PEROTOCOLLO PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI E PARASSITOSI
|
|
- Enrico Martelli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PEROTOCOLLO PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI E PARASSITOSI OBIETTIVO Definire modalità operative al fine di prevenire, individuare e trattare tempestivamente le infezioni che si manifestano nelle strutture residenziali per anziani per salvaguardare la salute degli anziani residenti e degli operatori nel loro ambiente di lavoro. DESTINATARI Tutti gli ospiti e gli operatori delle strutture residenziali per anziani. FIGURE COINVOLTE Tutte le figure professionali, sanitarie e assistenziali, operanti nelle strutture, in base a quanto descritto nel protocollo, ciascuna per quanto concerne il proprio specifico ambito di attività e le relative responsabilità. DEFINIZIONI MALATTIA INFETTIVA è una infezione causata da microrganismi patogeni capaci di trasmettersi con modalità diverse da un organismo/individuo all altro con conseguente manifestazione di segni e sintomi specifici/caratteristici. A seconda della numerosità dei soggetti colpiti, le malattie infettive possono essere ad andamento: - ENDEMICO vale a dire che in una nazione è costantemente presente un discreto numero di casi di malattia infettiva. - EPIDEMICO vale a dire il manifestarsi improvviso di un cospicuo numero di casi della stessa malattia che diminuiscono nel volgere più o meno breve di tempo. La maggior parte delle malattie allo stato endemico possono passare allo stato epidemico. INFEZIONE ASSOCIATA ALLA STRUTTURA: infezioni che insorgono durante il soggiorno in struttura, a partire dall ottavo giorno dall ingresso, e che non erano clinicamente manifeste né in incubazione al momento dell ingresso dell ospite. INFEZIONI OCCUPAZIONALI: infezioni contratte dal personale durante l attività lavorativa. ISOLAMENTO: allontanamento delle persone infette da quelle sane. PREVENZIONE: individuazione e messa in atto di tutti gli idonei accorgimenti e comportamenti atti a impedire il manifestarsi o comunque il diffondersi di una infezione altrimenti detta anche PROFILASSI. La PROFILASSI può essere di tre tipi: Profilassi Indiretta: si esplica attraverso risanamento dell ambiente (potabilizzazione dell acqua e controllo della rete idrica, bonifica del latte, raccolta e smaltimento rifiuti, igiene degli alimenti, idoneità degli ambienti di vita e di lavoro) nonchè l osservanza di norme igieniche individuali, essa agisce a livello dell ambiente creando difficoltà alla sopravvivenza dei microrganismi patogeni. RESIDENZA CIELOAZZURRO MONCALIERI (TO) 1
2 Profilassi Diretta: si esplica attraverso denuncia, accertamento, isolamento, disinfezione/disinfestazione, si prefigge di agire direttamente contro l agente eziologico. Profilassi Immunitaria: si esplica attraverso la somministrazione di SIERI o di VACCINI quando l organismo è ancora sano, inducendo una protezione specifica nei confronti dell agente patogeno. VACCINAZIONE: vedi profilassi immunitaria. TRATTAMENTO: prescrizione e somministrazione della terapia adeguata. TOSSINFEZIONE ALIMENTARE: infezione da germi, introdotti con gli alimenti, che producono sostanze tossiche per l organismo. DEIEZIONI: escrementi. B.P.C.O.: broncopolmonite cronica ostruttiva. CONTENUTI PREMESSA Per gli anziani ospiti delle strutture residenziali le infezioni rappresentano la principale causa di ospedalizzazione. I siti di infezione più frequentemente interessati sono le vie urinarie, le vie respiratorie, la cute, l apparato gastroenterico, la congiuntiva. Le infezioni delle vie respiratorie, urinarie e congiuntivali sono prevalentemente ad andamento endemico, l influenza e le infezioni del tratto gastrointestinale sono quelle che possono assumere andamento epidemico. I fattori che influenzano il rischio infettivo nelle strutture residenziali per anziani sono legate principalmente a: - caratteristiche dell ospite (età, perdita dell autonomia, patologie concomitanti, stato mentale, esposizione a procedure invasive); - caratteristiche logistiche della struttura (ambienti confinati) ; - organizzazione della struttura (difficoltà ad isolare ospiti infetti, comportamenti talvolta errati del personale nella applicazione delle misure di barriera lavaggio delle mani, disinfezione /sterilizzazione dei presidi, mancanza di sapone e salviette monouso nei bagni degli ospiti -); - persone (numero e professionalità degli operatori, familiari, visitatori) - difficoltà a pervenire alla diagnosi di infezione (presentazione subdola di segni e sintomi, accesso ai servizi diagnostici talora difficile) - uso/abuso di antibiotici con il conseguente fenomeno della resistenza. Diviene pertanto imperativo identificare i principali fattori di rischio associati con una prevalenza più elevata di eventi avversi e di pratiche cliniche non appropriate al fine di avviare azioni di miglioramento, garantendo innanzi tutto che le varie procedure sanitarie-assistenziali siano codificate, puntualmente aggiornate e condivise/osservate da tutto il personale nell espletamento delle proprie attività quotidiane. RESIDENZA CIELOAZZURRO MONCALIERI (TO) 2
