PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA MORTE MATERNA CORRELATA AL TRAVAGLIO E/O PARTO
|
|
- Pasquale Zani
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Pag.: 1 di 5 PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA MORTE MATERNA CORRELATA AL TRAVAGLIO E/O PARTO Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione Firme Redatto Verificato Approvato UO Assicurazione Qualità Referente Sistema Qualità Direttore Sanitario Ref. Gruppo Lavoro aziendale GRC
2 Pag.: 2 di 5 INDICE 1. Scopo e applicabilità Modalità operative Premessa Adozione del documento Raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto nell Azienda USL 3 (Pistoia) Questionario di Feedback: il punto di vista della struttura sanitaria sulla raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto Allegati...5 Allegato 1: Raccomandazione del Ministero della Salute n. 6 del 6 aprile Raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto Allegato 2: Allegato 3: Documento di integrazione ed indirizzo relativo alla raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto Insieme per migliorare la prevenzione degli eventi sentinella - Il punto di vista della struttura sanitaria sulla raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto
3 Pag.: 3 di 5 1. SCOPO E APPLICABILITÀ A. SCOPO Lo scopo di questa procedura è recepire la Raccomandazione del Ministero della Salute n. 6 del 6 aprile Raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto, definendone le responsabilità e le modalità gestione, all interno della nostra Azienda. La Raccomandazione è stata elaborata dall Ufficio Qualità delle attività e dei servizi della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria dei livelli essenziali di assistenza e dei principi etici di sistema, in collaborazione con esperti di Regioni e Province Autonome ed è stata condivisa dal Ministero della Salute e dal Coordinamento delle Regioni e Province Autonome perla Sicurezza dei pazienti. La raccomandazione ha lo scopo di promuovere un management delle condizioni di rischio clinico in corso di travaglio e/o parto in grado di prevenire esiti sfavorevoli e/o fatali. Per conseguire tale obiettivo la raccomandazione propone di realizzazione i seguenti obbiettivi specifici: assicurare un corretto triage ostetrico, caratterizzato da un processo di rivalutazione continuo e dinamico del profilo di rischio, sempre associato ad un adeguata e continuativa sorveglianza della donna e del feto in travaglio; favorire l adozione di protocolli e percorsi assistenziali scritti, basati sulle prove di efficacia, condivisi da tutti gli operatori sanitari coinvolti in modo da ridurre la variabilità clinica spesso presente in contesti organizzativi complessi; migliorare la qualità della documentazione dell attività clinica ostetrica che deve comprendere, come parte integrante, sia le informazioni inerenti il decorso della gravidanza che il partogramma implementare la comunicazione sia tra operatori e strutture coinvolte nella gestione dell emergenza che tra la persona assistita e i componenti dell èquipe; In particolare si vogliono garantire: il coordinamento di tutte le professionalità coinvolte nell assistenza la comunicazione tempestiva e completa tra operatori e strutture coinvolte nella gestione dell emergenza che, in molti casi, presenta a tutt oggi aspetti di criticità, un adeguato sistema per la classificazione del rischio all atto del ricovero (distinto in basso, medio e alto) alla quale dovranno conseguire specifici percorsi assistenziali ; l implementazione dell uso di tali percorsi assistenziali nell ambito dei reparti ostetricoginecologici dell Azienda; adeguate iniziative di formazione ed informazione riguardanti la corretta gestione dell assistenza alle donne durante il travaglio e il parto rivolte a tuttigli operatori sanitari coinvolti; corrette modalità di verifica dell effettiva applicazione delle indicazioni della raccomandazione e dei percorsi assistenziali e della loro efficacia sul campo. B. APPLICABILITÀ La presente procedura deve essere applicate da tutto il personale sanitario dei reparti ostetricoginecologici di degenza dell azienda e da tutto il personale coinvolto nella GRC dell Azienda USL 3 di Pistoia.
