Reg. (CE) N 199/2008, Reg. (CE) N 665/2008 e Decisione della Commissione N 949/2008 Programma Nazionale

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1 Reg. (CE) N 199/2008, Reg. (CE) N 665/2008 e Decisione della Commissione N 949/2008 Programma Nazionale Valutazione degli effetti della pesca sull ecosistema marino Modulo V Annualità 2013 Sub-area Geografica (GSA) 9 Mar Ligure, Alto e Medio Tirreno RAPPORTO FINALE SETTEMBRE 2014 Responsabile scientifico del progetto: Dott. Stefano De Ranieri - 1 di 43 -

2 Elenco del personale che ha partecipato al Programma (GSA 9, suddivisa per regioni) Liguria GSA9a Nome Grado Giulio RELINI Ricercatore 1 Lidia ORSI Ricercatore 1 Alessandro MANNINI Ricercatore 2 Luca LANTERI Ricercatore 2 Fulvio GARIBALDI Ricercatore 2 Alessandro FRANCO Ricercatore 3 Toscana Nord GSA 9b Nome Grado Fabrizio SERENA Ricercatore 1 Romano BAINO Ricercatore 2 Alessandro VOLIANI Ricercatore 2 Alvaro ABELLA Ricercatore 2 Cecilia MANCUSI Ricercatore 2 Michela RIA Ricercatore 3 Toscana Sud GSA 9c Nome Grado Stefano DE RANIERI Ricercatore 1 Paolo SARTOR Ricercatore 2 Mario SBRANA Ricercatore 2 Bruno REALE Ricercatore 2 Anna Maria DE BIASI Ricercatore 2 Ilaria ROSSETTI Ricercatore 3 Sofia MARIO Tecnico Ombretta SPINELLI Tecnico Sonia POLESE Tecnico Lazio GSA9d Nome Grado Domenico ARDIZZONE Ricercatore 1 Andrea BELLUSCIO Ricercatore 2 Paolo CARPENTIERI Ricercatore 2 Francesco COLLOCA Ricercatore 2 Alessandro CRISCOLI Ricercatore 3-2 di 43 -

3 Per una corretta citazione bibliografica : De Ranieri S., Programma nazionale Italiano per la raccolta di dati alieutici Modulo V di valutazione degli effetti della pesca sull ecosistema marino, GSA9, Anno Rapporto finale, Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata G. Bacci, Italia: 43 pp. La proprietà dei risultati è della Direzione Generale Pesca Marittima (Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, Roma), che si riserva il diritto di utilizzare, elaborare e diffondere i dati. Qualunque diffusione dei dati non autorizzata specificatamente sarà perseguita a termini di legge. - 3 di 43 -

4 Indice 1. Introduzione Materiali e metodi Indicatore 1 Conservation status of fish species Indicatore 2 Proportion of large fish Indicator for the proportion of large fish by weight in the asemblage, reflecting the size strucutre and life history composition of the fish community Indicatore 3 Mean maximum length of fishes Indicator for the life history composition of the fish community Indicatore 4 Size at maturation of exploited fish species Indicator of the potential genetic effects on a population Indicatore 8 Discarding rates of commercially exploited species Indicator of the rate of discarding of commercially exploited species in relation to landings Considerazioni generali Risultati Indicatore 1 Stato di conservazione delle specie Indicatore di biodiversità da utilizzare per sintetizzare e valutare gli andamenti della biodiversità delle comunità demersali vulnerabili Abbondanza totale in numero e peso Indice di diversità Indicatore 2 Frazione dei pesci più grandi Indicatore della proporzione in peso di pesci grandi, come indice della struttura demografica della comunità Indicatore 3 Media della lunghezza massima dei pesci Indicatore della composizione demografica della comunità ittica (vertebrati) Indicatore 4 - Taglia di maturità sessuale delle specie bersaglio Indicatore dei potenziali effetti genetici su una popolazione Indicatore 8 - Tassi di scarto di specie sfruttate commercialmente Indicatore del tasso di scarto di specie sfruttate commercialmente in relazione agli sbarcati Considerazioni conclusive Bibliografia di 43 -

5 1. Introduzione Il Programma Nazionale Italiano di Raccolta Dati nel settore della pesca prevede la stima di cinque (1, 2, 3, 4 e 8) indicatori di stato delle risorse oggetto di pesca in accordo con quanto riportato nell appendice XIII della Decisione della Commissione del 6 novembre I criteri per la loro selezione ai fini della valutazione a livello di comunità dell impatto dovuto alla pesca sono la loro facilità di calcolo ed attendibilità (alta precisione) La Tab. 1 riporta la lista degli indicatori previsti. Tab. 1 Lista degli indicatori ecosistemici presenti nell Appendice XIII della Decisione della Commissione 93/2010. Indicatore 1) 2) 3) 4) 8) Descrizione Conservation status of fish species Indicator of biodiversity to be used for synthesizing, assessing and reporting trends in the biodiversity of vulnerable fish species Proportion of large fish Indicator for the proportion of large fish by weight in the asemblage, reflecting the size strucutre and life history composition of the fish community Mean maximum length of fishes Indicator for the life history composition of the fish community Size at maturation of exploited fish species Indicator of the potential genetic effects on a population Discarding rates of commercially exploited species Indicator of the rate of discarding of commercially exploited species in relation to landings 2. Materiali e metodi Per la stima dei primi quattro indicatori sono stati utilizzati i dati raccolti nel corso delle campagne MEDITS, mentre l indicatore relativo allo scarto è stato stimato analizzando le informazioni raccolte nel corso degli imbarchi previsti a bordo di imbarcazioni da pesca professionali per il campionamento dei dati biologici nell ambito della Raccolta Dati. - 5 di 43 -

