LICEO GINNASIO JACOPO STELLINI

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1 PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE LICEO CLASSICO J. STELLINI ANNO SCOLASTICO 2015/2016 CLASSE: IV D DISCIPLINA: FISICA DOCENTE: CRISTINA SAPORI QUADRO ORARIO (n. ore settimanali nella classe): 2 1. FINALITÀ La studio della Fisica contribuisce a promuovere le capacità di analisi, collegamento e valutazione critica e si rivela prezioso per sviluppare le facoltà di astrazione e di unificazione. Fornisce strumenti concettuali utili ad interpretare la natura, accresce l interesse per la scienza e la presenta come parte integrante della cultura in generale. Rappresenta il linguaggio con cui indagare e comprendere i diversi aspetti oggettivi della realtà. Le finalità educative della disciplina individuate come maggiormente rilevanti risultano le seguenti: Sviluppare le capacità logiche e critiche Raggiungere un corretto equilibrio tra ragionamento induttivo e deduttivo Far comprendere come sia necessario rivedere le proprie ipotesi e opinioni in relazione alla realtà sperimentale Promuovere l uso di un linguaggio sobrio e rispettoso delle terminologie specifiche Abituare gli alunni a fornire argomentazioni oggettive per le proprie tesi Educare i giovani al rispetto per la ricerca scientifica, riconoscendone il valore pratico, culturale ed estetico. LICEO GINNASIO JACOPO STELLINI Piazza I Maggio, Udine Tel Fax Codice fiscale info@liceostellini.it Indirizzo Internet: PEC: udpc01000c@pec.istruzione.it 2. ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA PROFILO GENERALE DELLA CLASSE La classe, formata da 16 allievi, ha visto l inserimento di due allieve, una proveniente da una classe parallela della scuola, l altra proveniente da un altro istituto. Globalmente la classe dimostra un discreto interesse per le discipline scientifiche ed una buona motivazione allo studio. L attività didattica si svolge in un clima sereno e costruttivo e gli allievi seguono con attenzione le lezioni e intervengono in modo corretto e pertinente. Alcuni 1

2 studenti possiedono un metodo di lavoro efficace e organizzato, mentre altri necessitano di una guida e di un costante monitoraggio perché imprecisi nell esposizione orale degli argomenti e non sempre autonomi nell applicazione delle nuove conoscenze agli esercizi proposti. FONTI DI RILEVAZIONE DEI DATI Osservazione del comportamento in classe, interventi in classe (alla lavagna o dal posto), prime verifiche scritte e orali. LIVELLI DI PROFITTO (relativi alla fase iniziale dell anno scolastico) PROVE UTILIZZATE PER LA RILEVAZIONE DEI REQUISITI INIZIALI Considerata la continuità didattica, la rilevazione dei requisiti iniziali è avvenuta tramite l osservazione degli allievi e la correzione degli esercizi e la valutazione degli interventi/lavori in classe durante il primo periodo di scuola. 3. QUADRO DEGLI OBIETTIVI DI COMPETENZA ASSE CULTURALE SCIENTIFICO TECNOLOGICO DISCIPLINA D INSEGNAMENTO Fisica Competenze disciplinari del secondo Biennio e del quinto anno Obiettivi generali di competenza della disciplina definiti all interno dei Dipartimenti disciplinari LIVELLO BASSO (voti inferiori alla sufficienza) N. Alunni: 5 31 % LIVELLO MEDIO (voti 6-7) N. Alunni: 8 50 % LIVELLO ALTO (voti ) N. Alunni: 3 19 % Competenze di alto livello: Formalizzare problemi di vario genere e riconoscere quali leggi, modelli e principi generali possono essere utilizzati per arrivare alla loro soluzione Individuare le variabili più opportune per descrivere o modellizzare un sistema fisico. Organizzare quindi le informazioni in proprio possesso ed utilizzare le correlazioni tra le variabili per determinare quelle incognite Formulare ipotesi esplicative e previsioni, utilizzando modelli, analogie e leggi Riconoscere che i metodi della Fisica possono essere applicati a qualunque contesto suscettibile di analisi quantitativa Sviluppare la capacità di ristrutturare i propri saperi, dopo aver riconosciuto ed apprezzato l importanza di fondare la conoscenza sul rispetto dei fatti e su un nucleo il più possibile compatto di concetti unificanti Apprezzare e sfruttare le capacità predittive della Fisica e delle discipline scientifiche in generale, privilegiando tali capacità rispetto a quelle semplicemente descrittive Competenze di livello medio-basso: Risolvere problemi ed esercizi elementari che rappresentino immediate applicazioni delle leggi studiate Definire le principali grandezze fisiche oggetto dei corsi, illustrandone il significato con brevi commenti e semplici esempi Distinguere tra elementi essenziali e secondari di una comunicazione 2

