POPOLAZIONE E SALUTE

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1 POPOLAZIONE E SALUTE

2 Popolazione e salute POPOLAZIONE La Provincia Autonoma di Bolzano si estende su 7.400,4 Kmq di territorio interamente montano, ed è suddivisa in 116 comuni. L altitudine media dei centri comunali è di 850 metri sul livello del mare. Solda, che si trova nel comune di Stelvio a metri s.l.m., è il centro più elevato. Al 31/12/2002 risultano risiedere abitanti, per una densità di 63,1 abitanti per Kmq, con un massimo di 1.851,6 persone nel distretto sanitario di Bolzano città ed un minimo di 21,1 nel distretto dell Alta Val Venosta. La popolazione a cui si fa riferimento è quella anagrafica, comunicata dai comuni della provincia. Il censimento della popolazione svoltosi nel 2001 ha dato modo di aggiornare la situazione delle anagrafi comunali, e di conseguenza sono possibili alterazioni dei dati di popolazione rispetto agli anni precedenti. popolazione residente Tabella 1: Popolazione residente, superficie territoriale e densità abitativa per distretto sanitario ed azienda sanitaria al 31/12/2002 Distretto/ Azienda Sanitaria Popolazione residente Superficie (Kmq) Densità abitativa Val Gardena ,4 80,6 Val d'ega-sciliar ,5 45,4 Salto-Val Sarentino-Renon ,8 34,2 Oltradige ,5 179,5 Laives-Bronzolo-Vadena ,2 405,9 Bassa Atesina ,2 88,8 Bolzano , ,6 Bolzano ,9 136,5 Alta Val Venosta ,4 21,1 Media Val Venosta ,8 35,0 Naturno ,7 30,5 Lana ,2 51,4 Merano ,5 216,4 Val Passiria ,4 27,0 Merano ,1 48,2 Alta Valle Isarco ,0 27,5 Bressanone ,2 70,4 Chiusa ,1 58,5 Bressanone ,3 48,0 Tures ,8 23,0 Brunico ,7 71,5 Alta Val Pusteria ,9 27,1 Val Badia ,8 24,8 Brunico ,1 36,1 Totale ,4 63,1 Fonte: ASTAT, popolazione anagrafica

3 44 Popolazione popolazione residente per distretto Nel territorio di competenza dell'azienda sanitaria di Bolzano risiede il 44,6% della popolazione provinciale, mentre il 26,1% risiede nell'azienda di Merano, il 14,2% in quella di Bressanone ed il 15,1% in quella di Brunico. I distretti sanitari con maggior numero di abitanti sono quelli che fanno riferimento ai quattro principali centri della provincia, con bacini di utenza che variano da circa abitanti per Brunico e Bressanone a circa per Bolzano. Per gli altri distretti il bacino di utenza è compreso tra circa abitanti (Val Passiria) e circa (Oltradige). La popolazione che vive in aree urbane è pari al 51,5%, valore sensibilmente inferiore a quello medio nazionale (78,9%), che presenta quote che variano dal 17% della Basilicata al 90,9% della Lombardia. QUOTA DI POPOLAZIONE IN AREE URBANE NELLE REGIONI ITALIANE-2000 Lombardia Liguria Campania Lazio Veneto Puglia ITALIA Toscana Friuli-Venezia Giulia Piemonte Emilia-Romagna Sicilia Marche Calabria Abruzzo PA Bolzano PATrento Sardegna Umbria Valle d'aosta Molise Basilicata valori per 100 Fonte: ISTAT Figura Struttura della popolazione struttura per sesso della popolazione Il 49,3% della popolazione è di sesso maschile con un rapporto medio di mascolinità di 97,3 uomini per 100 donne. Il rapporto tra residenti di sesso maschile e femminile è favorevole agli uomini fino ai 50 anni d età. Nelle classi d età anziane, a causa della maggiore mortalità maschile, diventa preponderante nella popolazione la componente femminile.

4 Popolazione e salute 45 La classe di età modale nella popolazione è quella dei anni (9,0% della popolazione). Il 28,4% della popolazione ha meno di 25 anni, il 38,6% è in età compresa tra 25 e 49 anni, il 25,8% tra 50 e 74 anni ed il 7,2% è ultra 75-nne. struttura per età della popolazione STRUTTURA PER ETÁ DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE ANNO maschi femmine Figura 2 INDICE DI VECCHIAIA DELLA POPOLAZIONE ANNI % 92% 90% 88% 86% 84% 82% 80% 78% 76% 74% Figura 3 Indici utili nella descrizione della struttura della popolazione sono quelli di vecchiaia, di dipendenza, di struttura, di ricambio e di carico di figli.

5 46 Popolazione indice di vecchiaia L'indice di vecchiaia (91,5%) è cresciuto di 11,3 punti percentuali negli ultimi dieci anni, ed evidenzia valori più elevati nelle aziende sanitarie dove minore è il tasso di natalità, in conseguenza della diminuzione della componente più giovane della popolazione. Il confronto con le altre regioni italiane evidenzia una situazione relativamente positiva per la provincia di Bolzano, che evidenzia valori inferiori a tutte le altre regioni italiane eccetto la Campania. INDICE DI VECCHIAIA NELLE REGIONI ITALIANE ANNO 2001 Liguria Emilia-Romagna Toscana Friuli-Venezia Giulia Umbria Piemonte Marche Valle d'aosta Molise Abruzzo Lombardia Veneto ITALIA Lazio Puglia Trento Basilicata Sardegna Calabria Sicilia Bolzano-Bozen Campania valori per 100 Fonte: ISTAT Figura 4 indice di dipendenza indice di struttura della popolazione attiva indice di ricambio L indice di dipendenza (49,2%) assume rilevanza economica e sociale, ed evidenzia una quota di popolazione dipendente, dal punto di vista socioeconomico, in leggera crescita rispetto al 2001 (+0,5 punti). L indice di struttura della popolazione attiva (86,8%) rivela il progressivo invecchiamento della popolazione in età lavorativa, con un aumento di 2,8 punti rispetto al L'indice di ricambio della popolazione attiva (106,1%), anch'esso legato al mondo del lavoro, mette in evidenza un numero crescente di posti potenzialmente liberati per effetto dei pensionamenti rispetto ai posti potenzialmente riservati ai nuovi accessi sul mercato del lavoro (+6,0 punti). Questo rapporto supera il valore di 100 solo nelle popolazioni in fase di decremento. I valori sotto questo limite sono indice da un lato di una giovane