6 Per quanto concerne gli indicatori 1-4, tutte le elaborazioni dei dati raccolti con le campagne MEDITS sono state condotte utilizzando le routine del software R-SUFI. La metodologia è già stata sviluppata ed applicata alle serie storiche di dati MEDITS raccolti a partire dal 1994 da un gruppo di lavoro internazionale i cui partecipanti facevano parte dei centri di ricerca impegnati nella raccolta dei dati (Medits, Assessment of indicator trends related to exploited demersal fish populations and communities in the Mediterranean. DCR Medits Working group. Nantes Francia, Marzo 2005 e Kavala Grecia, 2-6 Aprile pp.). Le espressioni analitiche per il calcolo degli indicatori sono riportate in Tab. 2. Eventuali trend significativi sono stati identificati applicando il test non parametrico Rho di Spearman. 2.1 Indicatore 1 Conservation status of fish species Dati richiesti: Serie storiche di indici di abbondanza delle campagne scientifiche MEDITS. Formulazione dell indicatore: Sono state utilizzate come proxy le routine di R-SUFI che riguardano i seguenti indicatori: 1.1 Abbondanza totale in numero e peso - è calcolato come indice di abbondanza in numero e peso del totale di pesci, cefalopodi, crostacei decapodi e stomatopodi e selaci e del totale della comunità. 1.2 Indice di diversità (Hurlbert, 1971): è usato come misura di eveness ed interpretabile come la probabilità che due individui, presi casualmente da una comunità, appartengano a specie diverse. Reazione attesa all impatto della pesca: L effetto atteso della pesca sugli indicatori 1.1 e 1.2 è di diminuzione all aumentare della pressione di pesca. 2.2 Indicatore 2 Proportion of large fish Indicator for the proportion of large fish by weight in the asemblage, reflecting the size strucutre and life history composition of the fish community Dati richiesti: Serie storiche di indici di abbondanza delle campagne scientifiche MEDITS. - 6 di 43 -

7 Formulazione dell indicatore: Proporzione di pesci grandi E stato utilizzato l indicatore P large stimato tramite la routine di R-SUFI che fornisce la proporzione di individui al di sopra di una certa soglia. In ambito ICES tale soglia è stata identificata in 40 cm di lunghezza totale, mentre nel metodo adottato sono testate 4 diverse soglie (15, 20, 25 e 30 cm ) (Rochet et al., 2004). Reazione attesa all impatto della pesca: L effetto atteso della pesca sull indicatore 2 è di diminuzione all aumentare della pressione di pesca. 2.3 Indicatore 3 Mean maximum length of fishes Indicator for the life history composition of the fish community Dati richiesti: Serie storiche di indici di abbondanza delle campagne scientifiche MEDITS. Formulazione dell indicatore: Lunghezza media al 95 percentile E stata utilizzata come proxy la routine di R-SUFI che stima la lunghezza corrispondente al 95 percentile (l 0,95 ) per ogni specie di vertebrato misurata. La lunghezza media massima nella comunità, stimata come la media delle l 0,95 delle specie misurate, è considerata espressione della lunghezza media dei pesci più grandi nella comunità (Shin et al., 2005). Reazione attesa all impatto della pesca: L effetto atteso della pesca sull indicatore 3 è di diminuzione all aumentare della pressione di pesca. 2.4 Indicatore 4 Size at maturation of exploited fish species Indicator of the potential genetic effects on a population Dati richiesti: Serie storiche di indici di abbondanza delle campagne scientifiche MEDITS e del campionamento biologico delle catture. Formulazione dell indicatore: - 7 di 43 -

8 Lunghezza di maturità al 50% - Tale parametro di popolazione è stato calcolato mediante la routine di R- SUFI che stima la lunghezza di maturità al 50% (l m50% ). Reazione attesa all impatto della pesca: L effetto atteso della pesca sull indicatore 4 è di diminuzione all aumentare della pressione di pesca. 2.5 Indicatore 8 Discarding rates of commercially exploited species Indicator of the rate of discarding of commercially exploited species in relation to landings Per quanto riguarda il quinto indicatore di stato della popolazione, questo è rappresentato dal tasso di scarto delle specie sfruttate commercialmente in relazione al loro sbarcato. I campionamenti biologici da effettuare nell ambito del Programma Nazionale prevedono un campionamento con imbarchi a bordo delle imbarcazioni a strascico che effettuano la pesca professionale. Nel corso di tali campionamenti sono state stimate anche le quantità scartate delle specie bersaglio. Questo indicatore, sebbene non dia una stima diretta dello stato di sfruttamento della risorsa, permette di valutare se il prelievo è effettuato in maniera ottimale integrando le informazioni ricavate dall applicazione degli altri indicatori. Dati richiesti: Indici di abbondanza in peso per bordata dello sbarcato commerciale e dello scarto per specie bersaglio. Formulazione dell indicatore: E stato calcolato il tasso di scarto sullo sbarcato per specie bersaglio e per mestiere, espresso come ratio estimator e varianza corrispondente (Cochran, 1977). Tale tasso è stato calcolato stagionalmente ed annualmente. Per ogni anno e per ogni mestiere è stato inoltre calcolato un indicatore composito come media geometrica dei tassi annuali delle singole specie. Reazione attesa all impatto della pesca: L elevato tasso di scarto delle specie commerciali è considerato un indicatore di carenze nell armonizzazione fra attrezzi e taglie minime, di pesca effettuata in zone in cui si concentrano i giovanili oppure di una pesca poco selettiva rispetto alle richieste del mercato. E tuttavia da segnalare che le pratiche di scarto sono soggette ad un elevata variabilità. Nel caso di catture di scarsa entità, il pescatore professionista tende a conservare tutto quello che può avere un valore commerciale seppur minimo. - 8 di 43 -

9 Ad esempio, considerando una specie di basso valore commerciale come il sugarello, in una bordata povera verranno sbarcati anche esemplari di piccole dimensioni determinando così una riduzione nella frazione scartata; in caso contrario saranno commercializzati solo i sugarelli di dimensioni maggiori. Tab. 2 Indicatori ecosistemici (1-4 e 8), dati necessari per la stima ed espressioni analitiche per il calcolo. Indicatore Dati di input Stimatore 1.1) Abbondanza totale in numero (N) e peso (B) Cattura in numero e peso per cala k per strato j y k,j Area strascicata a k,j Area dello strato A j Var Y = j Y i, j = j j ( Y ) = j n A j Aj 2 j 1 n k = 1 n j n n j k= 1 i a i y k, j y i, kj ikj n k = 1 j a j k = 1 n k = 1 n i a k, j y k, j i,, 2 1.2) Diversità N i 2) Proporzione di pesci p large più grandi di una soglia determinata l big y l (t) catture per l y (t) cattura totale (specie misurate) soglia di lunghezza l big 2 n N N i = 1 N 1 i= 1 N n n 2N 2N Var 3 [ ] [ ] i i Var N i 2 i N i N Var p large ( t) = yl ( t) y( t) [ p ] large = l> lbig p large ( 1 p ) y ( t) large 2 3) Lunghezza media della comunità al 95 percentile (l 0.95 ) 4) Lunghezza a cui il 50% della popolazione i è matura nell anno t (L 50 ) lunghezza al 95 percentile per L q, i specie S numero di specie misurate nel survey in esame Sono considerate le specie misurate con continuità temporale nell intera serie storica Nm, i t ( ) Var l = S L q q, i i= 1 S [ l ] = S Var[ ] q L q, i i= 1 1) Stima della probabilità di essere maturo p l in funzione della lunghezza corporea l nell anno t: p l, t l ( p ) = log = µ + a + b l + ε l, t t t 1 pl, t l( 0.5) µ at 2) Stima di L50 come: L50 = b t (segue) - 9 di 43 -

