LAVORAZIONI PER DEFORMAZIONE PLASTICA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LAVORAZIONI PER DEFORMAZIONE PLASTICA"

Transcript

1 1 LAVORAZIONI PER DEFORMAZIONE PLASTICA GENERALITÀ È un etodo di lavorazione in cui si iprie al ateriale etallico la fora voluta sfruttandone le proprietà plastiche, cioè la capacità di deforarsi in odo peranente, sia a caldo che a freddo, quando è sottoposto ad appropriate forze. La deforazione plastica a caldo richiede l ipiego di forze più piccole rispetto a quella a freddo e si possono avere deforazioni anche notevoli senza rischi di rotture o fessurazioni; entre quella a freddo richiede l ipiego di grandi forze anche per piccole deforazioni, a in copenso si ottengono prodotti con aggiore precisione diensionale. I ateriali sottoponibili a queste lavorazioni devono avere quelle proprietà tecnologiche quali alleabilità, duttilità, piegabilità che consente loro di sopportare le forze applicate per deforarli senza né ropersi, né che si vengano a forare dei difetti nel ateriale evidenti o nascosti che non ne peretterebbero il successivo utlizzo. Così, ad esepio, le ghise non possono ai essere deforati né a caldo, né a freddo non possedendo tali proprietà. Queste lavorazioni avvengono a volue costante, quindi dal ateriale di partenza avente una certa fora e diensioni, si ottengono pezzi con fore e diensioni diverse, a con volue di ateriale uguale a quello di partenza. In realtà parte del ateriale viene perduto per le ossidazioni che subisce il ateriale, soprattutto alle alte teperature, a è una piccola percentuale rispetto al volue iniziale del ateriale trattato. Così, ad esepio, per una barra nella quale viene ridotta la sezione si deve verificare: V iniziale = V finale L A l = a L A l a Da cui è possibile calcolare la lunghezza finale L A = l a Le più couni lavorazioni per deforazione plastica sono: LAMINAZIONE, TRAFILATURA, ESTRUSIONE, FUCINATURA, STAMPAGGIO. LAMINAZIONE Consiste nella trasforazione dei lingotti (o asselli), ottenuti in acciaieria, in prodotti coerciali utilizzabili per le successive lavorazioni, chiaati seilavorati. La lainazione sfrutta la proprietà tecnologica di alleabilità, ovvero sono lainabili i ateriali alleabili. Questa lavorazione plastica ha una duplice funzione: 1. riduce progressivaente la sezione dei lingotti, allungandoli e trasforandoli in seilavorati; 2. unifora le diensioni e l orientaento dei cristalli, igliorando così la resistenza del ateriale. La riduzione di sezione è ottenuta facendo passare più volte il lingotto o la barra, opportunaente riscaldati (per gli acciai a circa C), attraverso l azione di due cilindri lisci o sagoati, ruotanti in senso contrario. La lainazione può avvenire a caldo in un intervallo di teperatura in cui il etallo da lainare presenta la assia plasticità (teperatura aggiore dei 2/3 della teperatura di fusione), così da ottenere notevoli riduzioni di sezione per ogni passata. In genere, questo tipo di lainazione serve per ottenere pezzi lavorati di grossa taglia (laiere, profilati, e tondi di edio e grosso spessore).

2 2 La lainazione a freddo, praticaente a teperatura abiente, viene effettuata su laiere di piccolo spessore, per ottenere laierini sottili con spessori precisi. In questo caso le riduzioni di spessore sono olto piccole, poiché a freddo diinuisce di olto la plasticità del ateriale. Principio della lainazione L effetto dei cilindri sul ateriale si esplica con delle forze che tendono a schiacciare il ateriale riducendone lo spessore e da altre forze che spingono il lingotto facendolo avanzare nella direzione di lainazione. La forza F è la risultante delle azioni del cilindro sul pezzo lungo l arco di contatto che sottende l angolo α Dalla scoposizione di tale forza nelle direzioni perpendicolare e parallela alla direzione di lainazione si ottengono le due forze F v che tende a schiacciare il ateriale F o che ostacola l avanzaento del lingotto Sepre lungo l arco di contatto agisce la forza d attrito F a = f F (f coefficiente d attrito) tangente all arco; dalla sua scoposizione si nota che la coponente F p nella direzione della lainazione, tende a fare avanzare il pezzo. Il coefficiente d attrito f dipende dalla teperatura, dalla finitura superficiale e dalla velocità dei cilindri; nel caso di lainazione a caldo degli acciai con cilindri d acciaio f 0,36. Dal confronto di tali forze, l avanzaento del pezzo dovuto alla rotazione dei cilindri si ha solo se F p > F o S A D α a s Per il rispetto di tali condizioni, è opportuno che l angolo di afferraggio α indicato in figura non superi i 24 ; per gli acciai si assue, di solito α = Ciò avviene quando il diaetro dei cilindri è aleno uguale a quindici volte la riduzione di spessore della barra in una passata. D 15 (S-s) Si chiaa rapporto di lainazione R il rapporto tra la sezione finale a e la sezione iniziale A della barra lainata: sezione finale a R = = R < 1 sezione iniziale A GABBIA CON ALLOGGIATI I CILINDRI Ipianti di lainazione Il più seplice ipianto è coposto da un forno di riscaldo, da una gabbia dove sono alloggiati i cilindri, da un otore con i relativi organi di trasissione, da un sistea di trasporto, generalente a rulli, da un sistea di raffreddaento dei cilindri. Per quanto riguarda il nuero e la disposizione dei cilindri nella gabbia si hanno i tipi principali di lainatoi indicati di seguito.

3 Lainatoio duo È il più eleentare essendo costituito da due soli cilindri. Può essere: irreversibile quando non è possibile invertire il senso di rotazione. Questo tipo di lainatoio è poco usato da solo, a è diffuso nei treni di lainazione costituiti da diverse gabbie disposte una di seguito all altra; reversibile quando si può invertire il senso di rotazione dei cilindri; in questo caso, su coando dell operatore, dopo ogni passaggio del assello etallico s inverte il senso di rotazione e si avvicinano fra di loro i cilindri per perettere ulteriori diinuzioni di spessore. 3 Lainatoio doppio duo È costituito da due coppie di cilindri disposti a differente altezza, su piani verticali diversi e ruotanti in odo da ottenere i due sensi di lainazione. Il assello passa pria tra una coppia di cilindri e, successivaente, invertendo il suo oviento, tra i cilindri della seconda coppia. I cilindri di ogni coppia ruotano sepre nello stesso senso e, dopo ogni passata, i cilindri di ognuna delle coppie vengono avvicinati. Lainatoio trio È costituito da tre cilindri disposti uno sopra l altro. Il assello da lainare è introdotto pria tra il cilindro superiore e quello interedio e successivaente tra quello interedio e quello inferiore. Occorrono banchi elevabili o carrelli elevatori per spostare ai due livelli i pezzi da lavorare. Per questo otivo si usa per la lainazione a caldo di barre, tondi e profilati di edie diensioni e quindi non troppo pesanti. Lainatoio quarto È costituito da due grandi cilindri folli che sostengono i due cilindri di lavoro (o otori) di diaetro più piccolo. In tal odo vengono ridotte le deforazioni per flessione dei cilindri. Questo tipo di lainatoio è utilizzato prevalenteente nel capo della lainazione a freddo.

4 Lainatoio Sendziir È costituito da una gabbia in acciaio da costruzione nella quale sono ontati due piccoli cilindri di lavoro appoggiati a due o tre file di cilindri di sostegno. È utilizzato per lavorazione di lainati olto sottili con tolleranze sullo spessore olto strette e gradi elevati di finitura superficiale. 4 Cilindri I cilindri dei lainatoi hanno fora e diensioni variabili in funzione del prodotto che si deve ottenere. La loro lunghezza è circa 3 volte il loro diaetro. In genere sono bobati (0,1 0,2 ) per eliinare gli effetti deforanti dovuti all inflessione dei cilindri. La distanza tra i cilindri si chiaa calibro. Per la lavorazione di tondi e sagoati si usano dei particolari cilindri conforati in odo che, in successive passate, il pezzo grezzo assua la fora voluta. Sono costruiti in ghisa sferoidale con colata in conchiglia o in terra o in acciaio fucinato trattato tericaente. calibro Alcuni esepi di cilindri sagoati sono riportati nelle sottostanti figure Chiaraente le deforazioni avvengono in odo progressivo per ogni passata. Un esepio di deforazione in vari passaggi, per la fabbricazione di un profilato a doppio T è riportato nella sottostante figura.