6 Popolazione e salute 47 struttura della popolazione in età lavorativa, dall'altro di scarsa disponibilità di posti di lavoro per i giovani. L ultimo indicatore considerato è l indice di carico di figli per donna feconda (23,7%), diminuito di 3,4 punti rispetto al Valori dell indice attorno al 30% sono tipici di popolazioni mature a bassa fecondità, mentre valori attorno al 90% caratterizzano le popolazioni in via di sviluppo a forte incremento demografico. indice di carico Tabella 2: Indicatori di struttura per azienda sanitaria, anno 2002 Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Indice di struttura Indice di ricambio Indice di carico Bolzano 108,2% 49,5% 95,6% 132,3% 23,0% Merano 91,6% 49,9% 85,5% 97,1% 22,8% Bressanone 74,3% 48,3% 77,6% 81,8% 25,5% Brunico 72,0% 48,0% 74,6% 83,1% 25,4% Provincia 92,5% 49,2% 86,8% 106,1% 23,7% Fonte: ASTAT 1.2. Dinamica demografica La crescita della popolazione nel corso del 2002, corretta con il dato censuario, è stata pari a 8,8 unità per abitanti, presentandosi in modo uniforme in tutte le quattro aziende sanitarie della provincia. In particolare, nelle aziende di Bolzano e Merano prevale la componente migratoria della crescita, mentre in quelle di Bressanone e Brunico quella naturale. La componente migratoria rappresenta il 62,5% della crescita complessiva della popolazione altoatesina. La lettura del dato deve in ogni caso tenere in considerazione l aggiornamento delle situazioni anagrafiche conseguente al censimento della popolazione. tasso di crescita della popolazione Tabella 3: Tasso di natalità, tasso di mortalità, saldo naturale, saldo migratorio e crescita complessiva della popolazione per azienda sanitaria. Valori per ab. Anno 2002 Tasso di natalità Tasso di mortalità Saldo naturale Saldo migratorio Crescita totale Bolzano 10,8 8,1 2,7 5,6 8,3 Merano 10,5 8,3 2,2 7,4 9,6 Bressanone 12,5 7,3 5,1 4,5 9,6 Brunico 12,0 6,6 5,4 2,9 8,8 Totale 11,1 7,8 3,3 5,5 8,8 Fonte: ASTAT

7 48 Popolazione SALDO NATURALE natalità 10 saldo naturale 5 mortalità Figura 5 SALDO NATURALE NELLE REGIONI ITALIANE ANNO 2001 (STIME) Bolzano-Bozen Campania Puglia Trento Sicilia Calabria Veneto Basilicata Lazio Lombardia ITALIA Sardegna Abruzzo Valle d'aosta Marche Molise Emilia-Romagna Umbria Toscana Friuli-Venezia Giulia Liguria Piemonte valori per ab. Fonte: ISTAT -8,0-6,0-4,0-2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 Figura 6 Il declino della natalità, iniziato in Italia dopo il boom demografico degli anni sessanta e stabilizzatosi dall'inizio degli anni ottanta, determina un progressivo invecchiamento della popolazione, che in provincia di Bolzano è in parte attenuato da livelli di natalità ancora superiori a quelli della mortalità

8 Popolazione e salute 49 (al contrario del dato nazionale). L'Italia è infatti insieme a Spagna, Grecia e Germania, tra i paesi comunitari a minore natalità. Il saldo naturale risulta negativo o prossimo allo zero in tutte le regioni del centro-nord ad eccezione del Trentino Alto Adige, e la provincia di Bolzano fa registrare il più elevato saldo di crescita naturale. Anche rispetto al confronto con i paesi dell Unione Europea la crescita complessiva della popolazione altoatesina si dimostra su livelli elevati. Sempre nell ambito dell EU, il numero dei decessi supera quello delle nascite in Germania, Svezia, Italia e Grecia. TASSO DI CRESCITA NATURALE NEI PAESI EU - ANNO 2001 Irlanda Paesi Bassi Lussemburgo Francia Finlandia Danimarca Portogallo Regno Unito Belgio Media EU Spagna Austria Grecia Italia Svezia Germania valori per ab. fonte: OMS Figura Natalità Nel corso del 2002 sono state registrate nella popolazione residente nascite, per un corrispondente tasso di natalità del 11,1, con valori oscillanti tra 10,6 per l'azienda sanitaria di Merano e 12,5 per quella di Bressanone. Il dato registrato è superiore a quello di tutte le altre regioni italiane ed a quello medio dei paesi della comunità economica europea. L'età media al parto, complessiva per tutti gli ordini di nascita, è di 32,8 anni. età media al parto

9 50 Popolazione Tabella 4: Nati vivi e tasso di natalità per azienda sanitaria e distretto sanitario. Anno 2002, valori assoluti e per abitanti Nati vivi Tasso di natalità Val Gardena ,5 Val d'ega-sciliar ,7 Salto-Val Sarentino-Renon ,1 Oltradige ,5 Laives-Bronzolo-Vadena ,8 Bassa Atesina ,4 Bolzano 888 9,2 Bolzano ,7 Alta Val Venosta ,2 Media Val Venosta ,2 Naturno ,2 Lana ,1 Merano ,0 Val Passiria ,0 Merano ,6 Alta Valle Isarco ,0 Bressanone ,0 Chiusa ,0 Bressanone ,5 Tures ,2 Brunico ,6 Alta Val Pusteria ,9 Val Badia ,5 Brunico ,1 Totale ,1 Fonte: ASTAT TASSO DI NATALITÁ NELLE REGIONI ITALIANE ANNO 2001 (STIME) Bolzano-Bozen Campania Trento Sicilia Puglia Calabria Veneto Lombardia ITALIA Valle d'aosta Lazio Basilicata Emilia-Romagna Abruzzo Marche Piemonte Sardegna Toscana Friuli-Venezia Giulia Umbria Molise Liguria valori per ab. Fonte: ISTAT Figura 8

10 Popolazione e salute 51 TASSO DI NATALITÁ NEI PAESI DELLA COMUNITÁ EUROPEA ANNO 2001 Irlanda Paesi Bassi Francia Danimarca Lussemburgo Portogallo Belgio Regno Unito Finlandia Media EU Svezia Spagna Grecia Italia Germania Austria valori per ab. Fonte: OMS Figura 9 Il Tasso di Fecondità Totale (TFT) calcolato per contemporanee, indica in Tasso di Fecondità Totale 1,47 il numero medio di figli per donna in provincia, con valori oscillanti da 1,42 per l'azienda di Merano a 1,58 per quella di Bressanone. TASSO DI FECONDITÁ TOTALE PER AZIENDA SANITARIA ANNO valori per donne Bolzano Merano Bressanone Brunico Provincia AS Figura 10 La diminuzione della fecondità in Italia tra il 1981 ed il 2001 è di circa 0,3 figli per donna, ed è caratterizzata da un adeguamento generale delle regioni centro meridionali verso i livelli di fecondità già sperimentati nelle regioni del nord.

11 52 Popolazione Tabella 5: Tasso di Fecondità Totale nelle regioni italiane tra il 1981 ed il 2001 (figli per donne) * Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige P.A. Bolzano P.A. Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA * stime Fonte: ISTAT TASSO DI FECONDITÁ TOTALE NEI PAESI DELLA UE ANNO 2000 Irlanda Francia Lussemburgo Danimarca Finlandia Paesi Bassi Belgio Regno Unito Portogallo Svezia Media EU Germania Austria Grecia Italia Spagna valori per donna Fonte: Eurostat 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 Figura 11 Così come per la natalità, anche per la fecondità l'italia, insieme a Spagna, Austria e Grecia fa registrare i livelli minimi tra i paesi comunitari.

