Reg. (CE) N 199/2008, Reg. (CE) n. 665/2008 e Deci sione della Commissione N 949/2008 Programma Nazionale

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1 eg. (CE) N 199/2008, eg. (CE) n. 665/2008 e Deci sione della Commissione N 949/2008 Programma Nazionale Valutazione degli effetti della pesca sull ecosistema marino Modulo V Sub-area Geografica (GSA) 9 Mar Ligure, Alto e Medio Tirreno APPOTO FINALE APILE 2010 esponsabile scientifico del progetto: Dott. Stefano De anieri - 1 di 33 -

2 Elenco del personale che ha partecipato al Programma (GSA 9, suddivisa per regioni) Liguria GSA9a Nome Grado Giulio ELINI icercatore 1 Lidia OSI icercatore 1 Alessandro MANNINI icercatore 2 Luca LANTEI icercatore 2 Fulvio GAIBALDI icercatore 2 Toscana Nord GSA 9b Nome Grado Fabrizio SEENA icercatore 1 omano BAINO icercatore 2 Alessandro VOLIANI icercatore 2 Alvaro ABELLA icercatore 2 Cecilia MANCUSI icercatore 2 Michela IA icercatore 3 Toscana Sud GSA 9c Nome Grado Stefano DE ANIEI icercatore 1 Paolo SATO icercatore 2 Mario SBANA icercatore 2 Bruno EALE icercatore 2 Anna Maria DE BIASI icercatore 2 Alessandro LIGAS icercatore 3 Ilaria OSSETTI icercatore 3 Sofia MAIO Tecnico Ombretta SPINELLI Tecnico Sonia POLESE Tecnico Lazio GSA9d Nome Grado Domenico ADIZZONE icercatore 1 Andrea BELLUSCIO icercatore 2 Paolo CAPENTIEI icercatore 2 Francesco COLLOCA icercatore 2 Alessandro CISCOLI icercatore 3-2 di 33 -

3 Per una corretta citazione bibliografica : De anieri S., Programma nazionale Italiano per la raccolta di dati alieutici Modulo V di valutazione degli effetti della pesca sull ecosistema marino, GSA9, Anno apporto finale, Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata G. Bacci, Italia: 25 pp. La proprietà dei risultati è della Direzione Generale Pesca Marittima (Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, oma), che si riserva il diritto di utilizzare, elaborare e diffondere i dati. Qualunque diffusione dei dati non autorizzata specificatamente sarà perseguita a termini di legge. - 3 di 33 -

4 INDICE 1. Introduzione... Pag Materiali e metodi..... Pag. 5 Indicatore 1 Conservation status of fish species Indicator of biodiversity to be used for synthesizing, assessing and reporting trends in the biodiversity of vulnerable species... Pag. 6 Indicatore 2 Proportion of large fish Indicator for the proportion of large fish by weight in the asemblage, reflecting the size strucutre and life history composition of the fish community... Pag. 7 Indicatore 3 Mean maximum length of fishes Indicator for the life history composition of the fish community... Pag. 7 Indicatore 4 Size at maturation of exploited fish species Indicator of the potential genetic effects on a population.... Pag. 8 Indicatore 8 Discarding rates of commercially exploited species Indicator of the rate of discarding of commercially exploited species in relation to landings Pag isultati..... Pag. 12 Indicatore 1... Pag. 12 Indicatore 2... Pag. 17 Indicatore 3... Pag. 18 Indicatore 4... Pag. 19 Indicatore 5... Pag Considerazioni conclusive... Pag Bibliografia.... Pag di 33 -

5 1. Introduzione Il Programma Nazionale Italiano di accolta Dati nel settore della pesca prevede la stima di cinque (1, 2, 3, 4 e 8) indicatori di stato delle risorse oggetto di pesca in accordo con quanto riportato nell appendice XIII della Decisione della Commissione del 6 novembre I criteri per la loro selezione ai fini della valutazione a livello di comunità dell impatto dovuto alla pesca sono la loro facilità di calcolo ed attendibilità (alta precisione) La Tab. 1 riporta la lista degli indicatori previsti. Tab. 1 Lista degli indicatori ecosistemici presenti nell Appendice XIII della Decisione della Commissione 93/2010. Indicatore 1) 2) 3) 4) 8) Descrizione Conservation status of fish species Indicator of biodiversity to be used for synthesizing, assessing and reporting trends in the biodiversity of vulnerable fish species Proportion of large fish Indicator for the proportion of large fish by weight in the asemblage, reflecting the size strucutre and life history composition of the fish community Mean maximum length of fishes Indicator for the life history composition of the fish community Size at maturation of exploited fish species Indicator of the potential genetic effects on a population Discarding rates of commercially exploited species Indicator of the rate of discarding of commercially exploited species in relation to landings 2. Materiali e metodi Per la stima dei primi quattro indicatori sono stati utilizzati i dati raccolti nel corso delle campagne MEDITS, mentre l indicatore relativo allo scarto è stato stimato analizzando le informazioni raccolte nel corso degli imbarchi previsti a bordo di imbarcazioni da pesca professionali per il campionamento dei dati biologici nell ambito della accolta Dati. - 5 di 33 -