3 Nel presente protocollo verranno prese in considerazione le infezioni sia epidemiche che endemiche con la incidenza maggiormente significativa all interno delle strutture residenziali per anziani e più precisamente: INFEZIONI ad andamento EPIDEMICO Influenza, Polmonite pneumococcica, Infezioni gastrointestinali. INFEZIONI ad andamento ENDEMICO Infezioni delle basse vie respiratorie (polmoniti, bronchiti, tracheo-bronchiti, riacutizzazione di BPCO), Tubercolosi Polmonare, Infezioni delle basse vie urinarie, Infezioni congiuntivali. Non vengono prese in considerazione le infezioni cutanee, nonostante la loro significativa incidenza, poiché, più frequentemente, sono inerenti le sovrapposizione di infezioni batteriche su lesioni da decubito già presenti e la problematica è già illustrata nelle specifico protocollo relativo al trattamento delle LdD. Per entrambe le tipologie di infezione sopra citate vengono presi in considerazione gli aspetti riguardanti la PREVENZIONE, l INDIVIDUAZIONE e DIAGNOSI, il TRATTAMENTO delle stesse. PREVENZIONE Si avvale di norme generali e norme specifiche. Norme generali sono regole valide sia nei confronti delle malattie ad andamento endemico che epidemico. All interno di ciascuna struttura residenziale per anziani si esplicano attraverso azioni quali: a) la individuazione, la predisposizione, l applicazione sistematica nonché periodica verifica/revisione dei protocolli/procedure inerenti: - la pulizia/igiene e disinfezione degli ambienti associate a scrupolosa pulizia delle mani e dei vestiti di tutto il personale operante in struttura, - la effettuazione delle manovre assistenziali (alimentazione dell ospite, bagno di pulizia, igiene intima, ecc.) - la sterilizzazione di strumenti ed apparecchiature, - la effettuazione delle manovre invasive più frequenti (cateterismo vescicale, cateterismo venoso periferico, medicazione ferite, trattamento lesioni da decubito), - conservazione e somministrazione dei farmaci, - approvvigionamento, stoccaggio, conservazione e preparazione degli alimenti, b) la vaccinazione degli ospiti e/o del personale contro alcune malattie infettive ad alta diffusibilità, c) raccolta e monitoraggio di dati al fine di identificare l entità del fenomeno per poter predisporre gli interventi più opportuni. d) utilizzo di strumenti/suppellettili monouso o individuali per l igiene personale e non solo (es. termometro personalizzato se non elettronico, rasoi monouso, forbici per manicure e/o pedicure sterilizzate). Norme specifiche sono interventi mirati da effettuarsi nei confronti di una specifica patologia infettiva. Infezioni a trasmissione Epidemica RESIDENZA CIELOAZZURRO MONCALIERI (TO) 3
4 Influenza: in prima battuta l azione preventiva più efficace è la vaccinazione antinfluenzale annuale sia degli ospiti che degli operatori, secondo i calendari e le modalità prestabiliti (Linee guida nazionali fornite ai medici di struttura dal Dipartimento di Sanità Pubblica della ASL). A seguito del manifestarsi della malattia e nei limiti del possibile, è indicato l isolamento dell anziano infetto dagli altri ospiti per 3 giorni dall esordio dei sintomi. Polmonite pneumococcica: l azione preventiva più indicata è la vaccinazione antipneumococcica che protegge per diversi anni l anziano (età 65 anni) istituzionalizzato (Professione Sanità Pubblica e Medicina Pratica Ragni et alt. 1998, 7, pag. 9-11), secondo le medesime Linee guida sopra citate. A seguito del manifestarsi della malattia, sono indicati l ospedalizzazione e il conseguente isolamento, ma, siccome la diagnosi eziologica è estremamente difficile e la presentazione è spesso atipica, è fondamentale il riconoscimento precoce dei sintomi di polmonite e la conseguente attuazione delle norme generali di prevenzione. Infezioni gastrointestinali: (si dividono in tossinfezioni alimentari e infezioni virali/batteriche) seguire regole HACCP e dotarsi di procedure per regolamentare l introduzione, da parte di familiari e conoscenti, di alimenti destinati agli ospiti. Al manifestarsi di sintomi di gastroenterite infettiva, nei limiti del possibile, sono opportuni l isolamento dell ospite nella propria stanza e la contemporanea disinfezione di bagni, deiezioni e suppellettili secondo le linee guida internazionali di Gastroenterologia. Infezioni a trasmissione