La pena di morte. Vorrei iniziare a parlarvi della pena di morte spiegandovi che cosa significa: la pena capitale è

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1 La pena di morte Vorrei iniziare a parlarvi della pena di morte spiegandovi che cosa significa: la pena capitale è intesa come l uccisione di un criminale decisa da un tribunale, dopo una condanna. In alcuni paesi la eseguono soltanto per gli omicidi e per i tradimenti politici (alto tradimento), in altri anche per le rapine e gli stupri. Per chiarirvi le idee vorrei cominciare col presentarvi alcuni metodi di uccisione che vengono ancora messi in pratica o che, una volta, erano molto diffusi. Per iniziare abbiamo due tipi di condanne utilizzate negli Stati Uniti, ossia la sedia elettrica e l iniezione letale: la prima consiste nel far sedere il condannato su una sedia e fargli arrivare una fortissima corrente ed è stata sostituita dall iniezione letale in quasi tutto il territorio americano, tranne che in Alabama, in Florida, in Kentucky, in Oklahoma, in South Carolina ed in Virginia, dove è ancora utilizzata solo in caso non si possa usare l iniezione letale. Quest ultima ha sostituito la sedia elettrica negli anni Settanta e viene usata ancora oggi nel nord America. Comporta l iniezione di un veleno letale ed un agente chimico paralizzante nelle vene del condannato, il quale dopo un tempo che varia da sei a quindici minuti muore in seguito ad una paralisi respiratoria ed ad una paralisi cardiaca. In secondo luogo, incontriamo l impiccagione che causa la morte per soffocamento visto che il condannato viene sospeso per il collo tramite una corda. È stata creata nel Medioevo, ma fino a qualche anno fa era ancora utilizzata negli USA. In terzo luogo, abbiamo la fucilazione che era utilizzata maggiormente durante le due Guerre Mondiali, mentre più tardi, nei paesi dove è ancora in vigore la pena capitale, è stata sostituita quasi dappertutto dall iniezione letale. In quarto luogo, vorrei spiegarvi cosa avviene durante la lapidazione, che è usata ancora oggi negli stati islamici come Iran, Nigeria, Arabia Saudita, Sudan, Emirati Arabi, Pakistan, Afghanistan e Yemen. La lapidazione consiste nel sotterrare il condannato fino alla vita ed ucciderlo tirandogli delle pietre. Per finire troviamo la camera a gas che è stata utilizzata dopo la Seconda Guerra Mondiale in California, ma è stata subito abolita. Va però detto che questa veniva principalmente impiegata dai nazisti e consisteva nel far sedere uno o due condannati dentro ad un locale d acciaio. Sotto le loro sedie erano posizionati dei granuli di cianuro, che, con l immissione di un

2 acido nella camera, reagivano e sprigionavano un gas tossico. La camera a gas è stata un vero e proprio strumento di terrore e di morte utilizzato durante il nazismo in Germania. Scopriamo ora dove la pena capitale è ancora permessa, infatti nel mondo è stata abolita in sessantotto Stati mentre in altri ottantanove é ancora in vigore. Viene utilizzata in alcune parti dell Africa settentrionale e centrale, in gran parte dell Asia orientale e meridionale, ma soprattutto in America del nord. Affrontiamo adesso il caso svizzero dove è stata vietata per i reati meno gravi a partire dal L ultima esecuzione nella nostra nazione è stata nel 1944, mentre dal 1992 è vietata per qualsiasi crimine una persona compia. Prima di questa data non lo era per quelli di guerra. La pena di morte è un grande problema per tutto il mondo: ci sono degli stati come gli USA che la praticano, mentre molte altre nazioni sono contrarie e vorrebbero abolirla, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il globo. La mia posizione riguardo questo grande problema è molto articolata e sofferta. Anche se sono consapevole che la pena capitale è un gesto estremo, la sostengo in alcuni casi, ossia in quelli nei quali qualcuno uccide una persona o reca un grave danno psicologico ad una vittima come ad esempio gli stupri e le violenze sessuali. Invece per altri crimini (rapine, tradimenti politici, ecc ) è esagerato uccidere il criminale: basterebbe fargli capire il suo errore con la prigione. Non la sostengo anche in altri casi, come ad esempio quando la pena capitale è scorretta, come accade in certe condanne americane: fino a qualche anno fa, negli Stati Uniti, valutavano chi condannare seguendo pregiudizi razziali o senza tener conto dei problemi psicologici dei colpevoli. Inoltre, sempre negli USA, non vietano l uccisione di minorenni, i quali a parere mio potrebbero essere ancora rieducati. Per iniziare vorrei spiegarvi il motivo principale della mia opinione: in caso di omicidio, anche se in molti dicono che uccidendo il colpevole, la vittima non tornerebbe a vivere, i suoi parenti avrebbero giustizia e la certezza che il condannato non potrà più uccidere qualche altra povera persona. Sono della stessa idea anche nel caso di una violenza sessuale perché, anche se il colpevole non uccide la vittima, quest ultima rimane segnata per tutta la vita da quest esperienza orribile ed