6 Per quanto concerne gli indicatori 1-4, tutte le elaborazioni dei dati raccolti con le campagne MEDITS sono state condotte utilizzando le routine del software -SUFI. Tutti i riferimenti bibliografici, così come il pacchetto del software -SUFI sono disponibili sul sito internet del programma MEDITS ( La metodologia è già stata sviluppata ed applicata alle serie storiche di dati MEDITS raccolti a partire dal 1994 da un gruppo di lavoro internazionale i cui partecipanti facevano parte dei centri di ricerca impegnati nella raccolta dei dati (Medits, Assessment of indicator trends related to exploited demersal fish populations and communities in the Mediterranean. DC Medits Working group. Nantes Francia, Marzo 2005 e Kavala Grecia, 2-6 Aprile Disponibile sul sito pp.). Le espressioni analitiche per il calcolo degli indicatori sono riportate in Tab. 2. Trend significativi sono stati identificati applicando il test non parametrico ho di Spearman. Indicatore 1 Conservation status of fish species Dati richiesti: Serie storiche di indici di abbondanza delle campagne scientifiche MEDITS. Formulazione dell indicatore: Sono state utilizzate come proxy le routine di -SUFI che riguardano i seguenti indicatori: 1.1 Abbondanza totale in numero e peso - è calcolato come indice di abbondanza in numero e peso del totale di pesci, cefalopodi, crostacei decapodi e stomatopodi e selaci e del totale della comunità. 1.2 Indice di diversità (Hurlbert, 1971): è usato come misura di eveness ed interpretabile come la probabilità che due individui, presi casualmente da una comunità, appartengano a specie diverse. eazione attesa all impatto della pesca: L effetto atteso della pesca sugli indicatori 1.1 e 1.2 è di diminuzione all aumentare della pressione di pesca. - 6 di 33 -

7 Indicatore 2 Proportion of large fish Indicator for the proportion of large fish by weight in the asemblage, reflecting the size strucutre and life history composition of the fish community Dati richiesti: Serie storiche di indici di abbondanza delle campagne scientifiche MEDITS. Formulazione dell indicatore: Proporzione di pesci grandi E stato utilizzato l indicatore P large stimato tramite la routine di -SUFI che fornisce la proporzione di individui al di sopra di una certa soglia. In ambito ICES tale soglia è stata identificata in 40 cm di lunghezza totale, mentre nel metodo adottato sono testate 4 diverse soglie (15, 20, 25 e 30 cm ) (ochet et al., 2004). eazione attesa all impatto della pesca: L effetto atteso della pesca sull indicatore 2 è di diminuzione all aumentare della pressione di pesca. Indicatore 3 Mean maximum length of fishes Indicator for the life history composition of the fish community Dati richiesti: Serie storiche di indici di abbondanza delle campagne scientifiche MEDITS. Formulazione dell indicatore: Lunghezza media al 95 percentile E stata utilizzata come proxy la routine di -SUFI che stima la lunghezza corrispondente al 95 percentile (l 0,95 ) per ogni specie di vertebrato misurata. La lunghezza media massima nella comunità, stimata come la media delle l 0,95 delle specie misurate, è considerata espressione della lunghezza media dei pesci più grandi nella comunità (Shin et al., 2005). eazione attesa all impatto della pesca: L effetto atteso della pesca sull indicatore 3 è di diminuzione all aumentare della pressione di pesca. - 7 di 33 -

8 Indicatore 4 Size at maturation of exploited fish species Indicator of the potential genetic effects on a population Dati richiesti: Serie storiche di indici di abbondanza delle campagne scientifiche MEDITS e del campionamento biologico delle catture. Formulazione dell indicatore: Lunghezza di maturità al 50% - Tale parametro di popolazione è stato calcolato mediante la routine di - SUFI che stima la lunghezza di maturità al 50% (l m50% ). eazione attesa all impatto della pesca: L effetto atteso della pesca sull indicatore 4 è di diminuzione all aumentare della pressione di pesca. Indicatore 8 Discarding rates of commercially exploited species Indicator of the rate of discarding of commercially exploited species in relation to landings Per quanto riguarda il quinto indicatore di stato della popolazione, questo è rappresentato dal tasso di scarto delle specie sfruttate commercialmente in relazione al loro sbarcato. I campionamenti biologici da effettuare nell ambito del Programma Nazionale prevedono un campionamento con imbarchi a bordo delle imbarcazioni a strascico che effettuano la pesca professionale. Nel corso di tali campionamenti sono state stimate anche le quantità scartate delle specie bersaglio. Questo indicatore, sebbene non dia una stima diretta dello stato di sfruttamento della risorsa, permette di valutare se il prelievo è effettuato in maniera ottimale integrando le informazioni ricavate dall applicazione degli altri indicatori. Dati richiesti: Indici di abbondanza in peso per bordata dello sbarcato commerciale e dello scarto per specie bersaglio. Formulazione dell indicatore: - 8 di 33 -

9 E stato calcolato il tasso di scarto sullo sbarcato per specie bersaglio e per mestiere, espresso come ratio estimator e varianza corrispondente (Cochran, 1977). Tale tasso è stato calcolato stagionalmente ed annualmente. Per ogni anno e per ogni mestiere è stato inoltre calcolato un indicatore composito come media geometrica dei tassi annuali delle singole specie. eazione attesa all impatto della pesca: L elevato tasso di scarto delle specie commerciali è considerato un indicatore di carenze nell armonizzazione fra attrezzi e taglie minime, di pesca effettuata in zone in cui si concentrano i giovanili oppure di una pesca poco selettiva rispetto alle richieste del mercato. E tuttavia da segnalare che le pratiche di scarto sono soggette ad un elevata variabilità. Nel caso di catture di scarsa entità, il pescatore professionista tende a conservare tutto quello che può avere un valore commerciale seppur minimo. A esempio, considerando una specie di basso valore commerciale come il sugarello, in una bordata povera verranno sbarcati anche esemplari di piccole dimensioni determinando così una riduzione nella frazione scartata; in caso contrario saranno commercializzati solo i sugarelli di dimensioni maggiori. - 9 di 33 -