4 Pag.: 4 di Premessa 2. MODALITÀ OPERATIVE Il Ministero della Salute, nell ambito delle attività del gruppo di lavoro sulla sicurezza dei pazienti della Direzione Generale della programmazione sanitaria, ha elaborato e concordato con esperti del settore la Raccomandazione per la prevenzione della mortalità materna correlata al travaglio e/o parto : si stima, infatti, che circa la metà delle morti materne rilevate potrebbe essere evitata grazie a migliori standard assistenziali. Va ricordato che in Italia, in analogia con gli altri paesi industrializzati dove mortalità e morbosità correlate al travaglio e al parto sono fenomeni sempre più rari, il numero di morti materne ogni nati vivi è progressivamente diminuito da 133 per 100 mila nel 1955, a 53 nel 1970, a 13 nel 1980, a 9 nel 1990 fino a 3 ogni 100 mila nati vivi per il quinquennio (dati Istat). Si tratta di pochissimi casi, tuttavia indagini condotte in numerosi Paesi europei e anche in Italia segnalano che tale dato può essere sottostimato. Un evenienza che, associata all aumento dell età media delle donne al parto, all incremento delle donne straniere in età riproduttiva e all elevata proporzione di parti mediante taglio cesareo, porta ad alzare il livello di attenzione e a promuovere l adozione di misure di sicurezza attiva. Il documento intende incoraggiare proprio l adozione di appropriate misure organizzative, assistenziali e formative per evitare o minimizzare l insorgenza di eventi avversi nell assistenza al parto e al post-partum in modo da ridurre la mortalità e morbosità potenzialmente evitabile; tali iniziative riguardano sia aspetti clinici che organizzativi. In tutti i casi si devono attuare idonee misure di prevenzione tenendo presente gli aspetti legati alla corretta valutazione del rischio della donna in occasione del parto, all appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, all integrazione e continuità dell assistenza, all informazione della persona assistita, alla comunicazione tra operatori e alla qualità della documentazione clinica. La Raccomandazione è accompagnata da un documento che approfondisce l argomento dal punto di vista clinico, rivolto a tutto il personale sanitario impegnato nelle attività assistenziali in corso di travaglio, parto e puerperio. 2.2 Adozione della Raccomandazione del Ministero della Salute n. 6 del 6 aprile Raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto nell Azienda USL 3 (Pistoia) Con la presente procedura si recepisce ufficialmente, a livello aziendale, la Raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto che viene riportata in allegato (Allegato 1). Al fine di improntare l organizzazione aziendale per la corretta gestione delle indicazioni contenute in tale documento il D.G., i Direttori di PO, i Direttori e i Dirigenti infermieristici e tutto il personale sanitario delle UU.OO. Ostetricia e Ginecologia, s impegnano a: implementare la diffusione della Raccomandazione a tutto il personale interessato; applicare le indicazioni contenute nella Raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto nelle proprie strutture, secondo le responsabilità individuate; revisionare le procedure Aziendali, di Presidio e di struttura sulla base delle indicazioni contenute nel protocollo regionale;
5 Pag.: 5 di 5 organizzare programmi aziendali di formazione e informazione che riguardino il personale sanitario coinvolto nell assistenza al travaglio e/o parto; monitorare attivamente l applicazione delle Raccomandazioni e delle relative procedure. 2.3 Questionario di Feedback: Il punto di vista della struttura sanitaria sulla raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto La stretta collaborazione tra Aziende Sanitarie, Regioni e P.A. e Ministero della salute costituisce la base per il miglioramento della sicurezza dei pazienti ed in tale ambito si ritiene necessario il continuo scambio informativo. Al fine di verificare la applicabilità e l efficacia della raccomandazione il gruppo di lavoro sulla sicurezza dei pazienti della Direzione Generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute ha predisposto un questionario di feedback (Allegato 3) da compilare a cura delle Direzioni Generali/Sanitarie delle Aziende sanitarie, in grado di fornire informazioni di ritorno su quanto emerge dalla applicazione della Raccomandazione nelle varie realtà operative. Tramite tale questionario le Direzioni Generali/Sanitarie delle aziende sanitarie hanno l opportunità di fornire suggerimenti derivanti dalla propria esperienza di implementazione ed adattamento della raccomandazione alla pratica clinica che potranno, poi, essere utilizzati al fine di migliorarne l efficacia e l efficienza. 3. ALLEGATI Allegato 1: Raccomandazione del Ministero della Salute n. 6 del 6 aprile Raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto Allegato 2: Documento di integrazione ed indirizzo relativo alla raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto Allegato 3: Insieme per migliorare la prevenzione degli eventi sentinella - Il punto di vista della struttura sanitaria sulla raccomandazione per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto
PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA REAZIONE TRASFUSIONALE DA INCOMPATIBILITÀ AB0
Pag. 1 di 6 GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA REAZIONE TRASFUSIONALE DA INCOMPATIBILITÀ AB0 Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 1 02/03/2009 Firme Redatto
DettagliATTI DI VIOLENZA A DANNO DEGLI OPERATORI SANITARI PA.GRC.18 ATTI DI VIOLENZA A DANNO DEGLI OPERATORI SANITARI
Pag. 1 di 6 Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 1 02/03/2009 Firme Redatto Verificato Approvato UO Assicurazione Qualità Referente Sistema Qualità Direttore Sanitario Ref.
DettagliPA.GRC.08 AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELLA DISTOCIA DI SPALLA
Pag.: 1 di 5 PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELLA DISTOCIA DI SPALLA Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione
DettagliPA.GRC.06 E LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO
Pag.: 1 di 5 PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA Indice delle revisioni Codice Documento
DettagliPA.GRC.07 LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELL EMORAGIA POST-PARTUM
Pag.: 1 di 5 PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELL EMORAGIA POST-PARTUM Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione
DettagliPA.GRC.03. Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione. Firme Redatto Verificato Approvato
Pag.: 1 di 5 Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 1 02.03.2009 Firme Redatto Verificato Approvato UO Assicurazione Qualità Referente Sistema Qualità Direttore Sanitario Ref.
