Dal 25 aprile 1945 al 2 agosto 1980

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1 Dal 25 aprile 1945 al 2 agosto 1980 Dopo il 25 aprile il primo governo fu presieduto da Ferruccio Parri (esponente di spicco del PdA e del movimento di liberazione), ne facevano parte i 6 partiti del Cln: PCI PSIUP PdA DC PLI e Democrazia del lavoro. Il governo Parri fu paralizzato dai contrasti tra i partiti attorno al problema dell epurazione e alla proposta di una riforma tributaria. Epurazione: allontanare i funzionari statali, ma anche gli esponenti del potere economico più compromessi con il fascismo. Riforma tributaria: imposta progressiva sui profitti di guerra; in questo modo, venivano colpite le grandi imprese. Ci fu una forte opposizione da parte delle forze moderate a una riforma di questo tipo, in particolare del PLI, che nel mese di novembre ritirò la fiducia al governo determinandone la caduta. In dicembre divenne capo del governo Alcide De Gasperi con cui si inaugurò una svolta moderata: vennero accantonati i progetti di riforme economiche; i prefetti che erano stati nominati dal Cln nell Italia settentrionale vennero sostituiti da funzionari di carriera. L epurazione subì un rallentamento (e nel giugno del 1946 lo stesso ministro della giustizia Palmiro Togliatti varò una larga amnistia). 1

2 2 giugno 1946: elezioni a suffragio universale per l Assemblea costituente e svolgimento del referendum per scegliere tra monarchia e repubblica. Le elezioni furono vinte dalla DC con il 35,2 % dei voti; il PSIUP prese il 20,7% e il PCI il 19% L Assemblea costituente affidò la stesura della Carta Costituzionale a una commissione di 75 membri. La Costituzione entrerà in vigore il 1 gennaio febbraio 1947: a Parigi l Italia firmò i trattati di pace con le potenze alleate. Dovette rinunciare alle colonie africane, al Dodecaneso (che andò alla Grecia), all Istria e a una parte della Venezia-Giulia (a vantaggio della Jugoslavia). La città di Trieste venne dichiarata territorio libero: diviso in una ZONA A (Trieste e dintorni occidentali) sotto il controllo britannico; una ZONA B (Capodistria e dintorni) sotto il controllo jugoslavo. 1954: la ZONA A diventò italiana; la ZONA B jugoslava. 1975: trattato di Osimo con cui vennero ratificati i confini tra Italia e Jugoslavia. Gli effetti della guerra fredda si fecero sentire anche in Italia: le forze politiche si spaccarono. DC, PRI e PLI optarono per il blocco atlantico. PCI e PSI si pronunciarono per una posizione neutrale. Ma l acceso clima ideologico provocò nel PSIUP una scissione: nel gennaio del 1947 Saragat con una parte del partito diede vita a una nuova formazione politica, filoamericana: il Partito socialista dei lavoratori italiani (poi Partito socialdemocratico). Il PSIUP riprese così il vecchio nome di PSI. Nel mese di maggio De Gasperi aprì la crisi e formò un nuovo governo (il primo senza le sinistre) di soli democristiani (fatte 2

3 poche eccezioni per alcuni elementi tecnici, Einaudi e Sforza). Fu realizzata una politica liberista in un ottica antifascista che rigettava l utilizzo degli strumenti di intervento statale (in primis l I.R.I.), che sarebbero, invece, risultati utili nella difficile fase della ricostruzione. Einaudi, chiamato al dicastero del tesoro, promosse una politica deflazionistica aumentando il costo del denaro. L industria italiana riuscì a mantenere bassi i salari (anche grazie all indebolimento della Cgil a causa di scissioni interne). Tuttavia, la compressione dei salari ebbe un effetto negativo sulla domanda interna : elezioni che videro la vittoria schiacciante della DC con il 48% dei suffragi. Il Fronte popolare (PCI e PSI) si fermò al 35% dei voti. Nel mese di luglio del 1948 avvenne l attentato a Togliatti che fu ferito gravemente mentre usciva da Montecitorio da uno studente di destra: proteste e sommosse si verificarono in varie parti d Italia; spuntarono armi e molte fabbriche vennero occupate ma ritornò presto la calma anche per l atteggiamento prudente della dirigenza comunista e dei capi sindacali La prima legislatura della storia repubblicana vide l egemonia della DC che inaugurò la formula del centrismo: la DC al centro dello schieramento politico con l esclusione dalla maggioranza sia della sinistra che dell estrema destra, e il coinvolgimento al governo di rappresentanti del Pli, del Pri e del Psdi. La politica centrista contemplava una moderata dose di riformismo: nel 1950 venne fatta una riforma agraria che stabiliva l esproprio e il frazionamento di una parte delle grandi proprietà terriere. Si formarono così delle nuove piccole aziende agricole, che risultarono tuttavia poco vitali. La riforma non riuscì a contenere l esodo 3

