La realizzazione dei progetti sperimentali dei gruppi

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1 PARTE B La realizzazione dei progetti sperimentali dei gruppi La lezione successiva, i bambini hanno portato ingredienti e materiali per realizzare il proprio progetto di gruppo. Si sono messi d accordo la volta precedente su chi doveva portare cosa. Purtroppo, l alunna incaricata di portare il basilico per il gruppo «Gli investigatori», si è assentata e il gruppo è rimasto senza il substrato su cui sperimentare la formazione della muffa. Fortunatamente, in classe c erano delle mele, distribuite alle classi grazie al progetto «Frutta nelle scuole», e così il gruppo ha proposto di usare, in alternativa al basilico, una mela. 3 pezzi di mela sono stati sistemati in una scatola chiusa, in una coi buchi per il passaggio dell aria e in un sacchetto freezer.

2 o Il gruppo «Evviva il Laboratorio» al posto del pecorino si è procurato un altro tipo di formaggio: l alunna che aveva il compito di procurarselo ne ha portato un pezzo del tipo che già aveva in casa. Un contenitore aperto è stato posato sul davanzale esposto al sole (al caldo); l altro è stato coperto con uno straccio tenuto costantemente umido (per creare il fresco).

3 o Il gruppo «Gli Ammuffiti» è l unico ad aver rispettato l ingrediente proposto nel progetto: l alunna incaricata si è procurata della nutella. Dopo il travaso della nutella in due contenitori, uno viene chiuso e portato nell armadio in corridoio; l altro, aperto, viene collocato nel frigo delle bidelle, non prima di aver chiesto loro il permesso di poterne usufruire.

4 Nell attesa della formazione della muffa sui cibi, si è ritornati a controllare i cambiamenti sui campioni delle polveri, nel frattempo privati della carta igienica.

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7 Poiché l acqua è evaporata in tutti i bicchierini, l insegnante apre una parentesi su questo stato dell acqua per scoprire quanto ne sanno gli alunni.

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9 Dopo la discussione l insegnante ha posto agli alunni alcune questioni del tipo : o Un esempio di acqua allo stato solido? Tipo gas? o Quale azione compie l acqua liquida quando diventa ghiaccio? Vapore? o Sapete come si dice quando l acqua da vapore torna liquida? Via via, In base alle risposte degli alunni, l insegnante ha composto alla lavagna, uno schema sugli stati dell acqua, introducendo le corrette terminologie. L approfondimento sugli stati dell acqua, compresa la fusione, (oggetto di errori concettuali) sarà rinviato al prossimo anno scolastico.

10 Intanto, le OSSERVAZIONI SISTEMATICHE SULLA MUFFA sono proseguite ad intervalli di 3-4 giorni. EVVIVA IL LABORATORIO

11 o GRUPPO «EVVIVA IL LABORATORIO»: La muffa si è iniziata a formare prima sul formaggio coperto dallo straccio umido, nel contenitore al chiuso, ma «al fresco», come hanno detto gli alunni.

12 GLI AMMUFFITI

13 o GRUPPO «GLI AMMUFFITI» La muffa non si è ancora formata né nel contenitore lasciato chiuso dentro l armadio né in quello lasciato aperto in frigo. Sono cambiati solo la consistenza e l odore della nutella, specialmente nel contenitore posto in frigo.

14 GLI INVESTIGATORI

15 o GRUPPO «GLI INVESTIGATORI» sacchetto freezer scatola totalmente chiusa La muffa è comparsa sui pezzi di mela contenuti in entrambe le scatole, ma è più vistosa sul Scatola con aperture pezzo di mela collocato all incon le aperture per l aria. Niente muffa, invece, sulla mela chiusa nel sacchetto freezer.

16 8. Pianificare modi e tecniche per separare la parte solida dalla parte liquida di un miscuglio Nel frattempo, gli alunni assenti sono rientrati e, dunque, si è potuti proseguire con la nuova ed ultima domanda investigabile del modulo. Gli alunni, con l ausilio di una scheda appositamente predisposta, si sono dati una risposta dapprima individualmente, ipotizzando un proprio progetto di sperimentazione, e poi, confrontandosi e discutendo insieme, hanno ideato un progetto sperimentale di gruppo.

17 I L C O N F R O N T O n e i g r u p p i Gli alunni hanno ricreato 2 dei 4 miscugli di non soluzione, con ghiaia e farina di mais.

18 Nonostante 2 alunni su 3 del gruppo abbiano ipotizzato individualmente il ricorso al cucchiaino per separare i componenti del miscuglio, alla fine ha prevalso l idea di bloccare la fuoriuscita della ghiaia dal bicchiere usando una mano, ma senza successo. Progetto 1: separare con la mano

19 Progetto 2: bucare con un ago L idea del riempire il bicchiere di buchi con l aiuto di un ago (è stato usato in sua vece un punteruolo) ha funzionato abbastanza anche se praticare tanti buchi, sul fondo e di lato al bicchiere, troppi rispetto al previsto, è stato molto faticoso.