DettagliPROGETTO FORMATIVO AZIENDALE
PROGETTO FORMATIVO AZIENDALE TITOLO DEL CORSO NUMERO PARTECIPANTI DESTINATARI (qualifica) ARTICOLAZIONE CORSO Sicurezza dell Evento Nascita Clinical Risk Management del percorso assistenziale in Ostetricia
DettagliPA.GRC.19 MALFUNZIONAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI/APPARECCHI ELETTROMEDICALI. Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione
Pag.: 1 di 6 PROCEDURA AZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE N 9 DEL MINISTERO DELLA SALUTE: PREVENZIONE DEGLI EVENTI AVVERSI CONSEGUENTI AL MALFUNZIONAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI/APPARECCHI
DettagliPROCEDURA AZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA BUONA PRATICA PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE: INTRODUZIONE DI UN BRACCIALETTO IDENTIFICATIVO
Pag.: 1 di 5 Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 1 02.03.2009 Firme Redatto Verificato Approvato UO Assicurazione Qualità Referente Sistema Qualità Direttore Sanitario Ref.
DettagliLa sorveglianza della mortalita materna ISS-Regioni
Sorveglianza della mortalità e grave morbosità materna in Italia 27 Maggio 2016 Istituto Superiore di Sanità La sorveglianza della mortalita materna ISS-Regioni I punti di forza e le criticita delle attivita
DettagliE TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE PA.GRC.27 E TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE
Pag.: 1 di 5 Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 0 30/05/2011 Firme Redatto Verificato Approvato UO Assicurazione Qualità Referente Sistema Qualità Direttore Sanitario Resp
DettagliREGIONE DEL VENETö 32 23MAR.2017 DEL. giunta regionale. Mod. B - copia
DEcRET0 N REGIONE DEL VENETö giunta regionale 32 23MAR.2017 DEL OGGETTO: Approvazione del documento di indirizzo operativo per 1 identificazione precoce e Ia gestione della sepsi in ostetricia. NOTE PER
DettagliL assistenza al post partum Silvia Vaccari
Presentazione della linea guida Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Sistema nazionale linee guida Roma, 25.09.09 L assistenza al post partum Silvia Vaccari Roma 24 ottobre 2016 Aula
DettagliU.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA OSPEDALE RAMAZZINI CARPI (MO)
U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA OSPEDALE RAMAZZINI CARPI (MO) Obiettivo dell assistenza perinatale è una mamma ed il suo bambino in perfetta salute, che ha ricevuto il minimo livello di cure compatibile
DettagliIl ginecologo e gli altri operatori del territorio nella salute perinatale. Lavoro di équipe e competenze specifiche
Il ginecologo e gli altri operatori del territorio nella salute perinatale. Lavoro di équipe e competenze specifiche "La tutela della salute in ambito materno-infantile costituisce un impegno di valenza
DettagliLa sinergia con la rete del rischio clinico
Convegno Istituto Superiore Sanità Sorveglianza della mortalità e grave morbosità materna in Italia Roma 27 maggio 2016 La sinergia con la rete del rischio clinico Mariarosaria Di Tommaso Dpt Scienze della
DettagliBologna,
1 Bologna, 02.02.2018 Bologna, 02.02.2018 La sorveglianza della mortalità materna in Emilia-Romagna Daniela Spettoli 3 Rapporto regionale 2008-2016 Il sistema di sorveglianza della mortalità materna (MM)
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE
REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Settore Prevenzione, Igiene e Sanità Pubblica PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI CONNESSE ALLE PRATICHE ASSISTENZIALI Anno
DettagliLA SINERGIA CON LA RETE DEL RISCHIO CLINICO
LA SINERGIA CON LA RETE DEL RISCHIO CLINICO Ottavio Nicastro Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare Servizio Assistenza Ospedaliera Regione Emilia Romagna http://salute.regione.emilia-romagna.it/assistenza-ospedaliera/sicurezza-cure
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Comitato Percorso Nascita nazionale ANALI AL 31 DICEMBRE 2014 DELL ATTUAZIONE DELLE
DettagliLa filosofia del Piano Nazionale sul diabete (seconda parte) Scritto da P. Pisanti
Il Piano Sanitario Nazionale sulla malattia diabetica, nel considerare i bisogni delle persone con diabete in età adulta e in età evolutiva, di quelli che assistono le persone con diabete, sanitari e non,
DettagliMORTE PER PARTO, IN ITALIA TASSO FRA I PIU' ALTI IN UE
MORTE PER PARTO, IN ITALIA TASSO FRA I PIU' ALTI IN UE (ANSA) - MILANO, 18 GIU - Non siamo i migliori al mondo per la mortalita' materna legata al parto. Anzi, a sorpresa, il nostro tasso e' uno dei piu'
DettagliDelibera del Direttore Generale n del 30/12/2014. Oggetto: Piano di attività biennale per la gestione del rischio clinico,
Servizio Sanitario Nazionale - Regione dell Umbria AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE UMBRIA N. 2 Sede Legale Provvisoria: Viale Donato Bramante 37 Terni Codice Fiscale e Partita IVA 01499590550 Delibera del
DettagliIl protocollo nazionale degli eventi sentinella
La gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente Il protocollo nazionale degli eventi sentinella 1 Agenzia sanitaria e e Il Ministero della Salute 2003 Commissione tecnica Rischio clinico
DettagliFlori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014
Le politiche per ridurre le nascite premature in Lazio Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014 Epidemiologia delle nascite pretermine (I)
DettagliFUCCI, CIRACÌ, POLVERINI, VIGNALI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3095 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI FUCCI, CIRACÌ, POLVERINI, VIGNALI Norme per la promozione del parto fisiologico Presentata
DettagliOspedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli, Erba (Co)
Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli, Erba (Co) Emorragia maggiore del post-partum in un Ospedale di I livello: analisi dei substandard care e dei near-miss Alberto Zanini, Camilla Andreotti, Marinella
DettagliLa mortalità materna nei Paesi occidentali: un problema del passato?
