Tendenze. I trimestre 2010 numero 2/10 26 aprile 2010

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1 Tendenze Trimestrale di analisi e previsioni per i settori agroalimentari estre 2010 numero 2/10 26 aprile 2010 La congiuntura in Il contesto internazionale La produzione dell UE ha mostrato, nel corso del 2009, una lieve flessione delle consegne di latte, una stabilità per i formaggi, ed una contrazione sia per il burro, sia, soprattutto, per il latte intero in polvere. I maggiori cali sono stati registrati da parte dei Paesi dell Est, probabilmente a seguito della minore remunerazione del prezzo del latte alla stalla e ai robusti processi di riorganizzazione dei relativi allevamenti. Sul fronte degli scambi, le esportazioni sono risultate in calo, così come le importazioni, in conseguenza della stagnazione dei consumi interni e dell accumulo di scorte. I valori medi unitari di scambio hanno teso al netto ribasso. In generale flessione i prezzi dei prodotti del, anche se una ripresa è stata registrata nella seconda parte dell Il mercato in Italia Per il primo trimestre del 2010 le stime Ismea indicano, su base annua, un lieve aumento delle consegne di latte nazionali. Dal lato della trasformazione industriale è prevista una flessione nella produzione per i formaggi e, soprattutto, per il burro, e dal lato dei prezzi, una tendenza al rialzo. L indice Ismea dei mezzi correnti di produzione risulta in crescita, ad un tasso che, tuttavia, appare inferiore a quello registrato dai prezzi alla produzione, ciò che si riflette in un lieve miglioramento della redditività del. Al dettaglio continua la tendenza al ribasso dei prezzi, fattore rispetto al quale massima risulta l attenzione posta dal consumatore finale. I consumi appaiono in lenta ripresa, con tassi che assumono un certo rilievo per formaggi e Gli scambi con l estero Dal lato degli scambi, per il primo trimestre del 2010 è prevista una crescita su base tendenziale dei flussi esportativi sia in volume, sia, seppure in misura contenuta, in valore. Stime di crescita sono previste anche per le importazioni, sebbene il tasso di variazione appare più accentuato dal lato dei valori. Tale situazione dovrebbe riflettersi su di un lieve peggioramento del saldo del, che si mantiene comunque sui valori positivi raggiunti a consuntivo del Le esportazioni nazionali sono trainate dalle buone performance di latte, formaggi freschi e Grana/Parmigiano; per le importazioni, gli incrementi sono da ascrivere a burro, latte sfuso e latte confezionato, in ragione della minore disponibilità interna e dei prezzi maggiormente competitivi dei principali produttori dell Ue. Indice degli argomenti 1. I principali indicatori Il lattiero caseario nel contesto internazionale La produzione Gli scambi Il mercato di riferimento Il lattiero caseario in Italia Il in sintesi La produzione La produzione agricola La produzione industriale Gli scambi La domanda Il consumo domestico Il mercato I prezzi alla produzione I prezzi dei mezzi di produzione I prezzi al consumo Focus on: approfondimento sull offerta dell industria lattiero casearia estre

2 1. I principali indicatori Tab.1.1 Le tendenze in Italia Consegne latte Produzione formaggi Prezzi alla produzione Import 1 Export 2 Consumo delle famiglie 3 Prezzi al consumo IV 09/ IV trim 08 stabile flessione forte flessione forte flessione forte crescita lieve crescita I 10/ I trim 09 lieve crescita lieve flessione crescita flessione forte crescita lieve crescita 2010/2009 lieve crescita lieve flessione lieve crescita flessione crescita lieve crescita forte calo forte calo forte calo 1) consegne di latte; 2) formaggi vaccini in volume; 3) quantità. Le caselle scure sono stime Fonte: Fig.1.1 Indice della ragione di scambio della fase agricola 1 (2000=100) II III IV II III IV agricoltura zootecnia lattiero caseari 1) rapporto tra l indice dei prezzi agricoli alla produzione e l indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione Fonte: Fig.1.2 Indice del clima di fiducia per l industria lattiero casearia - -8,3-2,8 + Tab.1.2 Rischio di mercato Prezzo medio alla produzione dei principali formaggi duri ( /kg) 2010 gen feb mar grana padano (max 1 ) 6,60 6,62 6,63 (12/15 mesi) rilevato 6,56 6,63 6,69 (min 1 ) 6,50 6,42 6,35 parmigiano reggiano (max 1 ) 7,91 8,03 8,04 (1 anno) rilevato 8,45 8,70 8,75 (min 1 ) 7,79 7,79 7,69 1) intervallo atteso in base all andamento normale di mercato degli ultimi 3 anni Legenda: tensioni al rialzo; tensioni al ribasso Fonte: Legenda : estre 2010 IV trimestre 2009 Fonte: Fig.1.3 Indice del margine di filiera 1 (2000=100) II III IV II III IV agricoltura zootecnia lattiero caseari 1) rapporto tra l indice dei prezzi al consumo e l indice dei prezzi agricoli alla produzione Fonte: estre

