Il MMG ruolo nella prevenzione delle cattive abitudini
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- Albano Clemente
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1 La Prevenzione a Km zero inizia da noi Tivoli 12 novembre 2016 Il MMG ruolo nella prevenzione delle cattive abitudini Dott. Paolo Antonucci
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3 Promozione della salute e degli stili di vita
4 I. La disciplina della medicina generale/medicina di famiglia ha le seguenti caratteristiche : a) è normalmente il luogo di primo contatto medico all interno del sistema sanitario, fornisce un accesso diretto ed illimitato ai suoi utenti, si occupa di tutti i problemi di salute, indipendentemente da età, sesso e ogni altra caratteristica della persona; b) fa un utilizzo efficiente delle risorse sanitarie attraverso il coordinamento delle cure, il lavoro con altri professionisti presenti nel contesto organizzativo delle cure primarie, agendo da interfaccia con altre specialità assumendo, quando si renda necessario, il ruolo di difensore dell interesse dei pazienti; c) sviluppa un approccio centrato sulla persona, orientato all individuo, alla sua famiglia e alla sua comunità; d) promuove la responsabilizzazione del paziente nella gestione della propria salute (empowerment) e) si basa su un processo di consultazione unico fondato sulla costruzione di una relazione protratta nel tempo attraverso una efficace comunicazione tra medico e paziente; f) ha il compito di erogare cure longitudinali e continue a seconda dei bisogni del paziente; g) prevede uno specifico processo decisionale determinato dalla prevalenza e incidenza delle malattia in quella precisa comunità; h) gestisce contemporaneamente i problemi di salute sia acuti che cronici dei singoli pazienti; i) si occupa di malesseri che si presentano in modo aspecifico e ad uno stadio iniziale del loro sviluppo e che potrebbero richiedere un intervento urgente; j) promuove la salute ed il benessere con interventi appropriati ed efficaci; k) ha una responsabilità specifica della salute della comunità; l) si occupa dei problemi di salute nella loro dimensione fisica, psicologica, sociale, culturale ed esistenziale.
5 III. Le Competenze Costitutive del Medico di Medicina Generale / Medico di Famiglia Una definizione della disciplina della medicina generale/medicina di famiglia e dello specialista Medico di Famiglia deve discendere direttamente dalle Competenze Costitutive del medico di medicina generale/medico di famiglia. Costitutive nel senso di fondanti la disciplina, indipendentemente dal sistema sanitario nell ambito del quale esse sono applicate. Le dodici caratteristiche fondamentali che definiscono la disciplina sono correlate alle dodici abilità che ogni specialista medico di famiglia dovrebbe padroneggiare. Esse possono essere raccolte in sei competenze costitutive (con riferimento alle loro caratteristiche): 1. Gestione delle cure primarie (a, b) 2. Cure centrate sulla persona (c, d, e, f) 3. Abilità specifiche nel problem solving (g, h) 4. Approccio integrato (i, j) 5. Orientamento alla comunità (k) 6. Utilizzo di un modello olistico (l) Il miglioramento della qualità, in particolare, deve essere considerato come caratteristica fondamentale delle competenze 1 e 3. Trattandosi di un disciplina scientifica centrata sulla persona tre caratteristiche aggiuntive dovrebbero essere considerate fondamentali nell applicazione delle competenze costitutive: a) una sensibilità al Contesto: la capacità di comprendere il proprio contesto, anche quello dell ambiente nel quale si opera, le condizioni di lavoro, la comunità, la cultura, la cornice finanziaria e normativa; b) un Attitudine: fondata sulle capacità professionali del medico, sui suoi valori e sulla sua etica; c) un approccio Scientifico: espresso dall adozione di un approccio all attività clinica critico e fondato sulla ricerca e nel suo mantenimento nel tempo attraverso la formazione continua e il miglioramento della qualità.
6 I compiti del Medico di Medicina Generale Il medico di medicina generale effettua gratuitamente: visite ai propri assistiti nello studio e a domicilio; prescrizioni di farmaci e esami. Il medico, se non li condivide, può e deve rifiutarsi di trascrivere farmaci, visite specialistiche, indagini strumentali e di laboratorio, anche consigliati da altri specialisti. Il MMG ha infatti come compito istituzionale la tutela complessiva della salute del paziente, anche nei confronti dei possibili danni provocati da esami o farmaci inappropriati. Lo specialista riveste un ruolo di consulenza preziosa, ma limitata dalla incompleta conoscenza di tutta la storia clinica e famigliare del paziente. Inoltre tutti gli specialisti nello svolgimento dell'attività istituzionale per le Strutture Accreditate con il SSR devono prescrivere direttamente eventuali ulteriori visite ed esami necessari per rispondere al quesito diagnostico posto dal MMG.
