TECNICHE DI MONITORAGGIO INTENSIVO INTRODUZIONE

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1 TECNICHE DI MONITORAGGIO INTENSIVO INTRODUZIONE

2 IMPORTANZA DEI NEUROMONITORAGGI Tutelare il pz Guidare il chirurgo Prevenire complicanze

3 DIAGNOSI IMMEDIATA IL TECNICO DEVE : Garantire una corretta acquisizione del segnale Interagire con l operatore medico

4 Neuromonitoraggi Divideremo i monitoraggi in: SALA OPERATORIA TERAPIA INTENSIVA

5 SALA OPERATORIA SCOPI UTILITA INDICAZIONI

6 SCOPI in sala operatoria Lo scopo principale è quello di guidare al meglio il chirurgo Confermare o correggere determinate strategie Migliorare la procedura operatoria

7 UTILITA in sala operatoria Prevenire fenomeni ischemici e compressivi Stabilire la profondità dell anestesia

8 INDICAZIONI Sala Operatoria Prevenzione di lesioni meccaniche delle strutture monitorate (encefalo, tronco encefalico, midollo spinale, nervo) Questi fenomeni devono essere correttamente interpretati Un parametro di interpretazione su tutti sono le modificazioni di ampiezza e latenza

9 Interpretazione Aumento di latenza senza diminuzione di ampiezza L1 L2

10 Interpretazione Diminuzione di ampiezza senza variazioni in latenza L1

11 Interpretazione Nel primo esempio abbiamo un ritardo di attivazione: patologia da compressione Nel secondo caso abbiamo una patologia della sostanza grigia: generatori della risposta compromessi

12 TERAPIA INTENSIVA SCOPI UTILITA INDICAZIONI

13 SCOPI terapia intensiva - - Il pz è in genere monitorato in maniera continuativa per altri parametri: Pressione arteriosa Frequenza cardiaca Funzione respiratoria Saturazione ematica di O2 e CO2 Per il monitoraggio neurologico si può effettuare un EEG o un PE a seconda delle situazioni Lo scopo principale è quello di documentare la condizione neurologica del pz

14 UTILITA in terapia intensiva Si accerta la scomparsa di una determinata complicanza neurologica Si può aiutare il rianimatore nelle indicazioni terapeutiche da seguire In alcuni casi si possono dare informazioni utili per la prognosi del pz (soprattutto con i PE)

15 INDICAZIONI Terapia Intensiva Patologie cerebro-midollari ischemiche ed emorragiche A genesi post-traumatica Coma di n.d.d., coma ipossico, comi vegetativi persistenti, ecc

16 Registrazione EEG prolungata Si può eseguire una registrazione prolungata quando sono stati somministrati farmaci depressivi del SNC L EEG permetterà di valutare il periodo di variabilità dei vari patterns

17 Registrazione EEG prolungata I patterns possibili, a seconda della profondità del coma (barbiturico), possono essere: - soppressione dell attività EEG in ampiezza Burst suppression Silenzio elettrico farmaco indotto Graduale ritorno all attività basale

18 Registrazione EEG prolungata Per questo tipo di registrazione si rende indispensabile l utilizzo di un EEGrafo digitale portatile La registrazione può essere elaborata con la Fast Fourier Trasformer (FFT)

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22 CARATTERISTICHE OTTIMALI DI UN SISTEMA DI MONITORAGGIO

23 DIFFICOLTA DI ESECUZIONE Difficoltà di ambiente Difficoltà dei montaggi Affidabilità

24 Difficoltà di ambiente - Sono dovuti agli artefatti prodotti dall utilizzo di strumenti necessari al chirurgo generanti campi magnetici: Elettrobisturi Fresa Coagulatore bipolare

25 Difficoltà dei montaggi Le difficoltà maggiori le abbiamo nei monitoraggi di lunga durata che devono essere in grado di mantenere: Invariate le condizioni di registrazione per tutta la durata

26 Affidabilità dei monitoraggi Avere il tempo per il montaggio (soprattutto in sala) Fissare e nomenclare tutti gli elettrodi Preparare il montaggio doppio quando possibile Utilizzare strumenti e materiali adeguati

27 RIEPILOGO sette punti fondamentali

28 Caratteristiche OTTIMALI di un sistema di monitoraggio Non limitare l operativita dei chirurghi Norme di sicurezza previste Raggruppare i cavi Sorgenti di rumore Contatto cute-elettrodo stabile Sensibilità Programmazione (costruzione dei test)

29 Costruzione dei test

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33 PROGRAMMA IN SALA OPERATORIA IN TERAPIA INTENSIVA ALTRI IMPIEGHI IN CONDIZIONI CRITICHE

34 IN SALA OPERATORIA CHIRURGIA VASCOLARE INTERVENTI SULLA FOSSA CRANICA POSTERIORE CHIR. DEL CANALE VERTEBRALE CARDIOCHIRURGIA

35 IN TERAPIA INTENSIVA MONITORAGGIO PROLUNGATO MODIFICAZIONI EEGRAFICHE INDOTTE DA ANESTASIA POTENZIALI EVOCATI NEL TRAUMA CRANICO

36 ALTRI IMPIEGHI IN CONDIZIONI CRITICHE STATO DI MALE EPILETTICO EEG DINAMICO

37 ARRIVEDERCI alla prossima lezione

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