3 2. Il lattiero caseario nel contesto internazionale 2.1 La produzione Il lattiero caseario nel 2009 ha vissuto, in ambito UE, una situazione di mercato difficile. Dopo il picco produttivo raggiunto nel 2007, in un momento caratterizzato da prezzi alimentari elevati nell'unione europea e sul mercato mondiale, nel secondo semestre del 2008 e nel 2009 i prezzi del hanno accusato un calo consistente, che ha avuto ripercussioni sul reddito dei produttori. I prezzi del latte consegnato alle latterie hanno subito un notevole calo. Entrando nel dettaglio, per il 2009 sono risultate in lieve flessione, su base annua, le consegne di latte dell UE (-0,7%), dinamica che viene confermata anche per la campagna di commercializzazione, il cui dato rimane provvisorio. Rispetto ai principali paesi dell area, una crescita delle consegne di latte è stata registrata per Germania (+2,8%) e Paesi Bassi (+1,4%), che confermano l andamento che le ha caratterizzate lo scorso anno. In lieve crescita le consegne del Regno Unito (+0,9%) mentre dinamiche negative hanno interessato l Italia (-0,9%) e, soprattutto, la Francia, rispetto alla quale la contrazione si è attestata al -4,1%. Particolarmente negativa è, inoltre, risultata la performance produttiva da parte dei Paesi Balcanici, influenzata dalla bassa remunerazione del prezzo del latte alla stalla e dai consistenti processi di riorganizzazione dei relativi allevamenti. Tab.2.1 La produzione di latte e derivati nell UE (000 t) var% 09/08 Consegne di latte ,1 Latte alimentare ,4 Burro ,9 Formaggi ,2 Latte scremato in polvere ,0 Latte intero in polvere ,0 Fonte: EUROSTAT, AGEA Sul fronte della trasformazione industriale, il 2009 si è chiuso con un calo della produzione per tutti i principali derivati. In particolare, una contrazione della produzione ha interessato il burro (-2,9%), soprattutto per i cali registrati in Francia, Germania e Paesi Bassi. In forte flessione anche la produzione di latte intero in polvere, imputabile prevalentemente a Germania e Francia. Per i formaggi la produzione dell UE si è mantenuta stabile sui livelli del 2008, con una buona performance per Germania (+3,1%) e Italia (+1,2%), che compensano le flessioni registrate in Regno Unito (-4,3%) e Francia (-0,7%). 2.2 Gli scambi Nel 2009 la bilancia commerciale del ha segnato una contrazione dell attivo pari al 23,8%, risentendo della cattiva performance registrata sia in ambito comunitario che nell area extra UE. Il saldo si è attestato sui 3,9 miliardi di euro, risultato di un attivo di 4 miliardi di euro da imputare all area UE, e di un passivo pari a -113 milioni di euro riconducibile all extra UE. Le esportazioni Ue di prodotti lattiero caseari hanno evidenziato, su base tendenziale, una contrazione dal lato dei volumi (-3%) risultata più accentuata sul fronte dei valori (- 16,3%) a causa del ribasso dei valori medi unitari. I quantitativi esportati sono risultati in calo in ambito intra-comunitario (-5,4%) mentre una crescita ha interessato l extra UE (+6,3%), area che ha inciso per il 22,6% sul totale dei volumi UE esportati. All interno del le esportazioni in volume sono cresciute per il solo latte scremato in polvere, trainate dalla buona performance registrata verso i Paesi extra UE. Sostanzialmente stabili le esportazioni di burro, formaggi e latticini mentre in netto calo sono risultate le e- sportazioni di latte intero in polvere e siero di latte. Dal lato delle importazioni, il 2009 è stato caratterizzato, rispetto allo scorso anno, da un calo dei volumi (-2,8%) risultato più accentuato sul fronte dei valori (-14%). La riduzione ha interessato sia l UE (-2,7% in volume; -13,9% in valore) - area che ha inciso per il 97% sulle importazioni totali -, sia quella extra UE (-5,7% in volume; -18,8% in valore). Rispetto alle singole voci di prodot- estre

