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1 Facoltà di Ingegneria Economia Applicata 2011 Lezione 3 Prof. Giorgia Giovannetti, Giorgia Giovannetti 1

2 Concetti chiave di microeconomia Elasticità Costo di produzione Massimizzazione del profitto Concorrenza perfetta Monopolio Discriminazione di prezzo Teoria dei giochi

3 Riassunto: Elasticità Misura della sensibilità di una variabile rispetto a un altra. Esempio: la domanda si riduce all aumentare del prezzo. Ma di quanto? ELASTICITA della domanda al prezzo: Variazione % di Q in risposta a +1% di P

4 E P = (% ΔQ D ) (% ΔP) E P = ( ΔQ D / Q D ) ( ΔP / P) = E P = P Q D ΔQ ΔP D

5 Riassunto: Elasticità della domanda, determinanti Il bene è sostituibile? Bene Sostituto: bene che fornisce alcuni degli usi e alcune delle soddisfazioni fornite da un altro bene. E un bene complementare ad altri? Beni Complementi: bene che tende a essere consumato insieme a un altro (zuccherocaffè, caschi per moto e moto) E un bene necessario?

6 E P = P Q D ΔQ ΔP D

7 Riassunto: Casi estremi

8 Riassunto: elasticità costante (=1)

9 Riassunto: Domande elastiche Domande ELASTICHE quando il valore dell elasticità è e Qi,Pi < -1 ossia quando la variazione % della quantità domandata è maggiore rispetto alla variazione % del prezzo esempio: la quantità domandata si riduce del 7% a seguito di un aumento del 5% del prezzo l elasticità è. e Qi,Pi = -7 5 = -1.4

10 Riassunto: domande inelastiche Domande INELASTICHE se il valore del coefficiente di elasticità è -1<e Qi,Pi <0 ossia quando la variazione % della quantità domandata è minore rispetto alla variazione % del prezzo esempio: se la quantità domandata si riduce del 3.5% a seguito di un aumento del prezzo del 5% l elasticità è e Qi,Pi = = - 0.7

11 Riassunto: domanda con elasticità unitaria Domanda con ELASTICITA UNITARIA quando e Qi,Pi = -1 ossia quando la variazione % della quantità domandata è uguale alla variazione % del prezzo esempio: se la quantità domandata si riduce del 5% a seguito di un aumento del prezzo del 5% l elasticità è e Qi,Pi = = - 1

12 L elasticità della domanda al prezzo in una curva di domanda lineare L elasticità della domanda al prezzo varia lungo la funzione di domanda. Prezzo Elastica Elasticità unitaria Inelastica Domanda Quantità

13 Parole chiave: Costo opportunità Esempio: uno di voi deve decidere come allocare risorsa preziosa: tempo Anche a livello sociale: alternativa tra salvaguardia dell ambiente e livello del reddito: leggi che impongono alle imprese di contenere l inquinamento aumentano i costi, profitti minori e/o salari minori e/o prezzi maggiori

14 Costo Opportunità _2 Quindi alternativa: ambiente più pulito, meno reddito Altra alternativa: efficienza (ottenere max da risorse scarse) vs equità (benefici distribuiti in parti uguali). Es. Governo decide di costruire una strada, diminuisce spese per istruzione, R&S etc.

15 Costo Opportunità: misure Per ottenere una misura del costo opportunità gli economisti quando fanno riferimento al sacrificio considerano quello della migliore alternativa possibile, es strada D: se non venisse costruita la strada quale sarebbe la migliore alternativa possibile?

16 Costo Opportunità: misure Occorre misurare il costo di ciò che si sceglie sulla base della migliore alternativa possibile. L alternativa alla quale si rinuncia misura il costo di ogni decisione.