La sorveglianza della mortalità materna Corso di formazione per i referenti della Regione Lombardia La mortalità materna nei Paesi occidentali: un problema del passato? Gruppo di lavoro ISS-Regioni Morte
DettagliModena, 2 e 3 Ottobre. Ostetrica Bertani Benedetta
COSA ABBIAMO FATTO, COSA POSSIAMO FARE, I PROBLEMI ANCORA APERTI. L ESPERIENZA DEGLI OPERATORI OSPEDALIERI. L ostetricia e le evidenze 2015: presente e futuro per scelte efficaci. Modena, 2 e 3 Ottobre
DettagliIl quarto Rapporto nascita della Regione Emilia Romagna anno D. Baronciani, V. Basevi
Il quarto Rapporto nascita della Regione Emilia Romagna anno 2006 D. Baronciani, V. Basevi Indice: andamento quadriennio 2003-2006 caratteristiche della popolazione la gravidanza il parto la nascita percentuale
DettagliMortalità materna e near miss: i dati Toscani Monia Puglia, Valeria Dubini Ars Toscana, Usl Toscana Centro
Mortalità materna e near miss: i dati Toscani Monia Puglia, Valeria Dubini Ars Toscana, Usl Toscana Centro Il sistema delle sorveglianze regionali e nazionali in ambito materno infantile Firenze, 28 marzo
DettagliMinistero della Salute
Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Comitato Percorso Nascita nazionale ANALI AL 31 DICEMBRE 2014 DELL ATTUAZIONE DELLE
DettagliLINEE GUIDA SEGNALAZIONE E MONITORAGGIO DEGLI EVENTI SENTINELLA
Pagina 1 di 12 INDICE 1. Premessa 2. Scopo / Obiettivi 3. Campo di applicazione 4. Definizioni 5. Lista eventi sentinella 6. Modifiche revisioni precedenti 7. Responsabilità/Attività 8. Modalità attività
DettagliDirettiva alle Aziende sanitarie in merito al programma percorso nascita.
Direttiva alle Aziende sanitarie in merito al programma percorso nascita. LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Visti: la Legge regionale 27/89 Norme concernenti la realizzazione di politiche di sostegno
DettagliASSISTENZA ALLA GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO: IL PIANO DI CURA DAY-SERVICE AUSL Rita Vessichelli-Marilena Toscani Modena 31 marzo 2012
ASSISTENZA ALLA GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO: IL PIANO DI CURA DAY-SERVICE AUSL Rita Vessichelli-Marilena Toscani Modena 31 marzo 2012 ASSISTENZA ALLA GRAVIDANZA A BASSO RISCHIO Modello Tecnologico Tecnologico
Dettagli17 novembre Giornata mondiale della prematurità
17 novembre Giornata mondiale della prematurità Incontro O.N.Da La nascita prematura 17 novembre 014 Milano Regione Lombardia Emilia Grazia De Biasi Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato
DettagliLA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE INFEZIONI ALL INTERNO DEL PERCORSO NASCITA
PROGRAMMA DETTAGLIATO CORSO LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DELLE INFEZIONI ALL INTERNO DEL PERCORSO NASCITA Calendario: Edizione Data Orario 27/01/2014 9.00-13.00/14.00-17.00 1 edizione 29/01/2014 9.00-13.00/14.00-17.00
DettagliFINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA
Pagina 1 di 5 FINALITÀ, ORGANIGRAMMA, FUNZIONI DEL N. Revisione Data Motivo della revisione Redatto Verificato Approvato 0 20/03/2013 Direttore Dipartimento Emergenza Urgenza Ufficio Processi e Accreditamento
DettagliPROCEDURA. ACCOGLIENZA E TRASFERIMENTO IN SICUREZZA DI PAZIENTI DALLA UOC di GINECOLOGIA E OSTETRICIA DEL P.O. DI TEMPIO A QUELLA DEL P.O.
