e puerpere: vietate alcune attività, valutazione dei rischi.

51 Soggetti maggiormente esposti Lavoratori in particolari condizioni di rischio: Isolamento, Manutentori, Luoghi disagevoli o poco raggiungibili, Lavori su parti in tensione. Portatori handicap

52 Parte quarta La valutazione del rischio e le misure preventive

53 Aspetti normativi Artt. 15 e 17 del D.Lgs 81/08: PRINCIPIO GENERICO (Art.15), OBBLIGO SPECIFICO INDELEGABILE (Art. 17), DOCUMENTABILE.

54 Aspetti normativi Misure generali di tutela: a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza; b) la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell azienda nonché l influenza dei fattori dell ambiente e dell organizzazione del lavoro; c) l eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;

55 Aspetti normativi d) il rispetto dei principi ergonomici nell organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo; e) la riduzione dei rischi alla fonte; f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso; g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;

56 Aspetti normativi h) l utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro; i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; l) il controllo sanitario dei lavoratori; m) l allontanamento del lavoratore dall esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l adibizione, ove possibile, ad altra mansione; n) informazione e formazione adeguate per i lavoratori; o) l informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti; p) l informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

57 Aspetti normativi q) istruzioni adeguate ai lavoratori; r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori; s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l adozione di codici di condotta e di buone prassi;

58 Aspetti normativi u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; v) l uso di segnali di avvertimento e di sicurezza; z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.

59 Il documento di valutazione Documento Standard: Criteri Misure conseguenti e DPI Programma

60 Valutazione del rischio: funzione e modalità INDIVIDUAZIONE, PIANIFICAZIONE, MIGLIORAMENTO, CONTROLLO DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE, PUNTO DI RIFERIMENTO DEL D.D.L. E ALTRI.

61 Chi valuta il rischio DATORE DI LAVORO, in collaborazione con: SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE, MEDICO COMPETENTE.

62 Quando valutare PREVENTIVAMENTE, ALL ATTO DELLA SCELTA DI. NELLA SISTEMAZIONE DEI LUOGHI.

63 Come valutare RISCHIO PERICOLO DANNO ESPOSIZIONE R = Pericolo x Conseguenza x Danno

64 Come valutare Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni

65 Come valutare Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione

66 Come valutare Danno: la perdita di qualsiasi elemento che contribuisca alla conservazione delle salute.

67 Come valutare Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno;

68 Come valutare 1) Suddivisione dell unità organizzativa in ambienti di lavoro. 2) Scelta dell ambiente di lavoro. 3) Compilazione dati generali (n addetti, lay-out impianti), n macchine, denuncia impianti, lavorazioni pericolose, ecc.). 4) Analisi storica e attività di audit. 5) Identificazione dei lavoratori esposti. 6) Identificazione dei pericoli.

69 Come valutare 7) Identificazione dei rischi. 8) Stima/misura delle esposizioni. 9) Stima degli effetti che ne possono derivare. 10) Verifica delle misure di prevenzione e protezione già in atto. 11) Identificazione di eventuali nuove misure di prevenzione e protezione. 12) Programma attuativo delle misure.

70 Come valutare RISCHIO DI NATURA INFORTUNISTICA: Strutture, Macchine, Impianti elettrici, Incendio, esplosioni..

71 Come valutare Aree di transito - Reti e apparecchi gas Spazi di lavoro - Apparecchi di sollevamento Scale - Mezzi di trasporto Macchine - Rischi di incendio ed esplosione Attrezzi manuali - Rischi per la presenza esplosivi Manipolazione oggetti - Rischi. Immagazzinamento oggetti Rischi chimici Impianti elettrici Apparecchi a pressione

72 Come valutare RISCHIO DI NATURA IGIENICO AMBIENTALE: Agenti chimici, Agenti biologici, Agenti fisici

73 Come valutare Esposizione ad agenti chimici Esposizione cancerogeni Ventilazione, climatizzazione Carico di lavoro fisico Esposizione a rumore Esposizione a vibrazioni -Microclima termico -Esposizione a radiazioni -Illuminazione -Carico di lavoro mentale -Lavoro ai VDT -.

74 Come valutare RISCHIO TRASVERSALE (aspetti organizzativi ed gestionali) Organizzazione del lavoro, Fattori psicologici, Fattori ergonomici, Condizioni di lavoro difficili.

75 Come valutare Fase 1: acquisire, raccogliere e censire la documentazione; cioè verificare che le macchine, gli impianti, i processi di lavoro, e gli agenti per i quali la normativa prevede procedure particolari (di progettazione, di collaudo, di verifica, ecc.) risultino in regola. Fase 2: valutare che quanto censito attraverso la raccolta della documentazione risponda alle norme generali ed a quelle specifiche di settore. Fase 3: identificare i potenziali pericoli inerenti il contesto di rischio in esame.

76 Grazie per l attenzione.

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