PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NELL ATTIVITA FISICA/MOTORIA & EDUCAZIONE ALLA POSTURA CORRETTA E ALL USO DELLO ZAINO
|
|
- Gianfranco Corti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NELL ATTIVITA FISICA/MOTORIA & EDUCAZIONE ALLA POSTURA CORRETTA E ALL USO DELLO ZAINO
2 GRUPPO LAVORO: Lidia Bellina (SPISAL), Stefania Fedrigo (ins. EF medie), Gianluca Lucenti (DSGA), Rafaela Mulato (Moving school), Paolo Rossi (RSPP ins. AM primaria), Paola Scaramal (RSPP primaria), Giorgio Tomasella (ins. EF medie) CONSEGNA: 1. formulare indicazioni ai SPP e insegnanti di ed. fisica per aumentare il livello di sicurezza (ambiente + organizzazione + comportamento) nel corso delle lezioni di attività motoria 2. orientare gli insegnanti di educazione fisica verso attività di educazione ergonomica METODO: 4 incontri - organizzazione del lavoro - raccolta e revisione materiale già predisposto dalla Rete - ricerca e analisi proposte didattiche sperimentate e in rete - predisposizione del seminario
3 PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NELL ATTIVITA FISICA/MOTORIA
4 INFORTUNI SUL LAVORO AVVENUTI NEL PERIODO E DENUNCIATI PER REGIONE ED ANNO EVENTO. Gestione: Conto Stato - Studenti Scuole Pubbliche (fonte INAIL) Regioni PIEMONTE VALLE D'AOSTA LOMBARDIA LIGURIA INFORTUNI A SCUOLA TRENTINO ALTO ADIGE VENETO FRIULI V. G EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA ITALIA
5 INDAGINE SUGLI INFORTUNI e INCIDENTI DURANTE LE LEZIONI DI EDUCAZIONE FISICA ISTITUTI SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI TREVISO (a.s. 2004/2005) 16 istituti 169 infortuni + 48 incidenti DISTRIBUZIONE % DEGLI INFORTUNI PER NATURA E SEDE DELLA LESIONE INFORTUNI A SCUOLA capo collo contusione ferita distorsione lussazione frattura infrazione strappo muscol are altro TOTALE occhio tronco spalla braccio mano polso gambe piede caviglia altro TOTALE
6 INDAGINE SUGLI INFORTUNI e INCIDENTI DURANTE LE LEZIONI DI EDUCAZIONE FISICA ISTITUTI SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI TREVISO (a.s. 2004/2005) 16 istituti 169 infortuni + 48 incidenti DISTRIBUZIONE % DEGLI INFORTUNI PER FASCIA ORARIA INFORTUNI A SCUOLA 25,0 20,0 15,0 10,0 17,0 22,9 20,3 13,1 22,2 5,0 0,0 2,0 1,3 0,7 0,7 0,0 0,0 0,0 < >18
7 INDAGINE SUGLI INFORTUNI e INCIDENTI DURANTE LE LEZIONI DI EDUCAZIONE FISICA ISTITUTI SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI TREVISO (a.s. 2004/2005) 16 istituti 169 infortuni + 48 incidenti DISTRIBUZIONE % DEGLI INFORTUNI PER GIORNI DELLA SETTIMANA INFORTUNI A SCUOLA 25,0 20,0 15,0 10,0 23,1 17,2 17,2 16,0 14,2 12,4 5,0 0,0 lun. mar. mer. gio. ven. sab.
8 INDAGINE SUGLI INFORTUNI e INCIDENTI DURANTE LE LEZIONI DI EDUCAZIONE FISICA ISTITUTI SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI TREVISO (a.s. 2004/2005) 16 istituti 169 infortuni + 48 incidenti DISTRIBUZIONE % DEGLI INFORTUNI PER ETA DEGLI ALLIEVI 25,0 21,1 20,0 18,1 19,3 16,4 15,0 12,9 10,0 8,8 5,0 2,3 1,2 0,0 <
9 INDAGINE SUGLI INFORTUNI e INCIDENTI DURANTE LE LEZIONI DI EDUCAZIONE FISICA ISTITUTI SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI TREVISO (a.s. 2004/2005) 16 istituti 169 infortuni + 48 incidenti DISTRIBUZIONE % DEGLI INFORTUNI PER MODALITA DI ACCADIMENTO INFORTUNI A SCUOLA 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 gioco gruppo 31,0 26,0 uso palla 12,4 10,0 10,3 8,7 5,0 0,0 4,5 3,3 2,1 0,8 0,8 A B C1 C2 C3 C4 C5 C6 D E
10 PREVENZIONE INFORTUNI valutazione STRUTTURA ATTREZZATURE soluzioni ORGANIZZAZIONE COMPORTAMENTI
11 VALUTAZIONE strutture, impianti, organizzazione VALUTAZIONE come chi CHECK LIST RSPP INSEGNANTI ED. FISICA ALLIEVI
12 CHECK LIST VALUTAZIONE Punti di verifica Alle pareti, ci sono sporgenze pericolose? Le finestre sono dotate di vetri antisfondamento? Le linee che delimitano il campo da gioco sono sufficientemente distanti dai muri perimetrali? Riferimenti normativi - Note Osservazioni del valutatore D P R (DxP) I materassoni sono posizionati in modo da non cadere?
13 CHECK LIST VALUTAZIONE PALESTRE E ALTRI SPAZI UTILIZZATI: Punti di verifica e valutazione Alle pareti, ci sono sporgenze pericolose? Le finestre sono dotate di vetri antisfondamento? Le linee che delimitano il campo da gioco sono sufficientemente distanti dai muri perimetrali? I materassoni sono posizionati in modo da non cadere? Le attrezzature mobili sono facilmente regolabili? Le attrezzature mobili sono stabili? I materassini sono riposti in magazzino? I canestri e le altre attrezzature fisse sono ancorate stabilmente? Le attrezzature in legno sono prive di schegge? Viene effettuata regolarmente la pulizia del pavimento?
