Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico. 31 dicembre 2012

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1 I Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico 31 dicembre 2012

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3 I Indice Tavola 1 Requisito informativo generale... 5 Tavola 2 Ambito di applicazione...47 Tavola 3 Composizione del patrimonio di vigilanza Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale Tavola 5 Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche Tavola 6 Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell ambito dei metodi IRB Tavola 7 Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB Tavola 8 Tecniche di attenuazione del rischio (CRM) Tavola 9 Rischio di controparte Tavola 10 Operazioni di cartolarizzazione Tavola 11 Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA) Tavola 12 Rischio operativo Tavola 13 Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Tavola 14 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Tavola 15 Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione Glossario / Abbreviazioni Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

4 I Note: Tutti gli importi, se non diversamente indicato, sono da intendere in migliaia di euro. Le informazioni sono riferite all area di consolidamento prudenziale. L eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nel presente documento dipende esclusivamente dagli arrotondamenti. Gli importi non ponderati relativi alle "garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi", sia per la metodologia standard, sia per la metodologia basata su rating interni, sono stati considerati in base all equivalente creditizio, se non diversamente indicato. La produzione del presente documento di Informativa al Pubblico è realizzata in coerenza con specifica Regolamentazione Interna (Regole di Governance di Gruppo), avente ad oggetto "Governance Guideline che definisce principi e regole per la produzione dell Informativa al Pubblico (Pillar III Basilea II)". 4

5 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Tavola 1 Requisito informativo generale Informativa qualitativa Il gruppo UniCredit controlla e gestisce i rischi ai quali è esposto attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico. Il presidio ed il controllo dei rischi di Gruppo sono assicurati dalla funzione Risk Management della Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in particolare attraverso i Portfolio Risk Managers responsabili per i rischi di competenza, in ottica di Gruppo ed interdivisionale. Il modello prevede inoltre uno specifico punto di riferimento per l Italia nella funzione CRO Italy, cui sono state assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, operativi e reputazionali del perimetro Italia, nonché del coordinamento manageriale delle funzioni di Risk Management presso le Entità italiane del Gruppo. Nel corso del 2012 la Competence Line GRM è stata oggetto di analisi e di revisioni organizzative sia a livello Global che Local, finalizzate a: perseguire l adeguamento alle indicazioni normative; migliorare i processi e fare un più efficiente impiego delle risorse; scindere le responsabilità in tema di rischi operativi e di rischi di credito; nell ambito del rischio di credito, scindere ruoli operativi e transazionali da quelli di risk management. Le strutture sono state oggetto di modifiche di assetto e di processo che sono state avviate già nel corso del 2012 e la nuova strutturazione organizzativa, in termini di linee guida e processi, è divenuta ufficialmente operativa dal 14 gennaio In particolare, alla funzione Risk Management sono attribuiti i compiti di: ottimizzare la qualità dell attivo del Gruppo, minimizzando il costo dei rischi, coerentemente con gli obiettivi di rischio / redditività assegnati alle Aree di Business; definire, di concerto con la funzione Planning, Finance & Administration, il risk-appetite del Gruppo e valutare l adeguatezza patrimoniale dello stesso, nel contesto dell Internal Capital Adequacy Process (ICAAP), in conformità ai requisiti di Basilea II, Secondo Pilastro; definire, in conformità agli standard di Basilea II ed ai requisiti di Banca d Italia, norme, metodologie, linee guida, politiche e strategie concernenti la gestione dei rischi di Gruppo, e, in cooperazione con l Organization department, i relativi processi e la loro implementazione; porre in essere un sistema di controllo del rischio creditizio e di concentrazione sia a livello di singole controparti / gruppi economici, sia per cluster rilevanti (quali settori economici / industriali), monitorando e fornendo reportistica sui limiti preventivamente definiti; definire e fornire alle Aree di Business ed alle Entità i criteri per la valutazione, la gestione, la misurazione, il monitoraggio e la reportistica dei predetti rischi e garantire la coerenza dei sistemi e delle procedure di controllo sia a livello di Gruppo che di singola Entità; supportare le Aree di Business nel conseguimento dei loro obiettivi, contribuendo allo sviluppo dei prodotti e dei business (es. innovazione dei prodotti creditizi, opportunità competitive connesse all accordo di Basilea, etc.); verificare, mediante il processo di convalida in fase iniziale e nel continuo, l adeguatezza dei sistemi di misurazione del rischio adottati nell ambito del Gruppo, orientando le scelte metodologiche verso standard qualitativi sempre più elevati e convergenti, appurando la coerenza delle rispettive modalità di utilizzo nell ambito dei processi; porre in essere un adeguato sistema di analisi preventive, in grado di quantificare l impatto sulla struttura economico-finanziaria del Gruppo derivante dal rapido deterioramento del ciclo economico o da altri fattori di shock (c.d. Stress Test). Tale analisi è svolta con riferimento alle singole tipologie di rischio, così come alla loro integrazione e raffronto con il capitale disponibile; creare e diffondere una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo. 5

6 I In conformità all architettura della funzione Risk Management ed al fine di presidiare la capacità di indirizzo autonomo, il coordinamento ed il controllo dei rischi di Gruppo, migliorando l efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e agevolando l interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono operativi specifici Comitati responsabili in materia di rischi, articolati su tre distinti livelli: il Group Risk Committee, responsabile per le decisioni strategiche sui rischi a livello di Gruppo; i Group Portfolio Risk Committees, cui sono assegnati il compito di indirizzare, controllare e gestire i differenti rischi di portafoglio; i Group Transactional Committees, dedicati alla valutazione delle singole controparti / transazioni aventi impatto sul profilo di rischio complessivo. In particolare, il Group Risk Committee si riunisce con funzioni consultive e propositive ai fini della definizione di proposte dell Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione, con riferimento a: risk appetite di Gruppo inclusi obiettivi di capitalizzazione, criteri di allocazione del capitale, capacità di assunzione del rischio, cost of equity e politica dei dividendi nonché limiti di capitale interno; strategie generali per l ottimizzazione dei rischi, linee guida generali e politiche generali per la gestione dei rischi di Gruppo; approvazione iniziale e modifiche sostanziali dei sistemi di controllo e misurazione dei rischi (per i rischi di credito, mercato, operativi ed altri rischi), inclusi possibili piani di azione, processi, requisiti di IT e di "data quality"; struttura dei limiti per tipologia di rischio; politiche strategiche e piani di funding; stima complessiva degli accantonamenti per rischi su crediti ("Loan Loss Provisions"); definizione e revisione periodica dell ICAAP General Framework, del relativo perimetro di applicazione così come del Regulatory Report annuale. Allo stesso modo si riunisce con funzioni deliberative in merito a: la definizione delle linee guida relative alle politiche finanziarie di Gruppo (strategie di gestione dell attivo e del passivo, incluso il profilo della "duration" a livello Gruppo); l allocazione del rischio alle Business Unit ed alle Entità, linee guida e strategie specifiche relative ai rischi e conseguente definizione dei limiti per il raggiungimento degli obiettivi in termini di risk appetite e limiti per tipologia di rischio; cross-border country limit, nell ambito dei poteri delegati; approvazione iniziale e modifiche sostanziali delle metodologie per la misurazione e controllo del Capitale Interno; approvazione di policy, strategie e metodologie per la misurazione ed il controllo del rischio immobiliare, il rischio su investimenti finanziari ed il rischio di business; l'approvazione di piani di intervento in caso di aspetti critici nei sistemi di controllo e misurazione dei rischi evidenziati dai report interni di validazione iniziali e continuativi; l approvazione di azioni / iniziative di business anche di natura strategica al fine di salvaguardare il Gruppo nella fase di allarme di una crisi di liquidità. Il Group Risk Committee riceve inoltre periodicamente informative dai competenti Comitati/Funzioni relativamente ai seguenti temi: progetti di riorganizzazione che riguardano i processi in materia di rischi e/o strutture organizzative coinvolte nelle attività di gestione e controllo dei rischi; reportistica periodica sui rischi (portafoglio, grandi esposizioni, "Loan Loss Provisions", ecc.), compresa quella prevista per le autorità di vigilanza (prima della relativa divulgazione); reportistica sul superamento dei limiti; azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio di Gruppo; reportistica regolare sull'evoluzione degli accantonamenti per rischi su crediti (Loan Loss Provisions); aggiornamento sullo stato di avanzamento delle attività e processi dei progetti di adeguamento agli Accordi di Basilea; argomenti approvati o discussi nei Portfolio Risks Committee; argomenti relativi ai rischi discussi nell ambito di altri comitati di Capogruppo. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

7 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Cultura del Rischio nel Gruppo UniCredit Il sistema finanziario, caratterizzato da livelli di interconnessione sempre maggiori, da regolamentazioni eterogenee, dalla rapida diffusione di informazioni finanziarie time-sensitive e da pool di capitali internazionali (cross-border) altamente mobili, può generare opportunità di business interessanti, ma spesso genera anche rischi notevoli. Infatti, i rischi connessi a improvvisi trasferimenti di capitali all'estero, all elevata volatilità, a contagi finanziari di ampia portata, a grandi insolvenze e, infine, a gravi perdite appaiono essere elevati come non mai nella nostra storia e, perciò, devono essere al centro dei pensieri e delle azioni di ogni risk manager. Il successo delle istituzioni risk-taking in questo contesto dipende principalmente dalla loro capacità di gestione del rischio. I pilastri fondamentali di una gestione del rischio di successo includono la comprensione dei rischi e dei loro effetti sui profitti, sulle perdite e sul bilancio attraverso la creazione di un livello coerente di conoscenze tecniche di base, il rafforzamento della comunicazione a tutti livelli e la creazione di una mentalità che anticipi i cambiamenti del quadro macroeconomico. Al fine di essere preparato per affrontare al meglio queste sfide, UniCredit si è concentrato sulla creazione e sulla crescita di una forte cultura del rischio in tutto il Gruppo: una iniziativa che è stata identificata come uno degli elementi più importanti della gestione del rischio. UniCredit definisce la cultura del rischio come una sensibilità interna, che si estrinseca nei pensieri e nelle azioni quotidiani di tutti i dipendenti della banca, che riflette la conoscenza e il rispetto per il rischio. La cultura del rischio non è intesa solo come un obiettivo, ma come un fattore chiave per raggiungere tutti gli obiettivi dell'impresa. In questo contesto, il Risk Management di Gruppo ha definito delle azioni concrete che contribuiranno a costruire e alimentare una più forte cultura di gestione del rischio. Tra queste: Stabilire un maggiore equilibrio tra la cultura del rischio e la propensione al rischio all interno del Top Management per testimoniarne l'impegno e per collegare tra loro la generazione di reddito e l'esposizione al rischio. Migliorare il lavoro di squadra e la comunicazione tra colleghi coinvolti direttamente o indirettamente dai rischi. Concentrarsi sul Business come "prima linea di difesa ; l azienda sta concentrando la propria attenzione sui clienti solidi, sta attuando la propria strategia di banca commerciale e sta creando relazioni reciprocamente sostenibili sulla base di una approfondita conoscenza e comprensione del business, dei profili e dei potenziali rischi dei clienti. Pianificare sulla base di studi adeguati, incentrati sulla rigorosa analisi dei dati e avendo ben presente tutte le implicazioni in termini di bilancio. Gestire i portafogli in modo proattivo, individuando i problemi in fase iniziale e mettendo in atto azioni correttive per ridurre i rischi e aumentare le garanzie. Ruotare il personale tra le funzioni di business e quelle di controllo e creare dei percorsi di carriera finalizzati a migliorare la conoscenza e l esperienza nella gestione dei rischi. Investire nella formazione e nella creazione di una infrastrutture al fine di creare un livello minimo di conoscenza dei rischi e chiarire politiche e limiti che devono essere rispettati in ogni momento. L'importanza e l'impegno per una cultura del rischio forte sono comunicati regolarmente dal Top Management attraverso diversi canali quali posta elettronica, intranet, radio aziendale, testate interne, messaggi video, incontri del Management Team di Gruppo. Inoltre i programmi di apprendimento e formazione realizzati dalla Risk Academy, così come i suoi workshop ed eventi, costituiscono un ulteriore modo per migliorare e rafforzare il know-how sui rischi, la consapevolezza e la sensibilità per il rischio, nonché per preparare il terreno per la comunicazione e la cooperazione tra il Risk Management, il Business e le altre funzioni del Gruppo. Uno degli elementi chiave della gestione del rischio è il Risk Appetite Framework. Tenere in considerazione la propensione al rischio all interno dei processi del Gruppo è considerato di importanza prioritaria dalla banca per lo sviluppo di una cultura del rischio forte. È uno strumento manageriale chiave avente l obiettivo di definire la propensione al rischio che meglio indirizzi il business della banca, coerentemente con un adeguato livello di rischio, e rappresenta la piena integrazione delle metriche di sensibilità al rischio nei processi di gestione della banca. Il Risk Appetite può essere definito come la variabilità in termini di risultati, sia di breve sia di lungo periodo, che la banca è disposta ad accettare a sostegno di una strategia predefinita. E espresso in termini di dimensioni chiave e, per ognuna di esse, vengono selezionate specifiche metriche al fine di definire un Risk Appetite framework esaustivo. 7

8 I L obiettivo non è impedire l assunzione di rischi, ma perseguire l esecuzione della strategia del Gruppo, coerentemente con la propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione. Il Risk Appetite è una decisione manageriale che tiene conto dei vincoli naturali che derivano dal contesto di mercato e/o dalle Autorità di vigilanza. Questi vincoli rappresentano i limiti ultimi che la banca non dovrebbe superare, mentre i livelli target possono essere definiti al fine di identificare il livello ottimale di rischio che la banca dovrebbe perseguire. Tra i valori dei target e dei limiti possono essere definiti anche dei livelli trigger, che rappresentano segnali di allarme aventi lo scopo di prevenire lo sforamento dei limiti. Le strategie di rischio rappresentano un passaggio fondamentale dell integrazione del Risk Appetite nel business e sono il mezzo attraverso cui il Group Risk Management comunica ed incorpora i target e i limiti delle esposizioni di rischio nell operatività del Gruppo. La definizione delle metriche di Risk Appetite e dei relativi target, trigger e limiti (monitorati regolarmente dalle unità responsabili) è incorporata nel processo di budget e declinata nelle dimensioni rilevanti (per esempio, sulle società del Gruppo). Un processo di escalation è definito allo scopo di assicurare il coinvolgimento del top management in caso di sforamento dei trigger/limiti. Il Modello delle Competenze di UniCredit descrive i comportamenti che le persone di UniCredit devono agire perché la banca realizzi le proprie ambizioni e segua l evoluzione dei bisogni dei propri clienti. Esso si basa su 5 fondamentali, definiti dai vertici del Gruppo, che servono da bussola nei processi decisionali, in ogni situazione professionale. Uno di questi 5 fondamentali riguarda la cultura del rischio. Il "Balance Risk definisce, infatti, i comportamenti chiave per quanto concerne la gestione del rischio quali, ad esempio, il riconoscere tutti i rischi che impattano sul business, il gestirli in modo trasparente e il far crescere una comune consapevolezza del rischio in UniCredit. Il Modello delle Competenze di UniCredit è la base su cui tutti i dipendenti del Gruppo vengono valutati e promossi nell ambito dei processi annuali di valutazione dei risultati (Executive Development Plan, Talent Management Review, Performance Management). Questi comportamenti sono parte dell essenza del Gruppo dando forma al modo di essere UniCredit. Senza alcun dubbio la formazione è fondamentale per la cultura del rischio. Per rafforzare la consapevolezza della gestione del rischio e per approfondire la propria cultura del rischio, UniCredit ha creato la Risk Academy: un'iniziativa realizzata e gestita da una unità dedicata all'interno della competence line del Risk Management di Gruppo, in collaborazione con i centri di competenza per la formazione interni all impresa. La Risk Academy funge da centro di eccellenza per la cultura del rischio e la formazione sui rischi, fornendo un approccio comune e coordinato all apprendimento in tema di rischi. Con la creazione della Risk Academy, il know-how pratico degli esperti si unisce alla formazione più aggiornata. La Risk Academy ha approntato un programma di formazione sui rischi articolato, che risponde alle esigenze di aggiornamento dei professionisti di tutti i livelli con percorsi di studio dedicati che sono disponibili per tutti i dipendenti. La Risk Academy ha, inoltre, un approccio globale. Questa offerta di formazione e di studio è, infatti, disponibile per tutto il Gruppo e i partecipanti provengono dalle sue diverse entità legali e paesi. Questo approccio globale rafforza ulteriormente l'idea di UNA cultura del rischio e sostiene la comprensione dei principali concetti del rischio e il relativo know-how a livello di Gruppo. Poiché la conoscenza del rischio e la cultura del rischio sono composti da molteplici elementi e riguardano diversi livelli, sia di esperienza che di responsabilità, la Risk Academy ha disegnato un offerta formativa articolata: Risk Diploma Path Il Risk Diploma Path si compone di un Core Curriculum - formazione intensiva e on-line - e di 2 Masterclass di livello avanzato, sempre on-line. Il Risk Diploma Path è aperto a tutti i colleghi interessati, sia del Risk Management che non. Il Core Curriculum fornisce un'introduzione alle nozioni fondamentali del rischio e della gestione del rischio, mentre le Masterclass, a cui sia accede una volta superato il Core Curriculum, hanno lo scopo di approfondire la conoscenza del rischio attraverso l'esplorazione di concetti avanzati. Tutti i corsi sono costituiti da moduli di formazione on-line integrati da webinar e videopresentazioni, casi aziendali e test on-line. Il completamento del Risk Diploma Path si concretizza in una certificazione rilasciata in collaborazione con una università riconosciuta a livello internazionale. La formazione on-line è disponibile nelle tre lingue più diffuse in UniCredit. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

9 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Risk Management Learning Labs I Risk Management Learning Labs constano di una formazione intensiva relativa a vari temichiave del rischio. L'obiettivo è quello di migliorare, in modo chiaro e non tecnico, l attenzione verso il rischio, al fine di aumentare la consapevolezza degli aspetti essenziali della gestione del rischio, il suo ruolo e il suo rapporto con il Business e le altre Competence Lines, nonché di rafforzare i cardini del know-how relativo ai rischi. I contenuti includono il rischio di credito, il rischio di mercato, il rischio di liquidità, il rischio reputazionale ed operativo, il rischio legato ai crediti speciali, nonché la governance del rischio e la cultura del rischio. L'approccio formativo si basa su un'esperienza di apprendimento dacollega-a-collega e combina lezioni con attività d aula non tradizionali. I Learning Labs vengono offerti ai dirigenti non appartenenti alla competence line del Risk Management. Risk Master Series Le Risk Master Series si fondano su un esperienza di apprendimento aggiornato il cui l'obiettivo è quello di costruire UNA cultura del rischio. I moduli di formazione sono destinati a: Migliorare il know-how e la professionalità in tema di rischi; Rafforzare la capacità di gestire la complessità e conversazioni difficili; Migliorare la comunicazione e la capacità di leadership; Rafforzare la cooperazione tra Risk Management e Business. Questa percorso formativo su misura è stato progettato per i dirigenti del Risk Management e del Business. Formazione su richiesta I corsi di formazione su richiesta rappresentano un nuovo canale attraverso cui la Risk Academy vuole rispondere alle esigenze e alle richieste specifiche di formazione del Risk Management, del Business e delle altre Competence Line. Tra i temi affrontati figurano il project financing, la risk validation e i crediti speciali. Per rafforzare la cultura del rischio della banca, anche il collegamento tra la retribuzione e il rischio rappresenta un elemento importante. Esso è assicurato attraverso il coinvolgimento della funzione del Risk Management nella determinazione della retribuzione e nella definizione di un quadro esplicito su cui basare la retribuzione rispetto alla struttura della propensione al rischio del Gruppo, così che gli incentivi ad assumere i rischi siano adeguatamente bilanciati dagli incentivi a gestire tali rischi. In particolare, il Consiglio di Amministrazione e il Comitato per la Remunerazione si avvalgono del contributo delle funzioni coinvolte per definire il legame tra profittabilità, rischio e remunerazione all interno dei sistemi incentivanti di Gruppo. Per ulteriori informazioni in merito all allineamento al rischio delle politiche di retribuzione, si faccia riferimento alla Tavola 15 di questo documento. A livello di Gruppo, una caratteristica importante del grande impegno per una cultura del rischio forte è il rinnovato sforzo per promuovere la responsabilità individuale in tema di rischio, compliance e controlli. HR sta contribuendo a questo processo attraverso un piano specifico volto a diffondere in tutto il Gruppo la cultura del rischio, della compliance e del controllo facendo leva sul contesto esistente e sulla realizzazione di iniziative ad hoc. Nel corso degli ultimi anni, HR ha già costruito un contesto teso a migliorare la conoscenza del sistema interno di controllo e responsabilità impostando: norme comportamentali per tutti i compiti e gli inquadramenti all'interno del Gruppo; processi HR globali che tengano in considerazione l approccio al rischio e alla compliance: l Executive Development Plan (EDP il processo annuale di gestione dei risultati/revisione della gestione in UniCredit che coinvolge tutti i dirigenti senior del Gruppo), l Executive Compensation e il Learning & Development. 9

10 I Nel 2012, come parte dell EDP e del piano di incentivazione, il Gruppo ha introdotto una particolare enfasi sul rischio, sulla compliance e sulle componenti di controllo. In questa direzione, due elementi sono già stati posti in essere: all'interno dell EDP, ogni manager ha il compito di effettuare una specifica valutazione qualitativa sulle competenze e sull'atteggiamento verso il rischio nel suo complesso (e su compliance e controllo), sia in termini di auto-valutazione che di valutazione delle proprie risorse; nel quadro del sistema incentivante, il KPI Bluebook (un insieme di obiettivi e linee guida per la valutazione dei risultati che assicura la coerenza con la strategia commerciale, l evoluzione del rischio, il quadro normativo e la misurabilità dei risultati) contiene una specifica categoria di KPI - denominata: "Accrescere la cultura del rischio e del controllo" centrata esclusivamente su indicatori che promuovono la cultura del rischio e del controllo. Nel 2013 ci si concentrerà su ulteriori iniziative per migliorare ancor di più, in modo visibile e concreto, la cultura, la consapevolezza e la responsabilità in tema di rischio e di controllo. Costruire e rafforzare un adeguata cultura del rischio è un processo articolato, che si realizza nel tempo, all interno delle funzioni di business e di controllo. Con la Risk Academy è stato compiuto un importante passo in questo senso. Altri ne seguiranno nel corso del tempo, come ad esempio: rafforzare il legame tra la strategia commerciale, la propensione al rischio e la cultura del rischio; la costruzione del rispetto reciproco; l incremento della credibilità; la creazione di senso di responsabilità; l adozione di un approccio alla gestione dei rischi basato sul buonsenso; la creazione di un percorso di rotazione del personale tra Business e Risk Management, etc. Tutti questi elementi costituiscono il "tessuto" di una cultura del rischio e devono potersi sviluppare nel giusto contesto. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

11 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Rischio di credito Struttura e organizzazione Di seguito viene descritto il nuovo assetto organizzativo, ufficialmente operativo dal 14 gennaio 2013, riguardo al rischio di credito, fissandosi specificatamente su strutture e responsabilità. L organizzazione del rischio di credito in Capogruppo si articola su due livelli: - funzioni aventi responsabilità a livello di Gruppo - funzioni aventi responsabilità a livello Paese. Le funzioni con responsabilità a livello di Gruppo sono: il Group Credit Risk department che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: o Group Credit Risk Policies, a cui è attribuita tra le altre la seguente responsabilità: definire la normativa di Gruppo in materia di rischio di credito o Group Credit Risk Strategies, a cui sono attribuite - tra le altre- le seguenti responsabilità: definire strategie e limiti, svolgere attività di stress test ed analisi di portafoglio; monitorare il rischio di concentrazione creditizio attraverso limiti dedicati; sviluppare metodologie per la misurazione del rischio di credito; o Group Credit Portfolio Management & Risk Reporting, a cui sono attribuite - tra le altrele seguenti responsabilità: predisporre la reportistica necessaria al monitoraggio dell andamento del portafoglio crediti del Gruppo; monitorare il portafoglio creditizio, valutandone la qualità complessiva e gestendo la qualità degli asset buckets più rischiosi analizzare e monitorare il portafoglio Special Credit a livello consolidato il Group Credit Transactions department che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: o o o Group credit Committee Secretariat, responsabile per il supporto, l organizzazione ed il coordinamento delle diverse fasi procedurali e dei flussi informativi per il processo di approvazione e di reportistica riguardante le attività del Group Credit Committe, il Group Transactional Credit Committee e del Group Rating Committee FIBS Credit Transactions responsabile per le controparti Financial Institutions, Banks and Sovereigns (FIBS) - tra le altre attività - di: fornire un parere esperto sulle proposte di credito formulate dalle Entità, operando in qualità di Group Competence Team; deliberare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le proposte di credito poste nei libri della Capogruppo; rilasciare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le Non Binding Opinion di Capogruppo sulle proposte creditizie sottoposte dalle Entità; CIB & Large Credit Transactions, responsabile - tra le altre attività - di: per le controparti diverse da Financial Institutions, Banks and Sovereigns (FIBS), fornire un parere esperto sulle proposte creditizie di competenza del Group Credit Committee o del Group Transactional Credit Committee ; fornire un parere esperto sulle transazioni LPAC (e.g. Project Finance, Acquisition & Leveraged Finance, etc); fornire un parere esperto sulle transazioni relative agli Special Products di tutto il Gruppo, operando in qualità di Group Competence Team; deliberare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le proposte di credito relative agli Special Products poste nei libri della Capogruppo (e.g. ABS, Securitization); 11

12 I fornire un parere esperto sulle proposte creditizie di restructuring e workout di competenza del Group Credit Committee o del Group Transactional Credit Committee ; valutare la proposta di classificazione in restructuring/workout delle pratiche FIBS da sottoporre al Group Credit Committee o al Group Transactional Credit Committee. o Country Risk Analysis & Monitoring responsabile tra le altre attività - di: analizzare e monitorare il rischio Paese; deliberare o raccogliere le proposte relative ai limiti cross-border da sottoporre alle competenti funzioni deliberanti. il Group Risks Control department che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: o o o o Group Wide Credit Methodologies a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: assicurare lo sviluppo, la gestione e la continua evoluzione dei modelli, strumenti di rating, strumenti per la misurazione del rischio di credito del portafoglio complessivo del Gruppo e metodologie per i rischi di credito. Group Basel Program a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: coordinare le attività di attuazione della regolamentazione di Basilea sul rischio di credito ed assicurare la relativa informativa agli Organi di governo aziendale e alle Autorità di Vigilanza. Group Internal Validation a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: convalidare, a livello di Gruppo, le metodologie per la misurazione del rischio di credito, i relativi processi e le componenti di IT e data quality, allo scopo di verificarne la rispondenza sia ai requisiti regolamentari che agli standard interni. Group Rating Desk a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: assegnare i rating ad alcune tipologie di controparti rilevanti (Top Banking e Top Corporate); deliberare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre agli organi deliberativi competenti sulle proposte di modifica di rating relative ai sistemi di rating Groupwide. A livello Paese, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito, nonché lo svolgimento delle attività operative (es. erogazione crediti, monitoraggio andamentale, ecc.) ricadono sotto la responsabilità dei CRO delle controllate. In UniCredit S.p.A., tali funzioni sono assolte dalle strutture organizzative dipendenti dal CRO Italy, che riporta al Group CRO, ed in particolare: il Risk Management Italy department che svolge tra l altro le attività di governo e di controllo dei rischi di credito relativi al perimetro di competenza del Country Chairman Italy (compresi i prodotti di Consumer Finance). Il department, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: o Credit Risk Portfolio Analytics department a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: monitorare e prevedere la composizione della rischiosità di portafoglio crediti in termini di qualità del credito, costo del rischio, RWA ed assorbimento di capitale per il perimetro UniCredit S.p.A. predisponendo la reportistica richiesta. o Credit Policies & Products Italy department a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: definire le regole creditizie di processo/prodotto relative alla fase di erogazione, monitoraggio, restructuring e workout per il perimetro UniCredit S.p.A.. o Credit Risk Methodologies department a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: definizione e gestione delle metodologie riguardanti la gestione del rischio di credito. Tali metodologie si riferiscono ai modelli per la misurazione del rischio di credito per tutti i segmenti di clientela. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

13 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 o Rating Desk Italy unit a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: deliberare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre agli organi competenti in merito alle richieste di modifica del rating relative ai sistemi di rating locali per la misurazione del rischio di credito in capo ai segmenti imprese di UniCredit S.p.A.. il Central Credit Risk Underwriting department a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: o coordinamento delle attività dei Regional Industry Team Leaders, o corretto svolgimento delle attività di delibera dei RIT, o coordinamento e gestione delle attività di erogazione del credito per la clientela UniCredit S.p.A. relativamente ai prodotti di Consumer Finance o attività preparatorie e amministrative per le pratiche da sottoporre all Italian Transactional Credit Committee e all Italian Special & Transactional Credit Committee il Territorial Credit Risk Underwriting department a cui sono attribuite - tra le altre- le seguenti attività (ad esclusione del perimetro di competenze del Central Credit Risk UW): o gestione delle attività di erogazione del credito per la clientela di UniCredit S.p.A., o gestione delle attività di erogazione di competenza del Regional Industry team 6. Si articola nelle seguenti strutture o RIT 6 Real Estate o Local Credit HUB il Loans Administration department a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: o presidio delle attività amministrative post-delibera creditizia/erogazione, o gestione del credito agevolato o attività creditizie e amministrative relative ai Consorzi di garanzia o coordinamento e gestione delle attività di post-erogazione relative ai prodotti Mortgages assicurando la qualità e l integrità del patrimonio informativo e la minimizzazione dei rischi e deliberando le richieste pervenute nell ambito delle proprie autonomie di delibera. Con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture o Loan Administration Network o Mortgages Loans Administration o Subsidized Loans o Confidi & Public Guarantees o Loan Admin Service & Support o Analysis & Advisory Performing o Asseverazioni e PreAnalisi lo Special Credit & Credit Risk Monitoring Italy department a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: o monitoraggio andamentale del rischio di credito, della gestione del recupero dei crediti scaduti e non pagati (ivi compresa la classificazione a incaglio/sofferenza nell ambito delle deleghe stabilite) assicurando l applicabilità e l implementazione delle strategie e delle azioni di recupero; o presidio delle attività finalizzate al contenimento del costo del rischio di credito irregolare e problematico; o delibera nell ambito dei poteri delegati, in merito a posizioni in ristrutturazione o a workout. Il department si articola nelle seguenti strutture: o o o INC portfolio Italy che, con riferimento alla clientela imprese classificata ad incaglio non revocato, ha il coordinamento e la conduzione della strategia creditizia con la finalità di disimpiego della relazione o della riqualificazione della posizione, Special Credit Support & Administration Italy, responsabile del presidio del costo del rischio e dello svolgimento di attività amministrative e contabili di competenza Workout Italy, responsabile, con riferimento alla clientela con esposizioni al di sotto di una determinata soglia, per il coordinamento e la conduzione delle attività di gestione delle posizioni a workout; 13

14 I o o o Restructuring Italy, responsabile con riferimento alla clientela con esposizioni inferiori ad una determinata soglia per il coordinamento e la conduzione delle attività di gestione delle posizioni in restructuring monitorando anche il rispetto degli accordi previsti dal piano di ristrutturazione e degli eventuali covenants previsti Territorial Credit Risk Monitoring Italy responsabile per il coordinamento e la gestione del monitoraggio del credito attraverso il monitoraggio andamentale delle posizioni, la definizione di azioni correttive in coordinamento con il Central Credit Risk Monitoring Italy department. Central Credit Risk Monitoring Italy department responsabile, ad eccezione della clientela individuals, di coordinare e indirizzare le attività di monitoraggio svolte dalle strutture territoriali esercitando attività di delibera; è inoltre responsabile del monitoraggio e della gestione accentrata delle morosità relative alla clientela Private. o Customer Recovery, responsabile di gestire e supportare i processi di monitoraggio, credit collection e classificazione a portafoglio problematico della clientela Individuals, Small Business e Mid Enterpirises o o o Special Credit Legal support, responsabile di fornire supporto Legale specifico/specialistico alle strutture di Special Credit Large / MNC Workout & NCP Management, responsabile per il coordinamento e la conduzione delle attività di gestione delle posizioni in workout con esposizione sopra soglia stabilita Large & MNC Restructuring, responsabile, con riferimento alla clientela con esposizioni superiori ad una determinata soglia, per il coordinamento e la conduzione delle attività di gestione delle posizioni in restructuring monitorando anche il rispetto degli accordi previsti dal piano di ristrutturazione e degli eventuali covenants previsti. Inoltre, con riferimento al rischio di credito sono attivi specifici comitati: il Group Credit Committee, responsabile per la valutazione e la delibera per proposte creditizie di competenza, ivi incluse quelle a restructuring e workout, strategie rilevanti e azioni correttive da assumere (inclusa la classificazione dello stato laddove applicabile) per le posizioni watchlist, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito sul Trading Book, limiti all esposizione per singolo emittente sul Trading Book; il "Group Credit and Cross-Border Risks Committee, responsabile del monitoraggio per i rischi di credito e cross-border a livello di Gruppo, per la presentazione al Group Risk Committee per approvazione o informativa, di strategie, policy, metodologie e limiti relativi ai rischi di credito e cross-border, nonché della reportistica periodica sul portafoglio e il profilo di rischio relativamente a detti rischi; il "Group Transactional Credit Committee", responsabile con funzioni deliberanti, nell ambito dei poteri delegati, (delibere e/o rilascio di pareri non vincolanti alle Entità del Gruppo), e/o funzioni consultive per le pratiche di competenza degli Organi Superiori, per proposte creditizie, comprese le posizioni in restructuring e workout ; strategie ed azioni correttive rilevanti da intraprendere per posizioni in watchlist, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito, limiti all esposizione per singolo emittente sul portafoglio di negoziazione; l Italian Transactional Credit Committee, responsabile con funzioni deliberanti, nell ambito dei poteri delegati, e/o consultive per pratiche competenza degli Organi Superiori, in merito a controparti di UniCredit S.p.A. (ad esclusione di controparti FIBS) per proposte creditizie (incluse le posizioni in restructuring e workout ), stato di classificazione delle posizioni, strategie ed azioni correttive da intraprendere per le posizioni in watchlist, operazioni inerenti il credito su pegno nonché per il rilascio di pareri non vincolanti per le Entità Italiane del Gruppo; il Group Rating Committee, responsabile di assumere decisioni e/o rilasciare pareri non vincolanti alle Entità del Gruppo sulle proposte di modifica del rating; l Italian Special & Transactional Credit Committee, responsabile, nell ambito dei poteri delegati, della valutazione e approvazione o emissione di parere consultivo per pratiche di competenza di Organi superiori, delle posizioni in restructuring e a workout nonché delle posizioni di clienti gestiti dal department Special Credit Italy. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

15 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Governance e policies I rapporti tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo che esercitano attività creditizia, sono disciplinati da specifiche disposizioni di governance che assicurano alla Capogruppo stessa il ruolo di direzione, supporto e controllo, in particolare nelle seguenti aree di attività: politiche creditizie, strategie creditizie, sviluppo dei modelli, validazione dei sistemi di rating, rischio di concentrazione creditizia, rilascio di prodotti creditizi, monitoraggio e reportistica del rischio creditizio di portafoglio. In particolare, le Entità del Gruppo sono tenute a richiedere alla funzione di Group Risk Management apposito parere anteriormente alla concessione/riesame di linee di credito nei confronti di singole controparti/gruppi economici, qualora le medesime linee eccedano predeterminate soglie di importo, anche in riferimento all obbligo di osservanza dei limiti di concentrazione dei rischi creditizi, da porre in relazione al patrimonio di vigilanza. In conformità al ruolo attribuito dalla governance aziendale alla Capogruppo, e specificamente alla funzione Group Risk Management, le General Group Credit Policies, disposizioni generali relative allo svolgimento dell'attività creditizia a livello di Gruppo, dettano le regole ed i principi volti ad indirizzare, disciplinare ed omogeneizzare la valutazione e la gestione del rischio di credito, in linea con i requisiti regolamentari e la best practice di Gruppo. Le disposizioni di carattere generale sono integrate da policy che disciplinano specifiche tematiche (area di business, segmento di attività, tipologia di controparte/transazione, ecc.). Tali documenti si distinguono in due categorie: policy dedicate a tematiche considerate Group-wide, sviluppate dalla Capogruppo e indirizzate a tutte le Entità. Alcuni esempi sono le policy concernenti la clientela FIBS ( Financial Institutions, Banks and Sovereigns ), i limiti Paese, le operazioni di Project Finance e Acquisition & Leveraged Finance, la gestione del collaterale nelle operazioni derivate OTC, pronti contro termine e prestito di titoli, la valutazione, il monitoraggio e la gestione dei limiti di rischio di sottoscrizione per il portafoglio oggetto di sindacazione, le operazioni di Commercial Real Estate Financing (CREF) e Structured Trade and Export Finance (STEF) ; policy sviluppate a livello locale da singole Entità. Tali documenti dettagliano le regole creditizie riferite ad alcune aree geografiche, Entità controllate, ecc., qualora richieste dalle peculiarità del mercato locale, e hanno validità nel rispettivo perimetro di competenza. A livello di singola Entità e di Capogruppo (qualora necessario), le policy sono ulteriormente dettagliate tramite Istruzioni Operative, che declinano regole e istruzioni specifiche per l operatività quotidiana. Le policy creditizie hanno di norma un approccio di tipo statico e sono aggiornate all occorrenza. Pertanto sono da integrare con le Strategie creditizie che, aggiornate con frequenza almeno annuale, definiscono con quali clienti / prodotti, in quali segmenti industriali e aree geografiche, l Entità / il Gruppo intende sviluppare il proprio business creditizio. 15

16 I Metodologie di gestione e misurazione Generalmente, il rischio di credito rappresenta il rischio di incorrere in una perdita di valore, riferita ad un'esposizione creditizia, derivante da un inatteso deterioramento del merito di credito della controparte. Ai fini della sua misurazione, il rischio di credito è definito come il rischio di incorrere in perdite derivanti dalla possibilità che una controparte, beneficiaria di un finanziamento ovvero emittente di un'obbligazione finanziaria (obbligazione, titolo, ecc.), non sia in grado di adempiere ai relativi impegni (rimborso a tempo debito degli interessi e/o del capitale o di ogni altro ammontare dovuto (rischio di default)). In senso più ampio, il rischio di credito può essere definito anche come la perdita potenziale riveniente dal default del prenditore / emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria, a causa del deterioramento della sua qualità creditizia. Su quest ultimo aspetto il Gruppo sta esplorando nuovi approcci che considerino la componente di rischio di credito del banking book soggetta a variazioni di valore. La misurazione del rischio di credito viene effettuata sia a livello di singola controparte / transazione, sia a livello dell intero portafoglio. Gli strumenti ed i processi a supporto dell attività creditizia nei confronti di singoli prenditori, tanto nella fase di erogazione quanto in quella di monitoraggio, comprendono il processo di assegnazione del rating, differenziato in base alle peculiari caratteristiche dei differenti segmenti di clientela / prodotto, al fine di assicurare il massimo livello di efficacia. La valutazione del merito creditizio di una controparte, in sede di esame della proposta di affidamento, scaturisce dal processo di analisi dei dati finanziari e di quelli qualitativi (posizionamento competitivo dell'azienda, struttura societaria ed organizzativa, ecc.), caratteristiche geo-settoriali, comportamentali a livello di Entità e di sistema bancario (ad es. Centrale dei rischi), al fine di pervenire all'assegnazione di un rating, da intendersi quale definizione della probabilità di default (PD) della controparte medesima, con un orizzonte temporale di un anno. Il monitoraggio sistematico è incentrato sulla cosiddetta gestione andamentale che, sulla base di tutte le informazioni disponibili, di fonte interna ed esterna, esprime un punteggio ( scoring ) che rappresenta una valutazione sintetica di rischiosità di ciascun cliente monitorato. Tale punteggio è ottenuto grazie ad una funzione statistica che sintetizza le informazioni a disposizione, tramite un insieme di variabili rivelatesi significative nell individuare, nel lasso temporale dei dodici mesi, l evento del default. ll rating interno o il grado di rischiosità assegnata alla controparte / transazione, entra nel calcolo dei livelli deliberativi; vale a dire che, a parità di importi da erogare, le deleghe di poteri conferite per l'esercizio dell'attività creditizia ai competenti Organi si riducono progressivamente in funzione dell'accentuarsi della rischiosità del cliente. Il modello organizzativo adottato prevede l esistenza di una funzione dedicata, indipendente dalle funzioni commerciali e di erogazione, cui è assegnata la responsabilità di gestire l attuazione di un processo cosiddetto di override, cioè dell eventuale correzione del giudizio automatico espresso dal modello. Il merito di credito di ciascuna controparte viene rivisto almeno su base annuale, tenendo in considerazione le nuove informazioni acquisite. Ogni controparte è valutata nell ambito anche dell'eventuale gruppo di appartenenza considerando, di regola, il teorico rischio massimo dell intero gruppo economico. Oltre alle metodologie riassunte nei sistemi di rating, la funzione Risk Management utilizza modelli di portafoglio in grado di misurare il rischio di credito a livello aggregato e, nel contempo, di individuare il contributo di singole porzioni di portafoglio o singole controparti alla posizione di rischio complessiva. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

17 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 I parametri di misurazione del rischio di credito a livello di portafoglio sono fondamentalmente tre, calcolati e valutati su un orizzonte temporale di dodici mesi: Expected Loss (EL) Credit Value at Risk (Credit VaR) Expected Shortfall (ES). Al fine di individuare il Credit VaR a livello di portafoglio, viene specificata la distribuzione delle perdite a livello dello stesso; questa è costituita dalle probabilità di ottenere differenti valori di perdita su un determinato orizzonte temporale ( discrete loss case ). Il valore di perdita associato alla relativa probabilità è dato dal prodotto della percentuale di perdita in caso di default (LGD) e le esposizioni in default (EAD) dei singoli obbligati, considerando le correlazioni tra i default. La perdita attesa (EL) costituisce il valore della perdita media a livello di portafoglio aggregato, dovuto al potenziale manifestarsi dell inadempienza degli obbligati. La perdita attesa a livello di portafoglio è data dalla somma delle perdite attese dei singoli obbligati, che possono essere determinate attraverso il prodotto di PD x LGD x EAD, ed è indipendente dalle correlazioni tra i default a livello di portafoglio. La perdita attesa è di norma computata come componente di costo. Il Value at Risk rappresenta la soglia monetaria di perdita superata solo per un prefissato valore di probabilità (VaR con livello di confidenza 1-α UniCredit ha fissato α =0,03% ovvero utilizza un intervallo di confidenza del 99,97%). Il Capitale Economico è derivato dal Value at Risk sottraendone la perdita attesa ed è un input per la determinazione del Capitale Interno a copertura delle perdite potenziali derivanti da tutte le fonti di rischio. Il VaR è ampiamente utilizzato quale misura del rischio di portafoglio ma non fornisce alcuna informazione concernente le perdite potenziali nel caso in cui i limiti di VaR siano superati. Tale indicazione è invece fornita dall Expected Shortfall (ES) che rappresenta il valore atteso delle perdite che eccedono la soglia di VaR. Il Credit VaR di portafoglio e l ES dipendono significativamente dalla correlazione tra i default e possono essere ridotti attraverso un adeguata diversificazione del portafoglio. I modelli di portafoglio creditizio forniscono misure di capitale economico riallocato sulle singole controparti componenti i portafogli esaminati e sono alla base delle misure di performance rettificate per il rischio. Le misure di capitale economico (basate sul Credit VaR) rappresentano, inoltre, un input fondamentale per la predisposizione ed applicazione delle strategie creditizie, per l analisi dei limiti creditizi e di concentrazione dei rischi. Il motore di calcolo del capitale economico viene altresì utilizzato per analisi di stress testing sul portafoglio creditizio, partendo da variabili macroeconomiche che influenzano i diversi segmenti di clientela per Paese, dimensione, ecc. Tutti i sopra citati parametri di rischio sono soggetti ad una validazione iniziale e ad un regolare processo di monitoraggio, con riferimento a ciascun sistema di rating, in tutte le sue componenti: modelli, processi, sistemi IT e data quality. La finalità è di attestare la conformità dei sistemi, unitamente a quella di porre in evidenza aree di possibile miglioramento, così come eventuali disallineamenti nelle metodologie che possano comportare rischi di non perfetta comparabilità nelle misure prodotte. Anche il modello interno di Credit VaR è oggetto di valutazione nell ambito della validazione del Secondo Pilastro di Basilea II. 17

18 I Strategie creditizie e Rischio di Concentrazione Le Strategie Creditizie di Gruppo (GCRS) rappresentano uno degli strumenti di gestione avanzata del rischio di credo. Partendo dagli obiettivi di budget e dalle previsioni a livello di settore, le GCRS forniscono un insieme di linee guida e di target operativi relativi all'evoluzione del portafoglio crediti (nuova erogazione di credito), tali da migliorare il rapporto rischio-rendimento del portafoglio globale. L'analisi si sviluppa a livello di Paese, Divisione e Settore. L obiettivo delle strategie creditizie è duplice: definire l evoluzione del portafoglio che minimizza l impatto complessivo del rischio di credito considerando la rimuneratività attesa, in linea con i criteri di Gruppo in tema di allocazione del capitale e di creazione di valore; fornire supporto alle competenti funzioni/divisioni della Capogruppo e delle Società del Gruppo. La definizione delle strategie creditizie avviene sintetizzando le analisi di rischio effettuate top-down, con la visione di portafoglio delle funzioni di business, attraverso uno stretto coordinamento tra le strutture di capogruppo e quelle locali della funzione di Risk Management. La definizione delle strategie creditizie avviene utilizzando le principali metriche di rischio di credito al fine di garantire una corretta e prudenziale gestione del rischio di portafoglio. Parallelamente, talune informazioni qualitative, relative a specifiche iniziative manageriali o a previsioni sull andamento settoriale dei diversi territori e divisioni, vengono inglobate e trasformate in variabili di input nei modelli di gestione del portafoglio creditizio. Per quanto attiene specificamente la gestione dei rischi di portafoglio, particolare rilevanza è posta al rischio di concentrazione creditizio, considerata l importanza dello stesso sul totale delle attività creditizie. Tale rischio di concentrazione, coerentemente con la definizione fornita dalla normativa di Basilea II, si configura come una singola esposizione o un gruppo di esposizioni tra di loro correlate, potenzialmente in grado di produrre perdite tali da minacciare la solidità del Gruppo o la sua capacità di proseguire nello svolgimento della normale operatività. Al fine di individuare, gestire, misurare e monitorare il rischio di concentrazione, le funzioni preposte in Capogruppo presidiano la definizione ed il monitoraggio di specifici limiti creditizi, volti al controllo di due differenti tipologie di rischio di concentrazione: esposizioni creditizie di importo rilevante in capo ad una singola controparte o ad un insieme di controparti economicamente correlate (c.d. bulk risk for Multinationals, Financial Institutions and Banks); esposizioni creditizie verso controparti appartenenti al medesimo settore di attività economica (sectorial concentration risk). Più in generale, nell ambito delle strategie creditizie, le analisi di vulnerabilità e quelle a supporto della Capital Adequacy sono svolte tramite degli stress test riferiti al rischio di credito (Primo e Secondo Pilastro). Le simulazioni di stress test costituiscono parte integrante della definizione delle strategie creditizie. Con l utilizzo degli stress test è possibile effettuare una nuova stima di alcuni parametri di rischio tra cui probabilità di default (PD), Perdita Attesa (EL), capitale economico e RWA, nell ipotesi di scenari macroeconomici e finanziari estremamente avversi ma plausibili. I parametri sottoposti a stress test sono utilizzati non solo per fini regolamentari (relativamente al Primo e Secondo Pilastro), ma anche quali indicatori gestionali di vulnerabilità del portafoglio di ogni singola Entità, linea di business, area / settore, gruppo economico o altro raggruppamento rilevante, nella condizione di una fase negativa del ciclo economico. In conformità alle disposizioni regolamentari, gli stress test sono effettuati con cadenza regolare su scenari di stress aggiornati e comunicati sia all Alta Direzione sia all Organo di Vigilanza. In aggiunta alle attività ordinarie, simulazioni ad hoc sono effettuate a fronte di specifiche richieste da parte dell Organo di Vigilanza. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

19 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Strumenti di attenuazione del rischio di credito Il Gruppo utilizza una pluralità di tecniche di mitigazione del rischio di credito volte a ridurre le perdite potenziali derivanti dall attività creditizia nell eventualità di default dell obbligato principale. In tale ambito ed in conformità alla International Convergence of Capital Measurement and Capital Standards - A Revised Framework (Basilea II), il Gruppo è fortemente impegnato a soddisfare tutti i requisiti necessari alla corretta applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM) in relazione ai differenti approcci adottati Standardizzato, IRB Foundation (F-IRB) o IRB Avanzato (A-IRB) - ai fini sia gestionali interni sia del loro riconoscimento per il calcolo dei requisiti patrimoniali. Con specifico riferimento alle tecniche di mitigazione del rischio, sono in vigore linee guida generali di Gruppo emesse dalla Capogruppo al fine di definire regole e principi comuni per l indirizzo, il governo e la gestione standardizzata delle tecniche di mitigazione del rischio in linea con i principi di Gruppo, le best practice e in conformità con i requisiti regolamentari in materia. Ad integrazione delle linee guida generali sulle tecniche di mitigazione del rischio, le singole Entità hanno emanato normative interne, specificando processi, strategie e procedure per la gestione delle garanzie. In particolare tali normative dettagliano le regole per l ammissibilità, la valutazione e la gestione delle garanzie, assicurandone la validità, l opponibilità giuridica, la tempestività di realizzo in conformità con il sistema giuridico locale di ciascun Paese. Le singole Entità hanno inoltre realizzato attività di assessment sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla compliance delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell ambito dei processi di applicazione dei sistemi di rating interni, per verificare la presenza di una documentazione adeguata e di procedure formalizzate per l utilizzo delle tecniche di mitigazione del rischio ai fini del calcolo del capitale regolamentare. Secondo la policy creditizia, le garanzie - reali o personali - possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi dell autonoma capacità di rimborso del debitore principale. Per tale ragione, oltre alla più ampia analisi del merito creditizio e dell autonoma capacità di rimborso del debitore principale, esse sono oggetto di specifica valutazione ed analisi per il ruolo di fonte sussidiaria di rimborso dell esposizione debitoria. Le principali tipologie di garanzie reali utilizzate a supporto del credito dalle Entità del Gruppo sono principalmente le immobiliari, sia residenziali che commerciali, le garanzie finanziarie (inclusi i depositi in contante, le obbligazioni, azioni e quote di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM)). Altri tipi di garanzie reali (pegno su merci o su crediti e polizze vita) sono meno comuni. Il Gruppo si avvale, inoltre, di accordi bilaterali di netting per operazioni di derivati (tramite la sottoscrizione di accordi ISDA e CSA), pronti contro termine e prestito titoli. ll sistema di gestione delle tecniche di mitigazione del rischio di credito è parte integrante del processo di approvazione e monitoraggio del credito, che supportano ampiamente i controlli di qualità, la valutazione delle garanzie e la corretta categorizzazione ai fini di stima della LGD. Controlli e relative responsabilità sono debitamente formalizzati e documentati in norme interne e procedure operative. Inoltre sono stati implementati processi per il presidio di tutte le informazioni utili all'identificazione e la valutazione delle garanzie ed il loro corretto inserimento nei sistemi. Nel processo di acquisizione delle garanzie il Gruppo attribuisce particolare rilevanza ai processi e al sistema dei controlli per il rispetto dei requisiti legali ( certezza giuridica ) dei contratti, nonché alla valutazione della congruità della garanzia e, nel caso delle garanzie personali, della solvibilità e del profilo di rischio del fornitore di protezione. Per le garanzie reali il processo di valutazione è governato da principi prudenziali, sia con riferimento all utilizzo di valori di riferimento di mercato che all applicazione di opportuni scarti al fine di evitare che in caso di escussione si verifichino perdite inattese. I processi di monitoraggio delle garanzie sono volti ad assicurare il mantenimento fino alla scadenza dei requisiti di ammissibilità, sia generali sia specifici, previsti dalle policy creditizie, dalla normativa interna e dai requisiti dell Organo di Vigilanza in materia. 19

20 I Attività di reporting e di monitoraggio L obiettivo fondamentale delle attività di reportistica e monitoraggio del portafoglio creditizio, effettuate dalla funzione Group Risk Management, è quello di analizzare le principali componenti del rischio di credito (quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), migrazioni, costo del rischio, ecc.), al fine di adottare tempestivamente tutte le possibili contromisure a livello di portafoglio complessivo, parziale o di singole controparti. La funzione Group Risk Management è responsabile della reportistica attinente al rischio di credito a livello di portafoglio consolidato, sia su base periodica sia sulla base di richieste ad hoc (da parte dell Alta Direzione, dell Autorità di Vigilanza o da parte di controparti esterne quali agenzie di rating), con l obiettivo di analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, onde poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune iniziative correttive. L andamento del portafoglio di rischio di credito viene analizzato con riferimento ai principali drivers (quali la crescita e gli indicatori dei parametri di rischio), ai diversi segmenti di clientela, alle realtà locali, ai settori industriali, nonché all andamento del portafoglio in default ed alla relativa copertura. Le attività di portfolio reporting a livello di Gruppo sono condotte in stretta collaborazione con i CRO (Chief Risk Officer) delle singole Entità e i Credit Risk Portfolio Managers che, all interno del rispettivo perimetro, implementano le loro specifiche attività di reporting. Con decorrenza dal 14 gennaio 2013, le attività di reporting e monitoraggio vengono principalmente effettuate da due Unità dedicate di Group Risk Management denominate Group Risk Reporting e Credit Risk Portfolio Analytics all interno del Group Credit Risks Department. L Unità di Group Risk Reporting è responsabile del consolidamento della reportistica dei principali rischi (Rischio di Credito, Mercato, Liquidità e Operativo) a livello di Gruppo, effettuata utilizzando i dati e le informazioni fornite dalle strutture dedicate del Group Risk Management. L Unità di Credit Risk Portfolio Analytics è, invece, responsabile della reportistica riguardante il rischio di credito del Gruppo a livello di settori e singoli portafogli. Nel corso del 2011 e del primo semestre del 2012 le attività di reporting sono state ulteriormente affinate grazie ad un intensa attività di fine tuning dei processi per la raccolta e il consolidamento dei dati, attività questa già avviata negli ultimi mesi del È stato così possibile conseguire un significativo miglioramento in termini di qualità delle informazioni rappresentate e dei processi a supporto dei report consolidati quali, ad esempio, l ERM - Enterprise Risk Management Report. Inoltre, le unità dedicate al reporting nell ambito dei portafogli e dei settori di attività hanno contribuito a monitorare le posizioni esposte a rischio di credito all interno dei propri perimetri di competenza. L intera attività di monitoraggio che è finalizzata ad individuare ed a reagire in modo tempestivo a possibili deterioramenti della qualità del credito delle controparti, invece, è stata ulteriormente rafforzata con strutture dedicate del Group Risk Management che si occupano della reportistica volta ad analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, al fine di poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune azioni correttive. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

21 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Rischio di mercato Il rischio di mercato deriva dall effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche. La gestione del rischio di mercato nel gruppo UniCredit ricomprende, perciò, tutte le attività connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della struttura patrimoniale, sia nella Capogruppo, sia nelle singole società che compongono il Gruppo stesso. Il modello in essere garantisce la capacità di indirizzo, coordinamento e controllo di alcuni rischi aggregati (cosiddetti Portfolio Risks), tramite centri di responsabilità dedicati (Portfolio Risk Managers), interamente focalizzati e specializzati su tali rischi, in ottica di Gruppo e interdivisionale. In base a tale organizzazione le strutture di primo riporto al Group Risk Management, dedicate al governo dei rischi di mercato, sono: Group Trading Risks, per quanto concerne il rischio di mercato relativo alle posizioni presenti nel Trading Book; Group Balance Sheet & Liquidity Risk per quanto concerne il rischio di mercato relativo al Banking Book. Strategie e Processi di Gestione del Rischio Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per l assunzione dei rischi di mercato definendo, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assunti, l allocazione del capitale per la Capogruppo stessa e per le società controllate. In aggiunta al Group Risk Committee, in relazione al governo dei Rischi di Mercato, i Comitati responsabili in materia sono i seguenti: Group Market Risk Committee; Group Assets & Liabilities Committee. Il Group Market Risk Committee è responsabile per il monitoraggio dei Rischi di Mercato a livello di Gruppo, per la valutazione dell impatto delle transazioni approvate dai competenti organi che influiscono in maniera significativa sul profilo complessivo del portafoglio del Rischio di Mercato, per la presentazione al Group Risk Committee per approvazione o informativa, di strategie relative al Rischio di Mercato, policy, metodologie e limiti nonché della reportistica periodica sul portafoglio del rischio di mercato. Il Comitato è responsabile inoltre di garantire la coerenza delle policy, metodologie e prassi operative riguardo al rischio di mercato, nelle diverse Divisioni/ Business Unit ed Entità. Controlla e monitora il Group market risk portfolio. Il Group Assets and Liabilities Committee è responsabile per il monitoraggio del rischio di liquidità, di cambio (FX) e di tasso d interesse del Banking Book, per la presentazione al Group Risk Committee per approvazione o informazione delle strategie per la gestione di asset e liabilities (incluso il profilo di duration a livello di Gruppo) e della visione complessiva del posizionamento di Gruppo in termini di ALM, nonché delle strategie, policy, metodologie e limiti per i rischi di liquidità, cambio e tasso d interesse del Banking Book. Il Comitato è inoltre responsabile di assicurare la coerenza di politiche, metodologie e prassi operative per i rischi di liquidità, di cambio e di tasso d interesse di Banking Book nell ambito dei diversi Regional Liquidity Center, Divisioni/ Business Unit ed Entità, con l obiettivo di ottimizzare l utilizzo delle risorse finanziarie quali liquidità e capitale e di riconciliare la richiesta delle stesse con le strategie di business nell ambito dell intero Gruppo. Monitora inoltre l evoluzione degli asset e liabilities per l intero Gruppo e l esecuzione del piano di funding. Analizza l impatto delle oscillazioni dei tassi di interesse, dei vincoli di liquidità e le esposizioni ai cambi. 21

22 I Portafoglio di Negoziazione Il Portafoglio di Negoziazione include le posizioni in strumenti finanziari o materie prime detenute a fini sia di negoziazione sia di copertura di altri elementi del Portafoglio di Negoziazione stesso. Per poter essere sottoposti al trattamento di capitale del Portafoglio di Negoziazione, gli strumenti finanziari devono essere liberi da restrizioni contrattuali sulla loro negoziabilità oppure il rischio relativo deve poter essere totalmente immunizzabile. Inoltre, le posizioni devono essere frequentemente e accuratamente valutate e il portafoglio deve essere gestito in maniera attiva. Il rischio che il valore di uno strumento finanziario (attività o passività, liquidità o strumento derivato) cambi nel tempo è determinato da cinque fattori di rischio di mercato standard: Rischio di credito: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei credit spread; Rischio di corso azionario: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa delle variazioni dei prezzi di azioni o indici; Rischio di tasso d'interesse: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di interesse; Rischio di tasso di cambio: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di cambio; Rischio di prezzo delle materie prime: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei prezzi delle materie prime (ad esempio: oro, greggio). Il gruppo UniCredit gestisce e monitora il rischio di mercato mediante due insiemi di misure: Global Market Risk measures: o Value at Risk (VaR), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio in un determinato periodo per un determinato intervallo di confidenza; o Stressed VaR (SVaR), che rappresenta il VaR potenziale di un portafoglio soggetto ad un periodo di dodici mesi di significativo stress finanziario; o Incremental Risk Charge (IRC), che rappresenta il capitale regolamentare mirato a coprire le perdite creditizie (rischi di default e migrazione) che possono verificarsi in un portafoglio in un determinato periodo e per un determinato intervallo di confidenza; o Comprehensive Risk Measure (CRM), che rappresenta il capitale regolamentare mirato a coprire le perdite creditizie non incluse nell'irc (come ad esempio gli effetti stocastici legati al tasso di recupero e di correlazione per gli strumenti derivati strutturati) che possono verificarsi in un portafoglio in un determinato periodo e per un determinato intervallo di confidenza; o Loss Warning Level (LWL), che è definito come la P&L economica cumulata su un periodo di 60 giorni lavorativi di un'unità di rischio; o Combined Stress Test Warning Level (STWL), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio calcolata sulla base di uno scenario di stress. Granular Market Risk measures: o Sensitivities, che rappresentano la variazione nel valore di mercato di uno strumento finanziario a causa dei movimenti dei fattori di rischio di mercato rilevanti. Sulla base di queste misure, sono definiti due insiemi di limiti: Global Market Risk limits (Loss Warning Levels, Combined Stress Test Warning Level, VaR, SVaR, IRC, CRM): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere consistenti con il budget di ricavi assegnato e la risk taking capacity assunta; Granular Market Risk limits (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai Global Market Risk limits ed operano in maniera consolidata in tutte le Entità (ove possibile); al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i Granular Market Risk limits mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli risk factor o l'eccessiva esposizione verso risk factor che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

23 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Portafoglio Bancario Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio Bancario sono il rischio di Credit Spread, il rischio tasso d interesse e il rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli di Stato detenuti ai fini di liquidità. Il rischio di Mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk. Il contributo principale all esposizione di Credit Spread è legato al rischio Sovrano italiano per gli investimenti del Perimetro Italia. La seconda componente, il rischio tasso di interesse, gestita con la finalità di stabilizzare il margine d Interesse. L esposizione è misurata in termini di sensitività al valore economico e al margine d interesse. Su base giornaliera le funzioni di tesoreria gestiscono il rischio tasso derivante dalle transazioni commerciali mentendo l esposizione entro i limiti fissati dai Comitati di Rischio. L esposizione è monitorata e misurata su base giornaliera dalle funzioni di Risk Management. Il Comitato Asset & Liability Management è responsabile della strategia di gestione del rischio tasso per il Portafoglio Strategico, inclusa la decisione di investire la posizione di passività non onerose, al netto delle attività non fruttifere. La strategia applicata mira a minimizzare il rischio sul margine d interesse per la Banca. Questo implica che gli investimenti siano effettuati secondo un profilo di replica del portafoglio di Free Equity, dove la scelta dell esatto profilo di scadenza da perseguire è deciso dal Comitato Asset & Liability Management. Anche la strategia di investimento delle poste a vista ha come obiettivo la stabilizzazione dei margini, mediante investimenti più a lungo termine. Questo vale per tutti i regional centres. Il Comitato di Asset & Liability Management decide il profilo di scadenza che si ritiene più adeguato a proteggere il margine di interesse della Banca. Il profilo di scadenza delle poste a vista può essere diverso per i diversi regional centres, poiché tiene conto delle differenze locali, così come l attuazione della strategia di investimento. La strategia di Gestione del rischio tasso è fissata considerando anche i principali impatti derivanti da estinzione anticipata sulle attività. Tale fenomeno riveste maggiore rilevanza nel portafoglio mutui del perimetro italiano e tedesco. Il profilo di estinzione anticipata è stimato a partire dai dati storici e da analisi di trend. Si adottano quindi strumenti di copertura che replichino perfettamente tale profilo. Per i mutui italiani il modello comportamentale per la stima dell estinzione anticipata prevista costituisce la base per la copertura del fenomeno di pre-payment. Il rischio convessità a causa dell'incertezza dei risconti viene valutata attraverso analisi di scenario. Il rischio di rimborso anticipato del portafoglio mutui tedesco è meno rilevante a causa delle commissioni dovute in caso di pagamento anticipato di un mutuo. Ad ogni modo tale esposizione è integralmente coperta da swaption. Al contrario il rischio di rimborso anticipato nel portafoglio crediti austriaco e polacco è considerato residuale, dunque nessuna strategia di copertura viene applicata a tale rischio. La strategia di gestione della posizione del rischio di tasso di interesse riferita al perimetro di Banking Book è poi rivista, almeno su base mensile, dal Group ALCO. Il coinvolgimento del comitato in materia di gestione del rischio di tasso di interesse include: settaggio e monitoraggio dei limiti; strategie di copertura; linee guida e policies; decisioni relative al Funds transfer pricing; metodologie e misurazione del rischio. È importante notare che il Group ALCO delibera in merito alle linee guida ed al Risk Framework per i regional centres. I comitati ALCO a livello di singolo regional centre delineano il processo relativo al loro perimetro, mentre il Group ALCO monitora la posizione complessiva. Risk Management propone i limiti che richiedono la approvazione da parte del Group Risk Committee. La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente a investimenti di capitale in valuta estera. L'attuale strategia è quella di non coprire il capitale da tale rischio. La politica generale è quella di coprire l'esposizione relativa a dividendi e Profit&Loss in valuta estera, tenendo conto del costo di copertura e delle condizioni di mercato. Tale fonte di rischio è più rilevante per Bank Pekao e le controllate dei Paesi CEE. L'esposizione FX è coperta con contratti Forward e opzioni, classificati contabilmente nel portafoglio di negoziazione. Tale regola generale è valida per la Holding e Sub-holding. Anche tale strategia di copertura è valutata dai Comitati di Rischio su base periodica. 23

24 I Struttura ed organizzazione Portafoglio di Negoziazione Con riferimento al governo dei rischi di trading book, ovvero il rischio di mercato originato dalle funzioni del Gruppo autorizzate a gestire posizioni di trading, è stato costituito il Group Trading Risks department, responsabile del governo e del controllo di tali rischi a livello di Gruppo, attraverso la definizione delle strategie e dei limiti, la redazione di Normativa di Gruppo in materia, il monitoraggio della relativa implementazione presso le Entità del Gruppo, lo sviluppo di metodologie per la misurazione di tali rischi, lo svolgimento delle attività di stress test e l analisi del portafoglio. Il citato department è inoltre responsabile del coordinamento manageriale, limitatamente al proprio perimetro di competenza, delle corrispondenti funzioni presso le Entità del Gruppo, secondo quanto previsto dalle normative interne ( GMGR 1 e GMGR Evolution ) e dell indirizzo della scelta delle corrette metodologie/modelli di pricing degli strumenti finanziari, attraverso il coordinamento delle attività per lo sviluppo delle librerie di pricing e per l integrazione delle stesse nei sistemi di front office. Tale presidio è garantito attraverso una struttura organizzativa del department che si articola, in particolare, nelle seguenti unità: Market Risk Management department, responsabile del governo ed il controllo dei rischi di mercato del Gruppo, attraverso: o la definizione di strategie, dei limiti di rischio, lo svolgimento delle attività di stress test e l analisi del portafoglio; o il controllo del rischio di mercato di UniCredit S.p.A. ed a livello consolidato. Il department si articola nelle seguenti strutture: o Group Market Risk Management unit, responsabile di coordinare il processo iterativo (in cooperazione con le funzioni di Market Risk delle Entità del Gruppo) per la definizione dell insieme di limiti globali e granulari da sottoporre, per approvazione, ai Comitati ed Organi decisionali competenti, a livello locale e di Capogruppo; effettuare la supervisione giornaliera ed i controlli di secondo livello a livello di Gruppo dell attività di monitoraggio dei limiti globali e granulari del portafoglio di trading di Gruppo effettuato dalle funzioni di market risk control di ogni Regional Center (es. UniCredit Bank AG, UniCredit S.p.A., Unicredit Bank Austria 50), attivando i processi di escalation in caso di raggiungimento/superamento dei limiti, identificando inoltre le corrette contromisure e/o azioni di mitigazione, ove necessario; analizzare il P&L giornaliero, sulla base dei report forniti dalle Entità; supportare il team Products and Portfolio Market Risk Management, Special Projects & Support nella definizione dell Independent Price Verification (IPV) e dei Fair Value Adjustments (FVA) a livello di Gruppo per strumenti non quotati o illiquidi e produrre i controlli di conformità di mercato degli strumenti illiquidi valutare i rischi di mercato connessi ai nuovi prodotti, fornendo la Non Binding Opinion sull emissione degli stessi; contribuire alla gestione delle attività connesse alla Indipendent Price Verification (IPV) a livello di Gruppo per strumenti non quotati o illiquidi; fornire alle competenti funzioni di Group Risk Management Operating Office department i dati relativi ai rischi di mercato ai fini della predisposizione del report ERM; fornire a Risk Integration i dati necessari per monitorare e pianificare il risk appetite e l EVA. 1 Group Managerial Golden Rules TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

25 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 o o Products Evaluation Special Projects & Support unit, responsabile di: fornire un adeguato supporto alla Banca per le attività connesse all applicazione della MiFID, che richiedono l utilizzo della metodologie sviluppate dal Risk Management; definire il programma di stress test, attraverso la definizione di nuovi scenari, l aggregazione dei risultati degli stress test forniti dalle Entità del Gruppo, l analisi dei risultati degli stress test e l identificazione delle adeguate azioni correttive (es. azioni di mitigazione del rischio, costituzione di nuovi scenari); monitorare e gestire i rischi di mercato per le attività relative a portafogli non core svolgendo attività di de-leveraging / de-risking; gestire iniziative speciali relative al rischio di mercato; assicurare il reporting sui rischi di mercato, in coordinamento con le competenti funzioni di Group Risks Operating Office department, fornendo una rappresentazione aggiornata, a livello di Gruppo, dei rischi in oggetto, sia in scenari normali che in scenari di stress; definire le Global Rules relative alla valutazione degli strumenti finanziari a livello di Gruppo, monitorandone il recepimento presso le Entità; analizzare, per ciascun asset class (e.g. Equities and Commodities, Rating and FX, Credit and Bonds), la congruità dei criteri per la valutazione degli strumenti finanziari; definire e monitorare i limiti di rischio su modelli di portafoglio e building blocks; controllare i dati di performance dei modelli di portafoglio e building blocks calcolati dal PB Global Investment Strategy (GIS) department; approvare le classificazioni e/o richieste di modifica o integrazione proposte da PB Global Investment Strategy (GIS) department relative agli strumenti finanziari presenti nel Common Instrument Classification (CIC) Management System. Market Risk Policies, Methodologies & Architecture unit, responsabile di: sviluppare metodologie per la gestione dei rischi di mercato (ad esempio VaR, Stressed VaR, Incremental Risk Charge, Comprehensive Risk Measure, Credit Counterparty Risk, Expected Positive Exposure, etc. ) garantendo coerenza di modelli all interno del Gruppo e calcolare le metriche in collaborazione con le relative strutture delle Entità; provvedere alla redazione della Normativa di Gruppo in materia di rischi di trading; verificare la coerenza delle policy operative in materia di rischi di mercato definite dalle Entità del Gruppo con le strategie e con la Normativa di Gruppo definite da Group Trading Risks department; monitorare, in coordinamento con Group Risk Policies secondo le modalità definite dalla regolamentazione interna, l'approvazione e recepimento presso le Entità del Gruppo delle Group Rules in materia di rischio di mercato; monitorare i risultati di back testing svolti dalle Entità e del back testing consolidato; sviluppare prototipi per nuove tecnologie per la gestione dei rischi di mercato; costruire ed aggiornare, in collaborazione con le relative strutture delle Entità, l infrastruttura per la gestione dei dati di mercato e documentare e monitorare i relativi processi (raccolta, gestione ed immagazzinamento dei dati); agire quale punto di riferimento relativamente alla comunicazione con le Autorità di Vigilanza, i revisori esterni e le rating agency per quanto riguarda i modelli di rischio di mercato del Gruppo; fornire a Risk Integration i dati necessari per monitorare e pianificare il risk appetite. 25

26 I Portafoglio Bancario Il presidio dei rischi di mercato del Banking Book ricade sotto la responsabilità dell unità Balance Sheet Risks Control facente parte del Group Risk Management. Le responsabilità dell unità comprendono: provvedere alla redazione della Normativa di Gruppo in materia di rischio di bilancio relativamente al Banking Book; verificare la coerenza delle policy operative definite dalle Entità del Gruppo in materia di rischi di bilancio relativamente al Banking Book con le strategie e con la Normativa di Gruppo definite dal department; proporre agli Organi competenti i limiti per la gestione dei rischi di bilancio relativi al Banking Book, provvedendo altresì alla relativa sub-allocazione, al fine di mantenere il profilo di rischio del Gruppo all interno del quadro di risk appetite approvato dal Consiglio di Amministrazione e dagli altri organi competenti; monitorare il rispetto dei limiti per i rischi di bilancio relativi al Banking Book e di liquidità di medio-lungo termine fissati dagli organi competenti a livello di Gruppo e di regional center e proporre azioni correttive per mantenere il profilo di rischio del Gruppo all interno del risk appetite approvato dal Consiglio di Amministrazione; assicurare la sostanziale armonizzazione a livello di Gruppo delle architetture di analisi e misurazione utilizzate per la gestione del rischio tasso di interesse e i modelli comportamentali; monitorare la corretta applicazione del fund transfer price tra le diverse Unit e i diversi Regional Centres di Gruppo. Sistemi di misurazione e di reporting Portafoglio di Negoziazione Nel corso del 2012 il Gruppo UniCredit ha continuato a migliorare e consolidare i modelli di rischio di mercato al fine di misurare, rappresentare e controllare opportunamente il profilo di rischio del Gruppo. Negli ultimi tre anni, in accordo con le linee guida e le normative del Comitato di Basilea, sono stati sviluppati, sia al fine del calcolo del capitale regolamentare sia a fini manageriali, modelli per la misura del rischio di mercato allo stato dell'arte, quali Stressed VaR, Incremental Risk Charge e Comprehensive Risk Measure. Il monitoraggio di detti profili di rischio è stato reso ancor più efficace attraverso l'introduzione di limiti di rischio granulari che si aggiungono a quelli di VaR in relazione alle principali attività dell investment banking. All interno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal Gruppo UniCredit nell ambito del market risk management è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. Il dipartimento Market Risk Management è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. Il principale strumento utilizzato dal Gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l approccio della simulazione storica. Per ulteriori dettagli sui modelli di valutazione del rischio si faccia riferimento alla Tavola 11. Gli standard di reportistica sui rischi di mercato sono fissati dal Group Risk Committee su indicazione della funzione di Market Risk. Il Market Risk Management definisce gli standard di reportistica sui rischi di mercato, in termini sia di contenuti sia di frequenza, e fornisce puntualmente informazioni al Top Management ed alle autorità di vigilanza sul profilo di rischio di mercato a livello consolidato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