4 to, una caduta della domanda, sia in termini quantitativi che dal lato degli esborsi, ha interessato latte intero in polvere, latte scremato in polvere e siero di latte. Lievemente positive, limitatamente ai volumi, le importazioni di burro, formaggi e latticini. Rispetto alle esportazioni si registrano forti tassi di contrazione verso tutti i principali partner commerciali, sia comunitari quali Germania, Italia, Regno Unito e Francia, sia verso quelli extra Ue come Russia, Usa, Algeria. Unici paesi rispetto ai quali si registra una performance positiva sono Svizzera, Giappone e, soprattutto, Cina. Con riguardo ai principali paesi dai quali hanno origine le importazioni del, nel 2009 sono risultate stabili dalla Germania, in calo dalla Francia ed in aumento dai Paesi Bassi; rispetto ai paesi extra Ue, sono calati i volumi importati dalla Svizzera mentre sono risultati in crescita quelli provenienti dalla Nuova Zelanda. Fig.2.1 L import-export 1 di formaggi dell UE (000 t) II III IV II III IV import export Fig.2.2 L import-export 1 di burro dell UE (000 t) II III IV import export II III IV 1) scambi extra UE27 Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT 2.3 Il mercato di riferimento Nel corso del 2009, il mercato dei formaggi in ambito UE non pare aver ritrovato il dinamismo che lo aveva caratterizzato nel La produzione è rimasta stabile sia nella prima che nella seconda parte dell anno. Rispetto ai principali paesi si registra una lieve flessione dei volumi prodotti per la Francia mentre appare in crescita la produzione per la Germania (+3%), che si conferma tra i leader del. Sul fronte dei prezzi, limitatamente a Germania e Francia, nell ultima parte dell anno alcuni prodotti hanno beneficiato di una tardiva ripresa che ha trovato conferma nel primo trimestre del In particolare, le quotazioni dell Edamer sulla piazza di Kempten sono salite a 2,83 Euro/Kg, con una variazione del 13% su base tendenziale e del 4% rispetto al precedente trimestre. 1) scambi extra Ue27 Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT estre

5 Fig.2.3 I prezzi dei lattiero caseari in Francia ( /kg) 7,50 6,50 5,50 4,50 3,50 2,50 II III IV II III IV emmental (Rungis) burro (Rungis) Fonte: SNM, Il mercato del burro è stato caratterizzato da una ripresa della domanda mondiale contrapposta ad una disponibilità europea limitata. La ripresa della domanda ha portato ad una crescita dei listini. In particolare, sulla piazza di Hannover il burro confezionato si è posizionato, nel primo trimestre del 2010, su di un livello pari a 3,13 euro/kg, facendo registrare una variazione su base tendenziale del 33%, sebbene su base congiunturale permane una dinamica negativa (-8%). Sul mercato francese di Rungis le variazioni sono risultate essere entrambe positive e pari, rispettivamente, a +23 e +2%. Fig.2.4 I prezzi dei lattiero caseari in Germania ( /kg) 4,10 3,60 3,10 2,60 2,10 II III IV II III IV edamer (Kempten) burro (Hannover) Fonte: ZMB, estre

6 3. Il lattiero caseario in Italia 3.1 Il in sintesi Per il 2010 è prevista una lieve ripresa della produzione, in particolare, per il latte alla stalla, mentre volumi produttivi sostanzialmente stabili vengono indicati per il latte a- limentare ed i formaggi ed un calo per il burro, produzione comunque marginale per il nostro paese. Tab.3.1 Il in sintesi (000 t) var % 10/09 Latte - Produzione ,3 - Import ,1 - Export ,7 - Disponibilità mat. prima ,8 Latte alimentare - Produzione ,0 - Import ,3 - Export ,1 - Consumo ,1 Formaggi 3 - Produzione ,7 - Import ,9 - Export ,0 - Consumo ,2 Burro - Produzione ,5 - Import ,0 - Export ,0 - Consumo ,9 Indici (2000=100) 4 Prezzi alla prod. 101,2 103,9 2,7 Prezzi mezzi prod. 116,6 118,4 1,5 Consumi domestici 101,5 102,8 1,3 Prezzi al consumo 120,0 113,4-5,5 1) stime; 2) consegne ai caseifici; 3) solo vaccini; 4) relativi al trimestre in esame Fonte: elaborazione su dati AGEA/ISTAT Dal lato del commercio con l estero è prevista una crescita sia dei flussi esportativi, sia di quelli all import. Tuttavia, il maggior tasso di crescita degli esborsi sugli introiti lascia prevedere una contrazione per la bilancia commerciale del, il cui saldo dovrebbe mantenersi comunque su di un valore attivo raggiunto nel La domanda al consumo si stima in lieve ripresa, in linea con quanto registrato per il totale agro-alimentare. In particolare, una maggiore vivacità della domanda appare interessare latte, prevalentemente il fresco, e yogurt. Negativo l andamento previsto nei consumi di formaggi, rispetto ai quali dovrebbe in parte divergere la tendenza del segmento delle Dop. 3.2 La produzione La produzione agricola Per il primo trimestre del 2010 si stima un lieve aumento delle consegne di latte nazionali pari allo 0,6% rispetto al medesimo periodo dell anno precedente. In tale contesto, la stagione di commercializzazione, che per il termina a marzo, dovrebbe chiudersi con una produzione sostanzialmente in linea a quella della precedente campagna su quantitativi prossimi alle 10,6 migliaia di tonnellate. Al riguardo si evidenzia come la campagna 2009/10 sia stata caratterizzata da un trend decrescente dei prezzi del latte alla stalla e dal divario negativo tra costi e ricavi di produzione degli allevamenti tale da ripercuotersi negativamente sulla redditività dei produttori. Fig.3.1 Le consegne di latte (000 t) II III IV Fonte: elaborazione su dati AGEA La produzione industriale II III IV Sul fronte della trasformazione industriale, le estre