14 CHECK LIST Il pavimento è facilmente lavabile? VALUTAZIONE Il pavimento lascia il colore sulle mani umide? Il pavimento è troppo liscio e scivoloso? Il pavimento presenta asperità, avvallamenti o altri possibili intralci al movimento e alla corsa? Le lampade sono dotate di griglie di protezione? Gli estintori sono posizionati in modo da non intralciare le attività? Gli estintori sono ancorati? Sono presenti più classi contemporaneamente? La manutenzione delle attrezzature viene effettuata periodicamente (almeno di una volta all'anno) e in caso di necessità?
15 CHECK LIST VALUTAZIONE Esiste il regolamento interno? Esiste ed è utilizzato il registro delle presenze (che riporti data, ora, classe, docente, condizioni della palestra)? Viene effettuata la pulizia degli spogliatoi? Le panche degli spogliatoi sono stabili? Gli spogliatoi sono sufficientemente vicini alla palestra? Gli spogliatoi sono vicini ai bagni? Il ripostiglio per gli attrezzi è adiacente alla palestra? Nei mesi invernali, la palestra ha una temperatura adeguata all'attività fisica (16-18 )? L'impianto di riscaldamento è silenzioso? In palestra (o nel vicino ripostiglio) c'è un presidio sanitario (cassetta di automedicazione o valigetta)? Se la palestra è in un edificio isolato, è possibile comunicare con la sede o con l'esterno mediante telefono o interfono? Gli studenti sono abbigliati adeguatamente? C è molto rimbombo?
16 CHECK LIST SPAZI ESTERNI: Punti di verifica e valutazione VALUTAZIONE I muri presentano sporgenze? Le reti di recinzione sono integre e in buono stato di conservazione? Il terreno presenta asperità, avvallamenti, sporgenze di intralcio al movimento e alla corsa? I marciapiedi sono integri e presentano dislivelli? Le piante sono regolarmente manutentate?
17 Insegnante ed. fisica ALLIEVI Segnalazione infortunio/incidente (scheda) SPP VALUTAZIONE Segreteria Eventuale denuncia INAIL Analisi cause e individuazione delle soluzioni Elaborazione dati infortuni Verifica/ aggiornamento DVR Presentazione dei dati in Collegio docenti Presentazione dati alla riunione annuale Trasmissione dati riferiti a natura e sede della lesione ad addetti PS
18 SCHEDA SEGNALAZIONE INFORTUNIO L infortunio è avvenuto il giorno... alle ore... Giorno della settimana: Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Luogo di accadimento... VALUTAZIONE INFORTUNATO Nome. Età.. Classe.... Mansione..... DESCRIZIONE DELL INFORTUNIO Descrizione della dinamica..... Condizioni di rischio che hanno determinato o favorito l evento Comportamento che ha determinato o favorito l evento Natura e sede della lesione SiRVeSS
19 PER GLI INFORTUNI AVVENUTI NELL ORA DI EDUCAZIONE FISICA Momento dell infortunio durante l accoglienza (spogliatoio, bagno) in fase di riscaldamento VALUTAZIONE durante l attività: (possibili nessuna, una o più risposte) gioco di gruppo utilizzo della palla urto tra compagni utilizzo di attrezzo piede appoggiato male nella fase di defaticamento attività autogestita Abbigliamento adeguato SI NO Calzature adeguate SI NO SiRVeSS
20 VALUTAZIONE Parte riservata al SPP INCIDENTE Data... Luogo di accadimento. Descrizione.... CAUSE DELL INFORTUNIO/INCIDENTE Condizioni di rischio che hanno determinato o favorito l evento.. Comportamento che ha determinato o favorito l evento.. SOLUZIONI PER PREVENIRE UN INFORTUNIO/INCIDENTE ANALOGO - di tipo tecnico - procedurale/organizzativo - informativo SCHEDA SEGNALAZIONE INFORTUNIO SiRVeSS
21 Indicazioni d uso e manutenzione di strutture, impianti, attrezzature e norme comportamentali MISURE ORGANIZZATIVE come chi REGOLAMENTO RSPP INSEGNANTI ED. FISICA ALLIEVI
22 REGOLAMENTO Esempio MISURE ORGANIZZATIVE PREMESSA L utilizzo della palestra durante l orario scolastico è consentito per tutte le attività previste dal POF o per attività deliberate dai competenti Organi Scolastici purché compatibili con la destinazione d uso della struttura (caratteristiche strutturali ed ambientali dell impianto con particolare attenzione alla normativa di sicurezza). Durante l orario scolastico è vietato agli estranei alla scuola l ingresso alla palestra. Non sono considerati estranei gli esperti per le attività previste dal POF.
23 REGOLAMENTO Esempio MISURE ORGANIZZATIVE REGOLE DI UTILIZZO E CONSERVAZIONE DEI MATERIALI E DEGLI AMBIENTI Rispettare l orario di lezione in palestra stabilito. Il materiale e gli ambienti sono affidati agli insegnanti di educazione fisica e ai collaboratori scolastici assegnati alla palestra che ne curano la buona conservazione e ne tutelano la correttezza d uso. Eventuali danni devono essere immediatamente segnalati per iscritto dagli insegnanti o dai collaboratori al personale di segreteria incaricato. La manutenzione periodica deve avvenire almeno una volta alla fine dell anno scolastico e all occorrenza. Ogni insegnante cura che gli attrezzi siano recuperati e riposti ordinatamente e secondo gli accordi negli appositi spazi prima che le classi lascino la palestra. Le attrezzature utilizzate fuori dalla palestra devono essere recuperate e riposte assicurando la loro integrità e pulizia. Il personale di pulizia deve evitare l uso di prodotti ceranti e segnalare, con apposita segnaletica, i pavimenti bagnati. Gli insegnanti devono informare gli allievi sulle norme di sicurezza e far conoscere la segnaletica delle vie di fuga per i casi di emergenza.