10 Tab. 2 Indicatori ecosistemici (1-4 e 8), dati necessari per la stima ed espressioni analitiche per il calcolo. Indicatore Dati di input Stimatore 1.1) Abbondanza totale in numero (N) e peso (B) Cattura in numero e peso per cala k per strato j y k,j Area strascicata a k,j Area dello strato A j Y Var = j Y i, j = Aj j n j n n j k= 1 j j ( Y ) = j n A j 2 1 n k = 1 i i a y y ikj k, j i, kj k = 1 n a j k, j j k = 1 n k = 1 n i a y k, j i,, 2 1.2) Diversità N i 2) Proporzione di pesci p large più grandi di una soglia determinata l big y l (t) catture per l y (t) cattura totale (specie misurate) soglia di lunghezza l big 2 n N N i = 1 N 1 i= 1 N n [ ] [ ] n 2 2Ni 2Ni Var Var Ni 2 3 i N i N p t = y ( t) y( t large Var ( ) l ) l> lbig [ p ] large = p large ( 1 p ) y ( t) large 3) Lunghezza media della comunità al 95 percentile (l 0.95 ) 4) Lunghezza a cui il 50% della popolazione i è matura nell anno t (L 50 ) lunghezza al 95 percentile per specie L q, i l = S L q q, i i= 1 S numero di specie misurate nel survey in Var l = S q Var L q, i i= 1 esame Sono considerate le specie misurate con continuità temporale nell intera serie storica Nm, i( t) 1) Stima della probabilità di essere maturo p l in funzione della lunghezza corporea l p l, t nell anno t: l ( p ) = log = µ + a + b l + ε l, t t t 1 pl, t l( 0.5) µ at 2) Stima di L50 come: L50 = bt (segue) S [ ] [ ] - 10 di 33 -

11 Tab. 2 segue. 8) Tassi di scarto delle specie commerciali Scarto (D) e sbarcato (L) in peso per bordata j, barca k, metier m e per specie i. n= numero di barche campionate e N=numero di barche totale per metier. Il tasso di scarto medio () viene calcolato come: ˆ n k = 1 = n k = 1 D La varianza come: Var ( L ) k k [ ] ( f ˆ 1 ) 2 ( s ˆ 2 2 = + s 2ˆ s ) 2 D L nl con f =n/n; S 2 D= varianza campionaria degli scarti; S 2 L= varianza campionaria degli sbarcati e S DL = covarianza campionaria DL Considerazioni generali Scopo degli indicatori presentati è quello di contribuire a valutare gli effetti delle misure gestionali in relazione agli obiettivi di minimizzare gli effetti della pesca sulle popolazioni e sulle comunità marine e contribuire ad implementare progressivamente l Ecosystem based approach to fishery management. E evidente che gli effetti della pesca sull abbondanza totale possono essere mascherati da variazioni ambientali e di trofismo nella comunità e che la viariazione della percentuale di individui di grossa taglia possa risentire delle fluttuazioni del reclutamento negli stocks (ICES, 2007). Sulla base delle discussioni svolte dal Gruppo di Metodologie, si prevede di valutare l effetto della pesca sull ecosistema marino impiegando gli indicatori sopra riportati. Sarà compito del Gruppo di Metodologie statistiche approfondire lo studio sugli indicatori ecosistemici tenendo conto delle esperienze maturate in Mediterraneo ed in altre aree europee (Dulvi et al., 2006; Grift et al., 2007; Piet et al., 2008) di 33 -

12 3. isultati Indicatore 1 Stato di conservazione delle specie Indicatore di biodiversità da utilizzare per sintetizzare e valutare gli andamenti della biodiversità delle comunità demersali vulnerabili. 1.1) Abbondanza totale in numero e peso Gli indici di biomassa della frazione dei Teleostei e dei Cefalopodi evidenziano una tendenza negativa statisticamente significativa. Le categorie dei Selaci e del Totale delle catture non mostrano trend significativi mentre i Crostacei sono l unico gruppo che mostra un incremento significativo (Tab. 3a). Per quanto attiene gli indici di densità, gli andamenti rispecchiano quanto osservato per gli indici di biomassa con l unica eccezione dei Selaci, che mostrano una tendenza all aumento statisticamente significativa (Tab. 3b). Nelle Figg. 3a e 3b sono riportati rispettivamente gli indici di biomassa e di densità per i gruppi sistematici e per il totale delle catture. I valori degli indici di biomassa dei Teleostei evidenziano tre fasi di decremento ( , e ) e due di aumento ( e ), con valori che variano tra un minimo di circa 187 kg/km 2 (2004) e un massimo di circa 360 kg/km 2 (1999). Un andamento simile si osserva anche nel caso degli indici di densità che mostrano un massimo nel 2003 (28127 n/km 2 ) e un minimo nel 2010 (12755 n/km 2 ). I Selaci, nel periodo esaminato, si mantengono su valori abbastanza costanti, oscillando intorno ai 30 kg/km 2 ed evidenziando un impennata nei rendimenti nel 2007 (circa 60 kg/km 2 ). Anche per quanto riguarda il numero di individui, è presente un picco molto evidente nel 2007 (502 n/km 2 ) e valori superiori alla media sono stati osservati anche nel triennio I Cefalopodi mostrano, nel periodo esaminato, ampie variazioni nei rendimenti, che si inseriscono su un trend negativo statisticamente significativo, passando da circa 40 kg/km 2 nel 1994 a circa 30 kg/km 2 nel Fluttuazioni consistenti si osservano anche nel caso degli indici di densità con picchi molto elevati che si ripetono nel 1997, 2002 e Il valore minimo di densità è presente nel 2010 (441 n/km 2 ). I Crostacei mostrano variazioni non molto accentuate nel periodo compreso tra il 1994 e il 2007, comprese tra 15 e 20 kg/km 2, con tre picchi negativi nel 1994,1995 e Negli ultimi tre anni si osserva per questo gruppo sistematico un sensibile incremento fino ad un massimo di 32 kg/km 2 nel In termini di densità il trend mostra una tendenza all aumento con valori più elevati nelle ultime due - 12 di 33 -