10 Tab. 2 segue. 8) Tassi di scarto delle specie commerciali Scarto (D) e sbarcato (L) in peso per bordata j, barca k, metier m e per specie i. n= numero di barche campionate e N=numero di barche totale per metier. Var Il tasso di scarto medio (R) viene calcolato come: Rˆ n k = 1 = n k = 1 D ( L ) La varianza come: [ ] ( f Rˆ 1 ) 2 ( s Rˆ 2 2 = + s 2Rˆ s ) 2 D L nl con f =n/n; S 2 D= varianza campionaria degli scarti; S 2 L= varianza campionaria degli sbarcati e S DL = covarianza campionaria k k DL 2.6 Considerazioni generali Scopo degli indicatori presentati è quello di contribuire a valutare gli effetti delle misure gestionali in relazione agli obiettivi di minimizzare gli effetti della pesca sulle popolazioni e sulle comunità marine e contribuire ad implementare progressivamente l Ecosystem based approach to fishery management. E evidente che gli effetti della pesca sull abbondanza totale possono essere mascherati da variazioni ambientali e di trofismo nella comunità e che la viariazione della percentuale di individui di grossa taglia possa risentire delle fluttuazioni del reclutamento negli stocks (ICES, 2007). Sulla base delle discussioni svolte dal Gruppo di Metodologie, si prevede di valutare l effetto della pesca sull ecosistema marino impiegando gli indicatori sopra riportati. Sarà compito del Gruppo di Metodologie statistiche approfondire lo studio sugli indicatori ecosistemici tenendo conto delle esperienze maturate in Mediterraneo ed in altre aree europee (Dulvi et al., 2006; Grift et al., 2007; Piet et al., 2008) di 43 -

11 3. Risultati 3.1 Indicatore 1 Stato di conservazione delle specie Indicatore di biodiversità da utilizzare per sintetizzare e valutare gli andamenti della biodiversità delle comunità demersali vulnerabili Abbondanza totale in numero e peso Gli indici di biomassa delle frazioni dei Teleostei e dei Cefalopodi evidenziano una tendenza negativa statisticamente significativa. Al contrario, le biomasse dei Selaci e dei Crostacei sono significativamente in aumento (Tab. 3a). Per quanto attiene gli indici di densità, solo i Selaci mostrano una tendenza all aumento statisticamente significativa (Tab. 3b), mentre per gli altri gruppi sistematici non si evidenzia nessun trend. Nelle Figg. 3a e 3b sono riportati rispettivamente gli indici di biomassa e di densità per i gruppi sistematici e per il totale delle catture. I valori degli indici di biomassa dei Teleostei evidenziano tre fasi di decremento ( , e ) e due di aumento ( e ), con valori che variano tra un minimo di circa 150 kg/km 2 (2011) e un massimo di circa 360 kg/km 2 (1999). Nell ultimo anno l indice è risultato leggermente inferiore rispetto all anno precedente (circa 250 kg/km 2 ). Gli indici di densità mostrano quattro fasi di decremento ( , , e ) intervallate da altrettante fasi di ripresa. Gli indici di densità mostrano un massimo nel 2003 (28810 n/km 2 ) e un minimo nel 2011 (10436 n/km 2 ). Nel 2013 il valore dell indice è leggermente inferiore a quello dell anno precedente (20938 n/km 2 ). I Selaci, nel periodo esaminato, mostrano un graduale incremento della biomassa che oscilla intorno ai kg/km 2 ed evidenziando un impennata nei rendimenti nel 2007 (circa 55 kg/km 2 ). Anche per quanto riguarda il numero di individui, è presente un picco molto evidente nel 2007 (497 n/km 2 ) a cui ha fatto seguito una fase con valori degli indici superiori alla media dell intero periodo. I Cefalopodi mostrano, nel periodo esaminato, ampie variazioni nei rendimenti, che si inseriscono su un trend negativo statisticamente significativo, passando da circa 43 kg/km 2 nel 1994 a circa 19 kg/km 2 nel Nell ultimo anno si osserva un valore di circa 26 kg/km 2. Fluttuazioni consistenti si osservano nel caso degli indici di densità con picchi molto elevati (circa 2500 n/km 2 ) che si ripetono nel 1997, 2002, 2007 e Il valore minimo di densità è presente nel 2011 (425 n/km 2 ). L indice di densità per il 2013 mostra un valore molto simile a quello dell anno precedente (789 n/km 2 ) di 43 -

12 I Crostacei mostrano variazioni non molto accentuate nel periodo compreso tra il 1994 e il 2007, con biomasse comprese tra 15 e 20 kg/km 2. Tra il 2008 e il 2012 si osserva, per questo gruppo sistematico, un sensibile incremento fino ad un massimo di circa 40 kg/km 2 nel Nel 2013 si osserva un inversione di tendenza, con valori di biomassa paragonabili al periodo L indice di densità evidenzia ampie variazioni sulle quali s inserisce un trend crescente anche se non statisticamente significativo che culmina con il valore massimo osservato nel 2012 (circa 8300 n/km 2 ). La densità minima è stata osservata nel 1994, 1997 e 2007 rispettivamente con 1008, 1370 e 1332 n/km 2. Nel 2013 la densità di questo gruppo sistematico ha mostrato un notevole decremento rispetto all anno precedente. Gli indici di biomassa del Totale delle catture sono molto influenzati da quelli dei Teleostei e mostrano un trend negativo. Il valore massimo si osserva nel 1999 (462 kg/km 2 ) mentre il minimo nel 2011 (243 kg/km 2 ). Gli indici di densità variano ampiamente con massimo nel 2003 (34470 n/km 2 ) e minimo nel 2011 (14572 n/km 2 ). Nel 2013 entrambi gli indici mostrano un decremento rispetto all anno precedente. Tab. 3a - Rho di Spearman stimato sugli indici di biomassa dei gruppi: Teleostei, Selaci, Cefalopodi, Crostacei e Totale (Medits ). In grassetto i valori significativi (alfa 0.05). Anni Teleostei Selaci Cefalopodi Crostacei Totale Medits ( ) Tab. 3b - Rho di Spearman stimato sugli indici di densità dei gruppi: Teleostei, Selaci, Cefalopodi, Crostacei e Totale (Medits ). In grassetto i valori significativi (alfa 0.05). Anni Teleostei Selaci Cefalopodi Crostacei Totale Medits ( ) di 43 -