7 stime Ismea per il primo trimestre del 2010 indicano, su base tendenziale, una flessione per il dell ordine del 2%. Il calo più consistente interessa il burro, tuttavia, segni negativi sembrano coinvolgere anche latte alimentare e formaggi. Tale situazione segue ad un annata caratterizzata già da una performance particolarmente negativa, con una produzione che, per il nel complesso, si è contratta dell ordine del -5,6%. In particolare, a ridursi in misura consistente sono state le produzioni di burro (-16,1%) e latte alimentare (- 6,9%). Più contenuta la contrazione per i formaggi (-1,1%). All interno della classe dei formaggi, per le principali Dop nazionali i dati produttivi dei Consorzi di tutela segnalano, per il primo trimestre del 2010, un calo su base annua della produzione di Grana Padano (-2,2%), Gorgonzola (-2,2%) e, limitatamente ai primi due mesi dell anno, Asiago pressato (- 2,9%). In crescita, risulta la produzione di Parmigiano Reggiano e soprattutto - limitatamente al primo bimestre - Asiago D allevo (+23,4%). Tali dinamiche fanno seguito ad un 2009 che, ad eccezione dell Asiago d allevo, si è caratterizzato per un generalizzato calo produttivo delle principali Dop (Parmigiano, -2,3%; Grana Padano, -2,9%; Gorgonzola, -2,2%; Asiago pressato, - 2,9%). Fig.3.2 Indice della produzione industriale del lattiero caseario 1 (2005=100) I trim II III IV I trim II III IV I trim La produzione industriale del lattiero caseario nel corso dell anno, per fattori dipendenti dalla stagionalità delle produzioni, si caratterizza per un andamento specularmente opposto a quello dell industria alimentare complessivamente considerata. La dinamica su base tendenziale tra comparto e appare in linea a consuntivo del 2009 (rispettivamente, -1,7%, -2,5%) mentre per il primo trimestre del 2010 si registra un aumento per l industria alimentare (+1,9%) a fronte di un calo per l industria lattiero casearia (-1,4%). Fig.3.3 Indice del clima di fiducia Fonte: II III IV II III IV trim Ind. alimentare Ind. lattiero-casaeria Riguardo il clima di fiducia dell industria del, che per il primo trimestre del 2010 ha raggiunto un livello prossimo a -2,8, si evidenzia un netto miglioramento sia rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, sia rispetto al quarto trimestre del Tali dinamiche appaiono in linea con quanto registrato per il totale agro-alimentare, il cui clima di fiducia si riporta su valori positivi che non venivano più raggiunti dal secondo trimestre del Scendendo nel dettaglio delle singole componenti che concorrono alla formazione dell indice, emerge come il miglioramento sia stato trainato dalle attese di produzione, data la leggera flessione che si registra dal lato degli ordinativi. Ind. alimentari, bevande e tabacco Ind. lattiero casearia 1) L indice relativo al estre 2010 è provvisorio Fonte: elaborazione su dati ISTAT estre