13 campagne (7105 n/km 2 nel 2009 e 5693 n/km 2 nel 2010). La densità minima è stata osservata nel 2007 con 1339 n/km 2. Gli indici di biomassa del Totale delle catture sebbene siano caratterizzati da un andamento simile ai Teleostei, non mostrano un trend statisticamente significativo. Il valore massimo si osserva nel 1999 (461 kg/km 2 ) mentre il minimo nel 2004 (260 kg/km 2 ). Anche gli indici di densità mostrano un andamento fluttuante con massimo nel 2002 ( n/km 2 ) e minimo nel 1996 ( n/km 2 ). Tab. 3a - ho di Spearman stimato sugli indici di biomassa dei gruppi: Teleostei, Selaci, Cefalopodi, Crostacei e Totale (Medits ). In grassetto i valori significativi (alfa 0.05). Teleostei Selaci Cefalopodi Crostacei Totale Medits ( ) Tab. 3b - ho di Spearman stimato sugli indici di densità dei gruppi: Teleostei, Selaci, Cefalopodi, Crostacei e Totale (Medits ). In grassetto i valori significativi (alfa 0.05). Teleostei Selaci Cefalopodi Crostacei Totale Medits ( ) di 33 -

14 kg/km Indice di biomassa Teleostei - GSA9 - Medits kg/km Indice di biomassa Selaci - GSA9 - Medits Indice di biomassa Cefalopodi - GSA9 - Medits 40 Indice di biomassa Crostacei - GSA9 - Medits kg/km kg/km Indice di biomassa Totale catture - GSA9 - Medits kg/km Fig. 1a - Indici di biomassa dei gruppi faunistici: Teleostei, Condroitti, Cefalopodi, Crostacei, Totale catture ( ) di 33 -

15 35000 Indici di densità - Teleostei - GSA09 - Medits 700 Indici di densità - Selaci - GSA09 - Medits n/km n/km Indici di densità - Cefalopodi - GSA09 - Medits Indici di densità - Crostacei - GSA09 - Medits n/km n/km Indici di densità - Totale catture - GSA09 Medits n/km Fig. 1b - Indici di densità dei gruppi faunistici: Teleostei, Condroitti, Cefalopodi, Crostacei, Totale catture ( ) di 33 -

16 1.2) Indice di diversità I valori dell indice di diversità non hanno evidenziato un trend significativo nell arco temporale considerato (Tab. 4). L indice di diversità delta presenta dei valori elevati in molti degli anni considerati (delta medio = 0,78 ± 0,08), evidenziando la realtà multi specifica delle catture dell area di studio (Fig. 2). Tab. 4 ho di Spearman stimato sull indice di diversità. Indice Medits ,093 1,0 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0 Indice di diversità ' - GSA09 - Medits Fig. 2 Indice di diversità della comunità (Medits ) di 33 -

17 Indicatore 2 Frazione dei pesci più grandi Indicatore della proporzione in peso di pesci grandi, come indice della struttura demografica della comunità. L analisi delle serie storiche di dati concernenti la proporzione degli individui più grandi nell abbondanza totale delle comunità non ha rilevato trend statisticamente significativi (Tab. 5) per tutti e quattro i valori soglia applicati (15, 20, 25 e 30 cm di lunghezza totale). In tutti i casi, è interessante osservare un andamento periodico con massimi circa ogni 5-6 anni, che si ripete in tutti gli scenari considerati (Fig. 3). Tab. 5 Valori di ho di Spearman per le proporzioni degli individui grandi. Soglia15cm Soglia20cm Soglia25cm Soglia30cm Medits ,207-0,120-0,351-0,128 0,250 0,200 0,150 0,100 0,050 Plarge soglia 15cm - GSA09 - Medits ,020 0,018 0,016 0,014 0,012 0,010 0,008 0,006 0,004 0,002 Plarge soglia 25cm - GSA09 - Medits ,080 Plarge soglia 20cm - GSA09 - Medits 0,008 Plarge soglia 30cm - GSA09 - Medits 0,070 0,007 0,060 0,006 0,050 0,005 0,040 0,004 0,030 0,003 0,020 0,002 0,010 0, Fig. 3 Frazione degli individui grandi nella comunità ottenuti con valori soglia di 15, 20, 25 e 30 cm di lunghezza totale di 33 -