Endemica Tubercolosi (TBC) polmonare: il numero più elevato di febbri di origine ignota (durata > 21 giorni) nell anziano è imputabile a TBC. Gli anziani residenti in comunità costituiscono uno dei principali gruppi a rischio per la presenza di soggetti non autonomi affetti da pluripatologie, con ridotta efficacia della risposta immunitaria. Al fine di predisporre, in maniera tempestiva, gli interventi previsti dalle Linee Guida per il controllo della malattia tubercolare ed evitare l avvio di procedure/ indagini complesse e onerose sugli ospiti e il personale delle strutture in caso di tardivo riscontro della malattia, si rende obbligatorio eseguire, prima dell ingresso in struttura, o comunque entro e non oltre una settimana dall ingresso, una radiografia standard del torace con proiezione latero-laterale. Nel caso in cui l anziano abbia già effettuato l accertamento radiologico, in data non superiore a sei mesi rispetto all ingresso in struttura non necessita di eseguire detto esame. Il medico di struttura, in base all accertamento radiologico e in caso di riscontro positivo o dubbio di patologia specifica, si avvale della consulenza dello specialista pneumologo, contattando gli ambulatori preposti dei Servizi di Pneumologia presso le Sedi Distrettuali Distretto Rubicone - Mare tel Distretto Cesena - Valle Savio tel Il Servizio di Pneumologia attiva tutte le procedure del caso rivolte sia all ospite infetto che agli altri ospiti che agli operatori. Infezioni delle basse vie respiratorie: al di là delle norme generali di prevenzione comunque valide, non sono presenti norme appositamente predisposte; la prevenzione specifica è limitata alla diagnosi precoce e al RESIDENZA CIELOAZZURRO MONCALIERI (TO) 4
5 relativo trattamento, salvo regole precise in presenza di ospiti tracheostomizzati (vedi specifica procedura allegata). Infezioni vie urinarie: oltre alle norme generali sopra indicate, è necessaria l osservanza degli specifici protocolli inerenti l igiene intima dell ospite e la gestione del catetere vescicale. Il metodo preventivo più efficace è costituito da una adeguata idratazione, anche personalizzata quando necessario, controllata attraverso il monitoraggio quotidiano. Infezioni congiuntivali: la prevenzione generale di base è legata all operatore che deve assicurare una adeguata igiene delle mani, sia proprie (per cui eventuale corretto cambio dei guanti oppure corretta sequenza degli atti igienici es. igiene viso seguita da igiene intima), che dell ospite INDIVIDUAZIONE e DIAGNOSI L INDIVIDUAZIONE consiste nel RICONOSCIMENTO dei SINTOMI, PRECOCI e NON, da parte del PERSONALE ASSISTENZIALE, INFERMIERISTICO e RIABILITATIVO, nonché nella TEMPESTIVA SEGNALAZIONE al MEDICO di STRUTTURA, effettuata sia come PRASSI ABITUALE, in corrispondenza degli accessi, sia per VIA TELEFONICA se necessario. In tutte le patologie infettive nell anziano possono ricorrere SINTOMI ATIPICI che sono: - inappetenza fino al rifiuto di cibo o di bevande - perdita di peso, - astenia, - vertigini, - cadute, - assopimento o anche aumento dell agitazione, - stato confusionale fino al delirio, - insorgenza o peggioramento di un quadro di demenza - incontinenza, - incapacità di migliorare. La DIAGNOSI è di competenza del Medico che si può avvalere di anamnesi, esame obiettivo, indagini strumentali, laboratoristiche ed eventuali consulenze specialistiche, nel rispetto di Linee Guida specifiche, quando presenti. Infezioni a trasmissione Epidemica Influenza: segnalare presenza di febbre, tosse, rinite, raucedine, difficoltà a respirare, ecc. o sintomi di carattere gastrointestinale riconducibili a infezioni gastrointestinali. Polmonite pneumococcica: segnalare gli stessi sintomi respiratori elencati per influenza che possono manifestarsi in forma più eclatante. Infezioni gastrointestinali: segnalare presenza di diarrea, vomito, nausea, febbre, dolori addominali. Infezioni a trasmissione Endemica Tubercolosi polmonare: segnalare presenza di febbre, tosse, rinite, raucedine, difficoltà a respirare, ecc. che possono manifestarsi in forma più o meno eclatante. RESIDENZA CIELOAZZURRO MONCALIERI (TO) 5
