CITTA DI SASSO MARCONI PROVINCIA DI BOLOGNA

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1 CITTA DI SASSO MARCONI PROVINCIA DI BOLOGNA CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE sul Documento Preliminare del P.S.C. del Comune di Sasso Marconi Articoli 14 e 27 della L.R. n. 20/2000 e succ. modd. Verbale della Seconda Seduta L anno duemilasei, il giorno diciotto del mese di ottobre si è tenuta la seconda seduta della Conferenza di Pianificazione, convocata dal Sindaco a mezzo di regolare invito, ai sensi degli articoli 14 e 17 della L.R. n. 20/2000, con l intervento dei signori: Negroni Andrea Responsabile dell Area dei Servizi alla Collettività e al Territorio del Comune di Sasso Marconi Bevivino Raffaello Progettista della Cooperativa Architetti e Ingegneri Urbanistica di Reggio Emilia (C.A.I.R.E.) Sani Maurizio Responsabile del Servizio Coordinamento e Promozione della Pianificazione Urbanistica della Regione Emilia Romagna Petrucci Giuseppe Dirigente del Servizio Urbanistica e Attuazione P.T.C.P. della Provincia di Bologna (con la partecipazione della Dott. Filomena Delle Foglie) Bevini Cinzia Dirigente Medico dell Area Igiene e Sanità Pubblica del Servizio Sanitario Regionale - Nucleo Operativo Territoriale di Casalecchio Gandolfi Vittorio Responsabile del Distretto Territoriale Urbano della Sezione Provinciale di Bologna Urbano dell Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente dell Emilia Romagna Poluzzi Vanes Responsabile Ecosistemi Urbani dell Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente dell Emilia Romagna Nolè Marcello Rappresentante dell Autorità di Bacino del Reno della Regione Emilia Romagna Bernardi Anna Rita Rappresentante del Servizio Tecnico Bacino Reno della Regione Emilia Romagna Zigarella Paola Rappresentante della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell Emilia Romagna e della Soprintendenza dei Beni Architettonici e Beni Archeologici Colombazzi Sara Rappresentante della Comunità Montana Zona 11 Cinque Valli Bolognesi Pezzoli Stefano Rappresentante dell Istituto Beni Artistici Culturali Naturali dell Emilia Romagna 1 di 10

2 Di Francesca Elisa Rappresentante dell Agenzia di Ambito per i servizi pubblici di Bologna ATO 5 Martelli Marco Rappresentanti di HERA S.p.a. Holding Energia Risorse Ambiente Rossi Massimo Direttore del Parco Storico di Monte Sole Pratellini Giorgio Rappresentante della Consulta di Badolo/Battedizzo Dimagli Pietro Rappresentante l Unione dei Piccoli Proprietari Immobiliari Amabile Carlo Rappresentante di Legambiente Emilia Romagna Sarti Fabrizio Direttore di Legacoop Bologna Preziosi Carmine Rappresentante del Collegio Costruttori Edili ed Imprenditori Affini della Provincia di Bologna Verificata le presenze e ritirate le deleghe si procede ad iniziare la Conferenza. Assume la presidenza l Ing. Andrea Negroni facente funzione del Sindaco del Comune di Sasso Marconi, e svolge funzioni di segretario il geom. Marco Teglia, tecnico dell U.O. Urbanistica Edilizia Privata. L Ing. Andrea Negroni apre la Seconda seduta della Conferenza di Pianificazione. Come indicato nel Programma dei Modi e Tempi della Conferenza di Pianificazione nella giornata odierna è prevista la raccolta dei pareri degli enti/associazioni e un contributo orale. A seguito di segnalazioni di ritardi nella fase istruttoria da parte di più enti si richiede pertanto a chi già ha avuto possibilità di preparare il parere sul Documento Preliminare di procedere come da Programma, mentre per gli altri si richiede perlomeno un contributo orale. Prende la parola l Ing. Maurizio Sani, in qualità di Responsabile del Servizio Coordinamento e Promozione della Pianificazione Urbanistica della Regione Emilia Romagna. Oltre al parere sul Documento Preliminare del Piano Strutturale Comunale la Regione Emilia Romagna è interessata anche in quanto il medesimo D.P. propone variante al Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.). Queste proposte di variante sono state ufficializzate solamente ad inizio mese e pertanto non si ha avuto il tempo materiale per poter avere già un parere scritto. Attualmente sono stati attivati gli uffici che lo dovranno rilasciare pertanto un parere ufficiale a riguardo verrà presentato nel corso delle prossime sedute della Conferenza. Ad una prima lettura risulta però già evidente che verranno richieste integrazioni all Elaborato DP.4 Proposte di variante alla Tav. 1 del P.T.C.P. Tutela dei