20 Progetto 3: filtrare con uno straccio L uso di uno straccio a mo di filtro si è rivelata l idea più riuscita. Le gocce d acqua residua sono state raccolte su un cucchiaino.

21 Progetto 4: separare con un cucchiaino Inizialmente, il cucchiaino è stato usato per prelevare l acqua dal miscuglio e spostarla in un altro bicchiere. Dato che veniva lungo procedere in quel modo, i bambini hanno modificato la procedura inclinando il bicchiere con la ghiaia e usando il cucchiaino per «bloccarne» la caduta, mentre l acqua scivolava nell altro bicchiere. Però, neanche con questo metodo sono riusciti a separare bene le due componenti del miscuglio.

22 Le osservazioni di ciascun gruppo: Grazie a quanto sperimentato e osservato coi gruppi, abbiamo trovato la risposta giusta al quesito iniziale: COME FAI A SEPARARE LA GHIAIA E LA FARINA DI MAIS DALL ACQUA?

23 Formaggio lasciato al caldo e all aperto Conclusioni sulla muffa Dopo ben 2 settimane di osservazioni, è giunto il momento di tirare le conclusioni anche sulla domanda investigabile relativa alla formazione della muffa.. GRUPPO «EVVIVA IL LABORATORIO» Formaggio lasciato «al freddo» sempre coperto da uno straccio umido o La muffa si è formata solo sul pezzo di formaggio coperto dallo straccio umido. L altro pezzo, invece, si è completamente indurito ed essiccato.

24 Osservazioni degli alunni

25 Mela lasciata in una scatola chiusa, ma fornita di piccole aperture per il ricambio continuo dell aria GRUPPO «GLI INVESTIGATORI» o La muffa si è formata sulla mela contenuta nella scatola lasciata quasi sempre chiusa; nell altra scatola, dopo una iniziale formazione di muffa, la mela si è rinsecchita; nel sacchetto, invece, la mela si è solo ossidata, ma si è mantenuta inattaccabile alla muffa. Mela rinchiusa in un sacchetto freezer di nylon per alimenti Mela lasciata in una scatola totalmente chiusa (ma da cui entrava aria nel momento della sua apertura per le osservazioni)

26 Osservazioni degli alunni

27 Nutella lasciata in frigo nel contenitore aperto Nutella posta nel contenitore chiuso e a sua volta chiuso nell armadio GRUPPO «GLI AMMUFFITI» o La muffa non è comparsa in nessuno dei due contenitori. Cambiamenti sono stati rilevati solamente in funzione dell odore e della consistenza della nutella. Difatti, la nutella tenuta in frigo si è molto addensata, alquanto solidificata, e ha preso un odore indefinito; la nutella rimasta nell armadio si è fluidificata maggiormente.

28 Osservazioni degli alunni

29 L insegnante, infine, ha redatto alla lavagna le conclusioni finali mediando gli interventi degli alunni che via via le hanno suggerito le frasi da scrivere.

30 Il percorso del modulo «MISCUGLI E SOLUZIONI», partito il 10 febbraio, si è concluso il 29 maggio. La causa di un così lungo e articolato lavoro è da amputarsi, come si è visto, alla inaspettata comparsa della muffa in uno dei miscugli; per cui, pur di seguire «l onda» dalla quale gli alunni sono stati travolti, l insegnante ha dovuto inventarsi un percorso parallelo a quello previsto dal modulo. L occasione dello studio della muffa, però, ha arricchito il modulo di nuovi contenuti e di nuove scoperte per gli alunni. Soprattutto, ha permesso loro di lavorare in gruppi diversi da quelli formatisi per l investigazione sui miscugli, e di interfacciarsi, dunque, con compagni diversi. Avendo già sperimentato in classe 1^ l approccio di lavoro con l IBSE, per l insegnante si è rivelato semplice organizzare e gestire i gruppi. Neanche per gli alunni si sono evidenziate grosse difficoltà, padroneggiando già essi abbastanza le regole del lavoro in Cooperative Learning. L IBSE, infine, ha permesso anche agli alunni con difficoltà di mettersi in gioco in prima persona e di acquisire più facilmente e senza troppa fatica nuove competenze multidisciplinari e personali. In ultimo, ma non meno importante, è da evidenziarsi il coinvolgimento delle famiglie degli alunni che hanno collaborato per il reperimento dei materiali e degli strumenti di lavoro e che si sono incuriosite richiedendo di volta in volta ai figli il quaderno di scienze per scoprirne l evoluzione del percorso e dei contenuti. E per concludere... ALCUNE BREVI RIFLESSIONI PERSONALI

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