DOTT.SSA SILVANA CINALLI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI A.C.O. SAN FILIPPO NERI - ROMA

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1 Sicurezza sul luogo di lavoro: Aspetti Legislativi DOTT.SSA SILVANA CINALLI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI A.C.O. SAN FILIPPO NERI - ROMA

2 SALUTE: MANTENIMENTO DELLO STATO NATURALE DI SANO. E un diritto assoluto della persona. IL LAVORO, come produzione, deve essere considerato dopo del LAVORATORE quale persona che lavora 2

3 Luogo di lavoro e sicurezza In qualsiasi luogo di lavoro la salute e la sicurezza dipendono da 2 condizioni: 3 Che l ambiente, le macchine, gli impianti siano sicuri Che il comportamento dei lavoratori sia conforme alle esigenze della sicurezza

4 Luogo di lavoro e sicurezza OGNUNA DI QUESTE DUE CONDIZIONI E NECESSARIA MA NESSUNA E SUFFICIENTE DA SOLA A CONSEGUIRE IL RISULTATO 4

5 Anni 50 Le grandi leggi sulla sicurezza e l igiene del lavoro (DPR 547/55; DPR 303/56; DPR 164/56 ) Viene creato l ispettorato del lavoro Il controllo sui luoghi di lavoro è inteso come verifica del rispetto della norma 5

6 Lo statuto dei lavoratori La riforma sanitaria Anni 70 6 Nascono i servizi di prevenzione delle USL Competenza della Sanità Competenza delle Regioni Decentramento delle strutture Partecipazione dei lavoratori

7 Anni 90 7 Il recepimento delle direttive comunitarie Nascono i servizi di prevenzione e protezione aziendali I medici competenti I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza

8 Anni 90 Responsabilizzazione di tutti i soggetti (superamento del modello controllore-controllato) Dalla presunzione del rischio alla valutazione del rischio La sicurezza diventa un elemento della qualità del prodotto concertazione 8

9 DLgs 626/94 9 DLgs 626/94 Recepimento di 8 direttive Europee. Negli anni il DLgs ha subito diverse modifiche per leggi emanate successivamente ed entrate a parte del DLgs stesso

10 DLgs 81/ DLgs 81/2008 Attuazione dell art. 1 della legge 3 agosto 2007 n 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Con 306 articoli e 51 allegati rappresenta il nuovo testo unico in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro

11 I soggetti della Prevenzione 11 DATORE DI LAVORO, DIRIGENTI, PREPOSTI SERVIZIO DI PREVENZIONE MEDICO COMPETENTE E PROTEZIONE RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA LAVORATORI

12 Datore di lavoro (art. 2 b) Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. 12

13 Dirigente (art. 2 d) Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa 13

14 Preposto (art. 2 e) Persona che in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovraintende alla attività lavorativa e garantisce l attivazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. 14

15 Servizio Prevenzione e Protezione 15 Insieme di persone, sistemi e mezzi interni od esterni all Azienda finalizzati all attività di protezione e prevenzione dai rischi professionali nell Azienda. E uno strumento a disposizione del Datore di lavoro.

16 Servizio Prevenzione e Protezione 16

17 Novità del DLgs 81/ 08 Art. 30: modello organizzativo e gestionale 17 Datore di lavoro quale ruolo centrale di garante della sicurezza. Viene codificato il passaggio da prassi a procedure (chi fa, cosa e come)

18 Novità del DLgs 81/ 08 Leggi anni 50 vengono recepite le nuove tecnologie Leggi anni 90 Vengono recepiti i comportamenti DLgs 81/2008 Viene recepito soprattutto la consapevolezza della sicurezza attraverso il modello organizzativo 18

19 Definizioni: art. 2 Pericolo : proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; 19 Rischio : probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;

20 Definizioni: art Valutazione dei rischi : valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza;

21 Verso il principio fondamentale 21 Il DATORE DI LAVORO deve realizzare la sicurezza sul lavoro secondo la massima fattibilità tecnologica

22 Il Danno Fisico Determina per il lavoratore un danno in termini: 22 Economici Di salute a lungo termine (invalidità) Sociali (familiari) Psicologici (perdita di fiducia)

23 Il Danno Fisico Determina per l amministrazione un danno economico per: Le giornate lavorative perse Sistema produttivo interrotto o rallentato Aumento dei premi assicurativi Diminuita qualità del prodotto finito Caduta d immagine 23

24 Il Danno Fisico Determina per la società un danno in termini: ECONOMICI SANITARI FORZA LAVORO ASSISTENZIALI 24

25 Conclusioni 25 Il legislatore ha definito più esplicitamente le posizioni di garanzia, ossia quelle situazioni nelle quali la tutela di un certo interesse è posta dal legislatore a carico non di una pluralità indefinibile e incerta di persone, ma a carico di un soggetto predeterminato, ossia preventivamente definito,in ragione della sua relazione con l interesse che deve essere protetto. L oggetto della tutela è il lavoratore esposto ad un certo rischio, considerato nella sua qualità di persona, ossia quale unità psicofisica e questa tutela è affidata preventivamente ad un altro soggetto, il garante, nella misura e nei limiti in cui costui svolga nel contesto organizzativo aziendale una funzione specifica.