sistemi ambientali e delle risorse naturali storicoculturali. temi: fascia di tutela fluviale, fascia di pertinenza fluviale e proposte di variante alle corrispondenti classificazioni di vincolo di P.T.P.R. e di P.S.A.I. in quanto nelle zone indicate in cartografia come oggetto di variante non viene considerato l intorno, anch esso interessato dalla variante. In relazione invece alla valutazione generale del materiale prodotto la R.E.R. vuole dare un contributo per una buona applicazione della L.R. 20/2000. Nella Provincia di Bologna in generale essendoci varie Conferenze di Pianificazione aperte, i lavori vengono seguiti da un gruppo di Coordinamento Tecnico Interistituzionale costituito da Regione, Provincia e Comuni che costituiscono un buon riferimento sul materiale da produrre e sugli obbiettivi strategici, pertanto questa esperienza deve essere una buona indicazione per quanti intendono percorrere la strada 2 di 10

3 dell adeguamento dei propri strumenti urbanistici ai sensi della L.R. 20/2000. Inoltre nel 2001 è stata legiferata una Direttiva R.E.R. dove in particolare nell Indirizzo 173 proprio per orientare gli stessi lavori della Conferenza. Facendo riferimento alla L.R. 20/2000, alla Direttiva e all esperienza già maturata risulta evidente che sia necessario produrre un elaborato che individui le linee portanti del Piano, definendone gli obbiettivi generali, le scelte strategiche e l assetto strutturale che si intende dare al territorio. Il Comune di Sasso Marconi invece in Conferenza ha presentato un insieme di documentazione a larga banda che mostra si la ricca attività svolta ma toglie una efficacia immediata al fatto che gli enti possano esprimersi su poche ed essenziali cose. Inoltre dato il lungo periodo nel quale sono stati prodotti questi elaborati si possono trovare dati che non concordano tra loro in diversi documenti e pertanto da l impressione che ci si trovi di fronte ad un documento in itinere. La Conferenza deve approvare poche ed essenziali proposte dell Amministrazione che siano decisioni e non proposte di percorso. Pertanto che per avere un ruolo della Conferenza rapido ed efficace si richiede di eliminare tutti quegli elementi che rinviano le decisioni ad altre fasi e che narrino il percorso decisionale. Questo materiale deve essere allegato a latere a supporto delle scelte. Il secondo aspetto che si intende sottolineare è il dimensionamento con un richiamo del Comitato Interistituzionale che sottolinea che questo tema nella provincia di Bologna non deve essere valutato solo in termini di trend ma in termini di scenario insediativo dove il fabbisogno sociale va in qualche modo pesato nella fase concertativa. Si apprezza invece il fatto che nel DP vengano già definite aree precise con il loro dimensionamento e i carichi insediativi opportunamente valutati nella VALSAT. Si richiede però di non fare una valutazione solo sul sistema urbano ma anche sulle ricadute possibili che tali scelte hanno sugli altri temi su cui vanno ad interagire, come la mobilità, l ambiente e più in generale di funzionamento del territorio. Interessante invece è il passaggio tra la componente strategica e strutturale, intendendo per componente strategica il dimensionamento delle politiche che si voglio perseguire e per componente strutturale le caratteristiche proprie del territorio ma anche le politiche stabilmente conformanti del territorio nel periodo di riferimento. Si richiede pertanto che il DP nello schema di assetto individui in quali parti del territorio in linea di massima si intenda sviluppare le politiche fondamentali e cioè conservazione del sistema storico, consolidamento della città esistente di buona qualità, riqualificazione urbanistica e luoghi per nuovi insediamenti. Legato a questo si richiede che vengano utilizzati i termini precisi richiesti dalla L.R. 20/2000 in relazione alle quattro modalità di intervento urbanistico legate ad una precisa politica di intervento urbanistico. Prende la parola l Ing. Giuseppe Petrucci nella qualità di Dirigente del Servizio Urbanistica e Attuazione P.T.C.P. della Provincia di Bologna. Alla data di oggi non si riesce a depositare ora un parere ufficiale in quanto hanno ricevuto i contributi dagli altri settori interessati della provincia in questi giorni e non sono riusciti a realizzare un parere coordinato, comunque viene presentata una bozza informale. Il primo aspetto che viene sottolineato è legato a quanto già