7 I compiti del Medico di Medicina Generale informazione ed educazione alla salute (promozione di stili di vita salutari e di campagne di prevenzione e di diagnosi precoce di provata efficacia concordate con l ASL); tenuta di una scheda sanitaria (cartacea o elettronica) per ciascun paziente ad uso del medico e utilità dell assistito e del Sistema Sanitario Regionale e Nazionale; certificazioni di malattia per i lavoratori; eventuali consulti con gli specialisti; certificati di idoneità allo svolgimento di attività sportive non agonistiche nell ambito scolastico a seguito di specifica richiesta scritta dell autorità scolastica competente;
8 I compiti del Medico di Medicina Generale proposte per cure termali da effettuare a carico del Sistema Sanitario Regionale; assistenza programmata a domicilio (ADP-ADI), concordata con l ASL, per pazienti affetti da gravi patologie croniche che determinano l impossibilità a recarsi nello studio medico. Tutte le altre prestazioni e certificazioni non espressamente riportate ed eventuali prestazioni specialistiche sono a pagamento in regime liberoprofessionale, con tariffe decise autonomamente dal medico.
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10 PREVENZIONE Mettere in atto azioni mirate alla prevenzione primaria Su persone individuate a rischio di patologia cronica Sistemi di rilevazione del rischio in soggetti non ancora malati Strategie di prevenzione secondaria delle complicanze Definizione puntuale di un PDTA e la sua osservanza Indicatori: - numero persone identificate a rischio / totale assistibili - indicatori di risultati intermedi:. Astensione dal fumo. Calo del peso corporeo. Riduzione dei fattori di rischio noti
11 Principali patologie croniche - Malattie cardiovascolari - Tumori - Diabete mellito - Malattie respiratorie croniche Fattori di rischio modificabili Fattori di rischio intermedio - Fumo di tabacco - Ipercolesterolemia - Abuso di alcol - Ipertensione arteriosa - Scarso consumo di frutta e verdura - Intolleranza ai carboidrati - Sedentarietà - Sovrappeso/Obesità
12 Modifica degli stili di vita e contrasto ai fattori di rischio Il contrasto ai fattori di rischio comuni modificabili passa attraverso la modifica degli stili di vita della popolazione Per ottenere questa modifica è necessario il supporto di settori della società diversi da quello sanitario Il settore sanitario deve mantenere un ruolo di promotore e coordinatore delle azioni Necessità di realizzare programmi di promozione di corretti stili di vita e ambienti favorevoli alla salute della popolazione
13 La collaborazione intersettoriale permette lo sviluppo di azioni sui determinanti di salute secondo modalità più efficaci, efficienti e sostenibili Rispetto a quelle che potrebbero essere intraprese dal solo settore sanitario. Il Programma Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari (DPCM del 4 maggio 2007)
14 Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari Processo intersettoriale avviato per interventi volti a modificare: - I comportamenti individuali non salutari - alimentazione non corretta - sedentarietà - tabagismo - uso dannoso di alcol - A creare condizioni ambientali atte a favorire l adozione di corretti stili di vita - Ridefinire assetto urbanistico per favorire spostamenti a piedi e bicicletta - Migliorare l offerta di cibi sani - migliorare la qualità dell aria - Garantire ambienti di lavoro sicuri e sani - etc.
15 Strumenti La diagnosi precoce è il metodo più efficace per la prevenzione dei fattori di rischio comportamentali e intermedi Insieme a modificazione degli stili di vita l attivazione di interventi trasversali integrati con i PDTA Allo scopo di prevenire o ritardare l insorgenza delle complicanze più gravi Obiettivo finale mantenere il più a lungo possibile una buona qualità di vita attraverso un invecchiamento attivo e in buona salute.
16 Strumenti -Uso di tecniche di counselling motivazionale -Individuale o di gruppo - invio dei soggetti identificati verso programmi di comunità gruppi di cammino, gruppi per smettere di fumare o gruppi terapeutici specifici prescrizione di attività fisica
17 CRITICITA All attuale rilevante peso epidemiologico, sociale ed economico delle malattie croniche Si deve aggiungere la previsione di un aumento nei prossimi anni Legato all innalzamento dell età media della popolazione e All incremento della popolazione generale
18 Potenziamento dell assistenza sul territorio Un sistema di governo clinico e di gestione integrata deve ridurre I ricoveri impropri e quelli più numerosi ed appropriati che originano Da una carenza di assistenza e dall insorgenza di complicanze croniche. L assistenza pro-attiva esercitata da tutti gli attori della rete è lo strumento Per prevenire le complicanze che necessitano di ricovero e per mettere in atto Tutte le misure di riconoscimento precoce delle complicanze. L assistenza ambulatoriale è la formula più appropriata per la persona con cronicità.