27 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 In aggiunta al VaR ed alle misure di rischio previste da Basilea II, gli stress test sono un efficace strumento di gestione del rischio, in quanto forniscono ad UniCredit la indicazione di quanto capitale potrebbe essere necessario per assorbire perdite in caso di forti shock finanziari. Lo stress testing è parte integrante dell Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP), dove si richiede ad UniCredit di eseguire uno stress testing rigoroso e forward-looking al fine di identificare possibili eventi o cambiamenti nelle condizioni di mercato che possano ripercuotersi in maniera sfavorevole per la banca. Portafoglio Bancario La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel Banking Book risiede presso gli Organi competenti della Banca. Per esempio, la Capogruppo è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul Banking Book a livello consolidato. In quanto tale, definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello di Gruppo. La misura di rischio di tasso di interesse per il Banking Book riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, le due prospettive diverse ma complementari prospettive riguardano: Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi della banca, cioè i flussi attesi dell attivo meno quelli del passivo; una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1bp. Questa misura è riportata ai comitati competenti al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200bp. Una variabile di controllo da questo punto di vista è Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse. Income perspective: l analisi si concentra sull impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un indicazione dell impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi. Per tali scenari di tasso lo 0% è considerato come limite minimo per shock negativi, considerando anche l attuale contesto di tassi minimi. A completamento di tali analisi si considerano anche le sensitività a scenari addizionali di minore e maggiore pendenza della curva dei tassi (shock non paralleli). Oltre il set di limiti e livelli di allerta per il rischio tasso, misure dell esposizione e relative restrizioni sono in atto anche per le altre fonti di rischio di mercato, come rischio di cambio, rischio azionario, rischio di valore a causa di variazioni degli spread creditizi. Inoltre, attraverso le misure di sensitività economica e altri indicatori granulari, questi tipi di rischio sono catturati in un Value at Risk che include tutti i fattori di rischio di mercato. Queste misure di Value at Risk sono basate su simulazione storica. 27

28 I Politiche di copertura e di attenuazione del rischio Portafoglio di Negoziazione Su base mensile un insieme di indicatori di rischio è fornito al Group Risk Committee attraverso l Enterprise Risk Management Report; questi includono gli utilizzi di VaR, Stressed-VaR, IRC, CRM, le Sensitivities ed i risultati degli Stress tests. Allo stesso tempo il superamento dei limiti è riportato sia al Group Market Risk Committee che al Group Risk Committee, laddove il processo di escalation è normato dalla Policy Globale "Limiti del Rischio di Mercato" che definisce la natura delle varie soglie/limiti applicati come gli organismi competenti da coinvolgere per stabilire il più appropriato piano di azione per ricondurre le esposizioni nei limiti approvati. Un focus, se richiesto, è fornito di volta in volta sull attività di specifici ambiti di business al fine di assicurare il più elevato livello di comprensione e di discussione dei rischi in date aree che sono ritenute meritevoli di particolare attenzione. Portafoglio Bancario In sede di ALCO si discutono su base mensile i principali fattori di rischio di mercato. Il comitato decide la strategia da adottare con l ottica di stabilizzare il margine. La funzione Risk Management di Gruppo riporta al comitato le misure di rischio relative al portafoglio Bancario sotto un ottica di margine e di valore economico. Tale funzione propone e monitora i set di limiti e warning level che sono stati preventivamente approvati dai rilevanti organi competenti. Violazioni di tali limiti e warning levels, se presenti, vengono riportati agli Organi suddetti. Di conseguenza, il procedimento di escalation si attiva in linea con le procedure descritte nella Policy, per implementare le misure più appropriate al fine di ristabilire l esposizione all interno dei limiti approvati. Le operazioni strutturali di copertura dal rischio di tasso di interesse al fine di attenuare l esposizione verso il business della clientela sono eseguite dalle funzioni di Tesoreria. Le operazioni strategiche del perimetro di Banking Book possono essere eseguite dal dipartimento di Asset and Liability Management - ALM. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

29 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Rischio di liquidità Il rischio di liquidità identifica l eventualità che il Gruppo possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per consegna) attuali e futuri, previsti o imprevisti senza pregiudicare l operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria. I principi fondamentali I Liquidity Centre L obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. A tale scopo, il Gruppo si attiene scrupolosamente alle disposizioni normative e regolamentari imposte dalle Banche Centrali e dalle autorità nazionali dei vari paesi in cui opera. Oltre a soddisfare i requisiti legali e regolamentari locali, tramite la Capogruppo e sotto la supervisione del Group Risk Management, sono state definite politiche e metriche da adottare a livello di Gruppo, al fine di garantire che la posizione di liquidità di ciascuna Entità risponda ai requisiti dello stesso. Per tali ragioni, l organizzazione del Gruppo è basata su criteri di tipo manageriale, definiti coerentemente con il concetto di Liquidity Centre. I Liquidity Centre sono Entità Legali che intervengono in base alla responsabilità che ad esse compete quali sub-holding nella gestione della liquidità. Essi: intervengono nel processo di gestione e concentrazione dei flussi di liquidità delle varie Entità che ricadono all interno del loro perimetro; sono responsabili dell ottimizzazione del processo di funding effettuato nei principali mercati locali e del coordinamento dell accesso ai mercati di breve e di lungo termine da parte delle Entità sottostanti al loro perimetro; infine, sono responsabili, a livello locale, dell implementazione delle regole sulla liquidità di Gruppo, in conformità con le Guideline di Governance di Gruppo e con le vigenti norme locali. Un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di soggetto responsabile della supervisione e del controllo. In tema di liquidità tale ruolo consiste nel guidare, coordinare e controllare tutti gli aspetti riguardanti la liquidità dell intero Gruppo. La Capogruppo agisce, inoltre, come Liquidity Centre per il perimetro italiano. Il principio di autosufficienza Questo tipo di organizzazione favorisce la self-sufficiency del gruppo permettendo l accesso ai mercati a livello locale e globale in modo controllato e coordinato. Coerentemente alle politiche di Gruppo, gli eccessi di liquidità strutturale generata in un Regional Liquidity Centre possono essere trasferiti alla Capogruppo a meno che non sussistano impedimenti legali. Il cosiddetto Large Exposure Regime, valido in Europa, oltre a norme specifiche valide a livello nazionale come il German Stock Corporation Act, sono esempi di vincoli legali alla libera circolazione di fondi nell ambito di un Gruppo bancario transnazionale 2. 2 Anche le previsioni di Banca d Italia, Circolare 263, prevede che le riserve di liquidità siano mantenute presso tutte le Entità del Gruppo al fine di minimizzare il trasferimento di riserve liquide (Titolo V, capitolo 2, Sezione III. 7 penultimo paragrafo) 29

30 I Come principio generale, il Large Exposure Regime, implementato a partire dal 31 Dicembre 2010, limita le esposizioni bancarie ad un ammontare massimo pari al 25% del capitale: questa regola si applica anche alle esposizioni infragruppo. Tuttavia, tale direttiva è stata implementata in maniera non uniforme nei vari paesi Europei. In alcuni paesi CEE è valido il limite massimo del 25% del capitale, ma in altri paesi CEE sono presenti regole più stringenti (ad esempio, in Serbia); in Austria, sulla base della normativa nazionale, il limite massimo del 25% del capitale non si applica alle esposizioni verso la società madre, se domiciliata in un paese dell Area Economica Europea; infine, in Germania l Autorità di Vigilanza nazionale ha previsto una procedura attraverso cui è possibile richiedere l esenzione dall obbligo di rispetto del limite previsto dal Large Exposure Regime per le esposizioni infragruppo. In assenza di limiti ufficiali validi a livello nazionale, le Autorità di Vigilanza austriaca e tedesca si riservano la facoltà di valutare il livello di esposizione caso per caso. Nell attuale contesto economico, in alcuni dei paesi in cui il gruppo si trova ad operare, le Autorità di Vigilanza stanno adottando misure volte a ridurre l esposizione del proprio sistema bancario nazionale verso altre giurisdizioni con potenziali impatti negativi sulla capacità del Gruppo di finanziare le proprie attività. In tale contesto è previsto nell ambito delle Group Liquidity Policies un ulteriore principio per migliorare la sana e prudente gestione della liquidità; ad ogni Entità legale (in particolare quelle situate in un paese differente da quello in cui risiede il Liquidity Center di riferimento) è richiesto di aumentare l autosufficienza relativa alla liquidità sia in condizioni normali sia in condizioni di stress, incentivando ogni Entità a fare leva sui propri punti di forza, in termini di prodotti e mercati, in modo da ottimizzare il costo del funding per il Gruppo. Questo tipo di organizzazione garantisce che le Entità appartenenti al Gruppo siano auto-sufficienti, accedendo ai mercati della liquidità, globali e locali, in maniera controllata e coordinata. In tal modo si rende possibile ottimizzare i) i surplus ed i deficit di liquidità tra le Entità appartenenti al Gruppo ii) il costo complessivo del funding a livello di Gruppo. Ruoli e responsabilità Sono state identificate a livello di Gruppo, tre strutture principali per la gestione della liquidità: la competence line del Group Risk Management, la funzione Finanza (nella competence line Planning, Finance & Administration), e la funzione Tesoreria (inclusa nella Business Unit Markets ), ognuna con ruoli e responsabilità differenti. In particolare, le funzioni operative sono proprie di Finanza e Tesoreria, mentre la funzione Risk Management ha responsabilità di controllo e reportistica indipendente rispetto alle funzioni operative (in linea con quanto stabilito da Banca d Italia nella circolare 263). Più specificamente, la Tesoreria agisce come organo di coordinamento nella gestione dei flussi finanziari infra-gruppo, derivanti dai deficit/surplus di liquidità delle varie Entità appartenenti al Gruppo, e applica gli appropriati tassi di trasferimento alle transazioni infra-gruppo. Espletando tali funzioni, la Tesoreria garantisce un accesso al mercato disciplinato ed efficiente. L ottimizzazione del rischio di liquidità è perseguita stabilendo limiti specifici per l attività bancaria standard di trasformazione delle scadenze a breve, medio e lungo termine. Tale processo è implementato nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di ciascun paese e delle policy e regole interne delle Società del Gruppo tramite modelli di gestione adottati nei Liquidity Centre individuali. I modelli sono sottoposti ad analisi condotte dal Risk Management locale o dalla struttura equivalente con le stesse responsabilità, di concerto con la funzione di Risk Management del Gruppo al fine di garantire il rispetto delle metriche e degli obiettivi definiti dal Liquidity Framework del Gruppo. Inoltre, le regole regionali devono essere conformi ai requisiti normativi e regolamentari nazionali. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

31 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Sistemi di misurazione e reporting del rischio Tecniche di misurazione del rischio Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress test della liquidità e misure complementari (principalmente attraverso una serie di rapporti, quali ad esempio: prestiti/depositi, indebitamento). In particolare, le analisi dei dati di gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti: giornalmente, una metodologia basata sul mismatch degli sbilanci di liquidità controlla il rischio di liquidità di breve termine derivante da scadenze dall overnight fino a 3 mesi; mensilmente, i gap ratio controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per le scadenze pari all anno o superiori. Le metriche di liquidità La Liquidity Framework del Gruppo si basa sul Liquidity Risk Mismatch Model, caratterizzato dai seguenti principi fondamentali: Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi; Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l anno. L obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine, ottimizzando contestualmente il costo del funding. Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano un eccellente strumento per valutare le potenziali vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni. In tale contesto, la Capogruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali per il Gruppo, proteggendo così le Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze. Gestione della liquidità di breve termine L obiettivo della gestione della liquidità consolidata di breve termine è di garantire che il Gruppo resti nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi. Le misure standard adottate a tal fine sono: gestione dell accesso ai sistemi di pagamento (gestione della liquidità operativa); gestione dei pagamenti da effettuare e monitoraggio delle riserve di liquidità e del livello di utilizzo delle stesse (analisi e gestione attiva della maturity ladder). Questi principi sono applicabili a livello di Gruppo e a livello di ciascun Liquidity Centre. Il Gruppo adotta anche il Cash Horizon come indicatore sintetico dei livelli di rischio relativi alla posizione di liquidità a breve termine; tale indicatore viene monitorato attraverso la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita che comportano un impatto sulla base monetaria. Il Cash Horizon identifica il numero di giorni, al termine dei quali l Entità in esame non è più in grado di onorare le proprie obbligazioni, così come rappresentate nella Maturity Ladder operativa, una volta esaurita la Counterbalancing Capacity disponibile. L obiettivo del Gruppo nel corso dell anno è stato quello di garantire un Cash Horizon pari ad almeno tre mesi. Il Cash Horizon è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. Al momento vengono anche effettuate varie analisi di sensitivity, quali la quantificazione dell impatto di un cash-in / cash-out pari a 1 bn e a 2 bn sul Cash Horizon o la stima delle esigenze di liquidità derivanti da un possibile downgrade. 31

32 I Gestione della liquidità strutturale L obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è di limitare le esposizioni al rifinanziamento sulle scadenze superiori all anno, riducendo così i bisogni di rifinanziamento sul più breve termine. Il ratio di Liquidità Strutturale oltre l anno è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. Le misure standard adottate a tal fine sono: la redistribuzione delle scadenze delle operazioni di finanziamento, per ridurre le fonti di funding meno stabili, ottimizzando contestualmente il costo della raccolta (gestione integrata della liquidità strategica e della liquidità tattica); finanziare la crescita tramite attività strategiche di funding, stabilendo le scadenze più appropriate (Yearly Funding Plan); conciliare i requisiti di funding a medio-lungo termine con l esigenza di minimizzare i costi diversificando le fonti, i mercati nazionali, le valute di emissione e gli strumenti impiegati (realizzazione del Yearly Funding Plan). Stress test della liquidità Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento e/o movimento, in una serie di variabili finanziarie, esercitano sulla condizione finanziaria di un istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un istituzione. In particolare, i risultati degli stress test vengono utilizzati per: valutare l adeguatezza dei limiti di liquidità sia in termini quantitativi che qualitativi; pianificare e attuare operazioni sourcing alternative al fine di controbilanciare i deflussi di cassa; strutturare/modificare il profilo di liquidità degli asset del Gruppo; fornire supporto allo sviluppo del liquidity contingency plan. Al fine di eseguire Stress test uniformi in tutti i Centri di Liquidità, il Gruppo adotta una metodologia centralizzata di Stress testing in base alla quale ogni Liquidity Centre è tenuto a riprodurre lo stesso scenario sotto il coordinamento del Group Risk Management tramite l attivazione di procedure locali. Ai singoli Liquidity Centre è consentito avvalersi di modelli comportamentali statistici/quantitativi, purché essi siano convalidati dal Risk Management locale o struttura equivalente con le stesse responsabilità. Periodicamente, il Gruppo riproduce scenari di liquidità e conduce analisi di sensitivity, queste ultime valutando l impatto esercitato sulla condizione finanziaria di un istituzione da un movimento in un particolare fattore di rischio, senza identificare la fonte dello shock, mentre i test di scenario tendono a considerare le ripercussioni di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo chiaramente un evento di stress ipotetico e consistente. Scenari di liquidità A livello macro, il Gruppo identifica tre diverse classi fondamentali di potenziale crisi di liquidità: crisi correlata al mercato (sistemica, globale o settoriale): Market Downturn Scenario. Tale scenario consiste in un improvvisa turbolenza in un mercato monetario e di capitali che potrebbe essere causata dalla chiusura (o dall accesso limitato) del sistema di mercato/regolamento, da eventi politici critici, crisi regionale, credit crunch, ecc.; specifica del Gruppo o di parte di esso: crisi del titolo, scenari di declassamento del merito di credito; il presupposto potrebbe essere il rischio operativo, evento connesso al peggioramento della percezione del rischio reputazionale del gruppo e ad un declassamento del rating di UniCredit S.p.A.; una combinazione della crisi di mercato e di quella specifica: scenario combinato. Il periodo di sopravvivenza relativo al Combined Liquidity Stress Test scenario è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. I risultati dello Stress test possono evidenziare la necessità di stabilire limiti specifici riguardo, ad esempio, tra gli altri, il finanziamento non garantito, il rapporto fra flussi di cassa netti e la Counterbalancing Capacity, il rapporto tra titoli eligible e non-eligible. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

33 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Modelli comportamentali per le poste dell attivo e del passivo Il gruppo UniCredit ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle posta dell attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi. Più specificatamente, la modellazione dell'attivo e del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Gli esempi includono i prestiti con opzione integrata e poste a vista. Per i prestiti con opzioni implicite, come i mutui, il profilo di ammortamento prende in considerazione eventuali pagamenti anticipati previsti mentre per gli elementi a vista le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali stime prendono in considerazione fattori come lo studio della viscosità delle poste in bilancio nel tempo. Monitoraggio e reportistica I limiti a valere sulla liquidità a breve termine ed il Cash Horizon sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base giornaliera. I ratio di liquidità strutturale e l eventuale mancato rispetto dei limiti sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base mensile. Il periodo di sopravvivenza e i risultati dei Liquidity Stress Test sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base settimanale. Mitigazione del rischio Fattori di mitigazione È nozione generalmente accettata che il rischio di liquidità non possa essere mitigato dalla disponibilità di capitali. Pertanto, il rischio di liquidità non incrementa l utilizzo di Capitale Economico ma è comunque considerato un importante categoria di rischio anche ai fini della determinazione della propensione al rischio del Gruppo. I principali fattori di mitigazione della liquidità per il Gruppo sono: un accurata pianificazione della liquidità sul breve e medio-lungo termine sottoposta ad un attività di monitoraggio mensile; un efficiente Contingency Liquidity Policy (CLP) caratterizzata da un Contingency Action Plan (CAP), fattibile e aggiornato, da attuare in caso di crisi di mercato; un liquidity buffer per far fronte a deflussi di cassa inaspettati; solidi stress test aggiornati periodicamente e condotti di frequente. Piano di Funding Il Funding Plan ricopre un ruolo fondamentale nella gestione generale della liquidità influenzando sia la posizione di breve termine che la posizione strutturale. Il Funding Plan, definito a tutti i livelli (es. di Gruppo, di Liquidity Centre e di Entità Legale), è sviluppato in coerenza con una analisi sostenibile di utilizzi e fonti sia sulla posizione a breve, sia strutturale. Uno degli obiettivi dell accesso ai canali di mediolungo termine è inoltre quello di evitare pressioni sulla posizione di liquidità a breve termine. Il Funding Plan deve essere aggiornato almeno annualmente e deve essere approvato dal Consiglio di Amministrazione. Inoltre, deve essere allineato con il processo di definizione del Budget e con il Risk Appetite Framework. La Capogruppo è responsabile per l accesso al mercato per gli strumenti di capitale di Gruppo. La Capogruppo, attraverso la funzione di Planning Finance and Administration (PFA), coordina l accesso al mercato da parte dei Liquidity Centre e delle Entità, mentre i Liquidity Centre coordinano l accesso delle Entità che appartengono al proprio perimetro. 33

34 I Ogni Entità o Liquidity Centre, sotto la responsabilità della funzione di PFA, può accedere ai mercati per il finanziamento di medio e lungo temine, in modo da incrementare l autosufficienza, sfruttare le opportunità di mercato e la specializzazione funzionale, tutelando l ottimizzazione del costo dei finanziamenti del Gruppo. La funzione di PFA è responsabile per la elaborazione del Funding Plan. La funzione di Risk Management ha la responsabilità di rilasciare una valutazione indipendente del Funding Plan. Anche se i ratios di vigilanza di Basilea 3 come il Liquidity Coverage Ratio (LCR) non sono ancora stati definiti, il Gruppo UniCredit sta già prendendo in considerazione queste metriche come parte integrante del processo globale di gestione della liquidità. La necessità di soddisfare le metriche di Basilea 3 viene gestito nell'ambito del Funding Plan di Gruppo, nonché attraverso il framework del Risk Appetite di Gruppo per mezzo di una metrica dedicata: il Core Banking Book Funding Gap 3. Contingency Liquidity Policy del Gruppo Una crisi di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, è stato definito un modello di governo degli eventi da attivare efficacemente in caso di crisi seguendo una procedura approvata. Ai fini di un azione tempestiva, è necessario predefinire una serie di azioni di mitigazione. A seconda della situazione, alcune di queste azioni possono essere in seguito approvate ed eseguite. La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresenteranno un valido strumento per l individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicator (EWI), l organizzazione può addirittura riuscire ad attenuare gli effetti di liquidità già nelle prime fasi della crisi. Le crisi di liquidità sono solitamente caratterizzate da un rapido sviluppo e i segnali che le precedono possono essere di difficile interpretazione, quando non addirittura inesistenti; è quindi importante individuare con chiarezza i player, i poteri, le responsabilità, i criteri di comunicazione e la reportistica, al fine di incrementare significativamente la probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Una crisi di liquidità può essere classificata come sistemica (es. evento di crollo complessivo del mercato monetario e di capitali) o specifica (es. specifica della banca) o una combinazione di entrambe. L obiettivo della Contingency Liquidity Policy di Gruppo è di assicurare l attuazione tempestiva di interventi efficaci fin dal principio (dalle prime ore) di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso: attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità; coerente comunicazione interna ed esterna; una serie di azioni di liquidità disponibili in stand-by per mitigare gli effetti negativi; una serie di early warning indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi. Una parte fondamentale della Contingency Liquidity Policy è costituita dal Contingency Funding Plan. Questo piano consiste in un insieme di azioni di gestione potenziali ma concrete. Tali azioni devono essere descritte in una lista che le racchiuda insieme con gli strumenti, gli importi ed i tempi di esecuzione volti a migliorare la posizione di liquidità della banca durante i tempi di crisi. Il Contingency Funding Plan deve essere sviluppato sulla base del Funding Plan annuale. Il Group Risk Committee è responsabile per l approvazione finale e decide se informare il Consiglio di Amministrazione a riguardo. 3 Definito come crediti verso clientela e raccolta da clientela al netto dei (reverse) repos, ma includendo i Network Bond e gli titoli commerciali (es. CD) TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

35 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Early Warning Indicators Un sistema di Liquidity Early Warning Indicators è necessario per monitorare su base continuativa le situazioni di stress, le quali possono essere originate dal mercato, dal settore o da eventi idiosincratici. Nella fattispecie, questi indicatori possono essere basati su variabili macroeconomiche o microeconomiche, interne o esterne, a seconda del contesto macroeconomico e della politica monetaria delle Banche Centrali. Il sistema di Liquidity Early Warning Indicators ha lo scopo di supportare le decisioni del Management in caso di situazioni di deterioramento della posizione di liquidità o di Stress. La reportistica associata deve comunicare in maniera efficiente i principali risultati degli indicatori. 35

36 I Rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell azienda, interruzioni dell operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi. Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi Il gruppo UniCredit ha definito il sistema di gestione dei rischi operativi con l insieme di politiche e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle Entità controllate. Le politiche di rischio operativo, applicabili a tutte le Entità del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo di monitoraggio e gestione del rischio. La Capogruppo coordina le Entità del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici comitati rischi (Comitato Rischi, ALCO, Comitato Rischi Operativi) sono costituiti nelle Entità del gruppo per monitorare l esposizione, le azioni di mitigazione, le metodologie di misurazione e di controllo. Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate dalle Entità del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale. Le risultanze dei vari componenti del sistema di gestione dei rischi operativi sono il più possibile tradotte in azioni che mitigano il rischio operativo. In questo modo, negli ultimi anni il sistema si è evoluto da un impianto di controllo ad un insieme di pratiche per gestire e ridurre il rischio. La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group Operational & Reputational Risks department. Il gruppo UniCredit ha ottenuto nel mese di marzo 2008 l autorizzazione all utilizzo del modello AMA (Advanced Measurement Approach) per il calcolo del capitale a fronte dei rischi operativi. L utilizzo di tale metodo è nel tempo esteso alle principali Entità del Gruppo in base ad un piano di roll-out. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

37 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Struttura organizzativa L Alta Direzione è responsabile per l approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di Gruppo dei rischi operativi, per la verifica dell adeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l esposizione ai rischi operativi, con l eventuale supporto di appositi comitati rischi. Il Group Operational & Reputational Risks Committee, presieduto dal responsabile di Group Operational & Reputational Risks della Capogruppo è composto di membri permanenti e membri ospiti. La composizione del Comitato è stata rivista nel 2012, anche alla luce dei cambiamenti nella struttura organizzativa del Group Risk Management department. Il Group Operational & Reputational Risks Committee si riunisce con funzioni consultive e propositive ai fini della definizione di proposte da sottoporre al Group Risk Committee per le seguenti tematiche relative al rischio operativo: risk appetite di Gruppo inclusi obiettivi di capitalizzazione e criteri di allocazione del capitale per i rischi operativi di Gruppo struttura e definizione dei limiti per il rischio operativo di Gruppo per il raggiungimento degli obiettivi di risk allocation nell ambito delle varie funzioni di business, Entità e portafogli proposte iniziali e modifiche sostanziali relativamente ai sistemi di controllo e di misurazione del rischio operativo, inclusi eventuali piani operativi, processi e requisiti IT e di data quality, con il supporto delle relative validazioni interne strategie complessive per l ottimizzazione del rischio operativo, Governance Guidelines e policy generali per la gestione del rischio operativo di Gruppo piani operativi per fronteggiare eventuali criticità, risultanti dalle attività di Group Internal Validation e di Internal Audit, relative ai sistemi di controllo e misurazione del rischio aggiornamento sullo stato delle attività di progetto e dei processi relativi alla normativa di Basilea su tematiche di rischio operativo tematiche ICAAP relative ai rischi operativi Regulatory Internal Validation Report annuale sul rischio operativo e per le seguenti tematiche relative al rischio reputazionale: supporto, per eventi specifici relativi al rischio reputazionale, nella gestione della crisi e la comunicazione agli stakeholder, coerentemente con quanto previsto dal framework concettuale di Reputational Risk Management consulenza in materia di rischio reputazionale, inclusi i chiarimenti in materia di implementazione di policy speciali sul rischio reputazionale (policies grey area) su richiesta delle funzioni/organi della Capogruppo o delle Entità. Il Group Operational & Reputational Risks Committee si riunisce con funzioni deliberanti per: policy speciali per il rischio operativo e per il rischio reputazionale; azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio operativo a livello di Gruppo, comprese le azioni di mitigazione pianificate, nell ambito dei limiti definiti dagli Organi competenti; strategie assicurative per il Gruppo, inclusi rinnovi, limiti e franchigie; approvazione iniziale e modifiche sostanziali delle metodologie per la misurazione e il controllo del rischio operativo, con il supporto delle relative validazioni interne; valutazione delle singole transazioni, sottoposte dai Comitati competenti, in casi eccezionali, come, ad esempio, in caso di dubbi nell applicazione delle policy di rischio reputazionale. 37

38 I Il Group Operational & Reputational Risks Committee fornisce la seguente informativa al Group Risk Committee : reportistica periodica sulle perdite operative, risarcimenti assicurativi, trend degli indicatori di rischio, così come sui risultati delle attività di back-testing e stesstesting, inclusa quella prevista per le Autorità di Vigilanza (prima che venga loro presentata) risultati delle analisi di scenario risultati delle analisi degli indicatori critici di rischio eventi di rilievo interni ed esterni occorsi, con impatto significativo sul portafoglio di Gruppo policy speciali per il rischio operativo e reputazionale azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio operativo di Gruppo, incluse le azioni di mitigazione strategie assicurative per il Gruppo, inclusi rinnovi, limiti e franchigie metodologie per la misurazione e il controllo del rischio operativo reportistica periodica sui rischi reputazionali, inclusa quella prevista per le Autorità di Vigilanza (prima che venga loro presentata) singole transazioni oggetto di valutazione, sottoposte dai competenti Comitati, in casi eccezionali, come, ad esempio, in caso di dubbi nell applicazione delle policy di rischio reputazionale. Il Group Operational & Reputational Risks Committee riceve dai Comitati competenti reportistica periodica su tutte le transazioni che sono state valutate sotto il profilo di rischio reputazionale, sulla base delle linee guida e policy vigenti sul rischio reputazionale. A seguito dell adozione del nuovo assetto organizzativo del Gruppo a gennaio 2013, il Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo è parte del Group Risk Management department e supervisiona e gestisce il profilo complessivo dei rischi operativi e reputazionali del Gruppo attraverso la definizione delle relative strategie, metodologie e limiti. L unità coordina e indirizza le funzioni per i rischi operativi nelle Entità del Gruppo, anche attraverso l emissione di linee guide che sono approvate e implementate dagli organi di governo competenti delle Entità. Il dipartimento si articola in tre unità organizzative. L unità Operational and Reputational Risk Oversight è responsabile della definizione dei principi e delle regole per l identificazione, la valutazione e il controllo del rischio operativo e del rischio reputazionale (inclusi i rischi operativi di confine con il rischio di credito e di mercato), e di monitorarne la corretta applicazione da parte delle Entità. L unità Operational and Reputational Risk Strategies è responsabile della definizione delle strategie di rischio operativo, della definizione ed il controllo dei limiti, nonché di proporre azioni di mitigazione e di monitorarne la loro efficacia. L unità Operational and Reputational Risk Analytics è responsabile della definizione delle metodologie per la misurazione del capitale di rischio, di provvedere al calcolo del capitale di rischio operativo e del corrispondente capitale economico, nonché di analizzare, in termini quantitativi, l esposizione del Gruppo ai rischi operativi e reputazionali e di fornire opportuna reportistica alle funzioni interessate. Le funzioni di Operational Risk Management nelle Entità controllate forniscono formazione specifica sui rischi operativi al personale, che può anche avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

39 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Processo di convalida In ottemperanza ai requisiti regolamentari è stato istituito, sia presso la Capogruppo sia presso le pertinenti Entità del Gruppo, un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della unit Pillar II Risks and Operational Risk Validation, all interno del Group Internal Validation department. Le metodologie di Gruppo per la misurazione e allocazione del capitale a rischio e i sistemi IT sono convalidate a livello di Capogruppo dalla unità sopraccitata, mentre l implementazione del sistema di controllo e gestione dei rischi operativi nelle Entità controllate è valutata dalle funzioni locali di Operational Risk Management in base ad un autovalutazione, seguendo le istruzioni e linee guida emesse dal Group Internal Validation department. I risultati delle valutazioni locali sono rivisti annualmente dal Group Internal Validation department che esegue ulteriori analisi su dati e documentazione. Tali evidenze sono la base per l emissione di specifiche Non Binding Opinion alle Entità. I report di convalida locale, insieme alla opinion del Group Internal Validation department e al report dell Internal Audit, sono presentati ai competenti organi delle Entità controllate. I risultati dell attività di convalida, sia a livello di Capogruppo sia delle singole Entità, sono consolidati annualmente nel Group Validation report che, insieme alla relazione annuale dell Internal Audit, è presentato al Consiglio di Amministrazione di UniCredit. Un reporting regolare sulle attività di convalida è inoltre indirizzato al Group Operational & Reputational Risks Committee. Reporting Un sistema di reporting è stato sviluppato dalla Capogruppo per informare l Alta Direzione e gli organi di controllo interno in merito all esposizione ai rischi operativi del Gruppo e alle azioni intraprese per mitigarli. In particolare, con periodicità almeno trimestrale, vengono forniti aggiornamenti sull andamento delle perdite operative, la stima del capitale a rischio, le principali iniziative intraprese per la mitigazione dei rischi operativi nelle varie aree di business e le perdite operative sofferte nei processi creditizi (cd. perdite cross-credit ). Una sintesi sull andamento degli indicatori di rischio più critici è distribuita con cadenza mensile. Al Group Operational & Reputational Risks Committee vengono inoltre presentati i risultati delle principali analisi di scenario svolte a livello di Gruppo e le relative azioni di mitigazione intraprese. Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio significa l utilizzo di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione. 39

40 I Altri rischi e loro integrazione Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur rappresentando le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo che includono: rischio di business ( business risk ); rischio immobiliare ( real estate risk ); rischio di investimenti finanziari ( financial investment risk ); rischio strategico; rischio reputazionale. Di seguito sono riportate le definizioni degli stessi. Rischio di business Il rischio di business è definito come una variazione sfavorevole e imprevista del volume dell attività e/o dei margini di guadagno, non derivanti da rischi di credito, mercato ed operativi. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nel comportamento dei clienti, ma anche da cambiamenti del quadro normativo di riferimento. I dati di esposizione inclusi nel calcolo del rischio di business sono derivati dai conti economici delle Società del Gruppo per le quali tale rischio risulta rilevante. Le volatilità e le correlazioni sono stimate sulla base delle serie storiche delle poste rilevanti di consto economico. Il rischio di business è misurato dall Earning at Risk, definito come la massima perdita annuale con un intervallo di confidenza definito coerentemente al rating target e orizzonte temporale di un anno sotto l ipotesi di normalità della distribuzione. Tale rischio viene calcolato a scopo di monitoraggio su base trimestrale e in fase di budgeting, secondo le tempistiche dettate dal processo di pianificazione. Rischio immobiliare ( Real Estate Risk ) Il rischio immobiliare è definito come la perdita potenziale derivante dalle fluttuazioni dei valori di mercato del portafoglio immobiliare del Gruppo, incluse le società veicolo (SPV) immobiliari. Esso non considera le proprietà immobiliari detenute come garanzia. I dati rilevanti per il calcolo del real estate risk includono, oltre alle informazioni generali relative agli immobili, gli indici di area o regionali necessari per il calcolo di volatilità e correlazioni. Il calcolo del real estate risk stima la massima perdita potenziale con un intervallo di confidenza definito coerentemente al rating target ed orizzonte temporale di un anno tramite il metodo varianza-covarianza sotto ipotesi di normalità della distribuzione. Il real estate risk è calcolato a scopo di monitoraggio su base semestrale e in fase di budgeting, secondo le tempistiche dettate nel processo di pianificazione. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

41 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Rischio di investimenti finanziari ( financial investment risk ) Il rischio di investimenti finanziari deriva da partecipazioni in società non appartenenti al Gruppo e non incluse nel portafoglio di negoziazione. Il portafoglio di riferimento comprende principalmente azioni quotate e non, derivati azionari, private equity, quote di fondi comuni, hedge fund e fondi di private equity. Per tutte le esposizioni in equity del Gruppo, l assorbimento di capitale può essere calcolato in base a un approccio PD/LGD o un approccio di mercato. L approccio PD/LGD è utilizzato per la valutazione delle società non quotate, inclusi gli investimenti diretti in private equity. L approccio di mercato viene applicato alle partecipazioni azionarie in società quotate e ai relativi strumenti di copertura, ai fondi comuni, di hedge e private equity, attraverso una mappatura degli indici di mercato. Il calcolo si basa sulla massima perdita potenziale, detta Valore a Rischio (VaR), con intervallo di confidenza definito coerentemente al rating target e orizzonte temporale di un anno. Il rischio di investimenti finanziari è calcolato a scopo di monitoraggio su base trimestrale e in fase di budgeting secondo le tempistiche dettate nel processo di pianificazione. Rischio strategico Per rischio strategico si intende il rischio di sperimentare perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo. Il gruppo UniCredit ha in essere una struttura di Governo Societario, ovvero l insieme di regole e procedure che rappresentano le linee guida della società nello svolgimento dei propri compiti nei confronti dei propri stakeholder, che permette la gestione del rischio strategico a livello di Gruppo. Al fine di mitigare il rischio strategico, UniCredit sta rafforzando internamente la cultura del rischio: a tal proposito è stata intrapresa un importante iniziativa quale il lancio della Risk Risk Academy, realizzata con la finalità di creare un centro di eccellenza formativa in materia di rischio a livello di Gruppo. 41

42 I Rischio reputazionale Il rischio reputazionale è definito come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili, derivante da una percezione negativa dell immagine del Gruppo da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o Autorità di Vigilanza. Nel 2010 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato le Group Reputational Risk Governance Guidelines che definiscono un insieme di principi e di regole per la misurazione e il controllo del rischio reputazionale. Le Governance Guidelines sono state distribuite alle Entità Legali del gruppo UniCredit, per la loro implementazione, tramite lettera a firma dell Amministratore Delegato e del Responsabile del Group Risk Management. Gli obiettivi del dipartimento Group Operational and Reputational Risks sono: sviluppare le metodologie per la misurazione e controllo del rischio reputazionale, favorendone l identificazione, la valutazione e la misurazione; monitorare l implementazione nelle Entità Legali delle metodologie relative ai rischi reputazionali (linee guida generali declinate per la gestione ed il controllo del rischio reputazionale), definendo compiti da eseguire su base regolare; proporre azioni di mitigazione alle funzioni e agli organi competenti; definire le regole operative per valutare il rischio reputazionale dei prodotti. Inoltre, il Group Operational & Reputational Risks Committee ha il ruolo di garantire la coerenza delle policy, delle metodologie e delle prassi operative sul rischio reputazionale nelle varie Divisioni/Business Unit ed Entità Legali, controllando e monitorando, a livello di Gruppo, il Reputational Risk portfolio. Inoltre, i Transactional Credit Committees hanno il compito di valutare eventuali rischi reputazionali inerenti alle operazioni come specificato dalle vigenti Global Rules sul rischio reputazionale. Al fine di preservare il gruppo UniCredit dall assunzione di rischio reputazionale, alle Group Reputational Risk Governance Guidelines si aggiungono le seguenti policy in specifici settori: Difesa/Armi, Energia Nucleare, Stati non cooperativi, Industria Mineraria e Infrastrutture idriche (dighe). Infine, il documento Human Rights Commitment mira ad identificare ed a gestire i rischi connessi ai diritti umani e a ridurre potenziali violazioni degli stessi. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

43 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Modalità di misurazione rischi Nell ambito del processo di valutazione interna dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP), coerentemente con il principio di proporzionalità normato dal Secondo Pilastro di Basilea II, il profilo di rischio del Gruppo e delle principali società del Gruppo è calcolato in modo analitico, mentre per quelle piccole si usa un approccio sintetico (approccio top down). I rischi di credito, mercato, operativo, di business, immobiliare e di investimenti finanziari sono misurati in maniera quantitativa tramite: capitale economico e aggregazione come componente del capitale interno; stress test. Il Capitale Interno rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro (rischi di credito, mercato, operativo, business, investimenti finanziari e rischio immobiliare, includendo l effetto di diversificazione tra i rischi stessi - inter-diversificazione - e all interno di ciascun portafoglio -intra-diversificazione- e un cushion prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico). Il Capitale Interno è calcolato secondo la metodologia di aggregazione tramite Copula Bayesiana con un orizzonte temporale di un anno e ad un livello di confidenza derivante dal rating target di Gruppo. La distribuzione della matrice delle correlazioni che rappresenta la struttura di dipendenza tra i rischi si ottiene combinando stime di esperti con stime empiriche di correlazione lineare tra serie storiche di specifici fattori di rischio. A fini di controllo, il Capitale Interno viene calcolato trimestralmente o ad hoc se necessario; in fase di budgeting viene calcolato in ottica prospettica. La natura multi dimensionale del rischio richiede di integrare la misurazione del capitale economico con analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l impatto delle determinanti delle stesse. Lo stress test è uno degli strumenti utilizzati per il controllo dei rischi rilevanti al fine di valutare la vulnerabilità della banca ad eventi eccezionali ma plausibili, fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio. Le attività di stress testing, in coerenza con quanto richiesto dalle Autorità di Vigilanza, vengono effettuate sulla base di un insieme di scenari di stress definiti internamente, che includono le principali regioni in cui il Gruppo è presente e vengono effettuati almeno due volte l anno. Nell ambito delle attività di misurazione dei rischi effettuate secondo le prescrizioni del Secondo Pilastro, il firm-wide stress test considera i diversi impatti di un dato scenario macro-economico su i rischi considerati rilevanti al fine di fornire una rappresentazione completa e armonica della risposta del Gruppo a condizioni di stress. Lo scenario di stress test firm-wide viene definito analizzando sia eventi significativi avvenuti in passato che eventi plausibili e penalizzanti che non sono ancora avvenuti. Lo stress test è effettuato sia in relazione alle singole tipologie di rischio, sia alla loro aggregazione, fornendo come output le perdite condizionate e il capitale economico stressato. La stima dello stress test aggregato considera la variazione dell ammontare dei singoli rischi e quella del beneficio di diversificazione in condizioni di crisi. Il top management del Gruppo è coinvolto negli esercizi di stress test firm-wide sia ex-ante che ex-post come segue: prima di finalizzare l esercizio, con una presentazione degli scenari selezionati e delle ipotesi sottostanti; a valle dell esercizio, con la presentazione dei risultati e l eventuale discussione di un piano di rientro nel caso l impatto superi i limiti fissati. L adeguatezza delle singole metodologie di misurazione dei rischi sottostanti l ICAAP, inclusi gli stress test e l aggregazione dei rischi, è oggetto dell attività di verifica della validazione interna. Coerentemente con il sistema di governance, il Group Risk Management di Capogruppo è responsabile dello sviluppo della metodologia e della misurazione del Capitale Economico e Interno e della definizione e implementazione dei relativi processi di Gruppo. Le relative Group Rules, dopo l approvazione, sono inviate alle società interessate per l approvazione e implementazione. 43

44 I Processo di Valutazione Interna dell Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP- Internal Capital Adequacy Assessment Process) Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro di Basilea 2, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di valutazione interna dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP). L approccio di Gruppo al processo ICAAP si basa sulla definizione di una Risk Governance come requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi: definizione del perimetro ed identificazione dei rischi; valutazione del profilo di rischio; definizione del risk appetite e allocazione del capitale; monitoraggio e reporting. L adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di Secondo Pilastro, ed il capitale disponibile. Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources AFR) ed il Capitale Interno. Come elemento fondamentale dell ICAAP, il Gruppo definisce il risk appetite 4 come la variabilità in termini di risultati, sia a breve sia a lungo termine, che il Senior Management è disposto ad accettare a sostegno di una strategia definita. Il framework di risk appetite è costituito da tre dimensioni: adeguatezza patrimoniale; profittabilità e rischi; liquidità e funding; è approvato dal Consiglio di Amministrazione e le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale, ai Comitati competenti. Inoltre, in conformità alle linee guida della Banca d Italia, annualmente viene preparato ed inviato all Autorità di Vigilanza un resoconto su base consolidata riguardante l adeguatezza patrimoniale, fornendo al contempo un quadro generale sulle principali Entità. 4 L obiettivo principale è assicurare che il business si sviluppi nell ambito dei limiti di tolleranza definiti dal Consiglio di Amministrazione nel rispetto della regolamentazione nazionale e internazionale. L obiettivo non è impedire l assunzione di rischi, ma perseguire l esecuzione della strategia del gruppo UniCredit coerentemente alla propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

45 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Reporting L Unità di Group Risk Reporting nell ambito della funzione Group Risk Management redige la reportistica relativa alla qualità dell attivo del portafoglio attraverso differenti report prodotti con cadenza mensile e trimestrale e i cui principali obiettivi consistono nell analizzare i drivers e parametri del rischio di credito (ad es. esposizione al default (EAD), perdita attesa (EL), migrazioni, rettifiche di valore, rapporto di copertura, costo del rischio ecc.), principalmente in ottica di Gruppo e per aree geografiche, nonché di fornire una rappresentazione aggregata di tutti i rischi fronteggiati dal gruppo UniCredit. La reportistica prodotta costituisce peraltro strumento di supporto per le decisioni manageriali in termini di gestione e mitigazione del rischio. Tra tutti i reports prodotti dall Unità Organizzativa di Group Risk Reporting, l ERM Report riveste indubbiamente un ruolo centrale ai fini del monitoraggio della qualità dell attivo del portafoglio. L obiettivo dell ERM Report è fornire una visione il più completa possibile dei principali rischi assunti dal Gruppo fino ad un significativo livello di dettaglio, per ciascuna categoria di rischio (di credito, di mercato, di tasso di interesse, di investimento, di negoziazione, di liquidità e operativo) e per le principali aree in cui tali rischi sono originati (Italia, Germania, Austria, CEE e Polonia). L ERM Report, consolidando le informazioni relative all esposizione dei principali rischi di Gruppo, fornisce una rappresentazione dettagliata in termini di: rischio di credito tramite analisi a livello di Gruppo e per Area Geografica relative alla composizione e alla qualità dell attivo di Gruppo, con focus sul portafoglio deteriorato e sul rapporto di copertura, sulle rettifiche sui crediti, nonché analisi di portafogli selezionati (quali, ad esempio, Leasing, LPAC, Shipping e Real Estate) e sulle maggiori esposizioni; rischio di liquidità attraverso analisi della capacità del Gruppo di far fronte alle esigenze di liquidità a breve, medio e lungo termine anche in condizioni di stress (analisi effettuate mediante la simulazione di stress test), nonché di reperire/generare liquidità e finanziamenti in proprio o mediante l accesso ai mercati finanziari; rischio di mercato core banking book mediante uno studio dell esposizione e dell andamento dei principali indicatori di market risk relativi al portafoglio di proprietà, nonché verifica del rispetto dei limiti di VAR sui mercati finanziari derivanti dal portafoglio di investimento core del Gruppo; rischio di mercato trading & non core banking book tramite la presentazione dei dati (quali, ad esempio, VAR, spread di credito, tassi di interesse e tassi di cambio) relativi al portafoglio di negoziazione e al portafoglio di investimento non core del Gruppo mediante analisi di scenario in condizioni di stress; rischio operativo mediante un analisi mensile delle perdite operative generate da ogni singola Area Geografica, con dettaglio delle perdite superiori a 1 milione di euro e delle misure correttive adottate per prevenire eventi con potenziali perdite future. Su base trimestrale sono inoltre presentati i valori del capitale regolamentare con metodo Standard (TSA) e Avanzato (AMA). L Unità di Group Risk Reporting ha altresì il compito di assicurare la congruenza delle definizioni e delle metriche di rischio utilizzate nonché l efficienza e l efficacia dell intero corpus dei report prodotti all interno della Competence Line del Risk Management sia a livello di Capogruppo sia a livello di Società del Gruppo. Nel corso del 2012, l Unità di Group Risk Reporting ha proseguito nell attività di perfezionamento della qualità dei dati e dei processi di reporting, rivedendo la reportistica già esistente ed approfondendo l analisi dei dati anche alla luce delle mutate condizioni di mercato. Si è riusciti dunque nell obiettivo di consolidare i risultati ottenuti negli ultimi anni continuando ad adattare le attività di reporting alle necessità del Top Management e delle Autorità di Vigilanza sulla base dello scenario macro-economico attuale. Le ulteriori fasi di affinamento e di miglioramento dei report prodotti sono in corso e nel corso dell anno sono già stati raggiunti importanti risultati in termini di coerenza e qualità delle informazioni riportate. 45

46 I TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

47 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Tavola 2 Ambito di applicazione Informativa qualitativa Denominazione della banca cui si applicano gli obblighi d informativa UniCredit S.p.A., Capogruppo del Gruppo bancario UniCredit iscritto all Albo dei Gruppi Bancari. Illustrazione delle differenze nelle aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio In questa sezione del Terzo Pilastro è esposta l area di consolidamento prudenziale del gruppo UniCredit. Si precisa che l area di consolidamento è costruita secondo la normativa prudenziale e che la stessa differisce dall area di consolidamento del Bilancio consolidato, che si riferisce allo standard IAS/IFRS. Questa situazione può generare disallineamenti tra i dati presenti in questo documento e quelli inseriti nel Bilancio consolidato. I diversi trattamenti sono esposti nelle liste presenti in questa sezione, che presentano le seguenti caratteristiche: Entità consolidate al 31 dicembre 2012 o società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. a cui si applica il metodo di consolidamento integrale; o società bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento, quando siano controllate congiuntamente con altri soggetti e/o in base ad accordi con essi; a queste si applica il metodo di consolidamento proporzionale; o altre società bancarie e finanziarie partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento o comunque sottoposte a influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto; o imprese, diverse dalle società bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in modo esclusivo o congiunto oppure sottoposte ad influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto. Entità dedotte dal patrimonio al 31 dicembre 2012 o assicurazioni e entità bancarie e finanziarie con percentuale di partecipazione superiore al 10% dedotte dal patrimonio di vigilanza. Entità sommate alle attività di rischio ponderate al 31 dicembre 2012 o altre partecipazioni considerate fra le attività di rischio ponderate. Nel contenuto della presente informativa che fa riferimento ai dati consolidati, non sono incluse le partecipazioni che singolarmente presentano un valore inferiore a euro: n. 46 controllate e controllo congiunto n. 16 collegate n. 192 partecipazioni di minoranza iscritte nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS). Si segnala che sono state mantenute al costo n. 207 società controllate (n. 209 al 31 dicembre 2011), di cui: n. 19 appartenenti al Gruppo Bancario (cfr. Informativa Quantitativa della presente Tavola 2); n. 188 non appartenenti al Gruppo Bancario (n 190 al 31 dicembre 2011). 47

48 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio Entità consolidate al 31 dicembre 2012 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato UNICREDIT SPA BANCHE ROMA ITALIA x x AS UNICREDIT BANK, LATVIA BANCHE RIGA LETTONIA x x BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN- KAPITALANLAGE GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA WOHNBAUBANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x BANK PEKAO SA BANCHE VARSAVIA POLONIA x x BANKHAUS NEELMEYER AG BANCHE BREMA GERMANIA x x CARD COMPLETE SERVICE BANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x CJSC BANK SIBIR BANCHE OMSK CITY RUSSIA x x DAB BANK AG BANCHE BAVIERA GERMANIA x x DC BANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x DIREKTANLAGE.AT AG BANCHE SALISBURGO AUSTRIA x x FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA x x FINECOBANK SPA BANCHE MILANO ITALIA x x FONDO SIGMA BANCHE ROMA ITALIA x x JSC ATF BANK BANCHE ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x LEASFINANZ BANK GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x MEZZANIN FINANZIERUNGS AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x PEKAO BANK HIPOTECZNY S.A. BANCHE VARSAVIA POLONIA x x PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x PRVA STAMBENA STEDIONICA DD ZAGREB BANCHE ZAGABRIA CROAZIA x x PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK BANCHE KIEV UCRAINA x x PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK BANCHE KIEV UCRAINA x x SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT BANK A.D. BANJA LUKA BANCHE BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UNICREDIT BANK AG BANCHE BAVIERA GERMANIA x x UNICREDIT BANK AUSTRIA AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

49 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC A.S. BANCHE PRAGA REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT BANK D.D. BANCHE MOSTAR BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. BANCHE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT BANK IRELAND PLC BANCHE DUBLINO IRLANDA x x UNICREDIT BANK OJSC BANCHE BISHKEK KIRGHIZISTAN x x UNICREDIT BANK SERBIA JSC BANCHE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT BANK SLOVAKIA A.S. BANCHE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D. BANCHE LJUBLJANA SLOVENIA x x UNICREDIT BULBANK AD BANCHE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA BANCHE VERONA ITALIA x x UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA BANCHE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT. BANCHE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING FINANCE GMBH BANCHE AMBURGO GERMANIA x x UNICREDIT LUXEMBOURG S.A. BANCHE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. BANCHE BUCAREST ROMANIA x x ZAGREBACKA BANKA D.D. BANCHE ZAGABRIA CROAZIA x x ZAO UNICREDIT BANK BANCHE MOSCA RUSSIA x x ACTIVE ASSET MANAGEMENT GMBH FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA x x AI BETEILIGUNGS GMBH ALINT 458 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE BAD HOMBURG GERMANIA x x ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ALLIB LEASING S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ALLIB ROM S.R.L. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x ALMS LEASING GMBH. ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x 49

50 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ANI LEASING IFN S.A. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ARANY PENZUEGYI LIZING ZRT. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. ATF CAPITAL B.V. FINANZIARIE ROTTERDAM PAESI BASSI x x ATF FINANCE JSC FINANZIARIE ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x AUSTRIA LEASING GMBH AUTOGYOR INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x B.I. INTERNATIONAL LIMITED FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x BA ALPINE HOLDINGS, INC. FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH FINANZIARIE BAD HOMBURG GERMANIA x x BA CA SECUND LEASING GMBH BA CREDITANSTALT BULUS EOOD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH BA-CA ANDANTE LEASING GMBH BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH BACA CHEOPS LEASING GMBH BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x BACA HYDRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

51 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato BACA KOMMUNALLEASING GMBH BACA LEASING ALFA S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x BACA LEASING CARMEN GMBH BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH BACA LEASING GAMA S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH BA-CA LEASING MODERATO D.O.O. FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GES.M.B.H. BACA NEKRETNINE DOO FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x BA-CA PRESTO LEASING GMBH BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x BACAL BETA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x BACA-LEASING AQUILA INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BACA-LEASING GEMINI INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BACA-LEASING NERO INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BACA-LEASING OMIKRON INGATLANHASZNOSTO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BACA-LEASING URSUS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL DEMETER IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH VIENNA AUSTRIA x x 51

52 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato FINANZIARIE BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BAL PAN IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING IMMOBILIENANLAGEN GMBH BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT FELELOSSEGU TSRSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x BANK AUSTRIA LEASING ARGO IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA REAL INVEST CLIENT INVESTMENT GMBH BARODA PIONEER ASSET MANAGEMENT COMPANY LTD FINANZIARIE MUMBAI INDIA x x BARODA PIONEER TRUSTEEE COMPANY PVT LTD FINANZIARIE MUMBAI INDIA x x BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHA FT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH BIL LEASING-FONDS GMBH & CO VELUM KG FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x BREWO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. BULBANK LEASING EAD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

53 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x CABET-HOLDING GMBH CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. CAC REAL ESTATE, S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x CAC-IMMO SRO FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH & CO OG CA-LEASING ALPHA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING DELTA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING EPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING EURO, S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x CA-LEASING KAPPA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING OMEGA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING OVUS S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x CA-LEASING PRAHA S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH CA-LEASING TERRA POSLOVANJE Z NEPREMICNINAMI D.O.O. FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x CA-LEASING YPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CA-LEASING ZETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH CALG 443 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH 53

54 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato CALG 445 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG 451 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG ALPHA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO GRUNDSTUCKVERMIETUNG UND - VERWALTUNG KG FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG GAMMA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1050 WIEN, SIEBENBRUNNENGASSE OG CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1120 WIEN, SCHONBRUNNER SCHLOSS- STRASSE OG CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT ACHT OG CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT VIER OG CALG MINAL GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CAL-PAPIER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x CDM CENTRALNY DOM MAKLERSKI PEKAO SA FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x CEAKSCH VERWALTUNGS G.M.B.H. CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. CHEFREN LEASING GMBH CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. CLOSED JOINT-STOCK COMPANY UNICREDIT SECURITIES IN LIQ FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

55 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato CO.RI.T. S.P.A. IN LIQUIDAZIONE FINANZIARIE ROMA ITALIA x x COFIRI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE FINANZIARIE ROMA ITALIA x x COMMUNA - LEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCH AFT M.B.H. CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. CORDUSIO SIM - ADVISORY & FAMILY OFFICE SPA FINANZIARIE MILANO ITALIA x x CORDUSIO FIDUCIARIA PER AZIONI FINANZIARIE MILANO ITALIA x x DEBO LEASING IFN S.A. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x DINERS CLUB CS S.R.O. FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O. FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. DOM INWESTYCYJNY XELION SP. Z O.O. FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG ENTASI SRL FINANZIARIE ROMA ITALIA x x EUROFINANCE 2000 SRL FINANZIARIE ROMA ITALIA x x EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELOE ZRT (EUROPA INVESTMENT FUND FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x 55

56 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato MANAGEMENT LTD.) EUROPEAN-OFFICE-FONDS FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x EUROVENTURES-AUSTRIA-CA- MANAGEMENT GESMBH EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FCT UCG TIKEHAU FINANZIARIE PARIGI FRANCIA x x FINECO LEASING S.P.A. FINANZIARIE BRESCIA ITALIA x x FINECO VERWALTUNG AG (IN LIQUIDATION) FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. G.N.E. GLOBAL GRUNDSTUCKSVERWERTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GBS GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCH AFT M.B.H. GEBAUDELEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCH AFT M.B.H. GEMEINDELEASING GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GRUNDSTUCKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH GUS CONSULTING GMBH H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

57 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato HOKA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. HVB ALTERNATIVE ADVISORS LLC FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB ASIA LIMITED FINANZIARIE SINGAPORE SINGAPORE x x HVB ASSET LEASING LIMITED FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x HVB ASSET MANAGEMENT HOLDING GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB AUTO LEASING EOOD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x HVB CAPITAL LLC FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB CAPITAL LLC II FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB CAPITAL LLC III FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB CAPITAL LLC VI FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB CAPITAL PARTNERS AG FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB EXPORT LEASING GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB FINANCE LONDON LIMITED FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x HVB FUNDING TRUST FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB FUNDING TRUST II FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB FUNDING TRUST III FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x HVB GLOBAL ASSETS COMPANY (GP), LLC FINANZIARIE DOVER U.S.A. x x HVB GLOBAL ASSETS COMPANY L.P. FINANZIARIE DOVER U.S.A. x x HVB HONG KONG LIMITED FINANZIARIE HONG KONG CINA x x HVB IMMOBILIEN AG FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x 57

58 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x HVB LEASING MAX INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB LEASING OOD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x HVB LONDON INVESTMENTS (AVON) LIMITED FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x HVB LONDON INVESTMENTS (CAM) LIMITED FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB PROJEKT GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB REALTY CAPITAL INC. FINANZIARIE NEW YORK U.S.A. x x HVB TECTA GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB VERWA 1 GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB VERWA 4 GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB VERWA 4.4 GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVBFF INTERNATIONAL GREECE GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVBFF INTERNATIONALE LEASING GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVBFF OBJEKT BETEILIGUNGS GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVBFF PRODUKTIONSHALLE GMBH I.L. FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x HVB-LEASING AIDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING ATLANTIS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING DANTE INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING FIDELIO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING FORTE INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

59 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING GARO KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING HAMLET INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING JUPITER KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING LAMOND INGATLANHASZNOSITO KFT. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING MAESTOSO INGATLANHASZNOSITO KFT. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING NANO KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING OTHELLO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING RUBIN KFT. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING SMARAGD KFT. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING SPORT INGATLANHASZNOSITO KOLATPOT FEOEOASSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HVB-LEASING ZAFIR KFT. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x HYPOVEREINSFINANCE N.V. FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI x x IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. INPROX CHOMUTOV, S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x INPROX KLADNO, S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x INPROX POPRAD, SPOL. S.R.O. FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x INPROX SR I., SPOL. S R.O. FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x INTERKONZUM DOO SARAJEVO FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x INTERNATIONALES IMMOBILIEN-INSTITUT GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x 59

60 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. KINABALU FINANCIAL PRODUCTS LLP FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x KINABALU FINANCIAL SOLUTIONS LTD FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x KUNSTHAUS LEASING GMBH KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. LAGERMAX LEASING GMBH LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LEASFINANZ GMBH LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LIFE MANAGEMENT ERSTE GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x LIFE MANAGEMENT ZWEITE GMBH FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA x x LIMITED LIABILITY COMPANY AI LINE FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x LINO HOTEL-LEASING GMBH LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LOCAT CROATIA DOO FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x LOWES LIMITED IN LIQUIDATION FINANZIARIE NICOSIA CIPRO x x LTD SI&C AMC UKRSOTS REAL ESTATE FINANZIARIE KIEV UCRAINA x x M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAGER GMBH & CO.OHG. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

61 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato M.A.I.L. FINANZBERATUNG GESELLSCHAFT M.B.H. MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. MENUETT GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. MIK 2012 KARLATOLT FELELOSSEGU TARSAAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH MOBILITY CONCEPT GMBH FINANZIARIE OBERHACHING GERMANIA x x MOGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. MOVIE MARKET BETEILIGUNGS GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x NAGE LOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. NATA IMMOBILIEN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. NO. HYPO LEASING ASTRICTA GRUNDSTUCKVERMIETUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. OCEAN BREEZE FINANCE S.A. - COMPARTMENT 1(*) FINANZIARIE LUSSEMBURGO BELGIO x x OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H OLG HANDELS- UND BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHA FT M.B.H. OOO UNICREDIT LEASING FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x PARZHOF-ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. PAZONYI'98 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x PEKAO FAKTORING SP. ZOO FINANZIARIE LUBLIN POLONIA x x PEKAO FINANCIAL SERVICES SP. ZOO FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PEKAO FUNDUSZ KAPITALOWY SP. ZOO FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PEKAO LEASING HOLDING S.A. VARSAVIA POLONIA x x 61

62 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato FINANZIARIE PEKAO LEASING SP ZO.O. FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PEKAO PIONEER P.T.E. SA FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PESTSZENTIMREI SZAKORVOSI RENDELO KFT. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT (BERMUDA) LIMITED FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA x x PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT LTD FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA x x PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LTD FINANZIARIE RAMAT GAN. ISRAELE x x PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (NEW YORK) LTD FINANZIARIE DOVER U.S.A. x x PIONEER ASSET MANAGEMENT AS FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x PIONEER ASSET MANAGEMENT S.A.I. S.A. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x PIONEER ASSET MANAGEMENT SA FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x PIONEER FUNDS DISTRIBUTOR INC FINANZIARIE BOSTON U.S.A. x x PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA FINANZIARIE MILANO ITALIA x x PIONEER GLOBAL FUNDS DISTRIBUTOR LTD FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA x x PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (AUSTRALIA) PTY LIMITED FINANZIARIE SYDNEY AUSTRALIA x x PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (TAIWAN) LTD. FINANZIARIE TAIPEI TAIWAN x x PIONEER GLOBAL INVESTMENTS LIMITED FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA x x PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x PIONEER INVESTMENT COMPANY AS FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

63 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LIMITED FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LLC FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SHAREHOLDER SERVICES INC. FINANZIARIE BOSTON U.S.A. x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ FINANZIARIE MILANO ITALIA x x PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC. FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x PIONEER INVESTMENTS KAPITALANLAGEGESELLSCHAFT MBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x PIONEER PEKAO INVESTMENT FUND COMPANY SA (POLISH NAME: PIONEER PEKAO TFI SA) FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x POLLUX IMMOBILIEN GMBH POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PRELUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. PRIM Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE INTERNATIONAL FINANZIARIE KIEV UCRAINA x x PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H RAMSES IMMOBILIEN GESELLSCHAFT M.B.H. & CO OG REAL ESTATE MANAGEMENT POLAND SP. Z O.O. FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. 63

64 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. REDSTONE MORTGAGES LIMITED FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x REGEV REALITATENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. RIGEL IMMOBILIEN GMBH RONDO LEASING GMBH ROYSTON LEASING LIMITED FINANZIARIE GRAND CAYMAN CAYMAN ISLANDS x x RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H. SCHOELLERBANK INVEST AG FINANZIARIE SALISBURGO AUSTRIA x x SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H SHS LEASING GMBH SIA UNICREDIT LEASING FINANZIARIE RIGA LETTONIA x x SIGMA LEASING GMBH SIRIUS IMMOBILIEN GMBH SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. SPECTRUM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. STATUS VERMOGENSVERWALTUNG GMBH FINANZIARIE SCHWERIN GERMANIA x x STEWE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

65 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato STRUCTURED LEASE GMBH FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA x x TERRONDA DEVELOPMENT B.V. FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI x x TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. TREVI FINANCE N. 2 S.P.A. FINANZIARIE CONEGLIANO (TREVISO) ITALIA x x TREVI FINANCE N. 3 S.R.L. FINANZIARIE CONEGLIANO (TREVISO) ITALIA x x TREVI FINANCE S.P.A. FINANZIARIE CONEGLIANO (TREVISO) ITALIA x x TRINITRADE VERMOGENSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x UCL NEKRETNINE D.O.O. FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT (CHINA) ADVISORY LIMITED FINANZIARIE PECHINO CINA x x UNICREDIT AURORA LEASING GMBH UNICREDIT AUTO LEASING E.O.O.D. FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x UNICREDIT BPC MORTGAGE S.R.L. FINANZIARIE VERONA ITALIA x x UNICREDIT CAIB HUNGARY LTD FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT CAIB POLAND S.A. FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x UNICREDIT CAIB ROMANIA SRL FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT CAIB SECURITIES ROMANIA SA FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD. FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x 65

66 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato UNICREDIT CAIB SERBIA LTD. BELGRADE IN LIQUIDATION FINANZIARIE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT CAIB SLOVAKIA A.S. FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT CAIB SLOVENIJA, D.O.O. FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x UNICREDIT CAPITAL MARKETS LLC FINANZIARIE NEW YORK U.S.A. x x UNICREDIT CONSUMER FINANCING AD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT CONSUMER FINANCING IFN S.A. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT DELAWARE INC FINANZIARIE DOVER U.S.A. x x UNICREDIT FACTORING EAD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT FACTORING SPA FINANZIARIE MILANO ITALIA x x UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT GMBH UNICREDIT INGATLANLIZING ZRT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT KFZ LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING AD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT LEASING AVIATION GMBH FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA x x UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x UNICREDIT LEASING CZ, A.S. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

67 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato UNICREDIT LEASING D.O.O. FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT LEASING GMBH FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA x x UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING LUNA KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING MARS KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING REAL ESTATE S.R.O. FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT LEASING S.P.A. FINANZIARIE BOLOGNA ITALIA x x UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S. FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD FINANZIARIE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT LEASING TECHNIKUM GMBH UNICREDIT LEASING TOB FINANZIARIE KIEV UCRAINA x x UNICREDIT LEASING URANUS KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O. FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x UNICREDIT LONDON INVESTMENTS LIMITED FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO x x UNICREDIT LUNA LEASING GMBH UNICREDIT LUXEMBOURG FINANCE SA FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x UNICREDIT MERCHANT S.P.A. FINANZIARIE ROMA ITALIA x x UNICREDIT OBG S.R.L. FINANZIARIE VERONA ITALIA x x 67

68 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD FINANZIARIE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT SECURITIES INTERNATIONAL LIMITED IN LIQUIDATION FINANZIARIE NICOSIA CIPRO x x UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH UNICREDIT U.S. FINANCE LLC FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT-LEASING HOSPES KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT-LEASING ORION INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT-LEASING SATURNUS KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST III FINANZIARIE NEWARK, DELAWARE U.S.A. x x UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST IV FINANZIARIE NEWARK, DELAWARE U.S.A. x x UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x US PROPERTY INVESTMENTS INC. FINANZIARIE DALLAS U.S.A. x x VANDERBILT CAPITAL ADVISORS LLC FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H. VERBA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP EQUITY GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP FONDS GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

69 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato WEALTHCAP INITIATOREN GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP LEASING GMBH FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP PEIA KOMPLEMENTAR GMBH FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP PEIA MANAGEMENT GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP STIFTUNGSTREUHAND GMBH FINANZIARIE BAVIERA GERMANIA x x WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 69

70 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ZAO LOCAT LEASING RUSSIA FINANZIARIE MOSCA RUSSIA x x ZB INVEST DOO FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ATF INKASSATSIYA LTD STRUMENTALI ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS OG STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA, SPOL.S.R.O. STRUMENTALI PRAGA REPUBBLICA CECA x x BA GVG-HOLDING GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x BA PRIVATE EQUITY GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x BALEA SOFT GMBH & CO. KG STRUMENTALI AMBURGO GERMANIA x x BALEA SOFT VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH STRUMENTALI AMBURGO GERMANIA x x BIL LEASING-FONDS VERWALTUNGS- GMBH STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC STRUMENTALI CRACOVIA POLONIA x x CENTRUM KART SA STRUMENTALI VARSAVIA POLONIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

71 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato DOMUS CLEAN REINIGUNGS GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x DOMUS FACILITY MANAGEMENT GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x FOOD & MORE GMBH STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x HUMAN RESOURCES SERVICE AND DEVELOPMENT GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE BETEILIGUNGS GMBH STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x HVB SECUR GMBH STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x HYPOVEREINS IMMOBILIEN EOOD STRUMENTALI SOFIA BULGARIA x x IMMOBILIEN RATING GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x KLEA ZS-IMMOBILIENVERMIETUNG G.M.B.H. STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x KLEA ZS-LIEGENSCHAFTSVERMIETUNG G.M.B.H. STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x LOCALMIND SPA STRUMENTALI MILANO ITALIA x x MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OG STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x POMINVEST DD STRUMENTALI SPLIT CROAZIA x x PORTIA GRUNDSTUCKS- VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x 71

72 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato HAFTUNG PROPERTY SP. Z.O.O. (IN LIQUIDAZIONE) STRUMENTALI VARSAVIA POLONIA x x SALVATORPLATZ- GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x SALVATORPLATZ- GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG SAARLAND STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x SALVATORPLATZ- GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG VERWALTUNGSZENTRUM STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x SAS-REAL INGATLANUEZEMELTETO ES KEZELO KFT (ENGL ISH :SAS-REAL KFT) STRUMENTALI BUDAPEST UNGHERIA x x ITALIANA GESTIONE ED INCASSO CREDITI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE STRUMENTALI ROMA ITALIA x x SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE STRUMENTALI PARIGI FRANCIA x x SUVREMENE POSILOVNE KOMUNIKACIJE D.O.O STRUMENTALI ZAGABRIA CROAZIA x x TIVOLI GRUNDSTUCKS- AKTIENGESELLSCHAFT STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x UNI IT SRL STRUMENTALI TRENTO ITALIA x x UNICREDIT AUDIT CONSORTILE PER AZIONI STRUMENTALI MILANO ITALIA x x UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS AUSTRIA GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI STRUMENTALI MILANO ITALIA x x UNICREDIT BUSINESS PARTNER S.R.O. STRUMENTALI PRAGA REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT IMMOBILIARE S.P.A. STRUMENTALI VERONA ITALIA x x UNICREDIT DIRECT SERVICES GMBH STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x UNICREDIT GLOBAL BUSINESS SERVICES GMBH STRUMENTALI UNTERFOHRING GERMANIA x x UNIMANAGEMENT SCRL STRUMENTALI TORINO ITALIA x x VERWALTUNGSGESELLSCHAFT KATHARINENHOF MBH STRUMENTALI BAVIERA GERMANIA x x ZAGREB NEKRETNINE DOO STRUMENTALI ZAGABRIA CROAZIA x x ZANE BH DOO SARAJEVO x x BOSNIA ED TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

73 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato STRUMENTALI ERZEGOVINA ALTUS ALPHA PLC ALTRE SPV DUBLINO IRLANDA x x BA IMMO GEWINNSCHEIN FONDS1 ALTRE SPV VIENNA AUSTRIA x x BANDON LEASING LTD. ALTRE SPV DUBLINO IRLANDA x x CHIYODA FUDOSAN GK ALTRE SPV TOKYO GIAPPONE x x GEMMA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG ALTRE SPV PULLACH GERMANIA x x H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG (IMMOBILIENLEASING) ALTRE SPV BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG ALTRE SPV BAVIERA GERMANIA x x HJS 12 BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRE SPV BAVIERA GERMANIA x x MOC VERWALTUNGS GMBH & CO. IMMOBILIEN KG ALTRE SPV BAVIERA GERMANIA x x OCEAN BREEZE ASSET GMBH & CO. KG ALTRE SPV BAVIERA GERMANIA x x OCEAN BREEZE ENERGY GMBH & CO. KG(*) ALTRE SPV BAVIERA GERMANIA x x OCEAN BREEZE GMBH ALTRE SPV BAVIERA GERMANIA x x PERIKLES VERMOGENSVERWALTUNG GMBH ALTRE SPV BAVIERA GERMANIA x x SVIF UKRSOTSBUD ALTRE SPV KIEV UCRAINA x x YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V. BANCHE AMSTERDAM PAESI BASSI x x YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK COMPANY BANCHE BAKU AZERBAIJAN x x YAPI VE KREDI BANKASI AS BANCHE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI BANK MOSCOW BANCHE MOSCA RUSSIA x x YAPI KREDI DIVERSIFIED PAYMENT RIGHTS FINANCE COMPANY BANCHE / SPV GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x BA HYPO FINANCIRANJE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRET- NINAMA FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x EUROLEASE FINANCE, D.O.O. FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x FIDES LEASING GMBH 73

74 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato HYBA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRTNINAMA FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x HYPO-BA LEASING SUD GMBH FINANZIARIE KLAGENFURT AUSTRIA x x HYPO-BA PROJEKT, FINANCIRANJE D.O.O. FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x HYPO-BA ZAGREB D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x INPROX LEASING, NEPREMICNINE, D.O.O. FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x INPROX OSIJEK D.O.O. FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x KOC FINANSAL HIZMETLER AS FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x MONTREAL NEKRETNINE D.O.O. FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ORBIT ASSET MANAGEMENT LIMITED FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA x x RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x STICHTING CUSTODY SERVICES YKB FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI x x SYNERGA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNIN-AMA FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x UNICREDIT MENKUL DEGERLER AS FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI A.S. FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI FAKTORING AS FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI HOLDING BV FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI x x YAPI KREDI INVEST LIMITED LIABILITY COMPANY FINANZIARIE BAKU AZERBAIJAN x x YAPI KREDI PORTFOEY YOENETIMI AS FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO SPA BANCHE MILANO ITALIA x x A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER PLATZ BERLIN KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

75 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. OBERBAUM CITY KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA x x ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. PARKKOLONNADEN KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA x x ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. STUTTGART KRONPRINZSTRASSE KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA x x ADLER FUNDING LLC ALTRE DOVER U.S.A. x x AGROB IMMOBILIEN AG ALTRE ISMANING GERMANIA x x ANGER MACHINING GMBH ALTRE TRAUN AUSTRIA x x ANTUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x ARGENTAURUS IMMOBILIEN- VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x ARRONDA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x ARTIST MARKETING ENTERTAINMENT GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x ATLANTERRA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x AUFBAU DRESDEN GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x AWT HANDELS GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA x x AWT INTERNATIONAL TRADE GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x BA GEBAEUDEVERMIETUNGSGMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x BA-CA INFRASTRUCTURE FINANCE ADVISORY GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA IMMOBILIENSERVICE GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x BDK CONSULTING ALTRE LUCK UCRAINA x x BIL IMMOBILIEN FONDS GMBH & CO OBJEKT PERLACH KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ACHTE OBJEKTE GROSSBRITANNIEN KG ALTRE HAMBURG GERMANIA x x BLUVACANZE SPA ALTRE MILANO ITALIA x x BORGO DI PEROLLA SRL ALTRE MASSA MARITTIMA ITALIA x x 75

76 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato BULKMAX HOLDING LTD ALTRE LA VALLETTA MALTA x x BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH & CO. VERWALTUNGS-KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x CA IMMOBILIEN ANLAGEN AKTIENGESELLSCHAFT ALTRE VIENNA AUSTRIA x x CAMPO DI FIORI SAS ALTRE ROMA ITALIA x x CARDS & SYSTEMS EDV-DIENSTLEISTUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x CASH SERVICE COMPANY AD ALTRE SOFIA BULGARIA x x CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O. ALTRE VARSAVIA POLONIA x x CENTAR KAPTOL DOO ALTRE ZAGABRIA CROAZIA x x CENTER HEINRICH-COLLIN-STRASSE1 VERMIETUNGS GMBH U.CO KG ALTRE VIENNA AUSTRIA x x CHRISTOPH REISEGGER GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA x x COMPAGNIA FONDIARIA ROMANA (C.F.R.) SRL ALTRE ROMA ITALIA x x COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A. ALTRE ROMA ITALIA x x COMTRADE GROUP B.V. ALTRE AMSTERDAM PAESI BASSI x x CONSORZIO QUENIT ALTRE VERONA ITALIA x x CONSORZIO SE.TEL. SERVIZI TELEMATICI IN LIQUIDAZIONE ALTRE NAPOLI ITALIA x x CRIVELLI SRL ALTRE MILANO ITALIA x x CUMTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x DA VINCI S.R.L. ALTRE ROMA ITALIA x x DBC SP.Z O.O. ALTRE VARSAVIA POLONIA x x DC ELEKTRONISCHE ZAHLUNGSSYSTEME GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT ALPHA MANAGEMENT KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT BETA MANAGEMENT KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT GAMMA MANAGEMENT KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