6 Infezioni delle basse vie respiratorie: segnalare presenza di febbre, tosse, rinite, raucedine, difficoltà a respirare, ecc. che possono manifestarsi in forma più o meno eclatante. Infezioni vie urinarie: segnalare presenza di stranguria, disuria, pollacchiuria, ritenzione urinaria, ematuria, piuria, urine maleodoranti, variazione significativa della normale colorazione delle urine, febbre, dolore ai quadranti addominali inferiori. Infezioni congiuntivali: segnalare presenza di eritema congiuntivale, presenza di secrezioni anche purulente, aumento della lacrimazione, prurito o bruciore oculare, edema palpebrale. I sintomi sono tutti facilmente rilevabili, diventa fondamentale la tempestiva segnalazione degli stessi, all Infermiere o al Medico. TRATTAMENTO Sono di competenza medica la definizione e la prescrizione del trattamento che è basato sull individuazione dell agente eziologico, tramite indagini laboratoristiche e/o strumentali o in base alle evidenze epidemiologiche, anche in relazione allo specifico contesto assistenziale. In caso venga individuato l agente eziologico si procede con la terapia antimicrobica mirata. Da sottolineare l opportunità di non abusare nell utilizzo di antibiotici in considerazione del rischio inerente l insorgenza di antibiotico-resistenza. AVVERTENZE 1. Vaccinazione Antipneumococcica: al fine di garantire la vaccinazione agli ospiti nuovi entrati, annualmente, in coincidenza della vaccinazione antinfluenzale, è opportuno avere l accorgimento di andare a verificare, per ogni singolo ospite, l avvenuta effettuazione della vaccinazione antipneumococcica e, in caso contrario, effettuarla. 2. Infezioni Gastrointestinali: al fine di evitare l insorgenza e la diffusione di infezioni gastrointestinali, è raccomandata specifica regola della Struttura che faccia divieto di introdurre alimenti da parte dei parenti degli ospiti (avviso da consegnare ai parenti all ingresso del nuovo ospite allegato n.1). 3. Infezioni delle Vie Urinarie: in caso di utilizzo di urocontrol, effettuare una accurata igiene intima prima dell applicazione, di norma la sera prima della messa a letto, da ripetersi la mattina successiva alla rimozione del dispositivo. 4. Antibioticoterapia: la batteriuria asintomatica nell anziano non va trattata con antibiotici. In base a EBM è sconsigliato l utilizzo di alcune classi di antibatterici nell anziano, per cui occorre valutare attentamente prima di prescriverne l uso. È sconsigliata la profilassi antibiotica in corrispondenza del cambio di catetere vescicale. In caso di utilizzo ripetuto di cicli di antibioticoterapia è consigliabile variare il principio attivo RESIDENZA CIELOAZZURRO MONCALIERI (TO) 6
7 ECCEZIONI Infezioni delle Basse Vie Respiratorie: per quanto concerne la prevenzione specifica, in caso di ospiti tracheostomizzati con o senza cannula tracheale, è necessaria la presenza/attuazione di un protocollo specificamente predisposto, così come da indicazione ospedaliera, per un corretto uso di dispositivi per ossigenoterapia (maschera o occhiali), sonde per aspirazione tracheale, igiene di cannula e controcannula, ecc.(all. 2) VERIFICA La verifica dello strumento viene effettuata annualmente. RESIDENZA CIELOAZZURRO MONCALIERI (TO) 7
2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi
FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale
DettagliParte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina
LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee
DettagliINFEZIONI DA MENINGOCOCCO: INFORMAZIONI PER I CITTADINI
INFEZIONI DA MENINGOCOCCO: INFORMAZIONI PER I CITTADINI S.I.S.P. - U.O.S. Epidemiologia e Profilassi Malattie Infettive Dr.ssa Andreina Ercole La meningite batterica Evento raro, nei paesi industrializzati,
Dettagliigiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità
igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità salute Art. 32 della Costituzione Italiana: la Repubblica tutela la salute
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA. Dott.ssa Alessandra Martini
ACCORDO DI PROGRAMMA Dott.ssa Alessandra Martini Alunni in quale situazione? Disturbo evolutivo funzione motoria Funzionamento cognitivo limite Handicap Svantaggio socio-culturale Svantaggio linguistico
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliLegge 8 ottobre 2010, n. 170
Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento
DettagliAssistenza Domiciliare nelle persone con BPCO
Assistenza Domiciliare nelle persone con BPCO Roma, 31 maggio 2012 Le Richieste Sempre più pazienti sono affetti da malattie croniche con un aumento della sopravvivenza in ogni fascia di età I cittadini
DettagliL ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO
L ASSISTENZA RESPIRATORIA DOMICILIARE: PROBLEMI SUL TERRITORIO Mario Caputi Ilernando Meoli Dipartimento di Scienze Cardiotoraciche e Respiratorie: Sezione di Malattie, Fisiopatologia e Riabilitazione
DettagliPROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI
ISTRUZIONE OPERATIVA N 1/2005 PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE OCCUPAZIONALI RATIFICATO DALLA COMMISSIONE AZIENDALE PER LA SORVEGLIANZA E IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
DettagliAttività di sorveglianza e controllo delle infezioni ospedaliere a livello aziendale: risultati di un indagine conoscitiva.