13 450 Indici di biomassa - Teleostei - GSA09 - Medits 70 Indici di biomassa - Selaci - GSA09 - Medits kg/km kg/km Anni Anni 60 Indici di biomassa - Cefalopodi - GSA09 - Medits 60 Indici di biomassa - Crostacei- GSA09 - Medits kg/km2 30 kg/km Anni Anni 600 Indici di biomassa - Totale catture - GSA09 Medits kg/km Anni Fig. 1a - Indici di biomassa dei gruppi faunistici: Teleostei, Selaci, Cefalopodi, Crostacei e Totale catture ( ) di 43 -

14 35000 Indici di densità - Teleostei - GSA09 - Medits 600 Indici di densità - Selaci - GSA09 - Medits n/km n/km Anni Anni 3500 Indici di densità - Cefalopodi - GSA09 - Medits Indici di densità - Crostacei - GSA09 - Medits n/km n/km Anni Anni Indici di densità - Totale catture - GSA09 Medits n/km Anni Fig. 1b - Indici di densità dei gruppi faunistici: Teleostei, Selaci, Cefalopodi, Crostacei e Totale catture ( ) di 43 -

15 3.1.2 Indice di diversità I valori dell indice di diversità non hanno evidenziato un trend significativo nell arco temporale considerato (Tab. 4). L indice di diversità delta presenta dei valori elevati in molti degli anni considerati ( medio = 0,79 ± 0,07), riflettendo la realtà multi specifica delle catture dell area di studio (Fig. 2). Tab. 4 Rho di Spearman stimato sull indice di diversità. Anni Indice Medits ,0 Indice di diversità ' - GSA09 - Medits 0,9 0,8 0,7 0,6 ' 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0, Anni Fig. 2 Indice di diversità della comunità (Medits ) di 43 -

16 3.2 Indicatore 2 Frazione dei pesci più grandi Indicatore della proporzione in peso di pesci grandi, come indice della struttura demografica della comunità. L analisi delle serie storiche di dati concernenti la proporzione degli individui più grandi nell abbondanza totale delle comunità non ha rilevato trend statisticamente significativi (Tab. 5) per tutti e quattro i valori soglia applicati (15, 20, 25 e 30 cm di lunghezza totale). In tutti i casi, è interessante osservare un andamento periodico con massimi circa ogni 4-5 anni, che si ripete in tutti gli scenari considerati (Fig. 3). Tab. 5 Valori di Rho di Spearman per le proporzioni degli individui grandi. Anni Soglia15cm Soglia20cm Soglia25cm Soglia30cm Medits ,095 0,006-0,059 0,220 0,250 Plarge soglia 15cm - GSA09 - Medits 0,200 0,150 0,100 0,050 0, Anni 0,020 Plarge soglia 25cm - GSA09 - Medits 0,018 0,016 0,014 0,012 0,010 0,008 0,006 0,004 0,002 0, Anni 0,160 Plarge soglia 20cm - GSA09 - Medits 0,007 Plarge soglia 30cm - GSA09 - Medits 0,140 0,120 0,100 0,080 0,060 0,040 0,020 0, Anni 0,006 0,005 0,004 0,003 0,002 0,001 0, Anni Fig. 3 Frazione degli individui grandi nella comunità ottenuti con valori soglia di 15, 20, 25 e 30 cm di lunghezza totale di 43 -

17 3.3 Indicatore 3 Media della lunghezza massima dei pesci Indicatore della composizione demografica della comunità ittica (vertebrati). I valori di L 0.95 medio nel periodo considerato non hanno mostrato un trend statisticamente significativo (Tab. 6). I valori oscillano tra un minimo di 23,9 cm nel 2004 ed un massimo di 27,8 cm nel 2001 (Fig. 4). Tab. 6 Rho di Spearman stimato sui valori di L 0.95 medio. Anni L 0.95 medio Medits , L 0.95 media della comunità - GSA09 - Medits 28 Lunghezza (cm) Anni Fig. 4 - L 0.95 medio relativo alle specie di pesci bersaglio di 43 -

18 3.4 Indicatore 4 - Taglia di maturità sessuale delle specie bersaglio Indicatore dei potenziali effetti genetici su una popolazione. Per ognuna delle specie bersaglio previste dal protocollo Medits, la routine R-sufi, ove possibile, ha eseguito una stima del valore della lunghezza di maturità al 50% (L 50 ). Per alcune specie, sebbene abbondanti nell area (ad esempio la triglia di fango Mullus barbatus), non è stato possibile ottenere una serie storica significativa della taglia di prima maturità. Nelle Figg sono mostrati quindi gli andamenti per 13 specie di teleostei, la linguattola (Citharus linguatula), il rombo quattr occhi (Lepidorhombus boscii), il budego (Lophius budegassa), il nasello (Merluccius merluccius), il potassolo (Micromesistius poutassou), la triglia di scoglio (Mullus surmuletus), il pagello fragolino, (Pagellus erytrhinus), la mostella di fondale (Phycis blennoides), la spicara (Spicara flexuosa), il sugarello bianco (Trachurus mediterraneus), il suro (Trachurus trachurus), il merluzzo cappellano (Trisopterus minutus capelanus) ed il pesce San Pietro (Zeus faber), per 1 selacio, la razza chiodata (Raja clavata), per 3 cefalopodi, il moscardino (Eledone cirrhosa), il totano (Illex coindetii) ed il polpo di scoglio (Octopus vulgaris), e per 4 crostacei decapodi, il gambero rosso (Aristaemorpha foliacea), il gambero viola (Aristeus antennatus), lo scampo (Nephrops norvegicus) ed il gambero rosa (Parapenaeus longirostris). Sul totale delle ventuno specie analizzate, sedici di esse mostrano un andamento temporale del valore della lunghezza L 50 statisticamente significativo, con una tendenza ad una riduzione della taglia di prima maturità nel corso degli anni. Un andamento opposto, corrispondente ad un incremento della taglia di prima maturità, si osserva solo nel caso di T. minutus capelanus, E. cirrosa e A. antennatus. In R. clavata e O. vulgaris la taglia di maturità non ha mostrato variazioni significative nel corso del tempo di 43 -