Pag: 1 di 11 PROCEDURA ACCOGLIENZA E TRASFERIMENTO IN SICUREZZA DI PAZIENTI DALLA UOC di GINECOLOGIA E OSTETRICIA DEL P.O. DI TEMPIO A QUELLA DEL P.O. DI OLBIA Pag: 2 di 11 REVISIONE DATA REDAZIONE APPROVAZIONE
DettagliI punti di forza e le criticità delle indagini confidenziali in Lombardia
Sorveglianza della mortalità e grave morbosità materna in Italia 27 Maggio 2016 Istituto Superiore di Sanità I punti di forza e le criticità delle indagini confidenziali in Lombardia Prof. Irene Cetin
DettagliLa salute degli Italiani nei dati del CNESPS Mortalità e morbosità materna grave in Italia
La salute degli Italiani nei dati del CNESPS Mortalità e morbosità materna grave in Italia Sabrina Senatore Cnesps-Reparto Salute della Donna e dell Età Evolutiva Roma, 17 giugno 2011 Il gruppo di lavoro:
DettagliSenato della Repubblica XVII Legislatura. Fascicolo Iter DDL S. 2219
Senato della Repubblica XVII Legislatura Fascicolo Iter DDL S. 2219 Norme in materia di sorveglianza della mortalità e grave morbosità materna 19/03/2018-12:31 Indice 1. DDL S. 2219 - XVII Leg. 1 1.1.
DettagliXX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia Il neonato late preterm: più considerato se meglio conosciuto
XX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia Il neonato late preterm: più considerato se meglio conosciuto A.C.O. San Filippo Neri Dipartimento Tutela della Salute della Donna e del Bambino
DettagliAccoglienza e valutazione Fase Responsabile N. A. N. V. SI Attività/documentazione da rilevare Note Presenza in cartella di documentazione comprovante
Cartella n. CHECK LIST PER AUDIT CLINICO - PR.AFI.01 GESTIONE DELL ASSISTENZA OSPEDALIERA AL PARTO A BASSO RISCHIO Accoglienza e valutazione Presenza in cartella di documentazione comprovante Se la Pz
DettagliProgetti modernizzazione, 2007
Progetti modernizzazione, 2007 dott. Caterina Tridico U.O. Programmazione e sviluppo piani D.G. Sanità Regione Lombardia ricerca & innovazione nel servizio sanitario dell emilia-romagna Bologna 19 gennaio
Dettagli- Valutare la qualità delle cure: come, quando, perché - Strumenti informativi e analisi dei dati: il CeDAP
Il percorso nascita nell ASL di Lecco tra territorio e ospedale 13 dicembre 2014 Indicatori di salute e percorso nascita - Valutare la qualità delle cure: come, quando, perché - Strumenti informativi e
DettagliINTERVENTO DI PARTO CESAREO ELETTIVO PO.AFMI.10. Roberta Leonetti Melissa Selmi. Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate
Pag.: 1 di 5 PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PREPARAZIONE ALL REFERENTI DEL DOCUMENTO Roberta Leonetti Melissa Selmi Indice delle revisioni Codice Documento Revisione N Data nuova emissione Sezioni revisionate
DettagliL'Assistenza integrata alla persona con diabete in FVG: applicazione del documento di indirizzo regionale.
L'Assistenza integrata alla persona con diabete in FVG: applicazione del documento di indirizzo regionale. La gestione della cronicità richiede la co-partecipazione di professionalità diverse e complementari,
DettagliRassegna stampa in occasione del Convegno. La linea guida ISS-SNLG Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum
Rassegna stampa in occasione del Convegno La linea guida ISS-SNLG Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Agenzie di stampa ANSA - lunedì 24 ottobre 2016 Ogni mille parti un'emorragia
DettagliPA.GRC.05 - Allegato 2
Pag.: 1 di 5 Procedura Aziendale per la Gestione dei casi di Eventi Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione PA.GRC.11 Allegato 2 0 02.10.2007 Firme Redatto Verificato Approvato
DettagliNATALITÀ NEL LAZIO 2016
NATALITÀ NEL LAZIO 2016 Tasso di natalità nel Lazio e in Italia. 1973-2016 Il tasso di natalità nel Lazio ha raggiunto il minimo storico. Nel 2016 si sono registrati 46.970 nati vivi. Le cause di tale
DettagliAree funzionali gestite dalle ostetriche nelle linee di indirizzo del CPNn Tiziana Frusca Direttore Clinica Ostetrica e Ginecologica AOU Parma
Aree funzionali gestite dalle ostetriche nelle linee di indirizzo del CPNn Tiziana Frusca Direttore Clinica Ostetrica e Ginecologica AOU Parma Nascita della Vergine, Giovanni Da Milano, 1365 Percorsi assistenziali
DettagliGruppo della Commissione Nascita regionale Assistenza al travaglio parto : programma di attività. Prof. G. Masellis Bologna 8 Novembre 2011
