2. Testi scolastici Raffaella Moretti

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1 Modulo B I testi brevi 2. Testi scolastici Raffaella Moretti 3 marzo 2016 Linguistica italiana II Mirko Tavosanis A. a

2 Articolazione della ricerca Raccolta, analisi, classificazione dei testi. Rilevazione e classificazione degli errori Interventi didattici con sperimentazione di metodologie (di carattere cooperativo) e tecniche (semplificazione e facilitazione dei manuali scolastici, parafrasi dei testi, riassunto, creazione di glossari). Rilevazione di informazioni socio-linguistiche: età/sesso Paese di nascita/paese di origine della famiglia anno di arrivo in Italia frequenza della scuola materna in Italia o nel Paese di provenienza frequenza di altre classi della scuola primaria in altre scuole in Italia o all estero lingua parlata in famiglia/lingua parlata a scuola con i compagni della stessa origine frequenza una scuola di L1 (quando, cosa si studia alla scuola di L1) Verifica delle performance della classe sperimentale con la classe di controllo, cioè alunni ai quali non è stata rivolta alcuna sperimentazione didattica.

3 Classificazioni tradizionali «Si ricorre spesso, infatti, alla dicitura tipo di testo, facendone oscillare l accezione da un piano più ampio (usandola come sinonimo di tipo testuale) a uno più circoscritto (come sinonimo di genere)» (C. Lavinio, 2004:147). A seconda dei criteri scelti per la classificazione tipologica si individuano diverse tipologie testuali che, pongono al vertice tipi testuali astratti mentre alla loro base stanno i corrispondenti generi con i testi concreti (B. Mortara Garavelli, 1991:15-16). Nessuna tipologia è migliore o peggiore delle altre, ma viene giustificata dal criterio scelto, inoltre «[...] nessuna tipologia può essere esaustiva e precisa» (P. Desideri, 1991:4), inoltre testi concreti presentano una natura composita, cioè sono praticamente tutti misti (M. Dardano, 1994) in quanto integrano sequenze di carattere diverso, cosicché nel racconto storico possono esserci parti descrittive, espositive ecc., il tema può presentare sequenze narrative, descrittive, e così via e «solo l analisi dei testi reali permette di individuare il tipo testuale dominante che ne regola la composizione» (C. Lavinio, 2004:162).

4 Sabatini La distinzione di Sabatini suddivide i testi «in base [...] alle circostanze concrete e al modo in cui li produciamo» (F. Sabatini, 1984: 626). I testi vengono distinti in quattro categorie, a seconda se: 1. derivano direttamente da altri testi (scritti o orali) 2. traducono dati materiali in parole 3. sono testi originali 4. sono testi «creativi»

5 Classificazione per il corpus Nel corpus sono state rilevate tre principali tipologie testuali Elaborati senza riferimento comunicativo ma propedeutici alla scrittura (dettati - per esercitazioni ortografiche - di frasi e testi poetici in rima e trascrizioni) CAST 1, CLAL 6 Elaborati che derivano da altri testi di tipo narrativo e descrittivo (completamento di un testo, cambio del finale, manipolazioni, risposte a domande di comprensione) STAL 1, FIMA Elaborati autonomi di tipo narrativo, descrittivo e argomentativo ripartiti in: autobiografici (testi sulla famiglia, sugli amici, sulla scuola, sulle gite ecc.) MAJO 1 non autobiografici (testi di libera invenzione o guidati da una scaletta) AMAN 2

6 BIBLIOGRAFIA R. Calò, Scrivere per comunicare e apprendere, (a cura di R. Calò), collana GISCEL, Franco Angeli, Roma, 2003 A. Colombo, Tipi e forme testuali nel curricolo di scrittura,in A. R. Guerriero (a cura di), Laboratorio di scrittura. Non solo temi all esame di Stato. Idee per un curricolo,la Nuova Italia, Firenze, 2002, pp oppure %20e%20forme%20testuali%20nel%20curricolo%20di%20scrittura.pdf pp M. Cortelazzo, (a cura di), Scrivere nella scuola dell obbligo, Quaderni Giscel/8, La Nuova Italia, Firenze, 1991 M. Dardano, Testi misti, in Come parlano gli italiani, (a cura di T. De Mauro), La Nuova Italia, Firenze, 1994, pp S. Demartini, S. Fornara (a cura di), La punteggiatura dei bambini. Uso, apprendimento e didattica, Carocci, Roma, 2013 P. Desideri, La centralità del testo nelle pratiche didattiche, (a cura di P. Desideri), Quaderni del Giscel n.10, La Nuova Italia, Firenze, 1991 Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione, Annali della Pubblica Istruzione, Le Monnier, Firenze, 2012 L. Lala, C. Lavinio, Comunicazione e linguaggi disciplinari, Carocci, Roma, 2004 C. Lavinio, Tipi testuali e processi cognitivi, in Didattica ed educazione linguistica, Camponovo F., Moretti A., Quaderni Giscel, La Nuova Italia, Firenze, 2000, pp M. G. Lo Duca (a cura di), Scrivere nella scuola media superiore,quaderni Giscel/9, La Nuova Italia, Firenze, 1991 E. Manzotti, Forme della scrittura nella scuola: una tipologia ragionata, Nuova Secondaria, a. VII, n. 8 (1990), p B. Mortara Garavelli, Tipologie dei testi: categorie descrittive e generi testuali, in Scrivere nella scuola media superiore (a cura di M. G. Lo Duca), Quaderni Giscel/9, La Nuova Italia, Firenze, 1991, pp.9-23 F. Sabatini, La comunicazione e gli usi della lingua: Pratica, analisi e storia della lingua italiana, Loescher, Torino, 1984 E. Werlich, A text grammar of English, Quelle & Meyer, Heidelberg, 1976