19 50 45 ARIS FOL - GSA9 Slope Lunghezza carapace (mm) Fig. 5 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Aristaeomorpha foliacea nel periodo ARIT ANT- GSA9 Slope Lunghezza carapace (mm) Fig. 6 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Aristeus antennatus nel periodo di 43 -

20 23 21 CITH MAC - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 7 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Citharus linguatula nel periodo ,5 ELED CIR - GSA9 Slope Lunghezza dorsale mantello (cm) 6,5 6 5,5 5 4, Fig. 8 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Eledone cirrhosa nel periodo di 43 -

21 18 16 ILLE COI - GSA9 Slope Lunghezza dorsale mantello (cm) Fig. 9 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Illex coindetii nel periodo LEPM BOS - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 10 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Lepidorhombus boscii nel periodo di 43 -

22 65 60 LOPH BUD - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 11 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Lophius budegassa nel periodo MERL MER - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 12 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Merluccius merluccius nel periodo di 43 -

23 45 MICM POU - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 13 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Micromesistius poutassou nel periodo MULL SUR- GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 14 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Mullus surmuletus nel periodo di 43 -

24 36 NEPR NOR - GSA9 Slope Lunghezza carapace (mm) Fig. 15 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Nephrops norvegicus nel periodo OCTO VUL 14 Lunghezza dorsale mantello (cm) Fig. 16 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Octopus vulgaris nel periodo di 43 -

25 20 19 PAGE ERY - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 17 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Pagellus erythrinus nel periodo PAPE LON - GSA9 Slope Lunghezza carapace (mm) Fig. 18 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Parapenaeus longirostris nel periodo di 43 -

26 58 53 PHYI BLE - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 19 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Phycis blennoides nel periodo RAJA CLA - GSA Lunghezza totale (cm) Fig. 20 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Raja clavata nel periodo di 43 -

27 22 21 SPIC FLE - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 21 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Spicara flexuosa nel periodo TRAC MED - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 22 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Trachurus mediterraneus nel periodo di 43 -

28 35 30 TRAC TRA - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 23 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Trachurus trachurus nel periodo TRIS CAP - GSA9 Slope 0.08 Lunghezza totale (cm) Fig. 24 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Trisopterus minutus capelanus nel periodo di 43 -

29 40 ZEUS FAB - GSA9 Slope Lunghezza totale (cm) Fig. 25 Taglia di prima maturità (L 50 ) e deviazione standard associata delle femmine di Zeus faber nel periodo di 43 -

30 3.5 Indicatore 8 - Tassi di scarto di specie sfruttate commercialmente Indicatore del tasso di scarto di specie sfruttate commercialmente in relazione agli sbarcati. Nelle Tabb sono riportati i tassi di scarto (in biomassa) e le relative varianze delle specie bersaglio campionate durante gli imbarchi a bordo di barche a strascico dei metier demersale, pesca mista e pesca profonda. Le specie di osteitti catturate dal metier demersale (Tab. 7) che vengono scartate in maggiori quantità sono specie di scarso valore commerciale quali Diplodus annularis (69,93), Boops boops (15,45), le due specie di sugarello Trachurus mediterraneus (1,99) e T. trachurus (2,53). Uno scarto rilevante di esemplari di piccola taglia si osserva nel caso di Pagellus acarne (4,37) e, soprattutto, di Pagellus bogaraveo (52,84), specie con una taglia minima di conservazione molto elevata. Tassi di scarto abbastanza elevati sono stati osservati anche per i piccoli pelagici Engraulis encrasicolus (5,72 e Sardina pilchardus (6,64) a causa della scarsa qualità degli esemplari catturati con questo tipo di metier. Tra i pesci cartilaginei Galeus melastomus ha mostrato un tasso di scarto abbastanza elevato (2.36). Per quanto riguarda le due specie di pesci demersali più importanti negli sbarcati della GSA 9, Merluccius merluccius e Mullus barbatus, il tasso di scarto è risultato abbastanza basso in entrambi i casi: 0,22 e 0,30. Per quanto riguarda il gruppo sistematico dei cefalopodi, le specie bersaglio del metier demersale hanno mostrato tassi di scarto molto bassi; il valore più elevato è stato osservato per il totano, Illex coindetti (0,07). Tra i crostacei, Nephrops norvegicus, Parapenaeus longirostris e Penaeus kerathurus hanno mostrato tassi di scarto inferiori a 0,10, mentre valori superiori sono stati rilevati solo per Squilla mantis (0,21). In Tab. 8 sono riportati i tassi di scarto delle specie bersaglio campionate durante gli imbarchi a bordo di barche a strascico del metier pesca mista (demersale + profonda). Come considerazione generale, si può affermare che in questo metier i tassi di scarto delle specie bersaglio della raccolta dati sono risultati abbastanza bassi, soprattutto per quanto riguarda le specie di crostacei. Tra gli ostetitti, Helicolenus dactylopterus (4,45) e Phycis blennoides (1,10) hanno mostrato i tassi di scarto più elevati, mentre tra i pesci cartilaginei, Etmopterus spinax viene interamente scartato mentre un tasso molto elevato è stato osservato anche per Galeus melastomus (2,83). Nel metier dello strascico pesca profonda è stato campionato un unico trimestre. I dati disponibili comunque evidenziano l assenza di scarto tra le specie bersaglio (Tab. 9) di 43 -