Attività di sorveglianza e controllo delle infezioni ospedaliere a livello aziendale: risultati di un indagine conoscitiva. Mario Saia CIO: Normativa Italiana Circolare Ministeriale 52/1985 Lotta contro
Dettagli- Apparato Cardiovascolare: cateteri venosi centrali / accessi vascolari a medio e a lungo termine, terapia anticoagulante;
Allegato B Progetto formativo di educazione ai pazienti portatori di malattie croniche, rare o con percorsi di particolare complessità e ai rispettivi assistenti relativo alle eseguite a domicilio Il razionale
DettagliUNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI
UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI TRASPORTO SANITARIO Trasporto primario: trasferimento di un paziente dal luogo
DettagliIGIENE. disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale dell individuo e della collettività
IGIENE branca della medicina che ha lo scopo di promuovere e mantenere lo stato di salute della popolazione disciplina che studia i mezzi e definisce le norme atte a conservare la salute fisica e mentale
DettagliTRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI
TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI L attuale organizzazione del Sistema 1-1-8 della Regione Toscana ha evidenziato, fra l altro, una rilevante criticità in merito alla problematica riguardante i Trasporti
DettagliSORVEGLIANZA SANITARIA PER LAVORATORI ESPOSTI AD AMIANTO. Dott. Massimo Caironi Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL)
SORVEGLIANZA SANITARIA PER LAVORATORI ESPOSTI AD AMIANTO Dott. Massimo Caironi Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) SORVEGLIANZA SANITARIA PER LAVORATORI ESPOSTI AD AMIANTO
DettagliLa catena Epidemiologica
La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive
DettagliRaccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico
Raccomandazione 0, 0, Marzo Marzo 008. 008. Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della. Committenza della Direzione Aziendale/Zonale per la prevenzione della osteonecrosi da
Dettaglib) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per
DettagliRISCHI DA AGENTI BIOLOGICI
RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI definizione Rischio da agenti biologici Si sviluppa in seguito all esposizione a microorganismi: BATTERI VIRUS PARASSITI .Le malattie infettive Il rapporto che l agente infettivo
DettagliEsposizione ad agenti biologici
Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall
DettagliI protocolli e la standardizzazione nelle procedure nelle sale operatorie. Dott. Oreste Caporale
I protocolli e la standardizzazione nelle procedure nelle sale operatorie Dott. Oreste Caporale Indicano descrivono lo scopo le procedure di un attivit attività, (step( by, ciò step) che che deve i soggetti
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE
DettagliLe Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale
Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
DettagliPERCHÉ PARLARE DI... RUOLO
INDICE Autori Prefazione alla quinta edizione XI XIII Parte I Area socio-culturale istituzionale e legislativa 1 Capitolo 1 Operatore socio-sanitario: il ruolo 1 PERCHÉ PARLARE DI... RUOLO 1 CONOSCENZE
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA. Antonio Silvestri Risk Manager
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Antonio Silvestri Risk Manager 1982 I RAPPORTO ISTISAN 1982 Indagine conoscitiva sulle infezioni ospedaliere negli
DettagliH.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI
H.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Corso obbligatorio per le aziende al cui interno vi è un processo produttivo e di lavorazione, preparazione, vendita, somministrazione di alimenti, per garantire
Dettaglio o o o o o o o o o o o o DIRITTO ALL INFORMAZIONE Ogni Ospite ha il diritto di richiedere e ottenere informazioni puntuali riguardo l'accettazione e l'espletamento delle pratiche
DettagliIL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini
IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it
DettagliRegolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale
Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliPREVENZIONE/GESTIONE DEGLI ARROSSAMENTI E BRUCIORI CUTANEI NEL PAZIENTE INCONTINENTE
PREVENZIONE/GESTIONE DEGLI ARROSSAMENTI E BRUCIORI CUTANEI NEL PAZIENTE INCONTINENTE Agenda Obiettivi e metodologia Sezione Medici di Medicina Generale Sezione pazienti Obiettivi della ricerca Approfondire
DettagliCRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO
CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO Cammi Emilio Reggio Emilia, 25 settembre 2015 Fibrosi cistica Malattia genetica rara Patologia multiorgano che
DettagliSORVEGLIANZA SANITARIA
SORVEGLIANZA SANITARIA SORVEGLIANZA SANITARIA Definizione e obiettivi Negli anni '80, nel corso di una riunione della Comunità Economica Europea, la sorveglianza sanitaria è stata definita come "la valutazione
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 3308
Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 3308 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore FLERES COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 21 MAGGIO 2012 Norme per l istituzione di strutture di riferimento per il
Dettagliwww.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni
VACCINAZIONI Le vaccinazioni da fare al proprio cane sono parecchie, alcune sono obbligatorie ed alcune facoltative e possono essere consigliate dal veterinario in casi specifici. Vediamo nel dettaglio
DettagliLA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE
1 LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE Protocollo di intesa ANCI CDC RAEE e DISTRIBUZIONE Ing. Fabrizio Longoni Milano, 23 novembre 2010 IL VECCHIO SISTEMA RAEE 2 Cittadini Enti Locali Produttori (attraverso
DettagliCausa. La polmonite è abbastanza comune, era la principale causa di morte prima della scoperta degli antibiotici
La polmonite è la malattia dei polmoni e del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido, ostacolando la funzione respiratoria. Frequentemente anche i bronchi
DettagliIstituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma
Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Portuense, 292-00149 Roma PROCEDURA PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEGLI OPERATORI
DettagliDiabete e sintomi vescicali
encathopedia Diabete e sintomi vescicali Fattori da considerare Come riconoscere i segnali di allarme Il CIC può aiutarti Il Diabete (diabete mellito, DM) Al diabete mellito, spesso definito semplicemente
DettagliMarisa Arpesella. Dipartimento di Sanità pubblica Cattedra di Igiene Università degli Studi di Pavia
CORSO di IGIENE Marisa Arpesella Dipartimento di Sanità pubblica Cattedra di Igiene Università degli Studi di Pavia MEDICINA PREVENTIVA Branca della Medicina che, mediante il potenziamento dei fattori
DettagliL utilizzo della linea guida regionale su diagnosi e terapia della bpco per la sanità d iniziativa. Dott. Mario Berardi SIMG Perugia
L utilizzo della linea guida regionale su diagnosi e terapia della bpco per la sanità d iniziativa Dott. Mario Berardi SIMG Perugia OBIETTIVI E INDICATORI Analisi del processo assistenziale al paziente
DettagliREGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI
REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI Il progetto BLSD CRI si pone come finalità la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie ad intervenire su persone
DettagliH.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI
H.A.C.C.P. IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Corso obbligatorio per le aziende al cui interno vi è un processo produttivo e di lavorazione, preparazione, vendita, somministrazione di alimenti, per garantire
DettagliINDICE. Parte I Area socio-culturale istituzionale e legislativa 1. Autori. Prefazione alla sesta edizione. Guida alla lettura
INDICE Autori Prefazione alla sesta edizione Guida alla lettura XII XIII XIV Parte I Area socio-culturale istituzionale e legislativa 1 Capitolo 1 Operatore socio-sanitario: il ruolo 1 PERCHÉ PARLARE DI...