77 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato DIRANA LIEGENSCHAFTSVERWERTUNGSGESELLSCH AFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA x x DV ALPHA GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x DV BETEILIGUNGSVERWALTUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x ENDERLEIN & CO. GMBH ALTRE BIELEFELD GERMANIA x x ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK GREFRATH KG ALTRE OLDENBURG GERMANIA x x ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK KRAHENBERG KG ALTRE OLDENBURG GERMANIA x x ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK MOSE KG ALTRE OLDENBURG GERMANIA x x ESPERTI IN MEDIAZIONE SRL ALTRE VERONA ITALIA x x FONDIARIA LASA SPA ALTRE ROMA ITALIA x x FORSTINGER INTERNATIONAL GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x FORUM POLSKIEGO BIZNESU MEDIA SP.Z O.O. ALTRE VARSAVIA POLONIA x x GIMMO IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x GOLF- UND COUNTRY CLUB SEDDINER SEE IMMOBILIEN GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER PLATZ (HAUS VATERLAND) ALTRE BAVIERA GERMANIA x x H & B IMMOBILIEN GMBH & CO. OBJEKTE KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH ALTRE EBERSBERG GERMANIA x x HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG HOTELVERWALTUNG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG IMMOBILIENVERWALTUNG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x HVB EXPERTISE GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x HVB LIFE SCIENCE GMBH & CO. BETEILIGUNGS-KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x HVB PROFIL GESELLSCHAFT FUR PERSONALMANAGEMENT MBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH & CO. KG OBJEKT ARABELLASTRASSE ALTRE BAVIERA GERMANIA x x 77

78 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. IMMOBILIEN- VERMIETUNGS KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x I-FABER SPA ALTRE MILANO ITALIA x x IMMOBILIARE PATETTA SRL ALTRE ROMA ITALIA x x IMMOBILIARE TABACCAIA SRL ALTRE MASSA MARITTIMA ITALIA x x INFISSER SRL ALTRE ROMA ITALIA x x INTEREUROPA-EAST LTD ALTRE MOSCA RUSSIA x x INTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x IPSE 2000 S.P.A. (IN LIQUIDAZIONE) ALTRE ROMA ITALIA x x ISB UNIVERSALE BAU GMBH ALTRE BRANDEBURGO GERMANIA x x ISTRA D.M.C. DOO ALTRE UMAG CROAZIA x x ISTRATURIST UMAG, HOTELIJERSTVO TURIZAM I TURISTICKA AGENCIJA DD ALTRE UMAG CROAZIA x x IVONA BETEILIGUNGSVERWALTUNG GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x JANA KAZIMIERZA DEVELOPMENT SP.Z.O.O. ALTRE VARSAVIA POLONIA x x JOHA GEBAEUDE- ERRICHTUNGS- UND VERMIETUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE LEONDING AUSTRIA x x KAISERWASSER BAU- UND ERRICHTUNGS GMBH UND CO OG ALTRE VIENNA AUSTRIA x x KELLER CROSSING L.P. ALTRE WILMINGTON U.S.A. x x KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA x x LIFE SCIENCE I BETEILIGUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x LLC UKROTSBUD ALTRE KIEV UCRAINA x x M.A.I.L. BETEILIGUNGSMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. & CO. MCL THETA KG ALTRE VIENNA AUSTRIA x x MARINA CITY ENTWICKLUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x MARINA TOWER HOLDING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x MARTIANEZ COMERCIAL, SOCIEDAD ANONIMA ALTRE PUERTO DE LA CRUZ SPAGNA x x MARTUR SUNGER VE KOLTUK TESISLERI TICARET VE SANAYI A. S. ALTRE ISTANBUL TURCHIA x x MC MARKETING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

79 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato MC RETAIL GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x MEGAPARK OOD ALTRE SOFIA BULGARIA x x MERIDIONALE PETROLI SRL ALTRE VIBO VALENTIA ITALIA x x METROPOLIS SP. ZO.O. ALTRE VARSAVIA POLONIA x x MILLETERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x MULTIPLUS CARD D.O.O. ZA PROMIDZBU I USLUGE ALTRE ZAGABRIA CROAZIA x x MY BETEILIGUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x NAUTILUS TANKERS LIMITED ALTRE LA VALLETTA MALTA x x NEEP ROMA HOLDING SPA ALTRE ROMA ITALIA x x NF OBJEKT FFM GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x NF OBJEKT MUNCHEN GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x NF OBJEKTE BERLIN GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x NXP CO-INVESTMENT PARTNERS VIII L.P. ALTRE LONDRA REGNO UNITO x x OESTERREICHISCHE WERTPAPIERDATEN SERVICE GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT EGGENFELDENER STRASSE KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT HAIDENAUPLATZ KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. CENTERPARK KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. GEWERBEPARK KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x PAPCEL A.S. ALTRE LITOVEL REPUBBLICA CECA x x PEKAO PROPERTY SA ALTRE VARSAVIA POLONIA x x PEKAO TELECENTRUM SP. ZOO ALTRE VARSAVIA POLONIA x x PETROLI INVESTIMENTI SPA ALTRE CIVITAVECCHIA ITALIA x x PIRTA VERWALTUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x PLANETHOME AG ALTRE UNTERFOHRING GERMANIA x x PLANETHOME GMBH ALTRE MANNHEIM GERMANIA x x RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x REAL INVEST IMMOBILIEN GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x 79

80 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x ROMA 2000 SRL ALTRE ROMA ITALIA x x RONCASA IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x S.I.P.I.C. - INDUSTRIALE PETROLIFERA ITALIA CENTRALE SRL ALTRE ROMA ITALIA x x SANITA' - S.R.L. IN LIQUIDAZIONE ALTRE ROMA ITALIA x x SANTA ROSA SAS ALTRE ROMA ITALIA x x SELFOSS BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA x x SIA SPA ALTRE MILANO ITALIA x x SIMON VERWALTUNGS- AKTIENGESELLSCHAFT I.L. ALTRE BAVIERA GERMANIA x x SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x SMIA SPA ALTRE ROMA ITALIA x x SOCIETA ' SPORTIVA TORREVECCHIA SRL ALTRE ROMA ITALIA x x DEPOSITI COSTIERI - SO.DE.CO. SRL ALTRE ROMA ITALIA x x PETROLIFERA GIOIA TAURO SRL ALTRE REGGIO CALABRIA ITALIA x x VERONESE GESTIONE COMPRAVENDITA IMMOBILI A R.L. ALTRE ROMA ITALIA x x SOLARIS VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x SP PROJEKTENTWICKLUNG SCHOENEFELD GMBH & CO.KG ALTRE STOCCARDA GERMANIA x x SPREE GALERIE HOTELBETRIEBSGESELLSCHAFT MBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x SVILUPPO GLOBALE GEIE ALTRE ROMA ITALIA x x SW HOLDING SPA ALTRE ROMA ITALIA x x T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V. ALTRE AMSTERDAM PAESI BASSI x x T & P VASTGOED STUTTGART B.V. ALTRE AMSTERDAM PAESI BASSI x x TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x TRANSTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x TRICASA GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG ALTRE BAVIERA GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

81 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato TRICASA GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1 ALTRE BAVIERA GERMANIA x x TRIESTE ADRIATIC MARITIME INITIATIVES SRL ALTRE TRIESTE ITALIA x x UCTAM BALTICS SIA ALTRE RIGA LETTONIA x x UCTAM BULGARIA EOOD ALTRE SOFIA BULGARIA x x UCTAM CZECH REPUBLIC SRO ALTRE PRAGA REPUBBLICA CECA x x UCTAM D.O.O. BEOGRAD ALTRE BELGRADO SERBIA x x UCTAM RK LIMITED LIABILITY COMPANY ALTRE ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x UCTAM RO S.R.L. ALTRE BUCAREST ROMANIA x x UCTAM RU LIMITED LIABILITY COMPANY ALTRE MOSCA RUSSIA x x UCTAM UKRAINE LLC ALTRE KIEV UCRAINA x x UCTAM UPRAVLJANJE D.O.O. ALTRE LJUBLJANA SLOVENIA x x UNI GEBAEUDEMANAGEMENT GMBH ALTRE LINZ AUSTRIA x x UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT LOGISTICS SRL ALTRE VERONA ITALIA x x UNICREDIT MERCHANT PARTNERS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT CEE GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITAETEN GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x V.A. HOLDING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x V.M.G. VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x VIENNA DC BAUTRAEGER GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x VIENNA DC TOWER 1 LIEGENSCHAFTSBESITZ GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x VIENNA DC TOWER 2 LIEGENSCHAFTSBESITZ GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x VILLINO PACELLI SRL ALTRE ROMA ITALIA x x VUWB INVESTMENTS INC. ALTRE ATLANTA U.S.A. x x WEALTH CAPITAL INVESTMENT INC. ALTRE WILMINGTON U.S.A. x x WEALTHCAP EQUITY MANAGEMENT GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x 81

82 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato WEALTHCAP USA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH ALTRE BAVIERA GERMANIA x x WED DONAU-CITY GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA x x WED HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA x x WED WIENER ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT FUER DEN DONAURAUM AKTIENGESELLSCHAFT ALTRE VIENNA AUSTRIA x x WIEN MITTE IMMOBILIEN GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x ZAPADNI TRGOVACKI CENTAR D.O.O. ALTRE RIJEKA CROAZIA x x ZETA FUENF HANDELS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA x x (*) Ai fini della quantificazione dei Risk Weighted Assets, viene considerata l esposizione detenuta verso il veicolo anzichè gli attivi sottostanti l'entità stessa. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

83 Deduzioni dal patrimonio RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Entità dedotte dal patrimonio al 31 dicembre 2012 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Città Stato AKA AUSFUHRKREDIT-GESELLSCHAFT MBH BANCHE FRANCOFORTE GERMANIA x x BANCA D' ITALIA BANCHE ROMA ITALIA x x BANCA IMPRESA LAZIO S.P.A. BANCHE ROMA ITALIA x x BANCA UBAE S.P.A. BANCHE ROMA ITALIA x x BANK FUER TIROL UND VORARLBERG AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE INNSBRUCK AUSTRIA x x BANK OF VALLETTA PLC BANCHE LA VALLETTA MALTA x x BANQUE DE COMMERCE ET DE PLACEMENTS SA BANCHE GINEVRA SVIZZERA x x BGG BAYERISCHE GARANTIEGESELLSCHAFT MBH FUR MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGEN BANCHE BAVIERA GERMANIA x x BKS BANK AG BANCHE KLAGENFURT AUSTRIA x x BURGSCHAFTSGEMEINSCHAFT HAMBURG GMBH BANCHE AMBURGO GERMANIA x x ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO EDP BANCHE ROMA ITALIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HOTEL- UND GASTSTATTENGEWERBES IN BAYERN GMBH BANCHE BAVIERA GERMANIA x x NOTARTREUHANDBANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA x x OBERBANK AG BANCHE LINZ AUSTRIA x x OESTERREICHISCHE HOTEL- UND TOURISMUSBANK GESELLSCHAFT M.B.H. BANCHE VIENNA AUSTRIA x x OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA x x PAYLIFE BANK GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA x x ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE DOBROVOLJNIM MIROVINSKIM FONDOM FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE OBVEZNIM MIROVINSKIM FONDOM FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x ALTOS-IMMORENT IMMOBILIENLEASING GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BACA INVESTOR BETEILIGUNGS GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x BIURO INFORMACJI KREDYTOWEJ SA FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x BORICA-BANKSERVICE AD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x 83

84 Deduzioni dal patrimonio RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Città Stato BTG BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT HAMBURG MBH FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA x x BWA BETEILIGUNGS- UND VERWALTUNGS- AKTIENGESELLSCHAFT FINANZIARIE SALISBURGO AUSTRIA x x CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x CALG 435 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x CHINA INVESTMENT INCORPORATIONS (BVI) LTD. FINANZIARIE TORTOLA ISOLE VERGINI BRITANNICHE x x CREDIFARMA SPA FINANZIARIE ROMA ITALIA x x EUROPROGETTI & FINANZA S.P.A. IN LIQUIDAZIONE FINANZIARIE ROMA ITALIA x x EUROTLX SIM SPA FINANZIARIE MILANO ITALIA x x F2I SGR SPA - FONDI ITALIANI PER LE INFRASTRUTTURE SOCIETA DI GESTIONE FINANZIARIE MILANO ITALIA x x FIDIA SGR SPA FINANZIARIE MILANO ITALIA x x FONDO ITALIANO D'INVESTIMENTO SGR SPA FINANZIARIE MILANO ITALIA x x G.B.S. - GENERAL BROKER SERVICE S.P.A. FINANZIARIE ROMA ITALIA x x HVB LONDON TRADING LTD. FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO x x KRAJOWA IZBA ROZLICZENIOWA SA FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x KREDI KAYIT BUEROSU AS FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x LEASING 439 GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x LLC UKRSOTSFINANCE FINANZIARIE (*) KIEV UCRAINA x x MACCORP ITALIANA SPA FINANZIARIE MILANO ITALIA x x MEZZANIN CORPORATE FINANCE UNTERNEHMENSBERATUNG GMBH FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x OAK RIDGE INVESTMENT LLC FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

85 Deduzioni dal patrimonio RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Città Stato OBEROESTERREICHISCHE UNTERNEHMENSBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE LINZ AUSTRIA x x OBJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x OOE HIGHTECHFONDS GMBH FINANZIARIE LINZ AUSTRIA x x PALATIN GRUNDSTUCKVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE STOCKERAU AUSTRIA x x PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x PRACOWNICZE TOWARZYSTWO EMERYTALNE S.A. FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA x x PSA PAYMENT SERVICE AUSTRIA GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x PURGE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x RCG HOLDINGS LLC FINANZIARIE NEW YORK U.S.A. x x REMBRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SCHUL- UND AMTSGEBAUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE GRAZ AUSTRIA x x SCHULERRICHTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x SFS FINANCIAL SERVICES GMBH FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA x x SIA UNICREDIT INSURANCE BROKER FINANZIARIE RIGA LETTONIA x x DI GESTIONI ESATTORIALI IN SICILIA SO.G.E.SI. S.P.A. IN LIQ. FINANZIARIE PALERMO ITALIA x x GESTIONE CREDITI DELTA SPA FINANZIARIE BOLOGNA ITALIA x x SOCIETA ITALIANA PER LE IMPRESE ALL ESTERO - SIMEST SPA FINANZIARIE ROMA ITALIA x x SOVAGRI SOC.CONSORTILE P.A. IN LIQ. FINANZIARIE NAPOLI ITALIA x x SPARKASSEN-HAFTUNGS AKTIENGESELLSCHAFT FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x TORRE SGR S.P.A. FINANZIARIE ROMA ITALIA x x 85

86 Deduzioni dal patrimonio RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Città Stato UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO x x UNICREDIT BROKER DOO SARAJEVO ZA BROKERSKE POSLOVE U OSIGURANJU FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x UNICREDIT BROKER S.R.O. FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA x x UNICREDIT FUGGETLEN BIZTOSITASKOZVETITO KFT FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA x x UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT INSURANCE BROKER EOOD FINANZIARIE SOFIA BULGARIA x x UNICREDIT INSURANCE BROKER SRL FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA x x UNICREDIT LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH & CO KG FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x UNICREDIT PARTNER D.O.O FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA x x UNICREDIT PARTNER D.O.O BEOGRAD FINANZIARIE BELGRADO SERBIA x x UNICREDIT PARTNER LLC FINANZIARIE KIEV UCRAINA x x UNICREDIT POIJIST'OVACI MAKLERSKA SPOL. S R.O. FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA x x UNICREDIT ZAVAROVALNO ZASTOPINSKA DRUZBA DOO FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA x x VBV-BETRIEBLICHE ALTERSVORSORGE AG FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x VENETO SVILUPPO SPA FINANZIARIE VENEZIA ITALIA x x VENETO SVILUPPO SPA - PATRIMONIO DESTINATO PMI FINANZIARIE VENEZIA ITALIA x x VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED FINANZIARIE (*) ST. HELIER JERSEY x x WKBG WIENER KREDITBURGSCHAFTS- UND BETEILIGUNGSBANK AG FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA x x YAPI KREDI KORAY GAYRIMENKUL YATIRIM ORTAKLIGI AS FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA x x ALLIANZ ZAGREB DD ASSICURATIVE ZAGABRIA CROAZIA x x AVIVA SPA ASSICURATIVE MILANO ITALIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

87 Deduzioni dal patrimonio RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Città Stato BANK AUSTRIA CREDITANSTALT VERSICHERUNG AG ASSICURATIVE VIENNA AUSTRIA x x BOSNA REOSIGURANJE DD SARAJEVO ASSICURATIVE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x CNP UNICREDIT VITA S.P.A. ASSICURATIVE MILANO ITALIA x x CREDITRAS ASSICURAZIONI SPA ASSICURATIVE MILANO ITALIA x x CREDITRAS VITA SPA ASSICURATIVE MILANO ITALIA x x EUROVITA ASSICURAZIONI SPA ASSICURATIVE ROMA ITALIA x x FONDIARIA - SAI SPA ASSICURATIVE TORINO ITALIA x x GENERALI LIFE INSURANCE AD ASSICURATIVE SOFIA BULGARIA x x GRAND CENTRAL RE LIMITED ASSICURATIVE HAMILTON BERMUDA x x INCONTRA ASSICURAZIONI S.P.A. ASSICURATIVE MILANO ITALIA x x NET INSURANCE S.P.A. ASSICURATIVE ROMA ITALIA x x SARAJEVO OSIGURANJE D.D. ASSICURATIVE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x YAPI KREDI EMEKLILIK AS ASSICURATIVE ISTANBUL TURCHIA x x YAPI KREDI SIGORTA AS ASSICURATIVE ISTANBUL TURCHIA x x (*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità. Si ricorda che la partecipazione in Banca d Italia è interamente dedotta dal Patrimonio di Vigilanza (per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare). 87

88 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Entità sommate alle attività di rischio ponderate al 31 dicembre Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS BANCA MEDIOCREDITO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA SPA BANCARIA UDINE ITALIA x x BANK ROZWOJU ENERGETYKI I OCHRONY SWODOWISKA S.A. MEGABANK IN LIQUIDATION BANCARIA (*) VARSAVIA POLONIA x x BBB BURGSCHAFTSBANK ZU BERLIN- BRANDENBURG GMBH BANCARIA BERLINO GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK BRANDENBURG GMBH BANCARIA POTSDAM GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK MECKLENBURG- VORPOMMERN GMBH BANCARIA SCHWERIN GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK NORDRHEIN-WESTFALEN GMBH - KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT - BANCARIA NEUSS GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK RHEINLAND-PFALZ GMBH BANCARIA MAINZ GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK SAARLAND GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG, KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT FUR DEN HANDEL, HANDWERK UND GEWERBE BANCARIA SAARBRUCKEN GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK SACHSEN GMBH BANCARIA DRESDEN GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK SACHSEN-ANHALT GMBH BANCARIA MAGDEBURGO GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK SCHLESWIG-HOLSTEIN GMBH BANCARIA KIEL GERMANIA x x BURGSCHAFTSBANK THURINGEN GMBH BANCARIA ERFURT GERMANIA x x EUROPEAN INVESTMENT FUND BANCARIA LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x FUNDAMENTA-LAKAKASSZA LAKAS- TAKAREKPENZTAR ZRT. BANCARIA BUDAPEST UNGHERIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DER FREIEN BERUFE BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH BANCARIA STOCCARDA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DER INDUSTRIE, DES VERKEHRSGEWERBES UND DES GASTGEWERBES BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH BANCARIA STOCCARDA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES BAYERISCHEN GARTENBAUES GMBH BANCARIA BAVIERA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES BAYERISCHEN HANDWERKS GMBH BANCARIA BAVIERA GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

89 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HANDELS BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH BANCARIA STOCCARDA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HANDWERKS BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH BANCARIA STOCCARDA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT FUR DEN HANDEL IN BAYERN GMBH BANCARIA BAVIERA GERMANIA x x KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT IN BADEN- WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH BANCARIA STOCCARDA GERMANIA x x LIQUIDITATS-KONSORTIALBANK GMBH BANCARIA FRANCOFORTE SUL MENO GERMANIA x x NIEDERSACHSISCHE BURGSCHAFTSBANK GMBH BANCARIA HANNOVER GERMANIA x x SAARLANDISCHE INVESTITIONSKREDITBANK AG BANCARIA SAARBRUCKEN GERMANIA x x SDIC FINANCE CO. LTD. BANCARIA HONGKONG HONG KONG x x TAKAS VE SAKLAMA BANKASI AS (I.M.K.B. TAKAS VE SAKLAMA BANKASI AS) BANCARIA ISTANBUL TURCHIA x x TURKIYE CUMHURIYETI MERKEZ BANKASI A.S. (T.C. MERKEZ BANKASI A.S.) BANCARIA ANKARA TURCHIA x x ABE CLEARING SAS FINANZIARIA PARIGI FRANCIA x x ARABELLA FINANCE LTD. FINANZIARIA DUBLINO IRLANDA x x AUGUSTO SRL FINANZIARIA MILANO ITALIA x x B. GROUP SPA FINANZIARIA BOLOGNA ITALIA x x BAMCARD DD SARAJEVO FINANZIARIA SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x BANKALARARASI KART MERKEZI AS FINANZIARIA ISTANBUL TURCHIA x x BANKART D.O.O. FINANZIARIA LJUBLJANA SLOVENIA x x BAYERISCHE IMMOBILIEN-LEASING GMBH & CO. VERWALTUNGS-KG FINANZIARIA PULLAH IM ISARTAL GERMANIA x x BIG FINANCE SPA FINANZIARIA MILANO ITALIA x x BLACK FOREST FUNDING LLC FINANZIARIA DOVER - STATI UNITI U.S.A. x x BUERGSCHAFTSBANK SALZBURG GMBH FINANZIARIA SALISBURGO AUSTRIA x x CASA DE COMPENSARE BUCURESTI SA FINANZIARIA BUCAREST ROMANIA x x CENTRAL DEPOSITORY AD FINANZIARIA SOFIA BULGARIA x x CENTRO FACTORING SPA FINANZIARIA FIRENZE ITALIA x x 89

90 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS CLS GROUP HOLDINGS AG FINANZIARIA ZURIGO SVIZZERA x x CME GROUP INC FINANZIARIA CHICAGO U.S.A. x x COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH FINANZIARIA (*) VIENNA AUSTRIA x x COLOMBO SRL FINANZIARIA MILANO ITALIA x x CONCARDIS GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG FINANZIARIA FRANCOFORTE SUL MENO GERMANIA x x CONFIDICOOP MARCHE SOCIETA COOPERATIVA A MUTUALITA PREVALENTE FINANZIARIA ANCONA ITALIA x x DIOCLEZIANO SRL FINANZIARIA MILANO ITALIA x x E-MID SIM SPA FINANZIARIA MILANO ITALIA x x EUREX BONDS GMBH FINANZIARIA FRANCOFORTE SUL MENO GERMANIA x x EURO KARTENSYSTEME GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG FINANZIARIA FRANCOFORTE SUL MENO GERMANIA x x EUROFIDI SOCIET CONSORTILE DI GARANZIA COLLETTIVA FIDI S.C.P.A. FINANZIARIA TORINO ITALIA x x FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI SPA FINANZIARIA TORINO ITALIA x x FONDUL ROMAN DE GARANTARE A CREDITELOR PENTRU INTREPRINZATORII PRIVATI-IFN S.A. FINANZIARIA BUCAREST ROMANIA x x FRIULIA SPA - FINANZIARIA REGIONALE FRIULI-VENEZIA GIULIA FINANZIARIA TRIESTE ITALIA x x GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E TESORERIE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE FINANZIARIA (*) NAPOLI ITALIA x x GELDILUX-PP-2011 S.A. FINANZIARIA LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x GELDILUX-TS-2007 S.A. FINANZIARIA LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x GELDILUX-TS-2010 S.A. FINANZIARIA LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x GELDILUX-TS-2011 S.A. FINANZIARIA LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x GEPAFIN SPA FINANZIARIA PERUGIA ITALIA x x GIELDA PAPIEROW WARTOSCIOWYCH W WARSZAWIE S.A. FINANZIARIA VARSAVIA POLONIA x x GIRO ELSZAMOLASFORGALMI RT. FINANZIARIA BUDAPEST UNGHERIA x x H2I - HOLDING DI INIZIATIVA INDUSTRIALE S.P.A. FINANZIARIA ROMA ITALIA x x IMMORENT- EINRICHTUNGSHAUSERRICHTUNGS- UND GRUND- VERWERTUNGSGESELLSCHAFT FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

91 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS M.B.H., WIEN IMMORENT-MARCO GRUNDVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.WIEN FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA x x KREDI GARANTI FONU A.S. FINANZIARIA ANKARA TURCHIA x x MALREWARD LIMITED IN LIQUIDATION FINANZIARIA (*) NICOSIA CIPRO x x MEDIOFIMAA SRL FINANZIARIA ROMA ITALIA x x MOLISE SVILUPPO S.C.P.A. FINANZIARIA CAMPOBASSO ITALIA x x MPC MUNCHMEYER PETERSEN CAPITAL AG FINANZIARIA AMBURGO GERMANIA x x NOE BETEILIGUNGSFINANZIERUNGEN GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA x x NOE BUERGSCHAFTEN GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA x x OBEROESTERREICHISCHE KREDITGARANTIEGESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIA LINZ AUSTRIA x x OPEN JOINT-STOCK COMPANY ALL UKRAINIAN SECURITIES DEPOSITARY FINANZIARIA KIEV UCRAINA x x PAR.CO. S.P.A. FINANZIARIA REGGIO EMILIA ITALIA x x REGISTAR VRIJEDNOSNIH PAPIRA U FEDERACIJI BOSNE I HERCEGOVINE D.D. SARAJEVO FINANZIARIA SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA x x RETEX MISURA 5 - PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIA FINANZIARIA MARGHERA VENEZIA ITALIA x x ROSENKAVALIER 2008 GMBH FINANZIARIA FRANCOFORTE GERMANIA x x SAARLANDISCHE KAPITALBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH FINANZIARIA SAARBRUCKEN GERMANIA x x SALOME FUNDING PLC FINANZIARIA DUBLINO IRLANDA x x SERFACTORING S.P.A. FINANZIARIA SAN DONATO MILANESE (MILANO) ITALIA x x CONSORTILE MATESE PER L'OCCUPAZIONE S.P.A. FINANZIARIA CAMPOBASSO ITALIA x x SOCIETA REGIONALE DI GARANZIA MARCHE SOC.COOP.A R.L. FINANZIARIA ANCONA ITALIA x x SREDISNJE KLIRINSKO DEPOZITARNO DRUSTVO, DIONICKO DRUSTVO FINANZIARIA ZAGABRIA CROAZIA x x STEIRISCHE BETEILIGUNGSFINANZIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIA GRAZ AUSTRIA x x TIKEHAU CAPITAL ADVISORS S.A.S FINANZIARIA PARIGI FRANCIA x x 91

92 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS TRANSFOND S.A. FINANZIARIA BUCAREST ROMANIA x x TRZISTE NOVCA I KRATKOROCNIH VRJEDNOSNICA D.D. FINANZIARIA ZAGABRIA CROAZIA x x VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED FINANZIARIA (*) GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS x x VISA INC. FINANZIARIA SAN FRANCISCO CALIFORNIA U.S.A. x x VV IMMOBILIEN GMBH & CO. UNITED STATES KG FINANZIARIA BAVIERA GERMANIA x x VV IMMOBILIEN GMBH & CO. US CITY KG FINANZIARIA BAVIERA GERMANIA x x WUSTENROT & WURTTEMBERGISCHE AG FINANZIARIA STOCCARDA GERMANIA x x ABC - CONSORZIO DI BANCHE E ASSICURAZIONI PER LO SVILUPPO DEGLI ASSET OPERATIVI, DEL PROCUREMENT E DEL COST MANAGEMENT ALTRI ROMA ITALIA x x ABI LAB - CENTRO DI RICERCA E INNOVAZIONE PER LA BANCA ALTRI ROMA ITALIA x x ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x AEDES SPA ALTRI MILANO ITALIA x x AEROPORTO DI REGGIO EMILIA S.R.L. ALTRI REGGIO EMILIA ITALIA x x AEROPORTO G. MARCONI DI BOLOGNA SPA ALTRI BOLOGNA ITALIA x x AGENZIA DI POLLENZO S.P.A. ALTRI BRA (CUNEO) ITALIA x x AGENZIA PER LA TRASFORMAZIONE TERRITORIALE IN VENETO SPA (IN SIGLA ATTIVA SPA) ALTRI BAGNOLI DI SOPRA ITALIA x x AGRUND GRUNDSTUCKS-GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x ALTEA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT I KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x AMFA SPA ALTRI RIMINI ITALIA x x AMMS ERSATZ-KOMPLEMENTAR GMBH ALTRI EBERSBERG GERMANIA x x AMMS KOMPLEMENTAR GMBH ALTRI EBERSBERG GERMANIA x x ANWA GESELLSCHAFT FUR ANLAGENVERWALTUNG MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x AQM S.R.L. ALTRI PROVAGLIO D'ISEO (BS) ITALIA x x ARENA STADION ALTRI GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

93 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS BETEILIGUNGSVERWALTUNGS-GMBH BAVIERA ARETHA FACILITY MANAGEMENT GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x AREZZO FIERE E CONGRESSI SRL ALTRI AREZZO ITALIA x x ARZ ALLGEMEINES RECHENZENTRUM GMBH ALTRI INNSBRUCK AUSTRIA x x ASC LOGISTIK GMBH ALTRI AUSTRIA x x ASTRIM S.P.A. ALTRI ROMA ITALIA x x A-TRUST GESELLSCHAFT FUER SICHERHEITSSYSTEME IM ELEKTRONISCHEN DATENVERKEHR GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x BAKU STOCK EXCHANGE ALTRI BAKU AZERBAIJAN x x BANJALUCKA BERZA HARTIJA OD VRJEDNOSTI A.D. BANJA LUKA ALTRI BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA x x BANK AUSTRIA IMMOBILIEN ENTWICKLUNGS- UND VERWERTUNGSGMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x BANK AUSTRIA REAL INVEST ASSET MANAGEMENT GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x BAREAL IMMOBILIENTREUHAND GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA. ALTRI / SRUMENTALE (*) SAO PAULO BRASILE x x BAYBG BAYERISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x BAYERISCHE WOHNUNGSGESELLSCHAFT FUER HANDEL UND INDUSTRIE, GESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER HAFTUNG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x BFL BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT FUR FLUGZEUG-LEASING MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x BIL AIRCRAFTLEASING GMBH ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x BIL IMMOBILIEN FONDS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x BIL LEASING GMBH & CO HOTEL ROSTOCK KG ALTRI ROSTOCK GERMANIA x x BIL LEASING GMBH & CO OBJEKTE FREIBERG KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x BILANCIAI INTERNATIONAL SPA ALTRI CAMPOGALLIANO ITALIA x x BIROUL DE CREDIT S.A. ALTRI BUCAREST ROMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. FUNFTE OBJEKTE OSTERREICH KG ALTRI AMBURGO GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & ALTRI AMBURGO GERMANIA x x 93

94 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS CO. SECHSTE OBJEKTE GROSSBRITANNIEN KG BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. SIEBTE OBJEKTE OSTERREICH KG ALTRI AMBURGO GERMANIA x x BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ZWEITE OBJEKTE NIEDERLANDE KG ALTRI AMBURGO GERMANIA x x BLUE CAPITAL METROPOLITAN AMERIKA GMBH & CO. KG (GI AMERIKA GMBH & CO DRITTE OBJEKT USA KG) ALTRI AMBURGO GERMANIA x x BORSE DUSSELDORF AG ALTRI DUSSELDORF GERMANIA x x BOX 2004 S.P.A. (IN LIQUIDAZIONE) ALTRI ROMA ITALIA x x BRIXIA EXPO - FIERA DI BRESCIA S.P.A. ALTRI BRESCIA ITALIA x x BUCHSTEIN IMMOBILIENVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x BULGARIAN STOCK EXCHANGE SOFIA ALTRI SOFIA BULGARIA x x BURGO GROUP S.P.A. ALTRI ALTAVILLA VICENTINA (VI) ITALIA x x BURZA CENNYCH PAPIEROV BRATISLAVA AS ALTRI BRATISLAVA SLOVACCHIA x x C.A.A.B. SCPA- CENTRO AGROALIMENTARE DI BOLOGNA ALTRI BOLOGNA ITALIA x x C.A.A.N. - CENTRO AGRO ALIMENTARE DI NAPOLI S.C.P.A. ALTRI LOCALITA' LUFRANO - VOLLA (NAPOLI) ITALIA x x C.A.R. - CENTRO AGRO ALIMENTARE DI ROMA S.C.P.A. ALTRI GUIDONIA MONTECELIO (ROMA) ITALIA x x C.I.M. BETEILIGUNGEN 1998 GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x C.I.M.VERWALTUNG UND BETEILIGUNGEN 1999 GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x CAAT - CENTRO AGRO-ALIMENTARE TORINO SCPA ALTRI GRUGLIASCO ITALIA x x CBCB - CZECH BANKING CREDIT BUREAU, A.S. ALTRI PRAGA REPUBBLICA CECA x x CEESEG AG ALTRI VIENNA AUSTRIA x x CENTER FOR BUSINESS AND CULTURE - DOBRICH - AD ALTRI DOBRICH BULGARIA x x CENTRAL REGISTER OF SECURITIES ALTRI BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA x x CENTRAL SECURITIES DEPOSITORY JSC ALTRI ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x CISFI SPA ALTRI NAPOLI ITALIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

95 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS CITEC IMMOBILIEN GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x CITTA' STUDI SPA ALTRI BIELLA ITALIA x x CIVITA SICILIA S.R.L. ALTRI PALERMO ITALIA x x CL DRITTE CAR LEASING GMBH & CO. KG ALTRI AMBURGO GERMANIA x x CL DRITTE CAR LEASING VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRI AMBURGO GERMANIA x x CLASS CNBC SPA ALTRI MILANO ITALIA x x CO.SVI.G. SCRL ALTRI ROMA ITALIA x x COMMODITY EXCHANGE INTERBANK CURRENCY EXCHANGE OF CRIMEA ALTRI SIMPHEROPOL UCRAINA x x COMPAGNIA INVESTIMENTI E SVILUPPO C.I.S. - SPA ALTRI VILLAFRANCA ITALIA x x CONSORZIO PER LA GESTIONE DEL MARCHIO PATTICHIARI ALTRI ROMA ITALIA x x CONSORZIO PER LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI RIETI ALTRI RIETI ITALIA x x CONSORZIO ROMA RICERCHE ALTRI ROMA ITALIA x x COWEN GROUP, INC ALTRI WILMINGTON U.S.A. x x CPI ADMINISTRATION AND HOLDING GMBH ALTRI LECK GERMANIA x x DELTATERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x DFA DEGGENDORFER FREIHAFEN ANSIEDLUNGS-GMBH ALTRI DEGGENDORF GERMANIA x x DII GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x DUNAV OSIGURANJE A.D. BANJA LUKA ALTRI BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA x x DUSSELDORFER BORSENHAUS GMBH ALTRI DUSSELDORF GERMANIA x x DUTY FREE ZONE BOURGAS AD ALTRI BOURGAS BULGARIA x x EBG - EUROPAY BETEILIGUNGS GMBH ALTRI AUSTRIA x x EINKAUFSGALERIE ROTER TURM BETEILIGUNGS GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x EINKAUFSGALERIE ROTER TURM CHEMNITZ GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x ERZET- VERMOEGENSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x 95

96 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS ES SHARED SERVICE CENTER PER AZIONI ALTRI CERNUSCO SUL NAVIGLIO ITALIA x x EURO-BOND BLUE CAPITAL MANAGEMNT GMBH I.L. ALTRI BAD SODEN GERMANIA x x EURO-BOND BLUE CAPITAL VERWALTUNGS GMBH I.L. ALTRI BAD SODEN GERMANIA x x EUROCLASS MULTIMEDIA HOLDING S.A. ALTRI LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x EUROIMPRESA LEGNANO S.C.R.L. ALTRI LEGNANO (MILANO) ITALIA x x EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND ALTRI BUDAPEST UNGHERIA x x EUROPEAN DATAWAREHOUSE GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x EUROPEYE SRL ALTRI ROMA ITALIA x x EUROSANITA' S.P.A. ALTRI ROMA ITALIA x x FELICITAS GMBH I.L. ALTRI BAVIERA GERMANIA x x FENICE HOLDING S.P.A. ALTRI CALENZANO ITALIA x x FIERA DI FORLI SPA ALTRI FORLI' ITALIA x x FIERA TRIESTE SPA IN LIQUIDAZIONE ALTRI TRIESTE ITALIA x x FILM & ENTERTAINMENT VIP MEDIENFONDS 4 GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x FILMAURO - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI VACANZE DI NATALE 2011 ALTRI ROMA ITALIA x x FILMAURO SRL ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE COLPI DI FULMINE ALTRI ROMA ITALIA x x FINANCIAL RISK MANAGEMENT GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x G.A.L. DELL'ALTA MARCA TREVIGIANA SCRL ALTRI PIEGHE DI SOLIGO ITALIA x x G.A.L. TERRE DI MARCA SCRL ALTRI GORGO AL MONTICANO ITALIA x x GABETTI PROPERTY SOLUTIONS SPA ALTRI MILANO ITALIA x x GARAGE AM HOF GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x GELDSERVICE AUSTRIA LOGISTIK FUER WERTGESTIONIERUNG UND TRANSPORTKOORDINATION GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x GEMINA S.P.A. ALTRI FIUMICINO ITALIA x x GESCHUETZTE WERKSTAETTE WR. NEUSTADT GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRI WR. NEUSTADT AUSTRIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

97 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS GESFOE GEMEINNUETZIGE BAU- UND SIEDLUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x GOLF CLUB MODENA SPA ALTRI COLOMBARO DI FORMIGINE ITALIA x x GOLFPARK KLOPEINERSEE-SUEDKAERNTEN GMBH ALTRI ST.KANZIAN AUSTRIA x x GRAND CENTRAL FUNDING CORPORATION ALTRI NEW YORK U.S.A. x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS BAHNHOFSPASSAGEN POTSDAM GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DAS SCHLOSS BERLIN-STEGLITZ GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 10 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 11 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 12 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 15 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 16 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 18 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 19 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 3 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 4 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 6 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 8 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 9 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS EUROPA 2 ALTRI GERMANIA x x 97

98 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS BETEILIGUNGS GMBH BAVIERA H.F.S. IMMOBILIENFONDS EUROPA 3 BETEILIGUNGS B.V. ALTRI L'AJA PAESI BASSI x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH & CO. EUROPA 3 KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS KOLN GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. IMMOBILIENFONDS SCHWEINFURT GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. LEASINGFONDS GMBH ALTRI EBERSBERG GERMANIA x x H.F.S. VALUE MANAGEMENT GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG ALTRI EBERSBERG GERMANIA x x H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 2 GMBH & CO. KG ALTRI EBERSBERG GERMANIA x x H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 3 KG GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 4 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x HEIZKRAFTWERK COTTBUS VERWALTUNGS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x HEIZKRAFTWERKE-POOL-VERWALTUNGS- GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x HISI - HOLDING DI INVESTIMENTO IN SANITA' ED INFRASTRUTTURE SRL ALTRI MILANO ITALIA x x HITELGARANCIA RT. ALTRI BUDAPEST UNGHERIA x x HOBEX AG ALTRI WALS-SIEZENHEIM AUSTRIA x x HP IT-SOLUTIONS GESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER HAFTUNG ALTRI INNSBRUCK AUSTRIA x x HROK DOO ALTRI ZAGABRIA CROAZIA x x HVB LIFE SCIENCE GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED ALTRI / SRUMENTALE (*) JOHANNESBURG REPUBBLICA SUD AFRICA x x HVBFF BAUMANAGEMENT GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF KAPITALVERMITTLUNGS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

99 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS HVBFF LEASING OBJEKT GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF LEASING-FONDS VERWALTUNGS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x HVBFF OBJEKT LEIPZIG GMBH ALTRI LEIPZIG GERMANIA x x HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x IDROENERGIA SCRL ALTRI CHATILLON ITALIA x x IGEPA GEWERBEPARK GMBH & CO VERMIETUNGS KG ALTRI FURSTENFELDBRUCK GERMANIA x x IMAREX ASA ALTRI OSLO NORVEGIA x x IMMOBILIARE STAZIONE DI COSSATO S.P.A. ALTRI ROMA ITALIA x x IMOF SPA - CONSORTILE PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO AGROALIMENTARE ALL'INGROSSO DI FONDI ALTRI FONDI (LATINA) ITALIA x x INFRAM ONE CORPORATION ALTRI DELAWARE U.S.A. x x INGOSSTRAKH ALTRI MOSCA RUSSIA x x INNSBRUCKER STADTMARKETING GES.M.B.H. ALTRI INNSBRUCK AUSTRIA x x INTERBANKING SYSTEMS S.A. (DIAS S.A.) ALTRI MAROUSSI GRECIA x x INTERNATIONAL FACTORS GROUP SCRL ALTRI BRUXELLES BELGIO x x INTERPORTO PADOVA SPA ALTRI PADOVA ITALIA x x INTERPORTO BOLOGNA SPA ALTRI BOLOGNA ITALIA x x INTERPORTO CAMPANO S.P.A. ALTRI NAPOLI ITALIA x x INTERPORTO DI ROVIGO SPA ALTRI ROVIGO ITALIA x x INTERPORTO MARCHE SPA ALTRI JESI ITALIA x x ISFOR 2000 S.C.P.A. ALTRI BRESCIA ITALIA x x ISTICA - ISTITUTO IMMOBILIARE DI CATANIA SPA ALTRI CATANIA ITALIA x x ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA FONDATA DA G.TRECCANI S.P.A. ALTRI ROMA ITALIA x x ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA SRL ALTRI MILANO ITALIA x x ITALCARNI SOCIETA COOPERATIVA AGRICOLA ALTRI MIGLIARINA DI CARPI (MODENA) ITALIA x x ITALIAN INTERNATIONAL FILM - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI L' ULTIMA SPIAGGIA ALTRI ROMA ITALIA x x 99

100 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS JOINT-STOCK COMPANY PFTS STOCK EXCHANGE ALTRI KYIV UCRAINA x x KAZAKHSTAN STOCK EXCHANGE INCORPORATED ALTRI ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x KOC KUELTUER SANAT VE TANITIM HITZMETLERI VE TICARET (KOC KUELTUER SANAT TANITIM AS) ALTRI ISTANBUL TURCHIA x x KRAJINA OSIGURANJE D.D. BANJA LUKA ALTRI BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA x x KREDITNI BIRO SISBON, UPRAVLJALEC SISTEMA IZMENJAVE INFORMACIJO BONITETI STRANK, D.O.O. ALTRI LJUBLJANA SLOVENIA x x LANDOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x LIFE BRITANNIA MANAGEMENT GMBH ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x LIFE GMBH & CO ERSTE KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x LIFE GMBH & CO. ZWEITE KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x LIFE VERWALTUNGS ERSTE GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x LIFE VERWALTUNGS ZWEITE GMBH ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x LIMITED LIABILITY PARTNERSHIP PROFIX COMPANY ALTRI KIEV UCRAINA x x LUCCHINI S.P.A. ALTRI MILANO ITALIA x x LUX VIDE FINANZIARIA SPA ASSOCIAZIONEIN PARTECIPAZIONE BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE ALTRI ROMA ITALIA x x M.A.I.L. BETEILIGUNGSMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x M.A.I.L. REAL ESTATE MANAGEMENT JOTA BRATISLAVA S.R.O. ALTRI BRATISLAVA SLOVACCHIA x x MANTOVA INTERPORTO SRL ALTRI MANTOVA ITALIA x x MARINA DI NETTUNO CIRCOLO NAUTICO S.P.A. ALTRI NETTUNO (ROMA) ITALIA x x MARTIN SCHMALZLE GRUNDESTUCKSGESELLSCHAFT OBJEKT WOLFSBURG GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x MATILDE DI CANOSSA SRL ALTRI REGGIO EMILIA ITALIA x x MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT BADEN- WURTTEMBERG GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

101 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT RHEINLAND- PFALZ MBH ALTRI MAINZ GERMANIA x x MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SCHLESWIG- HOLSTEIN MBH ALTRI KIEL GERMANIA x x MEGAPARK INVEST GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x MEIF II CP HOLDINGS 1 LIMITED ALTRI LONDRA REGNO UNITO x x MFG FLUGHAFEN- GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO BETA KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT BERLIN- BRANDENBURG GMBH ALTRI SCHWERIN GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MECKLENBURG- VORPOMMERN MBH ALTRI SCHWERIN GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT NIEDERSACHSEN (MBG) MBH ALTRI HANNOVER GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SACHSEN MBH ALTRI DRESDA GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SACHSEN- ANHALT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG ALTRI MAGDEBURGO GERMANIA x x MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT THURINGEN MBH ALTRI ERFURT GERMANIA x x MIZUHO CORPORATE BANK - BA INVESTMENT - CONSULTINGGMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x MOLISEINNOVAZIONE SOC.CONS. P.A. ALTRI CAMPOBASSO ITALIA x x MOPET CZ A.S. ALTRI PRAGA REPUBBLICA CECA x x MOTION PICTURE PRODUCTION GMBH ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x MOTION PICTURE PRODUCTION GMBH & CO. ERSTE KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x MTS-PORTUGAL - SOCIEDADE GESTORA DO MERCATO ESPECIAL DE DIVIDA PUBLICA SGMR SA ALTRI LISBONA PORTOGALLO x x MUHOGA MUNCHNER HOCHGARAGEN GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x MUTNEGRA BETEILIGUNGS- UND VERWALTUNGS-GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x 101

102 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS MY DREI HANDELS GMBH ALTRI / SRUMENTALE (*) VIENNA AUSTRIA x x NATIONAL PROCESSING CENTER JSC ALTRI ALMATY CITY KAZAKHSTAN x x NATURAL STONE INVESTMENTS SA ALTRI LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO x x NEUMAYER TEKFOR VERWALTUNGS GMBH ALTRI OFFENBURG GERMANIA x x NOMISMA - DI STUDI ECONOMICI SPA ALTRI BOLOGNA ITALIA x x OFFICINAE VERDI PER AZIONI ALTRI ROMA ITALIA x x OJSC MICEX - RTS ALTRI MOSCA RUSSIA x x OJSC NATIONAL BUREAU OF CREDIT HISTORIES ALTRI MOSCA RUSSIA x x OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. BETRIEBS KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT OSTRAGEHEGE KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x OPP DEUTSCHLAND BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRI BERLINO GERMANIA x x OSCA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x P.A.N. GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x P.A.N. VERWALTUNGS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x P.B. SRL IN LIQUIDAZIONE ALTRI MILANO ITALIA x x PACO CINEMATOGRAFICA SRL - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI THE BEST OFFER ALTRI ROMA ITALIA x x PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH ALTRI / SRUMENTALE (*) VIENNA AUSTRIA x x PATTO 2000 SCARL ALTRI CITTA DELLA PIEVE ITALIA x x PEGASO INVESTIMENTI - CAMPIONI D'IMPRESA SPA ALTRI TORINO ITALIA x x PEGASUS PROJECT STADTHAUS HALLE GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x PERTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

103 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS PEVEC D.D. ALTRI BJELOVAR CROAZIA x x PONTI ENGINEERING SCARL ALTRI CITTA DI CASTELLO ITALIA x x PROJEKTENTWICKLUNG SCHOENEFELD VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRI STOCCARDA GERMANIA x x QUINTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x RAMSES-IMMOBILIENHOLDING GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x REAL INVEST ASSET MANAGEMENT CZECH REPUBLIC S.R.O. ALTRI PRAGA REPUBBLICA CECA x x REAL INVEST PROPERTY GMBH & CO SPB JOTA KG ALTRI VIENNA AUSTRIA x x REAL INVEST PROPERTY JOTA IMMOBILIENVERWERTUNGS GMBH ALTRI AUSTRIA x x REGGIO EMILIA FIERE S.R.L. ALTRI REGGIO EMILIA ITALIA x x REGGIO EMILIA INNOVAZIONE S.C.A R.L. ALTRI REGGIO EMILIA ITALIA x x RIMINITERME SPA ALTRI MIRAMARE DI RIMINI ITALIA x x RISANAMENTO SPA ALTRI MILANO ITALIA x x ROLAND BERGER STRATEGY CONSULTANTS HOLDING GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x ROLIN GRUNDSTUCKSPLANUNGS- UND - VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x ROTUS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x ROUBINI GLOBAL ECONOMICS LLC ALTRI WILMINGTON U.S.A. x x S.A.S.E. SPA ALTRI PERUGIA ITALIA x x SALZBURGER UNTERNEHMENSBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRI SALISBURGO AUSTRIA x x SATEL SABAH TELEVIZYON PRODUKSIYON A.S. (SATEL) ALTRI TURCHIA x x SEEWINKELTHERME BESITZ GMBH ALTRI EISENSTADT GERMANIA x x SESTO IMMOBILIARE SPA ALTRI MILANO ITALIA x x SHOPPING USA GMBH & CO. ERSTE IMMOBILIEN KG I.L. ALTRI AMBURGO GERMANIA x x SICILIA CONVENTION BUREAU SRL ALTRI CATANIA ITALIA x x SINERA AG ALTRI ZURIGO SVIZZERA x x 103

104 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS SK BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNG VERWALTUNG GMBH I.L. ALTRI COLONIA GERMANIA x x SOCIETA COOPERATIVA BILANCIAI CAMPOGALLIANO ALTRI CAMPOGALLIANO ITALIA x x SOCIETA DI GESTIONE AEROPORTO DI CUNEO- LEVALDIGI SPA (IN SIGLA GEAC SPA) ALTRI SAVIGLIANO ITALIA x x AREE INDUSTRIALI ED ARTIGIANALI - S.A.I.A. SPA ALTRI VERBANIA ITALIA x x ITALIANA DI MONITORAGGIO S.P.A. ALTRI ROMA ITALIA x x SOCIETY FOR WORLDWIDE INTERBANK FINANCIAL TELECOMMUNICATION S.C. (S.W.I.F.T.) ALTRI LA HULPE BELGIO x x SOFIA L.P. ALTRI ST. PETER PORT GUERNSEY x x SOLWO GRUNDBESITZ GMBH ALTRI BERLINO GERMANIA x x SPA IMMOBILIARE FIERA DI BRESCIA ALTRI BRESCIA ITALIA x x SPARKASSEN IT HOLDING AG ALTRI VIENNA AUSTRIA x x STAR22 PLANUNGS - UND ERRICHTUNGS GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x STIL NOVO PARTECIPAZIONI SPA ALTRI MILANO ITALIA x x STUDIENGESELLSCHAFT FUER ZUSAMMENARBEIT IM ZAHLUNGSVERKEHR (STUZZA) G.M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x TARGETTI POULSEN S.P.A. ALTRI FIRENZE ITALIA x x TC-PRIMA PROJEKTVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. IN LIQ ALTRI VIENNA AUSTRIA x x TECHNOLOGIE-U DIENSTLEISTUNGSZENTRUM ENNSTAL ALTRI AUSTRIA x x THERME WIEN G.M.B.H. & CO KG ALTRI VIENNA AUSTRIA x x THERME WIEN GES.M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x TORINO PARCHEGGI SRL IN LIQUIDAZIONE ALTRI TORINO ITALIA x x TREUCONSULT PROPERTY ALPHA GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x TREUCONSULT PROPERTY BETA GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x TREUCONSULT PROPERTY EPSILON GMBH ALTRI VIENNA AUSTRIA x x TREVISO GLOCAL SOC. CONS. A RL ALTRI TREVISO ITALIA x x TSG EDV-TERMINAL-SERVICE GES.M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x TURKIYE PETROLLERI AO ALTRI ANKARA TURCHIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

105 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD (IN LIQUIDATION) ALTRI / SRUMENTALE (*) DUBLINO IRLANDA x x UNIPEG - SOCIETA COOPERATIVA AGRICOLA ALTRI REGGIO EMILIA ITALIA x x VADELI ISLEM VE OPSIYON BORSASI A.S. ALTRI IZMIR TURCHIA x x VALDARNO SVILUPPO SPA ALTRI MONTEVARCHI ITALIA x x VBII INDUSTRIE UND IMMOBILIEN GMBH ALTRI AMBURGO GERMANIA x x VBW BAUEN UND WOHNEN GMBH ALTRI BOCHUM GERMANIA x x VICTORIA-VOLKSBANKEN PENSIONSKASSEN AKTIEN- GESELLSCHAFT ALTRI VIENNA AUSTRIA x x WACHSTUMSINITIATIVE SUDERELBE AKTIENGESELLSCHAFT ALTRI AMBURGO GERMANIA x x WCREM CANADIAN INVESTMENTS INC. ALTRI TORONTO CANADA x x WCREM CANADIAN MANAGEMENT INC. ALTRI TORONTO CANADA x x WEALTHCAP AIRCRAFT 1 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP AIRCRAFT 25 GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP DRITTE EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP ENTITY SERVICE GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP EQUITY SEKUNDAR GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP ERSTE KANADA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP EUROPA ERSTE IMMOBILIEN - OBJEKTE NIEDERLANDE - VERWALTUNGS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN FUNFTE OBHEKTE OSTERREICH KOMPLEMENTAR GMBH ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN SIEBTE OBJEKTE TERREICH KOMPLEMENT GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP IMMBILIENFONDS DEUTSCHLAND 33 GMBH & CO KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP IMMOBILIEN UND VERWALTUNG SEKUNDAR GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x 105

106 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 30 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 31 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 32 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 34 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 35 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 36 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP INFRASTRUCTURE FUND I GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP INFRASTRUKTUR AMERIKA GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP LEBENSWERT 1 GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP LEBENSWERT 2. GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP LIFE BRITANNIA 2 GMBH & C0 KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP LIFE USA 4 GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP OBJEKT THERESIENHOHE MBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP PEIA SEKUNDAR GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP PHOTOVOLTAIK 1 GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP PRIVATE EQUITY 17 GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP PRIVATE EQUITY 18 GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP PRIVATE EQUITY GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP PRIVATE EQUITY SEKUNDAR GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP REAL ESTATE GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP REAL ESTATE KOMPLEMENTAR GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP REAL ESTATE SEKUNDAR GMBH ALTRI GERMANIA x x TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

107 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Ragione sociale Tipologia Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS BAVIERA WEALTHCAP SACHWERTE PORTFOLIO 1 GMBH & CO. KG ALTRI GRWALD GERMANIA x x WEALTHCAP US LIFE DRITTE GMBH & CO.KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP ZWEITE EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP ZWEITMARKT 3 BASIS GMBH & CO.KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP ZWEITMARKT 3 PLUS GMBH & CO. KG ALTRI GRUNWALD GERMANIA x x WEALTHCAP ZWEITMARKTWERTE IMMOBILIEN 4 GMBH & CO. KG ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WEALTHCAP ZWEITMARKTWERTE IMMOBILIEN 4 KOMPLEMENTAR GMBH ALTRI BAVIERA GERMANIA x x WH - ERSTE GRUNDSTUCKS GMBH & CO. KG ALTRI SCHOENEFELD GERMANIA x x WIRTSCHAFTSVEREIN DER MITARBEITERINNEN DER UNICREDIT BANK AUSTRIA E.GEN. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x WOHNUNGSBAUGESELLSCHAFT DER STADT ROTHENBACH A.D.PEGNITZ MIT BESCHRANKTER HAFTUNG ALTRI ROTHENBACH A.D. PEGNITZ GERMANIA x x WWE WOHN- UND WIRTSCHAFTSPARK ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRI VIENNA AUSTRIA x x YAPI KREDI KUELTUER-SANAT YAYINCILIK TICARET VE SANAYI AS ALTRI ISTANBUL TURCHIA x x YATIRIM FINANSMAN A.S. ALTRI ISTANBUL TURCHIA x x ZAGREBACKA BURZA D.D. ALTRI ZAGABRIA CROAZIA x x ZAO IMB-REAL ESTATE ALTRI MOSCA RUSSIA x x (*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità. 107

108 Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all interno del gruppo. In considerazione della crisi finanziaria, talune Autorità di Vigilanza hanno chiesto, a partire dai precedenti semestri, che le società del Gruppo riducano la propria esposizione creditizia nei confronti di altre società del Gruppo operanti in altri giurisdizioni, compresa la Capogruppo. In particolare, l esposizione netta complessiva di UniCredit Bank AG nei confronti delle società del Gruppo UniCredit (escluse le società controllate da UniCredit Bank AG stessa), si è ridotta a circa 8 miliardi, di cui circa 3,5 miliardi di esposizione lorda per cassa. Tale riduzione è stata attuata anche fornendo appropriate garanzie che includono la costituzione di pegni su strumenti finanziari da parte di UniCredit S.p.A. a fronte di esposizioni di UniCredit Bank AG verso UniCredit S.p.A. stessa. A tale riguardo, si segnala che nel corso del primo semestre 2012: o è scaduta la concessione in garanzia da parte di UniCredit S.p.A. nei confronti di UniCredit Bank AG di titoli rappresentativi di partecipazioni in società controllate estere appartenenti al gruppo bancario, a fronte di esposizioni finanziarie per un valore di Euro o 7,05 miliardi; sono stati sottoscritti degli accordi di collateralizzazione (Credit Support Annex) a valere sugli ISDA Master Agreements che regolano l'operatività in derivati negoziati tra UniCredit Bank AG ed alcune società del Gruppo (tra cui UniCredit SpA, UniCredit Bank (Ireland) Plc e UniCredit Leasing S.p.A.) al fine di ottimizzare la gestione delle esposizioni infragruppo. UniCredit Spa ( UCI ) e UniCredit Bank AG ( UCB AG ) si sono impegnate con il Regolatore tedesco Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) a mantenere a livello di UCB AG un requisito patrimoniale aggiuntivo, oltre a quello regolamentare, che porta il coefficiente di solvibilità minimo a superare il 13% alla data del 31 dicembre Tale impegno è volto a mantenere un capitale sufficiente per UCB AG sia a livello individuale sia a livello subconsolidato che permetta di assorbire ogni eventuale perdita potenzialmente derivante da carenze nelle politiche di risk management e si intende valido fino a quando tali carenze non saranno ritenute recuperate da BaFin. Inoltre, si rileva l impegno di non attuare misure, quali l approvazione di dividendi speciali, che potrebbero portare il capitale di UCB AG al disotto della soglia concordata. Si rilevano presso alcune giurisdizioni e altre entità estere del Gruppo impegni, a livello locale, a mantenere il capitale regolamentare al disopra delle soglie normativamente fissate; si ritiene che tali impegni non abbiano nel complesso un impatto significativo sulla situazione patrimoniale del Gruppo. Esistono inoltre vincoli alla disponibilità di alcune attività patrimoniali in quanto connesse alla ordinaria operatività (ad es. pronti contro termini, prestito titoli, etc.). Riduzione dei requisiti patrimoniali individuali applicati alla Capogruppo ed alle controllate italiane. La Banca d Italia con Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 ha disposto che nei gruppi bancari, per le banche italiane, i requisiti patrimoniali individuali a fronte dei rischi di credito, controparte, mercato ed operativo sono ridotti del 25 per cento purché su base consolidata l ammontare del patrimonio di vigilanza non sia inferiore al requisito complessivo. Al 31 dicembre 2012 il gruppo Unicredito rispetta il predetto requisito a livello consolidato, usufruendo dunque di tale normativa. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

109 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Informativa quantitativa Denominazione di tutte le controllate non incluse nel consolidamento e ammontare aggregato delle loro deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori. In elenco le società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. iscritte al gruppo bancario che per immaterialità sono mantenute al costo. Al 31 dicembre 2012 non risultano per queste società, deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori. Sede Ragione sociale Tipologia Città Stato BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA BANK ROZWOJU ENERGETYKI I OCHRONY SWODOWISKA S.A. MEGABANK IN LIQUIDATION BANCARIA VARSAVIA POLONIA BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA. STRUMENTALE SAO PAULO BRASILE CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E TESORERIE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE FINANZIARIA NAPOLI ITALIA HVB LONDON TRADING LTD. FINANZIARIA LONDRA REGNO UNITO HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED STRUMENTALE JOHANNESBURG REPUBBLICA SUD AFRICANA LLC UKRSOTSFINANCE FINANZIARIA KIEV UCRAINA MALREWARD LIMITED IN LIQUIDATION FINANZIARIA NICOSIA CIPRO MEZZANIN CORPORATE FINANCE UNTERNEHMENSBERATUNG GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA MY DREI HANDELS GMBH STRUMENTALE VIENNA AUSTRIA PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH STRUMENTALE VIENNA AUSTRIA PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA SFS FINANCIAL SERVICES GMBH FINANZIARIA VIENNA AUSTRIA UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD FINANZIARIA LONDRA REGNO UNITO UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD (IN LIQUIDATION)( ) STRUMENTALE DUBLINO IRLANDA VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED FINANZIARIA ST. HELIER JERSEY VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED FINANZIARIA GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN ( ) Dissolta in data 4 gennaio

110 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

111 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Tavola 3 Composizione del patrimonio di vigilanza La Voce "A.1.1 Capitale" di cui alla tabella "Composizione del patrimonio di vigilanza" (Informativa quantitativa) include gli effetti dell'aumento di capitale in opzione a pagamento per l'importo di 7,5 miliardi di euro attraverso l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare, deliberato dall'assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A. tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, e realizzato nel corso del primo trimestre In data 24 gennaio 2012, UniCredit S.p.A. ha lanciato una offerta di riacquisto di propri strumenti Tier 1 ed Upper Tier II, conclusa in data 3 febbraio L operatività di riacquisto è proseguita in maniera marginale anche nel secondo trimestre Informativa qualitativa Strumenti di capitale inclusi nel patrimonio di primo livello (Tier 1) TASSO DI INTERESSE DATA SCADENZA DECORRENZA DELLA FACOLTA' DI RIMBORSO ANTICIPATO IMPORTO IN VALUTA ORIGINARIA (MILIONI) IMPORTO COMPUTATO NEL PATRIMONIO DI VIGILANZA ( /MIGLIAIA) STEP-UP POSSIBILITA' DI NON CORRISPONDERE INTERESSI EMISSIONE TRAMITE VEICOLO CONTROLLATE 9,3750% 31-dic-50 lug-20 EUR si si no 4,0280% perpetual ott-15 EUR si si si 5,3960% perpetual ott-15 GBP si si si 8,5925% 31-dic-50 giu-18 GBP si si no 8,1250% 31-dic-50 dic-19 EUR si si no 8,7410% 30-giu-31 giu-29 USD no si si 7,7600% 13-ott-36 ott-34 GBP no si si 9,0000% 22-ott-31 ott-29 USD no si si 3,5000% 31-dic-31 dic-29 JPY no si si 10y CMS ( ) +0,10%, cap 8,00 % perpetual ott-11 EUR no si no 10y CMS ( ) +0,15%, cap 8,00 % perpetual mar-12 EUR no si no TOTALE ( ) Constant Maturity Swap. 111

112 Patrimonio di secondo livello (Tier 2) - emissioni di strumenti ibridi di capitalizzazione di importo superiore al 10% del totale degli stessi TASSO DI INTERESSE DATA SCADENZA DECORRENZA DELLA FACOLTA' DI RIMBORSO ANTICIPATO IMPORTO IN VALUTA ORIGINARIA (MILIONI) IMPORTO COMPUTATO NEL PATRIMONIO DI VIGILANZA ( /MIGLIAIA) STEP-UP POSSIBILITA' DI NON CORRISPONDERE INTERESSI 3,9500% 1-feb-16 non applicabile EUR non applicabile si ( ) 5,0000% 1-feb-16 non applicabile GBP non applicabile si ( ) 6,7000% 5-giu-18 non applicabile EUR non applicabile si ( ) ( ) - in caso di mancati dividendi il pagamento degli interessi è "sospeso" (deferral of interest); - qualora si registrino perdite tali da ridurre il capitale sociale e le riserve al di sotto della soglia minima prevista da Banca d'italia per l'esercizio dell'attività bancaria, l'ammontare nominale e gli interessi delle obbligazioni vengono ridotti proporzionalmente. Patrimonio di terzo livello Non sussistono elementi da segnalare nel presente punto. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

113 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Informativa quantitativa Composizione del patrimonio di vigilanza (migliaia di ) PATRIMONIO DI VIGILANZA A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali A.1 Elementi positivi del patrimonio di base: A Capitale ( ) ( ) ( ) A Sovrapprezzi di emissione ( ) A Riserve A Strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza A Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% ( ) A Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) ( ) ( ) A Utile del periodo A.2 Elementi negativi: ( ) ( ) A Azioni o quote proprie (5.255) (7.960) A Avviamento ( ) ( ) A Altre immobilizzazioni immateriali ( ) ( ) A Perdita del periodo - ( ) A Altri elementi negativi: - - * Rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza - - * Altri - - B. Filtri prudenziali del patrimonio di base ( ) ( ) B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) ( ) ( ) ( ) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale del patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali F.1 Elementi positivi del patrimonio supplementare: F Riserve da valutazione di attività materiali - - F Riserve da valutazione di titoli disponibili per la vendita F Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base - - F Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base - - F Strumenti ibridi di patrimonializzazione F Passività subordinate di 2 livello F Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese F Plusvalenze nette su partecipazioni - - F Altri elementi positivi F.2 Elementi negativi: ( ) ( ) F Minusvalenze nette su partecipazioni (43.751) (57.085) F Crediti - - F Altri elementi negativi ( ) ( ) G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare ( ) ( ) G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - - G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) ( ) ( ) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) - - P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O)

114 Note relative alla tabella a pagina precedente: ( ) Comprende gli effetti dell'aumento di capitale in opzione a pagamento per l'importo di 7,5 /miliardi attraverso l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare, deliberato dall'assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A. tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, e realizzato nel corso del primo trimestre ( ) Le azioni ordinarie che rappresentano il sottostante dei titoli CASHES sono computate nella voce di Patrimonio Capitale sociale per un totale di /migliaia , e nella voce di Patrimonio Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% per un totale di /migliaia , a seguito dell'aumento del capitale sociale a titolo gratuito per nominali /migliaia ,96 deliberato dall Assemblea straordinaria del 15 dicembre I CASHES sono strumenti di tipo equity linked, emessi per un controvalore di euro nel mese di febbraio 2009 da The Bank of New York (Luxembourg) S.A. con scadenza al 15 dicembre 2050 e convertibili, a determinate condizioni, in n azioni ordinarie di UniCredit S.p.A. (ridotte da n a seguito del raggruppamento azionario del 23 dicembre 2011) sottoscritte da Mediobanca nell ambito dell operazione di aumento di capitale deliberato dall Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit il 14 novembre Pertanto, dal momento che queste azioni sono già emesse, sono al pari di ogni altra azione ordinaria pienamente disponibili per assorbire eventuali perdite. ( ) Oltre alla quota riferita al Cashes di cui sopra ( ) inclusa nella voce A.1.5, sono stati riclassificati (nella voce A.1.6) /migliaia riferiti ad azioni di risparmio, di cui /migliaia di pertinenza di Terzi. ( ) Sono state riclassificate (nella voce A.1.6) /migliaia collegate ad azioni di risparmio. ( ) Con riferimento alle riserve da valutazione relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all Unione Europea si ricorda che con provvedimento del 18 maggio 2010 la Banca d Italia ha riconosciuto, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali), la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009 (approccio simmetrico ). Di tale facoltà UniCredit si è avvalsa a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza del giugno 2010, in sostituzione dell approccio asimmetrico precedentemente applicato. Al 31 dicembre 2012, l ammontare delle minusvalenze nette sterilizzate ammonta a /milioni 77. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

115 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO DI VIGILANZA ( '000) P ATRIM ONIO DI VIGILANZA ESERCIZIO 2012 ESERCIZIO 2011 P atrimo nio di base (T ier 1) Inizio del periodo Elementi positivi Capitale (1) Riserve e sovrapprezzi di emissione ( ) ( ) Strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza ( ) (709) Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% (2) Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) (3) ( ) ( ) Utile del periodo (incluso l'apporto di terzi, al netto di beneficienza e dividendi) Elementi negativi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali Azioni o quote proprie (3.742) Perdita del periodo - ( ) Filtri prudenziali positivi e negativi Variazioni del proprio merito creditizio ( ) Riserve negative da valutazione di titoli AFS (esclusi i titoli emessi da amministrazioni centrali UE) ( ) Cessione di immobili Altri filtri prudenziali (4) (46.225) Deduzioni (50% dal patrimonio di base e 50% dal patrimonio supplementare) Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (modelli IRB) ( ) ( ) Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni (19.787) Partecipazioni bancarie e finanziarie superiori al 10% del capitale della partecipata (68.423) (6.480) Partecipazioni assicurative acquistate dopo il 20 luglio 2006 (7.401) (28.244) Perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso OICR (643) Altri elementi da dedurre (5) Fine del periodo P atrimonio di supplementare (Tier 2) Inizio del periodo Elementi positivi Strumenti ibridi di patrimonializzazione (3) ( ) ( ) Passività subordinate di 2 livello ( ) Riserve positive da valutazione di titoli disponibili per la vendita (72.424) Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese Elementi negativi Differenze di cambio ( ) Minusvalenze nette su partecipazioni (57.085) Altri elementi negativi (1.315) (181) Filtri prudenziali (36.236) Deduzioni (50% dal patrimonio di base e 50% dal patrimonio supplementare) ( ) ( ) Fine del periodo Somma del patrimonio di base e del patrimonio supplementare alla fine del periodo P artecipazio ni assicurative acquistate prima del 20 luglio 2006 Inizio del periodo ( ) ( ) Variazioni del periodo ( ) Fine del periodo ( ) ( ) Totale del P atrimonio di Vigilanza alla fine del periodo (1) L ammontare relativo all esercizio 2012 comprende gli effetti dell'aumento di capitale in opzione a pagamento per l'importo di 7,5 /miliardi attraverso l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare, deliberato dall'assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A. tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, e realizzato nel corso del primo trimestre (2) L ammontare relativo all esercizio 2011 (pari a 610 /mln, costante nell esercizio 2012) è riferito alla porzione del capitale corrispondente al valore nominale delle azioni sottostanti ai titoli Cashes. (3) Le variazioni riferite all esercizio 2012 sono dovute anche all offerta di riacquisto di propri strumenti Tier 1 ed Upper Tier II, lanciata in data 24 gennaio 2012 e conclusa in data 3 febbraio (4) L ammontare relativo all esercizio 2011 include gli effetti positivi (per 637 /mln) derivanti dalla rimozione del filtro prudenziale relativo all'imposta sostitutiva sull'avviamento che gli intermediari non sono più tenuti ad applicare (cfr. Bollettino di Vigilanza n. 3, marzo 2011). (5) L ammontare relativo all esercizio 2011 è riferito a transazioni non DVP (Delivery versus payment). 115

116 Dettaglio Elementi da dedurre (50% Patrimonio di base - 50% Patrimonio supplementare) (migliaia di ) Partecipazioni bancarie e finanziarie superiori al 10% del capitale della partecipata ( ) Partecipazioni assicurative acquistate dopo il 20 luglio Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (modelli IRB) Perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso OICR Deduzioni relative al rischio di regolamento su transazioni non DVP - - Totale Elementi dedotti (50%Patrimonio di base - 50%Patrimonio supplementare) ( ) Include la partecipazione nella Banca d Italia, nonché gli attivi subordinati emessi dalle medesime partecipazioni oggetto di deduzione. Dettaglio Elementi da dedurre dal Patrimonio di base e supplementare (migliaia di ) Partecipazioni assicurative acquistate prima del 20 luglio Totale Elementi dedotti dal Patrimonio di base e supplementare Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa (migliaia di ) CONSISTENZE AL VOCI DEL PATRIMONIO NETTO GRUPPO BANCARIO IMPRESE DI ASSICURAZIONE ALTRE IMPRESE ELISIONI E AGGIUSTAMENTI DA CONSOLIDAMENTO TOTALE Capitale sociale (5.598) Sovrapprezzi di emissione Riserve ( ) Strumenti di capitale (Azioni proprie) (5.255) (5.255) Riserve da valutazione ( ) (15.264) ( ) ( ) - Attività finanziarie disponibili per la vendita (15.264) Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri Copertura dei flussi finanziari Differenze di cambio ( ) - - ( ) ( ) - Attività non correnti in via di dismissione (95) (95) - Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto Leggi speciali di rivalutazione Utile (Perdita) dell'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi (24.674) Patrimonio netto ( ) TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

117 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (migliaia di ) CONSISTENZE AL ATTIVITA'/VALORI GRUPPO BANCARIO RISERVA RISERVA POSITIVA NEGATIVA IMPRESE DI ASSICURAZIONE RISERVA RISERVA POSITIVA NEGATIVA ALTRE IMPRESE RISERVA RISERVA POSITIVA NEGATIVA ELISIONI E AGGIUSTAMENTI DA CONSOLIDAMENTO RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA RISERVA POSITIVA TOTALE RISERVA NEGATIVA 1. Titoli di debito ( ) (4) ( ) 2. Titoli di capitale ( ) (29.425) ( ) 3. Quote di O.I.C.R (56.201) (6) (1) (56.202) 4. Finanziamenti Totale ( ) (4) (29.425) ( ) Totale ( ) 238 (791) 809 (21.555) (326) ( ) Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue (migliaia di ) MOVIMENTI DEL 2012 TITOLI DI DEBITO TITOLI DI CAPITALE QUOTE DI O.I.C.R. FINANZIAMENTI 1. Esistenze iniziali ( ) (17.150) (1.213) 2. Variazioni positive Incrementi di fair value Rigiro a conto economico di riserve negative da deterioramento da realizzo Altre variazioni Variazioni negative ( ) ( ) (18.122) (4.250) 3.1 Riduzioni di fair value ( ) (51.209) (8.938) (4.174) 3.2 Rettifiche da deterioramento - (860) (2.841) Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo (58.696) ( ) (2.902) (77) 3.4 Altre variazioni (14.782) (1.155) (3.441) 1 4. Rimanenze finali ( ) (22.400) - 117