5 5 Treni di lainazione Un insiee di gabbie di lainazione costituisce un treno di lainazione. A seconda della disposizione delle varie gabbie, i treni di lainazione possono essere seicontinui o continui. Sono seicontinui quando le gabbie sono disposte una di seguito all altra a conveniente distanza in odo che il ateriale che esce dalla pria gabbia può passare alla seconda e così via. Direzione di lainazione È da notare che la distanza tra le varie gabbie è sepre aggiore della lunghezza del lainato, così che sullo stesso si ha l azione deforante di una sola coppia di cilindri per volta. L 1 L 2 L 2 > L 1 Sono continui quando il ateriale è deforato conteporaneaente da più cilindri, per cui la velocità di rotazione di ogni coppia di cilindri va scrupolosaente calcolata: essa dovrà auentare in proporzione all allungaento subito dalla barra per V 1 V 2 V 3 ogni passaggio di lainazione. Infatti deve essere rispettata la condizione che fra una gabbia e la successiva non vi sia accuulo o ancanza di ateriale. Ciò equivale a dire che la portata di ateriale, ovvero il volue che passa nell unità di tepo, deve essere costante volue area sezione lunghezza Portata = = = area sezione velocità = costan te tepo tepo La velocità di lainazione è bassa (V = 3 4 /s) durante le prie fasi di sbozzatura, a diventa olto elevata negli ultii passaggi di finitura (V = /s e anche più). Prodotti della lainazione I SEMILAVORATI di pria lainazione, prodotti con grossi lainatoi sbozzatori, possono essere a sezione rettangolare (BRAMME) o a sezione quadrata (BLUMI). Attraverso ulteriori lainazioni, utilizzando cilindri lisci o sagoati, brae e blui vengono trasforati in PRODOTTI COMMERCIALI da utilizzare per le lavorazioni eccaniche. I tipici prodotti coerciali, prodotti per lainazione, si presentano sotto fora di LAMIERE, PROFILATI, BARRE, NASTRI, TUBI, FILI.

6 6 I prodotti di pria lainazione, in base alla fora e alla diensione della sezione, assuono la seguente denoinazione. Blui: barre a sezione quadrata con lato fino a 400. Billette: barre a sezione quadrata con lato da 40 a 12. Brae: barre a sezione rettangolare con lato aggiore variabile da 130 a 400. Tondi: barre a sezione circolare con diaetro aggiore o uguale a 70. I prodotti di seconda lainazione sono: barre, ovvero solidi con sezioni di fora diversa: quadrata, rettangolare, tonda, seitonda, esagonale ecc., noralente fornite in verghe (vergelle) o in rotoli; nastri, ovvero lainati piatti a caldo che dopo il passaggio finale di lainazione vengono arrotolati a spire regolarente sovrapposte, in odo da forare un rotolo a facce laterali piane: sono chiaati nastri stretti quando la loro larghezza è inferiore a 600, larghi quando è aggiore; profilati, ovvero solidi rettilinei a sezione sagoata a T, a L, a C, a Z, ecc. con le diensioni di uso corrente riportate in tabelle unificate; laiere, ovvero fogli rettangolari di spessore copreso tra 3 e 12,5 ; laierini, ovvero fogli rettangolari di spessore inferiore ai 3.

7 7 TRAFILATURA È un operazione di deforazione plastica che sfrutta la duttilità (o trafilabilità) di alcuni ateriali etallici. La lavorazione si esegue costringendo il ateriale, ediante trazione, a fluire attraverso un foro calibrato di fora opportuna, chiaato filiera o trafila, di sezione trasversale più piccola della sezione del ateriale. Filiera Portafiliera Il ateriale da trafilare viene ridotto di sezione alla sua estreità, affinchè possa iboccare nel foro della filiera. A a Trafilato F Si chiaa rapporto di trafilatura R il rapporto tra l area della sezione finale e quella iniziale dopo il passaggio in una trafila R sezione finale = = sezione iniziale a A R < 1 La velocità di trafilatura dipende, oltre che dal tipo di ateriale da lavorare anche dal diaetro e dal tipo di filiera usata; noralente varia dai 10 ai 30 /s. Principio della trafilatura Poiché la barra viene tirata attraverso il foro con la forza di trazione F, l operazione di trafilatura è effettuata generalente a freddo; infatti solo a teperatura abiente il etallo possiede resistenza sufficiente per non ropersi in seguito alle notevoli sollecitazioni di trazione cui viene sottoposto. La forza di trazione da applicare dipende sia dalla sezione resistente del trafilato, sia dal ateriale che si sta lavorando 2 d F = π F 4 essendo F 1 la forza unitaria in N/ 2 necessaria per perettere la deforazione; il valore di F 1 assue indicativaente i valori riportati in tabella 1 MATERIALE F 1 (N/ 2 ) Acciaio dolce 60 Ottone 30 Rae 20 In figura sono evidenziate le forze in gioco durante la lavorazione. F La forza R produce lo schiacciaento della barra da parte della filiera. Per lo scorriento della barra nel cono d entrata avente angolo α 2 (angolo di RIDUZIONE o di TRAFILATURA) si genera la forza d attrito A. Scoponendo tali forze nelle direzioni parallela e perpendicolare alla direzione di trafilatura, si nota che per l avanzaento della barra deve essere verificata la seguente relazione: F > R 0 + A 0

8 8 Di fondaentale iportanza in questo procediento è la lubrificazione per poter ridurre l attrito tra il trafilato e le pareti della filiera e poter così diinuire lo sforzo di trazione: si usano a questo scopo lubrificanti coe saponi, oli grassi aniali e vegetali. Per effetto della deforazione (schiacciaento dei cristalli), il ateriale incrudisce diventando olto duro e quindi fragile, soprattutto in superficie, con conseguente diinuzione della duttilità. Pertanto dopo alcuni passaggi nella filiera (3 4 nel caso di acciai), è opportuno sottoporre il ateriale a un particolare trattaento terico, detto di ricottura, che lo riconduce ad uno stato più dolce e quindi di nuovo con elevata duttilità. I prodotti di partenza sono dei seilavorati di seconda lainazione ottenuti, in genere per lainazione a caldo (vergelle), oppure seilavorati ottenuti per estrusione. Filiera È l utensile ipiegato nella trafilatura. La filiera è costruita con ateriali di elevata durezza, per resistere all usura cui è sottoposta: acciai legati teprati e rinvenuti (X200Cr13), carburi etallici sinterizzati (i più usati), diaante industriale per fili olto sottili. Angolo di riduzione Cono di entrata Cono di uscita Parte calibrata La filiera ha una parte calibrata (a sezione costante) copresa fra due superfici coniche chiaate cono di entrata che ha lo scopo di facilitare l ibocco del ateriale, cono di uscita che serve ad interropere lo spigolo vivo della parte calibrata per evitare rigature del trafilato o rotture per fragilità. L angolo del cono d entrata, chiaato angolo di riduzione, assue valori copresi tra 40 e 60. Quando il profilo della filiera non è circolare (per esepio esagonale) vengono costruite in parti coponibili da asseblare. Per liitare il consuo delle filiere, dovuto all usura provocata dall attrito che si anifesta per lo sfregaento del ateriale trafilato, occorre un efficiente lubrificazione. Banchi di trafilatura Sono utilizzati per la lavorazione di fili etallici. Sono costituiti (vedi figura) da un banco (A) su cui sono fissate una serie di filiere (F), di diaetro sepre più piccolo, seguite da rulli (o aspi) avvolgitori (D) azionati da un otore, attraverso un sistea di trasissione (C). Il filo, guidato da supporti (G), viene tirato, su ciascuna filiera, dal rullo avvolgitore successivo. I rulli avvolgitori sono parzialente iersi in una vasca di lubrificazione (E) con lo scopo di raffreddare e lubrificare il filo tra un passaggio e il successivo. Alla fine del banco, un taburo avvolgitore arrotola il filo in atasse. Taburo Motore Trasissione Banco avvolgitore

9 9 Pria dell inizio dell operazione, i prodotti da trafilare sono sottoposti a pulitura eccanica (con spazzole etalliche) e chiica (per iersione in una soluzione acida) per eliinare ogni traccia di ossido che ricopre la superficie. Per la produzione di barre, in genere di liitata lunghezza, destinate ad essere lavorate per asportazione di truciolo, si utilizza una trafilatrice a banco. Essa è costituita da un banco in cui scorre, su una catena a rulli, un carrello unito di pinza che afferra la barra da trafilare e la tira lentaente costringendola a passare attraverso la filiera. Prodotti ottenibili Sono fili anche di piccolo diaetro, barre, profilati, tubi, con buona finitura superficiale e precisione diensionale, ( tolleranze variabili da h9 ad h11) nettaente superiore a quelle ottenibili con la lainazione, poiché la trafilatura avviene a freddo. Sono più costosi rispetto ai lainati, a consentono di rispariare alcune lavorazioni alle acchine utensili.