richiesto dal Dott. Sani della R.E.R., e cioè che il DP non porta a sintesi le scelte dell Amministrazione legate ad obbiettivi, quantità e qualità. Si richiede pertanto che venga prodotto un elaborato unico di sintesi che superi inoltre le incongruenze trovate nei elaborati e che offra soluzioni decisionali per gli aspetti che invece assumono contorni di non sufficiente definizione. Sullo specifico di aspetti invece più settoriali c è una condivisione di massima intendendo come elaborato guida il DP.1 e legenda. Si richiede però di approfondire le motivazioni che hanno portato ad una scelta di dimensionamento con profilo alto e che venga chiarito quale parte di questo dimensionamento sia legato a residui e pertanto stato di diritto consolidato di P.R.G., quali ai nuovi ambiti di sviluppo residenziale e quali quote legate al recupero rurale. All interno di questo capitolo una cosa che ci premeva particolarmente è dichiarare degli obbiettivi da perseguire nel campo 3 di 10

4 dell edilizia sociale richiamando gli obbiettivi e i contenuti dei documenti assunti dal Comitato Interistituzionale attivato presso la Provincia di Bologna che diventano parte qualificante del ragionamento dimensionale residenziale del comune. Ultimo riferimento al tema del dimensionamento è legato alla quota residuale che può essere gestita in modo più libero rispetto alle localizzazioni puntuali contenute negli atti e nei documenti presentati in conferenza. Nel caso specifico la quota proposta è una quota rilevante in quanto si parla di circa 200 alloggi, pertanto si richiede che venga ridimensionato. Dal confronto con l Amministrazione si è potuto capire che questi 200 alloggi contengono anche le politiche dell ambito consolidato, si ritiene pertanto che su questo aspetto debba essere fatta chiarezza. Negli ambiti specializzati per attività produttive, in particolare per l ambito di rilievo sovracomunale è in itinere un Accordo Territoriale che dovrà essere sottoscritto prima della conclusione della Conferenza. Passando ad aspetti più puntuali, in relazione all Ambito Residenziale previsto in via Chiù, anche se legato ad un progetto più complesso legato a Colle Ameno, l individuazione di questo piccolo comparto residenziale sembra abbastanza critica la sua collocazione in quanto al di fuori di qualunque contesto urbano e pertanto si richiede che venga valutato intermini di una collocazione più coerente come richiesto anche dal P.T.C.P.. Alto ambito critico è quello legato all area AlfaWassermann e Ex Montebugnoli per la quale al di là di alcune sensibilità ambientali indicate dallo stesso P.T.C.P. come pertinenza fluviale e sempre in quel contesto è indicato come elemento di discontinuità insediativo con il territorio di Casalecchio di Reno, nel DP manca una definizione di un obbiettivo specifico rispetto alla specifica trasformazione di questo contesto. Un ulteriore aspetto è legato al piccolo sviluppo del centro di Fontana che risulta ben articolato con il sistema insediativo ma con problematiche legate alla tutela fluviale in cui ricade ma soprattutto alla valutazione che questa frazione risulta quella probabilmente meno vocata ad ospitare ulteriori processi di sviluppo insediativo in quanto nel breve e medio periodo sicuramente non avrà soluzione il tema della variante alla Porrettana. L ultimo riferimento è all entità dello sviluppo di tipo ricreativo e per il tempi libero in corrispondenza dei Laghetti del Maglio dove chiedevamo di riconsiderare in termini di puntuale definizione di usi e soprattutto di quantità in considerazione della delicatezza del contesto ambientale in cui ci troviamo, considerando che anche qui ci troviamo in un area di tutela fluviale. Rispetto al sistema infrastrutturale ed in particolare al Servizio Ferroviario Metropolitano i documenti propongono l istituzione di una nuova fermata a Fontana, che però deve essere valutato attentamente in termini di possibilità tecniche ed economiche. Rispetto al trasporto pubblico locale viene sottolineata l importanza della Stazione del Capoluogo come nodo di interscambio e pertanto si richiede che venga strutturata nel modo più funzionale possibile, per svolgere a pieno questo tipo di funzione. In relazione al sistema ambientale in generale c è una valutazione positiva di condivisione della documentazione proposta anche sul piano metodologico per quello che riguarda in particolare la VALSAT, ci sono alcune richieste puntuali come il