17 Altre parole chiave Mercato: sistema di strumenti istituzionali attraverso i quali acquirenti e venditori entrano in contatto al fine di scambiare beni o servizi Domanda (D) (comportamento dei consumatori) quantità di un bene che i consumatori desiderano acquistare per ogni livello del prezzo

18 Parole chiave: mercato Il mercato: decide cosa deve essere prodotto ci potrebbero essere beni per i quali nessun consumatore è disposto a pagare il prezzo richiesto dai produttori decide quanto, di ciascuna merce, deve essere prodotto trovando, per ogni mercato, quel prezzo per il quale la quantità domandata eguaglia quella offerta mostra per chi sono prodotti i beni ed i servizi per quei consumatori che possono e desiderano pagare il prezzo di equilibrio

19 Parole chiave: Domanda Q=f(p, ps, pc, Y, pe, N, gusti) ( -, +, -, +, +, +,?) Prezzo D Quantità D=f(P), inclinazione negativa i prezzi dei beni correlati il reddito dei consumatori le preferenze /i gusti dei consumatori Aspettative su condizioni future del mercato (pe) Informazione (N) influenzano la posizione della curva di domanda; per semplicità curva di D lineare Se P alto D=0, se P=0 D finita, consumo sempre limitato

20 La curva di Domanda: Prezzo P 0 A B C D 0 D 1 Spostamento della curva di domanda da D 0 a D 1 i.e. un aumento della quantità domandata per ogni livello del prezzo ad esempio, per P 0 la quantità domandata aumenta da Q 0 a Q 1 Q 0 Q 1 Quantità

21 Curva di domanda Prezzo P 0 P 1 A B D Movimento lungo la curva di domanda (da A a B) è dovuto ad una reazione dei consumatori ad un cambiamento nel prezzo; NB: quest ultimo potrebbe essere dovuto ad uno spostamento della curva di offerta Q 0 Q 1 Quantità

22 Parole chiave: Offerta (S) (comportamento delle imprese): quantità di un bene che i produttori desiderano vendere per ogni livello del prezzo Prezzo di equilibrio: prezzo per il quale la quantità offerta è uguale alla quantità domandata Economia positiva: spiegazioni del funzionamento del sistema economico, scopo è la spiegazione dei processi attraverso i quali la società assume decisioni di C, produzione, scambio. Non formula prescrizioni di policy Economia normativa: detta principi su come dovrebbe funzionare l economia. Formula prescrizioni di policy.

23 La curva di Offerta Prezzo S Quantità La curva di O: S=f(P), inclinazione positiva. la tecnologia (modi di produzione conosciuti e realizzabili) i prezzi dei fattori produttivi (K, L, T, E) Le aspettative sui P futuri Le imposte/ sovvenzioni influenzano la posizione della curva di offerta (se cambiano la spostano nel piano)

24 L equilibrio di mercato Prezzo D 0 P 0 E 0 S Q 0 Equilibrio: combinazione di un p e di una Q tale che D=S a quel prezzo. Nell equilibrio le scelte di consumatori e produttori sono S coerenti e non c è incentivo per consumatori e imprese a modificare le proprie azioni correnti. Se il P fosse inferiore a Po più acquirenti vorrebbero comprare bici di quante i produttori siano disposti a venderne, eccesso D. Se il prezzo fosse superiore a P 0 vi sarebbe un eccesso di offerta i produttori offrono di più di ciò Quantità che i consumatori domandano D 0

25 Uno spostamento della domanda Se il prezzo di un bene sostituto aumenta... Prezzo P 1 D 0 D 1 E 1 S per ogni livello del prezzo aumenterà la quantità domandata P 0 E 0 La curva di domanda si sposterà dalla D 0 D 0 alla D 1 D 1. S Q 0 Q 1 D 0 D 1 Quantità Il mercato raggiungerà un nuovo equilibrio nel punto E 1.

26 Uno spostamento dell offerta Prezzo D S 1 S 0 Norme di sicurezza sul prodotto che sono più rigorose aumentano i costi di produzione. P 1 E 2 P 0 E 0 La curva di offerta si sposta fino alla S 1 S 1 Se il prezzo fosse ancora P 0 vi sarebbe un eccesso di domanda S 1 S 0 Q 1 Q 0 D Quantità Perciò il mercato si muove verso un nuovo equilibrio in E 2.