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliMinistero della Salute
ALLEGATO 1 N. Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Ufficio V - Malattie Infettive e Profilassi Internazionale DGPREV.V/19262/P/I.4.c.a.9
DettagliComune di Grado Provincia di Gorizia
Comune di Grado Provincia di Gorizia REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE (TAXI SOCIALE) Adottato con deliberazione consiliare n.17 dd. 30 maggio 2008. 1 Art 1 OGGETTO DEL SERVIZIO Il servizio rientra
DettagliIMATINIB (Glivec) POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI
IMATINIB (Glivec) POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI Le informazioni contenute in questo modello sono fornite in collaborazione con la Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti ed amici ; per maggiori
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliCETUXIMAB (Erbitux) POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI
CETUXIMAB (Erbitux) POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI Le informazioni contenute in questo modello sono fornite in collaborazione con la Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti ed amici ; per maggiori
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it
DettagliPROTOCOLLO PER L INDIVIDUAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO E LA PREVENZIONE DEL DISAGIO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROVEREDO IN PIANO Via A.Cojazzi, 1-33080 Roveredo in Piano (Pordenone) tel.0434 94281 - fax. 0434 961891 e-mail: pnic82300r@istruzione.it PROTOCOLLO PER L INDIVIDUAZIONE PRECOCE
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITÀ, PREVIDENZA E SICUREZZA SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT; TERRITORIO, AMBIENTE E
LA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITÀ, PREVIDENZA E nella sessione del 9 giugno 2016 ha esaminato ed approvato in sede referente il progetto di legge NORME A TUTELA DEI SOGGETTI AFFETTI
DettagliMODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI
Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2
DettagliServizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione
Programma Obblighi del Datore di Lavoro, Dirigenti e Preposti Attribuzioni dell Esperto Qualificato Classificazione dei Lavoratori Classificazione delle Zone Obblighi dei Lavoratori Calcolo della Dose
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 496
Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 496 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori MASSIDDA e GRAMAZIO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 13 MAGGIO 2008 Disposizioni per la prevenzione e la cura del
DettagliAUDIT. 2. Processo di valutazione
AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti
DettagliIL RISCHIO BIOLOGICO
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO BIOLOGICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliPROCEDURA GESTIONE CENTRI RESIDENZIALI PER ANZIANI
titolo documento PROCEDURA GESTIONE CENTRI RESIDENZIALI PER ANZIANI SCOPO e CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo della presente procedura è di definire le modalità con cui la Cooperativa Promozione Lavoro gestisce
DettagliIstruzioni operative per la gestione della leishmaiosi nei canili. Ozzano, 19 giugno 2008
Istruzioni operative per la gestione della leishmaiosi nei canili Ozzano, 19 giugno 2008 Controllo dello stato di salute degli animali ospitati tutela e benessere degli animali ospitati Tutela della salute
DettagliASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA. Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015
Regione Campania ASL CASERTA OSPEDALE DI COMUNITA di TEANO Guida ai Servizi SETTEMBRE 2015 GUIDA AI SERVIZI OSPEDALE DI COMUNITÀ DI TEANO (OdC) Premessa L Ospedale di Comunità di Teano è una struttura
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliIndice. PARTE I Igiene generale. Autore. Prefazione
Indice I Autore Prefazione XI XIII PARTE I Igiene generale CAPITOLO 1 Medicina clinica, preventiva e predittiva 1 1.1 Concetto di salute 1 1.2 Determinanti della salute 3 1.2.1 Modelli concettuali 3 1.3
Dettaglinominativo del responsabile scientifico da cui dipende l ISF; attività svolta sulla base di un rapporto di lavoro univoco e a tempo pieno.
Allegato alla Delib.G.R. n. 37/34 DEL 30.7.2009 Indirizzi e direttive sull attività di informazione medico - scientifica sul farmaco ai sensi dell art. 48 commi 21, 22, 23, 24 della L. 24.11.2003 n. 326.
DettagliCOMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA
COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola
DettagliCentro di Medicina Preventiva e assistenza sanitaria Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive VACCINATION MONTH
Centro di Medicina Preventiva e assistenza sanitaria Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive VACCINATION MONTH INFLUENZA Malattia respiratoria acuta causata da un virus appartenente agli
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliCONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1
Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliI registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili
I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre
DettagliScheda relativa al servizio "Appartamenti protetti per anziani e disabili" oggetto del contratto con l ASP Giovanni XXIII.