12 Popolazione e salute 53 Le interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) effettuate in provincia nel 2001 sono state 495, 47 in più rispetto al Il 22,0% delle donne era in età compresa tra 25 e 29 anni, mentre l 8,3% aveva meno di 20 anni. interruzioni volontarie di gravidanza INTERRUZIONI VOLONTARIE DI GRAVIDANZA PER CLASSE DI ETÁ DELLA DONNA, POPOLAZIONE PRESENTE ANNO Figura 12 TASSO DI ABORTIVITÁ VOLONTARIA IN PROVINCIA DI BOLZANO (POPOLAZIONE PRESENTE) ED IN ITALIA, ANNI valori per donne anni Bolzano 4,6 4,6 4,5 4,3 4,2 3,6 3,7 3,9 4,7 4,9 4,4 4,1 3,9 4,4 Italia 11,9 11, ,5 10,1 9,4 9,3 9,4 9,5 9,3 9,6 9,6 9,3 Figura 13 Il tasso di abortività (pari al 4,4 ) mostra un trend costante negli ultimi anni ed è su livelli costantemente inferiori al valore medio nazionale.

13 54 Popolazione interruzione volontaria di gravidanza per stato civile interruzioni volontarie di gravidanza per durata della gestazione interruzioni volontarie di gravidanza per certificazione dell'intervento interruzioni volontarie di gravidanza per luogo dell'intervento Il 51,7% delle donne che è ricorso alla IVG è nubile, a fronte del 42,6% coniugato. Il titolo di studio è nel 46,9% dei casi la licenza media inferiore e nel 37,8% il diploma di scuola superiore. L 81,4% delle donne non aveva alcuna precedente esperienza di aborto volontario, mentre nel 3,4% dei casi c era stato più di un aborto volontario. Il 41,6% delle donna non aveva figli al momento dell interruzione volontaria di gravidanza. Il 12,7% degli interventi di IVG è stato effettuato entro l'ottava settimana di gestazione, il 41,6% tra la nona e la decima ed il 41,0% tra l'undicesima e la dodicesima settimana. La certificazione per l'intervento è stata rilasciata nel 34,9% dei casi dal medico di fiducia della donna e nel 59,6% da un servizio ostetrico ginecologico. I consultori hanno invece prodotto il 5,5% delle certificazioni. Tutti i 495 interventi sono stati eseguiti presso una struttura pubblica e nel 97,0% delle situazioni si è risolto senza il ricovero della donna. Ricoveri di un giorno a seguito di IVG si sono rilevati nell 1,6% degli interventi Mortalità I decessi registrati nella popolazione presente sono stati pari a 3.740, per un corrispondente tasso grezzo di mortalità dell 8,0. Il fenomeno si presenta con intensità differente nei territori delle quattro aziende sanitarie: è maggiormente presente là dove la popolazione ha una struttura per età più anziana (8,3 nelle aziende di Bolzano e Merano), ed è meno incidente dove la popolazione è più giovane (7,6 a Bressanone e 6,9 a Brunico). Il confronto con le altre regioni italiane, nei limiti dell utilizzo dei tassi grezzi, evidenzia una situazione favorevole per la provincia, che si colloca tra le regioni a minor mortalità. Il dato positivo è inoltre confermato dal confronto con i paesi dell UE condotto sui tassi standardizzati dove l'italia mostra il livello minimo di mortalità.

14 Popolazione e salute 55 Tabella 6: Morti per azienda sanitaria, distretto sanitario e per sesso relativi, popolazione residente presente, anno Maschi Femmine Totale Val Gardena Val d'ega-sciliar Salto-Val Sarentino-Renon Oltradige Laives-Bronzolo-Vadena Bassa Atesina Bolzano Bolzano Alta Val Venosta Media Val Venosta Naturno Lana Merano Val Passiria Merano Alta Valle Isarco Bressanone Chiusa Bressanone Tures Brunico Alta Val Pusteria Val Badia Brunico Totale Fonte: ASTAT TASSO DI MORTALITÁ NELLE REGIONI ITALIANE ANNO 2001 (STIME) Liguria Friuli-Venezia Giulia Toscana Emilia-Romagna Piemonte Umbria Valle d'aosta Marche Molise Abruzzo ITALIA Lombardia Trento Veneto Sicilia Lazio Basilicata Sardegna Calabria Campania Bolzano-Bozen Puglia valori per ab. Fonte: ISTAT Figura 14

15 56 Popolazione TASSO STANDARDIZZATO DI MORTALITÁ NEI PAESI UE ANNO 2001 Portogallo Irlanda Danimarca Belgio Germania Paesi Bassi Regno Unito Media EU Finlandia Grecia Lussemburgo Spagna Austria Francia Svezia Italia valori per ab. Fonte: OMS Figura 15 tasso di mortalità infantile Il tasso di mortalità infantile, pari al 2,7, è su valori ridottissimi, mentre è sostanzialmente stabile quello di natimortalità. Molto favorevole risulta poi il confronto della mortalità infantile con gli altri paesi dell Unione Europea. TASSI DI MORTALITÁ INFANTILE E NATIMORTALITÁ, valori per mortalità infantile ,6 4,4 4,4 4,7 4,5 4,4 2,6 2,7 natimortalità 3,0 3,1 3,6 2,7 2,8 2,7 2,8 Figura 16

16 Popolazione e salute 57 TASSO DI MORTALITÁ INFANTILE NEI PAESI DELLA UE ANNO 2000 Irlanda Grecia Regno Unito Portogallo Belgio Italia Paesi Bassi Lussemburgo Media EU Austria Germania Spagna Francia Danimarca Svezia Finlandia valori per ab. Fonte: OMS Figura 17 La speranza di vita alla nascita (stime ISTAT 2001) è pari a 76,9 anni per gli uomini e 83,9 anni per le donne, superiore in entrambi i casi ai valori nazionali (di 0,2 anni per gli uomini e di un anno per le donne). speranza di vita alla nascita Tabella 7: Speranza di vita alla nascita nelle regioni italiane per sesso. Anno 2001 (stime) Maschi Femmine Piemonte 76,4 82,6 Valle d Aosta 76,4 82,6 Lombardia 76,3 83,1 Trentino-Alto Adige 76,9 84,0 PA Bolzano 76,9 83,9 PA Trento 77,0 84,1 Veneto 76,9 83,7 Friuli-Venezia Giulia 76,6 83,2 Liguria 76,5 82,7 Emilia-Romagna 77,2 83,4 Toscana 77,3 83,3 Umbria 77,8 83,5 Marche 78,0 84,3 Lazio 76,9 82,7 Abruzzo 77,7 83,8 Molise 77,7 83,8 Campania 75,3 81,2 Puglia 77,6 83,2 Basilicata 77,5 83,0 Calabria 77,6 82,9 Sicilia 76,6 81,9 Sardegna 76,2 83,0 ITALIA 76,7 82,9 Fonte: ISTAT