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119 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale Informativa qualitativa Il gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo dell operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in particolare: nei processi di piano e budget: o formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione; o analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attività e business unit; o assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio; o analisi dell impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti; o elaborazione e proposta del piano finanziario e della dividend policy; nei processi di monitoraggio: o analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei dati gestionali per uso interno ed esterno; o analisi e controllo dei limiti; o analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali. Il Gruppo si pone l obiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (cost of equity) e quindi di creare valore per i propri azionisti attraverso l allocazione del capitale alle differenti linee di attività e business unit in funzione degli specifici profili di rischio. A supporto dei processi di pianificazione e controllo, il Gruppo adotta la metodologia di misurazione delle performance aggiustate per il rischio (RAPM) predisponendo una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le variabili economiche, patrimoniali e di rischio da considerare. Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall altro è una risorsa scarsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza. Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono: capitale di rischio o impiegato: è la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale impiegato), che deve essere remunerata almeno pari alle aspettative (costo dell equity); capitale a rischio: è la quota parte dei mezzi propri che fronteggia (a preventivo capitale allocato) o ha fronteggiato (a consuntivo capitale assorbito) i rischi assunti per perseguire gli obiettivi di creazione di valore. Il capitale a rischio è misurato seguendo da una parte le tecniche di risk management, per cui il capitale a rischio è definito come capitale economico, dall altra la normativa di vigilanza, per cui il capitale a rischio è definito come capitale regolamentare. Il capitale economico è fissato ad un livello tale da coprire con il 99,97% di probabilità (intervallo di confidenza) gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare è quantificato in base ad un core tier 1 ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali e tenendo in considerazione gli impatti delle normative di vigilanza che saranno adottate (Basilea 3, Global Systemically Important Financial Institutions: G-SIFIs, ecc.). La gestione del capitale, svolta dalla unità operativa Capital Management della Direzione Pianificazione, Strategia e Capital Management, ha la finalità di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il Gruppo e le sue società nel rispetto dei vincoli normativi e della propensione al rischio. 119

120 I Nella gestione dinamica del capitale, l unità operativa Capital Management elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei ratios patrimoniali di Vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all ottenimento degli obiettivi. Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione del patrimonio di vigilanza (core tier 1, tier 1, lower e upper tier 2 e tier 3 capital) e dall altro alla pianificazione e all andamento dei risk weighted asset (RWA). La dinamicità della gestione è finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di approvvigionamento del capitale di rischio e degli strumenti ibridi di patrimonializzazione più idonei al conseguimento degli obiettivi. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare e le azioni di capital generation misurandone il costo e l efficacia attraverso la metodologia di RAPM. In tale contesto l analisi del valore è arricchita dal ruolo di sintesi della unità operativa Capital Management per gli aspetti regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk management ecc. e delle loro evoluzioni normative 5, in modo che siano fornite la valutazione e tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni della Capogruppo o società chiamate a realizzare le azioni. Rafforzamento patrimoniale L Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A., tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, approvò le misure di rafforzamento patrimoniale annunciate al mercato il 14 novembre Nel dettaglio, l Assemblea dei Soci deliberò: la capitalizzazione della riserva sovrapprezzo delle azioni sottostanti ai Cashes mediante un aumento di capitale sociale a titolo gratuito, da eseguirsi ai sensi dell art del Codice Civile; la cancellazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio di UniCredit; l aumento di capitale in opzione a pagamento per un importo massimo complessivo di 7,5 miliardi di euro attraverso l emissione di azioni ordinarie con godimento regolare da offrirsi in opzione ai soci titolari di azioni ordinarie e a quelli portatori di azioni di risparmio di UniCredit, ai sensi dell art. 2441, primo, secondo e terzo comma del Codice Civile; il raggruppamento di azioni ordinarie e di risparmio basato sul rapporto di 1 nuova azione ordinaria o di risparmio ogni 10 azioni ordinarie o di risparmio esistenti; la modifica dello statuto sociale al fine di prevedere la possibilità per il Consiglio di Amministrazione di proporre agli azionisti di ricevere un dividendo per cassa o in azioni ordinarie della Società (scrip dividend) oppure misto a scelta dell azionista. Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. comunicò, altresì, il proprio intendimento di non sottoporre all Assemblea dei Soci, nel 2012, alcuna proposta di distribuzione di dividendi riferiti all anno 2011, in linea con quanto raccomandato da Banca d Italia con comunicazione del 2 marzo Nel corso del 2011 si diede quindi luogo: all aumento di capitale gratuito per euro ,50, tramite imputazione a capitale di un pari ammontare prelevato dalla Riserva sovrapprezzi di emissione; alla cancellazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio di UniCredit S.p.A.; al raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio sulla base del rapporto approvato dall Assemblea Straordinaria del 15 dicembre Quest ultima iniziativa ha modificato il numero di azioni ordinarie da a e risparmio da (post annullamento di n. 3 azioni) a In data 4 gennaio 2012 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato le condizioni e il calendario dell offerta di azioni ordinarie in opzione ai soci da emettersi in esecuzione della delibera dell Assemblea Straordinaria dei soci del 15 dicembre 2011: le azioni ordinarie di nuova emissione, senza valore nominale, sono state offerte agli azionisti titolari di azioni ordinarie e ai portatori di azioni di risparmio della Società, al prezzo di sottoscrizione di euro 1,943 per azione, nel rapporto di opzione di n. 2 azioni ordinarie di nuova emissione ogni n. 1 azione ordinaria e/o di risparmio posseduta; il numero massimo di azioni da emettere è stato fissato a nuove azioni ordinarie, per un aumento del capitale sociale e un controvalore complessivo pari a euro ,53. 5 Per esempio Basilea II/III, IAS/IFRS ecc. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

121 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Durante il periodo di opzione (9 gennaio gennaio 2012 in Italia, Germania e Austria e 12 gennaio gennaio 2012 in Polonia) sono stati esercitati diritti di opzione e, quindi, sottoscritte complessivamente azioni, pari al 99,8% del totale delle azioni offerte, per un controvalore complessivo pari a euro ,93. I diritti non esercitati, riguardanti la sottoscrizione di azioni ordinarie UniCredit S.p.A., sono stati offerti in Borsa, ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, codice civile, da UniCredit, per il tramite di UniCredit Bank AG, Milan Branch. Già nella prima seduta dell 1 febbraio 2012 i diritti offerti sono stati interamente venduti e le relative nuove azioni successivamente sottoscritte. L aumento di capitale in questione è risultato, pertanto, integralmente sottoscritto. In data 27 marzo 2012, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l emissione delle azioni ordinarie UniCredit promesse nell ambito del già approvato Piano per le Risorse Strategiche di Gruppo, in seguito alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di performance definiti nel Piano. A tal fine, il Consiglio ha deliberato un aumento di capitale gratuito di ,57 corrispondenti a n azioni ordinarie. Inoltre, in esecuzione del Piano per i Senior Executive di Gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato un aumento del capitale sociale di UniCredit di massimi corrispondenti a massime n azioni ordinarie al servizio dell esercizio delle performance stock option esercitabili a partire dall anno successivo al quadriennio di riferimento ( ) e fino al 31 dicembre 2022, condizionatamente al raggiungimento degli obiettivi di performance stabiliti dal Consiglio, verificati successivamente alla fine dell ultimo anno del quadriennio di riferimento. 121

122 I Informativa quantitativa (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI REQUISITO IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI REQUISITO A. RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE A.1 METODOLOGIA STANDARDIZZATA - ATTIVITA' DI RISCHIO A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1.8. Esposizioni al dettaglio A.1.9. Esposizioni garantite da immobili A Esposizioni scadute A Esposizioni ad alto rischio A Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A Esposizioni a breve termine verso imprese A Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A Altre esposizioni A.2 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI - ATTIVITA' DI RISCHIO A.2.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.2.2. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti A.2.3. Esposizioni verso o garantite da imprese A.2.4. Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali A.2.5. Esposizioni rotative al dettaglio qualificate A.2.6. Altre esposizioni al dettaglio A.2.7. Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione A.2.8. Altre attività A.2.9. Finanziamenti specializzati - slotting criteria A Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari A Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari A.3 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI - ESPOSIZIONI IN STRUMENTI DI CAPITALE A.3.1. Metodo PD/LGD: Attività di rischio A.3.2. Metodo della ponderazione semplice: Attività di rischio Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati Altri strumenti di capitale A.3.3. Metodo dei modelli interni: Attività di rischio TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

123 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Rischio di credito e di controparte (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL Rischio di credito Rischio di controparte Rischio di credito Rischio di controparte Requisito Requisito Requisito Requisito RWA (net of IC) patrimoniale RWA (net of IC) patrimoniale RWA (net of IC) patrimoniale RWA (net of IC) patrimoniale Metodologia standardizzata Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da enti territoriali Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni garantite da immobili Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni a breve termine verso imprese Esposizioni verso organismi di invetimento collettivo del risparmio Altre esposizioni Posizioni verso la cartolarizzazione Metodologia basata sui rating interni Di base Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: enti pubblici e territoriali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: altri Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti specializzati Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni al dettaglio: esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Avanzata Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: enti pubblici e territoriali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: altri Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti specializzati Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese

124 I Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni al dettaglio: esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Altre esposizioni IRB Esposizioni in strumenti di capitale: metodo PD/LGD: attività di rischio Esposizioni in strumenti di capitale: metodo della ponderazione semplice: attività di rischio Esposizioni in strumenti di capitale: metodo dei modelli interni: attività di rischio Posizioni verso la cartolarizzazione Nella tabella dell Adeguatezza Patrimoniale, gli importi ponderati relativi ad esposizioni verso le cartolarizzazioni contribuiscono separatamente nel punto A.1.3 Cartolarizzazioni, mentre il relativo requisito confluisce nel punto B.1 Rischio di credito e di controparte. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

125 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale (migliaia di ) IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI/ REQUISITI CATEGORIE/ VALORI A. ATTIVITA' DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) ,44% 9,32% 14,52% 12,37% 125

126 I Segmentazione delle attività ponderate per il rischio (migliaia di ) Categorie Importi ponderati TOTALE ATTIVITA' DI RISCHIO A. Rischio di credito e di controparte A.1. F&SME Netw ork Italy A.2. F&SME Netw ork Germany A.3. F&SME Netw ork Austria A.4. F&SME Netw ork Poland A.5. F&SME Factories A.6. CIB A.7. Private Banking A.8. Asset Management A.9. CEE A.10. Other B. Rischio di mercato B.1. F&SME Netw ork Italy 0 0 B.2. F&SME Netw ork Germany B.3. F&SME Netw ork Austria 0 0 B.4. F&SME Netw ork Poland B.5. F&SME Factories B.6. CIB B.7. Private Banking B.8. Asset Management B.9. CEE B.10. Other C. Rischio operativo C.1. F&SME Netw ork Italy C.2. F&SME Netw ork Germany C.3. F&SME Netw ork Austria C.4. F&SME Netw ork Poland C.5. F&SME Factories C.6. CIB C.7. Private Banking C.8. Asset Management C.9. CEE C.10. Other D. Integrazione per Floor Requisito patrimoniale per rischio di mercato (migliaia di ) Rischio di posizione Attività incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza Attività non incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza - - Rischio di regolamento per le transazioni DVP Rischio di cambio Rischio sulle posizioni in merci - - Requisito patrimoniale per rischio di mercato Il requisito per rischio di posizione include migliaia di euro relativi a posizioni verso le cartolarizzazioni. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

127 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Riclassificazione di attività finanziarie Le modifiche allo IAS 39 ed all IFRS 7 Riclassificazione delle attività finanziarie approvate dallo IASB nel 2008 permettono, successivamente all iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli detenute per la negoziazione e disponibili per la vendita. In particolare, possono essere riclassificate: quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l entità ha l intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza; solo in rare circostanze quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti. Nella tabella seguente sono riportati, suddivisi in base alle tipologie di strumenti finanziari ed ai portafogli interessati, il valore di bilancio ed il fair value al 31 dicembre 2012 delle attività oggetto di riclassificazione nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre Sono inoltre riportate le componenti reddituali relative a tali attività, distinguendo fra quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato e quelle effettivamente registrate, nel conto economico o nel patrimonio netto. Tali componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle valutative, comprensive di eventuali rettifiche di valore, e le altre, queste ultime comprensive degli interessi e degli utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite. L effetto netto che si sarebbe quindi rilevato a conto economico nel 2012 se non si fosse proceduto alle riclassificazioni sarebbe stato positivo per migliaia di euro, mentre quello effettivamente rilevato è stato positivo per migliaia di euro. 127

128 I Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva (migliaia di ) VALORE COMPONENTI REDDITUALI IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO (ANTE IMPOSTE) COMPONENTI REDDITUALI REGISTRATE NELL'ESERCIZIO (ANTE IMPOSTE) TIPOLOGIA STRUMENTO FINANZIARIO PORTAFOGLIO DI PROVENIENZA PORTAFOGLIO DI DESTINAZIONE CONTABILE AL FAIRVALUE AL VALUTATIVE ALTRE VALUTATIVE ALTRE (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) A. Titoli di debito (20.547) Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (2.405) Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela (21.130) Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela B. Titoli di capitale Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Finanziamenti Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela D. Quote di O.I.C.R Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Totale Totale (20.547) Si precisa che i titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso clientela comprendono prodotti strutturati di credito (diversi dai contratti derivati e dagli strumenti finanziari contenenti derivati incorporati) per un valore di bilancio a fine esercizio di migliaia di euro. Si precisa che nel corso dell esercizio il Gruppo ha altresì riclassificato dal portafoglio Attività finanziarie detenute sino a scadenza al portafoglio attività finanziarie disponibili per la vendita titoli per un importo pari a migliaia di euro. I titoli oggetto di riclassificazione sono per la maggior parte titoli di stato Turco ( migliaia di euro) e Asset Backed Securities ( migliaia di euro). La riclassificazione menzionata, operata principalmente da una Joint Venture del Gruppo, è conseguente all incremento del rischio di credito degli emittenti e a un significativo incremento delle ponderazioni per il rischio richieste dalla normativa locale per il calcolo del requisito patrimoniale, come previsto dai principi contabili internazionali. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

129 129 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4

130 I TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

131 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Tavola 5 Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche Informativa qualitativa Definizioni di esposizioni deteriorate Secondo le regole Banca d Italia, le esposizioni deteriorate sono classificate nelle seguenti categorie: sofferenze - individuano l area dei crediti formalmente deteriorati, costituiti dall esposizione verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfetaria per tipologie di esposizioni omogenee; incagli - definiscono quell area creditizia in cui ricadono i rapporti verso soggetti che si trovano in temporanea difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Tra gli incagli sono incluse inoltre le esposizioni, non classificate in sofferenza e concesse a soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche, per le quali risultino soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: o siano scadute e non pagate in via continuativa da oltre 270 giorni (ovvero da oltre 150 o 180 giorni per le esposizioni di credito al consumo rispettivamente di durata originaria o inferiore o pari e superiore a 36 mesi); l importo complessivo delle esposizioni di cui al punto precedente e delle altre quote scadute da meno di 270 giorni verso il medesimo debitore, sia almeno pari al 10% dell intera esposizione verso tale debitore. Gli incagli sono valutati analiticamente quando particolari elementi lo consiglino ovvero applicando analiticamente percentuali determinate in modo forfetario su basi storico/statistiche nei restanti casi; esposizioni ristrutturate - rappresentano le esposizioni nei confronti di controparti con le quali sono stati conclusi accordi che prevedono la concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la conversione di parte dei prestiti in azioni ( debt to equity swap ) e/o eventuali rinunce in linea capitale; sono valutati analiticamente, ricomprendendo nelle svalutazioni l onere attualizzato riveniente dall eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario. Le esposizioni ristrutturate possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che siano trascorsi almeno due anni dalla data di stipula dell accordo di ristrutturazione e solo a seguito di delibera dei competenti organi aziendali sull avvenuto recupero delle condizioni di piena solvibilità da parte del debitore e sulla mancanza di insoluti su tutte le linee di credito in essere. Le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni di debt to equity swap comportano, precedentemente all esecuzione dello scambio, la valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione del bilancio. Per le modalità di determinazione del fair value delle azioni rivenienti da tali operazioni ai fini della loro rilevazione iniziale si veda la Parte A.3 del bilancio consolidato. Le eventuali differenze negative tra il valore dei crediti e quello delle azioni così determinato è rilevato a conto economico tra le rettifiche di valore. Per le informazioni sulle esposizioni rinegoziate (c.d. forborn exposures) si veda anche la Parte E Sezione 1 Rischio di credito Informativa relativa alle esposizioni rinegoziate del bilancio consolidato; esposizioni scadute - rappresentano l intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nelle precedenti categorie, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale (cfr. Circolare Banca d Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche ) per l inclusione degli stessi nelle esposizioni scadute (banche standardizzate) ovvero delle esposizioni in default (banche IRB). 131

132 I L esposizione complessiva viene rilevata qualora, alla data di riferimento: la quota scaduta e/o sconfinante; oppure: la media delle quote scadute e/o sconfinanti, rilevate su base giornaliera nell ultimo trimestre precedente, sia pari o superiore al 5% dell esposizione stessa. Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini di Basilea 2 ( perdita in caso di inadempienza o LGD - Loss given default). La valutazione collettiva riguarda portafogli di attività per i quali non siano stati riscontrati singolarmente elementi oggettivi di perdita: a tali portafogli è attribuita, secondo la metodologia di seguito descritta, una perdita verificata latente misurabile anche tenendo conto dei fattori di rischio utilizzati ai fini dei requisiti di Basilea 2. Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore I crediti sono costituiti da attività finanziarie non derivate verso clientela e verso banche, con pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. I crediti sono iscritti alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione alla controparte. Tali voci comprendono anche titoli di debito aventi le medesime caratteristiche od oggetto di riclassificazione di portafoglio secondo le regole previste dallo IAS 39 e i valori netti riferiti alle operazioni di leasing finanziario di beni in costruendo e di beni in attesa di locazione finanziaria, i cui contratti abbiano le caratteristiche di contratti con trasferimento dei rischi. Dopo l iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all acquisizione o all erogazione dell attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), i crediti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell interesse effettivo, eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione. Gli utili (o le perdite) su creditisono rilevati nel conto economico: quando l attività finanziaria in questione è eliminata, alla voce 100.a) Utili (perdite) da cessione di crediti ; ovvero: quando l attività finanziaria ha subito una riduzione di valore, alla voce 130.a) Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti. Gli interessi sui crediti erogati sono classificati alla voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati e sono iscritti in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito. Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell eventuale incasso. I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Tali crediti deteriorati sono rivisti ed analizzati periodicamente, almeno una volta all anno. Un credito è considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di recuperarne l intero ammontare, sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente. I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

133 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 L importo della perdita, infatti, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, incagli e ristrutturate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell attività finanziaria. Nei casi in cui il tasso di interesse originario di un attività finanziaria oggetto di attualizzazione non sia reperibile, oppure il suo reperimento sarebbe eccessivamente oneroso, si è applicato il tasso medio rilevato sulle posizioni aventi caratteristiche simili ma non deteriorate nell anno in cui si è verificato il deterioramento originario dell attività considerata. Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi seguenti. I tempi di recupero sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori ovvero di business plan o di previsioni basate sull esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. Ogni cambiamento successivo nell importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico 130.a) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti. Le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come specifiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario/statistico, secondo quanto precisato nel precedente capitolo. Qualora vengano meno i motivi che hanno determinato le rettifiche di valore e tale valutazione sia oggettivamente riconducibile ad un evento occorso dopo la rettifica stessa, viene appostata alla medesima voce di conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe determinato in assenza di precedenti svalutazioni. L eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile o è stralciato nella sua interezza. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce 130.a) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti di conto economico e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente cancellati sono iscritti alla medesima voce. Le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni di debt/equity swap comportano, nell'intervallo temporale precedente all esecuzione dello scambio, la valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione del bilancio. Le eventuali differenze negative tra il valore dei crediti ed il fair value delle azioni è rilevato a conto economico tra le rettifiche di valore. 133

134 I Informativa quantitativa Informativa relativa alle esposizioni rinegoziate In conformità al documento ESMA n. 2012/853 del 20 dicembre 2012 in materia di informazioni da rendere nel bilancio IFRS delle istituzioni finanziarie in merito alle esposizioni rinegoziate 6, si precisa che nell ambito del Gruppo, l attività da intraprendere per il portafoglio problematico, si fonda sui seguenti passaggi fondamentali: tempestività di azione. Con un solido ed efficace processo di monitoraggio e di reportistica, la tempestiva segnalazione di un possibile deterioramento della qualità del credito permette al Gruppo di porre prontamente in atto sia le necessarie attività finalizzate ad un eventuale rinegoziazione sia le misure gestionali restrittive in una fase antecedente al potenziale default e finalizzate al ridimensionamento dell entità del rischio; ogni attività finalizzata ad una possibile rinegoziazione ha come obiettivo la tempestiva identificazione e di conseguenza la corretta gestione delle esposizioni che presentano un aumentato rischio di credito, nella fase in cui la Banca non ha ancora intrapreso gli atti di espropriazione o altre azioni esecutive similari ed è ancora sussistente la piena capacità di rimborso del cliente; corretta valutazione delle posizioni deteriorate, al fine di definire le modalità di intervento e di classificazione nell ambito delle classi di default ; inizio di azioni mirate di recupero in funzione della tipologia ed importo dell esposizione, nonché della specificità del cliente; adeguati accantonamenti iscritti in conto economico, coerenti con le prospettive e con i tempi di recupero del credito e con la tipologia dell esposizione. Tale attività è in linea con i principi IAS 39 e con le regole Basilea II ; accurata e sistematica attività di reportistica, al fine di monitorare nel tempo il rischio di portafoglio a livello aggregato. La classificazione, da parte di ciascuna Entità, nelle diverse classi di default, deve aver luogo nel rispetto delle disposizioni legali e di quelle regolamentari emanate dalle locali Autorità di Vigilanza. In relazione a ciò, ed alla circostanza che la Capogruppo, in tale ruolo, è tenuta al rispetto delle istruzioni emanate dall'autorità di Vigilanza italiana, con riferimento alle Entità estere del Gruppo, sono adottati opportuni accorgimenti finalizzati a raccordare ed allineare tra loro risultanze riconducibili a classi di default, altrimenti non del tutto omogenee tra loro. Le esposizioni soggette a modifiche per effetto di pratiche di forbearance, vengono classificate nei crediti deteriorati quando sussistono le condizioni per la loro classificazione nelle diverse categorie di crediti deteriorati. Con specifico riferimento alle pratiche di rinegoziazione (c.d. forbearance measures), una posizione è classificata come Credito Ristrutturato ai sensi della classificazione Banca d Italia quando l accordo di modifica prevede la concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la conversione di parte dei prestiti in azioni e/o eventuali sacrifici in linea capitale. I crediti ristrutturati sono valutati analiticamente, ricomprendendo nelle svalutazioni l onere attualizzato riveniente dall eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario. Le esposizioni ristrutturate possono essere riclassificate tra i crediti in bonis solo dopo che siano trascorsi almeno due anni dalla data di stipula dell accordo di ristrutturazione e solo a seguito di delibera dei competenti organi aziendali sull avvenuto recupero delle condizioni di piena solvibilità da parte del debitore e sulla mancanza di insoluti su tutte le linee di credito in essere. 6 Secondo il documento ESMA in oggetto interventi di rinegoziazione (forbearance measures) si verificano quando il debitore non è ritenuto in grado di rispettare i termini e le condizioni di un contratto di finanziamento a causa di difficoltà finanziarie. A causa di tali difficoltà, la Banca decide di modificare i termini e le condizioni del contratto in modo tale da permettere al debitore il rispetto dello stesso o il suo rifinanziamento, sia totale oppure parziale. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

135 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Le politiche contabili sulle valutazioni e sugli accantonamenti per rischio di credito delle esposizioni soggette a modifiche per pratiche di forbearance seguono il criterio generale, ossia se sussistono evidenze obiettive che si è incorsi in una perdita per riduzione di valore su crediti o su attività finanziarie detenute sino alla scadenza (iscritti al costo ammortizzato), l importo della perdita viene misurato come la differenza tra il valore contabile dell attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati (escludendo perdite di credito future che non si sono ancora manifestate) attualizzati al tasso di interesse effettivo originale dell attività finanziaria. L importo della perdita viene rilevato alla voce 130. di conto economico tra le Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento e il valore contabile dell attività viene ridotto. In particolare, se le condizioni di un finanziamento, credito o attività finanziaria detenuta sino alla scadenza sono rinegoziate o diversamente modificate a causa delle difficoltà finanziarie del debitore, tale circostanza è considerata come una obiettiva evidenza di impairment ai sensi dello IAS 39. Nelle tabelle sottostanti sono riportati rispettivamente: i crediti verso clientela deteriorati classificati nella categoria delle esposizioni ristrutturate, secondo le regole della Banca d Italia, suddivisi per Paese di residenza; i crediti verso clientela oggetto di rinegoziazione nell ambito di Accordi collettivi, stipulati da Associazioni/Federazioni Bancarie o in applicazione di previsioni legislative nei Paesi in cui il Gruppo è presente, che prevedono la temporanea sospensione del pagamento delle rate (per quota capitale e/o per quota interessi). C R ED IT I VER SO C LIEN T ELA R IST R UT T UR A T I (migliaia di ) Dati al PAESE Valore di bilancio % sul totale Italia ,3% Germania ,7% Austria ,9% Polonia ,5% CEE Division ,6% Totale ,0% Rettifiche di valore totali Coverage ratio 31,5% I crediti ristrutturati sono concentrati in Italia e Germania, che assommano il 74% del totale. In generale esiste una proporzionalità di massima tra la ripartizione per paese dei crediti verso clientela ristrutturati e le masse di crediti deteriorati. Crediti verso clientela - Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi (migliaia di ) Altre attività Portafoglio/Qualità Altre esposizioni Esposizioni scadute fino a 3 mesi Esposizioni scadute da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Totale (Esposizione Gruppo Bancario ed altre imprese incluse nel Esposizione Rettifiche di Esposizione Esposizione Rettifiche di Esposizione Esposizione Rettifiche di Esposizione Netta) consolidamento lorda portafoglio netta lorda portafoglio netta lorda portafoglio netta Crediti verso clientela (voce 70 BS) - Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi I crediti verso clientela oggetto di rinegoziazione nell ambito di Accordi collettivi sono sostanzialmente concentrati in Italia. Per ulteriori informazioni si veda anche la Parte E Informazioni sui rischi Sezione 1 Rischio di credito A. Qualità del Credito. 135

136 I Informativa relativa alle esposizioni Sovrane In merito alle esposizioni Sovrane 7 detenute dal Gruppo al 31 dicembre 2012, si precisa che il valore di bilancio delle esposizioni della specie rappresentate da titoli di debito ammonta a milioni, di cui oltre il 90% concentrato su otto Paesi tra i quali l Italia, con milioni, rappresenta una quota di circa il 44% sul totale complessivo. Per ciascuno di tali otto Paesi, nella tabella di cui sotto sono riportati, per tipologia di portafoglio, i valori contabili delle relative esposizioni al 31 dicembre Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione Paese / portafoglio di classificazione (migliaia di ) consistenze al Valore nominale Valore di bilancio Fair Value - Italia attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Germania attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Polonia attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Austria attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Turchia ( 2 ) attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Repubblica Ceca attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Spagna attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Ungheria attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Totale esposizioni per cassa ( 1 ) Include le esposizioni in Credit Derivatives. ( 2 ) Ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute attraverso joint venture. 7 Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi. Ai fini della presente esposizione di rischio sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

137 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 La vita media residua ponderata delle esposizioni Sovrane elencate nella tabella di dettaglio di cui sopra, suddivisa tra banking 8 e trading book, è la seguente: Vita media residua ponderata (anni) Banking book Trading book - Italia 2,95 0,86 - Germania 2,30 4,85 - Polonia 3,83 4,32 - Turchia 6,00 4,28 - Austria 6,41 7,00 - Spagna 2,80 5,81 - Repubblica Ceca 3,27 3,17 - Ungheria 1,44 3,24 Il restante 10% del totale delle esposizioni Sovrane in titoli di debito, pari a milioni, sempre riferito al valore di bilancio al 31 dicembre 2012, è suddiviso tra 58 Paesi, tra cui: Stati Uniti (372 milioni), Irlanda (53 milioni) e Portogallo (29 milioni). Per le esposizioni in questione non si ravvedono evidenze di impairment al 31 dicembre Con riferimento alle esposizioni sovrane in titoli di debito nei confronti della Grecia, si ricorda che il 21 febbraio 2012, la Repubblica Greca e il settore pubblico (Stati Membri dell Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale-FMI) hanno raggiunto una comune intesa condizionata alla partecipazione degli investitori privati nel nuovo programma di salvataggio che, oltre all erogazione di un ulteriore tranche di aiuti da parte del settore pubblico, prevedeva un Offerta Pubblica di Scambio delle obbligazioni in circolazione con nuovi strumenti finanziari. In particolare detti strumenti erano costituiti da (i) titoli della European Financial Stability Facility (EFSF) per un ammontare pari al 15% del nominale dei titoli scambiati, (ii) nuovi titoli Governativi Greci con durata finanziaria compresa tra 10 e 30 anni per un ammontare pari al 31,5% del nominale dei titoli scambiati e (iii) GDP (Gross Domestic Product) Warrant. Nel periodo 24 febbraio - 8 marzo 2012, la Repubblica Greca ha svolto la procedura di scambio e, successivamente, attivato le clausole di conversione forzosa (CAC) del debito emesso sotto legislazione Greca non già oggetto di adesione volontaria allo scambio. Nel corso del quarto trimestre la Repubblica Greca ha inoltre finalizzato un Offerta Pubblica di Acquisto dei nuovi strumenti finanziari. L evoluzione dei prezzi di mercato dei titoli originariamente in portafoglio, fino all adesione all Offerta di Scambio, e quella successiva dei nuovi titoli, fino alla data di cessione dell intera esposizione, hanno determinato una perdita complessiva nel conto economico al 31 dicembre di 10,5 milioni di euro. La tabella sottostante riporta la classificazione dei titoli di debito appartenenti al banking book e la loro rilevanza percentuale sul totale del portafoglio di appartenenza. Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per portafoglio di attività finanziarie (migliaia di ) Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita consistenze al Crediti Attività finanziarie detenute sino a scadenza Valore di bilancio % portafoglio di appartenenza 81,64% 78,28% 0,59% 82,49% 11,95% Totale Alle esposizioni Sovrane in titoli di debito vanno altresì aggiunti i finanziamenti 9 erogati a governi centrali e locali ed agli enti governativi. 8 Il c.d. banking book include le Attività finanziarie valutate al fair value, quelle disponibili per la vendita, quelle detenute sino a scadenza ed i crediti. 9 Escluse le partite fiscali. 137

138 I Nella tabella sottostante è riportato l ammontare dei finanziamenti del portafoglio crediti al 31 dicembre 2012 nei confronti dei Paesi verso i quali l esposizione complessiva è superiore a 150 milioni, che rappresentano oltre il 97% del totale. Finanziamenti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte (migliaia di ) consistenze al Paese Valore di bilancio - Germania ( 1 ) Italia Austria ( 2 ) Croazia Polonia Indonesia Slovenia Turchia ( 3 ) Ungheria Brasile Serbia Bosnia-Erzegovina Totale esposizioni per cassa ( 1 ) di cui tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value. ( 2 ) di cui tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value. (3) ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute attraverso joint venture. Si segnala infine che le posizioni assunte o pareggiate attraverso strumenti derivati sono negoziate all interno di ISDA master agreement e accompagnate da Credit Support Annexes, che prevedono l utilizzo di cash collateral o di titoli stanziabili a basso rischio. Per maggiori dettagli sulle analisi di sensitivity ai credit spreads e sui risultati di stress test si rimanda agli scenari Greece Exit, "Widespread Contagion", "Sovereign Debt Tension" e Emerging Markets Slowdown di cui ai capitoli 2.7 e 2.8. della successiva Sezione 2 Rischi di mercato, mentre per le politiche di gestione della liquidità si veda la successiva Sezione 3 Rischio di liquidità. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

139 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso banche (migliaia di ) CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI PER CASSA ATTIVITA' FINANZIARE DI NEGOZIAZIONE ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE FINO ALLA SCADENZA CREDITI VERSO BANCHE ATTIVITA' NON CORRENTI E GRUPPI IN VIA DI DISMISSIONE ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE/PORTAFOGLIO CONTABILE A. Esposizioni per cassa ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Totale B TOTALE A+B al TOTALE A+B al ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA 139

140 I Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (migliaia di ) CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI PER CASSA ATTIVITA' FINANZIARE DI NEGOZIAZIONE ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE FINO ALLA SCADENZA CREDITI VERSO CLIENTELA ATTIVITA' NON CORRENTI E GRUPPI IN VIA DI DISMISSIONE ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE/PORTAFOGLIO CONTABILE ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Totale B TOTALE A+B al TOTALE A+B al TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

141 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche (migliaia di ) CONSISTENZE AL ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) TOTALE (A+B)

142 I Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (migliaia di ) CONSISTENZE AL ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) AL TOTALE (A+B) AL Grandi Rischi (secondo la normativa di vigilanza) a) Valore di bilancio (milioni di ) a.1) Valore ponderato (milioni di ) b) Numero 7 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

143 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (prima parte) (migliaia di ) CONSISTENZA AL GOVERNI ALTRI ENTI PUBBLICI FINANZIARIE Tipologia di esposizione/aree controparti A. Esposizioni per cassa ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) AL TOTALE (A+B) AL

144 I Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (seconda parte) (migliaia di ) CONSISTENZA AL DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI Tipologia di esposizione/aree controparti A. Esposizioni per cassa ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) AL TOTALE (A+B) AL TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

145 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie CONSISTENZE AL (migliaia di ) VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA DA OLTRE 1 GIORNO A 7 GIORNI DA OLTRE 7 GIORNI A 15 GIORNI DA OLTRE 15 GIORNI A 1 MESE DA OLTRE 1 MESE FINO A 3 MESI DA OLTRE 3 MESI FINO A 6 MESI DA OLTRE 6 MESI FINO A 1 ANNO DA OLTRE 1 ANNO FINO A 5 ANNI OLTRE 5 ANNI DURATA INDETERMINATA Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Conti correnti e depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - Posizioni lunghe Posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - Posizioni lunghe Posizioni corte

146 I Esposizione per cassa: dinamica delle rettifiche di valore complessive (migliaia di ) MOVIMENTI DEL 2012 ES P OS IZIONI VERS O BANCHE ES P OS IZIONI VERS O CLIENTI C A U S A LI / C A TEGOR I E S OFFER EN ZE I N C A GLI ES P OS I ZI ON I R I S TR U TTU R A TE ES P OS I ZI ON I S C A D U TE TOTA LE S OFFER EN ZE I N C A GLI ES P OS I ZI ON I R I S TR U TTU R A TE ES P OS I ZI ON I S C A D U TE TOTA LE A. R et t if iche co mp lessive iniziali B. V ariazio ni in aument o B.1 rettifiche di valore B.1 bis perdite da cessione B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. V ariazio ni in d iminuzio ne C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.2 bis utili da cessione C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. R et t if iche co mp lessive f inali Le rettifiche nette di valore, comprensive di quelle relative alle Altre esposizioni, imputate al Conto Economico nel 2012 ammontano a: - Crediti verso banche migliaia di euro - Crediti verso clientela migliaia di euro TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

147 I >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 6 147

148 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

149 I >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 6 Tavola 6 - Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell ambito dei metodi IRB Informativa qualitativa Rischio di credito metodologia standardizzata Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse. Rischio di credito Portafogli Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso organizzazioni internazionali Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo Esposizioni verso imprese ed altri soggetti Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) ECA / ECAI - Fitch Ratings; - Moody's Investor Services; - Standard and Poor's Rating Services Caratteristiche del rating 10 Solicited e Unsolicited L elenco riguardante le Cartolarizzazioni è riportato in Tavola solicited rating: il rating rilasciato sulla base di una richiesta del soggetto valutato e verso un corrispettivo. Sono equiparati ai solicited rating i rating rilasciati in assenza di richiesta qualora precedentemente il soggetto abbia ottenuto un solicited rating dalla medesima ECAI; unsolicited rating: il rating rilasciato in assenza di richiesta del soggetto valutato e di corresponsione di un corrispettivo. 149

150 Informativa quantitativa DistribuzIone delle esposizioni: metodologia standardizzata (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE ESPOSIZIONE CON ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ESPOSIZIONE SENZA ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ESPOSIZIONE CON ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ESPOSIZIONE SENZA ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1.8. Esposizioni al dettaglio A.1.9. Esposizioni garantite da immobili A Esposizioni scadute A Esposizioni ad alto rischio A Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A Esposizioni a breve termine verso imprese A Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A Altre esposizioni Nella presente tabella le Garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi sono state considerate al valore nominale dell esposizione. Finanziamenti specializzati (migliaia di ) VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL DURATA RESIDUA/GIUDIZIO CATEGORIE REGOLAMENTARI 1 - FORTE 2 - BUONO 3 - SUFFICIENTE 4 - DEBOLE 5 - DEFAULT Durata residua inferiore a 2,5 anni Durata residua pari o superiore a 2,5 anni Totale finanziamenti specializzati al Totale finanziamenti specializzati al Strumenti di capitale - metodo della ponderazione semplice (migliaia di ) CATEGORIE PONDERAZIONI VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata 190% Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati 290% Altri strumenti di capitale 370% Totale strumenti di capitale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

151 I >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 6 Metodologia standardizzata delle attività di rischio (migliaia di ) PORTAFOGLI VALORE DELL'ESPOSIZIONE CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI GARANTITE VALORE ESPOSIZIONI GARANTITE DELL'ESPOSIZIONE GARANZIA REALE GARANZIA PERSONALE DERIVATI SU CREDITI GARANZIA REALE GARANZIA PERSONALE DERIVATI SU CREDITI Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Enti territoriali classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Enti senza scopo di lucro ed Enti del settore pubblico classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Banche multilaterali di sviluppo classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Imprese classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 3 e classi di merito creditizio 5 e Esposizioni al dettaglio Esposizioni garantite da immobili Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni a breve termine verso imprese classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio da 4 a Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (O.I.C.R.) classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 3 e classi di merito creditizio 5 e Altre esposizioni Totale attività di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale

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153 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Tavola 7 Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB Informativa qualitativa Con provvedimento N del 28 marzo 2008 Banca d Italia ha autorizzato il gruppo UniCredit all utilizzo dei metodi avanzati per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di credito e sui rischi operativi. Con specifico riferimento al rischio di credito, il Gruppo è attualmente autorizzato ad utilizzare le stime interne dei parametri PD, LGD ed EAD per il portafoglio crediti di Gruppo (Stati Sovrani, Banche, Multinazionali e transazioni di Global Project Finance) e per i portafogli creditizi locali delle principali banche del Gruppo (Imprese ed Esposizioni al dettaglio). Relativamente alle imprese clienti delle banche italiane del Gruppo, sono attualmente in uso i parametri di EAD regolamentare. In una prima fase, dette metodologie sono state adottate dalla Capogruppo e da alcune controllate italiane, confluite nel 2010 in UniCredit S.p.A. (UCI) per effetto dell operazione societaria One4C, nonché da UniCredit Bank AG (UCB AG) e da UniCredit Bank Austria AG (BA AG). In coerenza con il piano di estensione progressiva dei metodi IRB approvato dal Gruppo e comunicato all Autorità di Vigilanza (Roll-out Plan), a partire dal 2008 tali metodi sono stati estesi ed autorizzati anche ad UniCredit Credit Management Bank S.p.A., UniCredit Bank Luxembourg S.A, UniCredit Banka Slovenija d.d., UniCredit Bulbank AD, UniCredit Bank Czech Republic a.s., UniCredit Bank Ireland p.l.c UniCredit Bank Hungary, UniCredit Tiriac Bank a.s. e UniCredit Bank Slovakia a.s.. L adozione dei sistemi IRB da parte delle rimanenti società avverrà secondo lo stesso piano. La presente informativa qualitativa è strutturata illustrando i sistemi di rating autorizzati dagli Organi di Vigilanza per classe di attività prevalente. In generale, il seguente schema riassuntivo presenta i sistemi di rating in uso nel Gruppo con l indicazione della classe di attività di riferimento e delle Entità in cui sono utilizzati. 153

154 Local Groupwide Asset class Prevalente Sistema di Rating Entità Amministrazioni centrali e UCI, UCB AG, BA, UCB CZ*, UCB SK*, Stati Sovrani (PD, LGD,EAD) banche centrali UCB RO* UCI, UCB AG, BA, UCB Lux, UCB Slo*, Intermediari Vigilati Banche (PD, LGD,EAD) UCB IE*, UCB BG*, UCB CZ*, UCB HU(*) (**), UCB SK*, UCB RO* Multinational (PD, LGD, EAD) UCI, UCB AG, BA, UCB Lux, UCB Slo*, UCB BG*, UCB CZ*, UCB HU*, UCB SK*, UCB RO* Global Project Finance (PD, LGD, EAD) UCI, UCB AG, BA****, UCB CZ* Rating Integrato Corporate RIC (PD, LGD) UCI, UCCMB Mid Corporate (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux Foreign Small and Mediumsized Enterprises (PD, LGD, EAD) UCB AG Income Producing Real Estate (IPRE) (PD, LGD, EAD) UCB AG Acquisition and Leverage Finance (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux Imprese Global Shipping (PD, LGD, EAD) UCB AG Wind Project Finance (PD, LGD, EAD) UCB AG Mid Corporate (PD, LGD, EAD) BA IPRE (PD, LGD, EAD) BA, UCB CZ* Income Producing Real Estate (IPRE) (Slotting criteria) UCB BG* Non Profit (PD, LGD, EAD) BA Mid-Corporate (PD) UCB HU* Mid-Corporate (PD) UCB Slo* Mid-Corporate (PD) UCB CZ* Mid-Corporate (PD) UCB BG* Mid-Corporate (PD) UCB SK* Mid-Corporate (PD) UCB RO* Amministrazioni centrali e Other minor rating systems (Public Sector Entities, banche centrali/imprese Municipalities, Religious Companies, Leasing) (PD) UCB CZ* Imprese/Esposizioni al dettaglio Commercial Real Estate Finance (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux Rating Integrato Small Business RISB (PD, LGD) UCI, UCCMB Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari (PD, LGD, EAD) UCI, UCCMB Scoperti di conto e Carte di Credito (PD, LGD, EAD)*** UCI, UCCMB Esposizioni al dettaglio Prestiti Personali (PD, LGD, EAD)*** UCI, UCCMB Small Business (PD, LGD, EAD) UCB AG Private Individuals (PD, LGD, EAD) UCB AG Small Business (PD, LGD, EAD) BA Private Individuals (PD, LGD, EAD) BA Cartolarizzazioni Asset Backed Commercial Paper (PD, LGD, EAD) UCB AG (*) Queste banche sono attualmente autorizzate all utilizzo dell approccio IRB Foundation e dunque utilizzano solo la stima interna di PD ai fini del calcolo del requisito patrimoniale (**) per tale paese il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato dagli organi di vigilanza locali per la sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry (***) Sistemi autorizzati dal 2010 il cui utilizzo IRB a fini regolamentari è prudenzialmente previsto al completamento dell attività di revisione dei suddetti modelli. (****) per tale paese è stato autorizzato l'utilizzo del sistema GW Global Project Finance dal 1 Gennaio 2013 Legenda: UCI UniCredit S.p.A. UCCMB UniCredit Credit Management Bank UCB AG UniCredit Bank AG BA UniCredit Bank Austria AG UCB IE UniCredit Bank Ireland p.l.c. UCB Lux UniCredit Bank Luxembourg S.A. UCB Slo UniCredit Banka Slovenija d.d. UCB BG UniCredit Bulbank AD UCB CZ UniCredit Bank Czech Republic, a.s. UCB HU UniCredit Hungary UCB SK UniCredit Bank Slovakia a.s. UCB RO UniCredit Tiriac Bank a.s. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

155 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Nel corso del secondo semestre 2012, si sono conclusi con esito positivo da parte di Banca d Italia i processi di autorizzazione per l utilizzo dell approccio Foundation Internal Rating Based per le controllate UniCredit Tiriac Bank S.A. e UniCredit Bank of Slovakia, con riferimento alle classi di attività Amministrazioni Centrali e Banche Centrali, Intermediari Vigilati e Imprese mediante l utilizzo sia di sistemi Groupwide sia di sistemi Locali. Inoltre, a partire dal 1 Gennaio 2013, il Gruppo ha ottenuto anche l autorizzazione all utilizzo del sistema di rating Group wide per le esposizioni appartenenti al segmento Global Project Finance in UniCredit Bank Austria. Infine, sono attualmente in corso i procedimenti amministrativi finalizzati all ottenimento dell autorizzazione con riferimento: alla estensione di ulteriori sistemi di rating nella controllata UniCredit Luxembourg SA, (i.e. sistemi Groupwide per i segmenti Sovereign, Global Project Finance, Securities Industry e Corporate Treasury e Funding Vehicles, sistemi locali per le esposizioni Income Producing Real Estate, Foreign Small and Medium-Sized Enterprises, Small Business e Wealthy Private; ai sistemi Groupwide Leasing e Insurance per UniCredit SpA, e la controllata domestica UniCredit Credit Management Bank SpA e per le controllate estere UniCredit Bank AG e UniCredit Luxembourg SA; alla società UniCredit Leasing GmbH, controllata da UniCredit Bank A.G., ed alle sue sottocontrollate Structured Lease GmbH, UniCredit Leasing Aviation GmbH and UniCredit Leasing Finance GmbH, per i segmenti Banche, Corporate e Small Business; ai modelli di stima della Esposizione al Default (EAD) per i sistemi autorizzati in Italia Rating Integrato Corporate (RIC) e Rating Integrato Small Business (RISB); all estensione dei metodi Advanced IRB alla classe di attività Esposizioni al dettaglio in UniCredit Bank Slovenjia, relativamente ai sistemi di rating locali (PD, EAD, LGD) per le esposizioni Mutui Ipotecari e Prestiti Personali; all estensione dell approccio Foundation IRB in UniCredit Zao Bank in Russia per le esposizioni verso Imprese Multinazionali, mediante l adozione del sistema di rating Groupwide Multinational già autorizzato nelle principali Entità del Gruppo; all utilizzo del metodo Slotting criteria per le transazioni Incoming Producing Real Estate (IPRE) in UniCredit Bank Slovakia. La necessità di avere una visione comune e condivisa della rischiosità dei clienti a livello di Gruppo, ha richiesto l introduzione di una Master Scale di Gruppo al fine di incrementare la comunicazione e l efficacia delle decisioni nel processo di erogazione e reporting gestionale. Tale Master Scale, è stata realizzata allo scopo di: consentire ai gestori del rischio e della relazione di comunicare con un linguaggio comune; garantire la coerenza delle decisioni di Credito, anche nel caso in cui si basino sulle classi di rating (RC) e non sulle PD; consentire la definizione di politiche del credito / linee guida senza dare spazio ad ambiguità. La Rating Master Scale di Gruppo, integrata nelle Regole di Governance di Gruppo con l Ordine di Servizio n.488 di dicembre 2010, si basa sulle seguenti assunzioni: le classi di rating Investment grade / non-investment grade sono chiaramente separate; il range di PD è sufficientemente ampio (da AAA fino a Default) e le classi di default corrispondono a quelle definite da Banca d Italia; la Rating Master Scale di Gruppo si basa sulla scala di rating di Standard and Poor s: le classi Investment grade sono strettamente allineate con le classi di PD di S&P's; mentre le classi di rating Non-investment sono più granulari. La Rating Master Scale di Gruppo è utilizzata solo ai fini di reporting gestionale, quindi non ha impatto sui sistemi di rating interni (IRB) sulla loro compliance con i requisiti previsti dall Accordo di Basilea e sul loro piano di estensione progressiva. La metodologia di calcolo delle attività ponderate per il rischio, delle perdite attese, e degli accantonamenti non cambia. Non c è inoltre impatto sul pricing dei prestiti e non è necessario effettuare una ricalibrazione dei modelli di rating esistenti 155

156 Tutti i sistemi di rating interno adottati dal Gruppo rappresentano una componente fondamentale dei processi decisionali e di governance del rischio di credito. In particolare le aree di maggiore utilizzo dei rating sono le seguenti: il processo creditizio, nelle diverse fasi: o concessione/riesame. L assegnazione dei rating interni rappresenta un momento fondamentale nel processo di valutazione del merito creditizio della controparte/transazione e costituisce la fase preliminare per la concessione/riesame delle linee di credito. Il rating, assegnato prima della delibera, viene reso disponibile nell ambito del processo di erogazione, integrato, in maniera sostanziale, nella valutazione e commentato nella proposta creditizia. Pertanto il rating rappresenta, di norma, un fattore fondamentale, unitamente all ammontare delle esposizioni creditizie, per definire l Organo competente per la delibera; o monitoraggio. Il processo di monitoraggio creditizio è finalizzato ad individuare ed a reagire tempestivamente ai primi sintomi di possibile deterioramento della qualità creditizia del cliente, consentendo pertanto di intervenire nella fase antecedente all effettivo stato di default (quando cioè esiste ancora la possibilità di recupero della creditoria). Le azioni si focalizzano principalmente sul controllo andamentale dell esposizione, fino a giungere, laddove necessario, al totale disimpegno nei confronti del cliente. Oltre a determinare un positivo impatto in termini di EAD, la fase di monitoraggio consente l ottimizzazione delle condizioni per una eventuale successiva fase di recupero, tramite richiesta di garanzie aggiuntive, nei limiti consentiti dalla normativa locale, con conseguente riduzione della LGD; o recupero crediti. La valutazione della strategia da adottare è finalizzata alla determinazione del piano di recupero, delle previsioni di perdita, dei flussi di cassa netti attesi (dopo l escussione delle garanzie reali e personali) e di tutte le altre grandezze rilevanti al fine del calcolo del Valore Attuale Netto ( NPV ), sulla base delle relative ipotesi prudenziali di recupero, tenendo conto di tutti i costi connessi e delle probabilità di insuccesso della strategia. Tale valutazione va svolta anche in un ottica di LGD stimata. La LGD è anche la base per determinare il prezzo da assegnare ai crediti nonperforming da trasferire ad UniCredit Credit Management Bank; le politiche di accantonamento. Per la clientela in bonis è stata adottata la metodologia delle perdite sostenute ma non riportate ( Incurred but not reported losses, IBNR), che utilizza i valori della perdita attesa mediante il parametro Loss Confirmation Period (LCP) per il calcolo degli accantonamenti. Per le controparti classificate a default, deve essere sempre assicurata una coerenza tra accantonamenti, calcolo dell NPV e informazione storica sulle perdite per tipologia simile d impiego; la gestione ed allocazione del capitale. Il rating è elemento essenziale anche per quanto attiene al processo di quantificazione, gestione ed allocazione del capitale. In particolare, gli output dei sistemi di rating vengono integrati, a livello di Capogruppo, con riferimento al Gruppo nel suo complesso, nei processi volti alla misurazione del capitale (sia regolamentare sia economico) ed alla gestione del medesimo, come pure in quelli volti alla determinazione delle misure risk adjusted performance e del conto economico rettificato a fini di pianificazione strategica; la pianificazione strategica. La rischiosità della clientela rappresenta un driver rilevante nel contesto della pianificazione strategica, del budgeting e delle previsioni, per la quantificazione dell RWA, delle rettifiche nette di conto economico e degli impieghi di stato patrimoniale; la reportistica. Vengono prodotti specifici report per l Alta Direzione a livello consolidato / divisionale / regionale e per singola Entità, che mostrano l andamento del portafoglio di rischio di credito, fornendo informazioni sulla Esposizione a Default, Perdita Attesa, PD e LGD medie per i diversi segmenti di clientela, in accordo con i sistemi di rating interni implementati. I rating sono inoltre utilizzati nella definizione del pricing e degli MBO da assegnare ai gestori, nonché nell identificazione dei clienti con EVA negativo, su cui vengono adottate azioni mirate. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

157 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Per il raggiungimento della compliance alla normativa di Basilea II, il Gruppo UniCredit ha effettuato specifiche attività finalizzate a definire e soddisfare tutti i requisiti necessari per l applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM). Si è infatti proceduto alla: emanazione di policy interne che rappresentano il recepimento, l interpretazione e l interiorizzazione dei requisiti normativi della CRM all interno del Gruppo. La produzione di questa documentazione ha perseguito diversi obiettivi, volti ad incoraggiare l ottimizzazione della gestione delle garanzie ed a definire le regole di ammissibilità, valutazione, monitoraggio e gestione delle garanzie personali e reali in linea con i requisiti generali e specifici stabiliti dall Autorità di Vigilanza; integrazione delle citate policy nei processi di acquisizione e gestione delle garanzie all interno del Gruppo, con particolare enfasi sui processi volti al soddisfacimento del requisito di certezza giuridica; implementazione di adeguati strumenti IT a supporto del processo di gestione delle garanzie, a partire dalla fase di valutazione ed acquisizione delle garanzie, sino a quella di monitoraggio ed escussione delle stesse. L implementazione del sistema informativo ha permesso di gestire, raccogliere ed archiviare i dati necessari alla verifica del soddisfacimento dei requisiti richiesti per l ammissibilità ai fini regolamentari ed al calcolo degli indicatori di rischio. Per maggiori dettagli sulla gestione del processo di riconoscimento delle tecniche di attenuazione del rischio di credito si faccia riferimento alla Tavola 8 Tecniche di mitigazione del rischio del credito - Informativa qualitativa. Inoltre, lo sviluppo dei sistemi di rating avanzati e la loro introduzione nei processi aziendali ha comportato, in base al nuovo impianto regolamentare, la necessità di istituire, sia presso la Capogruppo che presso le Entità, un processo di convalida dei sistemi di rating ed un ampliamento delle attività richieste alla funzione di Internal Audit con riferimento alla revisione dei sistemi stessi. Obiettivo del processo di convalida è esprimere un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva e performance complessiva dei sistemi IRB adottati ed alla loro coerenza con le prescrizioni normative e gli standard interni, in particolare mediante: valutazione del processo di sviluppo del modello, con specifico riferimento alla logica sottostante e ai criteri metodologici a supporto della stima dei parametri di rischio; valutazione dell accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio mediante analisi di performance del sistema, calibrazione dei parametri e benchmarking; accertamento che il sistema di rating sia effettivamente utilizzato nei diversi ambiti della gestione; analisi dei processi operativi, dei presidi di controllo, della documentazione e delle infrastrutture informatiche connesse con i sistemi di rating. Il processo di convalida istituito nell ambito del Gruppo prevede in primo luogo la distinzione tra validazione iniziale e nel tempo (on-going). La validazione iniziale ha l obiettivo di valutare il posizionamento dei sistemi di rating del Gruppo in relazione ai requisiti minimi regolamentari e alle linee guida e agli standard di Gruppo inerenti metodologia, processi, qualità dei dati, procedure di validazione quantitativa e qualitativa, governance interna ed ambiente tecnologico, identificando eventuali gap o criticità rispetto a tali requisiti. La validazione on-going ha invece l obiettivo di valutare in modo continuativo il corretto funzionamento del sistema di rating in tutte le sue componenti e di monitorarne la coerenza rispetto ai requisiti interni e regolamentari. In secondo luogo il processo prevede distinte attribuzioni di responsabilità per la convalida dei cosiddetti sistemi Group-wide e per quelli Locali. 157

158 Per i sistemi Groupwide, la cui metodologia è unica a livello di Gruppo, la responsabilità è assegnata alla Capogruppo. Per quanto riguarda i sistemi di rating locali in uso nella Capogruppo, a seguito della riorganizzazione nominata One4C, la responsabilità compete alla funzione centrale, mentre spetta alle singole Entità per tutti i rimanenti sistemi locali. In quest ultimo caso alla Capogruppo è comunque assegnato il compito di monitorare sia in fase iniziale che nel tempo l adeguato svolgimento delle attività di sviluppo e validazione svolte localmente ed il corretto funzionamento del sistema di rating, fornendo al contempo suggerimenti derivanti dall attività di benchmarking, interno ed esterno, e finalizzati al perseguimento della best practice. Sulla base dell attività di rivalidazione la Capogruppo emana un parere non vincolante (Non Binding Opinion) sui sistemi di rating locali sia in fase iniziale, preventivamente all approvazione da parte degli organi competenti, sia a seguito delle attività on-going. Il dipartimento responsabile delle attività di convalida è indipendente, oltre che dalle unità responsabili dello sviluppo dei modelli, anche dalla funzione di revisione interna che sottopone a verifica il processo e l esito della convalida. Tale dipartimento ha definito e mantiene le linee guida di validazione dei sistemi di rating finalizzate ad una convergenza verso modalità di validazione omogenee sia in termini di contenuti che di strumenti, garantendo in tal modo una condivisione dei criteri di valutazione dei risultati, anche mediante l introduzione di valori soglia comuni (threshold) e favorendo il confronto tra i diversi sistemi. L utilizzo delle soglie consente la riconduzione dei risultati dei test ad un sistema semaforico i cui colori sono associati a diversi livelli di gravità dei fenomeni rilevati. Uno sforzo particolare è dedicato infatti al perseguimento di un approccio comune alla validazione dei modelli, con l identificazione dei test minimi richiesti e delle modalità di rappresentazione dei relativi risultati. Le tipologie di test si dividono in analisi qualitative ed in analisi quantitative: nella parte qualitativa si valutano la bontà della metodologia utilizzata per la creazione del modello, l inclusione di tutti i fattori rilevanti e la rappresentatività dei dati utilizzati in fase di sviluppo; nella parte quantitativa si valutano performance, stabilità e calibrazione con riferimento sia al modello nel suo complesso che alle specifiche componenti e ai singoli fattori. E inoltre definita una struttura gerarchica delle suddette analisi, prevedendo un livello di dettaglio in funzione della specifica fase di validazione (iniziale, on-going). Lo svolgimento di taluni test viene infatti richiesto solo qualora si rilevino criticità nello svolgimento delle analisi di ordine gerarchico superiore. Le aree di analisi riconducibili ai requisiti organizzativi previsti dalla Normativa di Banca d Italia sono invece disegno del modello (model design), utilizzo interno (internal use) e reporting, IT e qualità dei dati (IT/data quality) e governo societario (governance). I dati e i documenti relativi alle attività di convalida sinora effettuate sono memorizzati in appositi spazi di archiviazione che garantiscono una rapida consultazione, la sicurezza delle informazioni e la replicabilità di tutte le analisi effettuate. Inoltre il Gruppo si avvale di un tool di validazione che permette di calcolare, oltre agli indicatori previsti dal Comitato di Basilea nel Working Paper 14 Studies on the validation of Internal Rating Systems, le statistiche previste dalle linee guida di Gruppo per la validazione dei modelli di rischio di credito. I risultati dell attività di convalida interna, che coinvolgono i sistemi di rating in ogni loro componente (metodologie, processi e aspetti Data Quality e IT), sono annualmente sintetizzati nell ambito di una relazione, il cui obiettivo è portare all attenzione del Top Management e delle Autorità di Vigilanza il grado di adeguatezza dei sistemi oggetto di convalida nonché le principali aree di miglioramento relative agli stessi. Obiettivo invece dell attività di Internal Audit sui sistemi di rating interni è la verifica della funzionalità del complessivo assetto dei controlli sui medesimi che consiste nel verificare: la conformità dei sistemi IRB rispetto ai requisiti normativi; l utilizzo gestionale dei sistemi di rating; l adeguatezza e completezza del processo di convalida dei sistemi di rating. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

159 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 In tale contesto la funzione Internal Audit di Capogruppo (da ora UC IA), allo scopo di supportare le Entità sulla qualità (funzionalità/adeguatezza) dei Sistemi dei Controlli Interni e curare l evoluzione delle metodologie di internal audit in coerenza con i mutamenti degli scenari di riferimento, ha coordinato lo sviluppo di una metodologia comune per l effettuazione delle attività di audit e ne gestisce nel continuo il mantenimento ed il miglioramento. Tale metodologia è stata sviluppata al fine di valutare la fondatezza delle conclusioni delle funzioni di controllo del rischio ed il rispetto dei requisiti normativi previsti con particolare riferimento al processo di convalida interna dei sistemi interni di misurazione e controllo del rischio. Si precisa peraltro che la funzione di Internal Audit non è direttamente coinvolta nella progettazione/selezione del modello. In continuità con la propria mission UC IA effettua attività di audit direttamente su UniCredit S.p.A. e, ove necessario, anche presso le Entità del Gruppo, nonché coordinando le attività delle funzioni di Internal Audit. In particolare, le verifiche necessarie alla valutazione della funzionalità dei sistemi di rating trovano adeguato spazio nella pianificazione dell attività di audit nell ambito del Gruppo (processo di audit planning). Tali attività sono promosse da UC IA che ne condivide l inserimento nel piano dei controlli delle funzioni di Internal Audit delle Entità del Gruppo. UC IA provvede quindi al monitoraggio sull effettuazione di tali verifiche tramite una specifica funzione, eventualmente attivandosi localmente in caso di scostamenti. Inoltre UC IA redige periodicamente una specifica relazione annuale di sintesi che presenta una valutazione circa la complessiva funzionalità del sistema dei controlli interni in materia descrivendo, tra l altro, gli esiti delle verifiche svolte, evidenziando le principali criticità e disfunzioni rilevate e raccomandando alcuni interventi migliorativi. Infine, UC IA informa periodicamente il Collegio Sindacale, l Internal Control & Risks Committee e il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo sullo svolgimento delle proprie attività e sui relativi risultati. Sulla base degli esiti delle attività di convalida e di revisione interna, riassunti annualmente nelle citate relazioni annuali delle funzioni di convalida e revisione interna in materia di Basilea II Rischio di Credito, e con il parere del Collegio Sindacale, il Consiglio di Amministrazione attesta annualmente (ultima delibera il 27 marzo 2012, prossima delibera prevista nei primi mesi del 2013) la sussistenza dei requisiti normativi previsti per l utilizzo dei sistemi IRB nel gruppo UniCredit. 159

160 Stati Sovrani (Amministrazioni centrali e banche centrali) Modelli Groupwide Modello di rating per Stati Sovrani L approccio utilizzato per lo sviluppo del modello di rating Paese è quello dello shadow rating, tramite il quale si vuole replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) utilizzando fattori macroeconomici e qualitativi. Sono stati sviluppati due modelli separati, uno per i paesi emergenti (EM) e uno per i paesi sviluppati (DC). Il modulo quantitativo per questi ultimi (DC) utilizza variabili relative alla bilancia commerciale, al livello dei tassi di interesse, al peso del sistema bancario, al PIL pro capite ed al livello di indebitamento pubblico. Il modulo qualitativo include variabili relative allo sviluppo del sistema finanziario, alle condizioni sociopolitiche, alle condizioni economiche. Il modulo quantitativo per i paesi emergenti (EM) utilizza le seguenti variabili: il peso delle esportazioni sul PIL, il livello dell indebitamento sull estero, la rilevanza delle riserve in valuta, il livello degli investimenti diretti esteri sul PIL, il costo del servizio del debito rispetto alle esportazioni, il tasso di inflazione e il PIL pro capite. Il modulo qualitativo include variabili relative alla stabilità del sistema finanziario, la flessibilità del sistema economico, le condizioni socio-politiche, le condizioni economiche ed il servizio del debito. L unità di validazione ha verificato la struttura del modello, la definizione implicita di default, le caratteristiche quali-quantitative del modello, le modalità di override, la calibrazione, la segmentazione nei due gruppi (paesi sviluppati ed emergenti), il campione di sviluppo ed ha condotto i consueti test di performance e stabilità. Pur dando un esito complessivamente positivo, l attività di validazione svolta nel 2012 ha evidenziato delle aree di miglioramento, da leggere congiuntamente ad un elevato tasso di override; è tuttavia già pianificata un attività di revisione e validazione del modello nell anno 2013, che coinvolgerà anche il parametro di LGD. Modello di LGD per Stati Sovrani Il modello utilizza un approccio statistico-regressivo supportato dal giudizio degli esperti, partendo da un ampio set di variabili macroeconomiche di cui sei sono state incluse nella versione finale. La variabile dipendente (LGD) è stata calcolata utilizzando dati interni ed esterni. Il modello fornisce la LGD per le sole esposizioni dirette unsecured verso Stati Sovrani. Le variabili esplicative selezionate sono: il peso del PIL sul totale mondiale, il peso del debito estero sulle esportazioni, l indicatore della posizione debitoria rispetto al FMI, la volatilità delle esportazioni, il tasso di inflazione medio nel G7, il timing del default (periodo precedente il default). L unità di validazione, oltre ad effettuare gli usuali test di performance e stabilità, ha verificato la coerenza nella definizione di default, segmentazione e override, l utilizzo di fonti interne ed esterne per i recuperi, le stime dei costi e la metodologia di sconto dei recuperi e la necessità di introdurre aggiustamenti conservativi per le fasi negative del ciclo economico. Oltre alla metodologia, l attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

161 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Banche (Intermediari Vigilati) Modelli Groupwide Modello di rating per Banche L approccio usato per la stima del rating Banche, definito come shadow rating, tenta di replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi. Sono stati sviluppati due modelli differenti, uno per le banche residenti in paesi sviluppati (DC) ed uno per quelle appartenenti a paesi emergenti (EM), in quanto si ritiene esistano driver di rischio diversi per i due segmenti. Il modulo quantitativo finale, per le banche residenti in paesi sviluppati (DC), copre diverse categorie di fattori: redditività, profilo di rischio, dimensione e capacità di raccolta. Similmente, per le banche nei paesi emergenti (EM), con diverso peso delle categorie di fattori: redditività, profilo di rischio, dimensione, funding e capitalizzazione. Specifici aggiustamenti da applicare alla PD risultante sia dal modello EM che DC sono previsti per considerare i seguenti aspetti: i tre tipi di supporto (eventualmente) forniti alle banche da parte del governo, da parte del gruppo economico di appartenenza, da parte di un Institutional Protection Fund; tali fattori sono trattati distintamente, in maniera omogenea (sulla base delle PD) e non additiva (solo quello con effetto di mitigazione maggiore trova in effetti applicazione). il fattore rischio paese in generale (considerato nella fase di calibrazione del modello); in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale. La scala di rating del modello si basa sui tassi di default impliciti nei rating esterni. Nel corso di una revisione, allo scopo di misurare adeguatamente il rischio di credito delle esposizioni verso controparti Securities Industry (SI) 11,si è proceduto allo sviluppo di un modello specifico. L approccio utilizzato per le Securities Industry è simile a quello adottato per le Banche commerciali, tuttavia prevede che il supporto del gruppo economico d appartenenza, particolarmente importante nel segmento SI, sia stimato come modulo indipendente attraverso l elaborazione di risposte qualitative. L ambito di applicazione del sistema di rating Banche è stato esteso anche a quelle società controllate che esercitino un attività di corporate treasury o di funding vehicles attraverso il modulo specifico dei CTFV (si veda paragrafo Il modello di Rating per Imprese Multinational ). L unità di validazione ha valutato sia il modello Banche, sia il modello specifico per le controparti Securities Industry; nel condurre la propria attività sono state applicate (come anche per il resto dei sistemi) le linee guida di validazione ufficiali per l intero Gruppo 12,, le quali coprono sia aspetti di struttura del modello sia analisi di performance, calibrazione, stabilità, non solo sul risultato finale ma anche a livello di singole componenti e fattori. L unità di validazione ha espresso un giudizio complessivamente positivo su tali modelli, pur evidenziando alcuni punti di attenzione che dovranno essere monitorati. Un attività di revisione della modellistica, che coinvolgerà anche il parametro di LGD, è prevista nell anno Il segmento SI è costituito da controparti impegnate in attività di broker/dealer, merchant/investment banking, corporate finance, M&A e Wealth Management e comprende sia società SI pure, per cui tali attività sono assolutamente prevalenti, sia banche ibride, cioè dedite in ugual misura ad attività commerciale e di investimento. Prima dello sviluppo di un sistema di rating interno dedicato, le controparti SI erano per lo più prive di rating, salvo alcune eccezioni coperte dal sistema Banche. 12 Le linee guida relative alla validazione dei modelli PD, sono state recentemente riviste ad emesse in una nuova versione ad Aprile

162 Modello LGD per Banche Il modello sviluppato è di tipo expert-based e fa riferimento alle sole esposizioni in bonis senior unsecured, che costituiscono la parte preponderante del portafoglio esposizioni verso banche. Successivamente, l applicazione di metodologie avanzate (comuni a più segmenti Groupwide) è stata estesa alle esposizioni junior. Attualmente il modello di stima della LGD copre sia le banche commerciali sia quelle d affari (Securities Industry). Il valore individuale di LGD viene calcolato partendo da un analisi dei bilanci, simulando il recupero in caso di default proveniente dalla liquidazione di varie categorie di asset della banca, dopo aver remunerato i creditori con più elevato grado di priorità (la versione attuale del modello prevede un trattamento più raffinato dei depositi, considerandone l eventuale priorità in base alla legislazione del paese). Per ottenere una valutazione realistica e conservativa degli asset della banca, sono stati definiti haircut per ogni tipologia di attivo, per considerare il probabile deterioramento che avviene prima del default, le differenze tra valore di mercato e di libro e tra valore di mercato e ricavi dalla vendita (la versione attuale del modello prevede haircut maggiori da applicare al valore dei mutui ipotecari iscritti nel bilancio della controparte). Inoltre, in considerazione del fatto che il successo della fase di recupero dipende in buona parte dal contesto legale/istituzionale di riferimento, sono applicati haircut specifici per ogni paese, che considerano il rischio legale. Infine sono previsti haircut per incorporare i costi del processo di recupero, in base a una valutazione data degli esperti di workout. Poiché i recuperi derivanti dagli asset della banca prenditrice si assumono in valuta locale, mentre il reale recupero finale deve essere stimato nella divisa del creditore, ai recuperi in valuta locale viene applicato un haircut legato alla volatilità del cambio per considerare il rischio di deprezzamento. Nell ambito del segmento banche, il framework LGD è stato migliorato in modo da riflettere più correttamente il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare con riferimento ai covered bond e ai prodotti con mitigazione del rischio paese. Per quanto riguarda i covered bond, sono stati definiti, due diversi valori di LGD, da applicare in base al paese dell emittente e alla conferma da parte dell analista creditizio responsabile che l emissione di covered bond dello specifico emittente sia in linea con gli standard di mercato locali. Per i prodotti con mitigazione del rischio paese, la LGD di controparte si riduce in base al contributo del rischio paese sulla PD totale di controparte, attraverso l applicazione alla LGD unsecured di un fattore di recupero della specifica transazione (Transaction Specific Recovery factor). Nell ambito del segmento banche, tale riduzione della LGD si applica a una particolare tipologia di prodotto: i finanziamenti commerciali a breve termine tra banche (Short Term Commercial Financing). L unità di validazione ha verificato nel continuo la struttura e l ambito di applicazione del modello, le componenti, le integrazioni expert-based e l override. Per quanto possibile, sono stati esaminati anche benchmark esterni. Nell analisi condotta, inoltre, è stata rivolta particolare attenzione alla valutazione degli haircut definiti in corrispondenza delle diverse tipologie di attivo bancario. Oltre alla metodologia, l attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

163 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Imprese (comprese le PMI, i finanziamenti specializzati e i crediti commerciali acquistati verso imprese) Modelli Groupwide Modello di rating per Imprese Multinational Il modello di rating si applica alle imprese (corporate) Multinational definite come le società con turnover o ricavi operativi, da bilancio consolidato, maggiori di 500 milioni di euro per almeno 2 anni consecutivi (la definizione del segmento è stata recentemente precisata per riflettere la decisione di rimuovere le aziende di leasing e factoring dall ambito di applicazione del modello MNC). L approccio usato per la stima del rating Multinational, definito come shadow rating, tenta di replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi. Il modulo quantitativo copre diverse categorie di fattori quali struttura patrimoniale, redditività, copertura degli interessi e dimensione. Risultato di questo modulo è uno score quantitativo. Il modulo qualitativo consiste in un set di questionari che analizzano aspetti quali la qualità del management, l andamento del settore d appartenenza, la quota di mercato ecc. Risultato di questo modulo è uno score qualitativo. Gli score quantitativo e qualitativo sono poi integrati e il risultato è trasformato in una PD (attraverso una funziona stimata in fase di calibrazione). Specifici aggiustamenti da applicare alla PD sono previsti per considerare i seguenti aspetti: il supporto (eventuale) da parte del gruppo economico di appartenenza (sulla base di una media di PD). il fattore rischio paese in generale (considerato nella fase di calibrazione del modello); in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale. A marzo 2012 è stata inoltrata comunicazione a Banca d Italia per l adozione del sistema di rating Groupwide Multinational Corporate (MNC) per il portafoglio Italian Large Corporate che comprende le imprese con un fatturato/valore della produzione tra euro 250 milioni ed euro 500 milioni. Questo consentirà un guadagno di efficienza, dal momento che un sistema specifico per il portafoglio ILC è risultato non più giustificabile alla luce sia delle caratteristiche delle controparti ILC, sia dei benefici attesi in termini di valutazione del rischio dall applicazione dei modelli MNC, nel frattempo rivisti. Tale scelta è supportata dalle caratteristiche del segmento in oggetto, potenzialmente caratterizzato dalla necessità di una visione univoca del profilo di rischio a livello cross-border e da una maggiore internazionalizzazione e similarità in termini di natura e struttura del business agli attuali clienti MNC rispetto alle imprese mid-corporate locali. Il cambiamento sopra descritto ha avuto effetto in Italia a partire dal mese di Settembre 2012, in funzione della graduale sostituzione dei rating assegnati alla loro scadenza di validità. L unità di validazione ha valutato il modello nella sua nuova versione, applicando le linee guida di validazione ufficiali di Gruppo 13, le quali coprono sia aspetti di disegno del modello sia analisi di performance, calibrazione, stabilità non solo sul risultato finale ma anche a livello di singole componenti e fattori. Nel complesso, l attività di validazione ha dato esito positivo, benché migliorabile in relazione alla calibrazione delle stime. Conseguentemente, una specifica attività di ricalibrazione del modello PD è stata effettuata nel corso dell ultimo trimestre del I risultati di tale fine-tuning saranno oggetto di specifica attività di convalida nel corso del L ambito di applicazione del sistema di rating Multinational e Banche comprende anche quelle società controllate che esercitano un attività di corporate treasury (ad es. cash concentration, FX management e funding) o che costituiscono un veicolo specializzato (per emissioni di titoli a medio termine MTN titoli di credito o obbligazioni) il cui merito di credito sia influenzato dal supporto della controllante/gruppo mediante fideiussioni esplicite o altri meccanismi (ad es. un accordo di supporto dalla controllante): il rating di tali controparti viene calcolato attraverso il modulo specifico dei Corporate Treasuries and Funding Vehicles (CTFV). 13 Le linee guida relative alla validazione dei modelli PD, sono state recentemente riviste ad emesse in una nuova versione ad Aprile