4 dalle campagne che iniziò proprio agli inizi degli anni 50 in coincidenza con i primi segni di ripresa industriale ed assunse proporzioni vastissime verso la fine del decennio. 1950: istituzione della Cassa per il Mezzogiorno. La DC negli anni 50 consolidò la propria egemonia nello Stato e nella società. Stato: ministeri, enti statali e parastatali furono occupati da personale legato alla DC e ai suoi alleati. Società: la DC aveva come caratteristica principale l interclassismo, ossia la capacità di rappresentare trasversalmente l intera società, proponendo come collante ideologico l anticomunismo e la difesa dei valori tradizionali della famiglia, della proprietà e della morale cristiana. Paradossalmente proprio lo sviluppo economico favorito dalla stessa DC promosse una modernizzazione della società italiana verso stili di vita e concezioni lontani dalle tradizioni e dai valori cristiani. 1953: la DC si preparò alla tornata elettorale mettendo a punto una nuova legge elettorale che avrebbe dato il 66% dei seggi alla coalizione che avrebbe superato il 50% dei voti. Le opposizioni la definirono legge truffa che si rivelò, tuttavia, inefficace perché la coalizione di governo non riuscì a raggiungere il tetto prefissato dalla legge : l invasione sovietica dell Ungheria fece maturare nel leader del PSI Pietro Nenni la scelta di un distacco definitivo dal modello sovietico e la disponibilità per una politica di riforme. La nuova linea verrà premiata con un incremento di voti nelle elezioni del : governo monocolore presieduto dal democristiano Fernando Tambroni e con l appoggio esterno del MSI (Movimento 4

5 1960 sociale italiano, il partito di Giorgio Almirante che si ispirava all ideologia fascista). Alla fine di giugno il governo autorizzò il MSI a tenere il suo congresso nazionale a Genova (città con una significativa presenza del movimento operaio e insignita della medaglia al valor militare per la resistenza). Operai e militanti antifascisti nelle giornate dal 30 giugno al 2 luglio si scontrarono con la polizia ottenendo il rinvio del congresso. Altre manifestazioni antigovernative si verificarono in molte città e furono represse duramente (ad esempio a Reggio Emilia dove ci furono dei morti tra i dimostranti). La DC sconfessò Tambroni che fu costretto a dimettersi. Si formò un nuovo governo monocolore presieduto da Amintore Fanfani, che nell agosto del 1960 ottenne l astensione dei socialisti in parlamento : nazionalizzazione dell industria elettrica con la costituzione dell ENEL. dicembre 1962: istituzione della SCUOLA MEDIA UNICA ed elevazione dell obbligo scolastico a 14 anni. Dicembre 1963: primo governo di centrosinistra presieduto da ALDO MORO, in cui il PSI non si limitò a un appoggio esterno. 5

