PROPOSTA DI MODIFICA AL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI PRIT 98/2010
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- Lazzaro Brunelli
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1 PROVINCIA DI BOLOGNA P PIANO DELLA MOBILITÀ P R O V I N C I A L E P PROPOSTA DI MODIFICA AL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI PRIT 98/2010 VARIANTE AL PTCP STESURA ADOTTATA maggio 2008
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3 Proposta di modifica al PRIT98 Stesura adottata con delibera del Consiglio Provinciale n 17 del Variante al PTCP della Provincia di Bologna sul Sistema della Mobilità Provinciale
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5 Rapporto tra il PRIT98 e la variante al PTCP (PMP) Il PRIT98 approvato dal Consiglio regionale dell Emilia Romagna il 22/12/1999 costituisce il principale riferimento in tema di mobilità per la pianificazione provinciale. Il piano, dal punto di vista trasportistico, si pone l obiettivo di ridurre i costi economici generalizzai del trasporto, di incentivare il risparmio energetico e contenere gli effetti negativi producibili sull ambiente entro i limiti oggettivamente sostenibili. Tali obiettivi vengono perseguiti dal piano attraverso proposte di razionalizzazione ed adeguamento delle risorse infrastrutturali esistenti, di un miglior ed efficiente assetto organizzativo dei servizi, ed una maggiore intergrazione dell uso delle reti al fine di un riequilibrio modale dei traffici. A tal fine il Piano assume per quanto riguarda la viabilità stradale, una rete articolata su due livelli funzionali: - la rete di collegamento regionale-nazionale (grande rete), avente funzioni di servizio nei confronti della mobilità regionale di più ampio raggio (sia interna alla Regione sia di penetrazione/uscita regionale) e nei confronti della mobilità nazionale con entrambi i recapiti all esterno del territorio regionale; - la rete di base, avente funzione di rete di accessibilità, destinata al servizio capillare sul territorio. Tale rete è individuava nella Carta B Sistema stradale di previsione all'anno 2010 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), approvato il 30 marzo 2004, evidenzia fra gli obiettivi strategici da perseguire il legame fra lo sviluppo territoriale, la tutela ambientale e la pianificazione dei trasporti, promuovendo quindi, un nuovo modello insediativo, fondato sul sistema policentrico (città di città) capace di garantire qualità urbana ed ecologica, elevati livelli di accessibilità e implementazione delle infrastrutture per il trasporto pubblico, sviluppo economico e coesione sociale e territoriale. Da tale presupposto è emersa la necessità di definire, per i temi della mobilità delle persone e delle merci, le strategie, i tempi ed i modi della progressiva implementazione e attuazione delle scelte contenute nel PTCP, evidenziandone parallelamente i risvolti tecnico-economici e le propedeuticità necessarie ad ottenere concretamente per la provincia di Bologna un ef-
6 ficiente sistema di mobilità. Il Piano della Mobilità Provinciale(PMP), quale strumento di variante al PTCP sul tema della mobilità, rappresenta la risposta a tale esigenza. Il PMP, in quanto variante al PTCP segue il processo amministrativo previsto dall art. 27 comma 2 della L.R. n. 20/2000, relativo al procedimento d approvazione del PTCP e delle sue varianti. Il processo di predisposizione dei Documenti propedeutici al PMP (Documento Preliminare, Quadro Conoscitivo e VALSAT) si è concluso nell estate del 2006 e gli elaborati sono quindi stati approvati in Giunta il 3 Ottobre 2006 con la Delibera n La Conferenza di Pianificazione si è aperta il 25 Ottobre 2006 e si è svolta in quattro sedute plenarie nell arco di circa un anno, concludendosi il 18 Ottobre Il PMP si pone come obiettivo generale, coerentemente con il PRIT98, di raggiungere e garantire la sostenibilità del sistema della mobilità attraverso il