164 Poiché, nella maggior parte dei casi, il default di un CTFV è provocato dal default del gruppo a cui appartiene, sia la PD che la LGD unsecured sono state stimate come distanza rispetto ai valori di PD e LGD della capogruppo sulla base dei contributi e delle opinioni degli esperti del settore. A partire da un questionario qualitativo, quindi, si determinano i notch di downgrade rispetto al rating della capogruppo per calcolare il rating del CTFV; in modo analogo si procede per determinare l incremento da applicare alla LGD della capogruppo per calcolare la LGD del CTFV. Modello di LGD per Imprese Multinational Non disponendo di serie storiche di tassi di recupero interni per le aziende Multinational (essendo un portafoglio con pochi default osservati) è stato sviluppato un modello statistico-regressivo principalmente basato su dati di recupero forniti da un provider esterno. Il modello di LGD si applica alle sole esposizioni senior unsecured verso aziende in bonis (alle esposizioni junior si applicano metodologie avanzate comuni a più segmenti Groupwide). Più in dettaglio, il modello di LGD consiste in quattro fasi principali (in cui l add-on che tiene conto delle fasi negative del ciclo economico, downturn, è incorporato): in una prima fase, una LGD complessiva della controparte (Overall LGD), indipendente dalla seniority dei creditori, viene calcolata sulla base di fattori quantitativi di bilancio; in una seconda fase, sulla base di un questionario qualitativo, viene calcolata la variazione in aumento della LGD per debiti senior unsecured Bond, determinando la Gross senior unsecured Bond LGD; tale LGD è rettificata per tener conto del rischio legale e dei costi relativi al processo di recupero (Adjusted Senior Unsecured Bond LGD); al valore finale della Unsecured Bond LGD (applicabile al debito di tipo obbligazionario) viene applicato un coversion factor che consente di ottenere una Loan LGD (Final LGD Senior Unsecured Loan) che è più bassa, in quanto considera la probabilità e gli effetti della ristrutturazione del debito, tipici dei prestiti bancari e di prodotti similari che costituiscono la parte più rappresentativa del portafoglio del Gruppo UniCredit. Come per il parametro PD, anche la LGD del sistema Multinational è stata estesa al segmento Italian Large Corporates (ILC). Nel corso del 2011 il framework LGD è stato migliorato in modo da riflettere in modo corretto il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare i prodotti con mitigazione del rischio. Nell ambito di applicazione al segmento MNC, si considera una particolare tipologia di transazioni, quelle in cui il pagamento è garantito dalla vendita di beni ad una terza parte con residenza in un paese considerato a basso rischio (Only Delivery Risk). L utilizzo regolamentare di tali modifiche è stato applicato a partire dal 31 dicembre L unità di validazione ha esaminato la struttura del modello e ha verificato nel continuo la qualità, la performance e la conservatività delle stime. Ha inoltre analizzato in maniera estesa benchmark esterni (presenti in letteratura e/o in forma di recovery rating pubblicati dalle agenzie di rating), riscontrando una sostanziale conservatività delle stime interne. Oltre alla metodologia, l attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

165 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di rating Global Project Finance (GPF) Il modello di rating Groupwide Global Project Finance (GPF) nel corso del 2011 è stato rivisto al fine di ridurre l incidenza degli elementi di giudizio soggettivo sul rating finale e di aumentare il potere predittivo di tutto il sistema, anche al fine di rispondere e rimuovere le criticità evidenziate dalle funzioni di validazione e audit o dagli Organi di Vigilanza. Il nuovo modello è entrato in produzione a Dicembre La revisione del modello PD ha comportato l ottimizzazione statistica dei pesi dei fattori del modello in precedenza basati sulla valutazione degli esperti e ridotto il numero di aggiustamenti manuali. La definizione del segmento di clientela rimane sostanzialmente la stessa (finanziamenti di project finance con volume totale di debito del progetto non inferiore ai 20 milioni di Euro), così come l approccio fondamentale del modello, che si basa sulla combinazione di 21 fattori qualitativi valutati attraverso un questionario. L analisi viene effettuata raggruppando i rischi di progetto in 5 aree di riferimento: il rischio collegato agli sponsor del progetto; il rischio di completamento; il rischio operativo; rischi speciali (ad es. il rischio di un terremoto, il rischio di tasso); il rischio legato ai cash flows. I principali cambiamenti apportati al modello PD rispetto alla versione precedente consistono in: l ottimizzazione statistica dei pesi sui singoli fattori (definiti dagli esperti); l uso di un approccio statistico per la stima dei pesi del modello consente di aumentare il potere predittivo sulla base dei default passati; una generale standardizzazione del modello attraverso la limitazione delle possibilità di intervento manuale sul rating alla sola pratica dell override (è stata mantenuta soltanto la caratteristica weak link, che permette di abbassare un rating in caso di problemi); un nuovo trattamento del rischio di completamento che consente la riduzione dei pesi in base allo stato di avanzamento del progetto e al momento in cui comincia a generare flussi monetari; l esplicita considerazione del rischio paese (generale e di trasferimento) in aggiunta al rischio intrinseco del progetto e basata sulla PD del paese; una più dettagliata descrizione dei fattori di rischio al fine di rafforzare l'obiettività della valutazione; Il modello è stato infine ricalibrato al tasso di default medio di lungo periodo, considerando l intera serie storica e non solo il portafoglio corrente a causa dei considerevoli cambiamenti mostrati nella sua composizione nel corso del tempo. L unità di validazione ha esaminato la struttura del modello e ha verificato nel continuo la sua performance sia a livello aggregato, che di aree di rischio e di singolo fattore. Ha inoltre analizzato la stabilità, i meccanismi di aggiustamento e override, la calibrazione delle stime ed effettuato un analisi di benchmarking, sebbene la disponibilità di rating esterni sia limitata. Tutte queste analisi hanno riguardato il portafoglio GPF di Gruppo, depositato presso le seguenti Entità: UniCredit S.p.A., UCB AG, UCBA AG. Dalla validazione annuale 2012 è scaturita una valutazione del modello nel complesso positiva sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Anche gli aspetti relativi ai processi, qualità dei dati e procedure IT del sistema di rating GPF modificato sono stati oggetto di validazione interna. Inoltre, a partire dal 1 Gennaio 2013 il Gruppo ha ottenuto anche l autorizzazione all utilizzo del sistema di rating Group wide per le esposizioni appartenenti al segmento Global Project Finance in UniCredit Bank Austria. Modello di LGD Global Project Finance (GPF) Il modello interno per la stima della LGD GPF, implementato nel 2009, è stato rivisto nel corso del 2010 con l obiettivo di risolvere le criticità rilevate durante le attività di validazione interna e di riflettere maggiormente le pratiche di gestione del rischio in essere nel Gruppo. Il modello si applica alle esposizioni totali dirette in bonis per controparti GPF (mentre per le esposizioni in default si applica la metodologia avanzata comune a più segmenti group wide). La versione precedente del modello LGD, si basava sulla metodologia distressed assets sviluppata da S&P s, che esamina la coda della distribuzione del valore degli asset del progetto nella regione in cui il default è avvenuto e definisce quindi la distribuzione di probabilità della LGD come distribuzione della differenza tra debito e valore degli asset in tale regione. Questo framework generale è stato poi adeguato alla realtà e alle pratiche gestionali del Gruppo UniCredit, attraverso l adozione di alcuni adattamenti che riguardano il metodo di calcolo del valore degli asset, la tecnica di determinazione della regione di default e l introduzione di opportune volatility scorecard basate su specifici questionari e calibrate per settore. 165

166 Nel corso del 2010 sono state realizzate attività di perfezionamento del modello LGD al fine di migliorarne le performance. Gli interventi riguardano, in primo luogo, la semplificazione della metodologia distressed assets, con l eliminazione della determinazione esplicita del valore degli asset, sostituita dal calcolo diretto del rapporto tra debito e il valore (massimo) dei distressed assets (DMDA), sulla base di un questionario qualitativo; e con la rimozione della volatility scorecard ; in secondo luogo, si riferiscono all introduzione di uno scenario di evento estremo, caratterizzato da perdite molto alte, oltre allo scenario standard basato sulla metodologia distressed assets. La probabilità di evento estremo è determinata sulla base delle risposte ad uno specifico questionario qualitativo e viene usata come peso della media ponderata della LGD standard e della LGD di evento estremo : tale media costituisce la LGD attesa. Sono stati inoltre considerati esplicitamente degli add-on che tengano conto delle fasi negative del ciclo economico (downturn add-on) e dei costi di recupero. La struttura del modello è stata aggiornata permettendo il calcolo parallelo della LGD sia per le posizioni senior che per quelle junior. In questo ambito la validazione annuale 2012 ha prodotto una valutazione del modello nel complesso positiva riscontrando una sostanziale conservatività delle stime interne rispetto ai benchmark esterni disponibili. Modello di EAD per i segmenti Groupwide Il principale driver della EAD è la tipologia di prodotto, e il calcolo è legato a tre componenti. In primo luogo, in linea con i requisiti regolamentari, si assume che l esposizione corrente di bilancio continuerà ad esistere fino al default. A questo valore si somma il valore atteso di un ulteriore utilizzo della linea di credito accordata, e in terzo luogo, l eventualità di uno scoperto oltre l attuale linea di credito è considerata come percentuale della linea di credito accordata. Viene inoltre considerata, per i prodotti rilevanti, la probabilità di una richiesta di pagamento da parte di un terzo, cui è stata rilasciata una garanzia in caso di default. Al fine di rendere coerente il campione dei default d impresa con l ambito di applicazione del modello, esso è stato ristretto alle controparti con almeno un fido con una linea di credito garantita non inferiore ad euro L attività di validazione on-going svolta negli anni precedenti ha verificato il disegno del modello e la ragionevolezza delle stime a confronto con i valori osservati. Sono state evidenziate aree di miglioramento, che sono attualmente oggetto di analisi e approfondimenti nell attività di risviluppo del modello in fase di completamento. I risultati di tale attività saranno specificamente validati nel corso dell anno TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

167 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modelli locali, perimetro Italia Modello di rating Corporate Italia Il sistema di Rating Integrato Corporate (RIC) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) da 5 a 250 milioni di euro, secondo la nuova segmentazione, operativa da novembre 2010, decisa nell ambito del progetto di fusione societaria One4C, anche a seguito di una specifica attività di confronto delle performance delle diverse modellistiche disponibili sui segmenti imprese in Italia. Il modello è stato ridisegnato con riferimento al comparto delle imprese industriali (RIC3), anche sulla base delle raccomandazioni emerse nelle precedenti attività di validazione, ed è operativo da novembre La struttura del modello di rating RIC3 si compone di tre moduli elementari, di cui due di natura quantitativa e uno qualitativo: modulo economico-finanziario, che considera le informazioni di bilancio presenti negli archivi del Sistema Centrale Bilanci - cash flow e redditività; oneri finanziari; struttura finanziaria e composizione del debito; equilibrio finanziario e liquidità; crescita; volatilità e struttura operativa; modulo andamentale, che, considerando esclusivamente i dati andamentali di fonte esterna ricavabili sia dai flussi di primo invio che dai flussi di ritorno di Centrale Rischi, permette il monitoraggio del comportamento della controparte sia nei confronti del Gruppo che del sistema bancario nel suo complesso - crediti per cassa: revoca, scadenza a breve, scadenza a lungo termine, crediti auto liquidanti; crediti di firma: commerciale, finanziaria; garanzie; modulo qualitativo, che considera le risposte alle domande del questionario qualitativo compilato in fase di affidamento. A differenza di quanto avveniva nelle precedenti versioni del modello, la componente qualitativa è stata complessivamente sviluppata tramite approccio statistico. Il nuovo modello di rating RIC3 prevede un meccanismo di aggiornamento del rating attraverso un sistema di eventi trigger mirati ad ottenere maggiore stabilità nelle valutazioni garantendo da un lato il tempestivo aggiornamento e dall altro l intervento esperto (del gestore e della funzione di rating desk) laddove necessario. Nel corso del 2012 è stato inoltre sviluppato, ma non ancora entrato in produzione, l approccio che prevede la correzione della PD stand-alone delle imprese con una dimensione inferiore a 250 milioni di Euro, di una controparte appartenente ad un Gruppo Economico sulla base della PD valutata al livello del Gruppo medesimo. Inoltre, a partire dalla segnalazione regolamentare di giugno 2012 si è proceduto all introduzione di moduli specifici per le esposizioni Real Estate. Lo sviluppo di moduli dedicati al settore Real Estate è stato realizzato per tener conto della diversa tipologia e rischiosità di tali controparti avendo attenzione alle raccomandazioni espresse dalle funzioni di controllo interno e dall Organo di Vigilanza. Il modello corporate Real Estate trova applicazione per le controparti con struttura di bilancio 05 (Società Immobiliari) secondo la classificazione Centrale dei Bilanci e attivo superiore ai 5 milioni di euro, coerentemente alla suddivisione gestionale della clientela adottata dalla Banca e coi relativi processi creditizi. E basato principalmente sullo sviluppo di una componente economico/finanziaria ad hoc, sull integrazione di quest ultima con il modulo qualitativo RIC3 e i moduli andamentali RISB (Centrale Rischi e andamentale interno). Nel corso del 2012 l intero sistema RIC è stato ricalibrato con l obiettivo di recepire la modifica introdotta nella normativa vigente in materia di segnalazioni in merito al termine temporale necessario per la determinazione dei past due - utilizzando dunque una definizione di sconfino a 90 giorni - e di estendere la serie storica ai dati di default più recenti. Nel corso delle attività di convalida di tali modifiche, e anche della validazione on-going effettuata in dicembre, le performance dei modelli RIC sono risultate buone e i tassi di default 2011 non si sono discostati in modo significativo dai corrispondenti valori di PD. Inoltre nella recente validazione on-going si e notato un disallineamento tra la PD stimata e i tassi di default osservati nel 2012, fenomeno che verrà corretto nella prossima attività di calibrazione prevista per il primo semestre del A fine anno, sono stati rivisti i cut-offs delle classi di rating e i valori di PD media di segnalazione. Tali modifiche, implementate a gennaio 2013, hanno migliorato sia la distribuzione delle controparti entro le classi, limitandone la concentrazione nelle classi centrali, sia la corrispondenza tra PD da modello e PD segnaletica. 167

168 Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia I modelli di LGD, per i portafogli Corporate e Small Business italiani sono stati sviluppati secondo un approccio comune di tipo workout LGD. In particolare, il tasso di perdita viene calcolato considerando i flussi di cassa relativi ai diversi rapporti osservati dal loro ingresso a default fino al termine del processo di recupero. Per quanto attiene alla stima, sono stati definiti specifici moduli per ciascuna fase del default (incaglio, sofferenza e past due), adottando stime regressive nel caso dei blocchi sofferenze ed incagli e medie storiche per la variazione dell esposizione in fase di past due. Tale criterio a blocchi determina la necessità di definire una modalità di integrazione dei risultati dei diversi modelli per il calcolo della LGD complessiva. In particolare, è necessario definire due tipologie di parametri, i primi legati alla composizione del primo ingresso a default (probabilità che, dato il default, esso si verifichi sotto forma di past due, incaglio o sofferenza), i secondi legati alle probabilità di transizione tra i diversi stati di default (nella terminologia UniCredit questi ultimi vengono definiti Danger Rates). Per i portafogli in oggetto tali parametri vengono definiti su base empirica (frequenze relative osservate sui campioni di sviluppo). I modelli sviluppati mediante approccio regressivo prevedono l impiego sia di variabili di tipo anagrafico che inerenti le caratteristiche dei rapporti; inoltre, assumono particolare rilevanza le garanzie a copertura delle esposizioni. A tal proposito, UniCredit S.p.A. ha deciso di incorporare l effetto delle diverse tipologie di garanzie nella LGD, ad eccezione, per i portafogli Imprese, delle fideiussioni rilasciate da istituti bancari o stati sovrani, in presenza delle quali è adottato il principio di sostituzione. In generale viene calcolata una Loss Given Default a livello di rapporto, in funzione della presenza/assenza delle garanzie. Solo per le garanzie di tipo pegno la LGD viene differenziata anche in funzione del livello di copertura. Con riferimento ad alcune tipologie di rapporto (Anticipi), data la scarsa numerosità campionaria si è optato per lo sviluppo di un modello congiunto fra segmento corporate e small business basato su un campione di stima costituito da entrambi le tipologie di controparti. Per il calcolo del valore di LGD, limitatamente alla fase di sofferenza, si è considerato il massimo livello di dettaglio possibile, ovvero il rapporto. Per quanto riguarda la fase di incaglio, invece, la banca ha sviluppato due modelli per ciascun segmento, differenziando fra esposizioni rateali e non rateali. La componente Danger Rate per il portafoglio Imprese, coerentemente con l attività di ricalibrazione della PD, viene aggiornata annualmente al fine di includere nelle stime l ultimo anno di default osservato. Nel corso del 2012 sono stati risviluppati tutti i modelli LGD imprese, con dati aggiornati a dicembre del La messa in produzione dei nuovi modelli avverrà nel secondo semestre 2013 mentre nel corso del 2012 è stato introdotta la nuova calibrazione della componente Danger Rate comprensiva della nuova definizione di past due a 90 gg. A tal riguardo, la convalida esprime un giudizio positivo sull aggiornamento dei parametri condotto nel 2012, recependo dunque la definizione di past due a 90 giorni. Modelli di EAD Imprese per i portafogli locali Italia In ottemperanza a quanto previsto dalla regolamentazione di riferimento ed in coerenza con il piano di estensione progressiva delle metodologie IRB per il rischio di credito, il Gruppo ha provveduto allo sviluppo dei modelli per la stima della Exposure At Default (EAD) per i sistemi autorizzati in Italia Rating Integrato Corporate (RIC) e Rating Integrato Small Business (RISB), presentando richiesta di autorizzazione per il loro utilizzo a Banca d Italia a dicembre I modelli EAD RIC e RISB sono stati sviluppati secondo i requisiti previsti dalla regolamentazione di Vigilanza di riferimento. In particolare, è stata adottata la definizione di default prevista dalla disciplina per i sistemi IRB, in coerenza con quanto in essere per i modelli PD e LGD: past due a 90 giorni, incagli, ristrutturati e sofferenze. Le attività di convalida dei modelli EAD RIC e RISB sono state condotte dalla funzione competente Group Internal Validation allo scopo di verificare nel complesso il funzionamento dei sistemi di rating e la conformità ai requisiti quantitativi e organizzativi previsti dalla normativa di Vigilanza e hanno riguardato, in coerenza con i dettami della normativa stessa e con gli standard interni, la metodologia di stima e la relativa infrastruttura IT. Sulla base degli esiti delle suddette attività, la funzione di convalida ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza dei modelli di EAD, non rilevando disallineamenti significativi rispetto ai requisiti normativi di riferimento per l utilizzo dei sistemi IRB. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

169 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modelli Locali, perimetro Germania Modello di rating Mid corporate Il modello Mittelstandsrating si occupa di fornire i rating delle esposizioni verso la classe imprese di UCB AG con sede in Germania e con fatturato compreso tra i 5 e i 500 milioni di euro. Il portafoglio target è stato rivisto ad aprile 2011 (in precedenza il limite inferiore di fatturato era fissato a 3 milioni di euro), nell ambito dell iniziativa del Gruppo chiamata One4C volta ad aumentare ulteriormente la soddisfazione dei clienti e ad accrescere la vicinanza ai territori in cui opera il Gruppo. La versione del modello attualmente in uso è stata sviluppata con l obiettivo di semplificare il modello originario (il numero dei modelli per la valutazione automatica del bilancio è stato ridotto da 12 a 4), introducendo contestualmente i miglioramenti suggeriti dalla precedente fase di convalida. Il modello è costituito da due moduli: uno quantitativo ed uno qualitativo. Il punteggio risultante dall analisi di bilancio determina il rating parziale relativo alle condizioni economiche. Il modulo qualitativo fornisce invece il rating parziale relativo alla situazione dell impresa. Il rating finale nasce dalla combinazione dei due rating parziali. Il modulo quantitativo è costituito da 4 sotto-moduli statistici chiamati Maschinelle Analyse von Jahresabschlüssen (Analisi automatica del bilancio), in breve MAJA. L ambito di applicazione di ciascuno di questi sotto-moduli dipende dal settore di attività economica dell azienda (Industria, Commercio, Costruzioni e Servizi). I fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo (selezionati con un processo che ha incluso sia analisi statistiche che interazioni con gli esperti), coprono in generale le seguenti aree di analisi: struttura degli assets; situazione finanziaria; crescita produttiva/margini. Il modulo qualitativo, riguarda invece le aree di analisi relative a: situazione finanziaria; assetto manageriale/imprenditoriale; pianificazione e controllo; settore/mercato/prodotto; fattori di rischio; posizionamento settoriale. In presenza di segnali di deterioramento creditizio (warning signals), inclusi in una specifica sezione del modulo qualitativo, il rating viene corretto automaticamente. Il rating finale può infine essere corretto manualmente (override) nel caso in cui informazioni aggiuntive indichino che il rating calcolato non è adeguato. Tale pratica è soggetta a restrizioni e vincoli specifici ed è monitorata strettamente dalla funzione di convalida interna. Sono state effettuate anche le ordinarie attività di calibrazione del modello. La funzione di convalida interna ha verificato il disegno del modello, la tenuta (performance e stabilità) dei diversi moduli che lo compongono (quantitativo, con i relativi sotto-moduli, e qualitativo) e la sua calibrazione esprimendosi positivamente: la tenuta del modello risulta conforme agli standard di Gruppo e le PD medie risultano in linea con i tassi di default osservati. La valutazione positiva sul modello è stata confermata anche dalla funzione di rivalidazione della Capogruppo. Il modello di rating viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A e, al momento solo gestionalmente in quanto il procedimento autorizzativo è ancora in corso, ad UniCredit Leasing GmBh ed alcune sue controllate. 169

170 Modello di rating Foreign SME Il sistema di rating Foreign SME viene utilizzato per la valutazione delle imprese estere o appartenenti a gruppi di consolidamento esteri. Il rating viene assegnato a tali controparti sulla base di una componente quantitativa esterna specifica per Paese, che viene integrata con un modulo qualitativo sviluppato internamente a partire da quello definito per il segmento Mid Corporate tedesco. Nella sua versione iniziale, il modello di rating Foreign SME è stato utilizzato per i 22 paesi per i quali erano disponibili modelli RiskCalc specifici per l analisi dei bilanci al momento dello sviluppo e per ulteriori 45 paesi per i quali Moody s aveva suggerito l uso di tali modelli come proxy. Successivamente Moody s ha sviluppato altri modelli RiskCalc. Pertanto, nel dicembre 2011 l'applicazione del modello è stata estesa a tutti i paesi del mondo. Dopo la fase di use-test, nel mese di settembre 2012 si è svolta un attività di ispezione regolamentare sulla suddetta estensione, con una valutazione complessivamente positiva della Deutsche Bundesbank. L'utilizzo regolamentare dell'estensione produrrà effetti dopo l'approvazione formale ancora in attesa di rilascio da parte delle autorità di Vigilanza. Anche in questo caso, le attività di validazione e rivalidazione interna hanno consentito al Gruppo di monitorare la conformità del modello ai requisiti normativi, tenendo in considerazione il fatto che le ridotte dimensioni dei perimetri di applicazione non consentano una stima interna del modulo finanziario; inoltre relativamente alle analisi effettuate sulla calibrazione, le stime del modello sono risultate in linea con i default effettivi e che esse sono state aggiornate con il perimetro allargato. A parte ciò l estensione del modello di applicazione non ha avuto impatto significativo né sul modello né sul rispettivo processo Il modello di rating FSME viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg SA ed è parte della relativa istanza di estensione dei metodi IRB presentata alle Autorità di Vigilanza nel Modello di rating Commercial Real Estate Finance (CREF) Il modello di rating per il Commercial Real Estate Finance (CREF) di UCB AG è utilizzato in Germania per valutare le esposizioni verso: Operatori Immobiliari: aziende che redigono il Bilancio, i cui utili provengono principalmente dalla costruzione (o acquisto) e dalla successiva vendita di stabili destinati ad abitazione o ad uso commerciale (uffici, negozi); Investitori Immobiliari con bilancio: aziende che redigono il Bilancio, i cui utili provengono principalmente dall affitto di immobili di proprietà, sia residenziali che commerciali; Investitori Immobiliari senza bilancio: aziende senza bilancio o clienti privati con reddito proveniente principalmente dall affitto di immobili di proprietà e comunque superiori a euro l anno. Tali clienti sono valutati attraverso modelli costruiti sulla base di tre moduli elementari: un modulo qualitativo che si propone di valutare la qualità e l affidabilità del management, le competenze del team di gestione, la qualità della gestione organizzativa e l esperienza della banca nella gestione dei rapporti con l azienda; un modulo qualitativo che si propone di valutare l oggetto/progetto da finanziare o finanziato (non solo dalla banca), ivi compresa la qualità e il rischio implicito nel portafoglio di immobili/progetti dell azienda, la sua capacità di pianificazione (dalla esperienza passata) e i flussi di cassa pianificati/previsti negli anni a venire; un modulo quantitativo finanziario, basato sul bilancio dell azienda e completato da una valutazione qualitativa sulla qualità, affidabilità e completezza del bilancio. I tre modelli (Operatori immobiliari, Investitori immobiliari con e senza bilancio) usano tutti gli stessi sottomoduli. la principale differenza è la ponderazione con cui vengono combinati gli score parziali nello score complessivo. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

171 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Nel corso del 2011 si è provveduto all estensione del sistema di rating CREF al segmento delle Building Societies precedentemente trattate con metodo standardizzato. L estensione del perimetro di applicazione, è stata effettuata mediante l utilizzo del modello già usato per il segmento Investitori immobiliari con lievi aggiustamenti di alcuni giudizi esperti, per tener conto delle specificità tipiche del segmento. A dicembre 2011 è stata effettuata l attività di ispezione da parte degli Organi di Vigilanza locali e l utilizzo regolamentare di tale estensione avrà effetto successivamente alla loro formale approvazione. Infine, nel 2012 il sistema CREF è stato oggetto di due ulteriori estensioni del perimetro di applicazione ai Fondi Immobiliari e ai clienti con bilancio non residenti in Germania (c.d. Foreign Reporting, sia Investitori che Sviluppatori). A novembre 2012 è stata effettuata la relativa attività di ispezione da parte degli Organismi di Vigilanza Locali, con esito sostanzialmente positivo, e l utilizzo regolamentare avrà effetto successivamente alla loro formale approvazione. La validazione locale del modello, comprensiva delle suddette estensioni, è stata ultimata nel mese di ottobre 2012 e ha confermato l'idoneità del modello per il portafoglio per quanto riguarda le performance ordinamento e di calibrazione. Il modello di rating CREF viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A. Modello di rating per Operazioni di Acquisition and Leveraged Finance (ALF) Il modello di rating Acquisition and Leveraged Finance (ALF) è destinato alla valutazione delle iniziative di finanziamento/rifinanziamento delle operazioni di acquisizione societarie nelle quali passività bancarie addizionali vengono aggiunte al normale indebitamento operativo dell azienda acquistata allo scopo di finanziare l acquisizione stessa. Il debito risultante dall acquisizione viene rimborsato tramite i flussi di cassa futuri dell azienda acquisita e, in alcuni casi, (es. nel caso di acquisizioni che coinvolgono investitori strategici) anche dell azienda acquirente. Le operazioni di acquisizione e le loro implicazioni in tema societario e fiscale (spesso in diverse giurisdizioni) esigono una competenza specifica in fase sindacale, richiedendo: appropriate relazioni rischio/rendimento, oltre ad una struttura di finanziamento basata su un modello realistico di simulazione dei cash flow; l adattamento (structuring) della struttura finanziaria e di rimborso del debito dell azienda acquisita ai flussi di cassa futuri; l uso combinato di strumenti di finanziamento altamente differenziati (senior debt, junior debt, mezzanine, ecc). Per quanto riguarda gli aspetti metodologici, l ALF-Rating è sostanzialmente un rating finanziario che calcola la probabilità di default dell azienda acquisita sulla base dei ratio patrimoniali e finanziari ricavati dal bilancio e del conto economico previsionale. Un modulo qualitativo non è stato previsto in considerazione del fatto che nella predisposizione di un bilancio previsionale vengono già implicitamente presi in considerazione una grande quantità di informazioni qualitative e basate su un giudizio esperto. La predisposizione del bilancio previsionale avviene anche con l ausilio di modelli di simulazione dei flussi di cassa futuri (INCAS, International financial model). Anche in questo caso sono consentite delle correzioni manuali (override), sia dei singoli ratio finanziari sia del rating finale, che devono essere approvate dalle funzioni preposte e che vengono strettamente monitorate dalla funzione di convalida interna. Durante il 2012, l unità di validazione ha effettuato analisi sia qualitative che quantitative per la verifica della tenuta del modello. In sostanza, il calcolo della LGD per il portafoglio ALF in UCB AG segue lo stesso metodo di calcolo del modello generale di LGD per i segmenti Retail / Imprese. Sulla base delle specificità del portafoglio, il trattamento dei flussi di cassa delle garanzie reali è diverso, vale a dire che i collateral non sono esplicitamente valutati ai fini del calcolo del rischio, ma i flussi di cassa delle garanzie sono inclusi nel calcolo della LGD. Una validazione sulla metodologia di stima della LGD è stata realizzata nel Come risultato, la LGD per le tranche senior è stata rivista. I nuovi valori sono utilizzati a partire dal gennaio 2013, ai fini del calcolo del rischio. Il modello di rating ALF viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A.. 171

172 Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) Il modello IPRE fornisce una valutazione di una particolare categoria di prestiti legati alle operazioni immobiliari cash-flow based, nella quali la banca ha accesso diretto ai flussi finanziari prodotti dall operazione stessa. Il sistema di rating IPRE in UCB AG è un modello transaction-based che fornisce una PD alla singola transazione a non alla controparte corporate o al fondo che avvia e struttura l operazione: il modello è applicato alle controparti/transazioni che soddisfano una serie di criteri rigorosamente definiti Il fondamento principale del modello IPRE in UCB AG è la simulazione dei flussi di cassa (modulo 1). L'idea principale alla base di questo approccio è che una transazione IPRE si considera in default se il flusso di cassa (al netto delle spese) che si realizza dai redditi da locazione o dalla vendita dell'immobile, non sia generato in maniera sufficiente per il rimborso del prestito o se il valore della proprietà immobiliare scenda al di sotto del valore nominale del prestito. Questo a sua volta si presume che succeda se i principali parametri macroeconomici (come il tasso di disoccupazione, l'indice dei canoni d affitto o l indice dei prezzi di vendita) subiscano una tendenza negativa. L'approccio della simulazione viene scelto per poter esplorare una varietà di possibili scenari dello sviluppo dei parametri macroeconomici, pesati per le differenti probabilità di realizzazione e quindi comprendere la similitudine con la probabilità di default della transazione. Per poter rilevare ulteriori aspetti, il risultato della simulazione può essere modificato sulla base delle informazioni qualitative (modulo 2 e 3): determinazione delle specificità dell oggetto del finanziamento detenuto dalla SPV (Specific object characteristics module); un modulo qualitativo Soft facts module (questa componente è arricchita con una specifica guideline per la corretta interpretazione del questionario e per la spiegazione dettagliata dei fattori contenuti nel modulo). I risultati di ciascuna simulazione sono aggregati per produrre la PD ad un anno, poi calibrati in base ai tassi di default osservati a lungo termine, e gli altri parametri di rischio (Market Value), che poi vengono conseguentemente aggiustati per tener conto di fattori specifici dell oggetto dell operazione (dislocazione e qualità dell immobile) e di altri fattori qualitativi. Sulla base delle attività di validazione locale effettuate nel 2012, il modello risulta generalmente conforme ai requisiti, anche se sono state già identificate aree di miglioramento minori durante la validazione fatta nel 2011 e la necessità di implementarle. La validazione mostra risultati generalmente soddisfacenti con riferimento al potere predittivo, la stabilità e alla calibrazione, ma i risultati devono essere interpretati alla luce di un numero ancora esiguo di casi nel campione convalidato, che dovrebbero tuttavia aumentare nei prossimi anni. Il calcolo della LGD per il portafoglio IPRE in UCB AG segue lo stesso metodo di calcolo secondo il modello generale di LGD per i segmenti Retail / Imprese. La convalida della LGD nel 2012 mostra risultati stabili e quindi nessuna necessità di attività di aggiustamento dei parametri. Il modello di rating IPRE viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg SA ed è parte della relativa istanza di estensione dei metodi IRB presentata alle Autorità di Vigilanza nel TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

173 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di rating Global Shipping (GLOS) per lo Ship financing La principale caratteristica dello ship financing è l erogazione di prestiti per l acquisto di navi, principalmente garantiti da un ipoteca sul bene finanziato. Tale business dipende dalla capacità del bene finanziato di produrre i flussi di cassa necessari per ripagare il credito. Il focus di UCB AG è il finanziamento di navi per le quali esiste un mercato secondario efficiente, liquido e trasparente. Ciò include ad esempio navi container, bulk carrier e navi cisterna. Il modello GLOS è principalmente collegato alla transazione ed è caratterizzato da un assente (o limitato) ricorso allo sponsor e consente di calcolare la probabilità di default (PD) e la LGD del debitore. Il calcolo della PD nel modulo quantitativo si basa su una simulazione Monte Carlo. Lo sviluppo dei fattori quantitativi (ad esempio il valore della nave) si basa su un processo stocastico i cui parametri sono validati e stimati ogni anno sulla base di dati esterni. Il cash flow è calcolato per ogni trimestre lungo il periodo di finanziamento. Il rating finanziario basato su fattori quantitativi, viene aggiustato (attraverso upgrade o downgrade della PD di alcuni notches) utilizzando i seguenti fattori qualitativi: gestione d impresa (es. reputazione); gestione tecnica (es. dimensioni della flotta); posizione di UCB AG (es. covenants); assicurazione; qualità della nave; fall back financing. L unità di validazione locale ha effettuato nel corso del 2012 una attività di convalida dalla quale si è evidenziata la necessità di una ricalibrazione basata sui dati default più recenti. Tale ricalibrazione sarà pianificata a Marzo Sono aggiornate regolarmente le serie storiche per tenere conto dell evoluzione di mercato. Il calcolo della LGD segue lo stesso approccio del modello generale di LGD per i segmenti Retail / Imprese (si veda paragrafo dedicato). Particolare attenzione alla stima del valore di mercato delle navi, per cui viene utilizzata una simulazione Monte Carlo. Nel 2012 è stata portata a termine una validazione locale del modello di LGD comprensiva della valutazione delle garanzie. I risultati hanno dimostrato la necessità di ricalibrare la LGD non garantita e il tasso di recupero per la liquidazione delle navi. I valori ricalibrati della LGD vengono utilizzati a partire dal gennaio Modello di rating per transazioni Wind Project Finance In UCB AG è stato predisposto un modello di rating specifico per il portafoglio Wind Project Finance costituito dalle operazioni di finanziamento di progetti nell ambito della produzione di energia eolica con un taglio inferiore ai 20 milioni di euro. Il modello per la stima della PD è composto da un modulo quantitativo, basato su una simulazione Monte Carlo dei flussi di cassa futuri, il cui esito è aggiustato per il risultato di una componente qualitativa, che ha previsto la definizione su base esperta dei fattori e delle relative ponderazioni. Entrambi i moduli (quantitativo e qualitativo) sono obbligatori per la valutazione, e la loro combinazione è soggetta ad override in miglioramento fino a 2 notches ed in peggioramento fino a 3 notches. La PD risultante viene infine convertita in un rating del progetto tramite la master scale. Per quanto riguarda la LGD, UCB AG ha sviluppato un metodo per stimare il valore della garanzia degli impianti di energia eolica. Questo approccio è basato su simulazioni Monte Carlo dei futuri flussi di cassa derivanti dagli impianti. Le simulazioni sono usate coerentemente per la stima della PD e della garanzia. Inoltre viene determinata una LGD specifica per le posizioni non garantite. Un attività di validazione locale è stata realizzata durante il I parametri del modello sono sostanzialmente stabili; sulla base di tali risultati si è deciso solo di aggiustare il quantile utilizzato per la valutazione delle garanzie. L unità di validazione ha valutato l approccio adoperato ed il disegno complessivo del modello, in linea con le caratteristiche del portafoglio e con gli standard interni, nonché il profilo di completezza informativa. Anche gli aspetti di calibrazione e di determinazione statistica dei pesi della componente qualitativa sono stati oggetto di specifica valutazione, evidenziando alcune aree di miglioramento. 173

174 Modello di LGD dei portafogli locali Germania Il campo di applicazione del modello LGD UCB AG è relativo a tutto il portafoglio della clientela corporate e retail, ad eccezione dei bonds e dello specialized lending. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell esposizione al momento del default. La LGD viene calcolata a livello di singola transazione secondo la logica che differenti tipologie di default sono possibili: Liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie. Il rapporto con il cliente viene interrotto ed il cliente viene rimosso dal portafoglio; Settlement: il cliente rientra nel portafoglio performing dopo aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante (>100 euro); Cure: al termine del periodo di difficoltà il cliente rientra nel portafoglio performing senza aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante. Nel caso Cure l LGD è posta a 0, mentre negli altri due casi la stima della LGD segue un approccio workout con la stima separata dei recuperi provenienti dalle garanzie e di quelli provenienti dalla parte non garantita dell esposizione. Le garanzie personali non sono prese in considerazione all interno del modello, in quanto per tali tipologie di garanzie si utilizza l approccio di sostituzione. Ai fini della determinazione del valore finale della LGD vengono dunque presi in considerazione i seguenti fattori: valore minimo che la LGD può assumere sulla base di quanto stabilito in normativa (ad esempio 10% per i mutui); tasso stimato di casi non-cure; valore atteso di recupero della garanzia al netto dei costi diretti; tasso di perdita attesa della porzione non garantita della transazione; la percentuale dei costi indiretti; eventuale fattore di aggiustamento per tenere conto di un potenziale peggioramento del ciclo economico. Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzia: real estate; altre garanzie reali. Tale valore è stato poi scontato tenendo conto della duration media osservata dei default. Con riferimento invece alla modalità di stima della parte unsecured, questa è stata effettuata attraverso le procedure di rating (le principali sono Mid Corporate rating, Small Business Customer rating, Product scoring, Commercial Real Estate) e i segmenti di clientela Nel corso del 2012 è stata portata a termine una nuova parametrizzazione del modello realizzata principalmente per portare avanti i miglioramenti avviati nel corso del 2011 attraverso l introduzione di alcune procedure di rating come risk driver per il modello di stima della LGD unsecured (il Commercial Real estate rating è stato introdotto come fattore di rischio nel 2012). Inoltre la validazione ha esaminato la struttura del modello, i parametri specifici e l effetto sul ciclo economico. Infine, sono stati valutati positivamente anche la calibrazione del modello e i sui componenti realizzando una nuova parametrizzazione ove necessario. Come di consueto, sarà realizzata l attività annuale di validazione locale nel corso del 2013, al fine di valutare se il modello è complessivamente ancora adeguato e se è necessario effettuare una ri-parametrizzazione al fine di introdurre dati più recenti. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

175 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di EAD dei portafogli locali Germania Il modello di EAD è applicato in UCB AG a tutti i prodotti relativi alla clientela locale che siano trattati secondo la metodologia IRB (ad eccezione delle transazioni appartenenti a clientela Groupwide) L EAD è definita come l esposizione attesa su una transazione al momento del default. L esposizione è rappresentata dal totale del valore di bilancio al lordo di ogni accantonamento per perdite. L orizzonte temporale della stima è un anno, pertanto il modello applicato si riferisce alla esposizione attesa nella probabilità che il default si verifichi entro un anno. Il valore dell EAD è calcolato a livello di singola transazione come somma di due componenti: l EAD on Balance e l EAD Off Balance, dove il parametro che va stimato è ovviamente l EAD Off Balance. Questo parametro dipende dai seguenti elementi: CEQ: Credit Equivalent Factor, è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dell impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzato; LEQ: Limit Equivalent Factor, è la percentuale del margine 1, 2, 12 mesi prima del default che ci si attende sarà utilizzato al momento del default; BO (Base Overdraft) e LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l ammontare atteso di utilizzo che al momento del default sarà superiore al limite massimo allocato (ammontare di sconfino); in fase di applicazione il BO è sempre pari a zero; Endorsement: ammontare di impegni rilasciati verso il cliente dalla banca; External Line: linea di credito; Drawing: attuale utilizzo. I parametri sopra definiti sono poi differenziati in funzione di macro-tipologie di prodotto definite. Ai fini del modello, i parametri sono stati stimati calcolando le medie pesate per segmento. Le attività di validazione, svolte nel corso del 2012, confermano, in generale, prestazioni soddisfacenti del modello e che il parametro EAD è sostanzialmente stabile. Inoltre non si rilevava la necessità di ricalibrazione dei parametri. Nel 2013 saranno realizzate delle attività sul modello, principalmente al fine di aggiornare i dati storici e di analizzare la possibilità di apportare dei miglioramenti. 175

176 Modelli Locali, Austria Modello di rating Mid corporate Il modello FirmenkundenratingInland (=Midcorporate PD rating) è utilizzato per clienti residenti in Austria e in altri paesi al di fuori del perimetro Cee con fatturato annuale superiore a 1,5 milioni di euro ed inferiore a 500 milioni. Il modello è costituito da due componenti: un modulo quantitativo ed uno qualitativo. La selezione dei fattori di rischio per il modulo quantitativo è avvenuta sulla base di criteri sia statistici che esperti. I principali fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo coprono in generale le seguenti aree di analisi: dimensione; struttura delle passività; fattori dinamici (ad esempio ROI); equity ratio. Il modulo qualitativo copre invece le aree di analisi relative a: qualità del management; contabilità e reportistica; impianti, processi ed organizzazione; mercato e posizione di mercato; livello/capacità di utilizzo; eventuali scoperti. Il rating qualitativo ed il rating finanziario finale (= rating quantitativo dopo una verifica sulla possibilità di applicare un age restriction e di effettuare un primo override sulla base delle informazioni a disposizione) sono integrati al fine di ottenere il cosiddetto Combined Customer Rating. A tale rating si applicano i warning signals ottenendo il Modified Customer Rating. Inoltre è possibile effettuare un override a tale rating che determina lo Stand alone Customer Rating. Se tale rating è più vecchio di 15 mesi, viene applicato un age restriction, determinando un downgrade. L unità di validazione ha valutato il disegno del modello e della sua tenuta, anche relativamente ai moduli che lo compongono, in termini di performance e di calibrazione. In base ai risultati dell ultima validazione, il modello ha dimostrato buone performance generali e dopo l applicazione di un add-on conservativo, un generale allineamento dei tassi di default tra quelli stimati e quelli osservati. Ha infine effettuato analisi volte a individuare eventuali comportamenti distorsivi nell uso del questionario qualitativo, degli override e dei warning signal, analizzando anche la matrice di transizione tra i sub ratings. Nel corso del mese di giugno 2012 è stata aggiornata la calibrazione. Modello di rating Non Profit Joint Building Association Il modello Non Profit Joint Building Association (NPJBA) si applica alle esposizioni verso associazioni non-profit create per la costruzione di immobili. È un modello di rating che si compone di una parte quantitativa (rating finanziario) e di una qualitativa. Il rating finanziario si basa su tre tipologie di informazioni principali: adeguatezza del capitale a disposizione; profittabilità; liquidità disponibile. Il rating qualitativo invece si basa su 6 componenti fondamentali: qualità del management; contabilità e reporting; organizzazione; posizione di mercato; comportment andamentale; caratteristiche specifiche dell NPJBA. Il rating quantitativo e quello qualitativo vengono combinati al fine di ottenere il Combined Rating ; tale rating può subire un overruling sulla base di informazioni aggiuntive a disposizione del gestore della transazione, conducendo al cosiddetto Valid customer rating. Nel corso del 2011, l unità di validazione ha valutato nel continuo il disegno del modello, le caratteristiche quantitative e qualitative, gli override, la calibrazione ed ha condotto le usuali analisi di performance e di stabilità: alla luce dei risultati ottenuti, il potere discriminante del modello può essere considerato adeguato e la calibrazione sufficientemente conservativa. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

177 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) Il modello IPRE è un rating di transazione che si applica ad una tipologia particolare di prestiti specializzati collegata a transazioni immobiliari cash flow based in cui la banca ha accesso diretto ai flussi (cash flows) derivanti dalla transazione. In queste tipologie di transazioni, la domanda fondamentale è legata alla possibilità che i flussi di cassa derivanti dalla transazione siano in grado di ripagare i debiti alla banca. In aggiunta BA effettua anche una valutazione sull investitore/costruttore. Di conseguenza il modello IPRE è costituito da due componenti: rating di transazione; rating di controparte. Entrambi sono combinati al fine di determinare il rating finale. Il rating di transazione distingue tre differenti fasi in cui può avvenire il finanziamento: costruzione dell immobile; vendita dell immobile; renting dell immobile. Il rating di controparte è un rating corporate che differenzia tra investitori immobiliari e costruttori immobiliari ; quest ultimo è a sua volta suddiviso in costruttori residenziali e altri costruttori. Per entrambi, sono utilizzati sia un modulo quantitativo (facendo riferimento ai dati di bilancio) che un modulo qualitativo. A valle dell integrazione tra la componente di transazione e quella di controparte, il rating può subire degli aggiustamenti a seguito di segnali di deterioramento del merito creditizio (warning signals), o a seguito di correzioni (over rulings) o per tener conto del periodo di validità del rating (age restrictions). L attuale modello di rating IPRE si avvale di una versione aggiornata degli scenari macroeconomici sottostanti le simulazioni e dell introduzione di un elemento di conservatività nella calibrazione alla luce dei risultati delle attività di validazione locale. È stata portata a termine una revisione del modulo Real Estate Customer Rating principalmente con riferimento alla revisione statistica dei moduli finanziario e qualitativo. Inoltre, altri aggiustamenti minori hanno riguardato la revisione dei segnali di deterioramento (warning signal), della formulazione del questionario qualitativo e l aggiornamento delle modalità di gestione delle controparti in fase di start-up e/o con bilancio mancante. Anche questi cambiamenti sono stati oggetto di specifica attività di validazione iniziale e successiva verifica da parte della convalida interna i cui risultati hanno mostrato un miglioramento globale delle performance del modello e un rafforzamento della solidità generale attualmente basata su fondamenti statistici. Nel corso del 2012 il Transaction Rating è stato perfezionato con l introduzione di fattori addizionali e riparametrizzazioni dei pesi esistenti. Sono stati apportati, tra gli altri, i seguenti miglioramenti: nella parte quantitativa sono stati considerati fattori addizionali nella fase iniziale (Prerealisationrate, LTC). I nuovi pesi sono stati calcolati in base ad un modello regressivo; per la parte qualitativa, differenti domande sono state unite in una unica. I parametri di normalizzazione sono stati ricalcolati. I nuovi pesi sono stati calcolati in base ad un modello regressivo; sono stati valutati nuovi pesi per l integrazione del modulo quantitativo con quello qualitativo; gli aggiustamenti dei coefficienti specifici per paese sono stati stimati utilizzando i dati nazionali; la metodologia per la combinazione delle diverse fasi è stata rivista, ed è stata considerata un unica PD per investitore, per tutti gli anni; la calibrazione è stata effettuata separatamente per ogni fase, utilizzando una funzione esponenziale. È stata eseguita una calibrazione aggiuntiva, a seguito della integrazione con il rating di controparte; sono state implementate nuove segmentazioni e ponderazioni per la combinazione del rating di transazione con il rating di controparte. Dopo l attività di aggiustamento del 2012, il modello è stato validato sia a livello locale sia di Capogruppo con risultati positivi. Sono ancora presenti aree di miglioramento per la componente IPRE cash flow non inclusa nell attuale attività di aggiustamento. 177

178 Modello di LGD dei portafogli locali Austria Il modello LGD di UCB BA si applica a tutta la clientela locale sia corporate che retail. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell esposizione a default. Il modello di LGD è un modello basato sul calcolo delle medie dei dati interni di clienti in default e rappresenta un approccio work out specifico per ogni transazione. La metodologia tiene conto di tre potenziali situazioni di default che possono caratterizzare il processo di work out sui clienti in default: cure/reaging: ritorno del cliente ad uno stato di performing senza perdite da parte della banca; settlement/restructuring: ritorno del cliente, attraverso una ristrutturazione, ad uno stato di performing con una perdita sostanziale (maggiore di 100 euro) per la banca; liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie con interruzione del rapporto creditizio. Dopo la chiusura del processo di work out tutti i default possono essere associati ad una delle tre situazioni sopra descritte e la LGD è calcolata ex post sulla base dei ricavi realizzati e dei costi. Nel fare ciò, tutti i singoli flussi di cassa sono scontati al tempo del default. Lo schema generale del modello di LGD in BA prevede la stima separata dei recuperi derivanti dalle garanzie reali e quelli derivanti dalla porzione non garantita dell esposizione. Le garanzie personali e i derivati creditizi non sono prese in considerazione nei modelli, dal momento che in loro presenza viene applicato l approccio di sostituzione. Al fine di determinare il valore finale di LGD si considerano i seguenti elementi: EAD; tasso atteso di recupero della garanzia reale al netto dei costi diretti (con specifico riferimento alla stima degli haircuts specifici sulle garanzie sulla base dei recuperi realizzati ed in funzione del tipo di garanzia); tasso atteso di recupero della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti; durata del recupero; fattori di sconto; tasso di spese indirette (risultato dei processi interni della banca nelle unità di work out); fattori di prudenzialità specifici per coprire possibili inesattezze di stima; fattori di prudenzialità generici per tenere in considerazione il possibile peggioramento del ciclo economico; un fattore di aggiustamento utilizzato a fini di calibrazione; fattore di aggiustamento del ciclo economico. Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie reali, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzie con la possibilità di considerare criteri per una segmentazione aggiuntiva: immobili residenziali; immobili commerciali; altri immobili; garanzie finanziarie; polizze assicurazione vita; crediti; altre garanzie materiali. Con riferimento ai titoli è stato implementato un modello interno per la stima della volatilità. In relazione invece alla modalità di stima della parte unsecured, questa è stata effettuata separatamente per otto categorie di clienti (le tre principali sono privati, small business e corporate) oltre che per i sistemi di rating Groupwide utilizzati (specialmente per Stati Sovrani, Banche e imprese Multinational). Inoltre per small business e privati è stata introdotta un ulteriore suddivisione per classe di esposizione. Il parametro utilizzato per le esposizioni in default è la migliore stima di LGD ottenuta con una specifica suddivisione per scadenza di ciascuna delle otto categorie di controparti localmente utilizzate. La funzione di validazione ha esaminato la struttura del modello, la coerenza con la definizione di PD, l effetto del ciclo economico, la metodologia di sconto dei flussi di recupero e l allocazione dei costi. Il disegno del modello è stato valutato anche tramite discussioni mirate con gli esperti del settore. Dal punto di vista quantitativo, sono state eseguite analisi di performance e di calibrazione per tutti i sotto-portafogli rilevanti, non evidenziando alcun elemento di preoccupazione. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

179 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di EAD dei portafogli locali Austria Il modello di EAD determina l esposizione attesa su una transazione al momento del default. È stimato a livello di singola transazione utilizzando le seguenti informazioni: esposizione effettiva al momento della stima; ammontare di garanzie/impegni rilasciato dalla banca alla controparte; limite creditizio massimo allocato. I parametri stimati sono i seguenti: CEQ (Credit Equivalent Factor): è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dell impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzata; LEQ (Limit Equivalent Factor): è la percentuale dell ammontare inutilizzato 12 mesi prima del default che ci si attende verrà utilizzato al momento del default; LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l ammontare atteso di sconfino; COF (Correction Overdraft Factor): è un parametro rilevante solo se l esposizione del cliente è sopra il limite massimo allocato12 mesi prima del default ed è stimato come il rapporto tra l ammontare di sconfino al momento del default e l ammontare di sconfino 12 mesi prima. I parametri sono stati stimati calcolando delle medie pesate per segmento. La segmentazione è basata sulle categorie di prodotto. L unità di validazione ha valutato nel continuo la calibrazione, le performance e la stabilità del modello che hanno dimostrato buoni risultati di stabilità. 179

180 Modelli Locali, perimetro Central and Eastern Europe Con riferimento al perimetro di Gruppo riguardante l Europa centrale ed orientale (CEE), il Gruppo è stato autorizzato a partire dal 2011 all utilizzo dell approccio F-IRB per la misurazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito in Repubblica Ceca, Bulgaria, Slovenia ed Ungheria e dal 2012 anche per Romania e Slovacchia. Assett class Prevalente Amministrazio ni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Imprese Intermediari Vigilati / Imprese Intermediari Vigilati Imprese Intermediari Vigilati Imprese Intermediari Vigilati Imprese Amministrazio ni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Imprese Amministrazio ni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Imprese Type Sistema di Rating Entità Group wide Locale Group wide Locale Group wide Locale Group wide Locale Group wide Locale Group wide Locale Stati sovrani (PD) Banche commerciali (PD) Multinational (PD) Global Project Finance (PD) Mid Corporate (PD) IPRE (PD) Other minor rating systems - Public Sector Entities, Municipalities, Religious Companies, Leasing (PD) Banche (PD) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) IPRE Slotting Criteria Banche (PD) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) Banche (PD) (**) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) Stati Sovrani (PD) Banche (PD) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) Stati Sovrani (PD) Banche (PD) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) UCB Czech Republic UCB Bulgaria UCB Slovenia UCB Ungheria UCB Romania UCB Slovacchia (**) per tali paesi il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato dagli organi di vigilanza locali per la sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry Tali Entità sono attualmente autorizzate al metodo IRB Foundation quindi solo all utilizzo della PD interna ai fini del calcolo del requisito regolamentare derivante dagli obblighi di Primo Pilastro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

181 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Inoltre, a seguito delle istanze avanzate nella seconda metà del 2012, sono in corso i procedimenti amministrativi per il rilascio dell autorizzazione all utilizzo: dei metodi IRB Advanced in UniCredit Banka Slovenija con riferimento alle esposizioni creditizie al dettaglio Mutui Ipotecari e Prestiti Personali ; dei metodi IRB Foundation nella controllata russa ZAO UniCredit Bank con riferimento alle esposizioni Multinational all interno della classe di attività Imprese ; dell approccio Supervisory Slotting Criteria in UniCredit Bank Slovakia a.s. per il trattamento delle esposizioni Income Producing Real Estate (IPRE), quest ultimo come follow-up all autorizzazione IRB Foundation ricevuta nel mese di Luglio I modelli locali autorizzati nell area CEE si caratterizzano per una matrice comune, ovvero il modello originariamente sviluppato da UniCredit Bank Austria 14, successivamente rivista nei diversi Paesi al fine di allineare le stime alle specifiche caratteristiche dei portafogli locali. Ad oggi UniCredit Bank Slovenia rimane l unico caso dove tale processo di customizzazione non è ancora avvenuto. Il framework originariamente sviluppato da Bank Austria che continua ad essere mantenuto come struttura di fondo prevede: Un modello Mid-corporate che contempla: o la stima di una componente finanziaria e di una qualitativa; o una funzione di integrazione su basi statistiche; o la definizione di un set di warning signal e di un sistema di override. Un modello IPRE, analogo a quello adottato internamente da Bank Austria, che integra un rating cliente e uno di transazione (quest ultimo definito mediante approccio regressivo per due segmenti e sulla base di un metodo simulativo Monte Carlo per un terzo segmento). Sono quindi previsti country adjustment che intervengono nella calibrazione specifica del Paese. Di seguito si forniscono ulteriori dettagli relativi ai principali aggiornamenti apportati ai modelli sulla base delle esigenze specifiche rese necessarie sia propedeuticamente alle richieste di autorizzazione, sia successivamente in funzione delle ulteriori aree di miglioramento individuate. UniCredit Bank Czech Republic Per quanto riguarda il modello di rating Mid-Corporate, nel corso del 2009, in vista della richiesta di autorizzazione all adozione di modelli IRB, UniCredit Bank Czech Republic ha ristimato parzialmente il modello su dati interni, aggiornando i pesi dei fattori quantitativi. Successivamente, nel 2010, si è proceduto alla ricalibrazione delle stime di PD, con un incremento del tasso di default target al fine di ottenere maggiore aderenza al rischio effettivo degli specifici portafogli. Nel corso del 2011, ulteriori modifiche sono state apportate al modello ai fini del recepimento di quanto segnalato sia dalle autorità di vigilanza, Czech National Bank e Banca d Italia, sia dalle unità di convalida interna: revisione degli indici del modulo finanziario, che ora si basa su sette indici (di cui 5 nuovi); revisione del modulo qualitativo, con una migliore formulazione delle risposte del questionario e nuovi pesi; inclusione di un modulo andamentale; aggiornamento della calibrazione; sviluppo di una nuova funzione di ponderazione dei moduli; implementazione di un nuovo questionario qualitativo finalizzato alla raccolta dati, prerequisito per la successiva attività di sviluppo del modulo qualitativo nel corso del Anche nel caso del portafoglio immobiliare, la Banca è stata autorizzata all utilizzo dell approccio FIRB a partire da inizio 2011, mediante l adozione dello stesso modello di rating IPRE autorizzato in Bank Austria dal Specifiche attività di sviluppo sono state effettuate a partire dal 2010, in primis rivedendo la calibrazione e la parametrizzazione degli scenari e successivamente ridefinendo su base statistica i coefficienti di quasi tutte le componenti del modello con una conseguente riduzione del peso delle scelte esperte / discrezionali. Nel corso del 2012, la revisione della componente regressiva del modello IPRE in Bank Austria, è stata estesa anche localmente dapprima mediante una calibrazione prudenziale e successivamente con l implementazione effettiva della nuova versione del modello. 14 Per i modelli Groupwide si rimanda al relativo paragrafo. 181

182 UniCredit Bank Bulgaria Come per la Repubblica Ceca e la Slovenia, il modello di rating Mid-Corporate è stato oggetto di una ricalibrazione delle stime di PD la cui implementazione è stata ultimata nel corso del Tuttavia, le attività di convalida annuale svolte nel corso del 2011 avevano evidenziato un deterioramento delle performance sottostanti e confermato la necessità di una personalizzazione delle stime. Sulla base delle suddette criticità, nel 2012, si è proceduto alla revisione del modulo finanziario e dei pesi dei fattori del modulo quantitativo, nonché alla revisione della funzione di ponderazione dei moduli ed a un nuovo aggiornamento della calibrazione. Per quanto riguarda il portafoglio immobiliare, a gennaio 2011 UniCredit Bulbank è stata autorizzata a valutare le esposizioni da finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari con un sistema basato su criteri regolamentari di classificazione e denominato supervisory slotting criteria. Il modello calcola lo score di ogni transazione sulla base delle risposte a 15 domande afferenti ai seguenti ambiti: solidità patrimoniale; caratteristiche degli asset; forza/stabilità dello sponsor/costruttore; sicurezza. Ad ognuna delle domande del questionario viene fornita un unica risposta tra forte, buono, sufficiente e debole: ogni combinazione di domanda-risposta individua un punteggio; la media ponderata di tutti e 15 i punteggi determina la categoria regolamentare nella quale rientra il cliente; in funzione della categoria regolamentare e della durata residua dell esposizione viene determinato il fattore di ponderazione finale e le relative perdite attese. UniCredit Bank Slovenia Nel corso del 2010 il modello di rating Mid-Corporate è stato oggetto di una ricalibrazione delle stime di PD al fine di assicurarne la coerenza con la definizione di default di Basilea II, la normativa locale e in generale le guidelines di Gruppo. Grazie anche ad una sostanziale tenuta del modello, verificata mediante il regolare processo di convalida locale e di Gruppo, non si è ad oggi provveduto ad una revisione complessiva del modello in oggetto. UniCredit Bank of Hungary Successivamente alla modifica portata a termine nel 2009, e che ha avuto come oggetto una nuova calibrazione sulla base di dati specifici del portafoglio locale, la Banca Ungherese ha rivisto nel corso del 2012 il sistema di rating Mid Corporate che è stato oggetto di verifica congiunta delle funzioni di convalida locale e di Gruppo. Tale attività ha comportato essenzialmente la revisione del modulo finanziario e della funzione di ponderazione dei moduli, nonché un nuovo aggiornamento della calibrazione dello stesso. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

183 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Esposizioni al dettaglio (esposizioni garantite da immobili; esposizioni rotative qualificate; altre esposizioni al dettaglio) Modelli Locali, perimetro Italia Il modello di rating Small Business Italia Il modello Rating Integrato Small Business (RISB) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) fino a 5 milioni di euro, secondo la segmentazione in vigore dalla costituzione di UniCredit S.p.A. Il modello è stato strutturato in modo da ottimizzare l aggregazione delle diverse fonti informative, sia interne (qualitative, finanziarie, anagrafiche ed andamentali) sia esterne (il flusso di Centrale dei Rischi Banca di Italia e le centrali rischi private), differenziando tra erogazione a nuovi clienti o a clienti già esistenti e sulla base di una segmentazione del portafoglio Imprese che riflette la dimensione e l anzianità dell azienda sul mercato. I moduli sottostanti il modello sono i seguenti: modulo anagrafico; modulo andamentale esterno (CE.RI/SIA); modulo finanziario; moduli Credit Bureau (Experian e Crif); modulo qualitativo; modulo andamentale interno. Con riferimento alle controparti Real Estate afferenti al segmento Small Business, il relativo modello deriva dall integrazione di un modulo finanziario definito ad hoc per questa tipologia di controparti ed il set di moduli in uso nell ambito del Rating Integrato Small Business (RISB). Tale modello è stato introdotto da giugno 2012 a fini regolamentari. Nel primo semestre 2012, l intero sistema RISB è stato ricalibrato con l obiettivo di recepire la modifica introdotta nella normativa vigente in materia di segnalazioni, in merito al termine temporale necessario per la determinazione dei past due (utilizzando dunque una definizione di sconfino a 90 giorni) e di estendere la serie storica ai dati di default più recenti. Tale calibrazione, in coerenza con la nuova struttura del modello, è stata distinta per le controparti operanti nel settore Real Estate e quelle operanti negli altri settori. A tal proposito, la funzione di validazione ha proceduto alla verifica dei nuovi parametri di calibrazione, esprimendo un opinione positiva in merito alla capacità del modello di attribuire alle controparti valori attesi di rischio allineati a quelli osservati. È stata inoltre giudicata positivamente l applicazione di specifiche forzature alla PD stimata a fronte di eventi negativi. Nell ambito dell ultima attività di validazione conclusa a dicembre 2012, la funzione di convalida ha confermato la bontà del modello evidenziando anche un perfezionamento del sottostante processo di rating alla luce del superamento di diverse delle aree di miglioramento emerse nelle precedenti attività. Il modello di LGD Small Business per i portafogli locali Italia In riferimento al modello di LGD per il segmento Small Business si veda quanto descritto nel paragrafo Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia. 183

184 Il modello di rating del segmento Privati Italia Mutui Ipotecari Il portafoglio di applicazione del modello di Rating RIP MI (Rating Integrato Privati per Mutui Ipotecari) è costituito dall insieme di tutte le tipologie di mutui ipotecari trattati in UniCredit S.p.A., destinati all acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili residenziali da parte della clientela privati e all acquisto di immobili per finalità legate all attività economica svolta da parte delle Persone Fisiche appartenenti al settore delle Famiglie Produttrici. Il modello di rating RIP MI utilizza come driver di rischio informazioni differenti a seconda che venga calcolato in fase di richiesta di finanziamento o di monitoraggio mensile nel corso della vita del mutuo stesso. Lo score utilizzato per la valutazione in fase di erogazione dei mutui ipotecari richiesti si basa sulle informazioni di seguito riportate, distinte in gruppi affini: informazioni anagrafiche, reddituali e di Credit Bureau (Experian e Crif) relative alle figure richiedenti il finanziamento (intestatari); caratteristiche del finanziamento richiesto (durata, LTV, etc.); informazioni patrimoniali degli intestatari e del loro nucleo (attività finanziarie e conti correnti); informazioni legate all andamento dell azienda a cui gli intestatari sono collegati (ove presenti); informazioni di Centrale Rischi (ove presenti). Il modello di rating RIP MI utilizzato nella fase di post-erogazione calcola con frequenza mensile il rating del finanziamento ipotecario in modo massivo sull intero portafoglio mutui ipotecari privati. I moduli informativi che costituiscono il modello per la fase andamentale sono i seguenti: informazioni andamentali sul finanziamento (gravità dell insoluto, presenza di incidenti storici, anzianità del mutuo, trend storico di eventuali insolvenze); informazioni patrimoniali degli intestatari e del loro nucleo (attività finanziarie e conti correnti); informazioni legate all andamento dell azienda a cui gli intestatari sono collegati (ove presenti). Nella determinazione della PD sono stati considerati in default i crediti classificati a Sofferenze, Partite Incagliate, Esposizioni ristrutturate e Past Due (crediti scaduti per prestiti e sconfinamenti da oltre 180 giorni); in linea con la nozione di default prevista dalla nuova regolamentazione Basilea II, sono altresì considerati in default i crediti classificati con lo stato 7 rate in arretrato. Il modello di rating RIP MI in produzione è stato sviluppato nel corso del 2011; le modifiche effettuate sul sistema di rating consistono nel risviluppo completo del modello di stima della PD, seguendo le raccomandazioni suggerite dall Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno. Contestualmente alla revisione del sistema in oggetto è stata effettuata la sua estensione ai portafogli residuali di mutui ipotecari, prevalentemente confluiti a seguito di operazioni societarie. Le modifiche al modello sono state inoltre oggetto di un attività di validazione iniziale che ha messo in luce un notevole miglioramento nella valutazione del rischio. A marzo 2012 è stata effettuata la comunicazione a Banca d Italia per l autorizzazione della revisione ed estensione del sistema RIP-Mutui Ipotecari (PD e EAD). A maggio 2012 è stata condotta un attività di ricalibrazione (PD e EAD) che ha consentito di incrementare la serie storica dei default a 5 anni, recependo dunque a pieno il requisito regolamentare. Tale intervento è stato valutato nell ambito di un intervento di convalida specifico il quale ha evidenziato, come già emerso in sede di validazione iniziale, una sovrastima del tasso di default nella fase di erogazione che riflette le politiche creditizie della banca orientate negli ultimi anni verso una clientela prettamente diretta e quindi ad una riduzione della rischiosità del portafoglio. La prima segnalazione di vigilanza con il nuovo modello RIP MI è stata effettuata con i dati di settembre TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

185 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo Il Rating Integrato Privati per finanziamenti in Conto Corrente (RIP CC) esprime un giudizio complessivo sul merito creditizio del privato affidato o richiedente un fido ricompreso nel pool CC (conti correnti, crediti di firma, carte a saldo) e deriva dall integrazione di un set di moduli elementari che sfruttano le informazioni provenienti da fonti interne (informazioni anagrafiche, andamentali e patrimoniali) e da Credit Bureau esterni. L aggregazione dei moduli è stata effettuata in modo diverso per i seguenti cinque sottosegmenti principali di clientela Privata: i nuovi clienti che richiedono un affidamento (c.d. Nuovi); i clienti esistenti ma operanti su base attiva (c.d. Richiedenti ex-base Attiva) che richiedono un affidamento; i clienti esistenti e affidati (c.d. Esistenti Affidati); i clienti esposti ma non affidati (c.d. Esposti Non-Affidati); i dipendenti del Gruppo UniCredit (c.d. Dipendenti). L aggregazione dei moduli determina la stima di uno score di erogazione, applicato per la valutazione del merito creditizio del cliente sia nel processo di nuovo affidamento che di rinnovo, e di uno score di monitoraggio, utilizzato per la valutazione del cliente che presenta già una relazione con la Banca. Le informazioni sottostanti il modulo Anagrafico-Finanziario acquisite in fase di erogazione ed aggiornate solo in minima parte nel corso del monitoraggio del fido perdono progressivamente peso all interno del modello. Diversamente, le variabili di carattere andamentale potrebbero non essere presenti in fase di erogazione (nuovi clienti), ma sono presenti e aggiornate mensilmente nel corso del monitoraggio. Le informazioni andamentali di fonte Crif sono aggiornate con cadenza trimestrale. La funzione di validazione in fase di convalida iniziale ha verificato il disegno del modello, l utilizzo delle fonti informative, le sue performance in termini di rank ordering e calibrazione e la stabilità della popolazione nel tempo. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta all analisi dei sotto-modelli identificati. Non sono invece state condotte attività on-going sullo stesso dal momento che il modello sarà sottoposto a specifiche attività di revisione prima del suo concreto utilizzo ai fini segnaletici. Prestiti Personali Il sistema di rating per i prestiti personali è costituito, ai fini della stima della PD, da modelli differenti in ragione della finalità di utilizzo (erogazione o monitoraggio), del canale di erogazione e del portafoglio di applicazione, al fine di cogliere le peculiarità dei diversi segmenti in termini di gestione del business, rischiosità e proprietà statistiche. La definizione di default adottata in fase di stima degli score è di tipo gestionale, caratterizzata da un periodo di performance di 18 mesi e dall identificazione del default in base alla presenza di uno stato di sofferenza o ad un numero di rate pagate arretrate superiore o pari a Anche per i Prestiti Personali, come già evidenziato per gli altri segmenti di esposizioni al dettaglio in Italia, sono state avviate le attività finalizzate al risviluppo complessivo del modello La funzione di validazione in fase di prima convalida ha verificato il disegno del modello, l utilizzo delle fonti informative, le sue performance in termini di rank ordering, calibrazione e stabilità, effettuando nel corso del primo trimestre del 2010 anche specifiche analisi per la verifica della possibilità di adottare le stime anche per il portafoglio di provenienza ex Capitalia. Non sono invece state condotte attività ongoing sullo stesso dal momento che il modello sarà sottoposto a specifiche attività di ristima prima del suo concreto utilizzo ai fini segnaletici. Modello di LGD Retail per i portafogli locali Italia I modelli di LGD del segmento Retail per i portafogli locali Italia sono stati sviluppati secondo le logiche e la metodologia utilizzate per il segmento Imprese a cui si rimanda per un maggior dettaglio informativo. Le uniche differenze riguardano i prodotti dei Prestiti Personali per cui l approccio di stima adottato si basa sulla modellizzazione del WOE (Weight of Evidence) associato ai diversi attributi delle variabili disponibili in fase di application. Come per le imprese, anche in questo caso, annualmente viene ricalibrata la componente del Danger Rate con l inserimento dei default dell ultimo anno. L intervento effettuato più di recente in sede di sviluppo per i segmenti retail, ha riguardato l aggiornamento della componente danger rate con l inclusione dei default fino al Le ultime attività di validazione on-going hanno evidenziato nello specifico per i mutui una buona tenuta del modello sulle componenti incagli e past due, mentre è emersa una non conservatività dello stesso per la parte sofferenze, che verrà superata con la conclusione del progetto di revisione recentemente avviato. 15 La controparte è considerata good in caso di rate arretrate inferiore o pari a 2 e indeterminata con 3 rate arretrate. 185

186 Modello di EAD per i portafogli locali Italia Contestualmente all introduzione dei sistemi di rating per i finanziamenti in conto corrente e per i prestiti personali, il Gruppo ha sviluppato modelli per la stima dell esposizione al momento del default (EAD). Inoltre, il sistema di rating RIP Mutui Ipotecari è stato arricchito di un modello interno per la stima della EAD, autorizzato da parte dell Organo di Vigilanza a dicembre L approccio utilizzato per la valutazione dell EAD è costituito in tutti i casi da una metodologia entro 12 mesi, secondo cui si procede all osservazione della clientela affidata o sconfinante in bonis a una determinata data di riferimento (es. 31/12/t) che risulti classificata in default nell arco dei 12 mesi successivi. Con riferimento agli scoperti di conto corrente e alle carte di credito a saldo, la stima dell EAD è differenziata in funzione della forma tecnica, clusterizzata nelle seguenti famiglie: conti correnti e carte di credito a saldo, portafoglio commerciale e crediti di firma. Il calcolo dell EAD per i rapporti di conto corrente si differenzia in base alla presenza o meno di margine residuo sulla linea di fido all istante di osservazione; in particolare, in presenza di margine si prevede il calcolo di un equivalente creditizio (CCF), mentre in assenza di margine alla data di riferimento si prevede il calcolo di un indicatore in funzione del solo utilizzo corrente (K). Inoltre, le famiglie conti correnti e carte di credito a saldo sono state gestite congiuntamente dal momento che l operatività gestionale prevede l addebito mensile dell utilizzo della carta di credito sul conto corrente di appoggio (anche se incapiente), e determina sulla carta di credito, proprio per questo, esposizioni che, ogni mese, sono completamente indipendenti dalla movimentazione relativa ai mesi precedenti. Per quanto riguarda i crediti di firma, attraverso cui la banca assume o garantisce un obbligazione del cliente esponendosi al rischio di dover rispondere con il proprio patrimonio in caso di inadempimento dell affidato, si è valutata la probabilità che la garanzia stessa o l impegno concesso possano trasformarsi in un esposizione per cassa. Il modello EAD valuta la quota dei crediti di firma in essere al momento del default che, in quanto tali, rappresentano un rischio potenziale per l Istituto (il rischio effettivo, ovvero che tali esposizioni potenziali si trasformino in esposizioni per cassa, è valutato nel modello LGD). Per quanto concerne la stima dell esposizione al default sui rapporti di portafoglio commerciale, la funzione di sviluppo ha deciso di calcolare esclusivamente un coefficiente K, funzione dell esposizione corrente. Su prodotti autoliquidanti, infatti, i margini non sono direttamente disponibili, ma erogati solo previa presentazione di effetti ed è il rapporto tra gli utilizzi in data di default e gli utilizzi in data di riferimento ad evidenziare un eventuale incremento del rischio e indicare la percentuale di esposizione attesa al momento del default. Per quanto riguarda i prestiti personali, invece, le analisi svolte hanno evidenziato che l esposizione al momento del default è inferiore al 100% dell esposizione alla data di osservazione in corrispondenza di tutti i segmenti ottenuti dalle variabili di segmentazione e per tutti i portafogli analizzati. Per tale ragione si è deciso di non implementare il modello sviluppato e di assegnare prudenzialmente ad ogni esposizione, a fini regolamentari, una EAD pari a 100%. In fase di sviluppo del sistema di Rating saranno comunque condotte le attività di verifica finalizzate al risviluppo del modello EAD. Infine, con riferimento ai mutui ipotecari l approccio adottato è del tutto analogo a quello utilizzato per i prestiti personali. In questo caso sono stati identificati alcuni sotto-portafogli ai quali è associata una EAD media superiore al 100%, in particolare in presenza di un impagato al momento dell osservazione. Coerentemente con la normativa, tutti i rapporti ai quali risulta associata una EAD inferiore al 100% dell esposizione corrente vengono forzati a quest ultimo valore. A marzo 2012 è stata inoltrata a Banca d Italia la comunicazione per l autorizzazione della revisione ed estensione del sistema RIP-Mutui Ipotecari (PD e EAD). Le modifiche effettuate sul sistema di rating consistono per quanto riguarda l EAD nella revisione del modello di stima, seguendo le raccomandazioni suggerite dall Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno. L attività di validazione del modello EAD Mutui Ipotecari ha portato ad un giudizio sostanzialmente positivo. Il modello proposto, infatti, oltre ad essere semplice ed intuitivo, risulta particolarmente idoneo per un prodotto, come i mutui ipotecari, che non presenta margini e sul quale è soprattutto rilevante discriminare i cluster di popolazione che superano il floor regolamentare del 100% rispetto al resto del portafoglio che rimane sotto soglia. Inoltre, le verifiche quantitative mostrano performance adeguate e stime allineate ai valori osservati. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