10 10 FABBRICAZIONE DI TUBI Possono essere prodotti con o senza saldatura. I tubi saldati si suddividono in tubi con saldatura longitudinale o elicoidale a seconda di coe viene piegata la laiera che viene utilizzata per la fabbricazione del tubo. Si ricorre ai tubi saldati quando questi hanno grande diaetro e non devono sopportare pressioni eccessive, entre negli altri casi vengono fabbricati per lainazione, per trafilatura o, nel caso di tubi di piccole lunghezze con profili esterni particolari, per estrusione. Tubi saldati longitudinalente Sono fabbricati a partire da un nastro etallico di larghezza corrispondente allo sviluppo del tubo da produrre e di spessore uguale. Le varie fasi di lavorazione sono rappresentate in figura Preparazione dei lebi da saldare su acchine piallatrici o con altri etodi. Piegatura della laiera pria a U e poi a O su due grandi presse foratrici. Riscaldaento del tubo pria della saldatura per evitare ritiri e deforazioni. Saldatura dei lebi, di solito col etodo ad arco soerso, eseguita con saldatrici continue e autoatiche Per tubi di grande spessore e diaetro si esegue la saldatura anche all interno. I tubi così prodotti non possono essere curvati perché si aprono facilente in corrispondenza della linea di saldatura, quindi quando per esigenze di utilizzo si deve ricorrere alla curvatura del tubo si usano i tubi saldati elicoidalente. Tubi saldati elicoidalente Sono fabbricati avvolgendo il nastro di laiera ad elica intorno a una spina cilindrica, in odo che i bordi si sovrappongano. Viene successivaente eseguita la saldatura elicoidale ad arco soerso con procedienti autoatici. Tutti i tubi saldati sono rigorosaente controllati, in particolare vengono sottoposti a scrupolosi esai i giunti di saldatura per la rilevazione di eventuali difetti esterni e soprattutto interni. Le tecniche di controllo più utilizzate sono quelle che fanno uso di ultrasuoni o di raggi X. Inoltre si eseguono delle prove idrauliche di resistenza e tenuta con pressioni fino a MPa.

11 11 Tubi ottenuti per lainazione Il procediento più usato è basato sulla lainazione obliqua (sistea MANNESMANN). Il processo avviene in due fasi. 1) Foratura del assello Il ateriale di partenza è un lingotto pieno a sezione circolare portato alla teperatura di assia plasticità (1300 C per gli acciai). Il lingotto viene trasforato in un tubo grezzo, con le superfici cilindriche irregolari (sbozzato forato), facendolo passare tra due cilindri ad assi sghebi, inclinati di 4 8 rispetto all asse del lingotto. I cilindri hanno un profilo bitroncoconico (sagoa a botte) e ruotano nello stesso senso a giri/in. Si distinguono le seguenti zone del profilo: zona di presa in cui avviene l afferraggio del lingotto; zona di assia riduzione della sezione; zona nella quale agisce la spina; zona di calibrazione. zona di calibrazione zona di azione spina zona di presa zona di ax riduzione Il lingotto, che si trova allo stato di assia plasticità, è sottoposto nella zona di presa e in quella di assia riduzione a una forte copressione e torsione che tendono a schiacciarlo e a farlo ruotare, ipriendogli un oto di avanzaento elicoidale. Le parti più esterne del lingotto, spinte dai rulli che ruotano, scorrono rispetto alle parti più interne, provocando una lacerazione delle fibre centrali del ateriale. copressione torsione copressione Nella fase successiva, la lacerazione viene allargata da una spina a punta che si insinua nel vano centrale in forazione. Mentre il lingotto avanza, spinto dai cilindri, la punta della spina penetra allargando e regolarizzando il foro. Dopo la lainazione il lingotto è trasforato in tubo grezzo dalle pareti olto spesse e di fora irregolare.

12 12 2) Lainazione del forato grezzo Lo sbozzato forato si trasfora in tubo coerciale attraverso una ulteriore lavorazione che consente di ridurre lo spessore e regolarizzare le superfici cilindriche. Ciò avviene in uno speciale lainatoio detto a PASSO DI PELLEGRINO (due passi avanti e uno indietro). Tale lainatoio è forato da due cilindri controruotanti, ad assi paralleli, uniti di scanalature (GOLE) il cui profilo varia radialente sia in larghezza, sia in profondità (tipo CAMMA). In tal odo la luce di passaggio tra i due cilindri varia ciclicaente da un diaetro assio (poco aggiore di quello del forato grezzo) ad uno inio, pari al diaetro esterno del tubo che si vuole fabbricare. Nel forato da lainare viene inserito un andrino di diaetro uguale al diaetro interno del tubo che si sta fabbricando. Durante la lavorazione il tubo viene fatto avanzare e retrocedere alternativaente attraverso un dispositivo d avanzaento oleodinaico sincronizzato con la rotazione dei cilindri. Nella fase di alientazione, lo sbozzato avanza liberaente nella gola più apia tra i due cilindri. Nella fase di lainazione, lo sbozzato incontra la gola nella zona più piccola, viene risospinto all indietro e durante questa corsa i cilindri operano la deforazione plastica (copressione, stiratura e calibratura), che porta il tubo allo spessore desiderato facendolo allungare. Tubi ottenuti per trafilatura Di seguito si riporta solo la lavorazione che consente, a partire da un tubo, di ottenere una riduzione del diaetro, igliore precisione diensionale e superficie più liscia. Il tubo infilato in un andrino viene costretto a passare, per trazione, in una filiera. Il andrino può scorrere assiee al tubo nella filiera (TRAFILATURA CON MANDRINO INTERNO LUNGO). Oppure il andrino è fisso e fa da tappo alla filiera (TRAFILATURA CON MANDRINO INTERNO CORTO) perettendo la deforazione del tubo di partenza.

13 13 FUCINATURA È una lavorazione per deforazione plastica, eseguita sepre a caldo, attraverso percussioni o pressioni, in odo da dare al ateriale di partenza, portato allo stato pastoso, la fora voluta. I ateriali adatti sono quelli alleabili ed in particolare quelli che passando dallo stato solido allo stato liquido presentano uno stato interedio in cui il ateriale si presenta allo stato pastoso e quindi facilente deforabile per percussione, applicando delle forze dinaiche con artelli o con MAGLI, o per pressione, applicando delle forze statiche con PRESSE idrauliche o eccaniche. La fucinatura può essere eseguita a ano, nel caso di pezzi di piccole diensioni, con artello e incudine, o a acchina attraverso agli o presse. Il riscaldaento dei pezzi, pria della lavorazione, viene fatta attraverso la forgia a carbone per la fucinatura a ano, per ezzo di forni per la fucinatura a acchina. La fucinatura antiene le igliori caratteristiche di resistenza eccanica a fatica perché non interrope la struttura fibrosa dei ateriali, a si liita a deforarla. Inoltre igliora ed unifora, in generale, le caratteristiche eccaniche del ateriale, eliinando per l effetto di schiacciaento che subisce eventuali difetti interni. Lo schiacciaento dei cristalli non provoca incrudiento del ateriale, in quanto la lavorazione avviene ad elevate teperature (per l acciaio C). I PRODOTTI DI FUCINATURA sono, generalente, organi eccanici che devono sopportare sforzi ripetuti quali bielle, anovelle, alberi a goito, o pezzi difficilente realizzabili con altre lavorazioni quali chiavi inglesi, aniglie, coperchi, posate. In figura sono rappresentate le sezioni di uno stesso particolare eccanico fabbricato con procedienti diversi. Quando è ottenuto per fusione, non si ha alcuna struttura fibrosa, poiché i cristalli non hanno un orientaento privilegiato, a solo casuale. Quando è ottenuto per asportazione di truciolo, si ha una struttura fibrosa originaria, dovuta al processo di lavorazione che ha subito (lainazione, trafilatura), interrotta dal taglio del ateriale in eccesso. Le fibre sono una scheatizzazione dei cristalli allungati nella direzione di lainazione o altra lavorazione tipica che produce lo stesso effetto. Quando è ottenuto per fucinatura o stapaggio, si ha una struttura fibrosa originaria deforata, in odo più o eno rilevante, a seconda delle entità delle deforazioni che ha subito il pezzo. Questa caratteristica struttura fibrosa induce nel ateriale un notevole auento della resistenza eccanica e della capacità di sopportare urti e sforzi ripetuti (fatica).