24 REGOLAMENTO Esempio MISURE ORGANIZZATIVE REGOLE DI COMPORTAMENTO DEGLI ALLIEVI Durante le ore di educazione fisica ogni allievo deve: Attenersi alle disposizione dell insegnante. Indossare un abbigliamento idoneo alla attività pratica (scarpe con suola in gomma e allacciate, calzoni adeguati...) Calzare scarpe da ginnastica pulite riservate all uso della palestra. È vietato l accesso sul piano palestra con calzature o altre attrezzature che possono danneggiare il fondo. Riporre i propri effetti personali, compresi orologi, braccialetti, collane, spille, orecchini e altri oggetti pericolosi, nei luoghi predisposti. Comportarsi in maniera disciplinata e rispettosa delle persone e dell ambiente. Informare tempestivamente l insegnante in caso di infortunio o di malessere anche lieve. Rispettare le norme igieniche (lavarsi e cambiarsi; al termine delle lezioni gli spogliatoi e la palestra devono essere lasciati puliti). All inizio del proprio turno di lezione, deve avvertire l insegnante di eventuali danni riscontrati in palestra, nei bagni o negli spogliatoi e segnalare tempestivamente quelli involontariamente procurati durante le proprie ore di lezione.
25 REGOLAMENTO Esempio MISURE ORGANIZZATIVE Durante le ore di educazione fisica non è consentito: Utilizzare la palestra ed i suoi attrezzi in assenza dell insegnante. Usare gli attrezzi in modo scorretto e pericoloso per sé e per gli altri. Allontanarsi dalla palestra senza l autorizzazione dell insegnante. Stazionare o trattenersi negli spogliatoi. Consumare cibi in palestra o negli spogliatoi.
26 STRATEGIE EDUCATIVE RSPP COINVOLGIMENTO ALLIEVI NELLA GESTIONE INSEGNANTI ED. FISICA check list griglia osservazione comportamenti compagni procedura segnalazione regolamento
27 UNITA DI APPRENDIMENTO differenziate per grado di scuola ATTIVITA DIDATTICHE Finalizzate a rendere gli allievi maggiormente in grado di adottare comportamenti di autotutela attraverso la padronanza del proprio corpo, la coordinazione motoria, equilibrio, il saper cadere., la capacità di applicare le regole. CIM PATTO EDUCATIVO CON LA FAMIGLIA Valorizzare e far leva sull esperienza, metodo induttivo Rischio come fattore di crescita Esposizione a rischio controllato
28 PROPOSTE DIDATTICHE
29 EDUCAZIONE ALLA POSTURA CORRETTA E ALL USO DELLO ZAINO
30 Valorizzare e far leva sull esperienza, metodo induttivo - analisi dell atteggiamento posturale - esercizi di educazione posturale PROPOSTE DIDATTICHE Interdisciplinarietà - ed. fisica (postura, MMC) - informatica (ergonomia VDT) - fisica (leva) - scienze (corpo umano) Coinvolgimento comunità scolastica - peso a campione zaini e allievi - campagna scelta zaini - disponibilità armadi con spazi personali per allievi
31 INAIL node/n /ergonomiaascuola.pdf Ergonomia a scuola A scuola di ergonomia Programma educativo sull ergonomia scolastica rivolto ai bambini della scuola primaria Edizione 2011
32
33 1. Cosa formano le vertebre e i dischi intervertebrali? 2. Cosa troviamo tra le vertebre di una colonna vertebrale? 3. Cosa accade quando carichiamo troppo la colonna vertebrale? 4. Cosa sono la scoliosi e la cifosi? 1. Soluzione: La colonna vertebrale. 2. Soluzione: I dischi intervertebrali. 3. Soluzione: Il dischi intervertebrali si schiacciano. 4. Soluzione: La scoliosi è una deviazione laterale della colonna che si traduce in una notevole asimmetria delle spalle, del tronco e dei fianchi.
34
35
36
37 5. Come si deve indossare lo zainetto? 6. Come bisogna riempire lo zainetto? 7. Cosa deve avere uno zainetto ergonomico? 8. Quanto deve pesare al massimo lo zaino quando è pieno? 5. Soluzione: Fase 1. Prendere lo zaino per la maniglia e posizionarlo su di un piano (tavolo, banco). Fase 2. Avvicinarsi il più possibile al piano dove è stato poggiato lo zaino e girarsi di spalle. Fase 3. Infilare le bretelle dello zaino senza piegare la schiena indietro e senza ruotare il tronco. Se il piano è basso piegare le ginocchia per trovarsi all altezza giusta. 6. Soluzione: Riempire lo zainetto partendo dallo schienale e mettendo le cose più pesanti vicino allo schienale e poi via, via le cose meno pesanti. Nella tasca esterna mettere solo materiale molto leggero. 7. Soluzione: Le dimensioni adeguate al bambino/non deve essere troppo grande; le bretelle ampie ed imbottite; lo schienale rigido ed imbottito; cintura da allacciare all altezza della vita; la maniglia per sollevarlo o trasportarlo a mano; deve essere leggero (da vuoto); più comparti interni per distribuire meglio il contenuto. 8. Soluzione: Il peso del bambino diviso per 10.
38 EDUCAZIONE ALLA POSTURA CORRETTA E ALL USO DELLO ZAINO Ricerche effettuate in Italia riportano pesi tra i 6 e gli 8 kg alle scuole medie, con carico massimo settimanale di 11,5 kg, superando in ogni caso i limiti proposti dalla letteratura (10-15% del peso corporeo). I dati depongono a favore della relazione tra mal di schiena e uso dello zaino, correlato al senso di fatica e al tempo di trasporto più che all entità del peso, mentre non emerge un nesso con la scoliosi o altre patologie del rachide. La variabilità dei pesi da classe a classe, da giorno a giorno ma anche tra allievi della stessa classe indirizza verso l opportunità di responsabilizzare insegnanti, allievi e famigliari.