31 Tab. 7 Tasso di scarto (R) e relativa varianza delle specie bersaglio previste dal Programma Nazionale nella GSA9 per il metier demersale dello strascico (Anno 2013). (segue) Specie Aspitrigla cuculus Boop boops Chelidonichthys lucernus Citharus linguatula Diplodus annularis Eledone cirrhosa Eledone moschata Engraulis encrasicolus Eutrigla gurnardus Galeus melastomus I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale R 0,000 2,236 0,144 1,528 1,405 R Tutto scarto 0,315 3,465 51,248 15,450 0,945 0,677 1,491 1,164 0,000 0,000 0,000 R 0,057 0,080 0,371 0,182 0,217 0,614 0,866 0,526 0,541 0,409 R Tutto scarto 63,463 Tutto scarto 69,925 0,974 0,906 R 0,000 0,002 0,039 0,006 0,016 0,764 0,630 0,572 0,553 R 0,046 0,000 0,026 0,020 0,022 0,616 1,259 1,010 0,718 R 0,077 Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto 5,721 1,549 1,129 R Tutto scarto 0,000 0,000 0,418 1,191 R 0,337 Tutto scarto 0,826 2,359 0,632 0,488 0,866 R 0,507 Tutto scarto 0,000 0,776 0,829 Helicolenus dactylopterus 0,834 0,889 0,680 Illex coindetii Lepidorhombus boscii Loligo vulgaris Lophius budegassa Lophius piscatorius Merluccius merluccius R 0,123 0,000 0,043 0,133 0,070 0,626 0,409 0,546 0,355 R 0,328 0,399 0,296 0,213 0,276 0,609 0,764 0,876 0,708 0,333 0,000 0,000 0,000 0,619 0,728 R 0,050 0,000 0,052 0,000 0,019 1,379 0,875 0,805 R 0,000 0,004 0,000 0,076 0,016 1,633 1,528 1,075 R 0,097 0,109 0,774 0,058 0,219 0,709 0,961 0,602 0,494 0,494 Tutto scarto 0,000 0,003 Micromesistius poutassou 1, di 43 -

32 Tab. 7 segue. Specie Mullus barbatus Mullus surmuletus Nephrops norvegicus Octopus vulgaris Pagellus acarne Pagellus bogaraveo Pagellus erythrinus Palinurus elephas I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale R 0,079 0,018 0,560 0,158 0,302 0,546 0,958 0,570 0,523 0,482 0,828 0,016 0,168 0,980 0,564 1,102 R 0,004 0,008 0,009 0,008 0,632 0,816 0,451 0,227 0,000 0,000 0,000 R 0,016 Tutto scarto 21,326 0,830 4,370 1,332 1,509 0,719 1,053 R 0,000 Tutto scarto 26,090 63,087 52,836 1,290 1,515 0,946 R 0,020 0,123 0,278 0,215 0,152 0,964 1,092 0,881 0,487 0,368 R 0,021 0,009 0,162 0,062 0,060 Parapenaeus longirostris 0,574 0,682 0,316 0,437 0,405 (segue) Penaeus kerathurus Phycis blennoides Raja clavata Sardina pilchardus Scomber spp. Scyliorhinus canicula Sepia officinalis Solea vulgaris Sparus aurata Spicara smaris R 0,000 Tutto scarto 0,008 0,023 0,009 0,736 0,685 0,713 R 0,104 3,334 1,164 2,581 2,126 0,632 0,772 1,147 0,391 0,392 0,000 R 5,600 Tutto scarto 4,225 7,837 6,642 1,432 0,619 0,573 0,323 R 3,085 0,000 0,100 0,418 0,438 1,104 1,336 0,577 0,542 R 0,117 4,827 1,146 0,137 1,155 0,632 1,633 0,577 0,567 1,003 R 0,000 0,005 0,004 0,003 1,241 1,071 0,826 0,000 0,000 R 10,845 Tutto scarto 0,175 0,350 0,799 0,580 0, di 43 -

33 Tab. 7 segue. Specie Squilla mantis I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale R 0,022 0,983 0,351 0,112 0,213 1,025 0,816 0,472 0,941 0,497 R 0,299 0,616 3,661 4,117 1,989 Trachurus mediterraneus 1,236 0,783 0,645 0,394 0,483 Trachurus trachurus Trigloporus lastoviza Trisopterus minutus Zeus faber R 0,000 0,049 Tutto scarto 5,326 2,528 0,996 0,518 0,654 R 0,649 0,649 0,577 0,316 R 0,156 1,340 0,367 0,351 0,308 1,084 1,577 0,524 0,551 0,387 R 0,628 0,123 0,267 0,758 0,906 0, di 43 -

34 Tab. 8 Tasso di scarto (R) e relativa varianza delle specie bersaglio previste dal Programma Nazionale nella GSA9 per il metier pesca mista dello strascico (Anno 2013). Specie I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Aristaeomorpha foliacea Aristeus antennatus Chelidonichthys lucerna Citharus linguatula Eledone cirrhosa Eledone moschata Etmopterus spinax Galeus melastomus 0,002 0,001 0,898 0,934 0,000 0,000 R Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto 0,012 0,940 0,000 R Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto R 1,086 4,347 2,751 2,829 1,000 1,091 0,508 0,435 R 2,742 2,098 46,432 4,445 Helicolenus dactylopterus 1,000 0,503 1,266 0,497 Illex coindetii Lepidorhombus boscii Loligo vulgaris Lophius budegassa Lophius piscatorius Merluccius merluccius R 0,167 0,146 0,094 0,143 0,910 0,700 0,960 0,316 R 0,100 0,162 0,664 0,340 1,216 0,479 0,479 0,434 Tutto scarto 0,015 1,310 0,000 0,000 R 0,176 0,000 0,116 0,106 0,571 0,113 0,342 R 0,231 0,216 0,000 0,110 Micromesistius poutassou 1,000 0,947 0,843 (segue) Neprhops norvegicus Pagellus bogaraveo R 0,003 0,011 0,024 0,012 0,902 0,414 0,237 0,273 0,000 0, di 43 -