27 Un mercato non in equilibrio Prezzo P 2 P 0 P 1 S A Q 1 Q 0 E S B D Quantità Supponete che una carestia sposti la curva di offerta fino alla SS il governo potrebbe volere difendere i più poveri, fissando un prezzo massimo P 1 che è inferiore a P 0, che sarebbe il prezzo di equilibrio E necessario un razionamento per fare fronte all eccesso di domanda

28 Riassunto: L equilibrio di mercato L equilibrio può esistere/non esistere a livelli di P e Q che hanno significato economico. Se esiste può essere stabile/instabile: è stabile se date le leggi di moto che lo governano quando è fuori dall eq., il mercato ritorna all eq. Una volta che una perturbazione lo porta in una situazione diversa. Non esistono ragioni per cui un eq. esista e sia unico

29 Eccesso di Domanda Possiamo definire Z(P) = D(P)-S(P) funzione di eccesso di domanda Z(P) >0 D>S Z(P)<0 D<S Z(P)=0 D=S Eccesso di Domanda è un eccesso della Q domandata rispetto a quella offerta in corrispondenza di un dato P. Un modo alternativo di rappresentare l eq è con la curva di eccesso di D.

30 Il significato della parola costo Il costo (totale) non coincide col complesso delle spese sostenute dall impresa nel corso del processo produttivo: (a) vi sono spese che non vanno contabilizzate tra i costi; (b) vi sono costi cui non corrisponde una spesa effettiva. (a) Quando l impresa acquista un mezzo di produzione durevole, nel costo di produzione va contata non tutta la spesa ma solo il prezzo del servizio (interesse più ammortamento). (b) Nei costi vanno contati invece tutti i cosiddetti costi- opportunità, anche quando non comportano spese effettive. Costo-opportunità: quando si usa nell impresa una risorsa senza pagarla, si deve conteggiare tra i costi il mancato guadagno che sarebbe derivato dall uso alternativo (esempi: lavoro dell imprenditore; remunerazione del capitale proprio).

31 Ricavo totale e prezzo Ricordiamo innanzitutto la formula: Rt = py Essa dice che il ricavo (totale) dipende da due grandezze: la quantità venduta y e il prezzo p a cui essa viene venduta. Può il prezzo di vendita essere considerato un dato (esogeno)? La risposta è sì purché valgano tre condizioni (principali): (i ) l impresa è piccola ; (ii ) è in concorrenza con tante altre imprese; (iii ) tutte vendono lo stesso identico prodotto. In questo caso si dice che nel mercato c è concorrenza. In concorrenza l impresa non può alzare il prezzo perché perderebbe tutti i clienti; e non le conviene abbassarlo perché, essendo piccola, può vendere tutto quel che vuole al prezzo dato.

32 Ricavo totale e quantità In concorrenza il prezzo lo stabilisce il mercato (nel modo che vedremo tra qualche lezione). Per le imprese il prezzo è appunto un dato. Rt Rt b Rt a 0 p A y a B y b R(y) y Essendo dato il prezzo, il ricavo è una funzione della quantità venduta y. Scriveremo Rt = R(y) Si tratta di una funzione particolarmente semplice. Il ricavo è proporzionale alla quantità venduta: Rt = py Il suo grafico, con y in ascissa e Rt in ordinata, è una retta che esce dall origine con coefficiente angolare pari al prezzo p.

33 Costo totale e quantità Anche il costo totale può essere considerato una funzione della quantità prodotta Scriveremo Ct = C(y) Come è fatta questa funzione? Facciamo due ipotesi : (i) l impresa sopporta un costo anche se non produce nulla (è il cosiddetto costo fisso); Ct Ct b Ct a k 0 y a B y b C(y) y (ii) il costo cresce più che proporzionalmente rispetto alla quantità prodotta. Il suo andamento è riportato nel grafico, con y in ascissa e Ct in ordinata: è una curva crescente, che diventa sempre più ripida, con un intercetta positiva (k).

34 Profitto e quantità Perciò, l impresa sceglie la quantità y che le permette di realizzare l obiettivo del massimo profitto. Il profitto è dato da π = R(y) C(y) perciò è una funzione della quantità prodotta e venduta. In questo modello, y è la variabile di scelta dell impresa. NOTA IMPORTANTE: Dato che in Ct sono compresi, come costi-opportunità, le remunerazioni del capitale proprio e del lavoro dell imprenditore, è più corretto parlare di extraprofitto (profitto che eccede il livello normale). Abbiamo visto invece che il prezzo p, rappresenta (per l impresa) un dato che non può influenzare.