17 58 Popolazione Negli altri paesi dell Unione Europea si rilevano speranze di vita alla nascita superiori a quella italiana nel caso di Francia e Spagna per le donne e della sola Svezia per gli uomini. SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA NEI PAESI DELLA UE ANNO 2000 Spagna Francia Italia Svezia Belgio Media EU Lussemburgo Finlandia Austria Germania Paesi Bassi Grecia Regno Unito Portogallo Irlanda Danimarca maschi femmine fonte: EUROSTAT Figura Nuzialità età modale al matrimonio età media al matrimonio Nel corso del 2002 sono stati celebrati in provincia di Bolzano matrimoni, 40 in più rispetto l'anno precedente, per un corrispondente tasso di nuzialità del 3,7 (meno 1,0 rispetto al 2001). Nel 92,8% dei casi per gli sposi e nel 94,2% per le spose si trattava di un primo matrimonio, mentre sono 114 gli uomini e 101 le donne che hanno contratto un matrimonio di ordine successivo al primo. Le classi d età modale al matrimonio per i due sessi sono quella tra i 25 ed i 29 anni per le femmine (37,9% delle spose) e quella anni per gli uomini (34,5%), anche se è da segnalare che il 27,9% degli sposi è comunque in età anni ed il 28,2% delle spose è di età compresa tra 30 e 34 anni. Considerando tutti i matrimoni, l età media degli sposi è di 33,8 anni per gli uomini e di 30,5 per le donne. Considerando solo i casi nei quali entrambi i coniugi erano al primo matrimonio, l età media scende a 32,7 anni (+0,2 anni rispetto al 2001) per gli uomini ed a 29,8 per le donne (+0,1 anni).

18 Popolazione e salute Condizioni lavorative Le forze lavoro, costituite dagli occupati e dalle persone in cerca d occupazione, rappresentano quella parte di popolazione da ritenersi attiva, del tutto o parzialmente, dal punto di vista produttivo. I dati riportati sono il frutto della rilevazione campionaria delle forze di lavoro condotta con cadenza trimestrale dall ASTAT, ed assumono un significato riassuntivo medio della situazione nell arco dell anno. Le forze di lavoro mediamente rilevate in provincia di Bolzano nel corso del 2002 ammontano a unità, il 58,0% delle quali rappresentato da uomini, per un corrispondente tasso di attività della popolazione, secondo la nuova definizione dell Eurostat che lo riferisce alla popolazione anni, pari al 72,4%. tasso di attività Tabella 8: Occupati, disoccupati, tasso di attività e di disoccupazione per sesso, anno 2002 Maschi Femmine Totale Occupati Persone in cerca di occupazione Forze di lavoro Tasso di attività 83,0 61,5 72,4 Tasso di disoccupazione 1,9 2,9 2,4 Fonte: ASTAT TASSO DI DISOCCUPAZIONE TOTALE E PER SESSO ANNI % 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% maschi femmine totale Figura 19 Il tasso di disoccupazione è del 2,4%, in leggero aumento rispetto all'anno precedente (+0,1 punti), ed è comunque su livelli fisiologici. La tasso di disoccupazione

19 60 Popolazione disoccupazione femminile si mantiene leggermente superiore a quella maschile. La provincia di Bolzano mostra, rispetto alle altre regioni italiane, la migliore situazione occupazionale. Altrettanto positivo è inoltre il confronto con il dato degli altri paesi UE. TASSO DI DISOCCUPAZIONE NELLE REGIONI ITALIANE ANNO 2001 Calabria Campania Sicilia Sardegna Basilicata Puglia Molise Lazio ITALIA Liguria Abruzzo Umbria Toscana Piemonte Valle d'aosta Marche Friuli V. Giulia Lombardia Veneto Trento Emilia Romagna Bolzano-Bozen valori per 100 Forze Lavoro Fonte: ISTAT Figura 20 TASSO DI DISOCCUPAZIONE NEI PAESI UE ANNO 2000 Spagna Grecia Italia Finlandia Francia Media EU Germania Belgio Svezia Regno Unito Danimarca Irlanda Portogallo Austria Paesi Bassi valori per 100 Forze Lavoro Fonte: EUROSTAT Lussemburgo Figura 21

20 Popolazione e salute CONDIZIONI DI SALUTE Lo stato di salute di una popolazione è difficilmente misurabile e dipende oltre che dall'offerta di servizi, sanitari e non, anche da molteplici altri fattori di natura biologica, ambientale e culturale. Gli indicatori tradizionalmente utilizzati per riassumere lo stato di salute di una popolazione sono la speranza di vita alla nascita e la mortalità infantile. Il primo riassume il numero medio di anni che un individuo trascorrerà in vita dal momento della nascita. Il secondo esprime la probabilità di un neonato di morire prima del compimento del primo compleanno, e condensa in sé tutti gli aspetti legati alle condizioni sociosanitarie ed assistenziali della donna durante la gravidanza, al momento del parto e successivamente ad esso. Di questi due indicatori si è già accennato nel precedente capitolo, di seguito verranno invece considerati altri aspetti legati alle condizioni di salute della popolazioni quali la diffusione di malattie infettive, l incidenza delle neoplasie, l'incidentalità stradale e sul lavoro, lo stato di salute dichiarato nell'ambito delle indagini multiscopo sulle famiglie, la mortalità evitabile e per causa, le cause di esenzione dai ticket sanitari Malattie infettive e copertura vaccinale Il decreto ministeriale del 15/12/90 sull'obbligo di notifica delle malattie infettive da parte dei medici ha suddiviso in classi le malattie che danno origine a particolari misure di sanità pubblica. La classe I comprende quelle malattie per le quali si richiede segnalazione immediata, o perché soggette al Regolamento sanitario internazionale, o perché rivestono particolare interesse. La segnalazione all'azienda sanitaria, da parte del medico, deve essere effettuata per telefono o telegramma entro 12 ore dal sospetto di un caso di malattia. Fanno parte di questo elenco: colera, febbre gialla, febbre ricorrente epidemica, febbri emorragiche virali, peste, poliomielite, tifo esantematico, botulismo, difterite, influenza con isolamento virale, rabbia, tetano e trichinosi. Alla classe II appartengono le malattie rilevanti perché ad elevata frequenza e/o passibili di interventi di controllo. La segnalazione alla ASL, da parte del medico, deve essere effettuata per le vie ordinarie entro due giorni dall'osservazione del caso. L'elenco comprende: blenorragia, brucellosi, diarree infettive non da salmonelle, epatiti virali A, B, NANB e non specificata, febbre tifoide, legionellosi, leishmaniosi cutanea e viscerale, leptospirosi, listeriosi, meningite ed malattie di classe I malattie di classe II