18 Indicatore 3 Media della lunghezza massima dei pesci Indicatore della composizione demografica della comunità ittica (vertebrati). I valori di L 0,95 medio nel periodo considerato non hanno mostrato un trend statisticamente significativo (Tab. 6). I valori oscillano tra un minimo di 23,7 cm nel 2007 ed un massimo di 27,8 cm nel 2001 (Fig. 4). Valori bassi sono stati osservati anche nel 2004 e nel Tab. 6 ho di Spearman stimato sui valori di L 0.95 medio. L 0,95 medio Medits ,257 Lunghezza (cm) L0.95 medio delle specie di vertebrati bersaglio - GSA09 - Medits Fig. 4 - L 0,95 medio relativo alle specie di pesci bersaglio di 33 -

19 Indicatore 4 - Taglia di maturità sessuale delle specie bersaglio Indicatore dei potenziali effetti genetici su una popolazione. Per ognuna delle specie bersaglio previste dal protocollo Medits, la routine -sufi, ove possibile, ha eseguito una stima del valore della lunghezza di maturità al 50% (L 50 ). Di seguito sono riportate le stime per le specie per le quali è stato possibile valutare tale lunghezza almeno in 10 delle 18 campagne effettuate dal 1994 al Per molte altre specie, sebbene abbondanti nell area (ad esempio la triglia di fango Mullus barbatus o il nasello Merluccius merluccius), non è stato possibile ottenere una serie storica significativa della taglia di prima maturità. Nelle Figg. 5a-5m sono mostrati quindi gli andamenti di 8 specie di teleostei, la linguattola (Citharus linguatula) il rombo quattrocchi (Lepidorhombus bosci), la rana pescatrice (Lophius budegassa), il potassolo (Micromesistius poutassou), il pagello fragolino, (Pagellus erytrhinus), il sugarello maggiore (Trachurus mediterraneus), il suro (Trachurus trachurus) ed il pesce San Pietro (Zeus faber), di un cefalopode, il totano (Illex coindetii), e di due crostacei decapodi, il gambero rosso (Aristaemorpha foliacea) e lo scampo (Nephrops norvegicus). Sul totale delle undici specie analizzate, otto di esse mostrano un andamento temporale del valore della lunghezza L 50 statisticamente significativo, con una tendenza ad una riduzione della taglia di prima maturità nel corso degli anni; questo risultato suggerisce una possibile sofferenza per queste specie in relazione a tassi di sfruttamento eccessivi di 33 -

20 Ligurian&Tyrrhenian females AISFOL Slope = cm.y-1, P = 0 L Year Fig. 5a Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Aristaeomorpha foliacea nel periodo Ligurian&Tyrrhenian females CITHMAC L Year Fig. 5b Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Citharus linguatula nel periodo di 33 -

21 Ligurian&Tyrrhenian females ILLECOI Slope = cm.y-1, P = 0 L Fig. 5c Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Illex coindetii nel periodo Year Ligurian&Tyrrhenian females LEPMBOS Slope = cm.y-1, P = 0 L Fig. 5d Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Lepidorhombus boscii nel periodo Year - 21 di 33 -

22 Ligurian&Tyrrhenian females LOPHBUD Slope = cm.y-1, P = 0 L Fig. 5e Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Lophius budegassa nel periodo Year Ligurian&Tyrrhenian females MICMPOU Slope = cm.y-1, P = 0 L Fig. 5f Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Micromesistius poutassou nel periodo Year - 22 di 33 -

23 Ligurian&Tyrrhenian females NEPNO Slope = cm.y-1, P = 0 L Fig. 5g Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Nephrops norvegicus nel periodo Year Ligurian&Tyrrhenian females PAGEEY L Fig. 5h Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Pagellus erythrinus nel periodo Year - 23 di 33 -

24 Ligurian&Tyrrhenian females TACMED Slope = cm.y-1, P = 0 L Fig. 5i Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Trachurus mediterraneus nel periodo Year Ligurian&Tyrrhenian females TACTA Slope = -0.3 cm.y-1, P = 0 L Fig. 5l Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Trachurus trachurus nel periodo Year - 24 di 33 -

25 Ligurian&Tyrrhenian females ZEUSFAB L Fig. 5m Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Zeus faber nel periodo Year - 25 di 33 -