Gruppo della Commissione Nascita regionale Assistenza al travaglio parto : programma di attività Prof. G. Masellis Bologna 8 Novembre 2011 Gruppo Assistenza al travaglio parto 1 Supportare l implementazione
DettagliLe attività per l aggiornamento dei professionisti del sistema di sorveglianza ostetrica ISS-Regioni
XXI Congresso Andria "INSIEME PER LE MADRI. Emorragia del post partum in Italia: dai dati alle linee guida" Rimini, 24 settembre 2016 Le attività per l aggiornamento dei professionisti del sistema di sorveglianza
DettagliPROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
DIPARTIMENTO PROMOZIONE DELLA SALUTE, DEL BENESSERE SOCIALE E DELLO SPORT PER TUTTI SEZIONE STRATEGIE E GOVERNO DELL OFFERTA SERVIZIO STRATEGIE E GOVERNO DELL ASSISTENZA OSPEDALIERA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
DettagliLa gestione del rischio clinico Danilo Celleno SIAARTI
Presentazione della linea guida Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Sistema nazionale linee guida Roma, 25.09.09 La gestione del rischio clinico Danilo Celleno SIAARTI Roma 24 ottobre
DettagliLa Gestione del Rischio Clinico all interno dei servizi sanitari delle carceri toscane
30/05/3013 Dr. Alessandro Cerri Lab Gestione Rischio Clinico Regione Toscana La Gestione del Rischio Clinico all interno dei servizi sanitari delle carceri toscane «La Sanità Penitenziaria dopo la Riforma»
DettagliALLEGATO A. Raccomandazioni per la realizzazione di un programma di Antibiotic Stewardship in ospedale
ALLEGATO A Raccomandazioni per la realizzazione di un programma di Antibiotic Stewardship in ospedale Premessa In Toscana, negli ospedali durante il 2014 sono stati consumati 88,9 DDD di antibiotici per
DettagliI PROGETTI ISS REGIONI PER MIGLIORARE L ASSISTENZA ALLA NASCITA IN ITALIA
I PROGETTI ISS REGIONI PER MIGLIORARE L ASSISTENZA ALLA NASCITA IN ITALIA Istituto Superiore di Sanità, 12 gennaio 2018 La prima stima nazionale della mortalità materna attraverso procedure di record-linkage
DettagliL epidemiologia e la clinica in un percorso condiviso. Il dovere del clinico
La sorveglianza della mortalità materna in Italia: validazione del progetto pilota e prospettive future 5 Marzo 2015 Istituto Superiore di Sanità L epidemiologia e la clinica in un percorso condiviso.
DettagliRELAZIONE GRUPPO DI LAVORO PERCORSO NASCITA GIUSTA NOTA DDG. N DEL 10 APRILE 2015
ALLEGATO AL D.A. n.1154 del 30/06/2015 REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana ASSESSORATO DELLA SALUTE Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico Area Interdipartimentale
DettagliLa mortalità perinatale è un evento sentinella che richiede audit clinico per valutare la quota di mortalità evitabile. E un buon indicatore della
INDICATORI CONSIDERATI 1. Mortalità perinatale e neonatale 2. Nati non malformati di peso < 1000 g 3. Gravidanze in età adolescenziale (< 16 anni) 4. Proporzione di taglio cesareo Daniela Celin Azienda
DettagliLa metodologia del progetto pilota di sorveglianza della mortalità materna ISS - Regioni
La sorveglianza della mortalità materna in Italia: validazione del progetto pilota e prospettive future 5 Marzo 2015 Istituto Superiore di Sanità La metodologia del progetto pilota di sorveglianza della
DettagliRIFERIMENTI LEGISLATIVI
RIFERIMENTI LEGISLATIVI Nell'ambito del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), viene istituito il sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità - SIMES (finalizzato alla raccolta
DettagliREGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 12-05-2014 (punto N 10 ) Delibera N 381 del 12-05-2014 Proponente LUIGI MARRONI DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE
Dettaglidefinizione delle linee progettuali annuali per lo sviluppo della funzione di gestione del rischio clinico in tutta la Regione;
L Assessore dell Igiene e della Sanità e dell Assistenza Sociale richiama la Delib.G.R. n. 46/17 del 22.9.2015 recante le linee di indirizzo per la gestione del rischio clinico nella Regione Sardegna,
DettagliCinzia Nocca, Elsa Sgarbi. U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA CARPI e MIRANDOLA
Cinzia Nocca, Elsa Sgarbi U.O. OSTETRICIA E GINECOLOGIA CARPI e MIRANDOLA QUALCHE ACCENNO ALLA LEGISLAZIONE L ostetrica possiede una RESPONSABILITA CLINICA, infatti : E operatore sanitario che puo lavorare
DettagliDipartimento Materno Infantile Struttura Complessa di Neonatologia T.I.N.