21 62 Condizioni di salute malattie di classe III malattie di classe IV malattie di classe V diffusione per età delle malattie infettive encefalite acuta virale, meningite meningococcica, morbillo, parotite, pertosse, rickettsiosi diversa da tifo esantematico, rosolia, salmonellosi non tifoidee, scarlattina, sifilide, tularemia e varicella. Nella classe III si trovano le malattie per le quali sono richieste particolari documentazioni. Per la notifica, sono previsti flussi informativi particolari e differenziati. Appartengono a questa classe: AIDS, lebbra, malaria, micobatteriosi non tubercolare e tubercolosi. Per la notifica di tubercolosi e micobatteriosi non tubercolare, il decreto ministeriale del 29 Luglio 1998 ha introdotto una nuova scheda, utilizzabile a partire dal 1 Gennaio Per le malattie della classe IV, alla segnalazione del singolo caso da parte del medico deve seguire la segnalazione dell'azienda sanitaria solo quando si verificano focolai epidemici. La segnalazione alla ASL, da parte del medico, deve essere effettuata entro 24 ore. Le malattie sono: dermatofitosi (tigna), infezioni, tossinfezioni ed infestazioni di origine alimentare, pediculosi e scabbia. Le malattie infettive e diffusive notificate all'azienda sanitaria e non comprese nelle classi precedenti, zoonosi indicate dal regolamento di polizia veterinaria di cui al decreto del Presidente della Repubblica dell 8 febbraio 1954, n. 320, e non precedentemente menzionate, appartengono alla classe V. Le notifiche di Classe V vengono comunicate annualmente, in un riepilogo, al Ministero. Solo quando assumano le caratteristiche di focolaio epidemico, devono essere segnalate con le modalità previste per la Classe IV. Le malattie infettive a maggiore diffusione nella popolazione provinciale sono quelle legate all'infanzia. Tra le malattie infettive dell'infanzia la più diffusa nel 2002 è stata la varicella, con una incidenza di 2.323,8 casi per abitanti di età 0-14 anni. La varicella risulta diffusa anche nelle classi di età tra 15 e 24 anni, con 115,9 casi per abitanti di età anni. Nella popolazione adulta (25-64 anni) ed in quella anziana (65 e più anni) la malattia infettiva più diffusa risulta la salmonellosi, con un tasso di incidenza di 38,8 casi per abitanti tra 25 e 64 anni di età, e di 66,2 oltre 65 anni. La fascia di età nella quale sono stati notificati più casi di malattie infettive è quella pediatrica (4.236,3 casi per abitanti), mentre nella popolazione a partire dai 65 anni di età l'incidenza è di 86,5 casi per abitanti.

22 Popolazione e salute 63 Tabella 1: Casi notificati di malattie infettive per classi di età, anno e oltre Totale Diarrea infettiva Epatite virale A Epatite virale B Epatite virale C Epatiti virali non specificate Gonorrea Listeriosi Meningite meningococcica Meningoencefalite virale Morbillo Parotite Pertosse Rickettsiosi Rosolia Salmonellosi non tifoidea Scarlattina Sifilide Varicella Totale classe II Tubercolosi polmonare Tubercolosi extrapolmonare Tubercolosi (forme miste) Totale classe III Fonte: Aziende sanitarie/simi Tabella 2: Tassi di incidenza di malattie infettive notificate per classi di età, valori per abitanti, anno e oltre Totale Diarrea infettiva 68,8 17,1 6,5 9,5 18,8 Epatite virale A 2,5-2,7-1,9 Epatite virale B 1,3-2,3-1,5 Epatite virale C - - 1,9 1,4 1,3 Epatiti virali non specificate - 1, ,2 Gonorrea - 7,6 1,5-1,7 Listeriosi - - 0,4-0,2 Meningite meningococcica 2,5-0,4 1,4 0,9 Meningoencefalite virale 5,0 1,9 1,2 1,4 1,9 Morbillo 35,0 5,7 0,4-6,9 Parotite 415,0 85,5 11,1 2,7 87,3 Pertosse 118,8 1, ,6 Rickettsiosi - - 0,4-0,2 Rosolia 53,8 43, ,1 Salmonellosi non tifoidea 240,0 58,9 38,8 66,2 79,9 Scarlattina 968,8 30,4 3,8-171,5 Sifilide 1,3-4,6 1,4 3,0 Varicella 2.323,8 115,9 24,2 2,7 425,0 Totale classe II 4.236,3 370,6 100,2 86,5 836,9 Tubercolosi polmonare 1,3 3,8 7,7 14,9 7,3 Tubercolosi extrapolmonare 1,3-2,3 6,8 2,6 Tubercolosi (forme miste) ,4 0,2 Totale classe III 2,5 3,8 10,0 23,0 10,1 Fonte: Aziende sanitarie/simi

23 64 Condizioni di salute Tabella 3: Casi notificati di malattie infettive per azienda sanitaria, anno 2002 Bolzano Merano Bressanone Brunico Totale Diarrea infettiva Epatite virale A Epatite virale B Epatite virale C Epatiti virali non specificate Gonorrea Listeriosi Meningite meningococcica Meningoencefalite virale Morbillo Parotite Pertosse Rickettsiosi Rosolia Salmonellosi non tifoidea Scarlattina Sifilide Varicella Totale classe II Tubercolosi polmonare Tubercolosi extrapolmonare Tubercolosi (forme miste) Totale classe III Fonte: Aziende sanitarie/simi Tabella 4: Tasso di incidenza di malattie infettive notificate per azienda sanitaria, valori per abitanti, anno 2002 Bolzano Merano Bressanone Brunico Totale Diarrea infettiva 3,4 20,5-79,1 18,8 Epatite virale A 2,4 0,8 1,5 2,8 1,9 Epatite virale B 2,4 0,8 1,5-1,5 Epatite virale C 1, ,7 1,3 Epatiti virali non specificate - 0, ,2 Gonorrea 3, ,7 Listeriosi 0, ,2 Meningite meningococcica 0,5 0,8 3,0-0,9 Meningoencefalite virale 2,9 0,8 3,0-1,9 Morbillo 8,6 8,2 3,0 2,8 6,9 Parotite 115,3 93,6 60,2 19,8 87,3 Pertosse 8,6 59,9 4,5 2,8 20,6 Rickettsiosi 0, ,2 Rosolia 11,1 11,5 39,2 4,2 14,1 Salmonellosi non tifoidea 31,7 73,9 212,3 107,4 79,9 Scarlattina 102,8 300,4 138,5 182,3 171,5 Sifilide 5,3 0,8 1,5 1,4 3,0 Varicella 396,9 357,1 709,2 357,5 425,0 Totale classe II 697,7 930, ,5 765,9 836,9 Tubercolosi polmonare 9,6 3,3 9,0 5,7 7,3 Tubercolosi polmonare 2,9 1,6 1,5 4,2 2,6 Tubercolosi (forme miste) 0, ,2 Totale classe III 13,0 4,9 10,5 9,9 10,1 Fonte: Aziende sanitarie/simi