8 Fig.3.4 Componenti dell indice del clima di fiducia dell industria lattiero casearia (saldo delle percentuali di risposta) Fonte: II III IV II III IV ordinativi giacenze prod attesa Scendendo nel dettaglio delle singole componenti che concorrono alla formazione dell indice, emerge come il miglioramento sia stato trainato dalle attese di produzione, data la leggera flessione che si registra dal lato degli ordinativi. 3.3 Gli scambi Le stime Ismea sul commercio con l estero nazionale del lattiero caseario indicano, per il primo trimestre del 2010, una crescita su base tendenziale dei flussi esportativi sia in volume, sia, seppure in misura contenuta, in valore, per il calo dei valori medi unitari. Stime di crescita sono previste anche per le importazioni, sebbene il tasso di variazione appare più accentuato dal lato dei valori. Tale situazione si riflette su di un lieve peggioramento dell attivo del. A consuntivo del 2009 i lattiero caseari si sono caratterizzati per una perfomance commerciale positiva, evidenziando un netto miglioramento del saldo, passato da un deficit pari a 39 mila euro del 2008 ai 136,5 mila euro del Il riesce così a contribuire positivamente all andamento della bilancia agro-alimentare nazionale che, per il 2009, si è attestata su di un deficit di - 6,5 miliardi di euro. Le esportazioni per il 2009 sono cresciute, rispetto al 2008, del 4,5% in volume e dell 1,4% in valore. La dinamica, su base annua, delle export è apparsa positiva per i formaggi freschi (+7,6% in quantità; +5,2% in valore), per i grana/parmigiano (+6,2% in quantità; +2,8% in valore), segmenti per i quali si stima una crescita anche per il primo trimestre del 2010; per il latte confezionato (+41,9% in quantità; +45,2% in valore), prodotto per il quale le stime Ismea per il primo trimestre del 2010 appaiono negative. Tab.3.2 La bilancia commerciale dei lattiero caseari (in equivalente latte) /2008 (var.%) mln quant. valore val.un. export tot ,5 1,4-3,0 - UE ,1 5,0-2,8 - Paesi terzi 437-3,4-6,0-2,7 import tot ,9-10,8-15,8 - UE ,1-11,4-16,4 - Paesi terzi 83-6,0-1,4-4,5 saldo 136 9,0-449,0 - Fonte: elaborazione su dati ISTAT Sul fronte delle importazioni, il 2009 si è caratterizzato per una crescita dal lato dei volumi (+5,9%) e un forte calo su quello dei valori (-10,8%). L andamento della domanda del ha risentito dei maggiori volumi importati di burro (+8,9%) e latte sfuso (+3,4%), rispetto ai quali si segnala una forte caduta dei valori medi unitari tale da rendere negativa la dinamica degli esborsi (rispettivamente, -2,9% e -19%). Fig.3.5 La dinamica dell export nazionale di lattiero caseari (000 t) II III IV 09 grana/parmigiano Fonte: elaborazione su dati ISTAT II III IV 10 formaggi freschi estre

9 Fig.3.6 La dinamica dell import nazionale di lattiero caseari (000 t) II III IV 09 latte sfuso Fonte: elaborazione su dati ISTAT II III IV 10 formaggi freschi La destinazione e l origine degli scambi La perfomance positiva registrata dal dei lattiero caseari nel 2009 è da imputareall Ue, area alla quale sono da ricondurre il 70% degli introiti ed il 94% degli esborsi. In particolare, le esportazioni, su base tendenziale sono aumentate verso tale area per l 8,1% in volume e per il 5% in valore a fronte di un calo verso l extra Ue del -3,4% in volume e del -6% in valore. Rispetto alle importazioni, c è stato un incremento, rispetto al 2008, dei quantitativi dall UE dell ordine del 6,1% a fronte di una contrazione degli esborsi del -11,4%. Le importazioni dai paesi extra Ue sono calate del -6% in quantità e del -1,4% in valore. Tab.3.3 Paesi di destinazione dell export di formaggi e latticini (mln ) var % Export tot ,4 - Francia ,8 - Germania ,9 - Stati Uniti ,8 - Regno Unito ,2 - Svizzera ,2 - altri paesi ,3 Fonte: elaborazione su dati ISTAT Rispetto ai principali partner commerciali, i quantitativi esportati sono cresciuti verso Francia (+8,2%) e Germania (+4,6%), paesi che nell insieme esprimono il 32,3% del totale volumi esportati. Tra le altre destinazioni, particolarmente positiva appare la tendenza registrata in Belgio, Austria, Lussemburgo e Giappone. Negative le performance esportative registrate dai formaggi italiani sul mercato di Stati Uniti e Canada, dove si subisce la concorrenza dei prodotti neozelandesi, e in ambito UE, su quello spagnolo. Un calo diffuso, su base tendenziale, si registra per i valori medi unitari all export. Sul fronte delle importazioni, i maggiori tassi di crescita dei volumi sono stati registrati verso Francia, paese che incide per il 20% circa sulle importazioni italiane di latte, e Ungheria, i cui volumi esprimono il 9,3% del totale importazioni. Positivi, anche se su livelli più contenuti, i volumi importati da Slovacchia, Repubblica Ceca e Paesi Bassi mentre un calo si è registrato nelle importazioni da Germania, Slovenia e Austria. Relativamente ai formaggi freschi, nel 2009 si è evidenziata una crescita dei volumi importati (+7,6%) e un calo dei valori (- 12,9%). I maggiori approvvigionamenti nazionali sono stati registrati in Germania (+3,4%) - principale fornitore con una quota in volume superiore ai 2/3 del mercato Francia (+12,6%), Lituania (+35,4%) e Slovacchia (+24,6%). Anche per le importazioni di tali prodotti si registra un diffuso calo dei valori medi unitari. Tab.3.4 Paesi di origine dell import di latte sfuso (mln ) var % Import tot ,7 - Germania ,8 - Francia ,3 - Slovenia ,9 - Ungheria ,9 - Austria ,4 - altri paesi ,8 Fonte: elaborazione su dati ISTAT 3.4 La domanda Il consumo domestico Per il primo trimestre del 2010 le stime I- smea sugli acquisti domestici di prodotti lattiero caseari indicano, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, una crescita dei estre