Dipartimento Materno Infantile Struttura Complessa di Neonatologia T.I.N. Direttore: Dott. Roberto Bellù Ospedale Alessandro Manzoni Via dell Eremo 9/11 23900 Lecco Relazione finale del progetto Valutazione
DettagliLa scelta del parto attraverso il
CONGRESSO REGIONALE 29-31 Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth La scelta del parto attraverso il percorso territorioterritorio-ospedale A cura di Silvana Borsari A cura di Vittorio Basevi Fabio
Dettaglila diversità dei contesti: le priorità
Il parto cesareo: una scelta appropriata Bologna 2 dicembre 2011 Il parto vaginale dopo cesareo. Metodologia di lavoro: dai fattori di ostacolo agli strumenti per il loro superamento Dante Baronciani,
DettagliSegnalazione inviata da: data:
REVISIONI Rev. Data Redattore/i - firma/e Descrizione 0.0 28/08/2014 Definitivo Commenti e osservazioni al documento da ritornare a: Segnalazione inviata da: data: Azienda U.S.L. 3 Codice: GEN-DS-IL-eventi
DettagliDelibera del Direttore Generale n. 139 del 16/02/2016. Oggetto: Piano di attività per la gestione del rischio clinico anno 2016 IL DIRETTORE GENERALE
Servizio Sanitario Nazionale - Regione dell Umbria AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE UMBRIA N. 2 Sede Legale Provvisoria: Viale Donato Bramante 37 Terni Codice Fiscale e Partita IVA 01499590550 Delibera del
DettagliDELIBERAZIONE N. 38/28 DEL
Oggetto: Integrazione e modifica delle linee di indirizzo per la gestione del rischio clinico Delib.G.R. n. 46/17 del 22.9.2015. L Assessore dell Igiene e della Sanità e dell Assistenza Sociale richiama
DettagliModelli di attuazione dei flussi informativi
Modelli di attuazione dei flussi informativi Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) fonte dati per il registro nascita collegamento con altri Registri rilevazioni ad hoc Il Certificato di Assistenza
DettagliOPERATORIA ALLA DONNA SOTTOPOSTA A TAGLIO CESAREO D URGENZA E D ELEZIONE PO.AFMI.11
Pag.: 1 di 7 PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA SORVEGLIANZA POST-OPERATORIA ALLA DONNA SOTTOPOSTA A TAGLIO REFERENTI DEL DOCUMENTO Roberta Leonetti Melissa Selmi- Lucia Carignani Rossella Peruzzi- Leandro Barontini
DettagliPROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITÀ SERVIZIO PROGRAMMAZIONE ASSISTENZA OSPEDALIERA E SPECIALISTICA E ACCREDITAMENTO PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA
DettagliObiettivi. osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza %
osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* osservato 2013 differenza % Mantenimento produzione 2012 9.094.254,51 ± 2% 181.885 15,00 7.967.866,90-1.126.387,61-12,39 3 numero ricoveri 1.972,00 1.846,00-126,00-6,39
DettagliL ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità
L ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità garantendo continuità assistenziale durante tutto il percorso gravidanza, parto, puerperio
DettagliValentina Solfrini Imma Cacciapuoti
Valentina Solfrini Imma Cacciapuoti Il decisore? Più ruolo di sostegno al miglioramento della efficacia delle cure Le priorità di ricerca «sanitaria»? Fare ricerca per ridurre l incertezza su quali interventi,
DettagliDELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE
DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Servizio Sanitario Regionale Basilicata Azienda Sanitaria Locale di Potenza NUMERO 2016/00186 DEL 14/03/2016 Collegio Sindacale il 14/03/2016 OGGETTO RECEPIMENTO DELLA
DettagliDecreto Dirigenziale n. 44 del 19/02/2018
Decreto Dirigenziale n. 44 del 19/02/2018 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 4 - DG per la tutela della salute e il coordin. del sist. sanitario regionale Oggetto dell'atto:
DettagliRELAZIONE EVENTI AVVERSI 2017
RELAZIONE EVENTI AVVERSI 2017 ai sensi dell art. 2 comma 5 della Legge 8 Marzo 2017 n. 24 Indice Introduzione pag. 3 Sistema Aziendale di Incident Reporting pag. 4 Monitoraggio degli Eventi Sentinella
DettagliC. Strucchi L. Sgarbi
APPROCCIO GESTIONALE E TERAPEUTICO IN CONSULTORIO E IN OSPEDALE: IL TEAM MULTIDISCIPLINARE NELLA ASSISTENZA DI BASE E COSTRUZIONE DI PERCORSI DI CONTINUITA ASSISTENZIALE C. Strucchi L. Sgarbi La gravidanza
DettagliPiano aziendale per la Gestione del Rischio Clinico Anno 2011
Allegato lettera DG. Prot. n. 4195 del 31/01/2011 Piano aziendale per la Gestione del Rischio Clinico Anno 2011 Azienda sanitaria: AZIENDA USL 3 PISTOIA Data: 31/01/2011 Nome e cognome Firma Direttore