24 Popolazione e salute 65 TASSI DI INCIDENZA PER MORBILLO, SCARLATTINA E VARICELLA IN PROVINCIA DI BOLZANO x ab x ab. TASSI DI INCIDENZA PER MORBILLO E VARICELLA IN ITALIA Morbillo Varicella Morbillo Scarlattina Varicella Figura 1 Figura 2 TASSI DI INCIDENZA DI PAROTITE, PERTOSSE E ROSOLIA IN PROVINCIA DI BOLZANO TASSI DI INCIDENZA DI PAROTITE, PERTOSSE E ROSOLIA IN ITALIA x ab x ab Parotite Pertosse Rosolia Parotite Pertosse Rosolia Figura 3 Figura 4 TASSI DI INCIDENZA DI EPATITE B, TUBERCOLOSI E MENINGITE IN PROVINCIA DI BOLZANO x ab x ab. TASSI DI INCIDENZA DI EPATITE B, TUBERCOLOSI E MENINGITE IN ITALIA Epatite virale B Meningite meningococcica Epatite virale B Meningite meningococcica Tubercolosi polmonare Tubercolosi polmonare Figura 5 Figura 6

25 66 Condizioni di salute malattie infettive dell'infanzia altre malattie infettive Il dato complessivo (836,9 casi per abitanti) risulta più elevato del valore registrato nel 2001 (723,8 casi per abitanti). Tra le malattie infettive dell'infanzia viene confermato il trend decrescente per tutte le malattie ad eccezione della varicella, che continua a manifestarsi con tassi elevati particolarmente nell azienda sanitaria di Bressanone. Nel corso degli ultimi dieci anni la tubercolosi polmonare mostra un trend decrescente con valori che nell ultimo periodo si approssimano al dato nazionale. Il tasso di incidenza più elevato si rileva nell azienda di Bolzano, il più basso in quella di Merano. In analogia con quanto avviene a livello nazionale, appare decrescente il trend d'incidenza dell'epatite virale B. La meningite meningococcica ha avuto fino allo scorso anno una frequenza di casi in provincia costantemente più elevata rispetto al resto d'italia (circa 10 volte maggiore). A partire dal 2000 si è ridotto il numero dei casi denunciati ed il valore del tasso d incidenza è più vicino a quello nazionale. Dopo il picco epidemico tra il 1996 ed il 1997 è confermata la diminuzione dei casi di salmonellosi. TASSI DI INCIDENZA DELLA SALMONELLOSI IN ITALIA E PROVINCIA DI BOLZANO x ab Bolzano Italia Figura 7 Confronti regionali Il confronto dei dati del 2002 con le altre regioni italiane colloca la provincia di Bolzano nella fascia alta di incidenza della salmonellosi, insieme a Valle d Aosta, Piemonte, Liguria e Toscana. Anche per la parotite, insieme alla provincia di Trento, la pertosse e la scarlattina, i valori registrati a livello locale sono i più alti nel panorama nazionale. Un ruolo in questo senso

26 Popolazione e salute 67 potrebbe essere rappresentato anche dalla correttezza del comportamento di notifica dei casi di malattia infettiva. Tabella 5: Tassi di incidenza per alcune malattie infettive notificate in alcune regioni italiane, anno 2002 valori per abitanti Epatite B Meningite meningococc. Salmonellosi non tifoidea Sifilide Valle d'aosta 0,84 0,84 13,48 Piemonte 2,49 0,42 14,99 1,05 Lombardia 0,26 0,04 0,93 0,01 Bolzano 0,89 0,44 15,28 2,44 Trento 0,43 0,43 6,28 1,52 Friuli V. G. 0,59 0,08 5,05 0,50 Liguria 3,50 0,36 18,09 0,36 Emilia Romagna 1,27 0,28 7,70 0,56 Toscana 2,36 0,45 20,24 1,16 Marche 1,52 0,28 7,14 0,76 Umbria 0,73 n.d. 4,96 0,12 Abruzzo 0,87 0,16 3,07 0,24 Campania 0,30 0,12 2,17 0,09 Molise n.d. n.d. 0,91 n.d. Puglia 0,29 0,10 1,47 0,22 Basilicata 0,49 0,16 2,63 Fonte: Istituto Superiore di Sanità/SIMI Tabella 6: Tassi di incidenza per alcune malattie infettive dell'infanzia notificate in alcune regioni italiane, anno 2002 valori per abitanti Morbillo Parotite epidemica Pertosse Scarlattina Valle d'aosta 20,22 4,21 3,37 18,53 Piemonte 8,02 10,59 5,60 29,91 Lombardia 0,17 1,13 0,22 6,02 Bolzano 3,32 59,57 10,41 102,09 Trento 23,83 51,13 5,20 57,41 Friuli V. G. 3,79 3,45 1,01 64,43 Liguria 3,14 4,58 2,05 72,17 Emilia Romagna 3,31 4,94 2,06 43,57 Toscana 9,20 6,33 4,34 31,11 Marche 6,86 4,57 2,49 40,95 Umbria 2,18 3,39 0,36 15,13 Abruzzo 19,20 7,40 4,25 18,97 Campania 119,91 1,41 2,08 2,45 Molise 0,30 0,60 Puglia 2,74 1,32 2,06 3,72 Basilicata 0,82 0,82 0,33 2,30 Fonte: Istituto Superiore di Sanità/SIMI Tra il 1982, anno della prima diagnosi in Italia, ed il 2002 sono stati notificati casi di AIDS. L incidenza dei casi di AIDS in Italia è stata in costante aumento fino al 1995 (picco di circa 10 casi ogni abitanti), ed in diminuzione a partire dal 1996, con un incidenza nel 2002 inferiore a 3 casi per abitanti. AIDS

27 68 Condizioni di salute Questa flessione è probabilmente da legare più alla conseguenza dell'impiego di farmaci antiretrovirali che alla riduzione del numero delle infezioni. Questi farmaci, oltre a prolungare nel breve e medio termine la sopravvivenza dei soggetti colpiti, allungano infatti anche i tempi di progressione verso la malattia conclamata e conseguentemente riducono nel breve periodo il numero delle nuove diagnosi. Il tasso di letalità a livello nazionale, probabilmente sottostimato per effetto della non obbligatorietà della notifica del decesso, è pari al 65,1%. Le regioni in cui il fenomeno è più diffuso sono Lombardia (5,6 casi per abitanti nel 2002), Sardegna (5,5 per ), Lazio (5,4 casi) e Liguria (5,1 casi), In provincia di Bolzano sono stati notificati nel nuovi casi si AIDS, con un incidenza di 1,1 casi per abitanti. Tabella 7: Casi denunciati di HIV e di AIDS in Provincia di Bolzano per periodo e sesso HIV AIDS Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Totale Fonte: Aziende Sanitarie CASI DI DI AIDS PREVALENTI E CASI DI AIDS PER ANNO DI NOTIFICA IN PROVINCIA DI BOLZANO Casi prevalenti Figura 8 Casi notificati Analizzando i dati provinciali sulle denunce di HIV nel periodo , risulta che i più colpiti in assoluto sono i tossicodipendenti, che rappresentano il 57% dei sieropositivi in provincia. Nell'ultimo quinquennio