Scheda relativa al servizio "Appartamenti protetti per anziani e disabili" oggetto del contratto con l ASP Giovanni XXIII. 1 OBIETTIVI, DESCRIZIONE DEL SERVIZIO E UTENZA POSTI DISPONIBILI UBICAZIONE/LUOGO
DettagliMedici e Pediatri di Famiglia
Medici e Pediatri di Famiglia L assistenza del medico e del pediatra di famiglia Il Medico di Medicina Generale (MMG) ed il Pediatra di Famiglia (PdF) sono le figure di riferimento per ogni problema che
DettagliWWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ
WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ Imparare a convivere con la BPCO significa cambiare i propri comportamenti in modo da massimizzare lo sfruttamento delle proprie capacità e minimizzare gli effetti negativi della
DettagliIl RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )
Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente
DettagliAzienda USL 6 di LIVORNO Progetto Chronic care model Flow chart scompenso cardiaco Versione 2.1 del 29.3.2010
INIZIO a) Richiesta visita per sintomatologia o b) Controlli clinici a seguito di altra patologia INIZIO Individua tipologia dei pazienti Realizza elenco di pazienti con sintomi di SC e alterazioni strutturali
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliPROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE
Pediatri di Famiglia ASL Monza e Brianza PROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN AMBITO SCOLASTICO Monza - Luglio 2009 1. PREMESSA
DettagliALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT
ALLEGATO 13.2 - Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT Premessa L analisi del sistema di controllo interno del sistema di IT può in alcuni casi assumere un livello di
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni
Dettagli- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali
- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)
DettagliCOMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA
COMUNE DI FOSSO PROVINCIA DI VENEZIA DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO INFORMATICO INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 ART. 7 ART. 8 ART. 9 ART. 10 ART. 11 ART.
DettagliLEGGE REGIONALE 20 NOVEMBRE 2003, N. 34. NORME IN FAVORE DEI SOGGETTI STOMIZZATI DELLA REGIONE VENETO.
LEGGE REGIONALE 20 NOVEMBRE 2003, N. 34. NORME IN FAVORE DEI SOGGETTI STOMIZZATI DELLA REGIONE VENETO. (BUR n. 111/2003) Art. 1 - Finalità 1. La presente legge disciplina le tipologie e le modalità di
DettagliLa Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze
La Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze 1 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento
DettagliPiano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare
Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico
DettagliTariffari e politiche di rimborsi regionali
L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche
DettagliTitolo I Definizioni ed ambito di applicazione. Articolo 1 Definizioni
Allegato A DISPOSIZIONI DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS IN TEMA DI STANDARD NAZIONALE DI COMUNICAZIONE TRA DISTRIBUTORI E VENDITORI DI ENERGIA ELETTRICA PER LE PRESTAZIONI DISCIPLINATE DAL
DettagliOrientamenti regionali per i Medici Competenti in tema di prevenzione, diagnosi e cura dell alcol dipendenza
Orientamenti regionali per i Medici Competenti in tema di prevenzione, diagnosi e cura dell alcol dipendenza Elementi ricorrenti negli indirizzi per la prevenzione delle problematiche legate a alcol e
DettagliIl termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel
Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno
DettagliREGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE -
110 4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 4.3 111 Le attività da svolgere per soddisfare i requisiti relativi alle risorse umane e tecnologiche consistono nella: 4.3.1 identificazione di un referente per
DettagliRISOLUZIONE N.126/E QUESITO
RISOLUZIONE N.126/E Roma, 16 dicembre 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Consulenza giuridica - Adempimenti contabili degli enti non commerciali ed obbligo di rendicontazione di cui all'art. 20
DettagliNella figura A si vede la distribuzione mensile dei casi (picco nel mese di luglio)
La Spezia 08/11/2005 critica Al Direttore Sanitario Ai Dirigenti Dipartimenti Ai Direttori Area Medica, specialistica e OGGETTO : Legionellosi Premessa La sorveglianza della legionella permette di effettuare
DettagliPROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO
DettagliLegge n. 170 del 08-10-2010 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (GU n.
Legge n. 170 del 08-10-2010 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (GU n. 244 del 18-10- 2010 ). La Camera dei deputati ed il Senato
DettagliSeconda Parte Specifica di scuola - Statistica sanitaria e Biometria - 31/07/2015
Domande relative alla specializzazione in: Statistica sanitaria e Biometria Domanda #1 (codice domanda: n.641) : In epidemiologia, una variabile di confondimento è una variabile: A: associata sia alla
DettagliNOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA
NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.
DettagliL offerta formativa in Veneto Corso FAD Buone pratiche vaccinali. Padova 19 giugno 2015 Maria Rosa Valetto valetto@zadig.it
L offerta formativa in Veneto Corso FAD Buone pratiche vaccinali Padova 19 giugno 2015 Maria Rosa Valetto valetto@zadig.it Obiettivi del programma formativo (2014-2015) aumentare le conoscenze degli operatori
Dettagli