DettagliLa linea guida su prevenzione e trattamento della emorragia del post partum
Sorveglianza della mortalità e grave morbosità materna in Italia 27 Maggio 2016 Istituto Superiore di Sanità La linea guida su prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Francesco Maneschi
DettagliDall organizzazione ai risultati materno-neonatali. Il punto di vista di
L ASSISTENZA OSTETRICA IN AUTONOMIA: QUANDO SI PASSA DALLA POESIA ALL EFFICACIA CLINICA Dall organizzazione ai risultati materno-neonatali. Il punto di vista di Francesca Irina Moretti Ostetrica di Carpi
DettagliREGOLAMENTO - DPS 1. - DPS
ALLEGATI REGOLAMENTO Direzioni Professioni Sanitarie - DPS 1. La Direzione Professioni Sanitarie - DPS La Direzione delle Professioni Sanitarie (DPS), di cui alla Legge 251/2000, è una struttura complessa
DettagliCurriculum Vitae. Informazioni personali. Via Tito Zaniboni Parma. Telefono
Curriculum Vitae Informazioni personali Nome / Cognome MARTINA ZERBINI Residenza Via Tito Zaniboni 10 43126 Parma Telefono 3421790440 E-Mail Cittadinanza Data e luogo di nascita Sesso m.zerbini89@gmail.com
DettagliModena, 31 marzo Daniela Spettoli per il Gruppo di lavoro Emilia-Romagna sulla mortalità materna
Modena, 31 marzo 2012 Daniela Spettoli per il Gruppo di lavoro Emilia-Romagna sulla mortalità materna 1 MORTE MATERNA morte di una donna durante la gravidanza o entro 42 giorni dal termine della gravidanza
DettagliLinee guida e raccomandazioni: come, quali scegliere
XXII Congresso Nazionale Andria Lido di Camaiore (LU), 23.09.17 Linee guida e raccomandazioni: come, quali scegliere Vittorio Basevi Contenuto della presentazione 1. linee guida per l emergenza ostetrica
DettagliParole chiave. Appropriatezza: condizione adatta, adeguata, che abbia carattere di efficacia ed efficienza
Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l organizzazione dell assistenza e, di conseguenza, favorire l erogazione di un servizio mirato alle reali necessità e
DettagliPubblicazioni ARS.
Pubblicazioni ARS https://www.ars.toscana.it/it/pubblicazioni/collana-documenti-ars/ Pubblicazioni ARS https://www.ars.toscana.it/it/pubblicazioni/collana-documenti-ars/ Speranza di vita Alla nascita:
DettagliSocietà Italiana di Neonatologia NASCITA SICURA
Società Italiana di Neonatologia NASCITA SICURA Indagine conoscitiva XII Commissione Senato della Repubblica Tasso di natalità in Italia di 1.33 figli per donna in età fertile, con un numero di nati che
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliTriage Gestione del malato cronico cure palliative Gestione del paziente diabetico Gestione dei presidi sanitari (Es. accessi vascolari) L infermiere
Triage Gestione del malato cronico cure palliative Gestione del paziente diabetico Gestione dei presidi sanitari (Es. accessi vascolari) L infermiere di famiglia Libera professione SVS URP Approvazione
DettagliMonitoraggio delle gravidanze - Tecniche di II e III Livello
Monitoraggio delle gravidanze - Tecniche di II e III Livello Dipartimento di PMA - U.O. Ostetricia e Ginecologia - A.O. di Desenzano del Garda - P.O. di ManerbioVia Marconi, - Ma // Data inserimento: Data
DettagliPIANO ANNUALE 2019 DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (PAICA)
PIANO ANNUALE 2019 DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (PAICA) CASA DI CURA SANTA TERESA L Amministratore Unico Adriana Mattei INDICE 1) SCOPO E APPLICABILITA pag. 3 2) RIFERIMENTI pag. 3 3) MATRICE
DettagliLa salute riproduttiva delle Donne Aspetti sanitari, sociali e demografici. Centralità dei consultori e ruolo dell ostetrica nel percorso nascita
La salute riproduttiva delle Donne Aspetti sanitari, sociali e demografici Centralità dei consultori e ruolo dell ostetrica nel percorso nascita Stefania Guidomei Responsabile DATeR Percorso Nascita e
DettagliProtocollo breve del progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale
Protocollo breve del progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale Il sistema di sorveglianza della mortalità perinatale è un progetto pilota attivato nel 2017 in 3 regioni italiane con il
DettagliLa attività del Comitato Percorso Nascita Nazionale
La nascita In Emilia-Romagna nel 2015 Bologna, 01.12.2016 La attività del Comitato Percorso Nascita Nazionale Tiziana Frusca Università degli studi di Parma AOU di Parma Membro del Comitato Percorso Nascita
Dettagli