3 ARTICOLAZIONE DELLE COMPETENZE IN ABILITÀ E CONOSCENZE COMPETENZE ABILITÀ/CAPACITÀ CONOSCENZE Formalizzare problemi di vario genere e riconoscere quali leggi, modelli e principi generali possono essere utilizzati per arrivare alla loro soluzione Individuare le variabili più opportune per descrivere o modellizzare un sistema fisico. Organizzare quindi le informazioni in proprio possesso ed utilizzare le correlazioni tra le variabili per determinare quelle incognite Formulare ipotesi esplicative e previsioni, utilizzando modelli, analogie e leggi Riconoscere che i metodi della Fisica possono essere applicati a qualunque contesto suscettibile di analisi quantitativa Riconoscere le variabili in gioco nel problema e i parametri del sistema Rappresentare le grandezze con enti appropriati (scalari e vettori) Scrivere una o più equazioni risolventi basate su leggi, modelli e principi e operare su di esse Valutare potenzialità e limiti di una descrizione dei sistemi basata sui principi di conservazione Raccogliere dati attraverso l osservazione diretta di fenomeni naturali (fisici) o di oggetti artificiali o la consultazione di testi o media Organizzare e rappresentare i dati raccolti Individuare una possibile correlazione tra i dati in base a semplici modelli descrittivi Riconoscere e definire i principali aspetti di un sistema in meccanica e in termodinamica Individuare una possibile interpretazione dei dati in base a modelli, analogie, leggi Utilizzare modelli, analogie e leggi per produrre previsioni Utilizzare il controllo delle variabili per descrivere e interpretare situazioni di vita quotidiana o di altre scienze Modelli di punto materiale e di corpo rigido Grandezze scalari e vettoriali Principi della dinamica Principio di conservazione dell energia meccanica Principio di conservazione della quantità di moto Legge di gravitazione universale Leggi di Keplero Leggi relative alla statica dei fluidi Dilatazione termica e volumica dei corpi Equazione di stato del gas perfetto Primo principio della termodinamica Secondo principio della termodinamica Grandezze fisiche Concetto di misura delle grandezze fisiche Incertezza associata a una misura Definizioni delle grandezze fisiche fondamentali e di quelle derivate in meccanica e in termologia Leggi descrittive in meccanica e in termologia Semplici modelli e relative equazioni per presentare correlazioni tra le variabili di un fenomeno fisico: proporzionalità diretta, quadratica, inversa Semplici modelli e relative equazioni per presentare correlazioni tra le variabili di un fenomeno fisico: proporzionalità diretta, quadratica, inversa Principi della dinamica Principi di conservazione Leggi relative alla statica dei fluidi Leggi relative alla termologia e la termodinamica Modello del gas perfetto Principi di conservazione 3