completamento e potenziamento del Servizio Ferroviario Metropolitano, la realizzazione del Passante Nord e della banalizzazione del sistema tangenziale-autostradale di Bologna, il miglioramento dell accessibilità dei poli funzionali attraverso il completamento della grande rete viaria regionale e della rete di base come definita dal PRIT98. A tal fine il PMP individua la grande rete coerentemente alla Carta B del PRIT98 ad eccezione della via Emilia levante nel tratto fra Castel San Pietro ed Imola, dove la previsione di variante viene indicata come rete di base. Inoltre a tale classe funzionale viene destinata anche la tangenziale est ed ovest di Imola. Tale variazione trova la sua coerenza relativamente all individuazione di un collegamento Bologna-Imola attraverso il potenziamento dell autostrada A14 a quattro corsie o la realizzazione della Complanare. Fra la rete di base il PMP individua oltre alla viabilità indicata dal PRIt98, anche la SP65 Futa, il tratto dell ex A1 dal nuovo casello di Sasso Marconi all innesto con la Nuova SS64 Porrettana e la SP6 Zenzalino nel tratto compreso fra la trasversale di Pianura ed il nuovo casello autostradale sul Passante Nord di Budrio. Tali variazioni rese necessarie per completare la maglia della rete principale, permettono di garantire un efficace livello di accessibilità sul territorio attraverso il collegamento con la rete autostradale e nel caso della Futa con la viabilità extraprovinciale. 2
7 Confronto cartografico Di seguito si riportano le figure rappresentative della cartografia relativamente al PRIT98 e PMP PRIT98 Carta B Sistema stradale di previsione all'anno
8 PMP Tav. 4 A Assetto strategico delle infrastrutture per la mobilità Le variazioni al PRI98 proposte dal PMP sono di seguito elencate: 1. La tangenziale di Bologna viene estesa ad est dell attuale casello di San Lazzaro fino alla prevista barriera di Ponte Rizzoli andando pertanto a comprendere anche i due tratti, nord (prevista) e sud (esistente), di complanare; 2. La SP 65 della Futa viene innalzata da viabilità Intercomunale a Rete di Base di interesse Regionale svolgendo una funzione di connessione paragonabile a quella della SS64 Porrettana di collegamento con la rete extraprovinciale; 3. Il tratto della exa1, dal nuovo casello di Sasso Marconi all innesto con la Nuova SS64 Porrettana, viene innalzata da Viabilità extraurbana secondaria di rilievo Intercomunale a Rete di Base di interesse Regionale avendo mutato funzione in se- 4
9 guito agli interventi per la Variante di Valico che la rendono parte dei collegamenti con la rete autostradale ; 4. Il tratto della SP 6 Zenzalino dalla SP 3 alla SP 253 viene innalzata da Viabilità extraurbana secondaria di rilievo Intercomunale a Rete di base di interesse Regionale in quanto tratto di rete viaria di connessione con la rete autostradale; 5. Il tratto di via Emilia Levante da Imola a Castel San Pietro e la tangenziale di Imola vengono trasformate da Grande Rete della viabilità di interesse nazionale/regionale a Rete di Base di interesse Regionale, la variante di Toscanella da Grande Rete a viabilità extraurbana secondaria Intercomunale. Tale variazione trova la sua coerenza relativamente all individuazione di un collegamento Bologna-Imola attraverso il potenziamento dell autostrada A14 a quattro corsie o la realizzazione della Complanare. 6. Nel Comune di Bentivoglio è inoltre individuata l ipotesi di un eventuale nuovo casello da realizzarsi nel lungo periodo, per il quale si richiede venga redatto un apposito Studio di Fattibilità al fine di valutare soluzioni meno impattanti rispetto al territorio. 7. Si individua inoltre nel Comune di San Benedetto Val di Sambro l ipotesi di un nuovo casello, da sottoporre a Studio di Fattibilità, da realizzarsi nel lungo periodo sull attuale tracciato della A1 MI-FI finalizzato al miglioramento dell accessibilità al territorio circostante. 5
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