187 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Come già anticipato per il modello PD, a maggio 2012 è stata condotta un attività di ricalibrazione (PD e EAD) che ha consentito di estendere l orizzonte temporale portandolo a 5 anni. In base ai risultati ottenuti dall attività di validazione seguente la funzione di convalida interna ritiene che il modello sia da considerarsi pienamente adeguato. Le analisi di calibrazione hanno infatti evidenziato risultati soddisfacenti, pur in presenza di una leggera sottostima dell EAD osservata sul campione di validazione al netto dell applicazione del floor regolamentare. Con l introduzione di quest ultimo i valori stimati risultano al contrario conservativi. Modelli Locali Perimetro Germania Modello di rating Small Business Il modello di rating UCB AG SBC ha come ambito di applicazione le piccole o medie aziende tedesche e i privati, residenti in Germania, il cui reddito deriva principalmente dall esercizio di una libera professione, da lavoro indipendente o dai proventi di una PMI (SME) di cui sono maggiori azionisti o proprietari. Inoltre il limite superiore del segmento Middle Market è fissato ad euro 5 milioni di fatturato per le controparti con bilancio ( Il modello di rating "UCB AG SBC " è strutturato in quatto diversi sotto-moduli, che vengono diversamente applicati in funzione della fase di processo creditizio e dell esposizione creditizia della controparte: il modulo Scoring GK (composto da due sotto-moduli: GK1 per le società i cui soci hanno responsabilità personale limitata e GK2 per le società i cui soci hanno piena responsabilità civile) è applicato in erogazione per i clienti con esposizione superiore a euro ed in fase di revisione annuale per i clienti con un esposizione superiore a euro; il modulo Behaviour Scoring (costituito da quattro sotto-moduli, basato sulla segmentazione di prodotto) è utilizzato sia nella valutazione automatica mensile della clientela Small Business (con esposizione inferiore a euro) che, nella fase di erogazione, in input al modulo Scoring GK. Lo score andamentale viene calcolato automaticamente ogni mese; il modulo Small Credit Line è applicato solo in erogazione e per i clienti con una limitata esposizione creditizia (inferiore a euro) ed in assenza di un rating di controparte. Non è utilizzato per la revisione annuale del rating. Il modulo Rating for Start Up è utilizzato da Dicembre Questo viene assegnato a partner durante la fase di application, nella quale il business è appena fondato, per le acquisizioni, follow-up o partecipazioni rilevanti. Il rating viene utilizzato sia annualmente, in occasione della revisione, entro i primi tre anni per i partner con un limite di approvazione maggiore di euro. Il rating può essere corretto al verificarsi di un evento predefinito (all interno di un set di eventi che richiedono un downgrade o un upgrade della controparte) o sulla base di una valutazione esperta. Le correzioni del rating (override) sono soggette ad uno stretto monitoraggio da parte della funzione di convalida interna. Inoltre il processo di override è ammesso solo per i clienti con elevata esposizione. L'ultima attività di validazione locale ha confermato che i risultati delle prestazioni sono generalmente soddisfacenti, tuttavia, questa attività ha mostrato la necessità di ricalibrare i modelli Small Credit Line, Scoring GK e Behaviour Scoring, a causa della sovrastima significativa del tasso di default osservato. Inoltre, una diminuzione di selettività è stata osservata per Scoring GK mostrando la necessità di ridisegnare i modelli di Maia ed altri fattori scorecard. A giugno 2012, è stata presentata all Autorità di Vigilanza la comunicazione dell estensione del sistema di rating Small Business alle società in start-up, seguita da un ispezione iniziata a Settembre. Il modello di rating Small Business (Scoring GK e Behaviour Scoring) viene applicato, come descritto sopra, anche a UniCredit Bank Luxembourg SA ed è parte della relativa istanza di estensione dei metodi IRB presentata alle Autorità di Vigilanza nel Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo Imprese Modello di LGD per i portafogli locali Germania 187

188 Modello di rating Privati Il modello di rating UCB AG private individuals ha come ambito di applicazione tutti i privati, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Sono inoltre esclusi i privati che possiedono un elevato reddito riveniente dall affitto di immobili, che sono considerati parte del portafoglio Commercial Real Estate e valutati con il sistema di rating apposito. Il modulo principale del modello, chiamato Product Scoring, è costituito da 9 scorecard: 5 di erogazione, differenziate per tipo di prodotto, e 4 comportamentali. In funzione della fase del ciclo di vita in cui si trova la transazione vengono combinati entrambi gli score o ne viene preso solo uno dei due. Tutte le valutazioni disponibili su ciascun cliente (nel caso in cui abbia più di un rapporto con la banca) sono inoltre combinate sulla base di un modello sviluppato su base esperta per ottenere una probabilità di default complessiva sul singolo cliente. Tale logica prevede dapprima la determinazione, per ciascuna transazione, di una PD di Rapporto. Tutte le PD di rapporto relative alla medesima tipologia di prodotto vengono poi combinate (attraverso una media pesata per esposizione) in una PD di Prodotto. Tutte le PD di prodotto contribuiscono infine a determinare una PD cliente, sulla base dell esposizione, del peso informativo (che sintetizza come e con quale anticipo ciascun prodotto contribuisce a fornire informazioni sul futuro default del cliente) e del fattore di rischiosità nella combinazione dei prodotti (che specifica il diverso contributo di ciascuna combinazione dei prodotti sul tasso di default atteso). In aggiunta al modulo sopra descritto, vi sono delle scorecard specifiche per i clienti Private e per quelli con elevata esposizione (sopra i euro). Questi sono valutati con il modulo Rating Private e grandi clienti L ultima attività di convalida interna per il modello ha dimostrato una selettività molto buona del modulo Product Scoring e risultati generalmente buoni per il modulo Rating Private e grandi clienti, per effetto della scarsa numerosità del relativo segmento. Sebbene la validazione ha mostrato la necessità di rivedere un paio di scorecard, a causa di un calo di potere dei fattori di discriminazione dei singoli score. A seguito di test effettuati per la analisi della calibrazione è risultato in generale che il modello sovrastima il rischio per entrambi i modelli, pertanto è stata realizzata ed implementata una attività di ricalibrazione sia per il Rating Private e grandi clienti e a Giugno 2012, anche per il Product Scoring, riducendo le sovrastime. A livello generale, l unità di validazione ha verificato il disegno del modello e la sua tenuta in termini di performance e calibrazione. Inoltre, ha analizzato le performance dei diversi moduli sottostanti e la loro calibrazione anche considerando separatamente le diverse possibili combinazioni di prodotti in capo ad uno stesso cliente. Inoltre un attività di validazione specifica è stata realizzata per i clienti non residenti al fine di supportare la richiesta di estensione del modello presentata a giugno 2012 agli Organi di Vigilanza. Tale estensione è avvenuta attraverso una modifica tecnica ai sistemi, senza alcun cambiamento metodologico alle scorecards sottostanti o ai pesi dei modelli esistenti. Un ispezione a riguardo da parte del competente Organo di Vigilanza è stata effettuata e si procederà all utilizzo regolamentare dopo la formale approvazione. Il modello di rating Privati viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg SA ed è parte della relativa istanza di estensione dei metodi IRB presentata alle Autorità di Vigilanza nel Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo Imprese Modello di LGD dei portafogli locali Germania TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

189 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modelli Locali Perimetro Austria Modello di rating Small Business Il modello di rating ha come ambito di applicazione le piccole aziende austriache, incluse le organizzazioni non-profit (fino a 1,5 milioni di fatturato o in contabilità semplificata). Il disegno generale del modello differenzia tra modulo di erogazione e modulo andamentale. Il modulo di erogazione si applica principalmente nei seguenti casi: nuovo cliente; il cliente chiede un ulteriore linea di fido tale per cui l esposizione totale è maggiore di euro o non vi è uno score andamentale (indipendentemente dall ammontare dell esposizione); sono disponibili le informazioni di bilancio aggiornate; sono stati modificati/sono sopraggiunti warning signals. Il modulo di erogazione contiene un modulo qualitativo ed uno quantitativo sulla controparte. In funzione del regime contabile della controparte, i fattori di rischio quantitativi coprono almeno 3 delle seguenti aree di analisi: profittabilità; copertura del debito; struttura del capitale; redditività. I fattori di rischio qualitativo coprono invece le aree di analisi relative a: settore industriale/linea di business; storia del default; esperienza del management; protezione rispetto al rischio; gestione di raccolta della liquidità. Se la transazione del cliente ha un anzianità superiore ai 6 mesi e l esposizione della controparte è inferiore ad 1 milione di euro, il modulo andamentale viene calcolato automaticamente su base mensile. Per le controparti con esposizione superiore ad 1 milione di euro viene utilizzato solo il modulo di erogazione, sul quale è tuttavia possibile effettuare un override da parte del gestore. I due moduli (erogazione ed andamentale) sono integrati utilizzando differenti pesi in funzione dell esposizione e dell anzianità dello score di erogazione al fine di ottenere una PD combinata, che, una volta mappata nella master scale, determina il calculated rating. Il rating finale, valid rating, è ottenuto modificando il calculated rating sulla base di eventuali informazioni negative a disposizione o in generale di warning signals. Il modello di rating Small Business è stato oggetto del consueto processo di validazione on-going, con la verifica della appropriatezza disegno del modello. Sono state effettuate analisi quantitative volte principalmente a valutare il potere discriminante del modello stesso e delle sue componenti, evidenziando risultati soddisfacenti in termini di potere discriminante, calibrazione e stabilità del rating finale Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo Modello di LGD per i portafogli locali Austria 189

190 Modello di rating Privati Il modello di rating Privati ha come ambito di applicazione tutte le persone fisiche, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. La versione del modello rating Privati attualmente in uso è costituita da quattro moduli statistici: uno di erogazione e tre di andamento, combinati tramite una specifica logica di integrazione. L intero sistema di rating è stato stimato, attraverso regressioni logistiche e a livello di singola transazione. In particolare, viene assegnato uno score a ciascuna operazione mediante uno dei 4 modelli di scoring. Nel caso di una nuova richiesta di credito, viene calcolato lo score di erogazione per il prodotto in questione. Per i clienti privi di score andamentale, lo score di erogazione resta valido per i successivi 6 mesi. Dopo sei mesi viene calcolato il relativo punteggio comportamentale che viene poi aggiornato mensilmente. Per i clienti dotati di score andamentale significativo, lo score di applicazione è rilevante solo ai fini della decisione sul nuovo prestito e della definizione del relativo prezzo; dopo 6 mesi, quando alla nuova transazione viene assegnato uno score andamentale, non è più tenuto in considerazione. Per i clienti con più di una transazione è stata sviluppata una logica di integrazione che combina tutte gli score di erogazione e/o andamentali disponibili in uno score di transazione finale. In una fase successiva viene effettuata una calibrazione dello score alla probabilità di default a 12 mesi attraverso una funzione esponenziale. La tendenza centrale è stata determinata facendo leva sul tasso di default cumulativo a 12 mesi ottenuto dalle analisi di anzianità. Nell ultima fase del modello, tutti gli score di transazione standardizzati vengono poi combinati per ottenere la PD specifica del cliente. La PD così ottenuta è mappata su una Master Scale" composta da 28 notches. La PD del cliente può essere, infine, degradata in presenza di segnali negativi ottenuti dal credit Bureau KSV o a fronte di segnali di allarme automatici Nel 2011 è stata effettuata una calibrazione ad hoc del segmento specifico dei Forex Loan, in seguito ai risultati negativi delle attività di validazione sia in termini di calibrazione sia di performance. Questi risultati erano principalmente dovuti ai cosiddetti Default Tecnici, incorsi nel periodo di riferimento per l alta volatilità registrata nei tassi di cambio. Durante l attività di validazione sono stati definiti più chiaramente i criteri di segmentazione nel portafoglio target tuttavia è stata realizzata un analisi specifica per verificare l impatto della definizione del nuovo segmento sulle performance dei sistemi di rating. Sulla base dei risultati della recente rivalidazione, il modello presenta performance buone ed è compliant con i requisiti regolamentari e con gli standard interni. Alcune aree di milgioramento sono evidenziate in termini di applicazione di scorecard e sub-componenti logiche di integrazione. In riferimento al modello di LGD si veda quanto descritto nel paragrafo Imprese Modello di LGD dei portafogli Locali Austria. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

191 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Asset Backed Commercial Paper (posizioni verso cartolarizzazioni) Modelli Locali, Perimetro Germania Modello di rating per operazioni di Asset Backed Commercial Paper Il modello, sviluppato replicando l approccio delle agenzie di rating, assegna un rating alle linee di credito di liquidità che UCB AG detiene nei confronti dei veicoli che emettono gli Asset Backed Commercial Paper. In linea con i requisiti Basile III, il modello si differenzia in funzione della tipologia di esposizione sottostante l operazione di cartolarizzazione. In particolare, sono stati sviluppati internamente i seguenti 8 sotto modelli: crediti commerciali (trade receivables); prestiti e leasing (loans and leases); mutui residenziali (segmento residential mortgages ); titoli con rating (single rated securities); mutui commerciali (segmento commercial mortgages ); titoli con rating e prestiti aziendali (rated securities and corporate loans); carte di credito; conduits/abcp programme. A partire dalla fine del 2012, UniCredit Group ha sostenuto le operazioni ABCP in finanziamenti e leasing e crediti commerciali con le linee di liquidità del 102%, senza supporto di credito supplementari nei confronti del conduit/abcp programme. Tutti i modelli di cui sopra sono costituiti da un modulo quantitativo che fornisce un tranching virtuale e un modulo qualitativo il cui risultato influenza il modulo quantitativo attraverso i movimenti di notches verso l'alto o verso il basso. Per il modulo quantitativo, due metodologie principali vengono utilizzate a seconda del tipo di esposizione sottostante e la vita residua delle attività sottostanti: approccio "Riserve Based": in genere utilizzato per gli asset con breve vita residua (tipicamente meno di 6 mesi) Per questo tipo di operazioni, una valutazione "point in time" è effettuata al fine di determinare, in modo statico, la riserve necessarie per coprire le perdite; approccio "Cash Flow Based": utilizzato per le attività con vita residua più lunga. L'evoluzione delle attività si basa sulla modellazione dei flussi di cassa attesi per determinare la perdita alla fine della vita della transazione. I moduli qualitativi sono stati sviluppati sulla base del feedback da parte di esperti del settore. Nel 2012, un attività di convalida annuale eseguita da UCB AG - nonché un attività di riconvalida effettuata dalla Capogruppo - hanno confermato, in generale, l adeguatezza del sistema in termini di metodologie e processi. 191

192 Informativa quantitativa Metodologia basata sui rating interni - attività di rischio (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL METODO IRB BASE METODO IRB AVANZATO METODO IRB BASE METODO IRB AVANZATO PORTAFOGLI VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti: Intermediari vigilati Enti pubblici e territoriali Altri Esposizioni verso o garantite da Imprese: Finanziamenti specializzati PMI Altre imprese Esposizioni al dettaglio: Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Totale attività di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

193 Esposizioni in strumenti di capitale: metodo PD/LGD Esposizioni verso o garantite da imprese Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato (migliaia di ) 31/12/2012 Classe di esposizione Classe di merito creditizio Valore esposizione EAD totale Fattore medio di ponderazione % RWA LGD media ponderata % Margini inutilizzati revocabili e irrevocabili EAD media ponderata % PD media ponderata % Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% ,01% 36 0,57% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% ,17% ,90% ,24% 0,02% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,87% ,44% ,62% 0,03% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,94% ,16% ,06% 0,48% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,96% ,89% ,19% 0,66% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,66% ,60% ,00% 1,79% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,68% ,51% ,00% 5,80% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,09% ,32% ,49% 7,97% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,27% ,99% - 0,00% 20,00% Classe % ,03% 3 53,45% 84 9,52% 100,00% Totali ,23% ,14% ,55% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,70% ,15% ,48% 0,06% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,35% ,22% ,45% 0,33% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,51% ,94% ,38% 0,77% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,96% ,74% ,18% 2,84% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,92% ,77% ,74% 5,46% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,28% ,12% ,66% 12,06% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,87% ,54% ,60% 20,14% Classe % ,41% ,17% ,88% 100,00% Totali ,88% ,48% ,68% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,87% ,95% ,38% 0,06% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,85% ,92% ,38% 0,31% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,85% ,28% ,54% 0,94% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,61% ,61% ,82% 2,32% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,60% ,07% ,38% 5,29% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,83% ,56% ,73% 11,81% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,20% ,03% ,30% 31,15% Classe % ,61% ,75% ,56% 100,00% Totali ,93% ,08% ,10% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,98% ,98% - 0,00% 0,45% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,19% ,92% - 0,00% 1,18% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,87% ,00% - 0,00% 2,29% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,54% ,85% - 0,00% 5,80% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,39% ,00% - 0,00% 8,29% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,44% ,00% - 0,00% 20,00% Classe % ,00% - 90,00% - 0,00% 100,00% Totali ,46% ,94% - 1,59% Esposizioni in strumenti di capitale: metodo della ponderazione semplice N.A Totali Il "valore dell'esposizione" è alimentato attraverso il valore nominale della componente fuori bilancio - in linea con il nominale dei margini e l'ead media ponderata sui margini - anzichè tramite il dato di importo equivalente, che continua comunque ad essere indicato in tutte le altre tabelle in cui è presente il valore dell'esposizione. Al fine di avere una coerenza fra reporting a uso interno e quello ad uso esterno e mantenere comunque un?articolazione per classi di PD che consenta una differenziazione significativa del rischio di credito, si è deciso di adottare anche ai fini della predisposizione delle presenti tabelle, la Master Scale comune a livello gruppo, che prevede dei livelli di cut-off diversi da quelli utilizzati nella precedente scala. L eventuale migrazione di esposizioni fra classi che si dovesse evidenziare rispetto alla scala di rating utilizzata nelle precedenti pubblicazioni del presente documento non è da considerarsi come un peggioramento/miglioramento della rischiosità del portafoglio ma semplicemente come un effetto dovuto al cambiamento della scala stessa. 193

194 Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Altre esposizioni al dettaglio: PMI Esposizioni rotative al dettaglio qualificate Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato - Esposizioni al dettaglio (migliaia di ) Classe di esposizio ne Classe di merito creditizio Valore esposizione EAD totale Fattore medio di ponderazion e % 31/12/2012 RWA LGD media ponderata % Margini inutilizzati revocabili e irrevocabil i EAD media ponderata % PD media ponderata % Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,84% ,71% ,10% 0,06% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,48% ,68% ,73% 0,32% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,83% ,25% ,73% 0,95% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,57% ,28% ,13% 2,32% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,97% ,98% ,62% 4,93% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,60% ,70% ,23% 9,88% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,62% ,90% ,05% 29,93% Classe % ,33% ,39% ,39% 100,00% Totali ,15% ,02% ,30% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,56% ,36% ,75% 0,08% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,15% ,75% ,65% 0,28% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,79% ,90% ,89% 0,88% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,78% ,53% ,72% 2,13% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,14% ,75% ,66% 4,94% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,42% ,86% ,47% 13,25% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,83% ,34% ,22% 41,18% Classe % ,19% ,30% ,13% 100,00% Totali ,94% ,15% ,39% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,51% ,59% ,24% 0,06% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,96% ,27% ,29% 0,27% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,43% ,32% ,98% 0,90% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,32% ,95% ,32% 2,30% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,35% ,82% ,27% 4,93% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,98% ,53% ,28% 10,59% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,69% ,02% ,78% 20,90% Classe % ,17% ,94% ,00% 100,00% Totali ,55% ,79% ,19% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,57% ,08% ,09% 0,05% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,26% ,74% ,90% 0,20% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,56% ,53% ,93% 0,91% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,55% ,67% ,27% 2,58% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,99% ,25% ,65% 5,16% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,39% ,57% ,02% 9,74% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,67% ,36% ,90% 32,66% Classe % ,17% ,04% ,72% 100,00% Totali ,35% ,28% ,27% Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,01% ,89% ,19% 0,07% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,30% ,42% ,83% 0,28% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,12% ,88% ,59% 0,92% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,48% ,13% ,98% 2,27% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,73% ,95% ,36% 4,97% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,12% ,34% ,09% 11,52% Classe 09 - da 17,8024% a 86,02% ,23% ,41% ,89% 33,03% Classe % ,26% ,70% ,60% 100,00% Totali ,59% ,41% ,46% Il "valore dell'esposizione" è alimentato attraverso il valore nominale della componente fuori bilancio - in linea con il nominale dei margini e l'ead media ponderata sui margini - anzichè tramite il dato di importo equivalente, che continua comunque ad essere indicato in tutte le altre tabelle in cui è presente il valore dell'esposizione. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO

195 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Confronto tra Perdita Attesa e Accantonamenti Nella presente sezione viene descritto il confronto tra la perdita attesa calcolata ad inizio anno ("Perdita attesa") e le perdite effettive ( Accantonamenti ) registrate, a fine esercizio, sui principali portafogli creditizi del Gruppo. Tale analisi, pubblicata su base annuale per tener conto della maggiore comparabilità degli aggregati di riferimento su tale orizzonte temporale, si basa su grandezze che, pur essendo in linea di principio confrontabili, derivano da metodologie di calcolo differenti. La perdita attesa utilizzata in questo confronto è la previsione di perdita creditizia dovuta al default delle controparti nell arco di 1 anno, calcolata sulla base del portafoglio delle esposizioni trattate con approccio IRB e classificate in bonis a inizio periodo utilizzando i parametri stimati secondo le metodologie di Basilea II per il calcolo dell adeguatezza patrimoniale. In altri termini essa è il risultato del prodotto dei parametri di PD, LGD e EAD delle esposizioni in bonis al 31 dicembre dell'anno precedente rispetto a quello di riferimento dell analisi. In particolare, il parametro interno di PD, utilizzato per il calcolo della perdita attesa viene calibrato secondo la modalità di stima through-the-cycle, per tenere conto delle fasi di espansione e recessione di un intero ciclo economico. Il parametro LGD fa riferimento ad un orizzonte temporale che si riferisce all intera durata del credito ed include un ulteriore elemento di prudenzialità per tener conto delle fasi recessive del ciclo economico. La perdita effettiva è definita come ammontare degli accantonamenti registrati nell anno a fronte delle esposizioni, considerate al paragrafo precedente, classificate a default nel corso del periodo, ed imputati a conto economico al 31 dicembre dell anno di riferimento dell analisi. Gli accantonamenti imputati a conto economico, calcolati in osservanza ai principi contabili internazionali IAS/IFRS, rappresentano le perdite effettive riscontrate sul portafoglio creditizio deteriorato e si basano sull attualizzazione dei flussi finanziari attesi per la cui valutazione gli elementi fondamentali sono rappresentati dagli incassi stimati, dalle relative scadenze e dal tasso di attualizzazione applicato. I tempi di recupero sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori ovvero di business plan o di previsioni basate sull esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. Tenuto presente quanto descritto, di seguito è riportato il confronto tra la perdita attesa riferita agli anni solari 2011 e 2012 con le perdite effettive registrate negli stessi esercizi finanziari per i principali portafogli regolamentari del Gruppo. Il perimetro dell analisi comprende le esposizioni trattate con approccio IRB Avanzato (eccetto le posizioni in derivati e cartolarizzazioni) di UniCredit S.p.A., UniCredit Bank AG, UniCredit Bank Luxembourg S.A. e UniCredit Bank Austria AG. dati in milioni Classe di attività Perdita attesa (Dic 2010) Perdita effettiva (Dic 2011) Perdita attesa (Dic 2011) Perdita effettiva (Dic 2012) Imprese 1.582, , , ,4 Esposizioni al dettaglio 1.193,1 796,2 825,3 961,9 Altro* 67,7 10,1 57,2 18,4 TOTALE 2.843, , , ,7 *Altro: Amministrazioni centrali e banche centrali, Banche, Altri segmenti L evidente disallineamento tra perdita attesa e perdita effettiva riscontrata sul segmento Imprese nel corso dell esercizio 2012 è in grande parte dovuto all incremento degli accantonamenti registrato sul portafoglio di UniCredit S.p.A. In particolare, tale fenomeno è riconducibile un aumento del tasso di default effettivo rispetto alla probabilità di default ad inizio anno utilizzata nel calcolo della perdita attesa. Tale andamento è confermato dalle analisi di performance del modello interno di rating relativo al segmento Corporate Italia, cosi come evidenziato nel paragrafo Performance dei modelli. 195

196 Performance dei modelli: raffronto tra stime e risultati effettivi La valutazione delle performance dei sistemi di rating viene svolta secondo i criteri illustrati all inizio dell informativa qualitativa. Nelle sezioni relative ad ogni sistema di rating sono inoltre riportate con dettaglio per ciascun modello le specifiche evidenze delle ultime attività condotte e dei risultati emersi. Di seguito è invece riportato il confronto tra PD stimate a dicembre 2011 e tassi di default osservati nel corso del 2012 per i principali modelli di Gruppo autorizzati a fini regolamentari. In particolare, ci si è focalizzati sui segmenti Mid Corporate, Small Business e Privati nelle tre maggiori Entità del Gruppo: UniCredit S.p.A, UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria. In generale, i test di verifica della capacità delle stime di prevedere correttamente i tassi di default hanno messo in luce un buon livello di allineamento tra PD stimate e dati empirici. Fa eccezione il perimetro imprese in Italia, che nel 2012 ha presentato un tasso di default di gran lunga più elevato delle aspettative e non tipico di un segmento come quello oggetto di analisi. Questo risultato, legato strettamente al perdurare di una situazione macroeconomica particolarmente negativa nel Paese, condiziona in modo rilevante l analisi riportata di seguito con riferimento all insieme dei principali modelli Mid-Corporate di Gruppo (Italia, Germania e Austria): Mid-Corporate PD vs. TD di lungo periodo I dati disaggregati per singolo paese permettono di evidenziare meglio la rilevanza del tasso di default dell Italia rispetto a quelli di Germania e Austria: Mid-Corporate TD di lungo periodo e TD 2012 per i singoli Paesi Paese Tasso di Default di lungo periodo Tasso di Default 2012 Italia 3,94% 6,19% Germania 2,05% 1,80% Austria 2,62% 2,25% 16 Al fine di tenere in considerazione l andamento effettivo dei tassi di default rispetto ai tassi stimati, è stata pianificata la ricalibrazione del modello nel corso del Dato riferito a settembre TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO

197 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Per quanto concerne i segmenti Small Business e Privati 17 si osserva invece un buon allineamento tra valori osservati e stimati, in particolare grazie all intervento effettuato in Austria per gestire in modo corretto i rapporti in valuta e alla ricalibrazione implementata in Germania per limitare la sovrastima osservata in precedenza: Small Business PD vs. TD di lungo periodo Privati PD vs. TD di lungo periodo Per quanto riguarda le stime di LGD, sia in Germania che in Austria l inclusione dei default più recenti in fase di riparametrizzazione dei modelli ha portato ad un allineamento con i tassi di perdita osservati. In Italia invece permangono sottostime delle perdite per il modello sofferenze, compensate però lato imprese dal contributo della componente downturn in produzione. Con riferimento alla componente Mutui Ipotecari a Privati è previsto nel corso del 2013 l implementazione di un nuovo modello. I modelli di EAD risultano ben calibrati, con una tendenza alla conservatività a causa del requisito normativo che non permette di prevedere riduzioni nell utilizzo tra il momento dell osservazione e quello del default. 17 In Italia ci si riferisce ai soli mutui ipotecari, unico prodotto per i quali vengono utilizzati i parametri interni ai fini della determinazione degli RWA. 197

198 La valutazione delle performance dei sistemi di rating Group Wide è condotta annualmente, nell ambito delle periodiche attività di validazione, mediante analisi specifiche e peculiari. Infatti, data la natura di Low default Portfolio comune a tutti i segmenti di clientela soggetti a rating Group Wide, confermata anche dalla scarsa numerosità e significatività statistica dei casi di default ad oggi riscontrabili nel perimetro di Gruppo. Le analisi di calibrazione delle risultanze interne sono abitualmente effettuate sia attraverso analisi di benchmarking con stime di lungo periodo pubblicate da provider esterni sia attraverso la comparazione a livello di specifica controparte tra PD interne e PD associate ai rating esterni pubblicati dalle principali agenzie internazionali (S&P e Moody s). La sintesi delle valutazioni delle agenzie di rating è comunemente definita come PD consensus. Per quanto concerne il segmento Imprese Multinational 18, l analisi di benchmark ha messo in luce l allineamento tra la PD media del portafoglio UCG e il default rate di lungo periodo riscontrato da S&P sulle imprese europee 19. UCG MNC PD Benchmarking Giugno 2012 L analisi di comparazione tra PD interne e PD consensus, effettuata sulle sole controparti presenti nel portafoglio UCG aventi un rating esterno, ha evidenziato invece un certo disallineamento delle stime interne rispetto alle previsioni pubblicate dalle agenzie esterne. UCG MNC Portafoglio con rating esterno Giugno Si ricorda che nel segmento imprese (corporate) multinational rientrano le società con turnover o ricavi operativi, da bilancio consolidato, maggiori di 500 milioni di euro per almeno 2 anni consecutivi. 19 Il valore riportato è stato pubblicato nel report 2011 Annual European Corporate Default Study And Rating Transitions TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO

199 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 A seguito di ulteriori approfondimenti è stato possibile appurare che tale fenomeno si registra principalmente sulle controparti con rating esterni classificabili come speculative grade. Al contrario, per le controparti con rating investment grade si riscontra un evidente allineamento tra PD interne e PD di consensus. Tale constatazione, unita al fatto che più dell 85% delle esposizioni del Gruppo verso controparti aventi rating esterno ricade nella classi investment grade, non solleva particolari aspetti d attenzione sul profilo di rischio del segmento di clientela Multinational Corporate. Non di meno una specifica attività di ricalibrazione del modello PD è stata effettuata nel corso dell ultimo trimestre del I risultati di tale fine-tuning saranno oggetto di specifica attività di convalida nel corso del UCG MNC Portafoglio con rating esterno: focus su Investment Grade Giugno 2012 UCG MNC Portafoglio con rating esterno: focus su Speculative Grade Giugno 2012 Le stime di LGD sono risultate altamente stabili e sostanzialmente allineate con i benchmark esterni, rispetto ai quali in termini di calibrazione hanno fornito anzi valori conservativi. 199

200 In riferimento al segmento Global Project Finance, alla luce dell esiguo numero di progetti aventi un rating esterno, l analisi di calibrazione delle risultanze interne è stata effettuata esclusivamente attraverso l analisi di benchmarking con le stime di lungo periodo estrapolabili dagli specifici report annuali pubblicati da S&P e Moody s 20. Data l adozione, nel dicembre 2011, della nuova versione del modello di rating interno GPF, l attività di back-testing è stata effettuata sulle controparti per le quali le nuove stime risultassero già disponibili alla data di riferimento 21. Tale comparazione ha evidenziato l allineamento e prudenzialità della PD media stimata sul portafoglio di Gruppo. UCG GPF PD Benchmarking Ottobre Anche per il segmento Global Project Finance, le stime di LGD sono risultate sostanzialmente allineate con i benchmark esterni, rispetto ai quali hanno fornito valori conservativi. Sempre con riferimento al perimetro Group-Wide, i modelli di PD relativi a Istituzioni Finanziarie e Paesi adottano l approccio shadow rating, tramite cui si intende replicare la capacità di ordinamento del rischio implicita nei rating esterni (tipicamente Fitch, Moody s e Standard & Poor s) utilizzando fattori macroeconomici, finanziari e qualitativi. In proposito, le attività di convalida effettuate hanno verificato la generale adeguatezza dei modelli nel produrre stime dei parametri di rischio coerenti con quelle fornite dalle agenzie esterne per le medesime controparti, pur tuttavia evidenziando in alcuni casi una parziale non accuratezza della calibrazione. Specificatamente ci si riferisce al gap osservato tra le stime interne e i tassi di default esterni per le Istituzioni Finanziarie e i Paesi impattati dalla crisi del debito sovrano e al conseguente deterioramento del profilo di rischio per i paesi della zona EMU. Diversamente, per le Banche e i Paesi emergenti è stato rilevato un buon livello di allineamento tra PD stimate e dati empirici come illustrato nei seguenti grafici: 20 Le stima delle PD annuali di lungo periodo sono state estrapolate dalle serie storiche del Comulative Survival Rate riportate rispettivamente nei documenti: "Annual Project Finance Default and Recovery Study" Pubblicato da S&P nel novembre 2011, "Default and Recovery Rates for Project Finance Bank Loans, " Pubblicato da Moody's nel gennaio Alla data di analisi (Ottobre 2012) circa il 70% del portafoglio GPF di Gruppo possedeva un rating determinato con la nuova versione del modello. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO

201 Distribuzioni PD media Distribuzioni PD media >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Istituzioni Finanziarie Giugno 2012 Paesi Giugno % 1.8% 90% 3.0% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 1.6% 1.4% 1.2% 1.0% 0.8% 0.6% 0.4% 0.2% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 2.5% 2.0% 1.5% 1.0% 0.5% 0% Banche in paesi sviluppati Banche in paesi emergenti 0.0% 0% Paesi sviluppati Paesi emergenti 0.0% Distribuzioni PD esterna media PD interna media Distribuzioni PD esterna media PD interna media A fronte di quanto descritto sopra, per le Istituzioni Finanziarie, è stata pianificata un attività di revisione del modello entro fine anno; per i Paesi, tale revisione è stata finalizzata nel corso del 2012 ed è attualmente oggetto di convalida. In riferimento al modello LGD per le istituzioni finanziarie, le analisi di validazione condotte hanno confermato quanto già registrato negli anni precedenti, ovvero la notevole stabilità delle stime di perdita ottenute dal modello e il loro sostanziale allineamento ai benchmark esterni, dimostrandosi per altro capaci di discriminare efficacemente tra le banche nordamericane nelle quali il differente trattamento dei depositi alla clientela porta a valori di LGD mediamente più elevati e quelle di altre aree geografiche. Per quanto riguarda la LGD media per i Paesi, le stime sono risultate in linea con le evidenze dell ultima validazione e moderatamente inferiori rispetto ai valori riscontrati nella fase di sviluppo del modello. Tali valori quindi sono considerati nel complesso adeguati. 201

202 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 30 GIUGNO

203 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Tavola 8 Tecniche di attenuazione del rischio (CRM) Informativa qualitativa Il gruppo UniCredit, in coerenza con quanto stabilito dal documento Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali (Basilea II) in tema di tecniche di mitigazione del rischio di credito (di seguito CRM ), persegue il pieno soddisfacimento dei requisiti necessari per il riconoscimento, ai fini prudenziali, dei diversi strumenti in relazione agli approcci adottati (Standardizzato o IRB di base - F-IRB o IRB Avanzato - A-IRB). A tal fine sono stati effettuati interventi e portati a compimento specifici progetti volti all implementazione della normativa interna di Gruppo e all adeguamento dei processi e dei sistemi informativi. Tenuto conto della dislocazione territoriale del Gruppo in diversi Paesi, le implementazioni sono state eseguite nel rispetto degli ordinamenti locali e dei requisiti di Vigilanza dei Paesi di appartenenza delle singole Entità. Il Gruppo ha recepito i requisiti normativi in materia di CRM attraverso l emanazione di specifiche Linee Guida interne da parte della Capogruppo, redatte in conformità alle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circolare della Banca d'italia n. 263), alle Direttive Comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE e successivi aggiornamenti ed al documento "Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali " del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Tale normativa persegue diversi obiettivi: favorire la gestione ottimale delle garanzie; massimizzare l effetto di mitigazione delle garanzie reali e personali sui crediti in default; ottenere un impatto positivo sui requisiti patrimoniali di Gruppo, assicurando che le pratiche di CRM locali rispettino i requisiti minimi richiesti da Basilea II ; definire regole generali per l ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie reali e personali e dettagliare regole e requisiti specifici relativamente a determinate tipologie di garanzie. Le garanzie reali e personali possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi della capacità del debitore principale di far fronte alle proprie obbligazioni. Per tale ragione, le stesse sono oggetto di specifica valutazione all interno della proposta creditizia, unitamente alla più ampia analisi del merito creditizio e dell autonoma capacità di rimborso del debitore principale. Nella valutazione delle tecniche di CRM, il Gruppo attribuisce particolare rilevanza sia al requisito della certezza giuridica di tutte le garanzie reali e personali, sia alla loro congruità. Le Entità devono porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di: assicurare il rispetto dei requisiti contrattuali e legali, in modo tale che i contratti di garanzia siano giuridicamente opponibili secondo quanto previsto dal corpus giuridico ad essi applicabile; condurre sufficienti controlli di natura legale che avallino l effettiva opponibilità delle garanzie in tutte le giurisdizioni rilevanti e nei confronti di tutte le parti coinvolte. Le Entità devono, se necessario, ripetere detti controlli al fine di assicurare in via continuativa l opponibilità della garanzia per l'intera durata dell esposizione creditizia sottostante. D altro canto, l adeguatezza deve essere costantemente assicurata. Qualsiasi garanzia, a prescindere dalla tipologia, può essere definita congrua qualora risulti adeguata rispetto all entità ed all articolazione dell affidamento e, limitatamente alle garanzie personali, non sussistano rilevanti rischi in capo al garante. In linea generale, le regole operative ed i relativi processi sono particolarmente rigorosi, al fine di assicurare la perfezione formale e sostanziale della garanzia acquisita. Le singole Entità realizzano attività di assessment sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla conformità delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell ambito dei processi di validazione dei sistemi di rating interni, nonché in occasione delle attività connesse alla estensione progressiva dei sistemi avanzati alle diverse Entità del Gruppo. 203

204 Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e fuori bilancio con l indicazione della misura in cui il Gruppo ricorre alla compensazione In generale le compensazioni in bilancio di crediti reciproci tra l'ente creditizio e la sua controparte possono essere riconosciute come garanzie ammissibili, qualora siano giuridicamente valide ed opponibili in tutte le giurisdizioni rilevanti, anche nel caso di insolvenza o di fallimento della controparte, e soddisfino le seguenti condizioni operative: consentano la compensazione tra profitti e perdite sulle transazioni specificate nell accordo quadro, così che vi sia un unico ammontare netto dovuto da una parte all altra; soddisfino i requisiti minimi per il riconoscimento delle garanzie reali finanziarie (requisiti di valutazione e di monitoraggio). In linea generale le Entità del Gruppo possono utilizzare le compensazioni in bilancio solo se in grado di determinare in ogni momento il valore netto della posizione (vale a dire quali attività e passività della controparte rientrino nell accordo di compensazione), monitorando e controllando debiti, crediti e valore netto. Il Gruppo utilizza strumenti di compensazione principalmente su strumenti derivati, pronti contro termine e prestito titoli qualora le controparti siano, in genere, Istituzioni finanziarie. Il principale obiettivo è quello di ridurre l utilizzo delle linee di credito e avere benefici in termini di minor assorbimento di capitale attraverso gli accordi di copertura. A tal proposito, è stata emessa una policy dedicata ( Gestione del collaterale nelle operazioni derivate OTC, pronti contro termine e prestito di titoli ) avente lo scopo di definire un framework efficiente ed esaustivo nell ambito della gestione delle garanzie per salvaguardare la banca dall assumere rischi evitabili. L efficacia degli accordi di copertura sottoscritti con le specifiche controparti dipende dalla selezione di asset adeguati ad essere considerati ammissibili ai fini di mitigazione. Alcune tipologie di garanzie presentano un rischio intrinseco legato alla volatilità dei prezzi, la liquidità e al regolamento degli asset medesimi. Inoltre, il collaterale deve essere valutato anche sulla base del fornitore (rischio del double default). La citata policy dettaglia i criteri di ammissibilità sia per i derivati OTC sia per le transazioni di pronti contro termine e prestito titoli, e definisce anche gli standard minimi in termini di documentazione, richiedendo in generale accordi riconosciuti sul mercato quali ISDA Master Agreement, Global Master Repurchase Agreement o European Master Agreement. Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali Il gruppo UniCredit ha sviluppato un sistema di gestione delle garanzie reali al fine di assicurare un chiaro ed efficace processo di valutazione, monitoraggio e gestione di tutte le tipologie di garanzie finalizzate a mitigare il rischio di credito. La valutazione della garanzia reale è basata sul valore corrente di mercato o sul prezzo al quale il bene sottostante può essere ragionevolmente venduto (vale a dire il valore equo dello strumento finanziario acquisito in pegno o dell immobile posto a garanzia). In particolare, per gli strumenti finanziari, i metodi di valutazione dipendono dalla loro tipologia: titoli quotati su mercati di borsa ufficiali, sono valutati ai prezzi di mercato (nello specifico, si considera il prezzo della più recente seduta di borsa); titoli non quotati sui mercati di borsa ufficiali, sono valutati sulla base di stime coerenti del prezzo che tengano conto dei dati del mercato; quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), sono valutate al prezzo corrispondente al valore giornaliero pubblicato dalla società di gestione per singola quota. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

205 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Il prezzo di mercato dei valori oggetto di pegno, deve essere rettificato, con applicazione di adeguati scarti, in funzione sia della volatilità del mercato stesso sia di quella valutaria, in conformità a quanto disposto dai requisiti regolamentari. In particolare, se la garanzia è denominata in una valuta locale diversa da quella del credito garantito (disallineamento di valuta), deve essere applicato un ulteriore scarto. Anche i disallineamenti di scadenza devono essere considerati nell attività di valutazione della garanzia per tenere conto del minor valore della copertura. I modelli attualmente in uso nel Gruppo sono basati su scarti prudenziali sia predeterminati, sia stimati internamente. L approccio metodologico prevede che il valore della copertura sia stimato per singolo strumento finanziario in base al suo valore di mercato (c.d. mark to market) con applicazione di uno scarto che tenga conto della rischiosità intrinseca del medesimo in funzione dei differenti fattori (rischiosità dei corsi, periodo di detenzione e rischio di liquidità). Le principali Entità sono state dotate di uno strumento informatico per la rivalutazione automatica al valore di mercato degli strumenti finanziari acquisiti in pegno, garantendo in questo modo un monitoraggio costante della garanzia. Per quanto riguarda la valutazione delle garanzie immobiliari, sono stati definiti ed implementati specifici processi e procedure, al fine di assicurare la valutazione dell immobile da parte di un perito indipendente ad un valore non superiore a quello di mercato. Per le Entità operanti in Austria, Germania e Italia, le attività di monitoraggio e rivalutazione degli immobili sono gestite tramite sistemi automatici basati su metodi statistici che utilizzano database interni o forniti da info-provider esterni. Altre tipologie di garanzie reali (quali ad esempio il pegno su merci) sono soggette, in fase di valutazione, a specifici scarti prudenziali. L attività di monitoraggio dipende dalle caratteristiche della garanzia stessa. In generale, il pegno su merci viene gestito con la dovuta cautela. Descrizione delle principali tipologie di garanzie reali accettate dalle Entità del Gruppo Le garanzie reali assunte a supporto delle linee di credito erogate dalle Entità del Gruppo sono rappresentate da garanzie ipotecarie residenziali e commerciali (oltre il 75% della consistenza totale delle garanzie) e dal pegno su titoli di debito, azioni, quote di fondi comuni d investimento (circa il 10%). La parte rimanente è costituita da pegno su altri valori (es. merci) e altre garanzie reali (es. pegni su beni mobili registrati). Ai fini del relativo riconoscimento per la mitigazione del rischio tuttavia, rilevano il rispetto dei requisiti generali previsti dalla normativa di Vigilanza, e di quelli specifici per l approccio adottato ai fini del calcolo del requisito patrimoniale relativamente alla singola controparte/esposizione (Standardizzato, F-IRB, A- IRB), in conformità a quanto stabilito dall ordinamento giuridico del Paese di appartenenza. La Capogruppo fornisce specifiche linee guida per l ammissibilità di ciascuna tipologia di garanzia e di conseguenza ogni Entità è tenuta a definire la lista delle garanzie ammissibili, in conformità sia ai metodi ed alle procedure di Gruppo, sia alla normativa di Vigilanza locale ed alle peculiarità del sistema giuridico in essere nel Paese in cui opera. 205

206 Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati creditizi ed il loro merito di credito Le garanzie personali vengono acquisite quali elementi complementari ed accessori alla concessione del fido, per il quale l elemento di mitigazione del rischio è rappresentato dalla fonte di rientro sussidiaria. Esse rappresentano uno strumento particolarmente diffuso nell ambito del Gruppo, con caratteristiche differenziate nei diversi mercati di riferimento. In particolare, risultano particolarmente rilevanti nel mercato italiano le garanzie personali rilasciate da persone fisiche o da co-intestazioni di persone fisiche, che non vengono utilizzate ai fini di mitigazione del rischio. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre persone giuridiche (generalmente la casa madre o società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. A livello consolidato, le garanzie personali sono rilasciate da banche (circa il 16% della consistenza totale delle garanzie), da governi, banche centrali e altri enti pubblici (circa il 14%) e da altri soggetti (circa il 70%). In quest ultima categoria sono comprese le garanzie personali rilasciate da persone fisiche, la cui ammissibilità ai fini di mitigazione è funzione degli approcci adottati dalle singole Entità. Fornitori di protezione, ove la garanzia è rappresentata da derivati creditizi, sono quasi esclusivamente banche e controparti istituzionali. La fattispecie dei garanti ammissibili dipende dallo specifico approccio adottato da ciascuna Entità. In particolare, nell approccio Standardizzato esiste una lista ristretta di garanti ammissibili, di cui fanno parte Stati sovrani e banche centrali, enti del settore pubblico ed enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo, intermediari vigilati ed imprese non finanziarie con rating esterno attribuito da un ECAI riconosciuta, associato ad una classe della scala di valutazione del merito di credito non inferiore a 2. Nell approccio IRB-A, ai fini del riconoscimento nel calcolo dei requisiti patrimoniali delle garanzie personali, oltre al soddisfacimento dei requisiti minimi previsti, rileva anche che l entità sia in grado di effettuare la valutazione della qualità e del merito creditizio del garante al momento dell assunzione della protezione e per tutta la sua durata. Prima di acquisire una garanzia personale il garante/fornitore di protezione (o il venditore di protezione in caso di credit default swap ) deve essere valutato al fine di ponderarne la solvibilità ed il profilo di rischio. L effetto di copertura delle garanzie personali/derivati creditizi con finalità di garanzia dal rischio di credito dipende sostanzialmente dal merito creditizio del garante e, in fase di concessione, deve essere valutata anche sua capacità di rimborso. Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito nell ambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati Esiste rischio di concentrazione quando la maggior parte degli strumenti finanziari acquisiti a garanzia dal Gruppo (a livello di portafoglio) è rappresentata da una ristretta tipologia di garanzie reali, di strumenti di protezione, ovvero quando è prestata da una ristretta cerchia di specifici garanti (da intendersi sia come singolo nominativo sia come settore industriale di riferimento) o quando vi è sproporzione nei volumi di garanzie assunte. Tale concentrazione viene monitorata e controllata dai seguenti processi/meccanismi: in caso di garanzie personali/derivati creditizi è attribuito al garante/fornitore di protezione un debito potenziale (in termini di rischio indiretto). Nella fase di istruttoria del credito, in capo al garante viene posta una responsabilità aggiuntiva e sussidiaria il cui effetto si riflette sull esposizione complessiva ad esso riferita, calcolata e approvata in conformità al sistema di deleghe interno a ciascuna Entità; nel caso in cui il garante/fornitore di protezione, direttamente o indirettamente, sia una Banca centrale o uno Stato sovrano, deve essere attribuito uno specifico limite di credito. Se il garante è un soggetto estero, è necessario valutare, al caso, la definizione di un limite per il Paese di appartenenza. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

207 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Informativa quantitativa Tecniche di attenuazione del rischio - approccio standardizzato (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI VERSO GARANZIE REALI FINANZIARIE ALTRE GARANZIE GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI GARANZIE REALI FINANZIARIE ALTRE GARANZIE GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari vigilati Enti territoriali Enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico Banche multilaterali di sviluppo Organismi internazionali Imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni a breve termine verso imprese Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) Esposizioni garantite da immobili Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Altre esposizioni Totale

208 Tecniche di attenuazione del rischio del credito - solo metodo IRB base (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL GARANZIE REALI FINANZIARIE ALTRE GARANZIE GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI GARANZIE REALI FINANZIARIE ALTRE GARANZIE GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI Amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: Intermediari vigilati Enti pubblici e territoriali Altri Esposizioni verso o garantite da imprese: Finanziamenti specializzati PMI Altre imprese Esposizioni al dettaglio: Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni garantite da immobili residenziali: Persone fisiche Esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI Altre esposizioni al dettaglio: Persone fisiche Crediti commerciali acquistati - Rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: Esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Esposizioni in strumenti di capitale: Metodo PD/LGD: attività di rischio Metodo della ponderazione semplice: attività di rischio Metodo dei modelli interni: attività di rischio Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

209 209 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8

210 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

211 Tavola 9 Rischio di controparte Informativa qualitativa >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Il Rischio creditizio di controparte (CCR) è definito come il rischio che una controparte di un operazione in derivati sia insolvente prima della scadenza dell operazione e, quindi, non sarà in grado di effettuare i pagamenti correnti e futuri richiesti dal contratto. Il CCR si differenzia dai tradizionali rischi creditizi poiché il valore di un contratto di operazioni in derivati ad una data futura è incerto (pertanto c è un livello di incertezza nell ambito di un pre-definito intervallo di confidenza nella quantificazione dell ammontare dell esposizione) ed il CCR è bilaterale, l esposizione che UniCredit ha verso una controparte può essere positivo o negativo in relazione all evoluzione del mercato. Il Gruppo UniCredit è esposto al rischio di credito di controparte quando effettua operazioni in derivati Over-The-Counter (OTC), operazioni di finanziamento con compra/vendita di titoli, operazioni sul mercato monetario, anche a lungo termine, e operazioni in contratti in derivati quotati in cui la Banca opera come Broker/Clearing in relazione allo scambio. Principi di Governance del Rischi di Credito di Controparte Al fine di definire metodologie, regolamentazioni interne e processi per la gestione del Rischio di Credito di Controparte in coerenza con le istruzioni dell Organo di Vigilanza italiano, sono stati sviluppati i seguenti principi generali: la definizione e l architettura della gestione del Rischio di Credito di Controparte è di responsabilità della funzione di Group Trading Risks della Capogruppo. La supervisione ed il controllo del CCR coinvolge il Consiglio di Amministrazione, i competenti organi di governo di ciascuna Legal Entity, le funzioni di Business, le competenti funzioni di Credit Risk e tutti i corrispondenti dipartimenti che sono coinvolti durante il ciclo di vita di un operazione in derivati che crea rischi creditizi di controparte; è stata istituita una funzione indipendente per il controllo del CCR, con una dotazione sufficiente di risorse ed adeguate strutture in ciascuna rilevante Legal Entity. La funzione indipendente di controllo di CCR interagisce con le strutture che effettuano attività di negoziazione in derivati OTC e SFT per assicurare che il CCR sia gestito dall inizio fino alla scadenza di un operazione, in linea con le linee guida di Gruppo, le strategie ed il risk appetite; la gestione del CCR deve essere allineata con i processi di Gruppo di analisi creditizia delle controparti, i limiti interni di credito e di trading e deve essere incorporata all interno delle esistenti regolamentazioni, processi e reporting di Group Risk Management; un rigoroso ed esauriente programma di stress testing considererà specifici scenari sia per il Gruppo sia per le Legal Entity basato sul risultato dei modelli interni del CCR. I risultati del programma di stress testing saranno inclusi nell ICAAP Program di UniCredit ed incorporati nel processo di Gruppo di gestione dei rischi di credito; in ciascuna competente Legal Entity esiste un processo robusto per assicurare l individuazione e l analisi dei rischi Wrong Way generali e specifici generati da operazioni in derivati OTC o da SFT. 211

212 Modalità di gestione e monitoraggio del rischio Il Rischio di Credito di Controparte è disciplinato nell ambito del processo di gestione dei rischi di credito del Gruppo UniCredit. I Credit Officer designati assegnano i limiti massimi per le esposizioni al rischio di credito di controparte nella rispettiva Legal Entity. Nel Gruppo UniCredit vengono applicati standard, politiche e istruzioni coerenti. La Capogruppo emette un parere creditizio non vincolante (non binding credit opinion - NBCO) alle Entità del Gruppo, nel caso in cui il risk appetite richiesto vada oltre una certa soglia predeterminata. Sono fissati specifici limiti interni per monitorare i seguenti rischi: Pre-settlement il Costo di sostituzione di tutti i contratti in essere con una controparte nel caso in cui sia in default prima della data contrattuale di regolamento; Settlement la massima esposizione intraday derivante da differenze temporali nell esecuzione dei pagamenti (es. nozionale), causata principalmente dalle differenze di fuso orario nelle operazioni in valuta; Mercato Monetario Limiti a breve termine per finalità di raccolta e impiego, soprattutto per la gestione delle differenze di liquidità a breve termine. UniCredit utilizza una combinazione di tecniche di simulazione e di "fattori di conversione" che sono applicati per determinare l'esposizione creditizia di controparte per ogni operazione in base alla tipologia di prodotto, alla durata e al livello di collateralizzazione (gli effetti di compensazione e margining sono presi in considerazione nel calcolo dell esposizione CCR in casi di presenza di accordi di compensazione giuridicamente applicabili). La misura di rischio scelta dal Gruppo per definire le linee di credito Presettlement è rappresentata dall esposizione futura potenziale (potential future exposure), definita come l'esposizione peggiore che il Gruppo può avere in un certo momento nel futuro, ad un certo livello di confidenza. Nel Gruppo i rischi creditizi di Controparte sono gestiti e monitorati quotidianamente da unità di Risk Management indipendenti. La parte principale del processo di controllo del rischio di controparte è la gestione giornaliera delle esposizioni e degli sconfinamenti (overdraft). L esposizione al rischio di credito di controparte viene confrontata con i limiti rilevanti e i casi di sconfini vengono gestiti secondo il processo di Gruppo per Gestione di Rischi (a livello di singola entità del Gruppo). Il processo di controllo comprende sia gli sconfini individuati durante il controllo delle esposizioni overnight sia gli sconfini risultanti da operazioni intraday, basati su un approssimazione dell esposizione intraday. Le Group Credit Risk policies disciplinano la governance dei processi di controllo e ciascuna competente Legal Entity ha approvato regole interne che definiscono i ruoli, gli attori (controllori dei rischi, unità di business, funzionari creditizi responsabili per la valutazione creditizia della Controparte) ed i possibili processi di escalation. I modelli interni che calcolano l esposizione pre-settlement giornaliera producono le misure che saranno utilizzate nel calcolo del Patrimonio di Vigilanza, processo per il quale UniCredit ha chiesto approvazione da parte degli Organi di Vigilanza. Gli stessi modelli interni producono simulazioni stressed che saranno utilizzate nel processo ICAAP e forniscono al risk management analisi a livello di controparti, paesi e settori di mercato ed identificano potenziali rischi di tipo General Wrong Way nel portafoglio. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

213 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Mitigazione del rischio UniCredit mitiga i rischi di credito di controparte in operazione con derivati attraverso il ricorso a controparti centrali (Central Counterparties - CCPs), tecniche di compensazione (netting) e di collateralizzazione. Il netting consente l aggregazione e la compensazione di transazioni in derivati con valore Mark-to Market positivo e negativo con la stessa controparte, riducendo cosi l esposizione in casi di default di una delle controparti. Una specifica regolamentazione a livello di Gruppo stabilisce che tutti gli accordi di compensazione debbano essere documentati in forma scritta attraverso un accordo quadro (Master Agreement) giuridicamente vincolante. L'applicazione e l'applicabilità di tali accordi di compensazione viene monitorata su base continuativa dall Ufficio Legale incaricato. Tra le posizioni a livello di Entità non viene effettuata alcuna ulteriore compensazione in quanto non consentita dalla legge e, inoltre, non sarebbe coperta dagli accordi quadro bilaterali sottostanti. Potrebbero essere richiesti accordi per la costituzione di garanzie collaterali (se legalmente applicabili nella giurisdizione), in funzione del merito creditizio della controparte e della natura della transazione. Come regola generale, derivati su cambi, su tassi di interesse, su titoli azionari, su materie prime, derivati creditizi, le EU-emissions-allowance transactions, derivati sul clima e altre importanti operazioni in derivati OTC possono essere collateralizzate attraverso un accordo che preveda la prestazione di garanzie collaterali. È definita a livello di Gruppo una specifica policy per la gestione delle garanzie collaterali per operazioni in derivati OTC e per le operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, approvata nel 2012 dai comitati crediti nel Gruppo. Questa definisce i ruoli e le responsabilità delle strutture coinvolte sia a livello di Capogruppo sia di singola Entità. Detta regolamentazione definisce i criteri di ammissibilità (anche tipi di garanzie pre-approvati, garanzie che richiedono approvazione specifica e garanzie non accettabili), assicurando che la garanzia collaterale concordata presenti le seguenti caratteristiche, quali la trasparenza dei prezzi, il livello di liquidità, esecutività, l'indipendenza e l'idoneità ai fini regolamentari e definisce i parametri per quanto concerne gli aspetti della correlazione e della concentrazione dei rischi. È necessario distinguere i criteri di idoneità delle garanzie collaterali per le operazioni in derivati OTC e delle operazioni di Reverse Repo/Secutity Lending Transactions, in quanto le garanzie collaterali per i derivati OTC devono avere una qualità creditizia più elevata, data la natura potenzialmente più lunga della transazione e l'incapacità di modificare i criteri di idoneità con un accordo CSA già firmato. Le garanzie collaterali per le operazioni di Reverse Repo/Secutity Lending Transactions possono essere di gamma più ampia, data la durata generalmente più breve delle operazioni. Le garanzie collaterali non per cassa accettate per mitigare le esposizioni in derivati OTC sono soggette ad un margine addizionale ( haircut ); le garanzie collaterali vengono adeguatamente valutate e selezionate e i margini addizionali sono definiti sulla base del grado di liquidità e di volatilità del prezzo del titolo sottostante e riflettono il fatto che la garanzia possa diminuire di valore nel periodo compreso tra la data in cui la garanzia collaterale viene richiesta e la data di liquidazione della stessa. Una struttura indipendente di gestione delle garanzie collaterali segue il processo di collateralizzazione; tale processo comprende la costituzione in pegno e la ricezione delle garanzie collaterali, effettuando la riconciliazione delle richieste di alimentazione del margine effettuate e/o non evase. Il processo di gestione delle garanzie è strettamente allineato con la strategia di raccolta a breve e lungo termine delle Banca (sia al livello di entità giuridica, sia al livello di gruppo). Un altra policy di Gruppo definisce la re-hypothecation (l uso delle garanzie ricevute come garanzia dei propri debiti) di garanzie per assicurare prudenza e minimizzare i problemi di liquidità. Esigenze intra-day di collateralizzazione, oltre una specifica soglia, vengono immediatamente segnalate all unità che gestisce il funding a breve termine della banca. Ove possibile, UniCredit fa ricorso a CCP per mitigare il rischi creditizio di controparte per derivati OTC. Una CCP, agendo come intermediario di un derivato OTC, elimina il rischio di controparte di una transazione, lasciando la necessità per UniCredit di gestire il rischio di mercato. 213

214 Wrong way risk Il Wrong-way risk si presenta quando i fattori di rischio che determinano l esposizione in derivati verso una controparte sono positivamente correlati con il merito creditizio della medesima; pertanto, un aumento dell esposizione in termini di mark-to-market (MtM) comporta, al tempo stesso, un incremento della rischiosità della controparte. Il Wrong-Way Risk, può essere classificato nelle seguenti tipologie: Wrong-Way Risk generico: si verifica quando la probabilità di insolvenza della controparte è positivamente correlata con fattori generali di rischio di mercato, ad esempio: una controparte residente in un mercato emergente che è chiamata a pagare in una valuta forte nello stesso tempo quando la moneta nazionale è svalutata. La svalutazione della valuta nazionale probabilmente ha un impatto negativo sulle condizioni di funzionamento del mercato interno. Wrong-Way Risk specifico: si verifica quando l esposizione della transazione è correlata con il merito creditizio della controparte. Più spesso questo tipo di correlazione è visto dove c'è forte relazione economica/di proprietà tra le garanzie e la controparte. Ad esempio, l acquisto di uno strumento per la copertura dal rischio creditizio di una controparte che è strettamente connessa con la controparte dello strumento stesso (CDS o Total Return Swap). UniCredit utilizza una serie di procedure per garantire il controllo ed il monitoraggio del Wrong-Way Risk, tra queste vi è lo stress testing usando l esposizione calcolata secondo i modelli interni per identificare casi di potenziale WWR generico e la richiesta per ciascuna Entità di ottenere una preventiva approvazione prima di assumere impegni per operazioni che presentino caratteristiche di Wrong-Way Risk specifico. Le linee guida per la gestione e il monitoraggio del wrong-way risk sono stabilite nelle policy di Gruppo - Specific Wrong Way Risk, General Wrong Way Risk e Collateral Management, tutte approvate nel 2012 dai comitati crediti competenti. In generale, titoli emessi dalla controparte di un operazione, o da soggetti strettamente collegati ad essa, non devono essere accettati come garanzia collaterale ed, inoltre, un aumento del valore di mercato di una operazione in derivati non deve essere correlato con una diminuzione del valore di mercato della garanzia collaterale. Viene stabilito, inoltre, che prima di concludere una transazione che presenti caratteristiche di Wrong-way risk, deve essere richiesta alla specifica funzione di Risk Management una pre-approvazione alla negoziazione, indipendentemente dalla disponibilità di linee di credito approvate. I controlli sopraelencati sono rafforzati attraverso limiti a livello di Paese e Cross-Border, limiti di VaR per il rischio di mercato per le valute e stress test trimestrali per misurare gli effetti sulle esposizioni derivanti dalle variazioni dei tassi di cambio e di interesse Lo stesso approccio vale per i Loan Equivalent Derivatives per i quali una specifica pre-approvazione deve essere richiesta prima che queste operazioni vengano concluse. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

215 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Impatti in caso di riduzione del merito di credito Vengono effettuati reports mensili per misurare l'impatto in termini di addizionali garanzie collaterali che la banca dovrebbe fornire in caso di downgrade del suo rating creditizio. A tal fine vengono presi in considerazione i rating forniti da tutte le principali agenzie di rating. I controlli vengono effettuati a livello di singola Entità. Viene effettuata, inoltre, un attività di reportistica, a livello consolidato, per consentire la valutazione dell'impatto a livello di Gruppo. Le operazioni ed i gruppi di prodotti che hanno il maggiore impatto sono i seguenti: le società veicolo di finanziamento appositamente costituite, le operazioni in scadenza, le operazioni in derivati OTC - il cui rating è indipendente dagli importi e dalle soglie - e le operazioni speciali di prestito (sia con controparti commerciali che con controparti sovra-nazionali). Allo stesso modo, sono previste procedure per il monitoraggio dei downgrade delle controparti; ciò al fine di consentire alla Banca di adottare adeguate misure in relazione al verificarsi di eventi di estinzione anticipata, previsti nelle clausole dei contratti, che potrebbero essere azionati. 215

216 Informativa quantitativa Rischio di controparte - garanzie reali detenute (migliaia di ) RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE VALORE EAD AL VALORE EAD AL Approccio standardizzato - contratti derivati operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Rischio di controparte RISCHIO DI CONTROPARTE Approccio standardizzato - contratti derivati - operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - compensazione tra prodotti diversi Approcci IRB - contratti derivati - operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - compensazione tra prodotti diversi (migliaia di ) VALORE EAD AL VALORE PONDERATO AL VALORE EAD AL VALORE PONDERATO AL Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Titoli di capitale e indici azionari a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Valute e oro a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Merci Altri sottostanti Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

217 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo - Di copertura (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Titoli di capitale e indici azionari a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Valute e oro a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Merci Altri sottostanti Totale Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo - Altri derivati (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Titoli di capitale e indici azionari a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Valute e oro a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Merci Altri sottostanti Totale

218 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti (migliaia di ) FAIR VALUE POSITIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

219 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti (migliaia di ) FAIR VALUE NEGATIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - Altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale

220 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI 1) Titoli di debito e tassi d'interesse - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

221 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo

222 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

223 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo (migliaia di ) PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA PORTAFOGLIO BANCARIO CATEGORIE DI OPERAZIONI 1. Acquisti di protezione SU UN SINGOLO SOGGETTO SU PIU' SOGGETTI (BASKET) SU UN SINGOLO SOGGETTO SU PIU' SOGGETTI (BASKET) a) Credit default products b) Credit spread products c) Total rate of return swap d) Altri Consistenze al Consistenze al Vendite di protezione a) Credit default products b) Credit spread products c) Total rate of return swap d) Altri Consistenze al Consistenze al Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti (migliaia di ) FAIR VALUE POSITIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Credit default products b) Credit spread products c) Total rate of return swap d) Altri B. Portafoglio bancario a) Credit default products b) Credit spread products - - c) Total rate of return swap - - d) Altri - - Totale

224 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti (migliaia di ) FAIR VALUE NEGATIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Credit default products b) Credit spread products c) Total rate of return swap d) Altri B. Portafoglio bancario a) Credit default products b) Credit spread products - - c) Total rate of return swap - - d) Altri Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

225 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE Negoziazione di vigilanza 1) Acquisto protezione GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Vendita protezione - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura Portafoglio bancario 1) Acquisto di protezione - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Vendita di protezione - valore nozionale fair value positivo fair value negativo Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI Negoziazione di vigilanza 1) Acquisto protezione - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Vendita protezione - - valore nozionale fair value positivo fair value negativo Portafoglio bancario - 1) Acquisto di protezione - - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Vendita di protezione - - valore nozionale fair value positivo fair value negativo

226 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti (migliaia di ) CONSISTENZE AL ) Accordi bilaterali derivati finanziari GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - fair value positivo fair value negativo esposizione futura rischio di controparte netto ) Accordi bilaterali derivati creditizi - fair value positivo fair value negativo esposizione futura rischio di controparte netto ) Accordi Cross product - fair value positivo fair value negativo esposizione futura rischio di controparte netto TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

227 227 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9

228 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

229 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Tavola 10 Operazioni di cartolarizzazione Informativa qualitativa Nell ambito delle attività di cartolarizzazione il Gruppo opera sia come originator (cedente), sia come sponsor (promotore) ed investitore secondo le definizioni previste da Basilea II e recepite dalla Circolare 263 della Banca d Italia Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche del 27 dicembre Il Gruppo come originator L attività del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale a società veicolo costituite nella forma di società per la cartolarizzazione di crediti ex lege 130/99 oppure secondo analoghe strutture di diritto estero. La società cessionaria finanzia l acquisto dei portafogli attraverso l emissione di titoli differenziati in termini di subordinazione (seniority), retrocedendo al Gruppo l ammontare incassato. Il rendimento, nonché il rimborso, dei titoli emessi dalla società cessionaria è quindi dipendente, in via principale, dai flussi di cassa del portafoglio oggetto di cessione. A ulteriore garanzia dei sottoscrittori le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto creditizio, quali finanziamenti a esigibilità limitata, garanzie finanziarie, lettere di credito, overcollateralisation, ecc. Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti: creazione di titoli consegnabili a garanzia di pronti contro termine presso la Banca d Italia e la Banca Centrale Europea (counterbalancing capacity); riduzione del costo del funding connesso alla possibilità di emettere titoli dotati di rating superiori e, quindi, ad un tasso inferiore rispetto alle ordinarie emissioni senior; liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che, riducendo il livello di rischio di credito sostenuto, consentono di ridurre i requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole vigenti. In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono l effettiva cessione del portafoglio crediti alla società veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica che prevedono, attraverso la stipula di contratti di credit default swap, garanzie finanziarie o per cassa l acquisto di protezione su tutto o parte del rischio di credito sottostante al portafoglio crediti. Il ricorso a queste tipologie di operazioni è comunque limitato. In proposito si segnala che l ammontare di finanziamenti oggetto di cartolarizzazione 22, al netto delle operazioni per le quali il Gruppo ha acquistato la totalità delle passività emesse dai veicoli (c.d. auto-cartolarizzazioni), è pari al 2,22% del portafoglio crediti del Gruppo al 31 dicembre Le operazioni di auto-cartolarizzazione, a loro volta, rappresentano il 3,64% del portafoglio crediti. Dal 2008, inoltre, è in essere un programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) ai sensi della citata legge italiana 130/99, in base al quale sono stati ceduti ad una SPE, appositamente costituita ed inclusa nel gruppo bancario, mutui residenziali ipotecari a garanzia del programma citato. In tale ambito sono state emesse diciassette tranche di OBG per un ammontare complessivo di milioni di euro, di cui milioni ritenuti all interno del Gruppo. 22 Ci si riferisce all ammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dall attivo di bilancio. 229

230 Inoltre che, allo scopo di creare counterbalancing capacity, nel 2012 UniCredit S.p.A. ha avviato un nuovo programma di Obbligazioni Bancarie Garantite ( Nuovo Programma OBG ), non dotato di alcun rating specifico ed avente come sottostante mutui residenziali ipotecari, mutui ipotecari commerciali e mutui erogati a o garantiti da Amministrazioni Pubbliche. La struttura contrattuale e di controllo e le controparti di tale programma ricalcano il programma pre-esistente, ad eccezione dei riferimenti alle Agenzie di Rating e dell utilizzo di un nuovo Special Purpose Vehicle, UniCredit OBG S.r.L.. Nell ambito di tale Nuovo Programma OBG, nel 2012 sono avvenute cessioni di mutui residenziali a privati correlate a 16 emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite per un ammontare complessivo pari a milioni, interamente ritenuti all interno del Gruppo. Al 31 dicembre 2012 risultano altresì in essere analoghe Obbligazioni Bancarie Garantite ai sensi della legislazione tedesca ed austriaca (Pfandbriefe) per un valore di bilancio di , di cui garantite da mutui ipotecari e garantite da crediti verso il settore pubblico. Politiche contabili - Derecognition Secondo IAS 39, derecognition è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un attività finanziaria rilevata precedentemente. Le condizioni per l integrale cancellazione di un attività finanziaria sono l estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad una controparte esterna al Gruppo dei diritti all incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività. I diritti all incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through): non sussiste l obbligo da parte del Gruppo a corrispondere importi non incassati dall attività originaria; è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari; il Gruppo è obbligato a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari che incassa e non ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo. Inoltre, l eliminazione di un attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti (true sale). In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività. Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività. Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli. Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo mantiene sempre la prima perdita sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga, fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto creditizio, come sopra specificato. Tale operatività consente al Gruppo di beneficiare della parte del rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli senior e mezzanine. Il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dell associato rendimento, determina la ritenzione della maggior parte dei rischi e dei rendimenti del portafoglio ceduto. Conseguentemente dette operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza procedere né alla rilevazione di utili da cessione né alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

231 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Anche nel caso di operazioni di cartolarizzazione sintetica, il portafoglio crediti a fronte del quale si è acquistata protezione non è oggetto di cancellazione dal bilancio. Si procede, invece, alla rilevazione dei derivati di copertura e delle altre eventuali interessenze acquisite. In questo contesto i derivati di credito, nei quali è previsto che l emittente effettui dei pagamenti prestabiliti al fine di risarcire l assicurato di una perdita effettiva subita per inadempienza di un determinato debitore al pagamento dovuto alla scadenza prevista di uno strumento di debito, sono classificati fra le garanzie finanziarie acquistate. Conseguentemente gli effetti di mitigazione del rischio di credito, associati all'acquisto di protezione, sono considerati nell'ambito della valutazione dei crediti sottostanti. Eventuali premi pagati per l'acquisto di protezione sono classificati fra le altre attività ed oggetto di ammortamento a conto economico lungo la vita del contratto. Le eventuali interessenze acquistate sono attività finanziarie classificate in uno dei portafogli previsti dal principio contabile internazionale applicabile, in funzione delle caratteristiche contrattuali e dell'intento per il quale sono acquisite. Tali attività sono quindi oggetto di valutazione in funzione del portafoglio di appartenenza, sulla base della performance del portafoglio sottostante e tenendo conto del tranching delle stesse. I contratti di supporto di credito (c.d. credit enhancement), in aggiunta alle tranches più subordinate di ogni cartolarizzazione, possono essere costituiti anche da prestiti subordinati o prezzi di acquisto differito (deferred purchase price DPP). Il valore di tali strumenti, in caso di cartolarizzazioni tradizionali, è esposto in diminuzione del valore delle passività associate ad attività cedute ma non cancellate dal bilancio, mentre in caso di cartolarizzazioni sintetiche, i contratti di supporto di credito sono rilevati fra le attività finanziarie e valutati coerentemente al portafoglio di appartenenza. Eccezione a queste regole generali è costituita dalle operazioni per le quali il Gruppo, pur mantenendo la maggior parte dei rischi e rendimenti del portafoglio sottostante, ha proceduto alla cancellazione dal bilancio poiché antecedenti al 1 gennaio Infatti, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è, per le stesse, utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente al 1 gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali che sintetiche e, separatamente, le auto-cartolarizzazioni originate da società del Gruppo in essere al 31 dicembre

232 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: UNIONFIDI Tranche Covered Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: UniCredit S.p.A. Liberazione Capitale Regolamentare e trasferimento del rischio di credito Crediti a scadenza verso clientela Small and Medium Enterprises, in prevalenza chirografari in bonis 15/07/ cash collateral Unionfidi - - Altre forme di Credit Enhancements: - ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Roma S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: TREVI FINANCE TREVI FINANCE 2 Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tradizionale Banca di Roma S.p.A Funding Tradizionale Banca di Roma S.p.A. 89%, Mediocredito di Roma S.p.A. 11% Funding Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: non performing credito finalizzato non performing credito finalizzato Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: crediti ordinari - mutui fondiari crediti ordinari - mutui fondiari 21/07/ /04/2000 Rimborso titoli mezzanine C1 e C2 in circolazione Rimborso titoli mezzanine in circolazione - - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

233 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Roma S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: TREVI FINANCE 3 Tradizionale Banca di Roma S.p.A. 92,2%, Mediocredito Centrale S.p.A. 5,2% Leasing Roma S.p.A. 2,6% ENTASI Tradizionale Banca di Roma S.p.A Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: non performing credito finalizzato Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Rimborso titoli mezzanine in circolazione Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Funding crediti ordinari - mutui fondiari Funding Collateralised bond obligation titoli di Trevi Finance 3 classi C1 e C2 25/05/ /06/ Impegno da parte di UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A), in caso di eventi che diano diritto al rimborso anticipato dei titoili emessi, al riacquisto delle notes di Trevi Finance 3 a condizioni tali da permettere il rimborso dei titoli Entasi. Analogo impegno sussiste in caso di esercizio dell'opzione Come indicato in tabella, le attività sottostanti della cartolarizzazione Entasi sono i titoli classe C1 e C2 della cartolarizzazione Trevi Finance 3. I sottostanti di quest ultima, così come quelli di Trevi Finance e Trevi Finance 2, sono costituiti da attività deteriorate cancellate dai bilanci degli originator poiché, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente al 1 gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Roma S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: CAESAR FINANCE Tradizionale Banca di Roma S.p.A Funding Collateralised bond obligation in bonis 5/11/