recepimento del Piano di Tutela delle Acque di recente approvato dalla Regione e alcuni approfondimenti su diverse tematiche meglio approfondite della bozza di parere oggi presentata. Si richiede comunque che le valutazioni di sostenibilità della VALSAT dovrebbero trovare nel DP una trasposizione in termini di obbiettivi e di criticità da affrontare e superare rispetto alle politiche proprie del DP stesso. In riferimento alle quattro proposte di modifica alla pianificazione sovraordinata si rileva la necessità di allineare le nostre valutazioni con quelle degli altri enti che sono necessariamente coinvolti. Si voleva solo anticipare le prime valutazioni. Per prima cosa gli studi prodotti non hanno esaminato il sistema ambientale in una logica più estesa ma si sono orientate a trovare valutazioni di carattere puntuale mentre invece la logica della pianificazione di scala regionale è stata proprio quella di valutare il sistema ambientale nella sua complessità. 4 di 10

5 Infine, se su tre siti si può riconoscere alcune motivazioni della proposta di modificala P.T.C.P. che riguardano processo di trasformazione anche rilevante sotto il profilo sia dell assetto idrogeologico che paesistico ambientale in quanto snaturate o per l attraversamento di infrastrutture, e per l esistenza di cave di estrazione, nel caso invece di Fontana siamo in presenza di una situazione che è rimasta inalterata rispetto alle considerazioni svolte in fase di predisposizione del P.T.C.P. e del Piano Paesistico. Si richiede perciò che vengano trovate motivazioni più approfondite altrimenti diventa difficile poter modificar la Pianificazione sovraordinata. Prende la parola l Arch. Paola Zigarella nella qualità di rappresentante della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell Emilia Romagna in rappresentanza anche Il parere verrà formalmente presentato nel più breve tempo possibile e si vuole anticipare però già qualche punto. Si richiede un maggior approfondimento in alcuni punti, ed in particolare l edilizia rurale, in quanto non ci sembra che sia molto specificata la metodologia della salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio rurale, come specificato dal DM dell ottobre 2005 in esecuzione della L. 378 specifica i criteri scientifici e gli interventi da eseguire. Si richiede inoltre che vengano individuati i beni tutelati sia formalmente che ai sensi dell Art. 10 e 12 del D.L. 42. Nelle tavole sono presenti edifici indicati come tutelati ai sensi della 1089, si suppone che sia un imprecisione mentre sembra che non sia individuati tutti i beni tutelati. Come ultimo punto si intende sottolineare che si è d accordo con l estensione del Vincolo del Mausoleo Marconi nella parte collinare, mentre si ritiene valida la perimetrazione del Vincolo nella zona a valle. Infine per le reti infrastrutturali come gli impianti di trasporto e produzione di energia si richede di concordare una documentazione più specifica da richiedere per velocizzarne l istruttoria. Prende la parola il Dott. Carmine Preziosi nella qualità di rappresentante del Collegio Costruttori Edili ed Imprenditori Affini della Provincia di Bologna Si richiede di omogeneizzare tutti i parametri per valutare l attività edilizia quantomeno a livello provinciale come richiesto dal Piano Provinciale. Viene richiesta la possibilità di poter effettuare una reale perequazione concorsuale. Infine si richiede di valutare la possibilità di prevedere a livello infrastrutturale un collegamento a Nord con l A14. Prende la parola il Dott. Carlo Amabile in qualità di rappresentante di Legambiente Emilia Romagna Il giudizio sul Documento Preliminare è completamente negativo in quanto non risolve e non da risposte su quello che dovrebbe essere lo sviluppo, gli assetti del Comune nei prossimi anni. Contiene alcuni aspetti preoccupanti come la destinazione d uso dell ex AlfaWassermann e del parco del lungo Reno con situazioni che nei documenti consegnati fanno prefigurare scenari preoccupanti. La scelta che era da fare era quella della decrescita e non quello dell ulteriore crescita, dell ottimizzazione dei servizi e dell individuazione di quale ruolo strategico quest area deve avere nei prossimi 20 o 30 anni. Non si intendono fare battaglie di principio ma si parte da una considerazione di tipo generale e sapendo che comunque ci si muoverà all interno di questo ambito in quanto il Documento Preliminare è già stato approvato in Consiglio Comunale. In particolare i metri destinati all area AlfaWassermann che rischiano di far venir meno alla divisione visiva che era sempre esistita tra i Comuni di Sasso Marconi e Casalecchio. Quest intervento provocherebbe uno spostamento strategico dell asse principale del paese senza però individuarne una scappatoia. Secondo aspetto che ci preoccupa molto riguarda la zona della S.A.P.A.B.A. le cui destinazioni possibili vanno da sportive e servizi che ci lasciano perplessi. 5 di 10