26 Indicatore 8 - Tassi di scarto di specie sfruttate commercialmente Indicatore del tasso di scarto di specie sfruttate commercialmente in relazione agli sbarcati. In Tab. 7 sono riportati i tassi di scarto ed i relativi coefficienti di variazione delle specie bersaglio campionate durante gli imbarchi a bordo di barche a strascico del metier demersale. Alcune specie di osteitti catturate da questo metier sono state totalmente o per la maggior parte scartate: è stato questo il caso del piccolo pelagico Sardina pilchardus e di specie demersali di scarso valore commerciale quali Boops boops, Diplodus annularis e Trachurus trachurus. Uno scarto particolarmente elevato è stato rilevato per Pagellus bogaraveo; per questa specie di elevato valore economico la frazione scartata è risultata composta da esemplari di piccole dimensioni non commercializzabili. Tra le altre specie di osteitti, tassi di scarto elevati sono stati osservati anche per Galeus melastomus (0,97), Pagellus acarne (2,25), Phycis blennoides (0,67) e Trachurus mediterraneus (1,46). Per quanto riguarda le due specie di pesci demersali più importanti negli sbarcati della GSA 9, Merluccius merluccius e Mullus barbatus, il tasso di scarto è risultato in entrambi i casi basso (rispettivamente 0,18 e 0,05). Per quanto riguarda il gruppo sistematico dei cefalopodi, le cinque specie bersaglio del metier demersale hanno mostrato tassi di scarto molto bassi, inferiori a 0,05. Tra i crostacei, Nephrops norvegicus e Penaeus kerathurus hanno mostrato tassi di scarto inferiori a 0,02, mentre valori leggermente superiori sono stati rilevati per Parapenaeus longirostris (0,05) e Squilla mantis (0,15). In Tab. 8 sono riportati i tassi di scarto ed i relativi coefficienti di variazione delle specie bersaglio campionate durante gli imbarchi a bordo di barche a strascico del metier pesca mista (demersale + profonda). Come considerazione generale, si può affermare che in questo metier i tassi di scarto delle specie bersaglio della raccolta dati sono risultati abbastanza bassi soprattutto per quanto riguarda le quattro specie di crostacei bersaglio di questa tipologia di pesca, mentre valori leggermente superiori sono stati osservati per Squilla mantis (0,04). Tra gli ostetitti, Trachurus trachurus e, in minor misura, Phycis blennoides, hanno mostrato tassi di scarto elevati (rispettivamente 6,71 e 2,02). Anche nel caso di Helicolenus dactylopterus (1,25) e di Trisopterus minutus capelanus (1,33) la biomassa scartata è risultata elevata rispetto alla cattura totale. Il tasso di scarto rilevato per Merluccius merluccius è risultato pari a 0,12, molto simile a quello riscontrato per il metier demersale. Tassi di scarto elevati sono stati osservati per le due specie di condroitti Galeus melastomus e Scyliorhinus canicula. I cefalopodi, rappresentati da Eledone cirrhosa e Illex coindetii, sono stati quasi totalmente commercializzati di 33 -

27 Tab. 7 Tasso di scarto () e relativo coefficiente di variazione delle specie bersaglio previste dal Programma Nazionale nella GSA9 per il metier demersale dello strascico (Anno 2010). non calcolabile. SPECIE I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Aspitrigla cuculus Boops boops Citharus linguatula Diplodus annularis Eledone cirrhosa Eledone moschata Engraulis encrasicolus Eutrigla gurnardus Galeus melastomus Helicolenus dactylopterus Illex coindetii Lepidorhombus boscii Loligo vulgaris Lophius budegassa Lophius piscatorius Merluccius merluccius Micromesistius poutassou Mullus barbatus Nephrops norvegicus Pagellus acarne Pagellus bogaraveo Pagellus erythrinus 0, ,000 0,007 3,225 0,158 0,374 0,253 1,423 0,036 0,008 0,199 0,027 0,469 0,141 0,201 3,524 2,960 5,300 0,013 0,612 2,699 0,050 0,045 0,544 0,012 0,124 0,125 0,003 0,003 0,061 24,769 0,759 1,112 0,038 0,524 0,970 0,275 0,052 0,432 0,042 0,218 0,003 0,031 72,643 0,066 40,210 0,745 0,010 0,058 0,270 0,060 0,191 0,136 0,025 0,122 0,005 0,098 0,031 2,250 0,123 7,788 0,586 0,014 0,046 0,048 0,061 0,007 0,179 0,046 0,015 0,091 0,535 1,139 1,433 1,332 1,208 0,524 0,707 0,729 0,786 0,951 0,841 0,508 0,535 0,537 0,309 1,484 1,012 1,172 0,513 1,067 0,733 0,752 0,865 0,942 1,065 0,360 0,535 1,413 0,707 1,331 1,225 0,584 0,519 0,543 0,567 0,682 0,516 0,680 0,533 1,370 0,984 0,508 1,267 0,873 1,017 0,730 0,574 0,480 0,730 0,994 0,967 0,742 0,540 0,807 1,351 0,594 0,929 0,612 0,540 1,246 0,613 0,821 0,389 0,389 0,860 0,374 1,221 0,760 1,193 0,316 0,422 0,677 0,314 (segue) - 27 di 33 -

28 Tab. 7 segue. SPECIE I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Parapenaeus longirostris Penaeus kerathurus Phycis blennoides aja asterias aja clavata Sardina pilchardus Scomber spp. Scyliorhinus canicula Sepia officinalis Spicara smaris Squilla mantis Trachurus mediterraneus Trachurus trachurus Trigla lucerna Trigloporus lastoviza Trisopterus minutus Zeus faber 0,130 0,002 0,035 0,052 0,933 0,347 0,035 1,516 4,477 1,626 0,305 0,651 0,067 0,059 11,545 0,061 13,964 0,140 0,016 0,765 0,014 0,134 6,297 0,047 0,415 0,089 0,122 0,013 0,861 0,611 0,274 0,495 0,171 1,699 7,903 0,102 0,132 0,434 0,002 0,015 0,671 0,050 0,413 0,103 0,004 0,301 2, ,768 0,342 0,053 0,046 0,027 0,111 0,002 0,151 1,456 7,887 0,445 0,373 0,008 0,632 1,322 1,000 1,252 0,707 0,529 0,411 0,505 0,632 1,250 0,535 0,599 0,655 0,642 1,212 0,535 1,193 0,707 0,681 0,632 1,310 1,581 0,406 0,632 0,732 0,758 0,388 1,024 0,408 0,753 0,535 0,350 0,954 0,449 0,701 0,982 0,688 0,985 1,512 0,489 0,396 0,371 0,739 1,479 1,173 0,406 0,634 0,653 0,490 1,549 0,435 1,026 0,715 1,014 0,415 0,280 0,383 0,976 0,290 1, di 33 -