234 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Cordusio RMBS UCFin - SERIE 2006 (ex Cordusio RMBS 3 - UBCasa 1) Tradizionale UniCredit Banca per la Casa S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Portafoglio mutui ipotecari residenziali In bonis 16/11/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell importo di 14,976 milioni di euro che a fine esercizio risulta interamente rimborsato. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A., ex UniCredit Banca S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Cordusio RMBS Securitisation - Serie 2007 Cordusio RMBS Securitisation - Serie 2006 Cordusio RMBS (ex Cordusio RMBS 2) Tipologia di operazione: Tradizionale Tradizionale Tradizionale Originator: UniCredit Banca S.p.A. UniCredit Banca S.p.A. UniCredit Banca S.p.A. Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari su immobili residenziali Qualità delle attività cartolarizzate: In bonis In bonis In bonis Data del closing: 22/05/ /07/ /05/2005 Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell importo di 6,253 milioni di euro che a fine esigibiltà limitata dell importo di 6,361 milioni di euro che a fine esigibiltà limitata dell importo di 6,127 milioni di euro che a fine esercizio risulta interamente rimborsato. esercizio risulta interamente rimborsato. esercizio risulta interamente rimborsato. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A., ex Banca di Roma S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: CAPITAL MORTGAGE Tradizionale Banca di Roma S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Mutui ipotecari su immobili residenziali In bonis 14/05/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 37,19 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A., ex FinecoBank S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: F-E Mortgages 2005 F-E Mortgages Series Heliconus Tipologia di operazione: Tradizionale Tradizionale Tradizionale Originator: FinecoBank S.p.A. Fin-eco Banca ICQ S.p.A. Fin-eco Banca ICQ S.p.A. Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari Qualità delle attività cartolarizzate: In bonis In bonis In bonis Data del closing: 06/04/ /11/ /11/2002 Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: - la linea di credito rilasciata per 20 milioni di euro da UniCredit La linea di credito rilasciata per 10,220 milioni di euro da S.p.A., congiuntamente a Royal Bank of Scotland Plc, è stata UniCredit S.p.A. è stata estinta. estinta. Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad - - esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 15,431 milioni di euro che a fine esercizio risulta rimborsato in quota capitale per 8,763 milioni di euro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

235 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit Leasing S.p.A (ex LOCAT S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Locat SV - Serie 2006 Locat SV - Serie 2005 (ex Locat Securitisation Vehicle 3) Locat S.p.A. Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. Locat Securitisation Vehicle 2 S.r.l. Tradizionale Tradizionale Tradizionale Locat S.p.A. Locat S.p.A. Liberalizzazione di Capitale Regolamentare / Funding Liberazione di Capitale Regolamentare / Funding Liberazione di Capitale Regolamentare / Funding Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: in bonis 14/11/2006 in bonis 14/10/2005 in bonis 29/09/2004 Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: ORIGINATOR: Fineco Leasing S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: F-E Gold Tradizionale Fineco Leasing S.p.A. Funding Crediti derivanti da contratti di leasing aventi ad oggetto il godimento di immobili (65,9%), autoveicoli (26,7%) e beni strumentali (7,4%). F-E Green Tradizionale Fineco Leasing S.p.A. Funding Crediti derivanti da contratti di leasing aventi ad oggetto il godimento di immobili (63,84%), autoveicoli (27,04%) e beni strumentali (9,12%). in bonis in bonis 31/05/ /06/ Garanzia Fondo Europeo per gli Investimenti su tranche B pari a 108,5 milioni di euro Fineco Leasing SpA ha erogato alla Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibilità Società Veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 31,6 limitata (con funzione di Equity) di 45,7 milioni di euro, a fine esercizio 2012 milioni di euro, a fine esercizio 2012 l'importo della quota capitale è pari a 15,3 l'importo della quota capitale è pari a 10,9 milioni di euro. milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Geldilux-TS-2011 Traditional UniCredit Bank AG Capital Relief / Funding EURO Loans Performing 20/12/ Altre forme di Credit Enhancements:

236 ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Geldilux-PP-2011 Traditional UniCredit Bank AG Funding EURO Loans Performing 16/12/ ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Geldilux-TS-2010 Traditional UniCredit Bank AG Capital Relief / Funding EURO Loans Performing 30/09/ ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Building Comfort 2008 Synthetic Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG Capital Relief Private Mortgage Loans Performing 30/09/ Synthetic Excess Spread TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

237 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit Bank AG - UniCredit Bank Austria AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: EuroConnect SME 2008 EuroConnect Issuer SME 2007 Synthetic Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (67,9%), UniCredit Bank Austria AG (32,1%) Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration risks Corporate SME Loans Performing 30/09/ /12/ Synthetic Excess Spread + Reserve Ledger Synthetic Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (66,09%) - Bank Austria Creditanstalt AG (33,91%) Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration risks Corporate SME loans Performing Synthetic Excess Spread + Reserve Ledger ORIGINATOR: UniCredit Bulbank AD NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: EIF JEREMIE Synthetic - First loss Portfolio Guarantees UniCredit Bulbank AD Capital Relief and risk transfer Highly diversified and granular pool of UnCredit Bulabank's SME loans. Performing 15/08/ Altre forme di Credit Enhancements: - - cash collateral EIF - - ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: IMPRESA ONE Tradizionale UniCredit S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Portafoglio finanziamenti imprese In bonis 21/10/ UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra ha erogato alla Società Veicolo due mutui ad esigibiltà limitata dell'importo di 232,3 milioni di euro e 190 milioni di euro. 237

238 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: CONSUMER ONE Tradizionale UniCredit S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Prestiti personali In bonis 29/07/ UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra ha erogato alla Società Veicolo due mutui ad esigibiltà limitata dell'importo di 420 milioni di euro (a fine esercizio l'importo della quota capitale rimborsato è pari a 123,53 milioni di euro) e di 5 milioni di euro (a fine esercizio l'importo della quota capitale rimborsato è pari a 2 milioni di euro). UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra nel maggio 2012 ha inoltre erogato un nuovo mutuo ad esigibilità limitata di 102,16 milioni di euro (a fine esercizio l'importo della quota capitale rimborsato è pari a 2 milioni euro). ORIGINATOR : UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A., ex Bipop Carire Società per Azioni) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: BIPCA Cordusio RMBS Tradizionale Bipop Carire, Società per Azioni Funding / Counterbalancing capacity Mutui ipotecari su immobili residenziali In bonis 17/12/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell importo di 9,514 milioni di euro che a fine esercizio risulta rimborsato in quota capitale per 1,5 milioni di euro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

239 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit Leasing S.p.A (ex LOCAT S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Locat SV - Serie 2011 Tradizionale UniCredit Leasing S.p.A. (ex Locat S.p.A.) Funding / Counterbalancing capacity Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. in bonis 11/02/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad esigibilità limitata dell'importo di 252 milioni di euro. ORIGINATOR: Fineco Leasing S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: F-E RED Tradizionale Fineco Leasing S.p.A. Funding Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali, immobiliari ed imbarcazioni di vario genere. in bonis 06/03/ Al closing, Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di equity) di 161 milioni di euro. Detto importo è stato incrementato nel corso del 2011 ed a fine esercizio il prestito subordinato vale complessivamente 170,9 milioni di euro. 239

240 ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Rosenkavalier 2008 Traditional Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG Liquidity large Corporate and SME corporate loans and mortgage loans Performing 12/12/ of w hich already securitised in synthetic transaction: BUILDING COMFORT ,15 EUROCONNECT SME ,74 EUROCONNECT SME , Il Gruppo come sponsor Il Gruppo è inoltre attivo come sponsor di società veicolo che emettono commercial paper (cosiddetti Asset Backed Commercial Paper Conduits) costituiti al fine di consentire alla clientela l accesso al mercato delle cartolarizzazioni (Multi seller Customer conduits). A partire dal dicembre 2007 tali società veicolo, pur non rientranti nel gruppo bancario, sono oggetto di consolidamento ai fini di bilancio. L operatività in Customer conduits prevede la costituzione e la gestione di società veicolo bankruptcy remote, ossia indipendenti da eventuali difficoltà finanziarie dell originator, che acquistano in via diretta o indiretta portafogli crediti originati da società terze esterne al Gruppo. I portafogli crediti sottostanti le transazioni non sono acquistati direttamente dai conduits costituiti dal Gruppo bensì da Società veicolo di secondo livello (c.d. purchase companies) a loro volta integralmente finanziate dai conduits attraverso l emissione di commercial paper e Medium Term Notes (MTN). Le transazioni descritte sono poste in essere principalmente al fine di consentire alla clientela l accesso al mercato delle cartolarizzazioni e, quindi, di beneficiare di un costo del funding inferiore a quello da essi conseguibile mediante raccolta diretta. L operatività in Arbitrage conduits, chiusa durante il 2011, prevedeva la costituzione e la gestione di società veicolo che acquistano corporate bonds ad elevato rating, asset backed securities e portafogli creditizi. L acquisto delle attività da parte dei conduits è finanziato attraverso l emissione di commercial paper di breve periodo e di titoli a medio termine (MTN). Il pagamento delle cedole nonché il rimborso dei titoli emessi dal conduit è quindi dipendente sia dai flussi di cassa del portafoglio di attività acquisite (rischio credito), sia dalla capacità del conduits di rinnovare la provvista sul mercato alla scadenza dei titoli emessi (rischio liquidità). A partire dalla seconda metà del 2007 si è determinata una significativa contrazione della domanda dei titoli emessi dai conduits in esame da parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo ha proceduto ad acquistare direttamente le commercial paper outstanding. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

241 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 L evoluzione di tale situazione, che ha raggiunto il livello massimo a dicembre 2008 con un esposizione per cassa di milioni di euro, si è attestata a 776 milioni di euro al 31 dicembre Per effetto dell attività svolta, il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati all attività dei conduits avendo altresì potere di governo degli stessi. Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IAS 27 e dell associata interpretazione SIC 12, si è proceduto al consolidamento in bilancio dei veicoli citati. Rientrano nel perimetro di consolidamento gli ABCP conduits e alcuni dei veicoli di secondo livello che soddisfano i requisiti per il consolidamento previsti dai principi contabili internazionali. La rappresentazione linea per linea comporta l iscrizione nel bilancio consolidato: direttamente delle attività detenute dai veicoli, per quelli oggetto di consolidamento, in sostituzione dei precedenti finanziamenti ad essi concessi o delle passività sottoscritte dalle società del Gruppo, ora oggetto di elisione; dei finanziamenti nei confronti delle sottostanti Purchase companies, nel caso di veicoli di livello subordinato non consolidati. Nel caso di Purchase companies non consolidate, il Bilancio consolidato, pur non comprendendo le attività iscritte nei libri di queste ultime, rappresenta l ammontare massimo del rischio sostenuto dal Gruppo, che, nel caso di Purchase companies finanziate integralmente dai conduits oggetto di consolidamento, corrisponde all ammontare delle attività delle Purchase companies medesime. Programma Conduit A dicembre 2012 il programma Conduit comprende un Customer Conduit: Arabella Finance Ltd. L altro Customer Conduit (Salome Funding Plc) è attualmente in fase di riduzione a partire da giugno 2012 e sia Salome che le sue purchase company saranno chiuse nel corso del L unico Arbitrage Conduit incluso nel programma di Gruppo - Bavaria Universal Funding Corporation (BUFCO) è stato chiuso nel maggio I due Conduit sono stati ristrutturati alla fine del 2011 in modo tale da essere conformi ai nuovi requisiti imposti dalla Capital Requirement Directive (CRD III). Le nuove strutture sono state presentate alla Banca d Italia a dicembre 2011 e sono in essere da fine anno In base alle nuove strutture, Arabella e Salome continueranno ad emettere ABCP per finanziare l acquisto di assets della clientela da parte delle Purchase Companies di livello subordinato e ad effettuare prestiti inter-company per ognuna delle Purchase Companies su base continuativa. UniCredit Bank AG fornisce una Liquidity Facility individuale direttamente a ciascuna Purchase Company pari circa al 102% dell impegno totale sul acquisto del portafoglio di assets sottostanti, a copertura sia del rischio di liquidità che del rischio di credito. Dal punto di vista regolamentare, la quantificazione dei Risk Weighted Assets per i conduit Arabella e Salome avviene attraverso l applicazione dell Internal Assessment Approach (IAA), come definito dalla regolamentazione in vigore (circolare Banca d Italia 263/2006 Titolo II, capitolo 2). Arabella Finance Ltd Arabella é un Customer Conduit multi-emittente con due entità separate: Arabella Finance Ltd Dublin in Europa e Arabella Finance LLC Delaware negli Stati Uniti. In aggiunta, a partire da luglio 2009, il conduit Black Forest Funding LLC è stato trasferito come veicolo di secondo livello all interno di Arabella. Nell ambito di Arabella, sono ammessi soltanto le attività economiche orientate ai clienti. Il portafoglio sottostante di Arabella è prevalentemente costituito da crediti commerciali (40,5%), contratti di leasing del settore automobilistico (10,43%), prestiti concessi dal settore automobilistico (10,4%) e una parte limitata di contratti di leasing di attrezzature (3%) che sono acquistati dalle Purchase Companies di livello subordinato a cui è indirizzato il supporto specifico delle linee di liquidità. La maggior parte delle attività sono concentrate in Germania (60,8%) ed in Italia (13,6%). A dicembre 2012 l ammontare complessivo del portafoglio si attestava a 1.914,2 milioni. Sempre a dicembre 2012 il valore totale degli ABCP in euro emessi è pari a milioni, mentre quello degli ABCP in dollari USA è pari a 234,2 milioni di dollari USA (controvalore euro 177,5 milioni) e 775,8 milioni sono stati acquistati da UniCredit Bank AG, mentre i rimanenti sono collocati sul mercato. Le full Support Liquidity Facility accordate alle Purchase Companies sono pari a 2.175,6 milioni a dicembre

242 Salome Funding plc A partire da giugno 2012 Salome Funding Plc e le sue Purchase Companies sono in fase di riduzione. Tutti i relativi contratti sono stati terminati, le full support liquidity facilities concesse a ciascuna purchase company, secondo l attuale struttura del programma conduit, sono state cessate e Salome ha terminato l emissione di commercial paper. I sottostanti crediti rimanenti delle purchase companies sono stati acquisiti da UniCredit Bank AG. Il Gruppo come investitore Il Gruppo investe anche in strumenti strutturati di credito emessi da società veicolo che non sono oggetto di consolidamento, in quanto tali strumenti non sostengono la maggior parte né dei rischi né dei benefici associati all attività svolta da tali veicoli. Le esposizioni della specie sono detenute principalmente dal Corporate and Investment Banking (CIB) e da UniCredit Bank Ireland. L operatività menzionata è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel 2007 che hanno, fra l altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in mercato illiquido. Conseguentemente questi titoli sono stati oggetto di riclassificazione dal portafoglio di negoziazione a quello bancario nel secondo semestre 2008 e, marginalmente, nel primo semestre Da allora il portafoglio costituito da questa ampia tipologia di attività è stato gestito in una prospettiva di graduale riduzione della sua consistenza (c.d. de-risking/de-leveraging strategy) con l obiettivo di ridurre l assorbimento di capitale connesso, cercando al contempo di assicurare una continuità di contribuzione al margine di interesse (soprattutto in un contesto di mercato caratterizzato da bassi livelli dei tassi di interesse) in un quadro di complessiva sostenibilità del profilo di rischiosità associato. A partire dall inizio del 2012 è stato deciso di mantenerne stabile la consistenza in termini di nozionale, operando nel senso di sostituire, per quanto possibile nel variabile contesto di mercato, le posizioni venute a scadenza con nuove posizioni di adeguate qualità e redditività. Le posizioni della specie sono oggetto di un monitoraggio continuo da parte del Risk Management che da un lato ne segue costantemente l evoluzione e composizione mentre dall altro ne effettua la rivalutazione a prezzi di mercato. Indicazione dei metodi per il calcolo degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio che la banca applica all attività di cartolarizzazione Come da definizione di Banca d Italia (Circolare 263), a fini prudenziali per operazioni di cartolarizzazione si intendono le operazioni che riguardano una o più attività per le quali si realizzi la segmentazione (tranching) del profilo di rischio di credito in due o più parti (tranches) che hanno differente grado di subordinazione nel sopportare le perdite sulle attività cartolarizzate. Le cartolarizzazioni producono effetti sulla situazione patrimoniale delle banche, sia che esse si pongano come cedenti delle attività o dei rischi sia che assumano la veste di acquirenti dei titoli emessi dal veicolo o dei rischi di credito. In particolare, la banca cedente (originator), al verificarsi di determinate condizioni elencate nella normativa, può escludere dal calcolo dei requisiti patrimoniali le attività cartolarizzate e, nel caso di banche che adottano i metodi basati sui rating interni, le relative perdite attese. Sono previsti diversi metodi di calcolo del valore ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione, la cui applicazione dipende dalla metodologia (standardizzata o basata sui rating interni) che la banca avrebbe applicato alle relative attività cartolarizzate per determinare il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

243 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Nel caso in cui la banca adotti il metodo standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, per le attività cartolarizzate cui si riferiscono le posizioni detenute verso la cartolarizzazione, l importo ponderato per il rischio viene calcolato secondo un metodo che attribuisce, di regola, alle posizioni verso la cartolarizzazione una ponderazione che dipende dal rating attribuito da una ECAI (External Credit Assessment Institution). I seguenti risk weight si applicano a posizioni verso cartolarizzazioni e ricartolarizzazioni valutate secondo la metodologia standard secondo quanto definito dalla circolare Banca d Italia 263/2006. Tavola 1 Posizioni verso le cartolarizzazioni e le ricartolarizzazioni Classe di merito di (*) Uguale o inferiore a 5 credito Cartolarizzazioni 20% 50% 100% 350% 1250% Ricartolarizzazioni 40% 100% 225% 650% 1250% (*) soltanto per le valutazioni di merito creditizio diverse da quelle a breve. Ove la banca adotti il metodo basato sui rating interni (IRB di base o avanzato) per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, essa calcola l importo ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione secondo uno degli approcci di seguito indicati: il primo (basato sui rating o Rating based approach, RBA) definisce le ponderazioni in base al rating esterno, alla numerosità delle attività cartolarizzate e alla seniority della posizione. il secondo consente alle banche di calcolare il requisito patrimoniale per una determinata tranche di cartolarizzazione, in assenza di rating esterno o desunto, mediante una apposita formula regolamentare (SFA). I seguenti risk weight si applicano a posizioni verso cartolarizzazioni e ricartolarizzazioni valutate secondo la metodologia IRB secondo quanto definito dalla circolare Banca d Italia 263/2006. Tavola 2 Classe di merito di credito Cartolarizzazioni Ri-cartolarizzazioni Valutazioni Valutazioni del del merito di merito di credito credito a non a breve breve A B C D E 1 1 7% 12% 20% 20% 30% 2 8% 15% 25% 25% 40% 3 10% 18% 35% 50% % 20% 35% 40% 65% 5 20% 35% 60% 100% 6 35% 50% 100% % 75% 150% 225% 8 100% 200% 350% 9 250% 300% 500% % 500% 650% % 750% 850% Inferiore a 11 e non provviste 1250% Un trattamento specifico (approccio della valutazione interna - IAA) è previsto per le operazioni di cartolarizzazione che prevedono l emissione da parte della società veicolo di asset-backed commercial paper (ABCP). Nel caso in cui le attività cartolarizzate fossero assoggettate in parte al metodo standardizzato e in parte al metodo IRB, la banca calcola il valore ponderato per il rischio delle connesse posizioni verso la cartolarizzazione in base all approccio corrispondente alla quota di attività cartolarizzate prevalente nel complessivo portafoglio cartolarizzato. 243

244 Per quanto riguarda il trattamento regolamentare delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo (escluse le auto-cartolarizzazioni), su base trimestrale il Gruppo effettua il calcolo dell importo ponderato per il rischio delle posizioni verso le cartolarizzazioni secondo i metodi sopra indicati e confronta detto importo con il valore ponderato delle attività cartolarizzate calcolato come se queste ultime non fossero state cartolarizzate (cap). L importo inferiore rappresenta il reale assorbimento di ciascuna operazione di cartolarizzazione. Nel caso sia necessario, a livello di Gruppo si effettua un aggiustamento dei requisiti regolamentari individuali delle Società controllate dal Gruppo detentrici di esposizioni verso la stessa operazione. Si evidenzia che al 31 dicembre 2012 solo 2 cartolarizzazioni continuano ad avere benefici in termini di capitale regolamentare: Euroconnect SME 2008 originata da UniCredit Bank AG ed UniCredit Bank Austria AG e Unionfidi Piemonte originata da UniCredit S.p.A.. Euroconnect SME 2008 è valutata secondo il rating based approach, mentre Unionfidi con il supervisory formula approach. Si evidenzia inoltre che alla data del 31 dicembre 2010 è stata adottata, in ottemperanza alle nuove direttive definite dalla circolare 263/2006, sesto aggiornamento, Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda, Sezione II, paragrafo 4, il nuovo metodo di calcolo per la determinazione della significatività del trasferimento del rischio di credito basato sugli RWA delle note mezzanine. In virtù di questo, tutte le operazioni in essere alla suddetta data sono state sottoposte al nuovo test: quelle che non rispettavano il nuovo requisito non sono state più considerate atte a fornire benefici di capitale regolamentare. A supporto delle evidenze derivanti dal confronto dei requisiti regolamentari relativi alle operazioni di cartolarizzazione, il Group Risk Management ha strutturato un processo di analisi, monitoraggio e controllo delle stesse per verificare il rispetto dei requisiti qualitativi e quantitativi definiti dalla normativa di vigilanza (Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda Operazioni di Cartolarizzazione della circolare 263/2006 e relativi aggiornamenti). In particolare le operazioni sono analizzate da una preposta struttura di Gruppo per verificare che: non esistano disallineamenti di interessi tra il Gruppo e l investitore finale, attraverso l impegno del cedente (o del promotore) a mantenere una quota di rischio nell operazione; la complessiva struttura delle operazioni di cartolarizzazione non neutralizzi l efficacia del mantenimento di tale quota di rischio; l impegno a trattenere una quota del rischio sia applicato a tutte le operazioni assoggettate alla disciplina in materia di cartolarizzazioni; le misure di rischio interne supportino le evidenze regolamentari. Le operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo sono infatti incluse nei portafogli di Gruppo al fine del calcolo delle misure interne di rischio (sia per il rischio di credito, di mercato, di tasso di interesse e di liquidità). Per quanto riguarda invece le posizioni in operazioni di cartolarizzazione nelle quali il Gruppo è investitore, il Gruppo calcola l assorbimento regolamentare secondo il metodo basato sui rating. Da dicembre 2011, per le posizioni nette allocate nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, calcolate conformemente alle disposizioni sulla compensazione preventiva, il requisito patrimoniale a fronte del rischio specifico è pari all 8% delle esposizioni ponderate. A tali fini le esposizioni ponderate sono determinate applicando le regole prudenziali del portafoglio bancario (metodo standardizzato o metodi basati sui rating). In riferimento a detto portafoglio il Gruppo opera un monitoraggio continuo sia del loro fair value, sia del loro valore economico. A questo scopo sin dal marzo 2008, in relazione ai portafogli di prodotti strutturati di credito acquistati dal Gruppo e relativi ad operazioni effettuate da terzi, è stato approvato, sotto il coordinamento della funzione Risk Management, un processo di IPV uniforme per le varie entità legali all interno del Gruppo UniCredit con frequenza mensile. Il processo di IPV si propone di classificare gli strumenti finanziari in 9 classi secondo progressivi livelli di affidabilità dei prezzi osservati sul mercato. A partire da strumenti con quotazione di broker e controparti multiple, il processo definisce successivamente classi di liquidità meno immediate che includono l utilizzo di stime derivanti da proxy assets fino ad arrivare ad ipotesi di mark-tomodel laddove i prezzi risultino particolarmente opachi. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

245 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Tali modelli di valutazione sono di per sé complessi e le assunzioni, le stime e le valutazioni alla base prendono spesso in considerazione dati incerti e non prevedibili quali, ad esempio, i flussi di cassa attesi, la solvibilità del debitore, l apprezzamento o il deprezzamento di beni - e possono dover essere aggiornati al fine di riflettere i cambiamenti di trend o delle condizioni di mercato. Tale operatività è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel 2007 che hanno, fra l altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in mercato illiquido. A fronte di questo scenario, il Gruppo ha proceduto nell esercizio 2008 a centralizzare tali prodotti in uno specifico portafoglio (Global ABS Portfolio) gestito in un ottica di mantenimento delle posizioni anche in considerazione dei buoni fondamentali dei sottostanti. Detto portafoglio è oggetto di monitoraggio e di reporting sia per quanto riguarda il rischio di credito sia per quanto riguarda il rischio di mercato. La strategia descritta è stata rappresentata in bilancio attraverso la riclassificazione della maggior parte di queste posizioni nella categoria crediti verso la clientela, avvenuta nel secondo semestre 2008 e, in misura minore, nel primo semestre Alla data del 31 dicembre 2012 gli strumenti ABS oggetto di riclassificazione presentano un valore di bilancio pari a euro 3,7 miliardi, a fronte di un fair value pari a euro 3,2 miliardi. Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all attività di cartolarizzazione per la gestione del rischio di liquidità. Per quanto riguarda la gestione degli impatti sulla liquidità di Gruppo delle transazioni che rilevano a questi fini (quindi le cartolarizzazioni tradizionali e le auto-cartolarizzazioni di cui il Gruppo è originator), si evidenzia che il Gruppo: include e monitora gli effetti di dette posizioni sulla base delle mapping rules previste dalla normativa interna; verifica l eligibility rilasciata alle posizioni senior da parte della Banca Centrale Europea ed include le stesse in Counterbalacing Capacity sulla base del prezzo fornito da Banque de France e dei relativi haircut; monitora e stima gli effetti sulla liquidità di Gruppo di possibili downgrade dei rating delle note stesse o del Gruppo originator. In particolare, a seguito dei declassamenti di rating delle note delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, del Programma OBG 1, del rating del Gruppo e dello Stato Italia, avvenuti nel corso del 2012, il Gruppo, secondo i ruoli di swap counterparty e Account Bank detenuti rispetto alle cartolarizzazioni originate e al Programma OBG1, calcola e monitora i relativi impatti di liquidità. Inoltre, il Gruppo alloca giornalmente un ammontare di collateral dovuto al ruolo di swap counterparty verso alcune cartolarizzazioni originate ed il Programma OBG 1, secondo i requisiti contrattuali ed a seguito dei declassamenti di rating. A dicembre 2012, il collateral totale allocato dal Gruppo dovuto al ruolo di swap counterparty è pari a circa 870 milioni. Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all attività di cartolarizzazione per la gestione del rischio di tasso di interesse. Per quanto riguarda la gestione del rischio di tasso di interesse delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, tramite una struttura di Interest Rate Swaps il Gruppo trattiene il profilo di tasso di interesse del portafoglio cartolarizzato. Il Gruppo cattura, calcola e monitora detto rischio esattamente come se il portafoglio non fosse stato cartolarizzato. Per quanto riguarda invece la gestione del rischio di tasso di interesse delle posizioni per le quali il Gruppo è investitore o sponsor, esse sono incluse normalmente nel portafoglio di riferimento e gestite secondo le procedure standard del Gruppo. Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all attività di cartolarizzazione per la gestione del rischio di credito. Per quanto riguarda la valutazione del rischio di credito, oltre alle analisi qualitative e quantitative per il calcolo dei requisiti Pillar I richieste dalla regolamentazione in vigore (circolare Banca d Italia 263/2006), il Gruppo include le posizioni verso le cartolarizzazioni nel calcolo del Capitale Economico per il rischio di Credito, secondo una metodologia specifica. Inoltre, è stato sviluppato e validato internamente un modello interno per il calcolo del significativo trasferimento del rischio. 245

246 Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata, avanzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse. Cartolarizzazioni Portafogli Posizioni verso le cartolarizzazioni aventi un rating a breve termine Posizioni verso le cartolarizzazioni diverse da quelle aventi un rating a breve termine ECA/ECAI - Fitch Ratings - Moody's Investor Services - Standard and Poor's Rating Services - DBRS TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

247 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Informativa quantitativa Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti cartolarizzato non oggetto di cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e qualità degli attivi, distinto tra cartolarizzazioni tradizionali, al netto delle operazioni di auto-cartolarizzazione nelle quali il Gruppo ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo, e sintetiche. Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche consistenze al Italia Germania Austria Altri Paesi UE Altri Paesi Europa (non UE) America Asia Resto del mondo Totale Attività cedute non cancellate Mutui ipotecari residenziali Operazioni di leasing Crediti a piccole medie imprese Crediti a imprese corporate Altro Totale Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche consistenze al Italia Germania Austria Altri Paesi UE Altri Paesi Europa (non UE) America Asia Resto del mondo Totale Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali Mutui ipotecari commerciali Crediti a piccole medie imprese Crediti a imprese corporate Altro Totale Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo consistenze al Altre attività (in bonis) Attività deteriorate Totale Attività cedute non cancellate - Mutui ipotecari residenziali Operazioni di leasing Crediti a piccole medie imprese Crediti a imprese corporate Altro Totale Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo consistenze al Altre attività (in bonis) Attività deteriorate Totale Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali Mutui ipotecari commerciali Crediti a piccole medie imprese Crediti a imprese corporate Altro Totale

248 Come rilevato, le tavole inerenti alle operazioni di cartolarizzazione tradizionali riportano l ammontare delle attività cedute ma non oggetto di cancellazione dal bilancio per effetto del mantenimento in capo al Gruppo della maggior parte dei rischi e rendimenti. Su tali attività nel corso dell esercizio sono state registrate rettifiche di valore nette per complessive migliaia di euro. Accanto a queste, esistono ulteriori esposizioni per migliaia di euro, di cui costituite da attività deteriorate e da attività performing, che sono state cancellate dal bilancio perché antecedenti al 1 gennaio 2002, secondo quanto richiamato nell informativa qualitativa. L ammontare complessivo delle esposizioni cartolarizzate da parte del Gruppo nell ambito di operazioni di cartolarizzazione tradizionale è quindi pari a migliaia di euro. Si segnala che, oltre alle esposizioni riportate, il Gruppo ha realizzato anche ulteriori operazioni tradizionali su crediti performing nelle quali ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo (auto-cartolarizzazioni) per un ammontare totale di attività sottostanti di migliaia di euro. Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto mutui ipotecari residenziali originati in Italia, crediti ad imprese corporate originati in Germania ed operazioni di leasing originate in Italia. Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente mutui ipotecari residenziali aventi controparti tedesche, finanziamenti a piccole medie imprese originati in Germania ed Austria e mutui ipotecari commerciali originati in Germania. Si precisa che la diminuzione delle esposizioni per cassa relative ad operazioni non cancellate dal bilancio a milioni di dicembre 2012 rispetto ai milioni di dicembre 2011 è dovuta: all aumento del rischio trattenuto, anche in conseguenza al trasferimento del ruolo di Account Bank a controparti esterne a seguito del downgrading del Gruppo, alla chiusura dell operazione Geldilux-TS-2007 e alla naturale evoluzione delle posizioni in portafoglio. Inoltre, la diminuzione delle esposizioni per cassa relative ad operazioni sintetiche a milioni di dicembre 2012 rispetto ai milioni di dicembre 2011 è determinata dalla naturale evoluzione delle operazioni. La qualità del portafoglio sottostante è costituita da attività in bonis per il 93% nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionale e per il 98% nel caso di operazioni sintetiche. Si rileva infine che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostanti mutui residenziali statunitensi, né prime, né subprime o Alt-A. Le seguenti tavole riportano, rispettivamente per il portafoglio bancario e per quello di negoziazione, l ammontare delle posizioni inerenti a cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartito in base al ruolo svolto dal Gruppo nonché alla tipologia di esposizione. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

249 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio bancario (migliaia di ) consistenze al consistenze al Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Totale Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attività (Originator) Esposizioni per cassa oggetto di integrale cancellazione dal bilancio CLO/CBO CLO / CBO altri Altre tipologie Garanzie rilasciate Linee di credito Esposizioni per cassa non cancellate dal bilancio RMBS Prime CLO/CBO CLO / CBO altri Leasing Garanzie rilasciate Linee di credito Operazioni sintetiche RMBS Prime CLO/CBO CLO SME CLO / CBO altri Garanzie rilasciate Linee di credito Conduit consolidati (Sponsor) Esposizioni per cassa ABCP Garanzie rilasciate Linee di credito Investimenti in cartolarizzazioni di terzi (Investitore) Esposizioni per cassa RMBS Prime Subprime Nonconforming CMBS CDO CDO di ABS / CDO di CDO CDO Balance Sheet CDO Market Value CDO Preferred Stock CDO Synthetic Arbitrage CRE CDO CDO altri CLO/CBO CLO SME CLO arbitrage/balance sheet CLO / CBO altri Crediti al consumo Carte di credito Crediti per studio Leasing Altre tipologie Finanziamenti Garanzie rilasciate Linee di credito

250 Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio di negoziazione (migliaia di ) consistenze al consistenze al Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Totale Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attività (Originator) Esposizioni per cassa non cancellate dal bilancio RMBS Prime CLO/CBO CLO / CBO altri Leasing Operazioni sintetiche RMBS Prime CLO/CBO CLO / CBO altri Conduit consolidati (Sponsor) Esposizioni per cassa ABCP Investimenti in cartolarizzazioni di terzi (Investitore) Esposizioni per cassa RMBS Prime Subprime Nonconforming CMBS CDO CDO di ABS / CDO di CDO CDO Balance Sheet CDO Market Value CDO Preferred Stock CDO Synthetic Arbitrage CRE CDO CDO altri CLO/CBO CLO SME CLO arbitrage/balance sheet CLO / CBO altri Crediti al consumo Carte di credito Crediti per studio Leasing Altre tipologie Finanziamenti Garanzie rilasciate Linee di credito Le posizioni classificate nel banking book comprendono le esposizioni della specie riclassificate nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre 2009 a fini contabili e regolamentari, a seguito delle modifiche allo IAS 39 recepite dalla Commissione Europea con il regolamento 1004/2008. Sono stati infatti riclassificati la quasi totalità dei prodotti strutturati di credito dalle categorie attività finanziarie detenute per la negoziazione ed attività finanziarie disponibili per la vendita alla voce crediti verso clientela consentendo, in tal modo, di allineare la rappresentazione in bilancio di queste posizioni alle modalità seguite per la loro gestione. In particolare, le asset backed securities riclassificate hanno un valore di bilancio al 31 dicembre 2012 di migliaia ed un corrispondente fair value di migliaia. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

251 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Si precisa infine che le esposizioni classificate nel banking book comprendono una parte non rilevante di esposizioni in ri-cartolarizzazioni, ossia operazioni in cui almeno una delle attività sottostanti è a sua volta una posizione verso cartolarizzazione. La tabella sottostante riporta il dettaglio per tipologia di tali ri-cartolarizzazioni, ripartito in base al ruolo svolto dal Gruppo ed al grado di subordinazione. Esposizioni in ri-cartolarizzazioni - portafoglio bancario (migliaia di ) consistenze al Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attività (Originator) Esposizioni per cassa oggetto di integrale cancellazione dal bilancio CLO/CBO Investimenti in cartolarizzazioni di terzi (Investitore) RMBS CMBS CDO CLO/CBO Altri ABS Nel seguito si riporta, secondo quanto previsto dalla Circ. Banca d Italia n. 263 del 27/12/2006 (e successive modificazioni), l ammontare aggregato delle posizioni inerenti cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartite in funzione delle fasce di ponderazione del rischio. Metodologia standardizzata: posizioni verso la cartolarizzazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 20% Ponderazione 40% Ponderazione 50% Ponderazione 100% Ponderazione 225% Ponderazione 350% Ponderazione 650% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Look-through - second loss in ABCP Look-through - altro Totale al Totale al

252 Metodologia standardizzata: posizioni verso la ri-cartolarizzazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 20% Ponderazione 40% Ponderazione 50% Ponderazione 100% Ponderazione 225% Ponderazione 350% Ponderazione 650% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Look-through - second loss in ABCP Look-through - altro Totale al Totale al TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

253 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la cartolarizzazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 7-10% Ponderazione 12-18% Ponderazione 20-35% Ponderazione 40-75% Ponderazione 100% Ponderazione 150% Ponderazione 200% Ponderazione 225% Ponderazione 250% Ponderazione 300% Ponderazione 350% Ponderazione 425% Ponderazione 500% Ponderazione 650% Ponderazione 750% Ponderazione 850% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Non classificabile Totale al Totale al

254 Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la ri-cartolarizzazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 7-10% Ponderazione 12-18% Ponderazione 20-35% Ponderazione 40-75% Ponderazione 100% Ponderazione 150% Ponderazione 200% Ponderazione 225% Ponderazione 250% Ponderazione 300% Ponderazione 350% Ponderazione 425% Ponderazione 500% Ponderazione 650% Ponderazione 750% Ponderazione 850% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Non classificabile Totale al Totale al Dal patrimonio di vigilanza sono state dedotte attività cartolarizzate per un totale di migliaia di euro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

255 255 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10

256 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

257 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Tavola 11 Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA) Informativa qualitativa e quantitativa Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il Portafoglio di Negoziazione Regolamentare La politica seguita dal gruppo UniCredit nell ambito del market risk management è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. Il dipartimento Group Trading Risks è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. La direttiva 2010/76/EU (CRD III) ha introdotto svariate migliorie al regime sul capitale per le posizioni del portafoglio di negoziazione, recependo così pienamente la proposta del Comitato di Basilea. La CRD III potenzia il modello basato sul calcolo del VaR (valore a rischio), con altre misure di rischio: Incremental Risk Charge (IRC) per la misura del rischio di migrazione del rating nonché del rischio di default, una misura di rischio specifica per il portafoglio di negoziazione di correlazione (Comprehensive Risk Model, CRM), un VaR calcolato in condizioni di stress (Stressed VaR). L Incremental Risk Charge cattura sia il rischio di default che quello di migrazione per i prodotti non cartolarizzati, mentre la CRM coglie i rischi di credito (default, migrazione e differenziale di credito) per le posizioni nel portafoglio di negoziazione di correlazione. Il capitale addizionale per prodotti di credito e cartolarizzazioni non coperte da IRC o CRM è calcolato attraverso l approccio standardizzato. La misura dello Stressed VaR invece viene introdotta con lo scopo di ridurre la prociclicità dei requisiti minimi di capitale per il rischio di mercato. Il gruppo UniCredit calcola sia il VaR che lo Stressed VaR per il rischio di mercato su posizioni di negoziazione attraverso il metodo della simulazione storica. Tale metodo prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite che ne deriva viene analizzata per determinare l effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Per un portafoglio, una probabilità e un orizzonte temporale dati, il VaR è definito in modo che la probabilità che la perdita data dal mark-to-market su un portafoglio, per un determinato orizzonte temporale, non ecceda tale valore ad un livello di confidenza stabilito (assumendo condizioni normali sul mercato e nessuna negoziazione nel portafoglio). I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione di 500 giorni. L utilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno consente un confronto immediato con gli utili/perdite realizzati. Analogamente lo Stressed VaR è calcolato con un livello di confidenza al 99% e un orizzonte temporale di un giorno su base settimanale, ma su un periodo stressato di osservazione di 250 giorni. 257

258 Il periodo storico scelto identifica un periodo di osservazione di un anno che produce la misura più alta per il portafoglio attuale. Durante tutto il 2012 il cosiddetto periodo di crisi Lehman (dal 15/04/2008 al 30/03/2009) è stato il periodo di stress utilizzato da UC BA. Questo stesso periodo è stato utilizzato per UCB AG durante il primo trimestre, mentre per il resto dell anno è stato impiegato il periodo dal 17/01/2011 al 31/12/2011 (crisi del debito sovrano). Al contrario UCI Spa ha utilizzato il periodo della crisi del debito sovrano per il primo trimestre e il periodo di stress Lehman per i trimestri successivi. Per il calcolo del capitale regolamentare il VaR giornaliero e lo Stressed VaR sono debitamente riscalati su un orizzonte temporale di 10 giorni mentre le misure giornaliere sono usate attivamente per la gestione del rischio di mercato. Il gruppo UniCredit calcola l IRC su un orizzonte temporale di un anno ed un livello di confidenza del 99,9% usando una versione multivariata del modello di tipo Merton (Moody s KMV) nel quale vengono considerati sia gli eventi di migrazione che di default. Di fatto il default è visto come una particolare migrazione in uno stato assorbente. Gli eventi migratori sono simulati su un orizzonte temporale di misura regolamentare, tenendo conto degli orizzonti di liquidità delle singole posizioni. Anche nel 2012 a tutte le posizioni è stato applicato un orizzonte di liquidità conservativo di un anno. Poiché la misura di CRM dovrebbe coprire tutti i rischi insiti nel prezzo per il perimetro del portafoglio di negoziazione di correlazione (Correlation Trading Portfolio, CTP), il gruppo UniCredit ha disposto una misura costituita da due componenti al fine di cogliere tutte le sfaccettature del rischio analizzato. Quindi la CRM è ottenuta come somma di due elementi che parzialmente si sovrappongono: CRM.IRC: tale componente simula migrazioni e default, estendendo il modello IRC in modo tale da includere tassi di recupero (recovery rates) stocastici e default multipli. Questa parte della misura implica una dinamica di differenziale di credito che ha in sé una componente di salto; pertanto simula cambiamenti nei livelli di differenziale risultanti da migrazioni di rating che avvengono in un contesto di probabilità reali evidenziate in un intero ciclo economico; CRM.VAR: la componente VaR della misura di CRM viene utilizzata per cogliere il rischio del differenziale di credito nonché per quello della correlazione di base. La dinamica del differenziale è specificata sia a livello di singolo emittente che a livello di indice. I differenziali di credito vengono simulati attraverso un processo stocastico di tipo mean-reverting calibrato su serie di differenziali di CDS e quindi più simile ad una prospettiva di calcolo neutrale al rischio. Le correlazioni di base sono anch esse simulate attraverso un processo multivariato di tipo meanreverting evolvendo l intera struttura di capitale dei due indici principali. La base tra le correlazioni implicite delle tranche standard e quelle non standard non è esplicitamente simulata. La correlazione di base per le tranche standard è calibrata da quotazioni disponibili sul mercato ed utilizzate per generare gli scenari sia per i CDO standard che per non standard. Il capitale derivante dalla CRM è calcolato con un livello di confidenza del 99.9% su un orizzonte temporale regolamentare di un anno. L orizzonte di liquidità è imposto uguale all orizzonte regolamentare sia per la componente IRC sia per quella VaR. Ciò di fatto incorpora l ipotesi di posizioni costanti suggerita dalle linee guida dell IRC. Entrambe le componenti della misura di CRM includono un elemento di rischio di differenziale. L'IRC deve soddisfare standard di robustezza paragonabili a quelli dell'irb. Il capitale è stato quindi comparato al requisito di IRB per un sottoinsieme costituito dai primi 50 emittenti; il risultato è stato superiore del 20% al requisito dell'irb (IRC = 1.2 IRB). Per quanto riguarda la CRM, non è specificato alcun benchmark. La robustezza è stata valutata tra gli altri mediante uno scenario di stress che ha mostrato che il livello di capitalizzazione indicato dal modello equivarrebbe ad un default simultaneo improvviso dei primi 50 nomi nel portafoglio. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

259 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 L'unità di "Group Internal Validation" di Gruppo ha svolto le proprie attività di validazione sulla robustezza metodologica dei modelli di IRC e di CRM, al fine di integrare le analisi disponibili effettuate in fase di sviluppo e di verificare l adeguatezza dell ambiente di risk management ai requisiti regolamentari e agli standard interni. Come già evidenziato dalle stesse Autorità di Vigilanza, metodologie di backtesting basate sulla verifica di solidità, dati un intervallo di confidenza del 99,9% e un orizzonte temporale di un anno, non possono essere semplicemente estese alla metriche di IRC. Di conseguenza, da una parte la validazione dei modelli di IRC e CRM ha fatto molto affidamento su metodologie indirette (tra le quali stress test, analisi di sensitivity e di scenario), dall altra, al fine di verificare la ragionevolezza qualitativa e quantitativa dei modelli, un attenzione particolare è stata posta sull analisi specifica del comportamento dei portafogli di UniCredit. L'unità di "Group Internal Validation" ha mantenuto un ambito di analisi il più ampio possibile, al fine di ricomprendere le diverse problematiche che si possono configurare nello sviluppo di tali modelli (disegno generale del modello, adeguatezza regolamentare, implementazione computazionale, spiegazione delle risultanze). In particolare, tra gli aspetti affrontati dalla convalida di Gruppo, si evidenziano la parametrizzazione del modello (come ad esempio le matrici d transizione e la loro regolarizzazione su liquidity horizon inferiori ad un anno, la struttura di dipendenze, l analisi di sensitivities con riferimento ai principali parametri, un analisi di stabilità in riferimento agli input del modello più potenzialmente difficili da stimare), il disegno complessivo del modello, test di replica dello stesso, la struttura del portafoglio, i processi e gli output del modello. Durante il 2011 la Banca d Italia ha autorizzato il gruppo UniCredit all uso dei modelli interni per il calcolo dei requisiti di capitale per il rischio di mercato. Nel dettaglio sia UCB AG che BA AG sono autorizzate a calcolare il proprio capitale regolamentare tramite modelli interni per VaR, Stressed VaR e IRC; il capitale addizionale derivante dalla CRM invece è rilevante soltanto per UCB AG. Alla fine del 2012 UCI, UCI Ireland and Bank Pekao stanno ancora utilizzando un approccio standardizzato per il calcolo dei requisiti di capitale concernenti posizioni di negoziazione. Come parte della progressiva estensione dei modelli interni a tutte le società del Gruppo comunque, il VaR è già in uso per la gestione del rischio di mercato nelle suddette società. Il metodo di misurazione standardizzato si applica anche al calcolo del capitale che copre il rischio dell esposizione a valute estere in banking book per le società controllate che non svolgono attività di negoziazione. Al fine di convalidare la coerenza dei modelli interni di VaR impiegati per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, sono effettuati test retrospettivi (i.e. back testing) confrontando le previsioni di rischio del modello interno con i risultati a posteriori dei profitti e perdite del portafoglio, al fine di verificare se le misure di rischio al 99esimo percentile effettivamente coprano il 99% dei risultati del trading. L esercizio si basa sugli ultimi dodici mesi di dati (cioè 250 osservazioni giornaliere). Qualora il numero di eccezioni nell anno precedente superi quanto previsto dal livello di confidenza scelto, è attivata una revisione dei parametri e delle assunzioni del modello. I portafogli di negoziazione sono sottoposti a Stress test in base a un ampia serie di scenari a fini di managerial reporting, descritti in un paragrafo dedicato di seguito. A seconda delle normative nazionali, alcuni scenari pertinenti sono inoltre oggetto di rendicontazione regolamentare trimestrale. Vengono inoltre considerate misure di rischio sostitutive, vale a dire sensitivity, scenari di stress definiti o l indicazione di importi nominali, che vengono incluse nella rendicontazione regolamentare al fine di consentire la stima di rischi non coperti dalla simulazione VaR del modello interno UCB AG Group. Per ciò che riguarda le politiche e le procedure interne di analisi di scenario (c.d. stress testing ), si è deciso di affidare alle singole legal entity le modalità con cui effettuare tali prove di stress. A livello complessivo, tuttavia, è stato individuato un set di scenari, comuni a tutte le realtà appartenenti al Gruppo, da applicare congiuntamente alla totalità delle posizioni, per verificare mensilmente l impatto potenziale che tali scenari potrebbero avere sul portafoglio di negoziazione globale. Una Policy Globale "Stress Test sul Rischio di Mercato" è stata approvata dal GMRC nell'aprile del

260 Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di Negoziazione Il gruppo Unicredit assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo. Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market) senza alcuna componente soggettiva (ad esempio, per titoli azionari o obbligazionari liquidi, derivati negoziati in borsa). Questo include strumenti il cui fair value è derivato da modelli di valutazione che rappresentano degli standard dell industria e i cui parametri sono direttamente osservabili (ad esempio, contratti di swap plain vanilla e un certo numero di opzioni). In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizi di esperti e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value deve essere validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business. Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines, al file di assicurare l adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dalle funzioni di front-office delle società del gruppo siano valutati e validati centralmente ed indipendentemente dalle funzioni di Market Risk della capogruppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della banca. In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, deve essere eseguita una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent price verification). Questo è il processo in base al quale vengono verificate regolarmente l accuratezza e l indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli deve essere effettuata da una funzione indipendente dal Trading, almeno su base mensile (o più frequentemente, in funzione della natura del mercato e dell attività di negoziazione). Qualora non siano disponibili fonti indipendenti per i prezzi o tali fonti siano eccessivamente soggettive, devono essere adottate delle appropriate misure di valutazione prudenziale come le rettifiche di valore (FVA, Fair Value Adjustments). TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

261 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Informazioni sui modelli di valutazione usati per il calcolo del fair value I paragrafi successivi riportano i dettagli delle metodologie utilizzate per il calcolo del fair value in particolare per quegli strumenti i cui prezzi non siano immediatamente osservabili o regolarmente disponibili. Titoli obbligazionari a reddito fisso I titoli obbligazionari a reddito fisso sono prezzati mediante un processo a due livelli in funzione della liquidità dei rispettivi mercati. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati ai prezzi di mercato (markto-market) e, di conseguenza, le posizioni su questi strumenti sono classificate al Livello 1 della gerarchia del Fair Value (Fair Value Hierarchy). Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-tomodel utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate dai precedenti strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l uso di parametri osservabili e minimizza l uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate come Livello 2 o Livello 3 rispettivamente; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile. Nella valutazione a fair value, vengono applicate delle rettifiche di valore (fair value adjustments) a fronte della ridotta liquidità e del rischio di modello al fine di compensare la mancanza di parametri di mercato osservabili per le posizioni a Livello 2 e Livello 3. Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello è regolarmente sottoposta a verifica. Derivati Over-the-counter (OTC) Il valore di mercato dei derivati OTC è calcolato utilizzando dei modelli di pricing i cui parametri di ingresso devono essere valutati regolarmente attraverso il processo di monitoraggio descritto in precedenza. I modelli di pricing utilizzati per la valutazione a mark-to-market dei derivati OTC includono Black and Scholes (Opzioni europee, prodotti vanilla su materie prime), Stochastic Volatility e Stochastic Volatility with embedded local volatility (prodotti su singolo sottostante path dependent), Stochastic Volatility incorporating jumps and large downward jumps (prodotti su singolo sottostante path dependent con dipendenza da forward skew), Stochastic Volatility incorporating asset-asset correlations (prodotti su più sottostanti path dependent), two-factor Stochastic-EQ/Stochastic-IR model (obbligazioni convertibili), Equity/IR hybrid model (CPPI). Al fine di determinare il fair value, il mark-to-market deve essere modificato in base al Credit Value Adjustment (CVA) al fine di tener conto della probabilità di default e di rating migration della controparte. Prodotti strutturati di Credito Sin dal 2009, il gruppo UniCredit ha approvato la Structured Credit Bonds Valuation Group Policy fondata su due pilastri: estensione ed implementazione per tutte le società del Gruppo del nuovo processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) adeguato alle mutate condizioni di mercato per le obbligazioni strutturate di credito; integrazione della policy in essere per le rettifiche di valore (Fair Value Adjustments Policy). L assunzione principale del processo di IPV è che la qualità di un prezzo venga verificata attraverso la disponibilità di molteplici quotazioni da parte di operatori del mercato indipendenti per strumenti identici. Per questo motivo, il processo parte in prima istanza da MarkIt come collettore e distributore più affidabile delle quotazioni di mercato. Come seconda ipotesi, i prezzi sono valutati seguendo un approccio matriciale, ovvero utilizzando come punto di riferimento per ciascuno strumento un insieme di strumenti simili per i quali le quotazioni di mercato siano disponibili. Un approccio alternativo consiste nel valutare lo strumento per mezzo di modelli di pricing matematici, applicabili ogni volta che l informazione sulle assunzioni dei partecipanti al mercato riguardo ai parametri del modello siano ragionevolmente disponibili senza comportare costi o sforzi eccessivi. L IPV rappresenta il fondamento teorico dell approccio dell FVA: l FVA è considerato come una riserva a fronte del rischio di modello ed è calcolata assumendo che un downgrade di un notch possa essere considerato come una misura dell incertezza. CDO I CDO sono attualmente prezzati con un modello basato su copula Gaussiana con recovery stocastico. Il tasso di recupero è determinato come funzione di un fattore sistemico comune che agisce su tutti i nomi sottostanti. Il pricing delle tranches è semi analitico ed usa alcune approssimazioni per velocizzare le quadrature. 261

262 Fair Value Adjustment Il Fair Value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato di modello al fine di ottenere il Fair Value della posizione. L FVA tiene conto dell incertezza nella valutazione di uno strumento finanziario allo scopo di: ridurre il rischio di inserire a bilancio delle valutazioni non corrette; assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile; incorporare possibili costi futuri, et al. Tra i vari tipi di aggiustamento possibili, i seguenti sono stati ritenuti necessari: costo di chiusura; rischio di modello; liquidità della posizione. Costo di chiusura Dà conto del costo implicito nella chiusura della posizione. Tale risultato può essere raggiunto mediante la vendita della posizione lunga (o l acquisto della posizione corta), o anche entrando in una nuova transazione (o più d una) che immunizzi la posizione aperta. I costi di chiusura sono tipicamente derivati dallo spread bid/ask osservato sul mercato assumendo che una posizione marcata al mid possa essere chiusa al bid o all ask alternativamente. Rischio di modello Ogni qual volta un modello teorico venga utilizzato per determinare il valore di uno strumento finanziario laddove una osservazione diretta di mercato non sia ritenuta affidabile, si rende necessaria l introduzione di un apposito aggiustamento al fine di tenere conto del rischio che il fair value dello strumento differisca da quello teorico prodotto dal modello. Liquidità della posizione Tale aggiustamento deve essere considerato ogni qual volta il riferimento di mercato utilizzato per la valutazione sia non affidabile o non disponibile (ad es.: bassa frequenza negli scambi, prezzo fermo, scarso numero di operatori). Tale aggiustamento deve anche essere considerato nel caso di una posizione che non possa essere liquidata entro un tempo ragionevole al prezzo registrato sul mercato a causa della entità della posizione o dei volumi tipicamente scambiati su base giornaliera( rischio concentrazione ). TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

263 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Misure di rischio Dati di VaR Vengono di seguito riportati i dati di VaR relativamente all intero complesso dei rischi di mercato riferibili al portafoglio di negoziazione. Il VaR è una metrica unica e consente pertanto una quantificazione complessiva del rischio di mercato, rendendo superflua una scomposizione dello stesso nelle componenti di rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo e rischio di cambio. Nell aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Rischiosità del portafoglio di negoziazione 31 Dicembre 2012 VaR giornaliero portafoglio di negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA *UniCredit Spa 3,5 4,3 11,9 1,8 2,3 *UCI - Irlanda 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 *Fineco Bank 0,0 0,1 0,3 0,0 0,2 *Bank Pekao SA 0,3 0,3 1,2 0,2 0,5 UCBA AG 2,3 3,6 6,5 1,3 8,8 UCB AG 17,1 20,3 36,5 11,5 27,8 Totale UniCredit Group (1) 23,4 28,8 45,0 18,3 39,8 (1) Il VaR totale è la somma dei valori di VaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo * Soltanto a scopo gestionale Dati di SVaR Vengono di seguito riportati i dati di SVaR relativamente all'intero complesso dei rischi di mercato riferibili alla parte del portafoglio di negoziazione sottoposto al Modello Interno. Nell aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Rischiosità del portafoglio di negoziazione 27 Dicembre 2012 SVaR Portafoglio di Negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA UCBA AG 11,0 16,2 29,2 6,1 21,9 UCB AG 22,2 24,7 39,6 15,9 56,1 Totale UniCredit Group (1) 33,2 40,9 60,4 23,8 78,1 (1) Lo SVaR totale è la somma dei valori di SVaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo 263

264 Dati di IRC Vengono di seguito riportati i dati dell'irc relativamente all'intero complesso dei rischi di mercato riferibili alla parte del portafoglio di negoziazione sottoposto al Modello Interno. Nell aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Rischiosità del portafoglio di negoziazione 27 Dicembre 2012 IRC Portafoglio di Negoziazione Il valore di IRC per UCB AG è drasticamente diminuito a causa della scadenza di diverse posizioni in derivati (CDO, CDS) ed indici di credito a Dicembre (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA UCBA AG 53,3 53,4 124,2 29,3 134,6 UCB AG 200,6 502,0 614,4 200,6 484,6 Totale UniCredit Group (1) 253,9 555,4 679,7 253,9 619,2 (1) L'IRC totale è la somma dei valori di IRC individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo Dati di CRM Vengono di seguito riportati i dati della CRM relativamente al perimetro del portafoglio di trading di correlazione (CTP). Rischiosità del portafoglio di negoziazione 27 Dicembre 2012 CRM sul Portafoglio di Trading di Correlazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA UCB AG 0,0 89,2 343,8 0,0 390,5 Negli ultimi mesi del 2012, le posizioni del portafoglio di trading di correlazione sono state gradualmente chiuse fino a portare la CRM ad un valore praticamente nullo. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

265 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Backtesting del VaR Nel 2012, il rischio di mercato del gruppo UniCredit si è progressivamente ridotto grazie ad un contesto generale di rinnovata fiducia nei mercati finanziari e ad una lenta diminuzione della volatilità. E' inoltre proseguita la strategia di progressiva riduzione dell esposizione sui portafogli di attività c.d. non core in linea con gli obiettivi fissati. Si riportano di seguito i grafici con le analisi di back-testing relativi ai rischi di mercato del portafoglio di negoziazione, nei quali i dati di VaR degli ultimi dodici mesi sono confrontati con i risultati di profit and loss per ciascuna principale unità risk-taker : UCB AG In UCB AG non si sono verificati sconfinamenti negativi nel

266 UCBA AG In UCBA AG si è verificato uno sconfinamento negativo nel Una perdita ipotetica di 3,6 milioni di euro è stata infatti registrata il 27 luglio nei book di copertura dei tassi di cambio nel portafoglio ALM, a causa dell'apprezzamento della lira turca nei confronti dell'euro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

267 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione deriva da posizioni finanziarie assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. A prescindere dall utilizzo dei modelli interni nel calcolo dei requisiti patrimoniali, le posizioni di rischio nel Gruppo sono monitorate e soggette a limiti attribuiti ai portafogli sulla base delle responsabilità manageriali e non puramente su criteri regolamentari. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l illustrazione delle metodologie utilizzate per l analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Il Gruppo procede con periodicità settimanale al calcolo di sensitivity analysis, intesa come effetto di conto economico conseguente alla variazione di valore di singoli fattori di rischio o di più fattori di rischio dello stesso tipo. Questa analisi è condotta sull intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell anno. I risultati sono riportati al top management su base settimanale. In aggiunta alla sensitivity degli strumenti finanziari rispetto alle variazioni del fattore di rischio sottostante si procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità di tassi di interesse ipotizzando, in particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità. Sensitivity ai tassi di interesse La sensitivity ai tassi di interesse è calcolata ipotizzando sia movimenti paralleli ( parallel shift ) delle curve di tasso, sia variazioni della relativa inclinazione. Per quanto riguarda i movimenti paralleli si analizzano gli effetti conseguenti a movimenti delle principali curve per ±1pb/±10pb/±100pb. Ad uno spostamento della curva di 1pb, viene calcolata la sensitivity in corrispondenza di diversi timebucket. Per quanto riguarda le variazioni nell'inclinazione delle curve dei tassi, si riporta la sensitivity a variazioni delle stesse sia in senso orario ( clockwise turning - Turn CW), rappresentativa di un incremento dei tassi a breve termine e di una contemporanea diminuzione di quelli a lungo termine, sia in senso antiorario ( counter-clockwise turning - Turn CCW), rappresentativa di una diminuzione dei tassi a breve e di un corrispondente incremento di quelli a lungo termine. In particolare, la rotazione oraria e anti-oraria attualmente implementata prevede rispettivamente le seguenti variazioni in termini assoluti: +50pb/-50pb in corrispondenza del bucket a 1 giorno; 0pb in corrispondenza del bucket a 1 anno; -50pb/+50pb in corrispondenza del bucket a 30 anni e oltre; per bucket compresi tra quelli indicati, lo spostamento da applicare è ricavato per interpolazione lineare. 267

268 Alla fine del 2012, l'eur rappresenta il principale fattore di rischio, ma la sensitivity ai movimenti paralleli dei tassi EUR è diminuita rispetto alla fine del 2011, in particolare per scenari negativi. La sensitivity alla rotazione delle curve si è inoltre significativamente contratta. milioni di +1 PB +1 PB +1 PB +1 PB +1 PB +1 PB +1 PB Tassi di interesse inferiore da 3 mesi da 1 a 2 da 2 a 5 da 5 a 10 oltre PB -10 PB +10 PB +100 PB CW CCW a 3 mesi a 1 anno anni anni anni anni Totale Totale 0,0-0,2 0,4-0,1-0,1 0,4 0,4 20,7 2,5 3,4 31,4-6,7-5,7 di cui: EUR 0,1 0,0 0,2-0,0-0,1 0,3 0,6-0,7-0,1 5,4 52,2-0,5-12,5 USD -0,1-0,1-0,0-0,1-0,0 0,0-0,2 13,0 2,6-2,6-24,9-7,0 8,0 GBP 0,1-0,3 0,2 0,0 0,0-0,0-0,0-0,3 0,2-0,3-2,1 2,2-2,2 CHF -0,0 0,1-0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 3,1-0,7 0,9 9,0-1,3 0,2 JPY 0,0 0,0 0,0-0,0 0,0-0,0 0,0-1,2-0,5 0,4 4,3 0,2-0,0 La sensitivity rispetto alla volatilità dei tassi di interesse è notevolmente diminuita rispetto alla fine del milioni di -30% +50% Tassi di interesse 2,9 3,6 di cui: EUR 2,5 4,3 USD 0,3-0,2 GBP 0,0-0,0 CHF 0,1-0,4 JPY 0,0-0,1 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

269 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Rischio di prezzo Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, la rischiosità di prezzo riferita ad azioni, commodity, OICR e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC e il ricorso al security lending. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali e derivati complessi. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l illustrazione delle metodologie utilizzate per l analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L analisi di sensitivity è condotta sull intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell anno. Sensitivity ai corsi azionari La sensitivity rispetto ai corsi azionari è espressa in due modalità: come Delta cash-equivalent, ovvero come controvalore in euro della quantità di sottostante che esporrebbe la banca allo stesso rischio derivante dal portafoglio reale; come risultato economico derivante dall aumento e diminuzione dei prezzi spot del 1%, 5%, 10% e 20%. Il Delta cash equivalent ed il Delta 1% (ovvero l impatto economico risultante dall aumento dei prezzi spot dell 1%) sono calcolati sia dettagliatamente per regione geografica (immaginando che tutti i mercati azionari appartenenti a ciascuna regione siano perfettamente correlati) sia per totale (assumendo pertanto una perfetta correlazione fra tutti i mercati azionari). Le sensitivity rispetto a variazioni del 5%, 10% e 20% sono calcolate esclusivamente per totale. Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità delle equity ipotizzando, in particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità. In aggiunta si procede anche al calcolo della sensitivity ai prezzi delle materie prime secondo i criteri sopra indicati. Quest ultima, considerata la secondarietà dell esposizione rispetto a quella verso le altre tipologie di rischio, è articolata in un unica categoria. La sensitivity ai corsi azionari è aumentata nel 2012, con maggiore esposizione verso il mercato europeo e statunitense. D'altra parte, l'esposizione alle materie prime è diminuita da un delta di 23,6 milioni di euro a fine 2011 a 6,5 milioni di euro. milioni di Delta Cashequivalent -20% -10% -5% -1% +1% +5% +10% +20% Azioni Tutti i mercati -68,1-14,3-3,5 0,4 0,4-0,7-5,0-16,1-57,6 Europa -35,6-0,4 USA -17,4-0,2 Giappone 10,4 0,1 Regno unito 1,8 0,0 Svizzera 2,9 0,0 CEE 3,4 0,0 Altro 6,3 0,1 Materie prime Tutti i mercati 6,5-1,3-0,6-0,3-0,1 0,1 0,3 0,6 1,3 La sensitivity rispetto alla volatilità dei corsi azionari ha un profilo inverso rispetto alla fine del A dicembre 2012 una diminuzione del 30% della volatilità determinerebbe infatti un profitto di 7,3 milioni di invece di una perdita di 35,6 milioni di euro alla fine del milioni di -30% +30% Azioni 7,3-1,3 269

270 Rischio di prezzo - Portafoglio bancario Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e dalle sue controllate con finalità di stabile investimento, nonché dalle quote di OICR non comprese nel portafoglio di negoziazione in quanto detenute anch esse con finalità di stabile investimento. Nell assessment del più complessivo portafoglio bancario, anche questo tipo di rischio è tenuto in considerazione. Rischio di cambio - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai tassi di cambio e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali. Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l illustrazione delle metodologie utilizzate per l analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L analisi di sensitività è condotta sull intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell anno. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

271 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Sensitivity ai tassi di cambio La sensitivity rispetto al tasso di cambio valuta l impatto economico risultante dall apprezzamento e deprezzamento del 1%, 5% e del 10% di ciascuna valuta rispetto a tutte le altre. L esposizione verso le diverse valute viene anche espressa come Delta cash equivalent in euro: questa rappresenta il controvalore in Euro della somma in valuta che esporrebbe allo stesso rischio di cambio derivante dal portafoglio reale. Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità dei tassi di cambio ipotizzando, in particolare, una variazione positiva del 50% o negativa del 30% delle curve o matrici di volatilità. milioni di Tassi di Cambio Delta Cash- Equivalent -10% -5% -1% +1% +5% +10% EUR 1,6 2,7 0,1-0,3-5,9-23,0 USD 111,9-17,7-6,6-1,1 1,1 4,7 4,1 GBP -128,8 7,2 4,6 1,1-1,3-6,9-17,0 CHF -12,5-6,7-3,5-0,4-0,1 0,8 3,6 JPY 9,8-2,2-1,0-0,2 0,1 1,4 2,9 Rispetto alla fine del 2011, l'esposizione rispetto a USD e GBP è diminuita, mentre l'esposizione rispetto al CHF è rimasta praticamente invariata. Per quanto riguarda la sensitivity alla volatilità dei tassi di cambio, JPY_USD è il principale fattore di rischio alla fine del milioni di -30% +50% Tassi di cambio 6,0-7,0 di cui: JPY_USD 1,4-2,8 EUR_JPY 0,9-1,2 CHF_EUR -0,1-0,7 GBP_USD -0,2 0,4 EUR_SEK 0,1-0,4 EUR_ZAR 0,1-0,4 PLN_USD 0,3-0,2 EUR_PLN -0,2 0,3 271

272 Rischio di cambio - Portafoglio bancario Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di cambio in UniCredit origina sia dalla presenza nel Gruppo di banche che operano in aree valutarie diverse dall Area Euro, sia da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo, entro i limiti e le autonomie assegnati. In questo secondo caso, il rischio di cambio origina da attività in valuta svolta mediante la negoziazione di vari strumenti di mercato e viene costantemente monitorato e misurato utilizzando i modelli interni sviluppati dalle società che compongono il gruppo. Tali modelli vengono inoltre utilizzati nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato a fronte dell esposizione a tale tipologia di rischio. Attività di copertura del rischio di cambio Il Gruppo attua una politica di copertura economica sia degli utili che dei dividendi provenienti dalle controllate non appartenenti all area euro. Nell implementazione di tali strategie si considerano le condizioni di mercato. Rischio di Credit Spread Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai credit spreads e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati ed OTC. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l illustrazione delle metodologie utilizzate per l analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L analisi di sensitività è condotta sull intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell anno. Sensitivity ai Credit Spread Le sensitivity ai credit spread sono calcolate ipotizzando un peggioramento del merito di credito risultante in un movimento parallelo delle curve di credit spread per +1pb/+10pb/+100pb. Tali sensitivity sono calcolate sia a livello complessivo, ipotizzando un movimento parallelo di tutte le curve di credit spread sia in corrispondenza di specifiche classi di rating e di settori economici. In aggiunta a quanto descritto, si procede altresì a calcolare la sensitivity risultante da un peggioramento del merito di credito (nel caso della variazione di +50% relativo) e da un miglioramento del merito di credito (nel caso della variazione di -50% relativo); in questo caso, anche la forma delle curve di credit spread risulta modificata, dal momento che la variazione assoluta degli spread più ampi risulterà maggiore della variazione assoluta degli spread più bassi. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

273 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 L'esposizione ai credit spread si è ridotta significativamente rispetto alla fine del 2011, specialmente nei confronti del settore ABS e servizi finanziari. In particolare, un aumento del 50% relativo del credit spread produrrebbe una perdita di 588,6 milioni di euro rispetto a 936,1 milioni di euro del dicembre milioni di +1PB +1PB +1PB +1PB +1 PB INFERIORE DA 6 MESI DA 2 A OLTRE +10PB +100PB -50% +50% A 6 MESI A 2 ANNI 7 ANNI 7 ANNI Totale Totale -0,0-0,7-3,0-1,5-5,3-53,7-522,9 709,9-588,6 Rating AAA -0,0-0,4-1,9-0,8-2,7-27,1-264,1 278,9-237,9 AA 0,0-0,1-0,4-0,1-0,6-5,7-55,8 39,7-33,0 A 0,0-0,1-0,8-0,5-1,4-14,5-140,0 280,7-223,0 BBB -0,0-0,1-0,3-0,1-0,5-5,4-51,9 72,2-65,6 BB -0,0-0,0-0,1-0,0-0,1-1,0-9,2 38,2-27,3 B 0,0 0,0 0,0-0,0 0,0 0,2 2,2 3,0-1,3 CCC and NR 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Settore Non Dev. Sovereigns & Related -0,0-0,2-0,9-0,1-0,6 9,4-8,2 ABS and MBS -0,0-0,1-0,7-0,6-1,5 345,9-277,3 Jumbo and Pfandbriefe -0,0-0,2-0,7-0,5-1,4 132,2-110,8 Financial Services -0,0-0,4-1,1-0,3-1,8 205,9-176,3 All Corporates 0,1 0,1-0,1-0,0 0,0 19,3-16,2 -Automotive 0,0 0,0-0,0-0,0-0,0 3,7-3,5 -Consumer Goods 0,0 0,0-0,0-0,0 0,0 1,1-0,9 -Pharmaceutical 0,0-0,0 0,0-0,0 0,0 0,1-0,2 -Industries 0,0 0,0-0,0-0,0 0,0 3,6-3,2 -Telecommunications 0,0 0,0 0,0-0,0 0,0 0,6-0,4 -Utilities and Energy Sources 0,0 0,0-0,1-0,0-0,0 7,2-5,8 -All other Corporates 0,0 0,0-0,0-0,0 0,0 2,9-2,2 Total Developed Sovereigns -8,1-80,7 273

274 Stress test Gli Stress test integrano i risultati dell analisi di sensitività e di VaR nell ottica di valutare i rischi potenziali in un modo diverso. Lo stress test esegue la valutazione di un portafoglio in riferimento sia a scenari semplici (in cui si ipotizza una variazione in singoli fattori di rischio) sia a scenari complessi (nei quali si prefigurano variazioni simultanee in più fattori di rischio). Qui si riportano la descrizione degli scenari complessi, che integrano la variazione dei fattori di rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo, rischio di cambio e rischio di credit spread. Per la descrizione degli scenari semplici, fare riferimento ai paragrafi precedenti. Per quanto attiene agli scenari complessi, all intero portafoglio di negoziazione di Gruppo sono stati mensilmente applicati diversi scenari i cui risultati vengono di volta in volta comunicati al top management. Scenario Greece Exit Lo scenario, introdotto a giugno 2012 ed aggiornato a dicembre 2012, ipotizza che la Grecia possa uscire dalla zona EMU senza portare l eurozona al collasso. L uscita della Grecia dall EMU impatterebbe negativamente la crescita del PIL nell'eurozona attraverso diversi canali, principalmente legati ai mercati finanziari. La crescente volatilità ed il generalizzato aumento dei premi al rischio renderebbe più complicata la pianificazione degli investimenti. Il credito per l'economia reale sarebbe più costoso a causa dell aumentare delle difficoltà di finanziamento del sistema bancario (anche a causa di una rinnovata fuga dei depositi e delle tensioni nel mercato interbancario): sul fronte obbligazionario, il flight-to-quality si concentrerebbe in particolare sulle obbligazioni tedesche e statunitensi, i cui spread rispetto agli swap sarebbero vicini a un record assoluto; per quanto riguarda i paesi periferici, gli spread sarebbero sotto pressione. Lo swap spread italiano si allargherebbe di 400pb, raggiungendo area 650pb, mentre per la Spagna l'allargamento sarebbe di 300pb; i mercati azionari precipiterebbero e, allo stesso tempo, si verificherebbe un deciso aumento della volatilità; rispetto ai tassi di cambio, l euro si svaluterebbe fortemente, in quanto un uscita della Grecia comprometterebbe la fiducia nella moneta comune. Le perdite più gravi dovrebbero essere nei confronti del dollaro (con un deprezzamento di circa il 30%), che continuerebbe ad essere percepito come valuta di rifugio nel caso di una crescita del disordine nella zona euro. Tuttavia, l euro perderebbe terreno in misura significativa anche rispetto a yen e franco svizzero. D'altra parte, il deprezzamento dell euro contro la sterlina dovrebbe essere meno significativo (-20%), in quanto anche l'economia del Regno Unito sarebbe fortemente influenzata dagli sviluppi della EMU. Scenario Widespread Contagion In questo scenario, aggiornato nel dicembre 2012, si assume un'escalation della crisi del debito, con un'elevata pressione su Spagna e Italia. Il recente rafforzamento dell'impegno dei governi nella costruzione di un firewall credibile contro il contagio e l'introduzione da parte della ECB dell'omt (Outright Monetary Transactions) dovrebbe fornire un cuscinetto contro l'allargamento degli spread. Tuttavia, la volatilità del mercato e la perdurante crisi dei mercati finanziari porterebbe ad un pesante peggioramento delle condizioni economiche a livello europeo. A causa degli importanti collegamenti commerciali tra i paesi dell'eurozona, lo shock finanziario sarebbe amplificato e causerebbe una recessione più profonda. Tale escalation della tensione porterebbe la Spagna a chiedere l'attivazione dell'efsf/esm. Le tensioni in Italia richiederebbero una risposta più radicale e sistemica da parte delle autorità europee. Questo dovrebbe prevenire una rottura della zona EMU nei due anni seguenti. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