14 Nelle figure sono riportati gli schei funzionali di un MAGLIO A GRAVITÀ L 1 = 2 14 La azza, in acciaio legato, di assa variabile da 100 kg a kg, viene sollevata fino ad un altezza di 1 4 da sistei eccanici o pneuatici. L incudine fissa ha una assa di volte aggiore della assa della azza. Durante la lavorazione, la azza cade da un altezza H e colpisce il pezzo disposto sull incudine fissa. Nell urto la azza cede al pezzo l energia necessaria per realizzare la deforazione plastica. Tale energia, di natura cinetica, rappresenta la quantità di lavoro L fornita dal aglio al pezzo e assue valore M = assa della azza 2 M v ( J ) con v = velocitàcon cui la azza colpisce il pezzo La velocità v dipende dall altezza di caduta della azza H e vale v = 2 a H s Pertanto il lavoro teorico fornito dal aglio vale L = M v = M ( 2 g H ) = M g H = P H essendo P il peso della azza. 2 2 In realtà una piccola parte di questa energia non è ceduta al pezzo, in quanto viene assorbita dall incudine e dal terreno su cui poggia la acchina. Studi nel settore hanno diostrato che l energia assorbita è tanto aggiore quanto più piccola è la assa dell incudine e quanto più elastico è il terreno. Pertanto il LAVORO EFFETTIVO che il aglio cede al pezzo vale: L eff = L η essendo η un opportuno coefficiente di rendiento. Nelle figure sono riportati gli schei funzionali di un MAGLIO A DOPPIO EFFETTO. In questo caso la azza, cadendo dall altezza H acquista una velocità dovuta sia alla sua forza peso P, sia alla spinta S del fluido in pressione nel cilindro che vale S = p A cilindro (N) p = pressione edia del fluido nel cilindro A cilindro = area sezione cilindro Pertanto l accelerazione con cui cade la azza, non vale più g coe nel caso di aglio a seplice effetto, a assue il P + S valore a = 2 M s Quindi la velocità della azza al oento dell urto vale v = 2 a H s E procedendo coe nel caso del aglio a gravità si arriva all espressione finale del lavoro effettivo che la azza fa sul pezzo L = L η J con L = P + S eff ( ) ( ) H

15 15 STAMPAGGIO È una lavorazione per deforazione plastica con cui si odificano le diensioni di un ateriale e gli si da la fora voluta copriento un assello in una fora etallica chiaata stapo. Con stapaggio s intende anche la lavorazione delle laiere con lo scopo di fare assuere ad esse una certa fora senza odificarne lo spessore (STAMPAGGIO A FREDDO). Lo stapaggio della laiera è eseguita a freddo, entre lo stapaggio partendo da assello è eseguita sepre a caldo. Per l alto costo della fabbricazione degli stapi, tale lavorazione è riservata alla produzione di olti pezzi di uguale fora e diensioni: lavorazione in serie. Stapaggio a caldo In figura si vedono le varie fasi per lo stapaggio a caldo di un pezzo eccanico a partire da un assello. 1. Il assello viene posizionato sullo stapo inferiore; pria di questa fase tutto lo stapo viene lubrificato, in odo da ridurre l attrito dovuto allo sfregaento del assello che si defora sulle pareti dello stapo. Per evitare che al contatto stapo assello, quest ultio si raffreddi veloceente, perdendo parte della plasticità, si può procedere al preriscaldaento dello stapo. 2. Per effetto della pressione esercitata dallo stapo superiore, il assello si schiaccia assuendo an ano la fora dello stapo. Inoltre l azione di copressione, prodotta sul ateriale dalle pareti dello stapo, provoca una aggiore copattezza e l eliinazione di gran parte dei difetti interni, spesso presenti nei pezzi fusi. 3. Ad operazione ultiata, il assello originario assuerà la fora voluta e il ateriale in eccesso che fuoriesce nel canale di bava verrà successivaente tranciato su apposito stapo. Il problea essenziale nello studio dello stapaggio è riuscire ad assicurare un corretto e copleto riepiento degli stapi. MATERIALI PER STAMPI I requisiti essenziali degli acciai per stapi sono la durezza superficiale accoppiata a una buona tenacità a caldo, la resistenza all usura e alla corrosione alle alte teperature, la bassa sensibilità agli sbalzi di teperatura e l indeforabilità ai trattaenti terici. Questi requisiti si ottengono ipiegando acciai speciali con edio tenore di carbonio (C = 0,35 0,55%) legati con Cr, Mo, V, o con Ni, Cr, Mo,V. La durezza dello stapo finito può variare da 48 a 55 HRC secondo che si desideri fare prevalere rispettivaente la tenacità o la resistenza all usura.

16 16 TIPI DI STAMPI Stapi aperti Si prestano per lo stapaggio di pezzi di fora regolare, tale da poter essere divisi in parti pressochè uguali e sietriche. La fora della cavità dello stapo (IMPRONTA) riproduce in negativo la fora esterna del pezzo, entre le diensioni vengono auentate di circa 1% per tenere conto della diinuzione di volue dello stapato nel raffreddaento fino a teperatura abiente. Per facilitare l estrazione del pezzo dallo stapo si prevedono degli angoli di spoglia (o di sforo) di valori uguali all incirca a 6 per gli esterni e a 8 per gli interni. Lungo tutto il contorno della cavità è praticato un solco, detto canale di bava, entro il quale deborda il ateriale eccedente del assello di partenza. In figura è riportato uno schea. seistapo superiore obile fora del pezzo da stapare canale di bava assello cavità superiore cavità inferiore pezzo stapato seistapo inferiore fisso bava Stapi seichiusi Sono adatti per pezzi di fora anche coplessa, a facilente estraibile dallo stapo. La deforazione del assello avviene conteporaneaente per copressione e per estrusione. Per facilitare l estrazione del pezzo le superfici della cavità vengono lavorate ediante lappatura e le pezzo pareti verticali presentano stapato angoli di spoglia di 3 5. Anche per questi stapi sono previsti i canali di bava. In figura è riportato uno schea. Stapi chiusi S ipiegano per pezzi di fora non ottenibili con altri tipi di stapi. Il seistapo inferiore è scoponibile in due parti, per cui non sono necessari angoli di sforo. Lo stapaggio avviene senza forazione di bava e la precisione di fora e di diensioni del pezzo sono notevoli, quindi sono ridotti al inio i sovraetalli. In figura è riportato uno schea. punzone seistapo fisso punzone assello stapo seistapo obile pezzo stapato bava pezzo stapato

17 17 Questo procediento, olto costoso per la cura che richiede la fabbricazione degli stapi, si usa per ateriali facilente deforabili, con inia pressione, a basse teperature e in un intervallo abbastanza apio, in odo da scorrere e riepire tutti gli incavi dello stapo, anche se sottili. Tali ateriali sono: certi OTTONI (P-CuSn 40), i BRONZI all alluinio e al silicio, alcune LEGHE LEGGERE da lavorazione plastica. Sono riportati di seguito due esepi di stapaggio. Stapaggio di una puleggia Le varie fasi coprendono 1 2 Sgrossatura del assello cilindrico in odo che la riduzione dello spessore provochi un auento del diaetro Finitura della fora esterna della puleggia con lo stapo a finire Con ulteriori lavorazioni di finitura si ottiene il pezzo finito coerciale rappresentato in figura 3 4 Punzonatura della parte centrale con lo stapo di tranciatura Tranciatura finale della bava con lo stapo a sbavare Stapaggio di un albero a goito Le varie fasi coprendono 1 2 Sbozzatura della barra di partenza, con stapo aperto, per stirare il ateriale al centro e alle estreità Piegaento dello sbozzato 3 4 Stapaggio definitivo con lo stapo a conforazione finale Tranciatura finale della bava con lo stapo a sbavare

CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE

CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE CLASSIFICAZIONE DELLE LAVORAZIONI MECCANICHE Le lavorazioni meccaniche possono essere classificate secondo diversi criteri. Il criterio che si è dimostrato più utile, in quanto ha permesso di considerare

Dettagli

INTRODUZIONE alle TRASMISSIONI

INTRODUZIONE alle TRASMISSIONI INTRODUZIONE alle TRASMISSIONI Una trasissione eccanica è il coplesso degli organi che servono per trasettere potenza in un sistea eccanico. Alcuni di tali organi, coe alberi, giunti e innesti, trasettono

Dettagli

IL PROBLEMA DEL PRODURRE

IL PROBLEMA DEL PRODURRE IL PROBLEMA DEL PRODURRE IL CICLO TECNOLOGICO E I PROCESSI PRIMARI E SECONDARI Ing. Produzione Industriale - Tecnologia Meccanica Processi primari e secondari - 1 IL CICLO TECNOLOGICO Il ciclo tecnologico

Dettagli

tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ

tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ LE PROPRIETÀ DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE Si possono considerare come l'insieme delle caratteristiche

Dettagli

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

Lavorazione delle lamiere

Lavorazione delle lamiere Lavorazione delle lamiere Lamiere Utilizzate nella produzione di carrozzerie automobilistiche, elettrodomestici, mobili metallici, organi per la meccanica fine. Le lamiere presentano una notevole versatilità

Dettagli

La deformazione plastica. La deformazione plastica. Lavorazioni per deformazione. Il processo di laminazione Estrusione e trafilatura La forgiatura

La deformazione plastica. La deformazione plastica. Lavorazioni per deformazione. Il processo di laminazione Estrusione e trafilatura La forgiatura La deformazione plastica La deformazione plastica Lavorazioni per deformazione Il processo di laminazione Estrusione e trafilatura La forgiatura 2 2006 Politecnico di Torino 1 Obiettivi della lezione Valutare

Dettagli

TRASMISSIONE DELLA POTENZA

TRASMISSIONE DELLA POTENZA TRASMISSIOE DELLA POTEZA (Distillazione verticale) Conoscenza del principio di fnzionaento dei principali sistei di trasissione e trasforazione del oto. Sapere effettare calcoli si principali sistei di

Dettagli

Die-casting Steel Solution

Die-casting Steel Solution Die-casting Steel Solution for Corrado Patriarchi 1 Acciai da utensili destinati alla deformazione a caldo di metalli e le loro leghe mediante procedimenti di stampaggio, estrusione, pressofusione. Vengono

Dettagli

Università degli Studi di Trieste a.a. 2009-2010. Convogliatori. continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi:

Università degli Studi di Trieste a.a. 2009-2010. Convogliatori. continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi: Convogliatori I trasportatori di tipo fisso con moto spesso continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi: trasportatori a rulli (motorizzati o non motorizzati); trasportatori a nastro;

Dettagli

Schema generale laminazioni

Schema generale laminazioni Laminazione Processo di riduzione dell altezza o cambio di sezione di un pezzo attraverso la pressione applicata tramite due rulli rotanti. La laminazione rappresenta il 90% dei processi di lavorazione

Dettagli

MASSA PESO DENSITÀ PESO SPECIFICO

MASSA PESO DENSITÀ PESO SPECIFICO LEZIONE N. 9 1 In questa lezione trattereo di: VOLUMA, MASSA, PESO, DENSITÀ, PESO SPECIFICO VOLUME Il volue è inteso coe spazio occupato da un corpo in 3 diensioni. L unità di isura del volue nel S.I.

Dettagli

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici La tecnologia del serraggio idraulico ad espansione si è evoluto fino a raggiungere livelli di precisione e di affidabilità tali da poter soddisfare

Dettagli

MXV-B MXV-B. Pompe multistadio verticali monoblocco in acciaio inossidabile. Esecuzione. Impieghi. Limiti d impiego. Motore. Materiali (parti bagnate)

MXV-B MXV-B. Pompe multistadio verticali monoblocco in acciaio inossidabile. Esecuzione. Impieghi. Limiti d impiego. Motore. Materiali (parti bagnate) MXVB Pope ultistadio verticali onoblocco Le elettropope serie MXVB.. rispettano il Regolaento Europeo N. /. Capo di applicazione n 9 /in Ip. g.p.. MXVB MXVB MXVB /h l/in MXVB.9 Esecuzione Pope ultistadio

Dettagli

TRATTAMENTI TERMICI IMPORTANZA DI ESEGUIRE IL TRATTAMENTO TERMICO NEL MOMENTO OPPORTUNO DEL PROCESSO DI REALIZZAZIONE DEL PEZZO

TRATTAMENTI TERMICI IMPORTANZA DI ESEGUIRE IL TRATTAMENTO TERMICO NEL MOMENTO OPPORTUNO DEL PROCESSO DI REALIZZAZIONE DEL PEZZO TRATTAMENTI TERMICI IL TRATTAMENTO TERMICO CONSISTE IN UN CICLO TERMICO CHE SERVE A MODIFICARE LA STRUTTURA DEL MATERIALE PER LA VARIAZIONE DELLE SUE CARATTERISTICHE MECCANICHE: RESISTENZA DEFORMABILITA

Dettagli

ESAME DI STATO 2009/10 INDIRIZZO MECCANICA TEMA DI : MECCANICA APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO

ESAME DI STATO 2009/10 INDIRIZZO MECCANICA TEMA DI : MECCANICA APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO ESAME DI STATO 2009/10 INDIRIZZO MECCANICA TEMA DI : MECCANICA APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO Lo studio delle frizioni coniche si effettua distinguendo il caso in cui le manovre di innesto e disinnesto

Dettagli

I METALLI. I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili.

I METALLI. I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili. M et 1 all I METALLI I metalli sono materiali strutturali costituiti ciascuno da un singolo elemento. Hanno tra loro proprietà molto simili. Proprietà Le principali proprietà dei metalli sono le seguenti:

Dettagli

ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato

ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato Nella presente esercitazione si redige il programma CNC per la fresatura del pezzo illustrato nelle Figure 1 e 2. Figura

Dettagli

FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA

FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA 2 FILIERA PRODUTTIVA COMPLETA TRATTAMENTO TERMICO LAVORAZIONI MECCANICHE LAMINAZIONE VERNICIATURA PRODUZIONE ACCIAIO MAGAZZINO L unione tra Esti e Acciaierie Venete ha dato luogo ad una nuova realtà, unica

Dettagli

LAVORO ED ENERGIA Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006

LAVORO ED ENERGIA Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006 LAVORO ED ENERGIA INTRODUZIONE L introduzione dei concetto di lavoro, energia cinetica ed energia potenziale ci perettono di affrontare i problei della dinaica in un odo nuovo In particolare enuncereo

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

TORNI PARALLELI PESANTI mod. 1A670, 1A670-12,5

TORNI PARALLELI PESANTI mod. 1A670, 1A670-12,5 TORNI PARALLELI PESANTI mod. 1A670, 1A670-12,5 M.I.R.M.U. - Via Baldinucci, 40 20158 Milano - Tel 02.39320593 Fax 02.39322954 info @mirmu.it 1 Le macchine sono destinate ad eseguire le operazioni di sgrossatura

Dettagli

Corso di Tecnologia Meccanica

Corso di Tecnologia Meccanica Corso di Tecnologia Meccanica Modulo 3.8 Deformazione plastica LIUC - Ingegneria Gestionale 1 Lavorazione a freddo della lamiera LIUC - Ingegneria Gestionale 2 Lavorazione a freddo delle lamiere È il processo

Dettagli

VENTILAZIONE NATURALE AD USO INDUSTRIALE Stabilimento Marcegaglia - Via Bresciani, 16-46040 Gazoldo Degli Ippoliti (MN) 2 febbraio 2010