10 volumi di acquisto ed un calo della spesa, dinamiche che si allineano a quanto stimato per il totale agro-alimentare. In particolare, l indice destagionalizzato dei volumi di acquisto del segna una crescita dell 1,3% mentre per la spesa ci si attesta su di un -4,6%. Tali trend confermano quanto già riscontrato lo scorso anno, rispetto al quale i volumi di acquisto, secondo l indice Ismea, evidenziano su base tendenziale un incremento dell 1,1% e la spesa una contrazione del -4,3%. All interno del, nel trimestre in esame la performance dei consumi è risultata positiva per latte e, in particolare, latte fresco; formaggi, tra i quali buone appaiono le stime per il segmento delle Dop; e yogurt. In calo, al contrario, gli acquisti di burro (- 1,2%). Sul fronte della spesa la dinamica appare decisamente negativa per tutte le principali voci di prodotto, con tassi di contrazione più accentuati per latte, principalmente Uht, yogurt e burro. Tab.3.5 Dinamica dell indice degli acquisti e della spesa per i prodotti lattiero caseari (var.%) 10 (1) // q.tà val. q.tà val. Tot. agro-alim. 0,5-1,3 1,1-3,9 Latte e derivati 1,1-4,3 1,3-4,7 Latte, di cui: -0,2-7,1 1,1-7,1 - latte fresco -0,3-6,4 2,9-1,3 - latte UHT 0,0-7,8-1,1-12,6 Formaggi, di cui: 1,5 1,4 1,1 0,0 Formaggi Dop 0,5-1,3 1,1-3,9 Grana Padano 2,6 2,4 3,6 0,0 Parmigiano Reggiano -1,5-1,4-2,7 0,0 Yogurt 3,0-4,6 2,2-9,7 Burro 0,1-12,4-1,2-8,2 1) stima Fonte: Rispetto alle aree geografiche, la dinamica positiva dei volumi di acquisto appare generalizzata. I tassi di crescita più accentuati si registrano nel Nord ovest, area in cui lo scorso anno c era stata una stagnazione dei consumi, e nel Nord est, rispetto alla quale tende a consolidarsi la tendenza registrata nel Con riferimento alle fonti di acquisto dei prodotti lattiero caseari, la domanda domestica è stimata in crescita principalmente presso Discount e Liberi servizi, canali che esprimono, rispettivamente, il 7% ed il 5,5% della spesa nazionale. Lieve la crescita presso Super e iper, tipologia distributiva che, con una quota di mercato in valore pari al 75%, rappresenta la principale tipologia distributiva per il. Particolarmente negativa la performance presso il Dettaglio tradizionale, che continua ad evidenziare forti segnali di sofferenza, in line con quanto registrato per il totale agro alimentare. Tab.3.6 Dinamica dell indice degli acquisti dei prodotti lattiero caseari per area geografica e canale di vendita (var.%) 2009/ (1) / 09 Tot. Italia 1,12 1,34 Nord-Ovest -0,3 2,2 Nord-Est 1,1 2,1 Centro + Sardegna 2,8 1,2 Sud + Sicilia 1,2 1,0 Super + iper 1,3 0,5 Discount 8,1 6,0 Liberi servizi 10,9 14,9 Dettaglio tradizionale -11,9-9,7 Altri canali 2-2,2 5,2 1) stima; 2) ambulanti, mercati rionali, grossisti, spacci, cash&carry, porta a porta, ricevuto in regalo, altre fonti Fonte: 3.5 Il mercato I prezzi alla produzione L indice dei prezzi alla produzione del lattiero caseario nel primo trimestre 2010 si è attestato sui 103,9 punti, registrando una crescita sia su base tendenziale (2,7%), sia congiunturale (3,7%). Sembra così confermarsi la ripresa dei listini già riscontrata nel corso del quarto trimestre del Nel quadro complessivo dell agricoltura (-7% su base tendenziale) tale andamento risalta in modo particolare. Rispetto alle altre macrocategorie, il comparto delle produzioni di origine animale, al cui interno si colloca quello dei lattiero caseari, è rimasto stabile, mentre una diminuzione si registra per quello delle coltivazioni (-13,1% su base tendenziale). estre