6 Questo piano rispondono più ad una grande sistematizzazione di aree al cui interno c è la possibilità di dare risposte precise ad alcuni settori economici ben forti ed individuati nel territorio. Verrà presentato un documento in corso di produzione per approfondire le tematiche ora espresse. Prende la parola il Dott. Fabrizio Sarti in qualità di Direttore di Legacoop Bologna Viene apprezzato l approccio complessivo in particolare ai percorsi di ascolto al Piano Strutturale. Data la mole degli elaborati presentati in Conferenza la lettura ne risulta un po complicata. La parte più innovativa, cioè quella degli ambiti risulta un po farraginosa in quanto il finale del percorso non è del tutto chiaro. Non si capisce se gli ambiti inseriti inizialmente del Documento Preliminare ed indicati come di particolare interesse per la comunità e diniegati come proposta ma non si capisce se l interesse decade anch esso oppure se rimane l interesse per proposte successive. Ulteriori osservazioni sono legate alla mancanza di chiarezza nell indicazione delle quantità di edilizia sociale da destinare negli ambiti. Si richiede che venga fatta una valutazione a riguardo anche perché viene fatto riferimento a meccanismi premiali nei Piani Operativi Comunali non definiti e pertanto non è possibile fare una valutazione di fattibilità. Ulteriore considerazione è legata alle valutazioni sul sistema produttivo nel suo insieme, dove viene indicato che la scelta dell Amministrazione è di trasformazione dell esistente e eventuale rilocalizzazione. Questa scelta è ampiamente sottoscrivibile ma oggi deve tenere conto non più delle logiche di distretto qui nominate ma di un livello molto più elevato. Nel produttivo in Italia è presente molto terziario che garantisce la sopravvivenza del sistema. Si richiede pertanto che le scelte tengano conto anche di queste necessità, considerando che ora la tendenza non è più quella distrettuale ma delle filiere di impresa e di economie di addensamento. Nei prossimi giorni verranno presentate le osservazioni scritte. Prende la parola il Dott. Marcello Nolè in qualità di rappresentante dell Autorità di Bacino del Reno della Regione Emilia Romagna E già stato preparato un documento di osservazioni che contiene una parte generale e una parte che riporta più in dettaglio le risposte alle richieste di varianti alle fasce di pertinenza. Si richiede che nella Carta dei Vincoli siano riportate le fasce di pertinenza e gli alvei attivi dei corsi d acqua secondari, minori e minuti individuati negli elaborati del Piano Stralcio Assetto Idrogeologico (PSAI), come indicato dagli Artt. 15 e 18 delle Norme di Piano. Si è rilevata, nella parte del Quadro Conoscitivo relativa alla Geologia e Idromorfologia (QCGI), la mancanza di un analisi di rischio riguardante la rete di idrografia minore. Trovandoci in una situazione di territorio urbano che si è sviluppato in fondovalle, tale analisi, a nostro giudizio, risulta fondamentale, infatti, come è ben noto, ogni volta che si assiste a precipitazioni meteoriche intense si originano allagamenti e danni più o meno gravi nei territori pedecollinari. Questa situazione è stata recentemente anche al centro dello studio Il rischio idraulico in aree vallive e pedecollinari a forte urbanizzazione derivante dal reticolo idrografico minore e minuto. Analisi e proposte d intervento per il Comune di Sasso Marconi, redatto nell ambito di una tesi di laurea dall Ing. Laura Pizzirani e alla cui stesura l Autorità di Bacino del Reno ha collaborato, in questo studio vengono evidenziate chiaramente le situazioni di rischio potenziale esistenti. Per quanto riguarda invece le osservazioni legate alle richieste di variante alle fasce di pertinenza fluviale del PSAI si rileva che, in generale, le motivazioni addotte riguardano più la sfera urbanistica e paesaggistica che quella idraulica ed ambientale, pertanto queste motivazioni non sono sostenibili in relazione agli obiettivi e alle finalità del PSAI, tanto più che lo stesso Quadro Conoscitivo riconosce la presenza di una connessione idraulica tra gli ambiti in previsione e i corsi d acqua esistenti. 6 di 10