28 Popolazione e salute 69 sono però gli eterosessuali la categoria più rappresentata (il 44% dei sieropositivi tra il 1995 ed il 1999), seguiti dagli omosessuali (30%). Tabella 8: Casi denunciati di HIV in Provincia di Bolzano per categoria a rischio e periodo Totale Tossicodipendenti Eterosessuali Omosessuali Emofiliaci Figli di madri sieropositive Tossicodipendenti/omosessuali Trasfusi Altro Totale Fonte: Aziende Sanitarie Tabella 9: Casi di AIDS notificati per regione di residenza nel periodo e tasso di incidenza per abitanti nel Incidenza 2002 Piemonte ,4 Valle d'aosta ,7 Lombardia ,6 Bolzano-Bozen ,1 Trento ,0 Veneto ,6 Friuli-Venezia Giulia ,9 Liguria ,1 Emilia-Romagna ,9 Toscana ,0 Umbria ,3 Marche ,2 Lazio ,4 Abruzzo ,0 Molise ,6 Campania ,6 Puglia ,6 Basilicata ,5 Calabria ,0 Sicilia ,3 Sardegna ,5 ITALIA* n.d. * compresi casi con residenza all estero o ignota Fonte: Istituto Superiore di Sanità Nel corso del 2002 sono stati registrati in provincia 179 focolai epidemici, 115 dei quali di pediculosi (pari al 64,2% dei focolai) e 53 di infezioni e tossinfezioni alimentari (29,6% dei focolai), che hanno coinvolto complessivamente 910 persone (46,7% per tossinfezioni alimentari e 43,7% per pediculosi). Il 42,0% dei focolai è stato localizzato presso scuole o asili nido, ed il 23,8% presso famiglie private. focolai epidemici

29 70 Condizioni di salute Tabella 10: Focolai epidemici in provincia di Bolzano per azienda sanitaria. Anno 2002 Bolzano Merano Bressanone Brunico Totale Pediculosi Infezioni e tossinfezioni alimentari Tigna Scabbia Altro Totale Fonte: Aziende sanitarie/simi Tabella 11: Focolai epidemici in provincia di Bolzano per azienda sanitaria, anno 2002, numero di casi Bolzano Merano Bressanone Brunico Totale Pediculosi Infezioni e tossinfezioni alimentari Tigna Scabbia Altro Totale Fonte: Aziende sanitarie/simi CASI IN FOCOLAI EPIDEMICI PER TIPO DI COMUNITÀ ANNO 2002 Albergo 8,4% Altro 16,0% Asilo 15,3% Comunità 9,8% Scuola 26,7% Famiglia 23,8% Figura 9 copertura vaccinale Alcuni programmi di vaccinazione sono regolati da leggi nazionali che rendono obbligatoria la vaccinazione dei nuovi nati contro difterite, tetano, polio ed epatite virale B. È inoltre fortemente raccomandata la profilassi di altre malattie per le quali è disponibile un vaccino efficace e sicuro, quali la

30 Popolazione e salute 71 pertosse, il morbillo, la rosolia, la parotite, l'haemophilus Influenzae di tipo B. La copertura vaccinale a 24 mesi per i restanti comuni è stata calcolata come percentuale dei cicli vaccinali terminati (3 dosi somministrate per polio, difterite-tetano, difterite-tetano-pertosse, epatite B) entro i due anni di vita del bambino, mentre per l'hib, sono stati considerati vaccinati, oltre a coloro che hanno ricevuto le tre dosi entro i due anni anche i bambini che hanno ricevuto una singola dose di vaccino entro tra il primo ed il secondo anno di vita. Per la copertura vaccinale relativa a morbillo, parotite e rosolia sono stati considerati vaccinati coloro che hanno ricevuto una dose di vaccino entro i primi due anni di vita. Tabella 12: Percentuali di copertura vaccinale a 24 mesi dei nati nel 2000 per distretto sanitario. Polio Difterite-Tetano Epatite B Val Gardena 87,7 87,7 87,0 Val d Ega-Sciliar 97,3 97,3 95,9 Salto-Val Sarentino-Renon 95,1 79,4 93,7 Oltradige 94,0 94,0 91,4 Laives-Bronzolo-Vadena 94,1 94,1 94,1 Bassa Atesina 91,7 85,4 87,0 Bolzano 88,6 88,6 87,5 AS Bolzano 91,6 89,4 90,0 Alta Val Venosta 90,5 90,5 88,4 Media Val Venosta 94,2 94,6 92,8 Saturno 98,2 98,2 95,4 Lana 95,6 94,6 92,6 Merano 96,6 96,8 95,6 Val Passiria 93,1 93,1 93,1 AS Merano 95,1 95,0 93,4 Alta Valle Inarco 86,6 87,0 84,0 Bressanone 86,6 86,8 85,2 Chiusa 93,6 93,6 91,8 AS Bressanone 88,3 88,6 86,5 Tures-Aurina 98,3 98,3 96,6 Brunico 93,2 93,2 90,7 Alta Val Punteria 96,5 96,5 95,9 Val Badia 78,9 78,9 78,2 AS Brunico 92,7 92,7 91,0 Totale 92,2 91,3 90,5 Fonte: Aziende Sanitarie sistema comunale informatizzato per la profilassi vaccinale La copertura a 24 mesi, calcolata sui nati nel 2000, presenta a livello provinciale buone coperture per i vaccini considerati, sia per le vaccinazioni obbligatorie (92,2% polio, 91,3%, difterite-tetano, 90,5% epatite B), sia per le vaccinazioni raccomandate (89,1% pertosse e 85,1% HiB). copertura vaccinale a 24 mesi: polio, DT, pertosse, epatite B, HiB