VENTILAZIONE NATURALE AD USO INDUSTRIALE Stabilimento Marcegaglia - Via Bresciani, 16-46040 Gazoldo Degli Ippoliti (MN) 2 febbraio 2010 VENTILAZIONE NATURALE AD USO INDUSTRIALE Stabiliento Marcegaglia Via Bresciani, 16 46040 Gazoldo Degli Ippoliti (MN) 2 febbraio 2010 1 Schea dell intervento Obiettivo: riduzione della concentrazione di

Dettagli

ESECUZIONE DELLE FILETTATURE

ESECUZIONE DELLE FILETTATURE asdf ESECUZIONE DELLE FILETTATURE 14 January 2012 Il seguente articolo si propone di realizzare un excursus dei principali metodi di esecuzione di una filettatura. Ci soffermeremo maggiormente su alcuni

Dettagli

Lavorazioni al TORNIO PARALLELO

Lavorazioni al TORNIO PARALLELO Istituto Istituto Istruzione Superiore G. Boris Giuliano" Via Carducci, 13-94015 Piazza Armerina (En) Corso di Tecnologie Meccaniche e Applicazioni Anno scolastico 2015-2016 Lavorazioni al TORNIO PARALLELO

Dettagli

Le molle. Costruzione di Macchine 2 Prof. Stefano Beretta Chiara Colombo

Le molle. Costruzione di Macchine 2 Prof. Stefano Beretta Chiara Colombo Le molle Costruzione di Macchine 2 Prof. Stefano Beretta Chiara Colombo Le molle 2 Le molle sono elementi in grado di deformarsi elasticamente, assorbendo energia. Applicazioni caratteristiche: accumulatore

Dettagli

TORNI VERTICALI A DUE MONTANTI Mod. 1520, 1525, 1L532

TORNI VERTICALI A DUE MONTANTI Mod. 1520, 1525, 1L532 TORNI VERTICALI A DUE MONTANTI Mod. 15, 155, 1L5 M.I.R.M.U. Via Baldinucci, 4 158 Milano Tel.959 Fax.9954 info @mirmu.it 1 Le macchine sono destinate alle operazioni di sgrossatura e di finitura di pezzi

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

Come si fa un tubo? Anche se non ce ne accorgiamo, i tubi fanno parte della nostra. vita quotidiana: sono fatti con i tubi i lampioni che illuminano

Come si fa un tubo? Anche se non ce ne accorgiamo, i tubi fanno parte della nostra. vita quotidiana: sono fatti con i tubi i lampioni che illuminano Come si fa un tubo? Anche se non ce ne accorgiamo, i tubi fanno parte della nostra vita quotidiana: sono fatti con i tubi i lampioni che illuminano le strade delle nostre città, i tralicci che portano

Dettagli

METALLI FERROSI GHISA ACCIAIO

METALLI FERROSI GHISA ACCIAIO METALLI FERROSI I metalli ferrosi sono i metalli e le leghe metalliche che contengono ferro. Le leghe ferrose più importanti sono l acciaio e la ghisa. ACCIAIO: lega metallica costituita da ferro e carbonio,

Dettagli

Misure elettriche circuiti a corrente continua

Misure elettriche circuiti a corrente continua Misure elettriche circuiti a corrente continua Legge di oh Dato un conduttore che connette i terinali di una sorgente di forza elettrootrice si osserva nel conduttore stesso un passaggio di corrente elettrica

Dettagli

Lezione. Tecnica delle Costruzioni

Lezione. Tecnica delle Costruzioni Lezione Tecnica delle Costruzioni 1 Materiali Caratteristiche dell acciaio Acciaio = lega ferro-carbonio Caratteristiche importanti: resistenza duttilità = capacità di deformarsi plasticamente senza rompersi

Dettagli

Appunti sul galleggiamento

Appunti sul galleggiamento Appunti sul galleggiamento Prof.sa Enrica Giordano Corso di Didattica della fisica 1B a.a. 2006/7 Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti, non diffondere senza l autorizzazione della professoressa

Dettagli

Trasportatori a nastro

Trasportatori a nastro Trasportatori a nastro Realizzano un trasporto di tipo continuo, in orizzontale o in pendenza, di materiali alla rinfusa e di carichi concentrati leggeri. incastellatura di sostegno Trasporti interni 1

Dettagli

Le seghe a nastro. Figura N 1 Esempio di nastri per seghe. Larghezza

Le seghe a nastro. Figura N 1 Esempio di nastri per seghe. Larghezza Le seghe a nastro Generalità La lama da sega a nastro è adatta per ogni genere di taglio; essa taglia ininterrottamente senza movimenti discontinui come invece avviene nelle seghe alternative. Con le seghe

Dettagli

La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico

La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico 1 La quotatura è ottenuta con i seguenti elementi La linea

Dettagli

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE PROVA DI TRAZIONE La prova, eseguita a temperatura ambiente o più raramente a temperature superiori o inferiori, consiste nel sottoporre una provetta a rottura per mezzo di uno sforzo di trazione generato

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Classificazione degli acciai da lavorare Scelta della punta in funzione del materiale da lavorare Parametri di taglio

Classificazione degli acciai da lavorare Scelta della punta in funzione del materiale da lavorare Parametri di taglio Materiali delle punte elicoidali Processi produttivi delle punte elicoidali Standard normativi Tipologia di affilatura Rivestimenti superficiali degli utensili Durezze Rockwell e Vickers Classificazione

Dettagli

TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE PAGINA 1/1

TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE PAGINA 1/1 TORNIO PARALLELO 4 MECCANICI SERALE PAGINA 1/1 Basamento E costituito da una struttura portante in ghisa stabilizzata e munito di nervature, garantisce la massima robustezza e rigidità dell'insieme. Le

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. La COPERTURATOSCANA, prodotta da COTTOREF, è composta da tre articoli fondamentali: tegole, coppi e colmi, oltre ad una serie di pezzi

Dettagli

TECNICHE DI LAVORAZIONE DELLA CRETA CORSO 2

TECNICHE DI LAVORAZIONE DELLA CRETA CORSO 2 Pagina 1 di 4 TECNICHE DI LAVORAZIONE DELLA CRETA CORSO 2 Realizzazione di un vaso con la tecnica a Lastra NOTE INTRODUTTIVE La tecnica di costruzione a lastra offre la possibilità di realizzare una svariata

Dettagli

Strumenti di controllo degli organi meccanici

Strumenti di controllo degli organi meccanici Strumenti di controllo degli organi meccanici Il controllo dello spessore dei denti di un ingranaggio, può essere effettuato mediante il calibro a doppio nonio o mediante un micrometro a piattelli. Calibro

Dettagli

Le graniglie sono classificabili, secondo il materiale di cui sono composte, come segue :

Le graniglie sono classificabili, secondo il materiale di cui sono composte, come segue : Cos è la graniglia? L utensile della granigliatrice : la graniglia La graniglia è praticamente l utensile della granigliatrice: si presenta come una polvere costituita da un gran numero di particelle aventi

Dettagli

Lezione 11 Trattamenti termici

Lezione 11 Trattamenti termici Lezione 11 Gerardus Janszen Dipartimento di Tel 02 2399 8366 janszen@aero.polimi.it . IL TRATTAMENTO TERMICO CONSISTE IN UN CICLO TERMICO CHE SERVE A MODIFICARE LA STRUTTURA DEL MATERIALE PER LA VARIAZIONE

Dettagli

LAVORAZIONE DELLE LAMIERE

LAVORAZIONE DELLE LAMIERE LAVORAZIONE DELLE LAMIERE Pagina 1 di 5 LAVORAZIONE DELLE LAMIERE La lavorazione delle lamiere si esegue fondamentalmente per deformazione plastica a freddo oppure per separazione localizzata del materiale

Dettagli

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI.

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. 1. RETE ANTICADUTA CERTIFICATA EN 1263-1, PER APPLICAZIONI

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

Lo stoccaggio dei materiali può avvenire sia a terra si su apposite attrezzature: gli scaffali.