4 Sviluppare la capacità di ristrutturare i propri saperi, dopo aver riconosciuto ed apprezzato l importanza di fondare la conoscenza sul rispetto dei fatti e su un nucleo il più possibile compatto di concetti unificanti Formulare previsioni basate sulle conoscenze acquisite in situazioni di conflitto cognitivo, ideare modalità di verifica e controllare l esito dell esperimento confrontandolo con le proprie idee spontanee L energia e la sua conservazione La gravitazione universale Campo gravitazionale Distinzione tra calore e temperatura Descrizione dei fenomeni termici Apprezzare e sfruttare le capacità predittive della Fisica e delle discipline scientifiche in generale, privilegiando tali capacità rispetto a quelle semplicemente descrittive Utilizzare un sistema di riferimento per descrivere la posizione di un corpo Utilizzare il diagramma del corpo libero per individuare le forze agenti sul corpo Utilizzare i principi della dinamica per ricavare l evoluzione del moto del corpo Utilizzare i principi di conservazione per determinare l evoluzione di un sistema Interpretare le leggi di Keplero a partire dalla legge di gravitazione universale Descrivere i sistemi termodinamici attraverso bilanci energetici Sistemi di riferimento Principi della dinamica Diagramma di corpo libero Principi di conservazione in meccanica Leggi di Keplero e loro interpretazione Newtoniana Principi di conservazione in termodinamica Grandezze che si conservano in meccanica e in termodinamica Risolvere problemi ed esercizi elementari che rappresentino immediate applicazioni delle leggi studiate Individuare i dati del problema e la richiesta Distinguere le grandezze scalari da quelle vettoriali Riconoscere il sistema di riferimento associato a un moto Disegnare il diagramma di corpo libero Individuare la legge risolutiva Ricavare i dati richiesti attraverso la manipolazione algebrica della legge Convertire la misura di una grandezza fisica da un unità di misura ad un altra Utilizzare multipli e sottomultipli di una unità Operare con i vettori Svolgere calcoli con le misure espresse in notazione scientifica e con il corretto numero di cifre significative Sistema Internazionale di Unità, multipli e sottomultipli, cifre significative, notazione scientifica Grandezze scalari e vettoriali Operazioni con i vettori Principi della dinamica Diagramma di corpo libero Principio di conservazione dell energia meccanica Principio di conservazione della quantità di moto Legge di gravitazione universale Leggi di Keplero Leggi relative alla statica dei fluidi Dilatazione termica e volumica dei corpi Equazione di stato del gas perfetto Primo principio della termodinamica Definire le principali grandezze fisiche oggetto dei corsi, illustrandone il significato con brevi commenti e semplici esempi Collegare le grandezze fisiche oggetto di studio con la fenomenologia che descrivono Individuare un significato attraverso la classe di fenomeni che sono descritti o interpretati da esse Definizione delle grandezze fisiche in meccanica e delle loro proprietà: lavoro, potenza, energia, quantità di moto, impulso, pressione, densità, volume, calore, temperatura, capacità termica, calore specifico Ruolo di ciascuna proprietà Distinguere tra elementi essenziali e secondari di una comunicazione Selezionare nella descrizione della fenomenologia gli elementi legati alle leggi che possono descrivere/ interpretare il sistema da quelli ininfluenti Definizione delle grandezze fisiche oggetto di studio e delle loro proprietà Leggi fisiche oggetto di studio 4

5 4. CONTENUTI DEL PROGRAMMA Ripasso. Operazioni con i vettori, principi della dinamica e applicazioni. Lavoro ed energia. Lavoro ed energia, lavoro svolto da una forza costante, lavoro svolto da una forza variabile; potenza; energia cinetica e teorema dell energia cinetica. Forze conservative e forze non conservative, energia potenziale, energia potenziale gravitazionale, principio di conservazione dell energia meccanica. Conservazione dell energia totale. Quantità di moto. Quantità di moto, impulso di una forza, teorema dell impulso, principio di conservazione della quantità di moto, urti tra due corpi. Gravitazione. Legge di gravitazione universale, campo gravitazionale, energia potenziale gravitazionale, velocità di fuga. Moto dei pianeti e dei satelliti, leggi di Keplero. I fluidi. Densità, pressione, pressione atmosferica, legge di Stevino; principio di Pascal. Temperatura. Interazione termica ed equilibrio termico, legge zero della termodinamica, temperatura, scala Kelvin, scala Celsius. Dilatazione termica, comportamento anomalo dell acqua. Calore. Definizione di calore; estensione del principio di conservazione dell energia meccanica; macchina di Joule ed equivalente meccanico del calore. Capacità termica, calore specifico, osservazioni sul calore specifico dell acqua; esercizi di calorimetria. Teoria cinetica dei gas. Modello del gas perfetto: legge di Boyle-Mariotte, leggidi Gay-Lussac; equazione di stato dei gas perfetti, costante di Boltzmann, moli, numero di Avogadro, costante dei gas. Teoria cinetica dei gas: proprietà microscopiche del gas perfetto, descrizione molecolare della pressione: relazione tra pressione di un gas ed energia cinetica media di una molecola, relazione tra temperatura di un gas ed energia cinetica media di una molecola. Principi della termodinamica Primo principio della termodinamica: formulazione ed osservazioni sulle trasformazioni termodinamiche; processi irreversibili e reversibili. Secondo principio della termodinamica (enunciati di Clausius e di Kelvin), macchina termica, rendimento termodinamico. Il teorema di Carnot e la macchina di Carnot. Entropia. 5. MODULI INTERIDISCIPLINARI (tra discipline dello stesso asse o di assi diversi) Non sono previsti moduli interdisciplinari. 6. ATTIVITÀ SVOLTE DAGLI STUDENTI Stesura di appunti durante le lezioni da utilizzare come guida nello studio domestico Partecipazione attiva alle lezioni: lo studente propone la propria ipotesi di risoluzione dei problemi proposti, chiede eventuali chiarimenti, interviene in maniera pertinente, fa presente le proprie difficoltà Lettura autonoma e/o guidata del libro di testo Svolgimento in classe e/o a casa di esercizi di applicazione degli argomenti trattati, singolarmente o in gruppo Esecuzione e analisi di semplici esperienze Studio autonomo e rielaborazione dei contenuti 5