31 72 Condizioni di salute copertura vaccinale a 24 mesi: morbillo, parotite, rosolia Per i vaccini obbligatori la copertura assume valori meno soddisfacenti solo per il distretto della Val Badia. Per quanto riguarda i vaccini somministrati oltre il primo anno di età (morbillo, parotite, rosolia), la copertura provinciale a 24 mesi è circa del 47%, con valori più bassi nell'azienda sanitaria di Merano (33,3%), più elevati in quella di Bolzano (62%). Tra i distretti sanitari le coperture assumono valori superiori al 60% per Val d Ega-Sciliar, Laives-Bronzolo-Vadena, Bolzano e Merano. Nell'azienda di Merano si rileva una copertura particolarmente bassa nei distretti dell Alta Val Venosta (9,5%) e di Naturno (11,9%). Se si considerano le vaccinazioni eseguite fino alla metà del 2003, sempre per la coorte dei nati nel 2000, le coperture per morbillo, parotite e rosolia salgono al 75,0% per l Azienda Sanitaria di Bolzano, al 56,0% per l azienda di Merano, al 70,5% per quella di Bressanone ed al 66,0% per Brunico, con una media provinciale del 67,9%. Tabella 13: Percentuali di copertura vaccinale a 24 mesi dei nati nel 2000 per distretto sanitario. Morbillo Parotite Rosolia Dfiterite Tetano Pertosse Morbillo HiB Val Gardena 37,0 84,1 37,0 81,9 Val d Ega-Sciliar 63,3 95,0 63,3 94,6 Salto-Val Sarentino-Renon 33,2 88,8 33,2 90,6 Oltradige 58,4 91,1 58,4 88,6 Laives-Bronzolo-Vadena 68,0 92,8 68,5 91,4 Bassa Atesina 36,8 83,4 36,8 80,6 Bolzano 69,3 88,0 70,3 86,5 AS Bolzano 58,2 88,9 58,7 87,5 Alta Val Venosta 9,5 87,8 9,5 64,6 Media Val Venosta 20,6 91,0 20,6 70,4 Naturno 11,9 88,1 11,9 67,0 Lana 23,0 88,5 23,0 86,8 Merano 60,3 94,1 61,1 93,5 Val Passiria 17,6 78,4 17,6 73,5 AS Merano 33,3 90,1 33,5 81,4 Alta Valle Inarco 30,7 84,0 31,2 85,7 Bressanone 47,8 85,4 48,0 86,8 Chiusa 49,8 93,2 49,8 91,8 AS Bressanone 43,8 87,0 44,0 87,8 Tures-Aurina 42,7 96,6 42,7 95,5 Brunico 46,9 91,3 47,6 91,1 Alta Val Punteria 54,1 92,9 54,1 93,5 Val Badia 32,3 72,9 32,3 73,7 AS Brunico 45,3 90,0 45,7 89,9 Totale 47,4 89,1 47,7 86,3 Fonte: Aziende Sanitarie - sistema comunale informatizzato per la profilassi vaccinale

32 Popolazione e salute 73 I dati sulla copertura vaccinale per la polio disponibili a partire dal 1983 per le quattro aziende sanitarie evidenziano in particolare il progressivo miglioramento della copertura nell azienda sanitaria di Merano. La copertura per il morbillo è in evidente miglioramento per tutte le aziende sanitarie, con valori che per i nati nel 2000 oscillano tra il 50% ed il 60%. andamenti storici STIMA DELLA COPERTURE VACCINALE A 24 MESI PER LA POLIO NELLE AZIENDE SANITARIE COORTI DI NASCITA % 95% 90% 85% 80% 75% 70% Bolzano Merano Bressanone Brunico Figura 10 COPERTURE VACCINALE A 24 MESI PER IL MORBILLO NELLE AZIENDE SANITARIE COORTI DI NASCITA % 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Bolzano Merano Bressanone Brunico Figura 11

33 74 Condizioni di salute 2.2 Incidenza e mortalità dei tumori maligni in Alto Adige il Registro Tumori dell Alto Adige fonti informative del Registro Tumori Il Registro Tumori dell Alto Adige è stato istituito con delibera provinciale n /92 ed ha iniziato la sua attività nel E diretto dal primario del servizio provinciale di Anatomia e Istologia Patologica, struttura di cui il Registro Tumori fa parte, ed ha uno staff composto da: - 1 dirigente amministrativo; - 1 medico oncologo; - 1 assistente sanitaria (part-time); - 4 segretarie (una a tempo pieno e tre part-time); - 1 statistico (consulente). Il Registro Tumori effettua una continua rilevazione dei dati di incidenza (nuovi casi di tumore maligno) e di mortalità per patologie tumorali nella popolazione residente nella PA di Bolzano, operando nel contempo periodiche verifiche di qualità sui dati già archiviati. In particolare, i compiti istituzionali ad esso assegnati sono quelli di: - fornire informazioni sull incidenza e sulla diffusione delle malattie tumorali, - costituire una banca dati per la deduzione delle possibili cause, - supportare una politica socio-sanitaria volta alla pianificazione e alla valutazione di programmi preventivi e di pianificazione per l assistenza a pazienti affetti da neoplasia. Per quanto concerne i criteri di classificazione, il Registro Tumori rileva tutti i tumori maligni a diagnosi certa, per ogni codice ICD IX appartenente alla sezione I tumori multipli insorti sullo stesso soggetto vengono registrati in accordo con le regole dell Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC): rappresentano casi distinti nell incidenza se si differenziano per l istotipo e la sede. I tumori maligni sorti in organi pari vengono considerati multipli solo in presenza di una morfologia diversa. I tumori della pelle sono assegnati ai codici ICD IX 172 (solo melanomi) e 173 (carcinomi cutanei). I carcinomi in situ, i tumori benigni o di malignità incerta (codici ICD-IX: ) vengono registrati ma sono esclusi dal calcolo dei dati di incidenza. Fanno eccezione i tumori della vescica, i quali comprendono anche i carcinomi in situ e le neoplasie a comportamento incerto. Le fonti di informazione utilizzate per la rilevazione dei nuovi casi di neoplasia sono le seguenti:

34 Popolazione e salute 75 - Notifica da parte del personale medico (pubblico e privato) dei nuovi casi di tumore diagnosticati, mediante la compilazione e l invio al Registro Tumori di un apposito modulo; - Archivio dei referti anatomo-patologici del servizio Provinciale di Anatomia e Istologia Patologica; - Archivio provinciale delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO); - Certificati di morte della popolazione residente archiviati presso il Registro Provinciale di Mortalità (RPM); - Archivio dei ricoveri di altoatesini presso la Clinica Universitaria di Innsbruck; - Archivio dei ricoveri di altoatesini in strutture italiane extraprovinciali; - Archivio del servizio di Anatomia Patologica presso la Clinica Universitaria di Innsbruck; - Banche dati di incidenza presso altri Registri tumori attivi in regioni limitrofe alla PA di Bolzano (Nord-Tirolo, PA di Trento). Il Registro Tumori dell Alto Adige aderisce al progetto NEICSN (North East of Italy Cancer Surveillance Network) nell ambito del quale vengono studiate l incidenza e la mortalità rilevate congiuntamente nel territorio composto dalla regione Friuli Venezia-Giulia e dalle PA di Trento e di Bolzano. I dati di incidenza prodotti per il triennio hanno superato le verifiche di correttezza e completezza cui sono stati sottoposti presso l Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e l Associazione Italiana Registri Tumori (AIRT), organismi presso i quali il Registro Tumori dell Alto Adige è ora accreditato. Nell anno 2002 il Registro Tumori ha aggiornato le stime di incidenza dei tumori maligni diagnosticati nella popolazione residente nella PA di Bolzano, integrando ai dati già disponibili per il triennio i valori relativi agli anni L allargamento ad un quinquennio del periodo di registrazione garantisce una maggiore stabilità dei tassi osservati, i cui valori, soprattutto per i tumori meno frequenti, possono essere influenzati della contenuta dimensione della popolazione altoatesina. Di seguito vengono illustrati i principali risultati, riferiti quindi all intero quinquennio , unitamente ad alcuni dati di confronto tratti dalla letteratura nazionale ed internazionale. Nel primo caso è stato fatto riferimento alla pubblicazione Il Cancro in Italia - Vol. III , edito dall Associazione Italiana Registri Tumori (AIRT) che raccoglie i dati di incidenza e di mortalità prodotti dai diciassette registri tumori italiani.

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