3 anche in questo caso potrà sentirsi rassicurata dal fatto che il suo aggressore non potrà più commettere altre violenze. Inoltre stavo pensando, se qualcuno della vostra famiglia subisse una violenza da parte di un altra persona, come vi comportereste? Sareste indifferenti alla situazione? Non vi verrebbe voglia di vendicare il vostro familiare? Parliamo ora dei reati meno gravi, come ad esempio le rapine, i tradimenti politici,. Per questi ultimi non è corretto togliere la vita al malfattore, siccome non ha ferito profondamente nessuno. Basterebbe punirlo con la prigione o con altre condanne per le quali non venga ucciso, perché sono dell idea che un alto tradimento o una semplice rapina non siano un reato così grave per cui punire qualcuno con la morte. Ma ritorniamo a quei casi in cui reputo necessaria la condanna a morte. Se un colpevole venisse condannato all ergastolo, non sarebbe in realtà una vera e propria prigione a vita, siccome quest ultimo potrebbe uscire dal carcere, anche solo per un giorno, per buona condotta, per un qualche permesso di lavoro, ecc, dunque, visto che un criminale che ha commesso un delitto così orribile da essere condannato all ergastolo è quasi impossibile che cambi, se tornasse nella civiltà sarebbe tentato a commettere di nuovo un altro reato, così la storia si ripeterebbe dall inizio ed altre vittime innocenti ne risentirebbero a causa di uno sbaglio da parte dello Stato. A chi dice che lo Stato potrebbe commettere un errore nel condannare a morte una persona innocente, rispondo nel seguente modo: oggi la criminologia ha fatto grandi progressi e quindi è molto più facile scoprire il vero colpevole; nel caso non si fosse sicuri o nel caso il colpevole non confessasse, direi che si potrebbe condannarlo all ergastolo fino a che non si trovi una soluzione certa. Potrebbe anche accadere che non si scoprisse mai chi è il vero assassino: in questo caso bisognerebbe tenere in prigione a vita il presunto colpevole e questo anche se in molti dicono che arrecherebbe troppe spese allo Stato. È meglio spendere dei soldi per mantenere in prigione un colpevole o condannare a morte una persona innocente? A sostegno della mia opinione ci sono dei sondaggi che sono stati fatti in Italia e negli USA: nella prima il 58 percento è favorevole mentre negli Stati Uniti lo è il 73 percento. Penso però

4 che se si proponesse questo sondaggio in Svizzera, la percentuale dei favorevoli sarebbe minore, poiché la situazione della criminalità nel nostro paese non è così grave, quindi il popolo non è così fortemente a confronto con questo problema, mentre in Italia, dove i delitti gravi sono maggiori, e negli USA, dove lo sono ancora di più, la percentuale dei favorevoli è maggiore. Un'altra prova a sostegno della mia tesi ci è data da alcune idee tramandate dalla nostra religione. Infatti nell Antico Testamento, troviamo scritto: Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte. Anche nel Nuovo Testamento incontriamo: Se uno uccide un altro, l omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni. Come visto qui sopra, benché si pensi che un religioso dovrebbe saper perdonare, anche la Bibbia è d accordo con l idea della vendetta. In pratica si basa su questo proverbio: Occhio per occhio, dente per dente. Ovviamente sostengo la pena di morte solo se è utilizzata in modo corretto, visto che in alcuni casi i giudici si lasciano condizionare dalla razza del condannato. In effetti dovremmo domandarci il perché negli Stati Uniti oltre il quaranta percento delle persone condannate a morte siano neri, anche se loro costituiscono soltanto il dodici percento della popolazione americana. Inoltre circa l ottanta percento dei detenuti sono colpevoli di aver ucciso dei bianchi, nonostante bianchi e neri siano vittime di omicidi in ugual numero. Tutto questo è durato fino al 1986 quando hanno creato una legge nella quale troviamo scritto che non si può uccidere persone penalizzandole per la loro razza. Sempre negli USA trovo molto scorretto che eseguano tuttora la pena capitale nel caso di persone con problemi mentali che hanno subito da piccoli delle violenze e che forse per questo si sfogano su vittime innocenti. Molte di loro vengono giustiziate senza tener conto dei loro problemi psichici invece di venire curate. In questi due casi reputo che non sia giusto considerare come colpevole una persona solo perché non è uguale a noi. Ancora negli USA ed in altri paesi come ad esempio la Nigeria, il Pakistan, l Iran, l Iraq, l Arabia Saudita,, incontriamo un altra sua applicazione che mi trova in disaccordo: la pena di

5 morte per i minorenni. Questa non è corretta poiché un ragazzo che commette degli errori può, più facilmente di un adulto, visto che il ragazzo deve ancora maturare, accorgersi del suo sbaglio e pentirsene. Sono contraria anche perché negli Stati Uniti otto condannati minorenni su nove sono neri o ispanici, la maggior parte di loro provengono da quartieri malfamati, hanno subito violenze sessuali da piccoli, sono portatori di gravi malattie mentali o di danni subiti al cervello. Anche in questo caso rientra in gioco la discriminazione per la razza; tutto questo non è giusto perché in fondo non è solo colpa del ragazzo se reca una violenza a qualcuno, ma dei danni che ha subito durante la sua infanzia, quindi non si può uccidere una persona che ha commesso un reato senza capire la gravità del suo gesto. In conclusione, poiché la pena di morte è un problema che fa discutere tutto il mondo, l unica soluzione possibile, ma purtroppo irrealizzabile, sarebbe quella di evitare tutti gli atti criminali. In qualsiasi caso, secondo me il sistema migliore sarebbe quello di utilizzare la pena di morte solo in caso di omicidio o di una violenza sessuale e solo e solamente quando si è sicuri della colpa del condannato, in caso contrario lo si condanna all ergastolo. Per i minorenni la regola non vale, loro andranno rieducati. Termino dicendo che la pena di morte è un gesto orribile, ma visto che nella nostra società ci sono delle persone che compiono dei gesti ancora più orribili, è purtroppo necessaria.