7 In dettaglio si rileva che la prima area per cui è richiesta la variante, quella al confine con il Comune di Casalecchio di Reno e che ricade in fascia di pertinenza fluviale con rischio di inondazione con tempo di ritorno di 200 anni, è costituita da terrazzi idraulicamente connessi al corso d acqua principale del fiume Reno e pertanto non si vedono gli estremi per operare una variante. Per quanto riguarda la seconda area oggetto di richiesta di variante, questa rientra solo nelle fasce di tutela fluviale del PTCP e pertanto la variante è di competenza unicamente della Provincia. Anche l abitato di Fontana si è sviluppato su di un terrazzo idraulicamente connesso con il corso d acqua principale del fiume Reno, per cui, dal punto di vista idraulico, la variante non è sostenibile. Si ricorda comunque che, essendo l espansione prevista contermine al territorio già urbanizzato, la stessa è possibile secondo le norme del PSAI. (Art. 18), sempre che vengano verificate determinate condizioni. Infine per la quarta richiesta di variante, quella ubicata nei pressi del nuovo casello autostradale, valgono le considerazioni espresse precedentemente, in quanto le motivazioni addotte sono esclusivamente di carattere urbanistico e paesaggistico e dunque anche in questo caso la richiesta di variante non è accettabile. L ultima osservazione riguarda la realizzazione dell Accordo Territoriale per l Area Produttiva di rilievo sovracomunale di Borgonuovo in corrispondenza dell Area della S.A.P.A.B.A. e il riassetto dell area degli orti presso il centro abitato di Sasso Marconi: questi progetti non sono negati né accettati a priori, ma è richiesta una specificazione maggiore delle intenzioni pianificatorie per poterne valutare la compatibilità con il Piano di Assetto Idrogeologico. Prende la parola la Dott.ssa Anna Rita Bernardi in qualità di rappresentante del Servizio Tecnico Bacino Reno della Regione Emilia Romagna Questo intervento segue ed integra quanto già detto dal rappresentante dell Autorità di Bacino, in quanto i pareri sul materiale visionato sono stati discussi e concordati. In particolare si vuole mettere in evidenza che per quanto riguarda le problematiche relative al rischio idraulico, il Quadro Conoscitivo risulta estremamente carente soprattutto per gli aspetti legati alla connessione dei rii minori con il fondovalle del Fiume Reno; in queste aree infatti si è assistito spesso a fenomeni di esondazione che ricorrono con una certa frequenza. Alcune di tali aree, che nel piano vengono destinate ad ambiti produttivi, si ritiene siano particolarmente vocate a divenire aree per espansione idraulica, in modo da ridurre significativamente il rilevante rischio idraulico che grava in questo contesto. Ci si riferisce in particolare alla nuova proposta di variante 2, su cui è previsto solo l espressione del parere della provincia; su tali aspetti sarà bene che ci sia un confronto tra gli enti che partecipano a questa conferenza. Rende ancora più critica la situazione il fatto che le zone di cui si parla sono state interessate dai lavori relativi alla realizzazione dell Autostrada che hanno pesantemente modificato i tracciati dei rii minori fino, come nel caso del Rio d Eva, a cancellarne l immissione in Reno. Per quanto riguarda invece il Rio Verde, alcune zone prossime all alveo sono già individuabili come aree di espansione idraulica, e di ciò dovrebbero tenere conto anche le previsioni di pianificazione. Prende la parola l Ing. Sara Colombazzi in qualità di rappresentante della Comunità Montana Zona 11 Cinque Valli Bolognesi Le considerazioni fatte dall ufficio di Piano della Comunità Montana sono principalmente tre. La prima è relativa alla possibilità di fare un tavolo tecnico sovracomunale legato ai dissesti citata nel Quadro Conoscitivo. Si voleva ricordare che questo tavolo in realtà già esiste e anche il Comune di Sasso Marconi ha sottoscritto l Accordo Quadro per la Difesa Attiva del Territorio della 7 di 10