29 Tab. 8 Tasso di scarto () e relativo coefficiente di variazione delle specie bersaglio previste dal Programma Nazionale nella GSA9 per il metier pesca mista (demersale + profonda) dello strascico (Anno 2010). non calcolabile. SPECIE I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Aristaeomorpha foliacea Aristeus antennatus Citharus linguatula Eledone cirrhosa Galeus melastomus Helicolenus dactylopterus Illex coindetii Lepidorhombus boscii Merluccius merluccius Micromesistius poutassou Nephrops norvegicus Pagellus bogaraveo Parapenaeus longirostris Phycis blennoides aja asterias Scyliorhinus canicula Squilla mantis Trachurus trachurus Trisopterus minutus 0,019 0,001 0,667 0,961 0,212 0,038 0,108 0,058 0,214 0,003 5,138 2,693 0,038 6,667 1,333 0,018 0,667 1,303 1,907 0,417 0,113 0,008 1,568 0,008 2,929 0,167 9,600 0,038 6,712 1,333 0,009 0,003 0,756 1,050 0,034 0,699 0,185 0,086 0,018 0,314 0,065 1,144 0,083 0,001 0,002 0,865 1,247 0,576 0,022 0,011 4,640 0,008 0,982 0,029 0,505 0,119 0,075 0,012 0,029 2,023 0,410 1,000 0,632 1,000 1,000 0,964 1,000 0,894 0,937 0,870 0,891 0,632 1,000 0,880 0,632 1,235 0,426 0,208 1,269 0,339 0,468 0,798 1,141 0,778 0,316 1,549 0,931 0,426 0,790 0,426 1,012 1,325 0,527 1,361 0,637 0,624 0,862 0,938 0,635 1,318 0,938 0,766 1,277 0,461 1,146 0,816 0,629 0,204 0,468 0,243 0,543 0,625 0,448 0,679 0, di 33 -

30 4. Considerazioni conclusive L uso degli indicatori ecosistemici ha permesso di ottenere informazioni sulla dinamica dei popolamenti demersali oggetto di sfruttamento nella GSA 9 nel corso degli ultimi 18 anni. 1) L indicatore 1 (indici di biomassa e di densità) ha mostrato dei trend caratterizzati da ampie fluttuazioni nel corso degli anni. Nonostante nella GSA9 sia ormai in corso da anni una significativa riduzione dello sforzo di pesca dovuta alla politica dell Unione Europea, che ha portato ad un sensibile ridimensionamento del numero di imbarcazioni a strascico, i trend della biomassa totale delle categorie faunistiche non hanno mostrato degli incrementi significativi se non nel caso dei Crostacei. Al contrario, per i Teleostei e per i Cefalopodi si è osservata una diminuzione dell abbondanza. Questo risultato è probabilmente spiegabile con le fluttuazioni cicliche che caratterizzano molte delle specie considerate, che alternano periodi di grande abbondanza con altri in cui la biomassa risulta molto bassa. Questi andamenti confermano quanto riportato dall analisi delle serie storiche di alcune delle specie più importanti nell area, che, nonostante un andamento decrescente dello sforzo di pesca, mostrano solo delle deboli tendenze all aumento della biomassa e delle catture per unità di sforzo, ad eccezione del gambero rosa, P. longirostris, la cui abbondanza è significativamente aumentata nel corso degli anni. Se ne conclude, pertanto, che l attuale flotta operante nella GSA9 sembra tuttora sovradimensionata rispetto alle capacità di risposta delle risorse presenti. Anche l indice di diversità non ha mostrato una particolare tendenza nel corso della serie storica; gli elevati valori di questo indice, comunque, sottolineano ancora una volta la multispecificità delle catture, come conseguenza della presenza nell area di popolamenti e comunità diversificati in termini di specie. 2) L indicatore 2, per l analisi della struttura demografica del popolamento ittico, sebbene non abbia mostrato un andamento statisticamente significativo, è caratterizzato da fluttuazioni cicliche con massimi che si ripetono ogni 5-6 anni. Tali andamenti sono evidenti per tutte e quattro le taglie di cutoff che sono state utilizzate. La GSA9 è caratterizzata dalla presenza di importanti nurseries che determinano una larga predominanza di esemplari di piccole dimensioni negli stock; pertanto, le variazioni dell indice potrebbero essere dovute più a fluttuazioni dei tassi di reclutamento, piuttosto che a variazioni nell abbondanza di esemplari di grande taglia. 3) Anche per quanto riguarda la media della lunghezza massima dei pesci (Indicatore 3) non si evidenzia un particolare andamento, con valori che oscillano tra 23.7 e 27.8 cm di lunghezza totale. Tali valori - 30 di 33 -