6 7. METODOLOGIE In generale la teoria sarà affrontata facendo riflettere gli studenti su un fenomeno possibilmente legato al quotidiano, di cui hanno esperienza e su cui possono fare delle previsioni; quindi proponendo degli esperimenti per verificare la veridicità o meno di tali previsioni e confrontando infine le previsioni degli studenti con l esito dell esperimento, cercando infine di determinare la legge o il principio che regola il fenomeno (eventualmente ricorrendo agli strumenti informatici). La teoria verrà poi formalizzata tramite lezioni frontali alla lavagna. Per affrontare alcuni argomenti si privilegerà invece la lezione frontale, ma sempre partendo da un problema e sollecitando il più possibile la partecipazione degli allievi con domande mirate che li spingano a ragionare sul tema e che sviluppino la discussione, prendendo le conoscenze pregresse come punto di partenza per ulteriore approfondimento e formalizzazione. Quando possibile, si cercherà di inquadrare storicamente il tema introdotto e di analizzarne le applicazioni in campo tecnologico. Ogni concetto sarà accompagnato da opportuni esempi, seguiti da esercizi simili che saranno svolti alla lavagna dagli studenti stessi; questo permetterà anche di valutare in itinere il grado di apprendimento della classe. Oltre agli esercizi verranno proposti problemi che richiedono inventiva e una buona capacità di collegamento. Si farà sempre riferimento al libro, anche quando gli argomenti saranno affrontati in maniera diversa, in modo che gli allievi imparino gradualmente a leggere un testo scientifico. Prima delle verifiche scritte si proporrà agli allievi un esercitazione da svolgere singolarmente o in gruppo, cui seguirà la correzione e il commento delle strategie adottate. Ogni verifica scritta sarà seguita dalla correzione in classe e dall analisi dei principali errori, ed eventualmente da ulteriore attività didattica. Si assegneranno inoltre alcuni lavori da svolgere a casa: semplici esperimenti, esercizi mirati a migliorare le competenze acquisite in classe, problemi da svolgere singolarmente o in gruppo, che saranno ripresi in aula, discussi e corretti, stesura di relazioni sulle eventuali attività di laboratorio, ricerca di informazioni riguardanti la storia della fisica o le applicazioni tecnologiche. Le metodologie adottate saranno dunque, a seconda delle caratteristiche e delle difficoltà dell argomento trattato, le seguenti: lezione frontale, lezione dialogata, metodo induttivo, metodo deduttivo, metodo esperienziale, metodo scientifico, ricerca individuale e/o di gruppo, scoperta guidata, lavoro di gruppo, problem solving. 8. MEZZI DIDATTICI Testi adottati: Fisica Meccanica e Fisica Onde e Termologia, di J. D. Cutnell e K. W. Johnson, Zanichelli Eventuali sussidi didattici o testi di approfondimento: approfondimenti tratti da testi, riviste specializzate o siti internet, note redatte dal docente, ulteriori esercizi di recupero e/o potenziamento disponibili in formato elettronico o cartaceo; filmati, animazioni, video di esperimenti Attrezzature e spazi didattici utilizzati: proiettore in classe, laboratorio di fisica, lavagna interattiva multimediale 6

7 9. MODALITÀ DI VERIFICA DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO TIPOLOGIA DI PROVE DI VERIFICA Il controllo dell apprendimento avviene mediante le verifiche formative e sommative. Le verifiche formative avranno lo scopo di valutare l andamento e l efficacia della propria attività didattica e valutare in itinere il grado di apprendimento della classe. Gli strumenti previsti sono lo svolgimento di esercitazioni scritte, l osservazione in classe durante le discussioni sulla teoria e le esercitazioni svolte alla lavagna, la correzione collettiva dei compiti assegnati per casa, l analisi dei materiali prodotti dagli studenti. Le verifiche sommative, articolate in verifiche orali e verifiche scritte, avranno lo scopo di valutare le conoscenze, le competenze e le capacità acquisite dagli studenti. Le verifiche scritte, generalmente proposte al termine delle unità didattiche, avranno lo scopo principale di testare la capacità di applicare le nozioni acquisite nella risoluzione di esercizi e problemi. Le verifiche orali avranno lo scopo di valutare principalmente le conoscenze e i progressi raggiunti nella chiarezza e nella proprietà di espressione, nonché la capacità di ragionamento nello svolgimento di un problema. Saranno possibili inoltre brevi interventi dal posto con lo scopo di testare l attenzione degli studenti e la costanza del loro studio. L insegnante si riserva la possibilità di somministrare una verifica di recupero al termine del secondo quadrimestre, costituita da quesiti, esercizi e problemi che coprano, a grandi linee, i temi affrontati durante l anno che si ritengono essenziali per il proseguimento dello studio della fisica. È possibile la stesura di relazioni su argomenti specifici (legati principalmente alla storia della fisica o alle sue applicazioni in campo teconologico), con lo scopo di sviluppare un interesse nei confronti della disciplina e del suo sviluppo, e l assegnazione di esercizi da svolgere a casa e successivamente consegnare al docente. SCANSIONE TEMPORALE Si prevedono almeno due verifiche sommative (scritte e/o orali) a quadrimestre. MODALITÀ DI RECUPERO MODALITÀ DI APPROFONDIMENTO Recupero curriculare: a seconda delle difficoltà riscontrate e del numero di studenti coinvolti si provvederà ad assegnare esercizi supplementari, mirati al ripasso di determinate parti di programma a riprendere i concetti fondamentali spiegandoli in altri termini a organizzare lavori di gruppo, formando dei gruppi di lavoro eterogenei in cui gli studenti più in difficoltà vengano seguiti dai compagni che invece hanno già acquisito le competenze previste a proporre attività guidate a crescente livello di difficoltà ed esercitazioni per migliorare il metodo di studio e di lavoro Si sottolinea che alcune attività consuete come la correzione di esercizi assegnati per casa che hanno messo in difficoltà gli studenti o la correzione delle verifiche scritte consistono di fatto in attività di recupero. Trattazione avanzata di alcuni argomenti del programma Proposta di problemi che richiedono l impostazione di una strategia risolutiva articolata o con elementi di novità rispetto a quanto visto in classe Attività previste per la valorizzazione delle eccellenze Richiesta di trattare autonomamente un tema non affrontato a lezione Partecipazione alle Olimpiadi della Fisica 7

8 10. CRITERI DI VALUTAZIONE Ai fini della valutazione si terrà conto dei seguenti fattori. Le verifiche formative non saranno tenute in considerazione nella valutazione finale dello studente, poiché hanno lo scopo di valutare in itinere l apprendimento della classe. Per quanto riguarda le verifiche sommative, nelle verifiche scritte ad ogni esercizio sarà assegnato un punteggio; nell attribuire il punteggio completo, nullo o una frazione intermedia, si terrà conto dei seguenti indicatori: conoscenze specifiche, competenze nell applicare le procedure e i concetti acquisiti, capacità logiche e argomentative, completezza nella risoluzione, correttezza della risoluzione e dell esposizione. La valutazione sarà poi assegnata basandosi soprattutto sul punteggio ottenuto, ma tenendo in considerazione anche il raggiungimento degli obiettivi minimi, l andamento della classe e la propria attività didattica (ad esempio considerando quali argomenti sono stati trattati più a fondo e quali invece solo accennati); le verifiche orali verranno valutate seguendo gli stessi criteri proposti per le verifiche scritte, ma con un attenzione particolare per le capacità logiche e argomentative dimostrate e la correttezza dell esposizione. Per quanto riguarda l eventuale stesura di relazioni, sarà valutata la capacità argomentativa dimostrata, la capacità di ricerca di materiali utili al proprio scopo (e la loro comprensione), l aderenza al tema proposto ma anche gli sviluppi originali e i contributi personali. Nella valutazione si utilizzerà la seguente griglia: 1 Rifiuto a farsi interrogare, rifiuto ad eseguire la prova 2 Mancata risposta anche su argomenti a scelta, elaborato del tutto lacunoso o in bianco 3 Mancata comprensione del testo o fraintendimento di domande anche molto semplici, risposte non significative, informazioni non pertinenti o contenuti completamente errati 4 Preparazione frammentaria e prevalentemente mnemonica, contenuto lacunoso e/o con gravi errori, incapacità di giungere a una sintesi logica e coerente, discorso poco organizzato, terminologia impropria 5 Conoscenza superficiale e manualistica, non sempre consapevole, anche senza gravi errori e contraddizioni; carenza nelle abilità procedurali, terminologia imprecisa, esercizi svolti con il continuo sostegno dell insegnante 6 Comprensione delle linee generali della materia e acquisizione delle tecniche di calcolo, con capacità di orientarsi in modo abbastanza autonomo: conoscenza essenziale dei contenuti, seppur a livello talvolta mnemonico, con tolleranza di qualche errore (non grave) purché senza contraddizioni, ricorso a procedimenti essenzialmente meccanici, limitata elaborazione, risposte sollecitate dall insegnante 7 Capacità di orientarsi nella disciplina e di utilizzare in modo sostanzialmente autonomo le conoscenze acquisite: conoscenza dei contenuti (seppur a livello talvolta mnemonico) senza significativi errori, esposizione corretta e logica, qualche difficoltà nell espressione, tendenza all elaborazione personale 8 Conoscenza articolata degli argomenti e loro applicazione sicura: conoscenza organica e consapevole, capacità di analisi e di sintesi nella risoluzione di un quesito e nella trattazione di un argomento, proprietà di linguaggio, capacità di operare collegamenti anche suggeriti dall insegnante 8

9 Nella valutazione finale si terrà conto, oltre che dei risultati raggiunti in termini di apprendimento, anche di altre componenti quali ad esempio l impegno dimostrato, la progressione dell apprendimento rispetto i livelli di partenza, le capacità di recupero accertate; la valutazione non sarà dunque la semplice media aritmetica dei voti ottenuti nel corso del quadrimestre. 11. COMPETENZE TRASVERSALI DI CITTADINANZA 9 Conoscenza completa, approfondita e coerentemente organizzata, capacità di analisi e di sintesi nella risoluzione di un quesito anche complesso e nella trattazione di un argomento, rielaborazione personale dei contenuti con valutazioni e collegamenti autonomi, proprietà e ricchezza lessicale, capacità di proporre tecniche risolutive originali 10 Rielaborazione autonoma personale dei contenuti con giudizi critici completi, documentati e approfonditi La Fisica contribuisce allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza. A) COMPETENZE DI CARATTERE METODOLOGICO E STRUMENTALE IMPARARE A IMPARARE: La Fisica svolge un ruolo insostituibile nel conseguimento di questa competenza, in particolare per scoraggiare apprendimenti mnemonici e arginare la tendenza a concepire la cultura come un mero possesso di conoscenze dichiarative o procedurali. Inoltre lo studio di questa disciplina insegna agli allievi a sviluppare un metodo razionale e a organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni. PROGETTARE, RISOLVERE PROBLEMI, INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI, ACQUISIRE E INTERPRETARE LE INFORMAZIONI: La risoluzione di problemi in Fisica è l attività prevalente: in linea di massima, tutte le richieste poste agli studenti si traducono in situazioni problematiche la cui soluzione presuppone, inevitabilmente, la capacità di interpretare e rielaborare informazioni di vario genere, sfruttando i collegamenti e le relazioni tra le stesse, per costruire un modello di una situazione reale e progettare una strategia risolutiva. B) COMPETENZE DI RELAZIONE E INTERAZIONE COMUNICARE: La Fisica contribuisce allo sviluppo delle competenze di comunicazione, in particolare nel linguaggio scientifico. Lo svolgimento di un esercizio o di un problema, così come l enunciazione di una definizione o un teorema, costringe lo studente a utilizzare il lessico specifico della disciplina e a chiarire i passaggi svolti in maniera coerente e sintetica. COLLABORARE E PARTECIPARE: L introduzione di nuovi argomenti prevede il coinvolgimento diretto degli studenti, che sono chiamati a esporre le proprie opinioni e ipotesi, sviluppando di conseguenza la capacità di comprendere i diversi punti di vista. Inoltre le attività di recupero prevedono la collaborazione tra gli studenti stessi. 9

10 C) COMPETENZE LEGATE ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA, NELLA COSTRUZIONE DEL SÉ AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE: Lo studente, svolgendo con costanza e impegno il lavoro assegnato e curando la propria preparazione, sviluppa la consapevolezza che le sue azioni hanno delle conseguenze, sia sul piano del profitto sia su quello delle relazioni con i compagni e i docenti; l allievo impara, pertanto, a commisurare i comportamenti con l intenzione, gli obiettivi attesi e il sistema di regole condivise. Udine, 28 novembre 2015 La Docente Cristina Sapori 10

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