39 9. Quanto deve essere la distanza visiva al computer? 10. Seduti davanti al computer, come devono essere la schiena e i piedi? 11. Alla tastiera del PC, come devono stare gli avambracci e il gomito? 12. Cosa dobbiamo fare, quando usiamo per troppo tempo il mouse al PC? 9. Soluzione: Lo schermo deve essere posizionato frontalmente a distanza di cm dagli occhi. 10. Soluzione: La schiena deve essere sempre ben poggiata allo schienale. I piedi debbono avere sempre un appoggio. 11. Soluzione: Gli avambracci debbono poggiare sulla scrivania davanti la tastiera. La tastiera deve essere bassa, in maniera tale che la mano sia in linea con il polso. Il gomito deve trovarsi all altezza del piano della scrivania (angolo del gomito di 90 ). 12. Soluzione: Nel caso in cui si utilizzi il mouse per lunghi periodi è bene spostare la tastiera di lato e mettere il mouse davanti a sé.
40 13. Seduti al banco, dove e come devono essere posizionati i piedi? 14. Quali sono i disturbi dovuti a una postura scorretta? 15. Cosa deve avere un banco ergonomico? 16. Descrivi una postura al banco scorretta e una corretta 13. Soluzione: I piedi devono poggiare completamente sul pavimento o sulla barra poggia-piedi. 14. Soluzione: Ipercifosi, scoliosi, iperlordosi. 15. Soluzione: Pianale inclinato che rispetti una posizione ergonomica del corpo; spigoli arrotondati; cassetto per accogliere libri, quaderni, astuccio e altre attrezzature didattiche sufficiente per tutto il materiale che generalmente un alunno porta con sé. 16. Soluzione: Esempio di postura scorretta: Seduti al banco di scuola, il gomito è poggiato sul banco con il mento poggiato sulla mano. Esempio di postura corretta: Seduti al banco di scuola, la schiena è ben poggiata allo schienale della sedia e non curva sul banco.
41 CACCIA ALL ERRORE
42 Evitare di poggiare il gomito sul banco con il mento poggiato sulla mano. Tenere gli oggetti che si stanno usando vicino a sé, sul piano del banco. Non dondolare con la sedia. È bene che la sedia non sia troppo lontana dal piano d'appoggio utilizzato. Ricordiamo che qualsiasi posizione fissa se mantenuta a lungo è scomoda, quindi cerchiamo di cambiare spesso posizione e ogni tanto con il permesso Dell insegnante alziamoci in piedi per sgranchire i muscoli.
43 Lo schermo deve essere posizionato frontalmente a distanza di cm dagli occhi. Gli occhi devono trovarsi all altezza della parte superiore dello schermo. Per ottenere questo si può alzare il sedile della sedia, oppure mettere un cuscino o altro. Lo schermo deve essere posizionato frontalmente a distanza di cm dagli occhi.
44
45 1. Riempire lo zainetto partendo dallo schienale e mettendo le cose più pesanti vicino allo schienale e poi via, via le cose meno pesanti. Nella tasca esterna mettere solo materiale molto leggero. 2. Regolare le bretelle affinché siano della stessa lunghezza e lo schienale sia ben aderente alla schiena, in modo che la parte inferiore dello zainetto messo sulla schiena non scenda al di sotto della vita. 3. Non portare lo zainetto su una spalla sola, ma indossare sempre ambedue le bretelle.
46 7. Non indossare uno zaino troppo grande rispetto al proprio fisico perché il carico non si distribuisce correttamente sulla schiena. Inoltre, maggiore è la capienza dello zaino, maggiore è la probabilità che diventi più pesante: i limiti di spazio costringono ad evitare carichi inutili. 4. Allacciare sempre la cintura in vita (se c è). 5. Quando è possibile (es. sull autobus, quando si è fermi) togliere lo zainetto. 6. Non correre con lo zainetto sulle spalle.
47 Come indossare bene lo zainetto 2. Avvicinarsi il più possibile al tavolo dove è stato poggiato lo zaino... e girarsi di spalle. 1. Prendere lo zaino per la maniglia... e posizionarlo su di un piano (tavolo, banco). Nel fare questa operazione stare attenti a non piegare o ruotare la colonna vertebrale, ma, se c è bisogno, piegarsi con le ginocchia. 3. Infilare le bretelle dello zaino senza piegare la schiena indietro, e senza ruotare il tronco (se il piano è basso piegare le ginocchia per trovarsi all altezza giusta).
48 SITO-BIBLIOGRAFIA ISPESL, Posture e carichi pesanti a scuola, Scheda tecnica n. ST/02 Negrini S., Lo zainetto scolastico, ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale), Milano riefit.pdf NAPO soluzioni radicali pb=true&_pagelabel=page_comunica&nextpage=cam pagne/info jsp
49 PROPOSTE DI SPERIMENTAZIONE E MESSA IN RETE Applicazione check list (ev. integrata) Adozione procedure segnalazione incidenti e infortuni (RSPP- ins. Ed. fisica) Elaborazione dati infortuni e incidenti Adozione regolamento (ev. integrato-modificato) Elaborazione e sperimentazione griglia osservazione comportamenti Attività didattiche RSPP INSEGNANTI ED. FISICA ALLIEVI Comunità buone pratiche palestra (sito) + Incontro a.s
INFORTUNI E PREVENZIONE
Analisi degli infortuni in ambito scolastico 3.3 CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI E PER DIRETTORI DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI Analisi del fenomeno infortunistico INFORTUNI E PREVENZIONE
DettagliParte prima 4. Gestione degli incidenti in laboratorio. SiRVeSS
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione degli incidenti in laboratorio Parte prima 4 FORMAZIONE PARTICOLARE DEI PREPOSTI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO-REGIONI 21/12/2011
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (Titolo VI del D. Lgs. 81/2008 s.m.i.) INDICE 1. SOLLEVARE E TRASPORTARE 3 1.1. LA RMATIVA 3 2. EFFETTI SULLA SALUTE 4 3. PRINCIPI DI PREVENZIONE 4 3.1. MOVIMENTI 4 3.2.