26 Sicurezza sul luogo di lavoro: Rischi Specifici DOTT.SSA SILVANA CINALLI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI A.C.O. SAN FILIPPO NERI - ROMA

27 Articolazione del DLgs 81/ Titolo I Titolo II Titolo III Principi comuni Luoghi di lavoro uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale Titolo IV cantieri temporanei e mobili

28 Articolazione del DLgs 81/ Titolo V Titolo VI Titolo VII Titolo VIII Titolo IX segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro movimentazione manuale dei carichi attrezzature munite di videoterminali agenti fisici sostanze pericolose

29 Articolazione del DLgs 81/ Titolo X Titolo XI Titolo XII esposizione ad agenti biologici protezione da atmosfere esplosive disposizioni in materia penale e di procedura penale Titolo XIII norme transitorie e finali

30 Titolo VII Art Attrezzature munite di VDT

31 Videoterminale 31 uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato;

32 Posto di lavoro 32 l'insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l'unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro immediatamente circostante;

33 Lavoratore il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all'articolo

34 Titolo VII Art Obblighi del datore di lavoro Il datore di lavoro, all'atto della valutazione del rischio di cui all'articolo 28, analizza i posti di lavoro con particolare riguardo: a) ai rischi per la vista e per gli occhi; b) ai problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico o mentale; c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.

35 Titolo IX 35 Sostanze pericolose Capo I protezione da agenti chimici Campo di applicazione Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici.

36 Classificazione ed etichettatura 36 L etichetta di una sostanza o di un preparato permette di identificare immediatamente i principali RISCHI chimico fisici e tossicologici noti; Sulle etichette si trovano su sfondo arancione i SIMBOLI DI PERICOLO

37 Classificazione ed etichettatura 37 Nella parte centrale sono riportate le FRASI DI RISCHIO (frasi R), che meglio precisano la natura dei rischi, nonché i CONSIGLI DI PRUDENZA (frasi S) che forniscono sintetiche indicazioni sulle modalità per operare in sicurezza; Completano l etichetta indicazioni sul contenuto e sul produttore. Tutte le indicazioni devono essere tradotte nella lingua del Paese di impiego

38 Schede di Sicurezza 38 Sintesi delle voci della scheda di sicurezza 1. Identificazione preparato/produttore 2.Composizione / informazioni sui componenti 3.Identificazioni dei pericoli 4.Misure primo soccorso 5.Misure antincendio 6.Misure per fuoriuscita accidentale 7. Manipolazione e stoccaggio

39 Schede di Sicurezza 39 8.Controllo esposizione/protezione individuale 9.Proprietà chimico fisiche 10.Stabilità e reattività 11.Informazioni tossicologiche 12.Informazioni ecologiche 13.Considerazioni sullo smaltimento 14.Informazioni sul trasporto 15.Informazioni sulla regolamentazione 16.Altre informazioni

40 Inquinamento da Agenti Chimici 40 Condizione ambientale in cui sostanze chimiche prodotte da cause esogene (attività lavorative) sotto forma di gas vapori nebbie fumi e polveri, vengono immesse nell aria dell ambiente di lavoro, con conseguente alterazione della normale composizione chimica, con potenziale rischio di compromissione dell equilibrio biologico dei soggetti esposti

41 Inquinanti Chimici 41 INQUINANTI PARTICELLARI o AEROSOLI Polveri Pneumoconiogene ad azione fibrogena: Az. Tossica Az. Sensibilizzante Az. Infiammatoria ed infettiva Fumi Combustione Condensazione Nebbie Acquose oleose

42 Inquinanti Chimici 42 AERIFORMI Gas asfissianti tossici Irritanti Vapori Asfissianti Tossici irritanti

43 Esposizione negli Ambienti di lavoro 43 INALAZIONE CONTATTO INGESTIONE (di solito accidentale)

44 Antiblastici 44 Linee guida (naz.) del 05/08/1999: Documento di linee guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario. (Repertorio atti n 736) G.U. Italiana n 236 del 07/10/1999

45 Antiblastici 45 Nell attività di ricostituzione dei farmaci antiblastici coesistono Rischio chimico per l operatore e per l ambiente Rischio di contaminazione biologica del farmaco manipolato

46 Antiblastici BARRIERE PRIMARIE Tutte le misure atte a prevenire la contaminazione diretta dell operatore: DPI 46 CABINA DI SICUREZZA

47 Antiblastici 47 BARRIERE SECONDARIE Misure tecniche che, in caso di incidente rilevante, impediscono la contaminazione della collettività e dell ambiente esterno: LOCALE DI PREPARAZIONE

48 Cabina di sicurezza biologica - Biohazard 48 GARANTISCE: 1. PROTEZIONE dell operatore 2.PROTEZIONE dell ambiente 3.STERILITA del prodotto

49 Cabina a flusso laminare 49 Flusso d aria unidirezionale, dall alto verso il basso, paralleli e con velocità uniforme in tutti i punti. La cabina di Classe II garantisce la protezione dell operatore, dell ambiente e del prodotto.

50 Misure di prevenzione Preparazione: sede unica (U.Ma.C.A.) Centralizzata: per ridurre al minimo il numero di lavoratori esposti. Isolata: in modo che anche sotto l aspetto logistico risulti circoscritta e ben identificabile rispetto il restante ambiente sanitario. Protetta: per consentire l accesso al solo personale esposto Segnalata: così da essere facilmente riconoscibile Strutturalmente deve avere: anticamera, zona filtro ed area di preparazione 50

51 Titolo III 51 Uso dei Dispositivi di Protezione Individuale Definizione di D.P.I.: qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonche' ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo

52 Protezione delle vie respiratorie 52 Caratteristiche Mascherine chirurgiche Facciali filtranti Normative D. Lgs. 46/97 D. Lgs. 475/92 EN 149/91 Potere filtrante Dal 95 al 99% per particelle 4-5 μ Classe FFP1<80% Classe FFP2<94% Classe FFp3<98% Per particelle 0,02-2 μ Campo impiego Protezione paziente Protezione operatore Protezione operatore

53 Rischi fisici 53 Eliminati alla fonte o ridotti al minimo

54 Fine 54 Grazie per l attenzione

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