Davide Agazzi Associazione Pimby

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1 Davide Agazzi Associazione Pimby

2 Associazione Pimby Pimby nasce con lo scopo di promuovere il dialogo tra le pubbliche amministrazioni e la cittadinanza sul tema delle infrastrutture. Vorremmo contruibuire a porre le basi per il superamento della sindrome nimby, che identifica l'atteggiamento delle amministrazioni locali e dei gruppi di cittadini che, pur riconoscendone la validità in termini generali, si oppongono alla localizzazione di opere pubbliche o private destinate a modificare l'assetto dei loro territori. La sfida è quella di progettare percorsi decisionali in grado di includere tutti i legittimi portatori di interesse, anche sotto la guida di parti terze indipendenti in grado di facilitare il confronto e fornire le informazioni necessarie per prendere decisioni qualificate.

3 ( 1 ) infrastrutture? Perché le Perché sono uno dei temi chiave per lo sviluppo del sistema Paese Obiettivi quali: il risparmio energetico, la diminuzione delle emissioni di CO2, la corretta gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti non sono infatti raggiungibili senza moderne infrastrutture pensate per affrontare le sfide che i nuovi scenari mondiali pongono ad amministrazioni locali e imprese.

4 ( 2 ) infrastrutture? Perché le Perché è un tema che è necessario affrontare con consapevolezza da parte di tutti i cittadini e delle istituzioni La natura dei problemi da affrontare implica che non si possono raggiungere risultati apprezzabili senza che i vari livelli di governo e i cittadini si sentano chiamati in causa. Il cambiamento deve avvenire sia all'interno della pubblica amministrazione che nei comportamenti individuali di ognuno di noi. Per dare luogo a soluzioni efficaci e sostenibili occorre che tutti gli attori in campo si sentano corresponsabili delle scelte prese.

5 Perchè il focus sui processi decisionali? Il Paese ha bisogno di decisioni, ma non ci sono decisioni senza un confronto aperto e trasparente. Dobbiamo riuscire a lasciarci alle spalle una stagione segnata da lentezze burocratiche, incertezze legate alle procedure amministrative e contestazioni dei comitati locali. Pimby promuove approcci negoziali e deliberativi basati sul coinvolgimento diretto ed esplicito di tutti gli interessi legittimi e sul loro empowerment attraverso strumenti e tecniche di facilitazione e mediazione.

6 Il fenomeno nimby ( 1 ) Nimby è un fenomeno socio culturale trasversale e non ideologico Esprime in modo esemplare la crisi dei soggetti mediatori (soggetti politici) e delle logiche tradizionali di gestione di relazioni conflittuali (logiche ( antagonistiche (ricerca GPF per associazione ( Pimby

7 ( 2 ) Il fenomeno nimby Le critiche mosse dai comitati nimby vertono: sull'impatto ambientale dei progetti sulla loro effettiva utilità sull'esistenza di interessi economici e politici Alle associazioni locali e i movimenti di protesta viene troppo facilmente attribuita la qualifica di nimby, dequalificando a priori le eventuali valide argomentazioni mosse contro il progetto in questione. ( Pimby (ricerca GPF per associazione

8 Nimby: le cause Il rifiuto di localizzare sul territorio impianti e infrastrutture considerate in linea di massima necessarie/utili, è determinato: dalla complessità scientifica e tecnica delle questioni da affrontare, dall'incertezza relativa agli scenari futuri dalla percezione di un'iniqua distribuzione di costi e benefici. da una gestione poco corretta e trasparente dei processi decisionali alla base di questo tipo di investimenti.

9 ..e gli effetti L'annuncio di una decisione calata dall'alto fa si che la realizzazione di un particolare impianto venga percepita dalle popolazioni locali come un'imposizione. Le reazioni dei pubblici amministratori vengono percepite come azioni volte a manipolare la pubblica opinione o alla ricerca esasperata di consenso tramite la distribuzione di compensazioni che danno l'idea di un compromesso al ribasso. In tutti i casi si ha la percezione di una perdita di legittimità e di consenso.

10 ( 1 ) La dimensione del fenomeno Dati Nimby Forum Totale impianti contestati Nuovi impianti contestati Numero articoli

11 ( 2 ) La dimensione del fenomeno ( impianti Impianti contestati: (tra parentesi numero di ( 44 ) Termovalorizzatore ( 23 ) Centrale a biomasse ( 21 ) Centrale a metano ( 21 ) Discarica rifiuti urbani ( 11 ) Rigassificatore ( 10 ) Infrastruttura stradale ( 7 ) Trattamento rifiuti urbani ( 6 ) Centrale a carbone ( 6 ) Infrastruttura ferroviaria ( 6 ) Trattamento rifiuti speciali ( 5 ) Impianto di compostaggio (Dati Nimby Forum 2007)

12 Anche la politica ha la sua parte di responsabilità.. Il fenomeno è talmente diffuso da mettere apprensione i Amministratori Pubblici. Si ha paura di prendere decisioni che possono essere percepite come scomode. Questo accade perché chi prende una decisione oggi molto probabilmente non ne raccoglierà i frutti. Si tende ad evitare di affrontare certi argomenti o di far passare le scelte sotto silenzio.