DettagliMovimento e benessere per la nostra schiena
Movimento e benessere per la nostra schiena Siamo fatti così... Corso di ginnastica posturale correttiva Sciolze 2011 La colonna vertebrale rappresenta la struttura portante del nostro corpo ed è capace
DettagliModulistica Servizio Protezione Prevenzione: ISTRUZIONI OPERATIVE DI SICUREZZA
Pagina 1 di 5 Nella scuola sono state individuate ed integrate su indicazione del personale, le seguenti misure di prevenzione e protezione: MISURE ANTINCENDIO E DI EMERGENZA Tutto il personale docente
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI
Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC
Dettagli- La lezione di Scienze Motorie e Sportive si svolge generalmente presso il Palazzetto dello Sport di Città della Pieve.
ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE I. Calvino Sede legale Liceo Scientifico - Città della Pieve - Via Marconi snc Tel.: 0578 297 054 Fax: 0578 297 207 Sede coord. Ist. Prof. le Statale per i Servizi
DettagliVivere in sicurezza a scuola e... a casa
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI CORIO Via Ponte Picca, 2 10070 CORIO (TO) iccorio@libero.it www.iccorio.altervista.org Vivere in sicurezza a scuola e... a casa 1 SOMMARIO TI SPIEGO LE PAROLE DIFFICILI
DettagliCORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO
LICEO SCIENTIFICO BERTRAND RUSSELL CLES (Tn) CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO Modulo 4: Lavoro al Video Terminale secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni
DettagliPer bambini dai 6 agli 8 anni
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione,Spettacolo e Sport Per bambini dai 6 agli 8 anni a cura della Federazione Italiana Scuole Materne (FISM) della
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliLavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi
Lavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi Evitare riflessi e abbagliamenti Posizionare lo schermo e il tavolo parallelamente alla finestra per evitare riflessi e abbagliamenti fastidiosi
DettagliPosture, mobilizzazioni e ausili
Corso per Assistenti familiari Posture, mobilizzazioni e ausili Ft Fabio Sandrin Posture Postura supina Decubito laterale Cambio di postura Va fatto almeno ogni 2 ore Nella posizione supina si piegano
DettagliRegolamento alunni della Scuola Primaria
Regolamento alunni della Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO DI FICARAZZI Cortile Giallombardo - 90010 FICARAZZI La Scuola, come ogni società esistente, richiede il rispetto di regole chiare e precise
Dettagli10 consigli per la salute e il benessere degli addetti ai lavori
L ergonomia al microscopio 10 consigli per la salute e il benessere degli addetti ai lavori 1 Regolare correttamente l altezza della sedia. Per lavorare in maniera confortevole è importante adattare gli
Dettaglirischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI
CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI rischi in negozio Cultura della sicurezza patrimonio comune del mondo del lavoro: impresa, lavoratori e parti sociali. Il testo unico sulla
DettagliLA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE
Ergonomia / Videoterminali / Utilizzo sicuro dei VDT LA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE Introduzione Gli aspetti posturali connessi al lavoro al VDT sulla salute dei lavoratori sono stati studiati da molti
DettagliLA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA. Alessandro PALESE Direzione Sanità Regione Piemonte
LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA Alessandro PALESE Direzione Sanità Regione Piemonte Il Decreto legislativo 81/2008 Il TU sulla sicurezza prevede l inserimento in ogni attività scolastica di
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
Dettaglidella SICUREZZA NELLA SCUOLA
Informazione ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, D.M. 382/98, D.M. 363/98 e Circolare Ministero Pubblica Istruzione n. 119 del 29/4/1999 A B C della SICUREZZA NELLA SCUOLA Manuale ad uso dei docenti,
DettagliESTRATTO DEL DOCUMENTO DI CUI ALL ART. 28 COMMA 2 D.LGS. N 81/2008 RELATIVO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO
ESTRATTO DEL DOCUMENTO DI CUI ALL ART. 28 COMMA 2 D.LGS. N 81/2008 RELATIVO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI NEL LICEO Si riportano, quale esempio e non esaustivi,
DettagliLa semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce
4. Esercizi raccomandati La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce una indicazione ed un invito ad adottare un vero e proprio stile di vita sano, per tutelare l integrità e conservare
DettagliFormazione specifica Unità Didattica 1. L ambiente e le attrezzature di lavoro
Formazione specifica Unità Didattica 1 L ambiente e le attrezzature di lavoro Definizione di ambiente di lavoro D.Lgs. 81/2008 Per luogo di lavoro si intende: i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro,
DettagliLE DOTAZIONI MULTIMEDIALI PER LA DIDATTICA NELLE SCUOLE A.S. 2013/14
LE DOTAZIONI MULTIMEDIALI PER LA DIDATTICA NELLE SCUOLE A.S. 2013/14 (Gennaio 2014) La presente pubblicazione fa riferimento ai dati aggiornati al 20 dicembre 2013. I dati elaborati e qui pubblicati sono
DettagliEducazione Posturale dalla scuola alla famiglia
Progetto: Educazione Posturale dalla scuola alla famiglia Dott. Gabriele Chiarandini Laurea in Scienze Motorie Laurea Specialistica in Scienza dello Sport Master in Posturologia Clinica La Posturologia
DettagliErgonomia in uffi cio. Per il bene della vostra salute
Ergonomia in uffi cio Per il bene della vostra salute Ogni persona è unica, anche per quanto riguarda la struttura corporea. Una postazione di lavoro organizzata in modo ergonomico si adatta a questa individualità.
DettagliDisposizioni comportamentali in caso di emergenza.