31 risultano abbastanza bassi confermando la scarsa presenza di individui di grandi dimensioni nelle popolazioni ittiche della GSA9. 4) Per molte delle specie bersaglio, gli scarsi rendimenti di cattura di esemplari adulti non hanno permesso di stimare la taglia di prima maturità sessuale annuale (Indicatore 4), determinando quindi nella maggior parte dei casi delle serie storiche troppo brevi o incomplete. Tra le undici specie per le quali è stato analizzato il trend, una tendenza significativa alla riduzione è stata osservata nel caso di otto di queste; per le altre tre, nonostante ampie fluttuazioni, le variazioni della taglia di prima maturità non sono risultate significative. La riduzione della taglia di prima maturità osservata in molti casi può quindi rappresentare la risposta ad uno stato di eccessiva pressione di pesca che è comunque stato dimostrato nella GSA9 per le specie più importanti. D altra parte, l interpretazione di questi risultati deve essere fatta con cautela, tenendo in considerazione che le campagne sperimentali sono condotte solo in un ristretto periodo dell anno (fine primavera estate), spesso con differenze temporali di unodue mesi da un anno all altro. Inoltre, le scale di maturità utilizzate nell ambito delle campagne sperimentali sono state spesso revisionate, e ciò può aver determinato delle differenze nell identificazione e distinzione tra esemplari immaturi ed esemplari adulti. 5) I dati raccolti nell ambito dei campionamenti biologici delle catture commerciali hanno permesso di stimare i tassi di scarto delle specie più importanti per la pesca a strascico nella GSA9 (Indicatore 8). Questo indicatore permette di valutare se il prelievo è effettuato in maniera ottimale integrando le informazioni ricavate dall applicazione degli altri indicatori. Il fenomeno dello scarto è determinato da vari fattori: un elevato tasso di scarto delle specie commerciali è considerato un indicatore di carenze nell armonizzazione fra attrezzi e taglie minime, di una pesca effettuata in zone in cui si concentrano i giovanili, oppure di una pesca poco selettiva rispetto alle normative ed alle richieste del mercato. Dai risultati emerge che lo scarto di specie commerciali rappresenta una componente importante soprattutto nella pesca demersale effettuata sulla piattaforma continentale. Lo scarto nella GSA9 è risultato composto principalmente da specie di scarso valore commerciale quali boghe e sugarelli, e da esemplari di taglia inferiore alla taglia minima legale (ad es., nasello), oppure non commerciale. Nel caso della pesca più profonda, mirata alla cattura dei gamberi rossi e di altre importanti crostacei, i tassi di scarto delle specie bersaglio sono risultati inferiori, anche perché questo metier è generalmente esercitato in fondi dove non sono presenti aree di nursery, con elevata concentrazione di esemplari giovani. D altra parte, sia nella pesca demersale che in quella profonda si deve tener conto che una biomassa elevata di specie non commerciali e di altri organismi sono oggetto di scarto, e ciò può determinare profonde alterazioni nella struttura dei popolamenti e dell ecosistema di 33 -

32 In conclusione l analisi degli indicatori ha evidenziato un popolamento ittico diversificato, tipico del Mediterraneo, legato anche alle particolari caratteristiche ambientali e geo-morfologiche della GSA 9. La stima della biomassa delle principali risorse ha mostrato ampie fluttuazioni che potrebbero influenzate anche da fattori ambientali e biologici, oltre che dalla pressione di pesca. D altra parte, nonostante la riduzione sensibile dello sforzo di pesca registrato negli ultimi anni, alcuni indicatori sembrano mostrare uno stato di sofferenza delle risorse, soprattutto per quanto riguarda la struttura demografica dei popolamenti, composti principalmente da esemplari giovani, di piccole dimensioni. I dati sugli scarti evidenziano, inoltre, un prelievo non ottimale, basato ancora sullo sfruttamento delle classi giovanili delle popolazioni. L uso degli indicatori ecosistemici, nonostante la complessità dei sistemi analizzati, può essere considerato un approccio valido che integra e completa i metodi classici di valutazione dello stato di sfruttamento dei singoli stock. D altra parte la complessità dell ecosistema su cui agiscono, spesso in modo determinante, le attività umane ed i fenomeni naturali, suggerisce e necessita che ulteriori parametri quali dati ambientali e sforzo di pesca debbano essere tenuti in considerazione al fine di chiarire le dinamiche che regolano determinati processi di 33 -

33 5. Bibliografia Cochran W.G. (1977) Sampling Techniques. John Wiley & Sons, New York, USA, 428 pp. Dulvi, N.K., Jennings S., ogers S.I., Maxwell D. (2006) Threat and decline in fishes: an indicator of marine biodiversity. Can. J. Aquat. Sci., 63: Grift.E., Heino M., ijnsdorp A.D., Kraak S.B.M., Dieckmann U. (2007) Three-dimensional maturation reactions norms for north sea place. Ma. Ecol. Prog. Ser., 334: Hurlbert S.H. (1971) The non-concept of species diversity: a critique and alternative parameters. Ecology (New York), 52: ICES (2007) eport of the working group on eco system effects of fishing activities (WGECO). ICES, Copenhagen. Medits (2007) Assessment of indicator trends related to exploited demersal fish populations and communities in the Mediterranean. DC Medits Working Group. Nantes (France), March 2005 and Kavala (Greece), 2-6 April 2006, 168 pp. ( Medits (2009) The community indices available in the website, 2 pp. ( Piet G.J., Jansen H.M., ochet M.-J. (2008) Evaluating potential indicators for an ecosystem approach to fishery management in European waters. ICES Journal of Marine Science, 65. ochet M.J., Trenkel V.M., Bertrand J.A., Poulard J.C. (2004) routines for survey based fisheries population and community indicators (-SUFI). Ifremer, Nantes. Limited distribution. Shin Y.-J., ochet M.-J., Jennings S., Field J., Gislason H. (2005) Using size-based indicators to evaluate the ecosystem effects of fishing. ICES Journal of Marine Science, 62: di 33 -

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