35 Tab. 8 segue. Specie I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale R 0,031 0,040 0,004 0,027 Parapenaeus longirostris 0,569 0,862 0,370 0,606 Phycis blennoides Raja clavata Scyliorhinus canicula Trachurus trachurus R 0,097 2,199 1,263 1,098 1,564 0,493 0,386 0,527 R 0,000 Tutto scarto 0,416 1,500 0,000 Tab. 9 Tasso di scarto (R) e relativa varianza delle specie bersaglio previste dal Programma Nazionale nella GSA9 per il metier pesca profonda dello strascico (Anno 2013). Specie I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Aristaeomorpha foliacea Aristeus antennatus Etmopterus spinax Galeus melastomus Merluccius merluccius R 0, R 0, R Tutto scarto Tutto scarto R Tutto scarto Tutto scarto R 0, Micromesistius poutassou Nephrops norvegicus Phycis blennoides R 0, di 43 -

36 Nelle Tabb. 10 e 11 sono riportati i tassi di scarto e i relativi coefficienti di variazione delle specie bersaglio campionate durante gli imbarchi a bordo dei metier imbrocco e tramaglio. Nell imbrocco B. boops, D. annularis, L. boscii e S. canicula risultano totalmente scartati. Si tratta comunque di specie catturate occasionalmente e la cui biomassa è trascurabile. Per questo metier uno scarto significativo si osserva esclusivamente nel caso dei due sugarelli, T. mediterraneus (0,80) e T. trachurus (1,21). Come nell imbrocco, anche nel tramaglio alcune specie di scarso valore, catturate occasionalmente, vengono totalmente scartate; è il caso di B. boops, D. annularis, S. pilchardus. Uno scarto più sistematico è stato rilevato per P. erythrinus (16,82), T. mediterraneus (0,96) e C. linguatula (0,77). Tab. 10 Tasso di scarto (R) e relativa varianza delle specie bersaglio previste dal Programma Nazionale (segue) 2013 nella GSA9 per il metier imbrocco (Anno 2013). Specie I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Boops boops Chelidonichthys lucerna Citharus linguatula Diplodus annularis Eledone cirrosa Eutrigla gurnardus R Tutto scarto Tutto scarto R 0,000 0,003 0,000 0,000 0,001 1,376 0,572 0,000 0,000 0,000 R Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto R 0,306 0,140 0,146 Helicolenus dactylopterus 0,577 0,626 0,373 Illex coindetii Lepidorhombus boscii Lophius budegassa Lophius piscatorius Merluccius merluccius 0,000 0,000 R Tutto scarto Tutto scarto R 0,021 0,000 0,003 0,038 0,009 1,256 1,369 1,137 0,798 0,685 R 0,229 0,229 Micromesistius poutassou 1,549 1, di 43 -

37 Tab.10 - segue Specie I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Mugil spp. Mullus barbatus R 0,000 0,067 0,000 0,000 0,018 0,805 0,986 Mullus surmuletus 0,209 0,000 0,009 0,908 1,351 Nephrops norvegicus Octopus vulgaris Pagellus acarne R 0,165 0,000 0,006 Tutto scarto 0,016 0,707 0,988 0,699 Pagellus bogaraveo R 22,483 Tutto scarto 27,567 1,528 1,325 Pagellus erythrinus R 0,000 0,044 0,010 0,000 0,020 0,630 1,008 0,510 Parapenaeus longirostris 0,000 Penaeus kerathurus Phycis blennoides R 0,000 0,005 0,005 1,222 1,086 Scomber spp. 0,000 0,000 Scyliorhinus canicula R Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto Tutto scarto Sepia officinalis Solea vulgaris 0,314 0,013 0,500 1,270 Sparus aurata 0,000 0,000 0,000 Squilla mantis 0,000 0,000 Trachurus meditarraneus R 0,000 0,421 Tutto scarto 0,796 0,793 0,811 Trachurus trachurus R 6,673 1,269 0,136 0,161 1,210 1,581 0,627 0,452 0,700 0,572 (segue) - 37 di 43 -

38 Tab.10 - segue Specie Trigloporus lastoviza Trisopterus minutus Zeus faber I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale R Tutto scarto 0,163 0,305 1,549 1,252 0,000 Tab. 11 Tasso di scarto (R) e relativa varianza delle specie bersaglio previste dal Programma Nazionale nella GSA9 per il metier tramaglio (Anno 2013). Specie I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Boops boops Citharus linguatula Diplodus annularis Eledone cirrhosa Loligo vulgaris Lophius budegassa Lophius piscatorius R Tutto scarto Tutto scarto R Tutto scarto 0,000 0,769 1,433 R 0,046 15,453 Tutto scarto 24, ,083 1,058 1,196 0,971 R Tutto scarto Tutto scarto R 0,000 0,791 0,532 0,103 Merluccius merluccius 1,009 1,412 1,058 (segue) Mugil spp. Mullus barbatus Mullus surmuletus Octopus vulgaris 0,000 0,000 0,006 0,007 1,398 0,841 R 0,000 0,015 0,000 0,006 0,007 1,216 1,398 0,841 0,000 0,000 0, di 43 -

39 Tab segue Specie I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Annuale Pagellus acarne R 0,000 0,220 0,000 0,255 0,171 1,159 1,306 0,814 Pagellus erythrinus R 0,035 0,176 Tutto scarto 0,000 16,823 0,855 0,571 1,046 Palinurus elephas R 0,000 0,286 0,188 0,033 0,447 0,535 0,816 Penaeus kerathurus 0,000 Raja spp. Sardina pilchardus R Tutto scarto Tutto scarto Scomber spp. Scyliorhinus canicula Sepia officinalis R 0,000 0,006 0,000 0,009 0,003 0,642 1,126 0,693 Solea vulgaris 0,000 0,000 0,000 Sparus aurata R 0,043 0,000 0,000 0,007 1,237 1,125 Trachurus meditarraneus R 4,311 0,617 0,000 0,389 0,955 1,375 1,121 1,305 0,860 Trachurus trachurus 0,000 Trisopterus minutus R 0,078 0,078 0,632 0,232 Zeus faber R 0,000 0, di 43 -