TUTTI I PRESENTI NELLA SCUOLA in caso di sisma, porsi al riparo sotto i banchi o comunque ALLONTANARSI DAL CENTRO DELL AULA disponendosi lungo i muri portanti o vicino a pilastri e sotto le travi. 2) Al
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliCome. Uso di attrezzature munite di videoterminali
ing. Domenico Mannelli Come Uso di attrezzature munite di videoterminali DEFINIZIONI videoterminale: schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato
DettagliPROGETTO SICUREZZA ISTITUTO COMPRENSIVO OVEST 1
PROGETTO SICUREZZA ISTITUTO COMPRENSIVO OVEST 1 BRESCIA Unità didattica n. 1 LA PROVA D EVACUAZIONE Percorsi d apprendimento A 1A.1 Il percorso d evacuazione 1A.2 I comportamenti corretti 1A.3 La segnaletica
DettagliSPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA
SPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA Esercizi di fisioterapia Gli esercizi descritti in questo opuscolo sono consigliati ai pazienti affetti da patologie delle spalle (periartriti, esiti di intervento, esiti
DettagliLavori in quota. Lavori in quota. frareg.com 1/22
Lavori in quota 1/22 D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 111 1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche
DettagliB2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03
DettagliOBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO
PROPOSTA PER PERCORSO FORMATIVO: Corso di formazione per operatori e preposti addetti alle pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliCLUB HOUSE. REGOLAMENTO (Disposizioni applicative Art. 27 del Regolamento in vigore dal 1 maggio 2014) NORME GENERALI
CLUB HOUSE REGOLAMENTO (Disposizioni applicative Art. 27 del Regolamento in vigore dal 1 maggio 2014) NORME GENERALI Si ricordano le regole generali da applicare sempre e in ogni luogo : E obbligatoria
DettagliPIANI REGIONALI DELLA PREVENZIONE Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro Regione VENETO Epidemiologia degli infortuni nei luoghi di lavoro ( sist. COREO) Obiettivi: promuovere
DettagliMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione Limite di peso da sollevare da soli Maschi adulti 25 Kg femmine adulte 20 Kg maschi adolescenti 20 Kg femmine adolescenti
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO COME SI STA SEDUTI ATTENTI ALLA VISTA! COMPAGNO DI GIOCHI
SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO ATTENTI ALLA VISTA! COME SI STA SEDUTI COMPAGNO DI GIOCHI ATTENTI ALLA VISTA! NO NO SI SI Da evitare le fonti di luce davanti o dietro
DettagliPATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA. Scuola primaria ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VITTORIO LOCCHI
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA Scuola primaria ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VITTORIO LOCCHI L istituto comprensivo V. Locchi ha predisposto il seguente Patto educativo, per la Scuola Primaria, finalizzato
DettagliUNITÁ 2 SALUTE E SICUREZZA
UNITÁ 2 SALUTE E SICUREZZA Scheda n 1... ma qual è la pozione corretta? S U C O N L A S C H I E N A! P e r i g r a n d i L uso prolungato del computer può provocare la comparsa di disturbi fici soprattutto
DettagliValutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione
31 Congresso Nazionale di Igiene Industriale Valutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione Relazione a cura Ing. Diego Cerra Solve Consulting s.r.l. 31 Congresso Nazionale
DettagliEDUCAZIONE POSTURALE
EDUCAZIONE POSTURALE Le statistiche dicono che 8 persone su 10 hanno sofferto o soffrono di mal di schiena; questo fenomeno è in aumento anche tra i giovani e le cause principali, sulle quali si può intervenire,
DettagliLo Scheletro, le sue funzioni e la buona salute delle ossa. Dott. Pedretti e classe 4^A e B
Lo Scheletro, le sue funzioni e la buona salute delle ossa Funzioni dello scheletro. Protezione organi vitali Protegge anche l encefalo! Funzioni dello scheletro La funzione fondamentale della colonna
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.
ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE Regolamento Regolamento GLHI del gruppo di lavoro sull handicap Ai sensi dell art. 15 c. L 104/92 Approvato dal Consiglio di stituto in data 08/07/2013 1 Gruppo di Lavoro
DettagliINAIL DIREZIONE CENTRALE PREVENZIONE
In-formazione in sicurezza? take it easy, il futuro è nelle tue mani ERGONOMIA Modulo II per il 1 anno INAIL DIREZIONE CENTRALE PREVENZIONE In-formazione in sicurezza? ''take it easy'', il futuro è nelle
DettagliPREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA
PREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA Indicazioni Generali Gli esercizi Consigli utili Indicazioni generali Questo capitolo vuole essere un mezzo attraverso il quale si posso avere le giuste informazioni
DettagliCorso di formazione 15 marzo 2013
Istituto Comprensivo di Ronco Scrivia a.s. 2012/13 Corso di formazione 15 marzo 2013 La sicurezza nei luoghi di lavoro Dirigente Scolastico: dott.silvio Peri RSPP: prof.ssa Perla Ferrari Argomenti del
DettagliMOVIMENTAZIONE PAZIENTE
MOVIMENTAZIONE PAZIENTE TELO PORTAFERITI SEDIA PORTANTINA Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI Strumento fondamentale per il TRASPORTO DEI PAZIENTI. Le OPERAZIONI normalmente eseguite con la barella
DettagliUnità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.
Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Nino Basaglia MODULO DIPARTIMENTALE ATTIVITÀ AMBULATORIALE Responsabile: Dott. Efisio
DettagliRelazione illustrativa. al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014
Relazione illustrativa al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014 Roma, 30 aprile 2014 1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA AL PIANO DI RIMODULAZIONE ESTIVA DEGLI UFFICI POSTALI ANNO 2014 Il piano
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO 10 VICENZA
ISTITUTO COMPRENSIVO 10 VICENZA Scuola dell infanzia Carlo Collodi REGOLAMENTO DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI La scuola è un ambiente educativo sereno, governato dal rispetto dei diritti e dei doveri di ognuno.
Dettagli2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994
2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza
DettagliIS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI
IS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI I docenti non possono mettere a repentaglio la sicurezza degli alunni e devono pertanto: sorvegliare gli alunni conoscere e informare gli alunni loro affidati sulle
DettagliSafety progetto formativo finanziato da Fondimpresa. Elaborazione Dati del Rapporto Annuale INAIL al 31 ottobre 2009.