6 L Italia dal boom economico al 1968 Premessa Già nella prima metà degli anni 50 iniziò un risveglio industriale che sarebbe culminato nel boom economico degli anni , in cui l Italia ridusse il divario che la separava dalla maggior parte dei paesi industrializzati. L Italia si trasformò così da paese prevalentemente agricolo-industriale in paese marcatamente industriale. Lo sviluppo industriale poté contare su manodopera a basso costo che consentì di mantenere bassi i prezzi dei prodotti italiani favorendo le esportazioni. Da dove proveniva la manodopera? Dalla seconda metà degli anni 50 avvenne il più grande spostamento di popolazione interna che l Italia avesse mai conosciuto. Innanzitutto persone povere dal Veneto si spostarono nel triangolo industriale e poi milioni di emigrati meridionali si recarono al nord in cerca di lavoro, ma anche ci fu un massiccio spostamento di lavoratori dalle zone rurali dell Italia centro-settentrionale verso le aree urbane in cui erano presenti le attività produttive. In seguito all abbandono delle campagne, l agricoltura subì un progressivo degrado. Anche a causa della mancata formazione di una media azienda agraria meccanizzata e del disinteresse della grande proprietà del sud per le innovazioni. Industria manifatturiera Lo sviluppo industriale interessò soprattutto l industria manifatturiera, in particolare i settori dell abbigliamento e degli elettrodomestici. I prodotti industriali italiani furono esportati in grande quantità, oltre per i costi ridotti della manodopera a cui si è accennato sopra, anche perché nel 1958 venne istituito il Mec (Mercato comune europeo) che aprì i mercati europei ai prodotti italiani. Nel 1967 l Italia divenne il 3 produttore mondiale di frigoriferi e il 1 paese europeo produttore di lavastoviglie. Si formarono nuovi distretti produttivi, nel Nord-est e nel Centro, con imprese di dimensioni più piccole rispetto a quelle del triangolo industriale. Un altro settore protagonista del miracolo economico fu l industria edilizia e altrettanto importanti furono i settori più moderni come la CHIMICA e la PETROLCHIMICA, che usufruirono degli aiuti statali. Dal liberismo all intervento dello stato Negli anni 50 terminò la fase integralmente LIBERISTA della RICOSTRUZIONE e si rafforzò una linea interventista dello stato nell economia, che preparò il terreno al boom economico. Nel 1953 nacque l ENTE NAZIONALE IDROCARBURI (ENI) che assorbiva l Agip e soprattutto gestiva i nuovi giacimenti di METANO scoperti in Val Padana. Alla presidenza c era il democristiano ENRICO MATTEI, morto in un incidente aereo le cui cause non sono state ancora chiarite. Si completò anche la ristrutturazione dell industria siderurgica e cantieristica da parte della FINMECCANICA, costituita nel 1948 dall'istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) per gestire le partecipazioni nell'industria meccanica e cantieristica acquisite nei primi 15 anni di vita dell'iri. Inoltre, l IRI aveva potenziato, in generale, la propria rete di industrie pubbliche. Sempre nel 1953 venne varata la legge per lo sviluppo e il credito industriale del mezzogiorno che prevedeva la gestione dei fondi della CASSA PER IL MEZZOGIORNO per creare industrie. Si favorì così la creazione di poli di sviluppo (Bari, Brindisi, Taranto, Cagliari) in cui si optò per 6

7 l industria di base (siderurgia e petrolchimica) con l obiettivo di creare le premesse per lo sviluppo industriale. Il risultato fu però deludente tanto che si coniò il termine di cattedrali nel deserto per i nuovi insediamenti industriali. Nel 1956 fu creato il MINISTERO DELLE PARTECIPAZIONI STATALI con il compito di coordinare l attività delle aziende di stato. Nell aprile del 1956 venne anche istituita la CORTE COSTITUZIONALE, composta in parte da magistrati e in parte da membri nominati dal parlamento e dal presidente della Repubblica. Avrebbe svolto un importante funzione nell adeguare la vecchia legislazione ai principi costituzionali e nel far cadere alcune fra le norme più anacronistiche varate nel periodo fascista. L altra faccia del boom economico Il contenimento dei costi di produzione fu ottenuto tramite anche una compressione dei diritti dei lavoratori e delle libertà sindacali. Inoltre, le condizioni di lavoro prevedevano pesanti ritmi di lavoro e scarsa attenzione per la sicurezza. È significativo che la produttività in questi anni aumentò mediamente del 6%, mentre i salari solo del 2% A partire dal 1961 ci fu un risveglio del movimento operaio che attraverso una decisa mobilitazione riuscì ad ottenere aumenti salariali e a migliorare sensibilmente i redditi delle famiglie italiane. Nel 1968 esplose la protesta studentesca con l occupazione di numerose facoltà universitarie e nel 1969 le lotte operaie raggiunsero una forte intensità (autunno caldo). Terrorismo A differenza degli altri paesi il clima di contestazione e di protesta sociale si prolungò fino alla fine degli anni 70, quando la società italiana conobbe la stagione del terrorismo 1 che si sovrappose alla cosiddetta strategia della tensione che era stata inaugurata il 12 dicembre del 1969 con l esplosione di una bomba nella banca di piazza Fontana a Milano e che coinvolgeva pezzi deviati dello Stato e associazioni neofasciste. Il culmine dell azione delle BR avvenne nel marzo-maggio del 1978, con il rapimento e l uccisione 1 Diverse formazioni terroristiche di ispirazione comunista o neofasciste contribuirono ai cosiddetti anni di piombo, ma le principali erano: Brigate Rosse, formazione comunista il cui primo atto di sangue fu compiuto a Padova in Via Zabarella con l uccisione di due militanti del MSI il 17 giugno 1974; NAR, nuclei armati rivoluzionari, formazione neofascista protagonista, tra l altro, nel febbraio del 1981 dell uccisione di due carabinieri lungo l argine del canale Scaricatore a Padova. 7

8 di Aldo Moro, candidato alla formazione del nuovo governo "aperto al PCI", mentre per quanto riguarda lo stragismo l evento più efferato compiuto fu l attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto