SERVIZIO RESOCONTI. MISSIONE IN CASERTA 13 maggio 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA. La seduta inizia alle

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1 1/7 MISSIONE IN CASERTA 13 maggio 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA La seduta inizia alle PRESIDENTE. Buongiorno, avvocato. Lei è stato Presidente del Consorzio CE/3. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Dal 12 ottobre 1998 al 30 giugno Poi sono diventato direttore generale dello stesso Consorzio, diventato Spa. PRESIDENTE. Noi siamo proprio alla fine, quindi le farò poche domande. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Sono venuto bene attrezzato, perché per me è la prima volta che è possibile raccontare le vicende. PRESIDENTE. Il Consorzio aveva una contabilità aggiornata? FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Sì. PRESIDENTE. La stessa cosa c è stata detta adesso dal Consorzio CE/2 e non capiamo perché invece per il Consorzio unico non si sia in grado di costruire FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Noi avevano addirittura un controllo di gestione mensile, che realizzavamo con gli stessi dipendenti e i bilanci sono stati regolarmente approvati fino al 2005 di sicuro, ne ho una copia anche qui. PRESIDENTE. Vorrei sapere quanti dipendenti avevate. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Il Consorzio CE/3 è partito con tre

2 2/7 dipendenti e tre LSU. Dopo due ordinanze, che considero la causa di quanto è accaduto dopo, del Commissario straordinario, l onorevole Bassolino, l ordinanza n. 1 del 1999 e n. 22 del 2001, siamo stati costretti ad assumere come Consorzio novantacinque dipendenti. Alle mie rimostranze ho tutti i documenti e opposizioni, fu risposto che, poiché li pagava il commissariato, dovevo per forza assumerli. Allora scrissi una lettera specificando che a quelle persone non potevo far svolgere alcuna mansione, ma non ottenni risposta. Feci un assemblea del Consorzio, in cui stabilimmo di realizzare una riunione dei quattro Consorzi di Caserta presso la provincia. In seguito a questo incontro, fu licenziato un documento che la provincia avrebbe dovuto mandare al Ministero degli interni, in cui ci opponevamo a questa imposta assunzione. Non accadde nulla. Ricevetti una telefonata dall Ufficio del lavoro, che mi intimava di assumere le persone, altrimenti sarei stato passibile di omissione di atti d ufficio. A questo punto, pretesi di inserire nel contratto la clausola per cui sarebbero stati assunti presso il Consorzio fin quando la regione avesse pagato sia gli stipendi, sia i contributi. Sebbene sapessi che era una clausola nulla, feci questo accordo in Prefettura a Caserta, alla presenza del Prefetto, dell Ispettorato del lavoro, dell INPS, dei sindacati e dei lavoratori. Questa clausola è inserita in ognuno di quei novantacinque contratti. Scrissi alcune relazioni, che inviai al Commissariato, dichiarando che questa sarebbe stata la causa di un totale fallimento del Consorzio. Poiché queste persone avrebbero dovuto essere impiegate sugli impianti che il Commissario però non aveva approvato, avrebbero dovuto essere destinate all igiene urbana. Poiché però in ogni comune ci sono ditte private che svolgono il servizio o dipendenti comunali che, nel caso di trasferimento di appalto, in base all articolo n.6 del contratto nazionale di lavoro, devono per forza essere assunti, non avrei mai avuto la possibilità di inserire queste persone, se il Commissario non avesse approvato i progetti. Presentai immediatamente quattordici progetti di isole ecologiche, un progetto di compostaggio per il quale avevamo avuto un finanziamento FIO di 11 milioni di euro, soldi che poi non ho più avuto e che, nonostante le mie richieste, mi fu detto che furono utilizzati per pagare gli stipendi dei dipendenti. Contestata la distrazione, il nuovo Commissario COSIMO IZZO. Chi le riferì questo e come? FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Per iscritto, ho tutti i documenti: credo

3 3/7 fosse il prefetto Bagnato su disposizione del prefetto Catenacci. All epoca era Commissario. COSIMO IZZO. Quindi è il Commissariato che le ha scritto questo. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Sì, parlo di documenti agli atti, perché si cercano responsabilità diverse, ma la responsabilità è solamente quella del Commissario straordinario. COSIMO IZZO. Lei ha dichiarato di avere questa comunicazione agli atti. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Credo di averla, non se l ho portata. COSIMO IZZO. Sarebbe utile acquisirla agli atti. PRESIDENTE. Alla fine ci lascerà i documenti in suo possesso. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Ero rimasto alle condizione delle assunzioni. PRESIDENTE. Vorrei sapere se le abbiano imposto i nominativi delle persone da assumere. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. L ordinanza n. 1 del 1999 e n. 22. PRESIDENTE. Dove erano già indicati anche i soggetti da assumere. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. No, in una c è scritto novantacinque dipendenti, non so se c è qualcuno PRESIDENTE. Come furono scelti? FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Ci mandarono un altro elenco. Mi

4 4/7 rifiutai e subii questa imposizione. Accettai, ma a quelle condizioni. Poiché queste persone non potevano stare senza far niente, chiedemmo di poterle impegnare nella raccolta della carta e del cartone. Il Commissario ci diede circa quindici piccoli mezzi con i quali si effettuava un servizio utile per la cittadinanza. L unica cosa è che il corrispettivo non era sufficiente per coprire le spese, quindi il Commissario continuava a pagare. Considerato che nell intera regione c erano persone assunte, che gravavano sulle spalle del Commissariato con un costo di euro al mese, per un totale di circa 12 milioni di euro al mese, che bisognava comunque pagare, è necessario approfondire la vicenda in tutti i suoi contorni. Con l ordinanza n.104, il Commissario Facchi succeduto a Bassolino si assume, in virtù delle mie rimostranze, l onere di pagare questi lavoratori. Effettivamente, paga fino al 31 dicembre A gennaio 2004 subentra Catenacci, che riduce drasticamente questo contributo: non paga più l intera somma che rendicontavamo ogni mese, ma decide di dare solo un contributo ai vari Consorzi. Da questo momento, quindi, inizia il deficit dei vari Consorzi. Noi non abbiamo avuto defici,t perché siamo riusciti comunque a compensare con i lavori che facevamo, però avevamo sempre questo credito nei confronti del Commissariato. Abbiamo quindi un bilancio in pareggio fino al 2006, ovviamente mettendoci anche i crediti che vantiamo nei confronti del Commissariato. Di conseguenza, non ha fatto altro che scaricare sui Consorzi i costi che dovevano gravare sul Commissariato, tanto che scrissi una lettera, forse agli atti, con la quale dichiaravo che, poiché i mezzi erano stati forniti da loro, i dipendenti erano spostati da loro, perché per qualsiasi servizio il personale era scelto dal Commissariato che li trasferiva anche da un consorzio all altro, agendo come se fosse stato il datore di lavoro, si trattava di una intermediazione di manodopera e quindi i lavoratori erano loro dipendenti, pertanto glieli avrei mandati. Successivamente, ci rendemmo conto che l unica soluzione per poter risolvere il problema dei rifiuti era la raccolta differenziata. Preparammo quindi una serie di progetti per tutti i comuni che facevano parte del nostro bacino CE/3 e chiedemmo ai comuni di affidarci il servizio. Non ci fu affidato, se non da pochi comuni, per i quali abbiamo ricevuto premi a livello nazionale per aver raggiunto il 60/70 per cento di raccolta differenziata e il premio per la miglior raccolta differenziata del vetro. Si tratta però di cinque comuni su ventitré, perché quelli maggiori non ci affidavamo il servizio. Il decreto n. 549 del 2005 stabilì che i comuni dovessero obbligatoriamente affidare il servizio al Consorzio. Scrissi quindi immediatamente a tutti i comuni per farci affidare l incarico. Questo non avvenne, per cui scrissi al Commissariato una prima volta ricordando come in base all ordinanza

5 5/7 avesse il potere di commissariare i comuni per affidare al Consorzio la raccolta differenziata. Scrissi tre lettere e tramite ufficiale giudiziario diffidai il Commissariato, che non fece nulla, ma poi dichiarò che ci avrebbe commissariato perché non avevamo effettuato la raccolta differenziata. Per effettuarla, mi recai a visionare un impianto in Olanda, ad Amsterdam. In questo impianto erano trattate 1500 tonnellate di rifiuti al giorno, la selezione avveniva da cassonetto, senza bisogno di fare la raccolta differenziata a monte. Queste 1500 tonnellate equivalevano al quantitativo di rifiuti giornalieri della provincia di Caserta. Mi sono messo in contatto con gli altri Consorzi, che aderiscono alla mia proposta di realizzare un polo ambientale e mettere questo impianto, che in Olanda si estendeva su una superficie di metri quadri quadrati per un altezza di 14 metri. L impianto sembrava funzionale. Costava 120 milioni di euro, ma non avremmo dovuto pagare nulla, se non continuare a pagare quanto versavano all impianto di CDR, cioè 105 lire al chilo, assicurando 1500 tonnellate di rifiuti al giorno. In cambio, ci avrebbero dato la presidenza della società che si doveva costituire, il 20 per cento degli utili, che in base ai calcoli ammontavano a circa 12 miliardi l anno, che diviso tra i vari Consorzi era di 3 miliardi l anno, con i quali potevamo tranquillamente coprire tutte le spese e realizzare anche qualche opera ambientale all interno dei nostri bacini. Ci chiesero dove installarlo. Noi avevamo il terreno, facemmo la proposta. COSIMO IZZO. Quale comune? FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. A Caserta avevamo la stazione di trasferenza, con la quale riuscivamo a recuperare quei soldi che potevano mancarci a fine mese. Facendo pagare a ogni comune 50 lire per ogni quota di rifiuto portato in trasferenza e da lì trasportato al CDR, infatti, incassavamo circa 50 lire al chilo. Di conseguenza, potevamo pagare anche i dipendenti che Napoli ci aveva scaricato. Per quanto riguarda i dipendenti dei vari servizi, i comuni facevano un contratto con noi indicandoci quante persone dovessero lavorare, cosa dovessimo fare. L unico problema era rappresentato da questi novantacinque lavoratori. Avevo intenzione di bonificare l area della Saint Gobain in cui c era un invaso di quadrati di superficie con una profondità di 14 metri. Volevo mettere davanti quell impianto di selezione, selezionare il compost che andava a compostaggio e le altre frazioni recuperabili (vetro, plasrtica)alle altre filiere, triturando quello non recuperabile, che insieme a materiale di risulta

6 6/7 proveniente da scavi e da demolizioni avrebbe riempito questo invaso.dovevamo riempire gli ultimi tre metri con terreno fertile e farci piantumazione, piste ciclabili e campi da tennis da dare in gestione a giovani di una cooperativa che avremmo dovuto formare nei comuni vicini. Le idee erano grandi. PRESIDENTE. Per quanto riguarda la situazione patrimoniale, vorrei chiederle quali debiti e crediti avevate quanto lei ha lasciato. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Ho lasciato con un utile di euro prima delle imposte e euro dopo le imposte. PRESIDENTE. Quindi non avevate debiti. FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Assolutamente no, avevamo solo crediti. COSIMO IZZO. Ma perché pareggiavate il bilancio con i presunti crediti che vantavate dal Consorzio? FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. Dal Commissariato, che si compensavano con quelli di FIBE, quindi in effetti era una partita di giro. PRESIDENTE. Però c erano i crediti nei confronti dei comuni FRANCESCO CUNDARI, Ex presidente del Consorzio CE/3. C erano crediti nei confronti dei comuni, tanto che nel mio bilancio era stato inserito un credito di 3 milioni nei confronti del comune di Caserta, che i revisori dei conti mi contestano insieme al Commissario straordinario Manzo: il comune di Caserta ha pagato euro, il Consorzio ha guadagnato euro su quella mia operazione. Hanno quindi recuperato euro in più rispetto a quanto messo in bilancio. Il mio bilancio, che risulta meno 79, ha quindi di attivo. Possiedo comunque documenti a conforto di quanto ho dichiarato. PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l audizione.

7 7/7 La seduta termina alle