40 4. Considerazioni conclusive L uso degli indicatori ecosistemici ha permesso di ottenere informazioni sulla dinamica dei popolamenti demersali oggetto di sfruttamento nella GSA 9 nel corso degli ultimi 21 anni. 1) L indicatore 1 (indici di biomassa e di densità) ha evidenziato ampie fluttuazioni nel corso degli anni. Nonostante che nella GSA 9 sia ormai in corso da anni una significativa riduzione dello sforzo di pesca dovuta alla politica dell Unione Europea, che ha portato ad un sensibile ridimensionamento del numero di imbarcazioni a strascico, sia i trend della biomassa che della densità delle categorie faunistiche non hanno mostrato degli incrementi significativi ad eccezione dei Selaci sia in termini di biomassa che di densità e dei Crostacei in termini di densità. Al contrario, sia per i Teleostei che per i Cefalopodi si è osservata una diminuzione statisticamente significativa negli indici di biomassa. Questo risultato è probabilmente influenzato da fluttuazioni cicliche che caratterizzano molte delle specie considerate, che alternano periodi di grande abbondanza con altri in cui la biomassa risulta molto bassa. Questi andamenti confermano quanto riportato dall analisi delle serie storiche di alcune delle specie più importanti nell area, che, nonostante un andamento decrescente dello sforzo di pesca, mostrano solo delle deboli tendenze all aumento della biomassa e delle catture per unità di sforzo, ad eccezione del gambero rosa, P. longirostris, la cui abbondanza è significativamente aumentata nel corso degli anni. D altra parte, specie indicatrici sensibili alla pressione di pesca quali i selaci sono il gruppo sistematico che ha mostrato un incremento significativo nel corso degli anni. Anche l indice di diversità non ha mostrato una particolare tendenza nel corso della serie storica; gli elevati valori di questo indice, comunque, sottolineano ancora una volta la multispecificità delle catture, come conseguenza della presenza nell area di popolamenti e comunità diversificati in termini di specie. 2) L indicatore 2, per l analisi della struttura demografica del popolamento ittico, sebbene non abbia mostrato un andamento statisticamente significativo, è caratterizzato da fluttuazioni cicliche con massimi che si ripetono ogni 4-5 anni. Tali andamenti sono evidenti per tutte e quattro le taglie di cutoff che sono state utilizzate. La GSA 9 è caratterizzata dalla presenza di importanti nurseries che determinano una larga predominanza di esemplari di piccole dimensioni negli stock; pertanto, le variazioni dell indice potrebbero essere dovute più a fluttuazioni dei tassi di reclutamento, piuttosto che a variazioni nell abbondanza di esemplari di grande taglia di 43 -

41 3) Anche per quanto riguarda la media della lunghezza massima dei pesci (Indicatore 3) non si evidenzia un particolare andamento, con valori che oscillano tra 23,9 e 27,8 cm di lunghezza totale. Tali valori risultano abbastanza bassi confermando la scarsa presenza di individui di grandi dimensioni nel popolamento ittico della GSA9. 4) Per molte delle specie bersaglio, gli scarsi rendimenti di cattura di esemplari adulti non hanno permesso di stimare la taglia di prima maturità sessuale annuale (Indicatore 4), determinando quindi nella maggior parte dei casi delle serie storiche troppo brevi o incomplete. Tra le ventuno specie per le quali è stato analizzato il trend, una tendenza significativa alla riduzione è stata osservata nel caso di sedici di queste; solo nel caso del merluzzo cappellano, del moscardino e del gambero viola è stata rilevata una tendenza significativa all incremento della taglia di prima maturità. Le variazioni della taglia di prima maturità non sono risultate significative nel corso del tempo per la razza chiodata ed il polpo di scoglio. La riduzione della taglia di prima maturità osservata in molti casi può rappresentare la risposta ad uno stato di eccessiva pressione di pesca che è comunque stato dimostrato nella GSA 9 per le specie più importanti. D altra parte, l interpretazione di questi risultati deve essere fatta con cautela, tenendo in considerazione che le campagne sperimentali sono condotte solo in un ristretto periodo dell anno (fine primavera estate), spesso con differenze temporali di uno-due mesi da un anno all altro. Inoltre, le scale di maturità utilizzate nell ambito delle campagne sperimentali sono state spesso revisionate, e ciò può aver determinato delle differenze nell identificazione e distinzione tra esemplari immaturi ed esemplari adulti. 5) I dati raccolti nell ambito dei campionamenti biologici delle catture commerciali hanno permesso di stimare i tassi di scarto delle specie più importanti sia per la pesca a strascico che per la pesca con reti da posta (imbrocco e tramaglio) (Indicatore 8). Questo indicatore permette di valutare se il prelievo è effettuato in maniera ottimale, integrando le informazioni ricavate dall applicazione degli altri indicatori. Il fenomeno dello scarto è determinato da vari fattori: un elevato tasso di scarto delle specie commerciali è considerato un indicatore di carenze nell armonizzazione fra attrezzi e taglie minime, di una pesca effettuata in zone in cui si concentrano i giovanili, oppure di una pesca poco selettiva rispetto alle normative ed alle richieste del mercato. Lo scarto nella GSA 9 è risultato composto principalmente da specie di scarso valore commerciale quali boghe e sugarelli o da specie cartilaginee come E. spinax, G. melastomus e S. canicula. Nel caso della pesca più profonda, mirata alla cattura dei gamberi rossi, i tassi di scarto delle specie bersaglio sono nulli oppure molto ridotti anche perché questa attività di pesca è generalmente esercitata su fondi dove non sono presenti aree di nursery ad elevata concentrazione di esemplari giovani. D altra parte, sia nella pesca demersale che in quella - 41 di 43 -

42 profonda si deve comunque tener conto che una biomassa elevata di specie non bersaglio generalmente non commerciali e di altri organismi sono oggetto di scarto, e che questo può determinare alterazioni nella struttura dei popolamenti presenti. In conclusione l analisi degli indicatori ha evidenziato un popolamento ittico diversificato, tipico del Mediterraneo, legato anche alle particolari caratteristiche ambientali e geo-morfologiche della GSA 9. La stima della biomassa delle principali risorse ha mostrato ampie fluttuazioni che potrebbero essere influenzate, oltre che dalla pressione di pesca, anche da fattori ambientali e biologici. L uso degli indicatori ecosistemici, nonostante la complessità dei sistemi analizzati, può essere considerato un approccio valido che integra e completa i metodi classici di valutazione dello stato di sfruttamento dei singoli stock. D altra parte la complessità dell ecosistema su cui agiscono, spesso in modo determinante, le attività umane ed i fenomeni naturali, suggerisce e necessita che ulteriori parametri quali dati ambientali e sforzo di pesca debbano essere tenuti in considerazione al fine di chiarire le dinamiche che regolano determinati processi di 43 -

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