At Work progetto formativo finanziato da Fondimpresa Elaborazione Dati del Rapporto Annuale INAIL al 31 ottobre 2009. Per l anno 2008 sono pervenute all INAIL 84.586 denunce di infortuni registrati su
DettagliCurare il mal di schiena. Nicola Magnavita
Curare il mal di schiena Nicola Magnavita Lombalgia acuta Vivo dolore alla schiena, che insorge all improvviso dopo un movimento particolare o uno sforzo ( colpo della strega ) Colpisce il 10-15% della
DettagliMOVIMENTO E BENESSERE
Corso di aggiornamento 2011-2012 MOVIMENTO E BENESSERE I fisioterapisti della S.O.C. Medicina Fisica e Riabilitazione Direttore ff Dott. Franzè Franco In collaborazione con Servizio di Prevenzione e Protezione
DettagliIl Cielo in una Scuola, con ROSAD: obiettivo giovani!
La passione italiana per l astronomia abita qui! Associazione di promozione sociale Il Cielo in una Scuola, con ROSAD: obiettivo giovani! Presentazione del progetto 15 Maggio 2015 L Associazionismo astrofilo:
DettagliRegolamento per l utilizzo della palestra e delle attrezzature sportive
ISTITUZIONE SCOLASTICA ISTITUTO COMPRENSIVO VERDELLINO/ZINGONIA (infanzia, primaria, potenziata e secondaria di 1 grado) Regolamento per l utilizzo della palestra e delle attrezzature sportive 1 Indice
DettagliRegolamento di pasticceria
Regolamento di pasticceria Norme igieniche Della persona Non si possono portare orecchini, bracciali, collane e anelli in laboratorio. Avere sempre le mani pulite con unghie corte e senza smalto. Non mettere
DettagliL ambiente scolastico e sua influenza su alimentazione ed attività fisica
Roma 20 novembre 2008 Conferenza Nazionale su OKkio alla SALUTE: risultati del primo anno di indagini L ambiente scolastico e sua influenza su alimentazione ed attività fisica E. MASTANTUONO M.T. SILANI
DettagliCERVICALGIA ESERCIZI DI FISIOTERAPIA
CERVICALGIA ESERCIZI DI FISIOTERAPIA Esercizi di fisioterapia Il tratto cervicale è la prima parte della colonna vertebrale. Quando si parla di cervicalgia si intende un dolore a livello del collo che
DettagliACCOGLIENZA MAMME CON BAMBINI Appartamenti per l autonomia
ACCOGLIENZA MAMME CON BAMBINI Appartamenti per l autonomia Presso la Cascina Cantalupo sono stati realizzati degli appartamenti per l accoglienza di mamme con bambini in situazione di precarietà abitativa,
DettagliREGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI
REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado
Dettagli9. I lavoratori se non eleggono tra loro un rappresentante possono farsi rappresentare da uno territoriale a) Vero b) Falso c) Non so
NOME E COGNOME: NOME ATTIVITA : INDICARE UNA SOLA RISPOSTA 1. Quali aziende sono soggette alla normativa sulla sicurezza: Solo il settore pubblico Solo il settore privato Tutte 2. Che cosa si intende per
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ
Istituto Statale di Istruzione Superiore Devilla Dessì La Marmora - Giovanni XXIII Via Donizetti, 1 Via Monte Grappa, 2-07100 Sassari, Tel 0792592016-210312 Fax 079 2590680 REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE
DettagliD.Lgs. 81/08: DEFINIZIONI (art. 2)
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Informazione e formazione in ambito scolastico CORSO DI FORMAZIONE PER 8.1a DIRIGENTI SCOLASTICI E PER DIRETTORI DEI SERVIZI GENERALI
DettagliSOLLEVATORE IDRAULICO
SOLLEVATORE IDRAULICO MANUALE UTENTE www.motogalaxy.it Pagina 1 www.motogalaxy.it Pagina 1 ISTRUZIONI Lista componenti LISTA COMPONENTI Assemblaggio Inserire i piedi nel sollevatore a assicurarli con un
DettagliCensimento delle strutture per anziani in Italia
Cod. ISTAT INT 00046 AREA: Amministrazioni pubbliche e servizi sociali Settore di interesse: Assistenza e previdenza Censimento delle strutture per anziani in Italia Titolare: Dipartimento per le Politiche
DettagliGIOCHI MINIBASKET. 1) Il gioco dei nomi. 2) Il gambero
GIOCHI MINIBASKET Questi giochi sono stati tratti da alcuni libri e talvolta modificati per adattarli al nostro gioco. Adatti per diverse età. Buon lavoro. 1) Il gioco dei nomi Obiettivi: conoscere i compagni,
Dettagli1) Attività funzionali all insegnamento (art. 27 C.C.N.L. 2003) a) Attività individuali (comma 2) preparazione lezioni
PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA E DEGLI IMPEGNI DEL PERSONALE DOCENTE A.S. 2014/2015 ART. 26 COMMA 4 C.C.N.L. 2003 Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 2.9.2014 1) Attività funzionali all insegnamento
DettagliStock del credito al consumo sui consumi delle famiglie
CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa
DettagliUnità didattica 2: Mobilitazioni e Spostamenti
Unità didattica 2: Mobilitazioni e Spostamenti In questa unità didattica si impara come si può aiutare una persona a muoversi, quando questa persona non può farlo in modo autonomo. Quindi, è necessario
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO
Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per alunni con DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (ai sensi del DM 27 /12/2012) Anno Scolastico Classe.. Sezione Indirizzo di studio.. Referente o coordinatore di classe 1. DATI
DettagliISTITUTO COLOMBO PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ORGANIZZAZIONE ATTIVITA ESTERNE TORRE G. NA
ISTITUTO COLOMBO PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ORGANIZZAZIONE ATTIVITA ESTERNE (redatto ai sensi del D.Lgs 81/2008 ) TORRE G. NA Definizioni generali 1.1 Obiettivi I principali obiettivi del piano di emergenza
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliPRESENTAZIONE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA
PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA FINALITA La scuola dell infanzia promuove l educazione armonica e integrale dei bambini da 3 a 6 anni ( REGOLAMENTO Titolo I art.2- art.4), proponendosi come ambiente
DettagliSISTEMA BILATERALE DELLA SICUREZZA NELL ARTIGIANATO RLST. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale. Friuli Venezia Giulia
SISTEMA BILATERALE DELLA SICUREZZA NELL ARTIGIANATO RLST Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale Friuli Venezia Giulia Premessa Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
DettagliIndice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.
Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del
DettagliMODULO B CORSO DI FORMAZIONE
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole La gestione degli infortuni e degli incidenti a scuola MODULO B Unità didattica B3-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.
DettagliAntropometria e posture. Nicola Magnavita
Antropometria e posture Nicola Magnavita Antropometria E la scienza che misura le dimensioni del corpo dall arte all industria Le misurazioni antropometriche consentono di progettare macchine e arredi
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliAnalisi dei Depositi Bancari in Italia nel Decennio 1998-2007
Analisi dei Depositi Bancari in Italia nel Decennio 1998-2007 Analisi statistica a cura di: Tidona Comunicazione Dipartimento Ricerche Responsabile del Progetto: Sandra Galletti Maggio 2008 Questa pubblicazione
DettagliLE NORME ISO E LA VDR DI SOVRACCARICO BIOMECCANICO DA MMC L APPROCCIO ERGONOMICO DELLA NORMA ISO 11228-1: L APPROCCIO ERGONOMICO NEI SISTEMI DI LAVORO
Corso di aggiornamento LE NORME ISO E LA VDR DI SOVRACCARICO BIOMECCANICO DA MMC L APPROCCIO ERGONOMICO DELLA NORMA ISO 11228-1: Giorgio Zecchi SPSAL Reggio Emilia L APPROCCIO ERGONOMICO NEI SISTEMI DI
DettagliFormazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011
Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
DettagliUFFICI E LAVORO AI VIDEOTERMINALI
Scheda Tecnica 06 - Uffici e lavoro ai vdtpagina 1 di 6 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA Servizi di Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro - Unità Operativa
DettagliDOL Diploma On Line per Esperti di didattica assistita dalle Nuove Tecnologie
DOL Diploma On Line per Esperti di didattica assistita dalle Nuove Tecnologie Report di inizio anno A cura dello staff di HOC-LAB, DEI Novembre 2010 Iscrizioni a.a. 2010/2011 Nell anno accademico 2010/2011
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE D.U.V.R.I. - BOZZA
COMUNE DI COSSIGNANO Gara per l affidamento del servizio di mensa scolastica per la scuola dell infanzia e la scuola primaria anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014. DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DettagliGestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio. Nicola Magnavita
Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio Nicola Magnavita Strumenti ergonomici Per la raccolta di rifiuti e materiale sporco si devono usare carrelli reggisacco del tipo illustrato a
Dettagli7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA
7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo
DettagliB C. della SICUREZZA negli ALBERGHI Manuale ad uso dei lavoratori Informazione ai sensi dell art. 36 e dei Titoli II e III del D.Lgs. 81/2008 e s.m.
ROCCO VITALE A B C della SICUREZZA negli ALBERGHI Manuale ad uso dei lavoratori Informazione ai sensi dell art. 36 e dei Titoli II e III del D.Lgs. 81/2008 e s.m. 1 A B C della SICUREZZA negli ALBERGHI
DettagliGuida al paziente con frattura di femore trattato con
UNITA' OPERATIVA SERVIZI DI ASSISTENZA RIABILITATIVA AI SOGGETTI DISABILI DISTRETTO GHILARZA - BOSA Responsabile Dr.ssa Luisella Congiu 0785/562535 Guida al paziente con frattura di femore trattato con
DettagliABC della sicurezza sul lavoro
Straniero, non estraneo ABC della sicurezza sul lavoro Opuscolo informativo per i lavoratori stranieri e le loro famiglie Edizione 2009 Questo opuscolo è stato realizzato da INAIL Direzione Centrale Comunicazione
DettagliREGOLAMENTO BIBLIOTECA SCOLASTICA
REGOLAMENTO BIBLIOTECA SCOLASTICA Sommario Art. 1 Natura e fini Art. 2 Responsabilità e gestione Art. 3 Ricerca bibliografica, consultazione e lettura Art. 4 Prestito Art. 5 Orario di apertura e accesso
DettagliProgetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA
Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Norme di riferimento - D.lgs.15 aprile 2005, n. 77, "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo
DettagliNUOVA CERTIFICAZIONE MEDICA DI MALATTIA PROFESSIONALE TRASMISSIONE ON-LINE. Dott.ssa Pierina Sgammotta Responsabile processo lavoratori INAIL
NUOVA CERTIFICAZIONE MEDICA DI MALATTIA PROFESSIONALE TRASMISSIONE ON-LINE Dott.ssa Pierina Sgammotta Responsabile processo lavoratori INAIL 1 MALATTIE PROFESSIONALI L incontro odierno costituisce un importante
DettagliAppalto per l affidamento dei Servizi relativi alle aree infanzia e adolescenza dei Comuni di Sotto il Monte Giovanni XXIII e Carvico
CITTA DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII PROVINCIA DI BERGAMO Appalto per l affidamento dei Servizi relativi alle aree infanzia e adolescenza dei Comuni di Sotto il Monte Giovanni XXIII e Carvico Biennio
DettagliPER TUTTI GLI UTENTI DELLA SEDE DI VIA CREMONA, 99-BS NORME COMPORTAMENTALI DEGLI UTENTI CONOSCERE E GESTIRE LE EMERGENZE
PER TUTTI GLI UTENTI DELLA SEDE DI VIA CREMONA, 99-BS NORME COMPORTAMENTALI DEGLI UTENTI CONOSCERE E GESTIRE LE EMERGENZE Scopo di queste note è fornire succinte e chiare indicazioni sul comportamento
DettagliHANDICAP FISICI. Sotto argomento 2.1
HANDICAP FISICI Sotto argomento 2.1 Le principali disabilità fisiche riguardano: A. Il movimento delle persone B. Gli occhi devono avere occhiali o usare il Braille C. Orecchie A. Handicap motorio Le persone
Dettagli