19 CRITICITA E auspicabile un potenziamento della capacità dei servizi territoriali Di prendersi carico dei pazienti - Aumentando Il numero delle persone assistite -Migliorando la qualità ed appropriatezza delle prestazioni erogate - Con l integrazione delle prestazioni socio-assistenziali
20 CRITICITA La maggiore difficoltà nell educazione terapeutica è legata alla resistenza degli operatori sanitari al cambiamento Per i pazienti è difficile cambiare stabilmente alcune abitudini di vita In funzione della cura Per il personale sanitario non è facile passare da un atteggiamento prescrittivo ad uno partecipativo da un ruolo di guida a uno di sostegno dal gergo professionale alla lingua comune dalla chiusura all apertura In Italia l educazione terapeutica non è ancora incentivata
21 DISUGUAGLIANZE SOCIALI FRAGILITA E/O VULNERABILITA Sono uno dei fattori più importanti nel determinare le condizioni di salute Contribuiscono a definire lo stato di salute dei singoli Condizionano l accesso a sistemi efficaci di prevenzione e cura delle malattie Uguaglianza Equità Migliorare l equità in campo sociale e sanitario richiede uno sforzo globale Attuare azioni finalizzate a migliorare le condizioni quotidiane di vita Contrastare le disuguaglianze nella distribuzione delle risorse Potenziare le risposte che si è in grado di garantire ai soggetti In condizioni di disagio sociale
22 CRONICITA Patologie croniche individuate per la rilevanza epidemiologica, La gravità, l invalidità, il peso assistenziale ed economico, La difficoltà di diagnosi e di accesso alle cure.
23 Secondo l OMS - lʼ86% dei decessi - il 77% della perdita di anni di vita in buona salute - il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie, alcol, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarietà, lʼeccesso di grassi nel sangue lʼipertensione arteriosa
24 CRONICITA Per ciascuna patologia cronica individuata: - Inquadramento generale (definizioni, dati epidemiologici, caratteristiche assistenza) - Principali criticità - Obiettivi generali e specifici - Linee di intervento proposte - Risultati attesi - Principali indicatori di monitoraggio - Per alcune ulteriori indicatori più specificamente clinici
25 CRONICITA Per la tutela assistenziale dei pazienti affetti da queste patologie si prevede: - La piena valorizzazione della rete assistenziale - La flessibilità dei modelli organizzativi e operativi - L approccio integrato sin dalle fasi iniziali della presa in carico - La stadiazione in base al grado di sviluppo della patologia e dei relativi bisogni socio-assistenziali -L empowerment, l ability to cope ed il self-care -Il potenziamento delle cure domiciliari -La formazione interdisciplinare -La creazione di strumenti di stratificazione - Il mantenimento del migliore stato funzionale del paziente - Il potenziamento delle strutture territoriali (Distretto, Casa della Salute, UCCP)
26 - Vaccinazioni - Antinfluenzale - Antipneumococcica Cosa stiamo facendo ASL Roma1 - Screening - Mammografia - PAP test - Sangue occulto colon-retto - PDTA - BPCO - Diabete
27 Campagna antinfluenzale 2016
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31 La Vaccinazione non ha età
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33 PDTA BPCO e DIABETE TIPO 2 La ASL nel 2012 ha promosso la programmazione clinica ed operativa del PDTA sulla BPCO e nel 2013 sul diabete tipo 2. dalla promozione dell appropriatezza del consumo di alcune molecole alla appropriatezza di una patologia cronica secondo linee guida concordate ed elementi tipici della medicina di iniziativa
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36 Rete integrata per la gestione del paziente con diabete tipo 2 nella ASL RME
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38 l incremento della emoglobina glicata e del ECG prescritta ed effettuata dai pazienti in carico ai medici di un distretto aderenti al PDTA nel corso del 2014 ( SIS)
39 GUADAGNARE SALUTE progetti in essere
40 Lo status quo non è più sostenibile. Se noi vogliamo soddisfare i bisogni di salute dei nostri pazienti negli anni a venire, dobbiamo produrre un cambiamento radicale nella qualità, nell organizzazione e nell erogazione dei nostri servizi L assistenza primaria e l assistenza intermedia sono da ripensare
41 Un corretto stile di vita, una attenta prevenzione α 90/ / /1000 per una sana longevità
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