8 Comunità Montana Cinque Valli Bolognesi e tra le priorità c è la sicurezza del territorio, l assetto idrogeologico e la valorizzazione delle aste fluviali. Il secondo punto riguarda le valenze paesaggistiche quindi si apprezza l attenzione posta sugli interventi di potenziamento e valorizzazione della rete sentieristica. In questo senso di richiede uno scambio di informazioni in quanto la Comunità Montana già da anni opera sulla valorizzazione della rete sentieristica. Ultimo punto riguarda le aree produttive e la tematica delle mitigazione degli impatti. Si suggerisce la promozione di azioni di informazione e supporto al processo di certificazione ambientale dato l interesse che hanno testimoniato alcune aziende. Nei prossimi giorni verrà presentato un documento scritto. Prende la parola il Dott. Vanes Poluzzi in qualità di responsabile Ecosistemi Urbani dell Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente dell Emilia Romagna Nei prossimi giorni verrà presentato un contributo scritto. Sono da fare alcune riflessioni a carattere generale ed in particolare il fatto che viene data una valutazione molto positiva alla costruzione metodologica del Documento Preliminare compresa la VALSAT però sono presenti alcuni approfondimenti che devono essere fatti, in particolare legati ad una matrice ambientale, ed in particolare quella legata alla qualità dell aria non sembra sufficientemente sviluppata allo stato attuale. Si capisce che il problema è più ampio di quello del singolo strumento di pianificazione comunale, comunque la Pianificazione di Settore ci fornisce una serie di elementi importanti su cui lavorare. Sasso Marconi è un Comune la cui propaggine settentrionale è inserita nell agglomerato di Bologna per la qualità dell aria e questi implica grandi criticità. Si richiede che venga aggiunta almeno una valutazione sintetica in relazione ad una eventuale ottimizzazione o minimizzazione o ridimensionamento degli stati attuali di stima di esposizione della popolazione. Lo stesso tipo di valutazione si richiede che venga effettuata in relazione ai campi elettromagnetici. Anche in questo caso si richiede un documento di sintesi con le scelte certe dell Amministrazione, come già richiesta dalla R.E.R. e dalla Provincia. Verranno richieste inoltre piccole integrazioni in relazione alla Zonizzazione Acustica. Infine, in relazione alla VALSAT si richiede che gli esiti che verranno inseriti nel P.S.C. vero e proprio vengano declinati un po meglio e che la VALSAT sia un po più quantitativa in relazione agli indicatori scelti. Prende la parola la Dott.ssa Cinzia Bevini nella qualità di Dirigente Medico dell Area Igiene e Sanità Pubblica del Servizio Sanitario Regionale - Nucleo Operativo Territoriale di Casalecchio Nella giornata di ieri è stata inviata una prima richiesta di integrazioni e di chiarimenti e si richiede un confronto con l Amministrazione. In particolare non si è riusciti a capire se le osservazioni puntuali presentate nel corso della Conferenza di Pianificazione del 2004 siano state oggetto di integrazione e se erano state recepite. Un punto importante riguarda il Piano Sanitario Regionale di Giugno che ha messo come punto principale lo studio delle patologie d ambiente costruito, legato alle malattie cardiovascolari ecc. Comunque si richiede una certa attenzione a quelli che sono gli effetti sulla popolazione per gli interventi che si vanno a fare in particolare legato agli aspetti socio assistenziali e al disagio abitativo. Prende la parola la Dott.ssa Elisa Di Francesca in qualità di rappresentante dell Agenzia di Ambito per i servizi pubblici di Bologna ATO 5 In data odierna viene consegnato un documento con le osservazioni. La cosa che più preme osservare è legata alla fattibilità di integrare gli elaborati presenti nel Quadro Conoscitivo con i Piani d Ambito approvati nel Dicembre 2004 dall Agenzia sul Servizio Idrico Integrato e sul Servizio di gestione dei Rifiuti. 8 di 10

9 Un altra osservazione è legata alla programmazione della gestione che, al contrario di quanto indicato nel Quadro Conoscitivo che deve essere fatta dai singoli Comuni all interno di ATO5 e non dal gestore che fornisce solo il supporto tecnico. Infine si richiede che venga sviluppato maggiormente l argomento della raccolta dei rifiuti che nel QC viene trattata solo in maniera marginale. Prende la parola il Dott. Marco Martelli in qualità di rappresentanti di HERA S.p.A. Holding Energia Risorse Ambiente Il Quadro Conoscitivo contiene tra gli altri dati l informazione riguardante estensione ed ubicazione di reti e impianti del servizio Gas e Servizio Idrico Integrato nei vari abitati. Per quanto riguarda le limitazioni all uso del territorio dovute alla presenza di impianti