275 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Lo shock originato nei mercati finanziari avrebbe un impatto consistente sulla crescita del PIL nella periferia della zona EU: le obbligazioni tedesche e statunitensi godrebbero di una forte domanda a causa della avversione al rischio ed al loro stato di beni rifugio; tutte le altre obbligazioni governative sarebbero sotto pressione a causa del riposizionamento nel rischio di credito, anche ai livelli di rating più alti. Un allargamento degli spread si verificherebbe anche per le obbligazioni corporate; lo shift nelle preferenze di rischio di credito porterebbe ad una forte pressione sui bond ad alto rendimento; dato il basso livello dei rendimenti di bond tedeschi e statunitensi nel breve periodo, la forte domanda di beni rifugio porterebbe ad un appiattimento delle curve, con l'estremità a lungo termine meglio performante rispetto alle scadenze brevi. Il Giappone non sarebbe intaccato dalla crisi; i mercati azionari risentirebbero di un discreto calo, accoppiato ad un aumento della volatilità; il cambio EUR-USD sarebbe colpito duramente dalla perdita di fiducia nella zona EMU ed il CHF guadagnerebbe rispetto alla maggior parte delle valute, essendo, nei periodi di avversione al rischio, un asset molto richiesto. Il JPY si apprezzerebbe allo stesso modo dato il riposizionamento delle preferenze di rischio. Nella zona CEE il contagio porterebbe ad un significativo indebolimento delle valute dato che i flussi di capitali invertirebbero la direzione (lasciando tali paesi). Scenario Sovereign Debt Tension In questo scenario, introdotto nel giugno 2010 ed aggiornato nel dicembre 2011, si ipotizza l avvio di un processo di escalation di crisi del debito sovrano. Questo è determinato dal fatto che, mentre la costituzione dell'european Financial Stability Facility e l'iniezione di liquidità da parte della ECB sembrano aver evitato la possibilità di un vero e proprio default, persistono tuttavia le tensioni sui mercato. Tali tensioni potrebbero creare un contesto impegnativo in un tempo in cui diversi paesi europei stanno consolidando le proprie finanze pubbliche. In tale scenario, la crisi del debito sovrano dell UME avrebbe, allo stesso tempo, effetti a cascata sull economia USA e la flight-to-quality porterebbe ad una corsa verso i bond su entrambe le sponde dell Atlantico. In termini delle variabili dei marcati finanziari, questo scenario assume: credit spread: per i titoli governativi la maggiore avversione al rischio implicherebbe per gli emittenti core un restringimento degli spread rispetto ai tassi swap. I paesi periferici dell UE sarebbero sottoposti ad una notevole pressione: gli spread dei titoli italiani si allargherebbero ulteriormente, mentre i bond spagnoli sarebbero meno sotto pressione; tutti gli spread di credito, nell'universo dei bond corporate, sarebbero sotto pressione; un crollo dei mercati azionari mondiali; tale evento si combinerebbe con un aumento delle volatilità dei titoli azionari; un appiattimento delle curve dei tassi di interesse USD e EUR. Si assume in questo scenario un aumento delle volatilità dei tassi di interesse; un apprezzamento dell USD soprattutto nei confronti dell EUR; deprezzamento delle monete dell area CEE rispetto all EUR. Scenario Emerging Markets Slowdown Questo scenario è stato introdotto a giugno 2011 e copre gli anni dal 2011 al L assunzione base è quella di una crisi proveniente dall economia reale, più precisamente un pesante rallentamento nella crescita delle economie emergenti che cominci nel 2011 e si intensifichi nel Questo avrebbe un effetto negativo sul PIL della zona euro, ed in misura minore su quello degli USA, dove il peso della produzione industriale e del commercio estero è minore. Come risultato di un attività economica ridotta e di un calo nel prezzo del petrolio si otterrebbe un rallentamento dell inflazione. La combinazione di rallentamento nella crescita del PIL ed inflazione ridotta porterebbe ad un notevole rallentamento nella normalizzazione dei tassi di riferimento delle banche centrali. 275

276 Dal punto di vista delle variabili macroeconomiche questo scenario ipotizza: credit spread: un deterioramento per gli spread dei paesi europei minore rispetto allo scenario Sovereign Tensions, a causa di un impatto solo indiretto sugli spread. La crisi si riflette di più sulle compagnie petrolifere fuori dall indice itraxx main. Anche l allargamento degli spread per gli indici itraxx Financial Senior e itraxx Financial Sub è rilevante; non ci sono impatti sulla curva dei tassi giapponesi. Quelli sulle curve per USA, EU e UK consistono in un calo che si manterrà all aumentare degli orizzonti temporali nelle curve. Questo riflette la peggiore prospettiva di crescita e le migliori prospettive sull inflazione. La curva dei tassi Euribor è tra le tre quella maggiormente impattata, a causa del ripiego verso i Bunds tedeschi da parte di investitori avversi al rischio; il ribasso del mercato delle azioni accompagnato dalla crescita della volatilità di tutti i suoi titoli; il deprezzamento dell euro rispetto a dollaro, yen e franco svizzero (viste come monete rifugio) ed il suo apprezzamento sia verso altre le monete europee che verso la lira turca. Stress Test sul portafoglio di negoziazione 31 dicembre 2012 Scenario Sovereign Tensions 2012 Emerging Market Slowdown Grexit UniCredit Spa UCI - Ireland Fineco Bank Pekao UCBA AG UCB AG UniCredit Group Total (milioni di euro) Widespread Contagion Il profitto teorico nel risultato degli Stress Test per il portafoglio di negoziazione nello scenario "Greece Exit" è determinato principalmente dal portafoglio Macro Strategic Hedge che genera un profitto nell'ipotesi di deprezzamento del cambio euro dollaro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

277 277 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11

278 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

279 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Tavola 12 Rischio operativo Informativa qualitativa Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA) ll gruppo UniCredit ha sviluppato un modello interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (consortili e pubblici), dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio. Il requisito patrimoniale è calcolato a livello di Gruppo considerando le tipologie di evento di 1 livello di Basilea come classi di rischio. Per ogni classe di rischio, l impatto e la frequenza delle perdite sono stimate separatamente per ottenere la distribuzione delle perdite annue. La distribuzione di impatto viene stimata su dati interni, esterni e di scenario, mentre la frequenza viene determinata utilizzando solo i dati interni. La distribuzione di impatto viene determinata stimando separatamente il corpo, con una distribuzione parametrica (Weibull, log-normale o log-logistica), e la coda attraverso la distribuzione di Pareto generalizzata (GPD), sulla base della Extreme Value Theory (EVT). Il corpo della distribuzione di impatto viene stimato su dati interni, mentre la stima della coda della distribuzione si basa su dati interni, esterni ed analisi di scenario che superano la soglia corpo-coda. Attualmente, per quanto riguarda il corpo della distribuzione di impatto, viene utilizzata la Weibull per frodi interne e la log-normale per tutte le altre tipologie di evento. Per ciascuna classe di rischio, la distribuzione di impatto per il corpo è selezionata secondo il risultato fornito da test statistici (ad es Kolmogorov-Smirnov e Anderson-Darling) e da analisi grafiche (ad esempio quantile-quantile plot). La frequenza dei dati di perdita è modellata con una distribuzione di Poisson. Per ogni classe di rischio, la distribuzione delle perdite annua è ottenuta dalle distribuzioni di impatto e di frequenza mediante simulazione Monte Carlo, tenendo conto della copertura assicurativa. Un aggiustamento per gli indicatori di rischio (key operational risk indicators) si applica alla distribuzione di perdita annua stimata per ogni classe di rischio. Le distribuzioni di perdita annua delle classi di rischio, sono aggregate considerando la correlazione tra le tipologie di evento. La correlazione è stimata mediante una funzione copula t-student e la distribuzione complessiva delle perdite annue si ottiene mediante simulazione Monte Carlo. Il requisito patrimoniale AMA di Gruppo è calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite annue con un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e con un livello di confidenza del 99,97% per fini di calcolo del capitale economico. La deduzione per la perdita attesa è calcolata come il minimo tra la mediana della distribuzione delle perdite aggregate e gli accantonamenti specifici disponibili. I requisiti di capitale delle singole società del Gruppo sono ottenuti mediante un meccanismo di allocazione che riflette l esposizione ai rischi operativi di ognuna di esse. Il meccanismo di allocazione si basa su: il requisito patrimoniale di una società calcolato mediante il metodo standardizzato (TSA); il requisito patrimoniale della società calcolato applicando il modello interno alla società stessa (stand-alone); il back-testing del requisito capitale allocato (sulla base del TSA e stand-alone) considerando le perdite subite dalla società stessa. L utilizzo dell approccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte dell Autorità di Vigilanza ed è attualmente in fase di estensione a tutte le società rilevanti del Gruppo. Le società non ancora autorizzate all utilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo standard (TSA) o base (BIA). Il grado di copertura dei diversi metodi, espresso come peso nell indicatore rilevante complessivo di Gruppo (media triennale del margine di intermediazione), è il seguente: AMA 83,7%, TSA 8,5%, BIA 7,7%. 279

280 I Il Gruppo lavora al fine di promuovere i seguenti miglioramenti del modello interno: adozione di un database esterno su base internazionale e una struttura da perdita operativa più in linea con le caratteristiche specifiche del Gruppo; riesame dei criteri per l'estrazione del set di calcolo dei dati, riducendo la differenza esistente tra le perdite contabilizzate a conto economico e quelle effettivamente utilizzate nella stima del requisito patrimoniale; aumento, ove necessario, della granularità del modello - attualmente basata sulle sette tipologie di evento - al fine di controllare meglio i driver di rischio operativo; applicazione di soglie differenziate per classe di rischio - per la raccolta delle perdite e per la valutazione della coda di distribuzione - sulla base del profilo di rischio connessi; utilizzo di differenti distribuzioni di impatto per le classi di rischio in cui i test statistici suggeriscono distribuzioni alternative con un miglior adattamento dei dati. utilizzo di diversi criteri di aggregazione, per quanto riguarda la correlazione tra le classi di rischio, al fine di valutare in maniera ottimale i parametri della funzione copula; cambiamento del criterio per la deduzione delle perdite attese, al fine di garantire una corrispondenza più stretta, per ogni singola classe di rischio, tra l'importo della perdita attesa nel modello e i relativi fondi disponibili; revisione dei criteri e della metodologia per generare ed incorporare nel modello di calcolo le analisi di scenario, in modo da aumentarne il contributo al requisito patrimoniale. Fonti di rischio operativo Si riporta di seguito la composizione percentuale delle fonti di rischio operativo per tipologia di evento, secondo quanto definito dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale e recepito dalle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanata da Banca d Italia nel dicembre 2006 (Circolare n. 263/2006 e successivi aggiornamenti). Le classi di riferimento sono le seguenti: frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca; frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca; rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie; clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato; danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi sterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici; interruzioni dell operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi; esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

281 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Perdite operative 2012 per categoria di rischio Esecuzione 19,7% Frode esterna 9,0% Clientela 60,1% Frode interna 6,2% Rapporto di lavoro 3,9% Danni materiali 0,8% Sistemi IT 0,4% Nel corso del 2012, la principale fonte di manifestazione di rischi operativi è risultata essere la categoria "Clientela, prodotti e prassi professionali" che include le perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato ed eventuali sanzioni per violazioni di normativa fiscale. La seconda categoria, per ammontare delle manifestazioni delle perdite, corrisponde ad errori nella esecuzione, consegna e gestione dei processi, a causa di carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi. Si sono altresì manifestate, in ordine decrescente di incidenza, perdite dovute a frodi esterne, frodi interne e rapporti di lavoro. Rappresentano le categorie di rischio residuali quelle che riguardano danni da eventi esterni ai beni materiali e guasti dei sistemi IT. 281

282 I Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio significa l utilizzo di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione. Il Gruppo promuove la mitigazione delle perdite potenziali identificando diverse soluzioni finalizzate all analisi della riduzione del rischio operativo. Le principali sono le seguenti: Permanent WorkGroup Le Group Operational Risk Management Governance Guidelines regolano il Permanent WorkGroup, un working group costituito nella maggior parte delle Entità Legali e composto principalmente dalle funzioni di Operational Risk e Organizzazione, con lo scopo di ridurre le perdite operative identificando e implementando le nuove azioni di mitigazione. Il PWG trae vantaggio anche dalla cooperazione di tutte le altre funzioni coinvolte come membri ospiti (come Compliance, IT, Business, Accounting ). I meeting trimestrali sono finalizzati alla prioritizzazione del rischio, promuovendo le azioni di mitigazione e monitorando la loro implementazione. Mitigation Action Outlook Tutte le maggiori azioni di mitigazione realizzate sono registrate nel Mitigation Action Outlook (MAO) dal Il MAO è lo strumento definito dalla Parent Company e adottato dal Gruppo al fine di raccogliere e monitorare tutte le azioni di mitigazione. A seguito di ogni perdita rilevante, ad ogni Entità Legale è richiesto di pianificare un azione di mitigazione correlata. Questi dati sono raccolti mensilmente in uno specifico database di Gruppo. Limiti di Operational Risk I limiti di Operational Risk sono un elemento del Risk Appetite Framework, componente principale del Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP), come previsto dal Secondo Pilastro di Basilea 2. La Propensione al Rischio ( Risk Appetite ) è il punto di partenza degli obiettivi di pianificazione strategica (ad esempio il volume e la redditività) ed è rappresentato da un insieme di metriche di parametri, articolate in tre dimensioni: adeguatezza patrimoniale, redditività e rischio, liquidità e provvista. Nell ambito di ciascuna di queste dimensioni sono state selezionate alcune metriche rappresentative. Pertanto, lo scopo della propensione al rischio è di individuare quegli obiettivi e limiti potenziali per le relative metriche, in linea con il livello di rischio ritenuto accettabile, al fine di massimizzare la redditività e consentire un adeguato livello di provvista. In conformità con la Propensione al Rischio del Gruppo, i limiti dei rischi operativi devono cogliere la complessità e la portata delle operazioni poste in essere dalle Entità; tali limiti sono definiti in termini di perdite operative. Il superamento delle soglie di attenzione definite per le perdite innesca una serie di cambiamenti o reazioni (un processo specifico è definito in una Group Rule emessa nel 2012). TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

283 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Tali variazioni e reazioni possono comportare l adozione di nuove azioni di mitigazione, la miglioria di quelle già in essere o la revisione dei limiti. La definizione dei limiti a livello di Entità, di Divisione e di Paese si basa sull analisi della serie storica di dati relativi alle perdite registrate a livello di Gruppo e sulla valutazione di eventuali correlazioni (sempre a livello di Entità, di Divisione e di Paese) tra l ammontare delle perdite e le variabili legate alle dimensioni del perimetro sotto esame (ad esempio il perimetro che ricomprende l intero Gruppo) nel corso degli anni. Il calcolo degli indici di tendenza e di stagionalità viene utilizzato anche con finalità previsionali per le perdite. Queste analisi vengono utilizzante anche per valutare l impatto delle azioni di mitigazione implementate nel passato e come base per le future attività di mitigazione. Un approccio strutturato per il monitoraggio dei limiti e per l implementazione delle azioni correttive assicura congruenza con gli standard della best practice di riferimento, favorendo l attribuzione di responsabilità e l allineamento tra le funzioni di business e quelle deputate al presidio del rischio. Uso di coperture assicurative per la mitigazione dei rischi La funzione di Operational Risk Management è coinvolta nel processo decisionale per le assicurazioni, fornendo analisi sull esposizione ai rischi operativi, l efficienza delle franchigie e dei limiti di polizza. La funzione informa regolarmente il management sulle tematiche assicurative. Il ruolo della funzione di Operational Risk Management nella gestione delle assicurazioni è definito in una normativa interna dedicata, approvata dal Group Risk Committee e dal Group Operational & Reputational Risks Committee. Quest ultimo Comitato ha funzione deliberante per le strategie assicurative a seguito di proposte congiunte dalle funzioni Global Insurance Management e Operational and Reputational Risks department. I rischi generalmente assicurati nel Gruppo sono quelli sugli asset fisici, frode e responsabilità verso terzi. In base alle classi di rischio definite, il Gruppo ha realizzato dei contratti assicurativi a presidio dei rischi, nelle seguenti forme: frodi interne: polizza BBB, nelle specifiche sezioni di infedeltà dei dipendenti; frodi esterne: polizza BBB nelle specifiche sezioni perdita dei valori, trasporto valori, rapina in filiale, falsificazione, danni in caso di furto e rapina, frode tramite sistemi di elaborazione dei dati; rapporti di impiego e sicurezza: polizza di responsabilità civile con equiparazione dei dipendenti a terzi; clientela: copertura di responsabilità civile generale verso terzi; eventi esterni: polizze property all risks e informatica all risks, a protezione di fabbricati e beni, estese agli eventi naturali e catastrofali, atti vandalici e terrorismo e, per quanto riguarda i centri di elaborazione, i guasti macchine. 283

284 I TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

285 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 13 Tavola 13 Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa Differenziazione delle esposizioni in funzione degli obiettivi perseguiti Le operazioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo perseguono molteplici obiettivi: istituzionali; strategici, di norma società sottoposte ad influenza notevole e di supporto allo svolgimento / sviluppo dell attività bancaria (quali, ad esempio, le interessenze in società finanziarie e assicurative); d investimento finanziario, tra cui gli investimenti in titoli di capitale, in quote di fondi comuni d investimento (O.I.C.R.) e di private equity; altri, quali, ad esempio, gli investimenti rivenienti da operazioni di ristrutturazione del credito. Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione utilizzate Partecipazioni Le partecipazioni sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto oppure al costo. La partecipazione valutata al patrimonio netto include l avviamento (al netto di qualsiasi perdita di valore) eventualmente pagato per l acquisizione. La partecipazione agli utili e alle perdite post-acquisizione delle collegate è rilevata in conto economico alla voce 240. Utili (Perdite) delle partecipazioni. L eventuale distribuzione di dividendi viene portata a riduzione del valore di iscrizione della partecipazione. I profitti non realizzati sulle transazioni fra il Gruppo e le sue partecipazioni sono eliminati nella stessa percentuale della partecipazione del Gruppo agli utili delle partecipazioni stesse. Anche le perdite non realizzate sono eliminate, a meno che le transazioni effettuate diano evidenza di una perdita di valore delle attività negoziate. 285

286 I Attività finanziarie disponibili per la vendita Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al costo dell operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Tali attività sono anche successivamente valutate al fair value. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nella voce 140. Riserve da valutazione del patrimonio netto, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore (impairment) che sono esposte alla voce 130.b) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita fino a quando l attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100.b) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 140. Riserve da valutazione sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva. Gli strumenti rappresentativi di capitale (titoli azionari) non quotati in un mercato attivo e il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile sono valutati al costo. Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l attività abbia subito una riduzione di valore (impairment), la perdita cumulata, che è stata rilevata direttamente nella voce 140. del patrimonio netto Riserve da valutazione, viene trasferita a conto economico alla voce 130.b) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita. Per gli strumenti di capitale l esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell ambiente in cui l impresa opera. Nei casi in cui la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 50% o perduri per oltre 18 mesi, la perdita di valore è ritenuta durevole. Qualora, invece, il declino del fair value dello strumento al di sotto del costo sia inferiore o uguale al 50% ma superiore al 20% oppure perduri da non più di 18 mesi ma da non meno di 9, il Gruppo procede ad analizzare ulteriori indicatori reddituali e di mercato. Qualora i risultati di detta analisi siano tali da mettere in dubbio la possibilità di recuperare l ammontare originariamente investito, si procede alla rilevazione di una perdita durevole di valore. L importo trasferito a conto economico è quindi pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value corrente. Le perdite per riduzione di valore di titoli azionari, rilevate a conto economico, non sono successivamente ripristinate con effetto a conto economico ma a patrimonio netto. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

287 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 13 Attività finanziarie valutate al fair value I titoli di capitale ricompresi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value, così come le attività finanziarie detenute per la negoziazione, sono oggetto di valutazione al fair value con registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e non, a conto economico. In particolare, nel caso del portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value, detti profitti e perdite sono esposti alla voce 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value. In questo portafoglio non possono essere contabilizzati degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale per i quali non siano rilevabili prezzi in mercati attivi ed il cui fair value non sia determinabile in modo attendibile. 287

288 I Informativa quantitativa (migliaia di ) Consistenze al Tipologia esposizioni/valori Valore di Bilancio Fair Value Valore di mercato Utili/perdite realizzati e impairment Plus/minusvalenze non realizzate e iscritte a stato patrimoniale Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Utili Perdite Plus (+) Minus (-) A. Partecipazioni X ( ) X X B. Attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) (63.705) C. Attività finanziarie valutate al fair value (737) X X Consistenze al Tipologia esposizioni/valori Valore di Bilancio Fair Value Valore di mercato Utili/perdite realizzati e impairment Plus/minusvalenze non realizzate e iscritte a stato patrimoniale Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Utili Perdite Plus (+) Minus (-) A. Partecipazioni X ( ) X X B. Attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) ( ) C. Attività finanziarie valutate al fair value (17.849) X X (*) Includono 719 e 843 milioni relativi ad attività valutate al costo, rispettivamente al 31 dicembre 2012 e al 31 dicembre Il livello 1 corrisponde al valore di mercato. Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in strumenti di capitale - valori ponderati (migliaia di ) VALORE PONDERATO Metodo IRB Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati Altri strumenti di capitale Metodo Standard Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati Altri strumenti di capitale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

289 289 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 13

290 I TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

291 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 14 Tavola 14 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono: sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca (cash flow risk); sul valore attuale netto delle attività e delle passività, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk). Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dall operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (banking book). Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue: repricing risk: rischio derivante dai mismatch temporali di riprezzamento delle attività e passività della banca. Tali mismatch comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all esposizione della banca rispetto a variazioni, nell inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d interesse. Un rischio collegato è il basis risk. Tale rischio deriva dall imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare caratteristiche di riprezzamento simili; optional risk: rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di banking book di Gruppo. Un esempio rilevante sono le opzioni incluse nel portafoglio mutui della banca. La stima delle posizioni per il rischio di tasso di interesse include delle ipotesi per le attività e le passività che non hanno una scadenza ben definita. L approccio per ciascuna delle tipologie di strumenti varia per i diversi Regional Centre 23 appartenenti al Gruppo: conti a vista e depositi di risparmio: si formulano delle ipotesi di scadenza per la stabilità delle transazioni aventi durata contrattuale indeterminata. Per l'ipotesi di stabilità si prendono in esame diverse variabili: tra le più importanti la volatilità dei volumi, così come la correlazione osservata e percepita tra mercato e tassi di remunerazione alla clientela. Tali variabili sono oggetto di analisi statistiche e qualitative, al fine di valutare quale profilo di scadenza delle operazioni di copertura meglio replichi ed elimini il potenziale rischio di tasso di interesse derivante dalle poste a vista. La modellizzazione del profilo di scadenza mira a minimizzare la volatilità del margine. Gli approcci variano per Regional Center, in modo da prendere in considerazione le peculiarità locali. o Per l'italia l'analisi statistica gioca il ruolo più dominante. Sulla base di tale analisi i conti non esplicitamente legati a un indice vengono mappati con scadenze fino a 10 anni. Tale profilo poi è aggiustato per tenere conto del rischio di concentrazione. L esposizione risultante dal profilo modellizzato è in gran parte coperto, tenendo conto di una visione qualitativa sula futura evoluzione dei volumi; 23 In generale, il concetto di Regional Centre è congruente con quello di subholding. I Regional Centre sono Entità Legali incaricate di indirizzare, coordinare, misurare e controllare il rischio di tasso di interesse delle Entità rientranti nel loro perimetro di responsabilità. In tale contesto, un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di Supervisory and Overarching Regional Centre, nella sua funzione di indirizzo, coordinamento e controllo di tutti gli aspetti riguardanti il rischio di tasso di interesse nel banking book per l intero Gruppo. La Capogruppo inoltre agisce come Regional Centre italiano. 291

292 o o Per la Polonia, le assunzioni sulla scadenza dei depositi a vista è meno rilevante, poiché il volume è più contenuto, e una quota sostanziale dei conti è indicizzata. L'approccio per le proiezioni di scadenza in Polonia è simile a quello adottato per l Italia, anche se la durata massima viene fissata più a breve; Le proiezioni di scadenza in Austria e Germania si discostano dalla pura applicazione del modello statistico. Gli elementi presi in considerazione in aggiunta alle analisi statistiche includono gli effetti di sostituzione con i depositi a termine, le previsioni sull elasticità del tassi di remunerazione dei conti a vista e la potenziale competizione per la liquidità. La durata massima è anche per questi perimetri fissata a 10 anni, mentre l'approccio si traduce generalmente in proiezioni più conservative, ovvero, la scadenza media proiettata è in genere più breve di quanto previsto dal modello statistico. L'esposizione del profilo di scadenza previsto per queste Paesi è puntualmente coperto tramite un portafoglio di replica deciso dal Comitato Rischi competente; mutui residenziali: il modello stima i futuri volumi di rimborso su base continuativa, al fine di limitare il rischio che la banca possa non essere adeguatamente coperta dal rischio di tasso di interesse derivante dall esposizione in mutui residenziali a tasso fisso. Le ipotesi di rimborso anticipato dei mutui sono basate su dati storici, arricchite da una valutazione qualitativa. La rilevanza e l'approccio per catturare questo fenomeno varia in base al perimetro; o o o Tale fenomeno assume particolare rilevanza dal punto di vista del rischio di tasso di interesse per il portafoglio italiano di mutui a tasso fisso. Il profilo delle scadenze dunque prende in considerazione sia le caratteristiche contrattuali che il tasso atteso di estinzione anticipata; Per la Germania il rischio di rimborso anticipato è rappresentato da un portafoglio di swaption completamente coperto dal rischio; Per Polonia e Austria le ipotesi di estinzione anticipata non hanno alcun impatto significativo sulle stime. Ad esempio i mutui in portafoglio alla Polonia sono generalmente indicizzati a tasso variabile. Questo fa sì che l evento di una estinzione anticipata sia meno rilevante al fine della copertura dal puro rischio di tasso; sofferenze: per il perimetro Italia il modello di scadenza si basa sul profilo atteso di recupero, mentre per gli altri regional center nessuna sensitivity è assegnata a questa categoria di crediti; Equity: questa voce di bilancio non è modellizzata, ovvero, nessun profilo di scadenza è assegnato al Capitale proprio. Limiti e soglie d allerta sono definiti in termini di VaR (utilizzando la metodologia descritta per il portafoglio di negoziazione, sulla base delle sensitivity alle fluttuazioni dei tassi di interesse, calcolate tenendo conto delle informazioni date dai modelli comportamentali), Sensitivity o Repricing Gap, per ogni Banca o Società del Gruppo. L insieme di metriche è definito a seconda del livello di complessità del business della Società. Ciascuna delle banche o società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l'esposizione al rischio di tasso di interesse entro i limiti specificati. A livello consolidato, tale responsabilità è in capo all Unità Group Asset Liability Management e alle funzioni del Group Risk Management incaricate della misurazione del rischio di tasso di interesse. La misurazione del rischio di tasso di interesse include: l analisi del Margine d Interesse: tale attività si traduce in un analisi statica di gap (assumendo cioè che le posizioni rimangono costanti durante il periodo), e una simulazione di impatto sul margine di interesse per l'attuale periodo, prendendo in considerazione le ipotesi di elasticità per le poste a vista. In aggiunta, attraverso un'analisi di simulazione, si valuta l'impatto sul reddito di shock differenti delle curve dei tassi. Gli shock di riferimento per uno scenario di rialzo o di ribasso dei tassi sono uno shock istantaneo e parallelo rispettivamente di + / pb. Tali scenari standard sono corredati da un analisi in caso di appiattimento o maggiore pendenza delle curve dei tassi, al fine di valutare l'impatto sul Margine di Interesse Netto di movimenti non paralleli delle curve; l analisi del Valore Economico: essa include il calcolo delle misure di duration, sensitivity del valore economico delle poste di bilancio per i diversi punti della curva, così come l'impatto sul valore economico derivante da grandi variazioni dei tassi di mercato, ad esempio in seguito ad uno spostamento parallelo di 200pb. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

293 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 14 Il Gruppo misura e monitora il rischio tasso di interesse su base giornaliera in termini di esposizione di VaR e di sensitivity del valore economico, per uno shock istantaneo e parallelo di +1 punto base della struttura a termine dei tassi di interesse. Su base mensile sono monitorate la sensitivity del valore economico per uno shock di +200 punti base e la sensitivity del Margine di interesse. Frequenza e metriche di misurazione sono definite nell'ambito della Policy di Gruppo Rischio di tasso di interesse del Banking Book, che definisce i metodi e i corrispondenti limiti e soglie d allerta delle sensitivity del margine di interesse e del valore economico. La funzione responsabile della gestione del rischio di tasso di interesse verifica su base giornaliera l'utilizzo dei limiti per le esposizioni al rischio tasso di interesse delle principali posizioni. La Tesoreria copre l esposizione al rischio di tasso di interesse da operazioni commerciali. L esposizione al rischio di tasso di interesse della Tesoreria è monitorato mediate un insieme di limiti e soglie d allerta Lo stesso vale per l'esposizione complessiva al rischio tasso dello stato patrimoniale, tenendo conto anche delle posizioni strategiche di investimento della banca, come ad esempio le operazioni non direttamente collegate alla copertura del business commerciale. 293

294 Informativa quantitativa La sensitivity del margine d interesse calcolata sulla base delle citate assunzioni e nell ipotesi di un aumento di 100 punti base dei tassi ammonta alla fine di dicembre 2012 a 335 milioni di euro (-339 milioni in caso di riduzione di 100 punti base). Si precisa che tale misura evidenzia l effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione, escludendo qualunque ipotesi circa i futuri cambiamenti nella composizione delle attività e passività. La tavola seguente espone gli effetti di uno shock di tasso di interesse, negativo o positivo, con una scomposizione nelle valute principali. Alla fine di dicembre 2012 la sensitivity del valore economico del bilancio a una variazione istantanea e parallela dei tassi di +200 punti base è pari a milioni di euro 24. L esposizione del Gruppo alla variazione del Valore Economico in uno scenario di shock dei tassi di +200 bps è più negativa di circa 1 miliardo di euro rispetto alla data situazione a fine giugno La variazione è essenzialmente dovuta alla nuova strategia di copertura implementata nel perimetro Italiano. (milioni di ) Rischio Tasso d'interesse nel Portafoglio Bancario Valuta +200 bps -200 bps Euro Dollaro USA Zloty Polacco Sterlina inglese Franco Svizzero Yen Giapponese Lira Turca Rublo Russo Altre TOT Tali misurazioni sono basate su assunzioni di modellizzazione delle scadenze per poste di bilancio che possono avere (sia ai fini di valutazione del rischio liquidità che di rischio tasso) un profilo atteso di scadenza differente da quello contrattuale, oppure la mancanza di specifici bucket temporali, come le poste a vista e i mutui. La riduzione del valore economico, calcolata secondo le modalità gestionali, si mantiene nel caso di una variazione dei tassi di 200 punti base nei limiti considerati come soglia di attenzione dalle vigenti disposizioni di Vigilanza (20% del patrimonio di vigilanza). 24 Escluse società minori (es. UC Factoring). TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

295 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 14 +1bp fino a 1 mese +1bp da 1 mese a 3 mesi Rischio Tasso d'interesse nel Portafoglio Bancario +1bp da 6 mesi a 1 anno +1bp da 1 anno a 2 anni +1bp da 3 anni a 5 anni +1bp da 5 anni a 10 anni +1bp da 10 anni a 20 anni +1bp oltre 20 anni Valuta [ migliaia] Euro ,832-2,630 3, ,754 Dollaro USA ,240 Zloty Polacco Sterlina inglese Franco Svizzero Yen Giapponese Lira Turca Altre ,915 TOT ,846-2,821 1, ,563 Nella tabella sopra è mostrata la sensitivity del valore economico a variazioni dei tassi. In particolare la stima è effettuata in uno scenario di shock paralleli delle curve dei tassi di 1bp. Si fornisce il dettaglio per bucket temporale e per valuta dell esposizione di gruppo a tale metrica di rischio. Il contributo principale all esposizione di Gruppo rimane sulla curva Euro, seguita in ordine di impatto dalla curva Dollaro: l esposizione verso le due valute spiega più del 50% della sensitivity totale. In termini temporali, il contributo più alto (di segno negativo) è concentrato nel bucket 1Y 3Y. Tale profilo è spiegato dalla strategia di Gruppo di copertura dell Equity. L esposizione (di segno positivo) osservabile nei bucket di lungo termine (9Y e 10Y) è dovuta alle stime sul profilo di scadenza per le poste a vista nel perimetro Italia. TOT 295

296 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

297 Tavola 15 Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione Informativa qualitativa >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola Governance & Compliance La struttura di governo societario di UniCredit assicura chiarezza e affidabilità nei processi decisionali. 1.1 Comitato Remunerazione Il Comitato Remunerazione svolge un ruolo fondamentale nel sostenere il Consiglio di Amministrazione nella supervisione della Politica Retributiva di Gruppo e nel disegno dei piani. Il Comitato Remunerazione è stato istituito dal Consiglio di Amministrazione nel giugno I suoi attuali membri sono stati nominati il 29 maggio 2012, a seguito dell elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione, deliberata dall Assemblea dei Soci dell 11 maggio Come descritto nel Regolamento del Consiglio di Amministrazione e nel sito web di Gruppo, il Comitato è composto da 5 membri non esecutivi, la maggior parte dei quali indipendenti. Sino all 11 maggio 2012, il Comitato era costituito da 6 amministratori non esecutivi, la maggior parte dei quali indipendenti. Sono membri di diritto il Presidente ed il Vice Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione. Gli altri membri sono scelti sulla base delle loro competenze e della disponibilità a svolgere l'incarico. Il Presidente del Comitato è il Presidente del Consiglio di Amministrazione. Tre membri del comitato - tra i quali sia il Presidente, sia il Vice Presidente Vicario - fanno parte anche del Comitato per i Controlli Interni & Rischi. Tutti i membri del Comitato risultano in possesso dei requisiti di professionalità previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari. Ogni membro ha una specifica competenza tecnica sulle materie oggetto del Comitato, alcuni di loro in particolare hanno sviluppato anche esperienze in materia di contabilità e finanza. L'indipendenza dei membri è stata verificata dal Consiglio di Amministrazione sulla base di criteri indicati nel Codice di Autodisciplina delle Società Quotate ("Codice") e ai sensi dell'articolo 148, comma 3, del decreto legislativo n. 58/98 (Testo Unico della Finanza - TUF). Nella tavola in calce al capitolo è fornito il dettaglio circa l indipendenza dei membri del Comitato. I lavori del Comitato sono coordinati dal Presidente, che soddisfa altresì i requisiti di indipendenza stabiliti dal TUF. 297

298 Il ruolo del Comitato Remunerazione è quello di fornire consulenza e formulare proposte al Consiglio di Amministrazione, anche avvalendosi del supporto di consulenti esterni, laddove ritenuto importante ed opportuno, riguardo: la remunerazione degli Amministratori di UniCredit aventi specifici incarichi, con particolare riguardo alla remunerazione dell Amministratore Delegato (AD); la remunerazione del Direttore Generale di UniCredit, nel caso in cui questi sia anche Amministratore Delegato; la struttura retributiva dell Amministratore Delegato, del Direttore Generale e dei Vice Direttori Generali; la politica retributiva per Senior Executive Vice President (SEVP), Group Management Team (Executive Vice President EVP), Leadership Team (Senior Vice President - SVP) e per i Responsabili di Direzione a diretto riporto dell Amministratore Delegato; l approvazione dei piani di incentivazione di Gruppo basati su strumenti finanziari; la politica retributiva degli esponenti aziendali (membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e degli Organi di Vigilanza delle Società del Gruppo). Nei casi specificati dei primi due punti, le proposte per cui il Comitato sarà chiamato a esprimere il proprio parere vengono formulate dal Presidente. Nell ambito delle proprie attribuzioni, il Comitato Remunerazione: sottopone al Consiglio di Amministrazione le proposte per l elaborazione della Politica Retributiva di Gruppo, da sottoporre poi alla successiva approvazione della Assemblea dei Soci; verifica periodicamente l adeguatezza della Politica Retributiva, monitorando le prassi internazionali, le tendenze di settore ed i livelli retributivi espressi dai principali concorrenti (peer), formulando proposte per eventuali interventi correttivi e/o la gestione di casi particolari e/o eccezionali; formula proposte per la definizione degli obiettivi di performance correlati alla componente variabile della remunerazione dell Amministratore Delegato, Direttore Generale, Vice Direttori Generali e dei Responsabili delle Funzioni di Controllo; verifica l effettivo raggiungimento degli obiettivi e monitora l applicazione della Politica Retributiva approvata dall Assemblea dei Soci e l attuazione delle decisioni adottate dal Consiglio di Amministrazione. I membri del Comitato per i quali il Comitato stesso è chiamato ad esprimere la propria opinione relativamente alla remunerazione spettante in forza dei loro specifici incarichi, non partecipano alle riunioni riguardanti la determinazione della remunerazione. I membri del top management di Gruppo, tra i quali, come richiesto da Banca d Italia, i Responsabili della funzione Rischi di Gruppo (Chief Risk Officer - CRO) e Internal Audit, possono essere invitati a partecipare alle riunioni del Comitato su temi specifici. Nel 2012 il Responsabile Human Resources di Gruppo ha sempre presenziato agli incontri in qualità di invitato. L Amministratore Delegato non è generalmente presente durante le riunioni del Comitato Remunerazione e non ha partecipato a nessuna delle sedute del Il Presidente ha invitato il Responsabile di Internal Audit a partecipare ad un incontro del Comitato Remunerazione nel 2012, in relazione alla verifica ispettiva annuale condotta sui sistemi incentivanti di Gruppo, i cui risultati sono stati successivamente discussi in Consiglio di Amministrazione e sottoposti all Assemblea dei Soci. Il Comitato Remunerazione, per il tramite del suo Presidente, ha avuto la possibilità di accedere alle informazioni ed alle funzioni aziendali come richiesto per svolgere i propri compiti e a questo scopo si avvale del supporto dei responsabili delle strutture aziendali. Il Comitato Remunerazione si avvale dei servizi di Mercer, consulente esterno indipendente, che fornisce consulenza su prassi e tendenze ed anche analisi aggiornate sui benchmarking in materia retributiva. Detto consulente è stato preventivamente valutato che non sia in una posizione tale da compromettere la propria autonomia. Mercer collabora con il Comitato dal 2007 ed è stato consulente indipendente anche per il I rappresentanti di Mercer sono stati regolarmente invitati a partecipare agli incontri per discutere argomenti specifici all ordine del giorno del Comitato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

299 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 Nel corso dell anno, le esigenze di spesa del Comitato sono state soddisfatte mediante ricorso a un suo specifico budget che può essere oggetto di eventuale integrazione in casi di particolari necessità. In particolare, nel 2012, attraverso il proprio budget, il Comitato Remunerazione ha potuto avvalersi per tutto l esercizio della consulenza di Mercer per avere informazioni aggiornate necessarie per i processi decisionali. Nel corso del 2012 il Comitato Remunerazione si è riunito 6 volte. Gli incontri hanno avuto una durata media di circa un ora. Come regola, le riunioni del Comitato vengono programmate su base bimestrale. Dall inizio dell anno fino a aprile 2013, si sono tenuti 4 incontri del Comitato. Di ogni riunione del Comitato Remunerazione sono redatti verbali a cura del Segretario designato dal Comitato stesso. Nel corso del 2012 le principali attività del Comitato hanno riguardato: valutazione finale delle misure di performance di sostenibilità di Gruppo e l allineamento remunerazione-rischio, come richiesto dalla normativa sulla base delle disposizioni di Banca d Italia; monitoraggio ed analisi dell evoluzione dei sistemi retributivi in relazione al mutamento dello scenario di riferimento e delle raccomandazioni e disposizioni emanate dalle Autorità di Vigilanza e dai principali organismi internazionali; redazione della Politica Retributiva di Gruppo 2012, con il supporto delle funzioni Risorse Umane, Compliance e Risk Management, da sottoporre al Consiglio di Amministrazione e alla successiva approvazione della Assemblea annuale dei Soci; aggiornamento del Sistema incentivante per gli Executive di Gruppo in coerenza con i requisiti normativi emersi e sviluppati nel corso dell anno; supervisione di una coerente implementazione della politica e dei sistemi nonché dell esercizio del potere di delega; monitoraggio e analisi delle tendenze di mercato esterne, compresa l'analisi comparativa fornita da Mercer rispetto al gruppo di confronto, per formulare proposte retributive in modo informato al Consiglio di Amministrazione. I principali argomenti esaminati dal Comitato vengono inoltre portati a conoscenza del Collegio Sindacale, prima di essere sottoposti al Consiglio di Amministrazione. La tavola che segue riassume la composizione del Comitato nel corso del 2012, e, oltre alle informazioni sull indipendenza dei membri del Comitato, fornisce i dettagli della loro partecipazione alle riunioni che si sono tenute nel corso dell anno. COMITATO REMUNERAZIONE (ESERCIZIO 01/01/ /12/2012) Carica Componenti Indipendenza da Codice TUF * ** *** **** MEMBRI ATTUALMENTE IN CARICA Presidente Vita Giuseppe No Si P 3 100% (1) Vice Presidente Vicario Fois Candido No Si M 3 100% (1) Amministratore Bochniarz Henryka Si Si M 3 100% (1) Amministratore Caltagirone Alessandro Si Si M 3 66% (1) Amministratore Kadrnoska Friedrich Si Si M 6 50% MEMBRI IN NON PIU' IN CARICA Presidente Rampl Dieter No Si P 3 100% (2) Vice Presidente Vicario Castelletti Luigi Si Si M 3 100% (3) Vice Presidente Calandra Buonaura Vicenzo No Si M 3 100% (3) (4) Amministratore Schinzler Hans Juergen Si Si M 3 33% (4) Amministratore Wyand Anthony Si Si M 3 100% (4) (5) Note (*) In questa colonna viene indicata la carica ricoperta nel Comitato (P= Presidente; M=Membro) (**) In questa colonna viene indicato il numero di riunioni convocate durante il periodoper il quale è stata coperta la carica (***) In questa colonna viene indicata la percentuale di partecipazione alle riunioni del Comitato (nr. di presenze / nr. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato nel corso dell'esercizio) (****) In questa colonna vengono indicate tramite note le date di inzio e fine carica per gli amministratori che non sono stati membri del Comitato per l'intero esercizio (1) carica ricoperta dal 29 maggio 2012 (2) carica ricoperta sino al 19 aprile 2012 (3) carica ricoperta sino al 7 maggio 2012 (4) carica ricoperta a partire dal 31 gennaio 2012 (5) carica ricoperta sino al 11 maggio

300 1.2 Il ruolo delle funzioni di controllo: Compliance, Risk Management e Audit La funzione Compliance svolge un ruolo di primaria importanza non solo nella validazione ma anche nel disegno e nella definizione della politica e dei processi retributivi, in collaborazione con la funzione Risorse Umane. I contributi fondamentali del 2012 hanno riguardato: la validazione della Politica Retributiva di Gruppo 2012 sottoposta al Consiglio di Amministrazione per la successiva approvazione dell Assemblea dei Soci l 11 maggio 2012; la validazione del Sistema incentivante 2012 per gli Executive di Gruppo, compresi gli obiettivi individuali per l Amministratore Delegato, Direttore Generale, Vice Direttori Generali ed i Responsabili delle Funzioni di Controllo interno; la validazione del Piano di performance stock option per Senior Executive di Gruppo e del Piano azionario per Talenti & Altre Risorse Strategiche; la valutazione dei casi di customizzazione a livello locale del Sistema Incentivante di Gruppo; la redazione - in collaborazione con la funzione Risorse Umane - e la diffusione delle linee guida di Gruppo per la predisposizione e gestione dei sistemi incentivanti 2013 per la popolazione non Executive nonché la definizione di uno specifico processo per garantire l adeguato coinvolgimento della funzione Compliance nella definizione e valutazione di conformità dei sistemi incentivanti/campagne commerciali in essere nelle principali Banche del Gruppo; valutazione preliminare dei sistemi incentivanti, delle campagne commerciali e di altre iniziative (relative, ad esempio, alla distribuzione di prodotti di investimento) per i dipendenti non- Executive, in UniCredit S.p.A., Rete Italia e altre Entità Italiane accentrate; valutazione dei sistemi incentivanti divisionali e di Competence Line per i dipendenti below Executive; partecipazione e contributo, sulle relative tematiche, in iniziative normative riguardanti la retribuzione (European Securities and Markets Authority - ESMA - Consultation Paper Guidelines on Remuneration policies and practices (MiFID) ; Banca d Italia, Relazione sulla Valutazione delle Strategie e Politiche del Gruppo nel Settore della Gestione Collettiva del Risparmio ); partecipazione a iniziative di HR Compensation (ad esempio: definizione delle Linee guida sulla retribuzione non-standard ; revisione del KPI Bluebook ; revisione del processo di definizione dell Identified staff per l applicazione del Sistema Incentivante di Gruppo ); analisi di specifiche previsioni di incentivazioni non standard. Nel 2013, la funzione Compliance continuerà ad operare in stretto coordinamento con la funzione Risorse Umane al fine di supportare non solo la validazione ma anche il disegno e la definizione della politica e processi retributivi. Il legame tra la retribuzione e rischio è stato mantenuto nel 2012 attraverso il coinvolgimento della funzione Risk Management nel disegno e nella definizione di un quadro esplicito su cui basare la retribuzione rispetto alla struttura del Group Risk Appetite, così che gli incentivi ad assumere i rischi siano adeguatamente bilanciati dagli incentivi a gestire i rischi. In particolare, il Consiglio di Amministrazione e il Comitato Remunerazione si avvalgono del contributo delle funzioni coinvolte per definire il legame tra profittabilità, rischio e remunerazione all interno dei sistemi incentivanti di Gruppo. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

301 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola Monitoraggio continuo di prassi e tendenze di mercato Il Comitato Remunerazione e il Consiglio di Amministrazione prendono decisioni informate in materia retributiva in linea con le strategie di business e sulla base di un adeguata conoscenza del mercato. Le principali evidenze di politica retributiva definite quest anno con il supporto di un continuo confronto esterno e l analisi delle tendenze di mercato fornite dal consulente esterno indipendente al Comitato Remunerazione comprendono: la definizione della politica retributiva per gli Executive con particolare riferimento al disegno dei Sistemi incentivanti di Gruppo per il 2013; le raccomandazioni basate su specifiche analisi di mercato rispetto al nostro gruppo di confronto (peer) al fine di avere informazioni necessarie per prendere le decisioni. I livelli retributivi e i pay-mix per gli Executive e il management sono pianificate, gestite e monitorate sulla base della nostra struttura strategica e in linea con la performance di UniCredit nel corso del tempo. Come obiettivo di politica, la retribuzione complessiva è posizionata tra mediana e terzo quartile, con un posizionamento individuale definito sulla base di specifiche decisioni sulla performance, il potenziale e la strategia per le persone. Le retribuzioni fisse sono definite adeguatamente allo specifico business di riferimento e al talento, competenze e capacità che ciascun individuo porta nel Gruppo. Il livello di retribuzione fissa deve essere sufficiente a scoraggiare assunzioni di rischio non appropriate. Il gruppo di confronto utilizzato a livello di Gruppo per monitorare la politica e le prassi retributive, con particolare focus sulla popolazione dei Senior Executive, è definito dal Comitato Remunerazione su proposta del consulente indipendente esterno, sulla base di criteri tra cui: la confrontabilità in termini di dimensioni, complessità e modello di business, mercati di riferimento per clienti, talenti e capitali, il profilo di rischio e il contesto giuridico-socio-economico. Il gruppo di confronto è soggetto a revisione annuale per assicurare la sua attualità. Per il 2012 è stato confermato il Gruppo di confronto dell anno precedente con l aggiunta di 2 banche (Banque Populaire CE e Nordea Bank): Gruppo di confronto 2012 UniCredit Come approvato dal Comitato Remunerazione, il gruppo di confronto è composto dalle seguenti istituzioni finanziarie: Banco Santander Banque Populaire CE Barclays Banco Bilbao Vizcaya Argentaria BNP Paribas Citigroup Credit Agricole Credit Suisse Deutsche Bank HSBC Intesa Sanpaolo JP Morgan Chase Nordea Bank Royal Bank of Scotland Société Générale UBS 301

302 3. Sistemi retributivi di Gruppo 3.1 Popolazione di riferimento In linea con le norme specifiche, a partire dal 2010, UniCredit ha condotto il primo processo di autovalutazione per definire la popolazione del personale più rilevante del Gruppo a cui, in accordo con le normative, si applicano specifiche regole retributive. La valutazione iniziale è stata riconfermata nel 2011 e 2012 dopo il processo di revisione ed ulteriore documentazione. L auto-valutazione si basava sulla mappatura del rischio di Gruppo fatto in linea con i Pilastri Basel dalla funzione Risk Management analizzata insieme ai livelli organizzativi e al ruolo di senior management. In linea con i risultati dell analisi e come approvato dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Remunerazione, abbiamo riconfermato per il 2013 le seguenti categorie di dipendenti quale personale più rilevante : Amministratore Delegato di Gruppo; Dirigenti di Gruppo responsabili della gestione quotidiana (Direttore Generale, Vice Direttori Generali, Senior Executive Vice President ed Executive Vice President), posizioni executive nelle Funzioni di Controllo (Audit, Compliance, Risk Management e Planning, Finance e Administration) poiché sono responsabili a livello di Gruppo delle decisioni strategiche che possono avere un impatto rilevante sul profilo di rischio dell istituto. Inoltre, UniCredit ha considerato personale più rilevante anche altri dipendenti che hanno un impatto significativo su rischi rilevanti in termini di credito, mercato e liquidità con retribuzione variabile superiore a Per il futuro, l importo di soglia per la definizione di personale più rilevante verrà riconsiderato per valutare la possibilità di includere anche dipendenti con una retribuzione variabile più bassa. La popolazione di riferimento rappresenta circa lo 0,1% della popolazione complessiva di Gruppo, in linea con le prassi di mercato per le banche di grandi dimensioni. L allineamento ai requisiti normativi viene proporzionalmente applicato agli altri ruoli selezionati che includono tutti gli SVP (Senior Vice President) e i livelli sottostanti, inclusi i dipendenti della divisione Corporate & Investment Banking (ruoli specifici che hanno un impatto su credito, mercato e liquidità) con retribuzione variabile annua superiore a (per i quali il differimento in contanti e azioni si applica secondo un approccio scalare). 3.2 Implementazione e risultati dei Sistemi 2012 I Sistemi incentivanti 2012 di Gruppo sono stati implementati nel rispetto della nostra politica e governance aziendale. I piani seguenti sono stati offerti alla nostra popolazione di riferimento su base differenziata: il sistema incentivante di Gruppo 2012 prevede l assegnazione di un bonus legato alla performance in denaro e azioni, immediato e differito su un periodo di 5 anni; il piano azionario per Talenti e altre Risorse Strategiche. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

303 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 Sistema incentivante di Gruppo 2012 Il Sistema incentivante di Gruppo 2012 prevede il riconoscimento di un incentivo - in denaro ed in azioni ordinarie gratuite da corrispondere nell arco di 5 anni, sulla base di una valutazione multi-prospettica di obiettivi operativi e di sostenibilità (come stabiliti nella scheda di performance individuale Performance screen ) e applicando un fattore complessivo di rischio/sostenibilità, collegato ai risultati di profittabilità, solidità e liquidità annuali del Gruppo (Group Gate / Zero Factor). Nel 2012, UniCredit ha riportato un Net Profit positivo pari a 865 milioni, con tutti i principali indicatori di performance operativa di bilancio in positivo (Gross Operating Profit, Net Operating Profit e Profit Before Tax). Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha preso in esame, con riferimento dell esercizio 2012, le valutazioni del Comitato Remunerazione e le linee guida in materia di retribuzione variabile delle autorità regolamentari. Il Consiglio di Amministrazione ha confermato il giudizio positivo sulla performance del Top Management già espresso dal Comitato Remunerazione e ha sottolineato il pieno apprezzamento per i risultati ottenuti nel corso del 2012 malgrado una congiuntura economica generale particolarmente difficile. Risultati positivi che hanno portato il Gruppo ad un ritorno all utile, ad un adeguata patrimonializzazione, ad una rilevante liquidità disponibile e ad un incrementato presidio delle posizioni di rischio, in un quadro che evidenzia la sostenibilità dei meccanismi incentivanti previsti dalla politica di remunerazione di Gruppo approvata ed in vigore. Il Consiglio di Amministrazione ha tuttavia preso atto della dichiarazione pervenuta dal Top Management (AD, DG, VDG e responsabili delle funzioni CFO, CRO, Legal & Compliance, Audit ed HR) di voler rinunciare - in considerazione delle condizioni di quadro generale - al riconoscimento della retribuzione variabile legata ai risultati raggiunti. Il Consiglio di Amministrazione ha espresso un sincero apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal Top Management anche in questa occasione e ha deliberato di riconoscere solo al restante personale del Gruppo il pagamento dei bonus, che vedranno peraltro per gli Executive (primi 115 manager del Gruppo) una riduzione di circa il 50% rispetto all opportunità variabile complessiva. In coerenza con il sistema di compensi di UniCredit, più dell 80% di tali incentivi verrà inoltre differito negli anni successivi e legato al raggiungimento di ulteriori condizioni di performance future. Inoltre, la retribuzione totale target è stata ridotta, con un mix più bilanciato tra parte fissa e variabile. Sono consentite solo poche eccezioni alla revisione salariale, specialmente in quei paesi che hanno sostenuto il Gruppo con una performance positiva. Mentre i Top Management di UniCredit hanno rinunciato all incentivo 2012, hanno ricevuto i pagamenti dei differimenti degli anni precedenti. In linea con la governance di Gruppo, le valutazioni e i pagamenti del 2012 per Amministratore Delegato, Direttore Generale, Vice Direttori Generali, e Responsabili delle Funzioni di Controllo Interne sono analizzati dal Comitato Remunerazione e approvati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio sindacale e il Comitato di Controllo Interno e Rischi come necessario. L'importo totale della retribuzione variabile del personale rilevante, dettagliato nel capitolo Informativa quantitativa, è sostenibile rispetto alla situazione finanziaria della banca non limitando la sua capacità di mantenere o raggiungere un adeguato livello di capitale e liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese. Sulla base della valutazione degli obiettivi 2012, e la successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione dell 11 aprile 2013, è stata fatta una promessa di allocazione di ca. 20 milioni di azioni ordinarie UniCredit a 786 Executive di Gruppo ed altri ruoli selezionati, nel 2015, 2016 e 2017, subordinatamente all applicazione del fattore di azzeramento Zero Factor rispettivamente per il 2014, 2015 e Pertanto, il Sistema Incentivante di Gruppo 2012 comporterebbe un impatto atteso sul capitale azionario di UniCredit di circa 0,35%, assumendo un raggiungimento delle soglie di performance previste dallo Zero Factor. 303

304 Piano Azionario per talenti e altre risorse strategiche Il piano è stato definito nel 2011 con l obiettivo di motivare e trattenere risorse strategiche ed allineare gli interessi di beneficiari e azionisti remunerando la creazione di valore nel lungo termine attraverso l apprezzamento del prezzo dell azione. Sono stati selezionati 887 beneficiari del Piano sulla base di criteri di idoneità definiti per riflettere l aderenza ai valori aziendali e a comportamenti coerenti, la rilevanza strategica e l impatto della posizione ricoperta e il raggiungimento della performance, oltre che per la necessità di fidelizzare le risorse di Gruppo ad alto potenziale. Sulla base della decisione del Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2013 sarà allocato un numero di ca. 1,2 milioni di azioni ordinarie. Il piano prevede l assegnazione di azioni ordinarie gratuite UniCredit in 3 tranche uguali su un periodo di 3 anni, soggetta ogni anno all applicazione di una condizione di azzeramento Zero Factor correlato ai risultati di profittabilità, solidità e liquidità di Gruppo, ed in assenza di violazione di codici interni di condotta o di valori, e alla permanenza in servizio. Coordinamento locale e programmi specifici Gli elementi del sistema incentivante di Gruppo sono pienamente applicati a tutta la popolazione Executive, con adattamenti locali sulla base di specificità normative e/o di business consistenti con il nostro approccio globale di Gruppo. In linea con i principi dei piani, gli adattamenti locali consentono di raggiungere gli stessi risultati qualora l implementazione dei piani potesse comportare effetti negativi (legali, fiscali o altro) per le aziende del Gruppo e/o per i beneficiari che risiedono in paesi dove il Gruppo è presente. L approccio all implementazione dei piani di incentivazione di Gruppo per la popolazione Executive è perfettamente allineato ai requisiti di Banca d Italia e alle linee guida Europee, e allo stesso tempo tiene in considerazione: la continua necessità di dimostrare conformità alle normative locali; la pressione locale per adottare soluzioni alternative come necessario in linea con la normativa locale; l implementazione soggetta audit annuale separatamente in ogni giurisdizione; ulteriori evoluzioni richieste per adattare le differenze locali e i riconciliare i ruoli dei vari regolatori ( home/host ). L Assemblea dei Soci ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione a fare gli opportuni cambiamenti per l implementazione dei piani in accordo con i regolamenti legali e/o fiscali dei paesi dove il Gruppo è presente, e ad utilizzare soluzioni diverse, ad esempio l uso di azioni locali invece di azioni UniCredit per l implementazione dei piani di incentivazione di Gruppo in Zagrebačka Banka in Croazia. Inoltre, considerando la Risoluzione obbligatoria emessa dal Financial Supervision Authority della Polonia, si è ritenuto opportuno per Bank Pekao utilizzare indicatori di performance e le azioni dell azienda (Gate locale e azioni Pekao). Come fatto lo scorso anno, per gli Executive di Gruppo in Pioneer Global Asset Management S.p.A., un piano azionario basato su azioni Pioneer viene offerto in aggiunta al sistema standard di Gruppo, garantendo pieno adeguamento alle normative relativa alla maggiore autonomia delle del business Asset Management nei gruppi bancari. Per la generalità dei dipendenti sono stati implementati sistemi specifici, che hanno tenuto conto delle prassi locali di mercato. Vengono applicati principi coerenti e strutture simili anche ai dipendenti del business dell Investment Banking a tutti i livelli organizzativi con particolare attenzione ad un solido allineamento complessivo con la redditività ponderata per il rischio, ad una visione complessiva della performance ed al differimento dei pagamenti degli incentivi al di sopra di determinati importi. In accordo con la struttura normativa e con la nostra governance, la funzione HR in collaborazione con la funzione di Compliance gestisce annualmente il processo di monitoraggio dell adeguatezza dei sistemi incentivanti per la popolazione non-executive, con l obiettivo principale di garantire la conformità dei sistemi incentivanti per la popolazione non-executive con le linee guida della Politica Retributiva di Gruppo e le disposizioni normative in materia di sistemi incentivanti. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

305 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola Sistema incentivante di Gruppo 2013 Il Sistema 2013 di Gruppo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 29 gennaio e del 15 marzo 2013, ha mantenuto sostanzialmente la struttura dello scorso anno, che garantisce continuità ed ha l obiettivo di incentivare, trattenere e motivare i beneficiari e ad uniformare il sistema incentivante di UniCredit alle più recenti raccomandazioni emanate dalle autorità nazionali ed internazionali, prevedendo: l attribuzione di un incentivo variabile per l anno 2013 definito in base alla performance individuale valutata nella Performance Screen, oltre che ai risultati del business di riferimento e, a seconda dei casi, a livello di paese e/o di Gruppo e sulla base di altri obiettivi addizionali che possono essere considerati per la valutazione della performance complessiva; la definizione di una struttura bilanciata di pagamenti immediati upfront (effettuati cioè al momento della valutazione della performance) e differiti, sia in denaro che in azioni; una distribuzione di pagamenti in azioni che tiene conto delle vigenti disposizioni normative relative ad un periodo di vincolo alla vendita delle azioni. In particolare la struttura dei pagamenti è stata definita in linea con le disposizioni di Banca d Italia che prevedono un vincolo di 2 anni sulle azioni immediate ( upfront ) e di 1 anno sulle azioni differite; l applicazione di un fattore di rischio/sostenibilità complessivo, correlato ai risultati annuali di profittabilità, solidità e liquidità di Gruppo ( Group Gate ), che funge da soglia di accesso all incentivo, che in caso di perdita (Net Profit di Gruppo < 0 25 ) o di superamento dei limiti di capitale/liquidità attiva lo Zero Factor che impedisce di pagare gli incentivi; il bonus massimo è fissato al 150% dell importo target stabilito. Gli incentivi vengono pagati ai beneficiari sulla base delle Performance Screen individuali (in base ad una valutazione multi-prospettica rispetto a obiettivi di tipo operativo e di sostenibilità) e di altri obiettivi addizionali che possono essere considerati per la valutazione della performance complessiva. La performance individuale è formalmente valutata ogni anno attraverso la misurazione del risultato raggiunto rispetto agli obiettivi individuali assegnati, bilanciando effettivi obiettivi numerici sfidanti e discrezionalità manageriale. La performance è valutata attraverso obiettivi sia assoluti interni che esterni relativi e tenendo conto anche degli indicatori di ponderazione per il rischio. Per ogni ruolo, gli obiettivi sono selezionati dal nostro catalogo di principali indicatori di performance ( KPI ). 25 Net Profit dichiarato in bilancio, escludendo qualsiasi componente straordinaria come ritenuto opportuno dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Comitato Remunerazione 305

306 Illustrazione della Performance Screen La valutazione combinata dei 2 obiettivi operativi e dei 2 obiettivi di sostenibilità si traduce in una percentuale complessiva da 0% a 150% tenendo in considerazione i diversi pesi di ciascun obiettivo. Per i ruoli di Business gli obiettivi di sostenibilità e quelli operativi pesano il 50%, mentre per le funzioni di Controllo & Supporto gli obiettivi di sostenibilità pesano maggiormente sul calcolo complessivo per il 70% e gli operativi al 30%. Il manager conferma o modifica la percentuale complessiva calcolata (0%-150%) modificando il valore in aumento o diminuzione in considerazione degli altri obiettivi addizionali dei risultati del business a della disponibilità, e tenendo conto del rispetto e dell aderenza individuale a norme di disciplina, condotta e comportamento e devono essere considerati rigorosamente i rilievi dei regolatori esterni e della funzione di Internal Audit. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

307 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 Illustrazione della valutazione del Bonus L'allineamento della remunerazione ai rischi di solidità, costo del capitale e liquidità è assicurato attraverso l utilizzo di parametri di rischio selezionati in modo da riflettere le categorie della nostra struttura di Risk Appetite di Gruppo (Capital Adequacy, Profitability & Risk, Funding & Liquidity). Inoltre, specifici obiettivi, soglie e limiti sono definiti dal Consiglio di Amministrazione in modo da rispecchiare il Risk Appetite, in linea con i requisiti normativi. In particolare, le metriche di rischio e le soglie per il Sistema Incentivante di Gruppo 2013, come definite nel cosiddetto Group Gate/Zero Factor che conferma, riduce o cancella pagamenti immediati e differiti, includono: Core Tier 1 Ratio per misurare la solidità della banca in termini di alta qualità del patrimonio, coerentemente con i limiti normativi e di conservazione. Come stabilito dalla normativa, la soglia di parametro è stata posta al limite EBA 9% 26 ; Return on Tangible Equity per misurare il ritorno dell'investimento per gli azionisti rispetto al Tasso Privo di Rischio e al Costo del Capitale (posto al 12,48%); Net Profit per misurare la redditività del Gruppo considerando il risultato certificato in bilancio al netto delle componenti straordinarie eventualmente considerate dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Comitato Remunerazione. In caso di perdita si attiva l azzeramento dell incentivo; Cash Horizon per misurare la capacità della banca di far fronte ai suoi obblighi di liquidità in linea con le disposizioni di Basilea 3 relativamente all Horizon Liquidity Coverage. La soglia è posta a 90 giorni 27. In ogni caso, come richiesto dalla normativa ai sensi delle disposizioni di Banca d'italia, la valutazione finale dei parametri di performance sostenibile di Gruppo e l allineamento tra rischio e remunerazione saranno esaminati dal Comitato Remunerazione e definiti sotto la responsabilità e la governance del Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione non tiene conto per la determinazione del bonus di voci straordinarie del bilancio che non hanno impatto sulla performance operativa, sul capitale regolamentare e sulla liquidità (e.g. goodwill impairment) 26 Se il Core Tier 1 Ratio < 9% (Limite EBA) il Consiglio di Amministrazione deciderà l opportuna riduzione/azzeramento a seconda dello scenario specifico 27 Se Cash Horizon di ogni Liquidity Center (Italia, Germania, Austria, Polonia) < 90 giorni per più di 30 giorni consecutivi in un anno, il Consiglio di Amministrazione deciderà l adeguata riduzione/azzeramento a seconda dello specifico scenario locale e di Gruppo 307

308 Il sistema è disegnato in linea con le strategie e gli obiettivi aziendali e prevede l allocazione di un incentivo collegato alla performance pagato in denaro e in azioni ordinarie gratuite in 5 anni per gli EVP e livelli superiori e in 4 anni per gli SVP. Attraverso una struttura bilanciata di differimenti, l incentivo definito è pagato in tranche annuali in forma immediata e differita, in denaro ed in azioni. Nel 2014 sarà pagata in denaro la prima tranche dell incentivo complessivo, soggetta all applicazione di un fattore di rischio/sostenibilità ( Group Gate ), correlato ai risultati di profittabilità, solidità e liquidità di Gruppo relativo all anno 2013 nonché al rispetto e l aderenza individuale di norme di disciplina, condotta e comportamento. Il Group Gate ha impatto sull ammontare complessivo del bonus per tutta la popolazione del personale più rilevante 28, che include l amministratore Delegato del Gruppo, il Direttore Generale, i Vice Direttori Generali, SEVP e EVP e gli altri dipendenti che hanno un impatto materiale sull esposizione del Gruppo al rischio in termini di credito, liquidità e mercato con una retribuzione variabile annua superiore a 500,000. Dal 2015 al , le tranche rimanenti saranno pagate in denaro e azioni differite soggetti all applicazione di un fattore di azzeramento ( Zero Factor ) correlato ai risultati di profittabilità, solidità e liquidità di Gruppo (condizione malus sui pagamenti differiti) nonché al rispetto e l aderenza individuale a norme di disciplina, condotta e comportamento e alle clausole di claw back. 28 Come richiesto da Banca d Italia 29 Per SVP il periodo di differimento va dal 2015 al 2017 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

309 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 Illustrazione del pagamento dei bonus 2013 Il numero delle azioni da corrispondere nelle rispettive tranche sarà determinato nel 2014 sulla base della media aritmetica dei prezzi ufficiali di mercato delle azioni ordinarie UniCredit rilevati al mese precedente la delibera consiliare di verifica dei risultati conseguiti nel La struttura di pagamento è stata definita in linea con le indicazioni di Banca d Italia che richiedono un periodo di vincolo alla vendita delle azioni di 2 anni per le azioni immediate ( upfront ) e di 1 anno per le azioni differite. In particolare, l implementazione di un periodo di vincolo alla vendita delle azioni potrà avvenire in linea con il contesto fiscale di volta in volta vigente nei paesi in cui il Gruppo opera, mediante l allocazione di azioni vincolate ( restricted shares ) o la promessa di azioni che verranno assegnate al termine del periodo di vincolo stabilito. Il sistema incentivante di Gruppo 2013 prevede un impatto atteso sul capitale sociale di UniCredit di circa 0,49%, ipotizzando risultati di performance in linea con i target definiti. In caso di performance straordinarie superiori al target, il livello di diluizione massima potenziale sarebbe dello 0,73% (inferiore al sistema 2012 che prevedeva una diluizione massima del 1,03%). La diluizione complessiva per tutti i piani azionari attualmente in essere è pari a 1,67%. 309

310 3.4 Misurazione complessiva della performance Il sistema incentivante di Gruppo è supportato da una struttura di misurazione annuale della performance che garantisce coerenza, consistenza e chiarezza degli obiettivi di performance con la strategia aziendale, e che incoraggia e premia i comportamenti attesi e l attenzione al rischio. Il nostro processo di gestione della performance garantisce che tutti gli Executive conoscano i propri obiettivi e include una revisione attenta del raggiungimento degli stessi. Dal 2010, uno specifico processo è seguito con il coinvolgimento delle principali funzioni chiave (Risorse Umane, Planning, Finance e Administration, Risk Management, Compliance, Sustainability, Audit, Group Stakeholder & Service Intelligence) per definire e rivedere annualmente il cosiddetto KPI Bluebook (KPI key performance indicator) che funge da struttura per la misurazione della performance & la valutazione degli Executive di Gruppo. Nel KPI Bluebook viene fornito un insieme di obiettivi e linee guida per misurare e valutare la performance al fine di supportare manager e HR nella definizione delle Performance Screen. Il KPI Bluebook mappa 8 categorie di indicatori di performance chiave (Value Creation, Profitability, Commercial, Efficiency, Risk Management, External Relative, Stakeholder Value, Enhance Risk & Control Culture, Support & Control functions), di cui le ultime due sono state introdotte nel 2013 per accrescere la cultura del Risk & Compliance e Controllo attraverso l inserimento di una categoria focalizzata sugli obiettivi di puro rischio convalidato dalla funzione Risk Management di un altra che aumenti la qualità e la rilevanza degli obiettivi e della gestione della performance per le funzioni di supporto e controllo. Ciascuna categoria è costituita da KPI utilizzati per la definizione di una matrice operativa e di sostenibilità della Performance Screen. Nel cosiddetto KPI dashboard viene fornita una lista di obiettivi. Categorie di principali indicatori TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

311 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 Esempi di KPI in ciascuna categoria 311

312 Le 8 categorie rappresentano indicatori finanziari e non finanziari della performance e sono mappati in 5 gruppi di business di riferimento (Group / Subgroup, Commercial Banking, Wealth Management, Investment / Markets, Non-Commercial) per aiutare a identificare i KPI standard più appropriati (tutti certificati dalle relative funzioni) per ogni ruolo assegnato, con un focus specifico sulle misure ponderate per il rischio e metriche attente alla sostenibilità. Inoltre il KPI Bluebook fornisce anche le linee guida per: definizione degli obiettivi: per supportare la selezione, combinazione e calibrazione degli obiettivi; definizione dei target: aiutare nella definizione di un target di riferimento per le prestazioni attese; linee guida per aiutare i manager ad assegnare gli obiettivi con attenzione al rischio tenendo in considerazione i principali rischi che il business / funzione potrebbero positivamente impattare e mitigare; linee guida per stabilire e valutare gli obiettivi qualitativi; Funzioni di Controllo: revisionate alla luce di specifici requisiti di definizione degli obiettivi. I KPI 2013 definiti e approvati dal Consiglio di Amministrazione di UniCredit quali indicatori principali della performance per l Amministratore Delegato di UniCredit comprendono obiettivi legati alla profittabilità del Gruppo, con focalizzazione sul rischio e su indicatori di sostenibilità quali il miglioramento nel commercial funding gap e l attuazione della visione strategica aziendale in termini di innovazione, crescita, e sviluppo organizzativo e di leadership. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

313 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 Performance screen 2013 dell Amministratore Delegato Per il resto del Top e del Senior Management del Gruppo, i KPI che rappresentano la profittabilità e la gestione del rischio si riflettono anche nelle loro Performance Screen, con differenze relative al perimetro di riferimento e all ovvia assenza della stessa nelle performance screen delle cosiddette funzioni di controllo totalmente indipendenti (ad es. Compliance e Audit). 3.5 Retribuzione delle Funzioni di Controllo In rispetto della struttura normativa, una retribuzione e politiche di pay-mix specifiche sono definite per le funzioni di controllo interne (Audit, Legal e Compliance, Risk Management, Planning, Finance e Administration, and Human Resources 30 ). I piani incentivanti per gli Executive nelle funzioni di controllo sono implementati in conformità con specifiche politiche che garantiscono l indipendenza e pongono particolare attenzione all utilizzo di obiettivi finanziari al fine di evitare conflitti d interesse. La Performance Screen è definita per misurare la performance individuale collegata principalmente alle attività della specifica funzione di controllo: Confermato per Risk e Planning, Finance e Administration, l inserimento di 1 solo obiettivo di profittabilità nella valutazione, con un peso del 15% nella Performance Screen; in particolare per la funzione Rischi, correlazione ed integrazione tra gli obiettivi assegnati ai ruoli Risk Management e Crediti, in modo da garantire un corretto bilanciamento tra le responsabilità conferite all interno dell azienda. Per i manager dei Risk, non si può considerare nessuna scelta di obiettivi finanziari; per il Responsabile (e per la sua prima linea di riporto) della funzione a diretto supporto del CFO unicamente dedicata alla predisposizione dei documenti contabili societari, la previsione di obiettivi di performance correlati al profitto sarà evitata; confermata l intera esclusione di obiettivi finanziari per le funzioni di Audit e Legale & Compliance in linea con la normativa; limitazione degli obiettivi operativi al 30% per la funzione Risorse Umane dal momento che viene considerata dai regulator una Funzione di Controllo ai fini retributivi solamente e assimilata a Risk e Planning, Finance e Administration per le politiche di pay-mix. Anche per il 2013 per le funzioni Audit e Legal & Compliance è stato mantenuto lo stesso approccio di Group Gate / Zero Factor alternativo con una riduzione massima del 50%. Dal 2011, in linea con le raccomandazioni di Banca d Italia e di Audit, abbiamo avviato l implementazione di uno specifico pay-mix per le funzioni di controllo che prevede un aggiustamento tra la parte fissa e variabile della retribuzione. La politica di pay-mix mira ad evitare il conflitto d interesse definendo dei limiti sul pay-mix in linea con le indicazioni normative. 30 HR viene assimilato da Banca d Italia ad una Funzione di Controllo ai fini della retribuzione solamente. Nel modello di organizzazione di governance di UniCredit, HR è soggetto alle linee guida finalizzate ad evitare il conflitto di interessi. ai fini della retribuzione 313

314 Quest anno il pay mix target definito ex ante per tutte le funzioni di controllo viene confermato al 51% per la parte fissa della retribuzione totale, obiettivo da raggiungere attraverso un approccio graduale a seconda dell attuale pay mix. Il pay-mix per gli Executive nelle funzioni di controllo è già ben bilanciato e coerente con le indicazioni normative, con poche eccezioni che saranno considerate nei nostri processi di governance. L adeguamento proposto a favore della retribuzione fissa, come opportuno, verrà realizzato con diverse soluzioni tenendo in considerazione benchmark di mercato e le strategie su persone e costi. Paymix per Executive in Funzioni di Controllo 4. Partecipazione Azionaria UniCredit afferma il valore della partecipazione azionaria quale strumento efficace per promuovere l affiliazione e l allineamento tra gli interessi degli azionisti, gli Executive e tutta la popolazione dei dipendenti. 4.1 Piano di Partecipazione Azionaria per i Dipendenti del Gruppo Nel 2008, Let s Share - il Piano di Partecipazione Azionaria per i Dipendenti del gruppo UniCredit - è stato lanciato per la prima volta, offrendo la possibilità ai dipendenti di investire in azioni ordinarie UniCredit a condizioni favorevoli. Ad oggi, più di colleghi hanno partecipato a Let s Share in 13 paesi: Austria, Bulgaria, Germania, Hong Kong, Italia, Lussemburgo Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Serbia, Repubblica Slovacca, UK, e Ungheria. Il Piano offre ai partecipanti la possibilità di comprare azioni ordinarie UniCredit e di ricevere il 25% di sconto sotto forma di azioni gratuite assegnate dall azienda, con un periodo di vincolo di 1 anno. Il Piano prevede l acquisto di azioni sul mercato senza effetti diluitivi sul capitale dell azienda. Subordinatamente all approvazione dell Assemblea dei Soci, continueremo a cercare soluzioni per aumentare il numero dei paesi partecipanti, tenendo in considerazione i vincoli locali di natura legale, fiscale e operativa. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

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