35 Profitto massimo Questo suggerisce un metodo grafico per identificare questa quantità. Prima di y b e dopo y a si ha Ct > Rt, sicché l impresa è in perdita. Per quantità prodotte tra y b e y a l impresa consegue profitti (Rt > Ct). La distanza è massima in corrispondenza di y*, che perciò è la quantità che rende massimo il profitto. La quantità che rende massimo il profitto è, per definizione, quella per cui lo scarto tra Rt e Ct è massimo. Basta riportare sullo stesso grafico le due funzioni R(y) e C(y) e cercare il valore di y per cui la distanza tra le due è massima. Rt, Ct 0 B π MAX y b y* A C(y) R(y) y a y

36 Ricavo marginale Il ricavo marginale (Rm) è l aumento di ricavo totale che si ottiene quando la quantità venduta aumenta di uno: Rm = R(y + 1) R(y) Calcoliamo il ricavo marginale partendo dalla funzione R(y) valida per l impresa in concorrenza (in cui il prezzo è dato): Rm = p(y + 1) py = p In concorrenza Rm è costante e coincide col prezzo SPIEGAZIONE. Se l impresa (essendo piccola ) può vendere qualsiasi quantità decida di produrre al prezzo (dato) di mercato, su ogni unità venduta in più incassa appunto il prezzo. Il ricavo marginale può essere anche interpretato come il coefficiente angolare della funzione R(y) del ricavo totale.

37 Costo marginale Il costo marginale (Cm) è l aumento di costo totale che si sopporta quando la quantità prodotta aumenta di uno: Cm = C(y + 1) C(y) Diversamente dal ricavo totale, la funzione C(y) del costo totale non è una retta; perciò il costo marginale non è costante. Dal grafico si vede che il costo marginale è crescente. Ct C(y) Anche Cm può essere approssimato dal coefficiente B angolare (delle rette tangenti Cm alla C(y) nei vari punti). b A Esso misura perciò l inclinazione della funzione del costo Cm a totale (ossia Cm = ΔCt/Δy, come anche Rm = ΔRt/Δy). 0 y a y b y

38 Costo medio Il costo medio (o costo unitario) misura quando costa (appunto in media) ogni singola unità prodotta. Lo indichiamo col simbolo Cu. Esso può essere calcolato dividendo il costo totale per la quantità prodotta: Cu = Ct/y Mentre il costo marginale (Cm) misura quanto costa l ultima unità prodotta, il costo unitario (Cu) misura quanto costa in media ciascuna unità prodotta. Costo marginale e costo unitario sono legati tra loro: se Cm > Cu (l ultima unità costa più della media) la produzione di quell unità in più fa aumentare il costo medio; si ha ΔCu > 0; viceversa, se Cm < Cu allora segue ΔCu < 0.

39 Il grafico del costo medio Ricordando che la definizione è Cu = Ct/y, può essere ricavato Ct dal grafico del costo totale. Prendiamo la quantità y c : il costo totale è l ordinata del punto C, sicché il costo medio è il rapporto tra k l ordinata e l ascissa di C (che è pari al coefficiente angolare della retta che unisce C con l origine. Cu Ripetendo l operazione per i punti A, M e B, si vede che Cu diminuisce fino a y m e poi aumenta. Il suo caratteristico andamento a U è riportato nel grafico inferiore. B C A M y c y a y m y b C A M B y c y a y m y b C(y) Cu y y

40 Costo medio e costo marginale Il legame tra costo medio Cu e costo marginale Cm ha un corrispettivo grafico. Dato che il costo medio diminuisce quando Cm < Cu e aumenta quando Cm > Cu, questo significa che la curva del costo marginale sta sotto quella del costo medio finché quest ultima diminuisce (fino al punto M) mentre passa sopra quando il costo medio comincia ad aumentare (dopo il punto M). PROPRIETÀ IMPORTANTE Quando il costo medio ha un andamento a U, la curva del costo marginale incontra quella del costo medio nel punto di minimo di quest ultima. Cu, Cm M y m Cm Cu y

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