Lo stoccaggio dei materiali può avvenire sia a terra si su apposite attrezzature: gli scaffali. Mezzi di warehousing Le attrezzature per lo stoccaggio comprendono tutti i mezzi che non possono seguire il materiale durante i suoi movimenti. Si tratta quindi di "mezzi fissi", cioè di attrezzature facenti

Dettagli

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA REGIMI DI FUNZIONAMENTO DEI CIRCUITI ELETTRICI: CORRENTE CONTINUA

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA REGIMI DI FUNZIONAMENTO DEI CIRCUITI ELETTRICI: CORRENTE CONTINUA APPUNTI DL CORSO DI SISTMI IMPIANTISTICI SICURZZA RGIMI DI FUNZIONAMNTO DI CIRCUITI LTTRICI: CORRNT CONTINUA SOLO ALCUNI SMPI DI ANALISI DI UN CIRCUITO LTTRICO FUNZIONANTI IN CORRNT CONTINUA APPUNTI DL

Dettagli

COME NASCE UN CERCHIO IN CARBONIO

COME NASCE UN CERCHIO IN CARBONIO COME NASCE UN CERCHIO IN CARBONIO Mike Wilson, che ha passato quasi tutta la sua vita lavorativa in Dymag, è il responsabile della progettazione. Insieme al suo team valuta tutti gli aspetti progettuali

Dettagli

Instruzioni per la lavorazione

Instruzioni per la lavorazione Pagina 1 di 16 302299 Data Nome Red. 2 Elab. 21.04.2006 Hegel Nome Jas Contr. 03.08.2012 Wiegen Data 02.08.12 Pagina 2 di 16 Descrizione delle modifiche Edizione Modifica apportata 1 Cambio di denominazione

Dettagli

Sistema di diagnosi CAR TEST

Sistema di diagnosi CAR TEST Data: 30/09/09 1 di 7 Sistema di diagnosi CAR TEST Il sistema di diagnosi CAR TEST venne convenientemente utilizzato per: - verificare che la scocca di un veicolo sia dimensionalmente conforme ai disegni

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

Appunti sulle funi. Le Funi Carmine Napoli

Appunti sulle funi. Le Funi Carmine Napoli Appunti sulle funi DEFINIZIONE Fune: è un organo flessibile formato da un insieme di fili di acciaio, di forma e dimensioni appropriate, avvolti elicoidalmente in uno o più gruppi concentrici attorno ad

Dettagli

MISURAZIONE DELLE PROPRIETA TECNOLOGICHE I.T.S.T J.F. KENNEDY - PN

MISURAZIONE DELLE PROPRIETA TECNOLOGICHE I.T.S.T J.F. KENNEDY - PN MISURAZIONE DELLE PROPRIETA TECNOLOGICHE I.T.S.T J.F. KENNEDY - PN Le proprietà tecnologiche dei materiali indagano la loro risposta alla lavorabilità ovvero forniscono indicazioni sulla risposta dei materiali

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

1^A - Esercitazione recupero n 2

1^A - Esercitazione recupero n 2 1^A - Esercitazione recupero n 2 1. Un cavo di nylon si coporta coe una olla di costante elastica 5,0 10 4 N /. Con questo cavo, trasciniao sul paviento una cassa di 280 kg a velocità costante. Il coefficiente

Dettagli

Capitolo 3. Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare.

Capitolo 3. Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare. Realizzazione meccanica Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare. - 37 - 3.1 Reperibilità dei pezzi La prima

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

MATERIALI SINTERIZZATI

MATERIALI SINTERIZZATI MATERIALI SINTERIZZATI Sono ottenuti con la cosiddetta Metallurgia delle polveri, che consiste nella compattazione e trasformazione di materiali ridotti in polvere in un composto indivisibile. Sono utilizzati

Dettagli

L A V O R A Z I O N I D E L L E L A M I E R E S T A M P A G G I O A F R E D D O

L A V O R A Z I O N I D E L L E L A M I E R E S T A M P A G G I O A F R E D D O 1 L A V O R A Z I O N I D E L L E L A M I E R E S T A M P A G G I O A F R E D D O La più importante categoria di lavorazioni è quella delle lamiere (generalmente di spessore 5 mm), che dà origine ad una

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08) 146 LAVORI SPECIALI (Articolo 148 D.Lgs 81/08) Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l obbligo di predisporre misure di protezione collettiva,

Dettagli

IMPIANTO AUTOMATICO PER LA SALDATURA DI ESTRUSI DI ALLUMINIO PER APPLICAZIONI NAVALI.

IMPIANTO AUTOMATICO PER LA SALDATURA DI ESTRUSI DI ALLUMINIO PER APPLICAZIONI NAVALI. IMPIANTO AUTOMATICO PER LA SALDATURA DI ESTRUSI DI ALLUMINIO PER APPLICAZIONI NAVALI. Tube Tech Machinery Marcello Filippini Il settore dei trasporti, specialmente i trasporti passeggeri con treni e navi,

Dettagli

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA Il nucleo (o core ) di una fibra ottica è costituito da vetro ad elevatissima purezza, dal momento che la luce deve attraversare migliaia di metri di vetro del nucleo.

Dettagli

LAVORAZIONI AL TORNIO PARALLELO

LAVORAZIONI AL TORNIO PARALLELO LAVORAZIONI AL TORNIO PARALLELO SGROSSATURA Passate grandi: 0,5 10 mm Avanzamenti grandi: 0,1 0,6 mm/giro Sovrametallo da lasciare per la finitura: 0,2 0,5 mm Utensile in acciaio super rapido HSS UNI 4247

Dettagli

2. SPECIFICHE PRINCIPALI

2. SPECIFICHE PRINCIPALI ! ATTENZIONE Leggere il presente manuale prima di qualsiasi operazione Prima di iniziare qualsiasi azione operativa è obbligatorio leggere il presente manuale di istruzioni. La garanzia del buon funzionamento

Dettagli

MATERIALI. Introduzione

MATERIALI. Introduzione MATERIALI 398 Introduzione Gli acciai sono leghe metalliche costituite da ferro e carbonio, con tenore di carbonio (in massa) non superiore al 2%. Attenzione: la normazione sugli acciai è in fase di armonizzazione

Dettagli

Gli elettrodi nell EDM. G. Fantoni Università di Pisa

Gli elettrodi nell EDM. G. Fantoni Università di Pisa Gli elettrodi nell EDM G. Fantoni Università di Pisa Erodibilità di diversi materiali metallici PURI T fus. -MRR Ma Ag, Cu anomali infatti erodibilità dipende anche da conducibilità termica, capacità

Dettagli

PARTE MECCANICA. Requisiti meccanici della struttura da movimentare

PARTE MECCANICA. Requisiti meccanici della struttura da movimentare PARTE MECCANICA Requisiti meccanici della struttura da movimentare Il costruttore dell anta scorrevole (cancello, portone, vetrata, lucernario, copertura, ecc.) deve attenersi ai seguenti requisiti: Peso

Dettagli

Calcola l allungamento che subisce un tirante di acciaio lungo l=2,5m (a sez.circolare) con φ =20mm sottoposto ad un carico (in trazione) F=40.000N.

Calcola l allungamento che subisce un tirante di acciaio lungo l=2,5m (a sez.circolare) con φ =20mm sottoposto ad un carico (in trazione) F=40.000N. Edutecnica.it Azioni interne esercizi risolti 1 razione Esercizio no.1 soluzione a pag.7 Determina il diametro di un tirante (a sezione circolare in acciaio Fe0 da sottoporre ad una forza F10.000N di lunghezza

Dettagli

SCHEDA 69: TELAIO POSTERIORE ABBATTIBILE PIEGATO PER TRATTORI A CINGOLI CON MASSA MAGGIORE DI 1500 kg E FINO A 3000 kg

SCHEDA 69: TELAIO POSTERIORE ABBATTIBILE PIEGATO PER TRATTORI A CINGOLI CON MASSA MAGGIORE DI 1500 kg E FINO A 3000 kg SCHEDA 69: TELAIO POSTERIORE ABBATTIBILE PIEGATO PER TRATTORI A CINGOLI CON MASSA MAGGIORE DI 1500 kg E FINO A 3000 kg SPECIFICHE DEL TELAIO DI PROTEZIONE. : il testo compreso fra i precedenti simboli

Dettagli

Proprietà meccaniche. Prove meccaniche. prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep

Proprietà meccaniche. Prove meccaniche. prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep Proprietà meccaniche Prove meccaniche prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep Prova di trazione provini di dimensione standard deformazione

Dettagli

Scheda. Descrizione della macchina

Scheda. Descrizione della macchina Scheda 1 Lavorazione: Macchina: TORNITURA TORNIO PARALLELO Descrizione della macchina I torni sono macchine che eseguono l asportazione di truciolo: lo scopo è ottenere superfici esterne e interne variamente

Dettagli

A.S. 2012/13 Materia: Tecnologie meccaniche di prodotto e processo

A.S. 2012/13 Materia: Tecnologie meccaniche di prodotto e processo ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. NATTA - G.V. DEAMBROSIS LICEO SCIENTIFICO : OPZIONE SCIENZE APPLICATE ISTITUTO TECNICO Settore Tecnologico: INDIRIZZO ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA - INDIRIZZO MECCANICA,

Dettagli

GRAFITI ELLOR. Per la lavorazione mediante elettroerosione. MERSEN Esperti al vostro servizio

GRAFITI ELLOR. Per la lavorazione mediante elettroerosione. MERSEN Esperti al vostro servizio GRAFITI ELLOR Per la lavorazione ediante elettroerosione MERSEN Esperti al vostro servizio 2 Una gaa copleta di grafiti per la lavorazione ediante elettroerosione Applicazioni olto diversificate Fabbricazione

Dettagli

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti; !""##"!$%&'((""!" )**&)+,)-./0)*$1110,)-./0)*!""##"!$%&'((""!" *&)23+-0-$4--56%--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di illustrare il meccanismo di calcolo che sta alla base del dimensionamento

Dettagli

Elementi di macchine 9 Elementi di macchine Generalità La costruzione di una macchina si basa anche sull utilizzo di componenti commerciali normalizzati; tali componenti possono essere impiegati come reperiti

Dettagli

ELEMENTI DI PRODUZIONE METALMECCANICA

ELEMENTI DI PRODUZIONE METALMECCANICA ELEMENTI DI PRODUZIONE METALMECCANICA 156 Introduzione ai processi di produzione metalmeccanica I processi di produzione metalmeccanica si possono classificare nelle tre grandi famiglie di seguito indicate.

Dettagli

KGS/GMC BRICO 125-185-220

KGS/GMC BRICO 125-185-220 KGS/GMC BRICO 125-185-220 OPTIONALS 1 12 7 8 3 5 10 9 2 N DESCRIZIONE CODICE 1 Rulli a scomparsa per lo scorrimento pannelli GMC 00185 2 Prolungamento supporto intermedio ribaltabile (800 mm) GMC 00006

Dettagli

I.T.I.S. «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: 049.80.40.211 Fax 049.80.40.277 e-mail: marconi@provincia.padova.it ww.itismarconipadova.

I.T.I.S. «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: 049.80.40.211 Fax 049.80.40.277 e-mail: marconi@provincia.padova.it ww.itismarconipadova. PAG. 1/5 I.T.I.S. «G. MARCONI» - PADOVA Via Manzoni, 80 Tel.: 049.80.40.211 Fax 049.80.40.277 e-mail: marconi@provincia.padova.it ww.itismarconipadova.it DIPARTIMANTO DI MECCANICA E MACCHINE A FLUIDO Rev.

Dettagli

FRESATRICI CLASSIFICAZIONE DELLE FRESATRICI

FRESATRICI CLASSIFICAZIONE DELLE FRESATRICI FRESATRC CLASSFCAZONE DELLE FRESATRC Le fresatrici si distinguono principalmente per la disposizione dell albero portafresa e per le possibilità di movimento della tavola portapezzo. Si classificano in

Dettagli

Rappresentazione delle saldature

Rappresentazione delle saldature TIPI DI GIUNTI SALDATI (UNI 1307-2a parte) Si definisce giunto saldato la zona in cui avviene il collegamento dei pezzi mediante saldatura. Le superfici minori dei pezzi, vicine e interessate alla saldatura,

Dettagli

MANUALE SCALE ELICOIDALI

MANUALE SCALE ELICOIDALI MANUALE SCALE ELICOIDALI INTRODUZIONE MANUALE SCALE ELICOIDALI Caratteristiche della scala ELICOIDALE in Cemento Armato BREVETTO DEPOSITATO Si tratta di una scala elicoidale autoportante, formata dalla

Dettagli

APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04

APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04 APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04 DESCRIZIONE PRODOTTO La serie Neoarm è una linea di apparecchi d appoggio strutturali in elastomero armato, costituiti cioè da un blocco in elastomero nel quale sono inseriti

Dettagli

Anno Accademico 2005-06

Anno Accademico 2005-06 Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali CORSO DI: DISEGNO MECCANICO (FI) CORSO DI: DISEGNO TECNICO IND.LE (PO) Anno Accademico 2005-06 Modulo 4: Tecnologie

Dettagli

Rondelle di serraggio e anelli di serraggio

Rondelle di serraggio e anelli di serraggio Rondelle di serraggio e anelli di serraggio K 05/7 it Pagina 1 (5) Questi elementi di serraggio dispongono di una guarnizione vulcanizzata per alta pressione e costituiscono unità ad elevata efficienza

Dettagli

iglidur V400: Resistenza chimica e alle alte temperature

iglidur V400: Resistenza chimica e alle alte temperature iglidur : Resistenza chimica e alle alte temperature Produzione standard a magazzino Eccellente resistenza all usura anche con alberi teneri e temperature fino a +200 C Ottima resistenza agli agenti chimici

Dettagli

Esse vengono definite "mezzi mobili" e possono essere raggruppate in due grandi categorie: trasportatori continui e trasportatori discontinui.

Esse vengono definite mezzi mobili e possono essere raggruppate in due grandi categorie: trasportatori continui e trasportatori discontinui. Mezzi di handling Tra le attrezzature che operano nel magazzino sono particolarmente importanti i mezzi che seguono il materiale (per lo meno con una parte) durante i suoi movimenti. Esse vengono definite

Dettagli

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi 1 Forza Si definisce forza una qualunque causa esterna che produce una variazione dello stato

Dettagli

Minicorso Regole di Disegno Meccanico

Minicorso Regole di Disegno Meccanico Parte 3 Minicorso Regole di Disegno Meccanico di Andrea Saviano Tolleranze dimensionali di lavorazione Accoppiamenti mobili, stabili e incerti Giochi e interferenze Posizione della zona di tolleranza e

Dettagli

INDICAZIONI SU GIUNTI DEI NASTRI TRASPORTATORI

INDICAZIONI SU GIUNTI DEI NASTRI TRASPORTATORI GIAVA sas Manutenzione e Gestione Impianti Industriali www.giavasas.it INDICAZIONI SU GIUNTI DEI NASTRI TRASPORTATORI interventi di giunzione La giunzione di un nastro si rende necessaria quando bisogna

Dettagli

Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro)

Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro) Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro) E dipendente dalla temperatura:capacità di riposizionamento di difetti ed atomi (diffusione

Dettagli

LUCIDATRICE- CONTORNATRICE CNC AUTOMATICA

LUCIDATRICE- CONTORNATRICE CNC AUTOMATICA LUCIDATRICE- CONTORNATRICE CNC AUTOMATICA CARATTERISTICHE GENERALI COMBILUX è una lucidatrice cnc con cambio rapido ed automatico dei piatti lucidanti. La macchina può essere fornita a richiesta con funzione

Dettagli

FISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A.

FISICA. Le forze. Le forze. il testo: 2011/2012 La Semplificazione dei Testi Scolastici per gli Alunni Stranieri IPSIA A. 01 In questa lezione parliamo delle forze. Parliamo di forza quando: spostiamo una cosa; solleviamo un oggetto; fermiamo una palla mentre giochiamo a calcio; stringiamo una molla. Quando usiamo (applichiamo)

Dettagli

I capicorda (terminali) per funi d acciaio forniscono una terminazione di testa alla fune stessa.

I capicorda (terminali) per funi d acciaio forniscono una terminazione di testa alla fune stessa. PRODOTTI INDUSTRIALI & NAVALI S.p.A. capicorda I capicorda (terminali) per funi d acciaio forniscono una terminazione di testa alla fune stessa. Si dividono in tre tipi: - A cuneo (autobloccanti) in cui

Dettagli