11 Fig.3.7 Indice dei prezzi alla produzione (2000=100) II III IV II III IV registrata nel corso del quarto trimestre. Scendendo nel dettaglio dei formaggi emerge come, l andamento dei prezzi all origine, nel primo trimestre 2010, sia stato caratterizzato da una notevole variabilità a seconda del prodotto considerato. I maggiori tassi di crescita sono stati riscontrati per i grana, Parmigiano e Padano, che hanno evidenziato un segno positivo sia su base tendenziale che congiunturale. Tra gli altri formaggi duri l Asiago pressato palesa un calo dei prezzi sia sul trimestre precedente sia rispetto allo stesso periodo del 2009; in flessione anche i prezzi della mozzarella e del Gorgonzola. Fonte: agricoltura zootecnia latte e derivati L andamento dell indice dei prezzi del è stato influenzato in maniera preponderante dalla crescita dei listini dei formaggi duri, che hanno segnato una dinamica su base tendenziale del 9,9% e congiunturale del 6,5%, grazie all ulteriore crescita dei prezzi di Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Fig.3.8 Indice dei prezzi alla produzione di latte e derivati (2000=100) Fonte: II III IV II III IV latte e derivati burro formaggi duri Meno marcata, ma pur sempre positiva, la dinamica su base congiunturale, per i formaggi semiduri (+1,1%), mentre stabile è apparsa quella dei formaggi molli. Per questi due segmenti di prodotto i valori dell indice dei prezzi all origine, confrontati con quelli del primo trimestre del 2009, hanno, all opposto, confermato la tendenza negativa Tab.3.7 Prezzi medi di latte e derivati ( /kg) Grana Padano (12-15 mesi) Parmigiano Reggiano (1 anno) Gorgonzola (maturo) IV trim var % 10/ IV trim ,40 6,60 4,2 7,1 7,80 8,60 10,2 20,3 4,40 4,40 0,9-4,1 Asiago pressato 4,20 4,00-6,6-9,3 Mozzarella 125 g 4,60 4,50-0,9-4,7 Burro (zangolato) 1,80 1,60-11,8 58,8 Latte spot (Lodi) 0,30 0,30 0,0 10,2 Fonte: I prezzi dei mezzi di produzione L indice Ismea dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per gli allevamenti bovini e bufalini, nel primo trimestre 2010, ha mostrato una variazione positiva del 1,5% su base tendenziale e del 1,2% a livello congiunturale. La crescita su base tendenziale è da attribuire all aumento dei costi di alimentazione per il bestiame (con pannelli e farine in crescita del 10,6%) e dei salari (+0,9%). Rispetto alle altre voci di costo, un calo, su base tendenziale, si evidenzia per i prodotti energetici (-4,5%), categoria all interno della quale un apprezzabile decremento è stato registrato per l energia elettrica (-6,7%) mentre sono aumentati i costi per carburanti e lubrificanti. La dinamica su base congiunturale, tesa al rialzo, ha invece risentito dell aumento dei prodotti energetici (+6,3%) e, in particolare, dell energia elettrica. estre

12 In un ottica di filiera emerge come, nel trimestre in esame, il tasso di crescita dei costi sia stato inferiore a quello registrato dai prezzi alla produzione (+2,7%), ciò che ha determinato un lieve miglioramento della redditività del, come evidenziato dall indice della ragione di scambio rispetto al quale si segnala una crescita dell 1,1%. Sul fronte dei prezzi al consumo, l indice I- smea dei prezzi dei prodotti alimentari acquistati dalle famiglie italiane rileva, sulla base delle stime effettuate, listini in calo per il primo trimestre del 2010 rispetto al corrispondente periodo del 2009 (-4,9%), confermando la tendenza al ribasso registrata nel 2009 (-1,5%). Fig.3.9 Indice dei prezzi dei mezzi di produzione degli allevamenti (2000=100) Fig.3.10 Indice dei prezzi al consumo 1 di latte e derivati (2000=100) 135,0 130,0 125,0 120,0 115,0 110,0 Fonte: II III IV II III IV bovini e bufalini zootecnia I prezzi al consumo Fig.3.10 Indice dei costi e dei prezzi per fase dei lattiero caseari (2000=1000) 135,0 130,0 125,0 120,0 115,0 110,0 105,0 100,0 95,0 90,0 II III IV costi prod prezzi al consumo II III IV prezzi alla prod 1) acquisti domestici; stima per il estre 2010 Fonte: I II III IV I II III IV I trim trim trim agroalimentare latte e derivati 1) acquisti domestici; stima per il estre 2010 Fonte: A questa dinamica flessiva hanno contribuito anche i prodotti lattiero caseari, per i quali l indice Ismea rileva, nel trimestre di riferimento, una contrazione del -5,5% su base tendenziale, in linea con quanto registrato a consuntivo del 2009 (-5%). Diversa la dinamica congiunturale, in lieve ripresa (0,9%). Tab.3.8 Indice dei prezzi al consumo di latte e derivati (2000=100) var % 10/ IV trim (1) IV trim Tot. agroalim. 124,1 124,2 0,1-4,9 Latte e derivati, di cui: 112,5 113,4 0,9-5,5 Latte 112,5 112,8 0,2-8,5 Latte fresco 112,9 113,5 0,6-4,4 Latte Uht 112,3 112,2-0,1-12,4 Formaggi 115,7 117,2 1,3-2,9 Formaggi Dop 117,7 121,0 2,8 0,4 Grana Padano 107,7 109,2 1,4-0,2 Parmigiano R. 120,2 130,4 8,5 4,9 Yogurt 103,1 102,0-1,0-10,7 Burro 100,4 101,2 0,8-8,3 1) stime Fonte: Su base tendenziale le contrazioni appaiono estre