esistenti, si propone l adozione di una fascia di rispetto, non edificabile, attorno agli edifici ospitanti i tre impianti di riduzione pressione e misura nei punti di consegna gas da SNAM, per una distanza di 20 m dalle pareti esterne dei fabbricati. A tale scopo si consegnano gli shapefile indicanti la posizione dei tre impianti nel territorio comunale. La Valsat riporta, in forma di schede, l ubicazione delle aree di futura edificazione e la valutazione, per ogni intervento, dell entità dei nuovi insediamenti previsti. Il buon dettaglio con cui sono caratterizzate nella Valsat le future espansioni consente una valutazione del loro impatto sulle infrastrutture esistenti e quindi una definizione di massima degli interventi eventualmente necessari per l adeguamento di reti ed impianti. La definizione di massima degli interventi, strutturata da ATO e Comune con il supporto tecnico di HERA per il Servizio Idrico Integrato potrebbe essere espressa come integrazione della scheda descrittiva di ciascuna area di edificazione, di cui si allega un esempio. L esatta definizione e localizzazione degli interventi sulle infrastrutture ed i relativi costi di dettaglio, saranno tecnicamente valutabili nell ambito di fasi di pianificazione di maggior dettaglio. In quelle fasi sarà possibile esaminare anche le variazioni da apportare all organizzazione delle attività del Servizio Ambiente. Prende la parola il Dott. Stefano Pezzoli in qualità di Rappresentante dell Istituto Beni Artistici Culturali Naturali dell Emilia Romagna Esprime le valutazioni senza essere riuscito a vedere la documentazione prodotta per questa Conferenza di Pianificazione ed esprime un parere in relazione agli elaborati prodotti per la Conferenza del Non era stata colta fino in fondo la grande importanza della zona tra i 100 e i 200 metri di quota di tutta la fascia sinistra del Reno che richiede una maggiore importanza pertanto le urbanizzazioni previste in questa area sarebbero da escludere. Altra osservazione è legata all uso del Catasto Boncompagni e il mancato utilizzo di altre fonti successive. Si richiede un integrazione maggiore di fonti storiche. Ci si collega anche a quanto espresso dalla rappresentante della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell Emilia Romagna e cioè la richiesta di produrre un documento dove sia maggiormente approfondito lo studio delle case rurali. L altro grosso tema è legato a tutto il fondo valle Reno con una eccessiva artificializzazione degli spazi legata all area ex S.A.P.A.B.A. verso nord. C è il timore che sia prevista un infrastrutturazione eccessiva. Altro tema importante è il vincolo del Cono di Visuale di Villa Griffone. Sulla proposta di svincolare la parte a valle del vincolo c è l accordo in quanto negli anni immediatamente successivi al dopoguerra è stata denaturalizzata tramite gli interventi legati alla Variante di Valico. Inoltre l evento è legato alla collina dei Celestini e non a valle della villa. 9 di 10

10 Inoltre si richiede che venga data una maggiore importanza al pianoro di San Lorenzo deve gli archeologi del 70 credevano di aver trovato la città perduta di Carena e dove un rischio archeologico dovrebbe evitare l urbanizzazione in questi luoghi. Stesso problema è a Fontana per la delicatezza naturale del luogo. Riprende la parola l Ing. Negroni che sottolinea il fatto che i pareri mancanti dovranno essere presentati in tempi più brevi possibile. Prende la parola l Arch. Bevivino che esprime come parere il fatto che alcuni pareri siano stati influenzati dall iter di costruzione del Documento Preliminare oltre che dal Documento stesso. In tempi brevi si provvederà a realizzare un Documento di sintesi che conterrà sia gli obbiettivi che le scelte che vengono evidenziate nella cartografia del DP.1. Sempre in relazione alla richiesta di una maggiore chiarezza di dettaglio legata ad alcuni ambiti non ancora completamente definiti con destinazioni e quantità dal DP si sottolinea il fatto che è una cosa voluta in quanto trattasi di ambiti di valenza sovracomunale, pertanto l intenzione e quella di candidarle alla possibilità di evolvere nel tempo tramite accordi territoriali e di programma. Si richiede un tavolo tecnico per poter meglio approfondire le tematiche e le criticità evidenziate durante questa seduta della conferenza. Viene chiusa la Seconda Seduta della Conferenza di Pianificazione. 10 di 10

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