13 generalizzate, ad eccezione del segmento delle Dop, i cui listini si mantengono stabili. Al riguardo, rilevante appare l andamento dei prezzi del Parmigiano Reggiano, in netta crescita. Su base congiunturale si evidenzia una netta ripresa dei listini delle Dop e dei formaggi in generale, come anche del burro. Sostanzialmente stabile il prezzo per il latte mentre continua la tendenza al ribasso del prezzo dello yogurt. estre

14 4. Focus on: approfondimento sull offerta dell industria lattiero casearia Nel mese di marzo, in occasione dell indagine congiunturale relativa al primo trimestre del 2010, le imprese del Panel I- smea sono state invitate a rispondere ad alcune domande di approfondimento finalizzate a cogliere l evoluzione dell offerta dell industria agro alimentare. Alle aziende è stato chiesto se, nel corso del 2010, prevedono di apportare delle variazioni al piano di produzione e alla manodopera occupata e se pensano di realizzare investimenti per innovazioni di prodotto e di processo. La quota di quanti hanno dichiarato che realizzeranno nel corso del 2010 un espansione del piano di produzione è pari al 14,8% 1. Tra questi operatori, rientrano le imprese dell industria lattiero casearia. Tra gli operatori del, la maggioranza conta di mettere in atto tale espansione mantenendo invariata la manodopera (20,8%); percentuali residuali lo faranno ricorrendo anche ad un incremento della manodopera (1,1%); ovvero attraverso una flessione della stessa. In sintesi, l espansione del piano produttivo sarà realizzata ottimizzando la manodopera già a disposizione delle aziende. Tab. 4.1 Caratteristica dell offerta dell industria lattiero casearia: le previsioni per il 2010 sui piani di produzione (PP) PP ind. lattiero casearia con manodopera in: aumento stabile flessione espansione 22,0 1,1 20,8 0,0 stabilità 69,1 3,4 57,6 7,8 flessione 7,4 0,0 6,4 0,9 PP ind. agro alimentare espansione 14,8 4,4 10,2 0,2 stabilità 74,3 3,0 67,1 3,9 flessione 8,8 0,0 6,6 2,2 Fonte: Sul fronte delle innovazioni, nell ambito dell indagine è emerso che nel 2010 il 41% delle imprese agro alimentari conta di realizzare investimenti per innovazioni di prodotto e il 45% investimenti per innovazioni di processo; nel 37% dei casi le imprese attueranno entrambi le tipologie di investimento. Fig Caratteristiche dell offerta dell industria lattiero casearia: aziende che prevedono innovazioni di prodotto e/o processo nel corso del 2010 Innovazione di prodotto Innovazione di processo 40,6% 32,5% 47,9% 1 Le elaborazioni della sezione di approfondimento sono state effettuate ponderando le risposte delle singole aziende per il rispettivo numero di addetti e applicando il corrispondente coefficiente di e- spansione nello strato. I risultati dei singoli strati/settori sono stati quindi aggregati tenendo conto del coefficiente calcolato sulla base del quota di fatturato conseguita da ogni nelle diverse aree geografiche rispetto al fatturato complessivo dell universo delle industrie alimentari considerate per la definizione del campione. Innovazione di prodotto e di processo Fonte: In tale quadro, il lattiero caseario si inserisce evidenziando scarse differenze. Infatti, la quota di coloro che ha dichiarato di realizzare innovazioni di prodotto è in linea con quella del totale agro alimentare; lievemente superiore per le innovazioni di processo (48%) e più contenuta la percentuale estre

15 che intende attuare entrambe le tipologie di investimenti (32,5%). Rispetto al 2008 si registra una contrazione della quota di imprese che realizzeranno investimenti per entrambe le tipologie di innovazione mentre in crescita risulta l incidenza di coloro che attueranno innovazioni di processo. Area Mercati e Supporto alle Decisioni Responsabile: Claudio Federici, Antonella Finizia, Francesca Carbonari Redazione a cura di: Loredana Pittiglio, Veruska Giralico, Giovanna Maria Ferrari, Carlo Boselli l.pittiglio@ismea.it estre

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