13 ..dando origine ad un circolo vizioso In questo modo non si affrontano i problemi e si pongono le basi per far montare la protesta. Per invertire questa tendenza occorre accettare la sfida della partecipazione e della trasparenza.

14 Cambiare è possibile Attraverso approcci che favoriscono una negoziazione esplicita volta a creare vantaggi congiunti e consenso informato, e forme di democrazia deliberativa. La pianificazione degli investimenti in infrastrutture deve riflettere una razionalità debole, in grado di assumere la dimensione della complessità e la pluralità degli interessi come valori da tutelare e come opportunità per la costruzione di obiettivi condivisi.

15 I benefici di forme di dialogo istituzionalizzato Coinvolgimento di molteplici interessi; Comunicazione diretta tra le parti; Possibilità di raggiungere accordi e comprendere tematiche complesse Apprendimento reciproco (punti di vista e esigenze e limiti dei vari attori in campo); Maggiore assunzione di responsabilità; Maggiore accettabilità delle soluzioni proposte; Comunicazione aperta e trasparente; Costruzione di relazioni che possono creare rispetto reciproco e fiducia.

16 Due livelli di intervento Per creare i presupposti per soluzioni innovative, eque, efficaci, efficienti e sostenibili due sono i livelli di intervento ipotizzabili: Vanno riviste le procedure a livello nazionale. Occorrono nuove soluzioni per garantire che vengano prese decisioni strategiche che siano allo stesso tempo legittimate ed efficaci. Vanno promosse le buone pratiche a livello locale. Il cambiamento può e deve partire dal basso, anche se la legge non lo prevede. Un'amministrazione locale ha il dovere di fronteggiare la sfida della partecipazione, della trasparenza e del consenso

17 1.1 Le procedure a livello nazionale Servono strumenti in grado di garantire, sin dalla fase di progettazione, una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi decisionali delle pubbliche amministrazioni. Vanno garantiti tempi certi per la discussione dei progetti, modalità di inclusione predefinite, regole precise per eventuali compensazioni di carattere ambientale e territoriale. Va assicurata la velocità di esecuzione delle opere, una volta ottenute tutte le autorizzazioni necessarie.

18 1.2 Quali potrebbero essere i primi passi da compiere? Superare le difficoltà introdotte dalla modifica del titolo V della costituzione. Dare piena attuazione alla Convenzione di Aarhus, Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale, ratificata dallo Stato italiano nel marzo 2001, ma poi sostanzialmente finita nel dimenticatoio.

19 1.3 Il manifesto Pimby Introdurre nel nostro ordinamento una legge che, ispirandosi alla legge francese della Commissione Nazionale sul Dibattito Pubblico, regolamenti le modalità di partecipazione dei cittadini ai processi decisionali che riguardano le opere di interesse strategico. Solo tramite un percorso strutturato, aperto e trasparente è possibile arrivare a identificare e risolvere le criticità connesse alla progettazione dei grandi interventi.

20 2.1 Promuovere le buone pratiche a livello locale Nell elaborare una decisione strategica è essenziale dotare gli attori coinvolti nel processo decisionale di tutti quegli strumenti e quelle informazioni necessarie per creare consenso attorno ad una soluzione condivisa. L'obiettivo è arrivare alla definizione di un percorso condiviso in grado di chiarire con precisione: le caratteristiche della decisione da prendere, i fattori di incertezza ad essa collegati, le responsabilità e i limiti degli attori coinvolti, i bisogni a cui occorre fornire una risposta le alternative in campo.

21 2.2 Strumenti a disposizione Tecniche per l'ascolto Tecniche per l'interazione costruttiva Tecniche per la risoluzione dei conflitti Per una visione di insieme: A più voci. Amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni e cittadini nei processi decisionali inclusivi curato da Luigi Bobbio per Cantieri PA

22 2.3 Possibili metodologie di ascolto Ascolto passivo Ascolto attivo ( deboli Outreach (per dare voce ai soggetti Animazione territoriale Ricerca azione partecipata Camminata di quartiere Punti di incontro e informazione Focus group Brainstorming

23 2.4 Possibili metodologie per l'interazione costruttiva Costruzione di scenari European awareness scenario workshop Action planning Search conference Planning for real Open space technology Laboratorio di quartiere Incontri di scala

24 2.5 Possibili metodologie per la gestione dei conflitti Dalla negoziazione distributiva alla negoziazione integrativa (concentrarsi sugli interessi e non sulle posizioni, cercare.( comuni vantaggi Processi deliberativi (analisi multicriteri, giurie di cittadini,bilancio partecipativo).

25 2.6 Elementi comuni Favorire la comprensione ai non specialisti Regole condivise Informalità Trasparenza Ma soprattutto: dare importanza ai momenti di discussione, far percepire che sono quelli i momenti in cui si prendono le decisioni

26 Il Premio Pimby Per valorizzare quelle amministrazioni che hanno scelto di realizzare opere coniugando il rispetto delle regole con il consenso dei cittadini. Per dare visibilità a chi le opere si impegna a realizarle davvero.

27 Edizione categorie: energia, gestione dei rifiuti, mobilità Criteri premianti: impatti sulle potenzialità di sviluppo dei territori, politiche per la tutela dell'ambiente, processi di inclusione portatori di interesse, velocità di realizzazione e rispetto tempistica iter decisionale Possono partecipare opere che siano state pienamente autorizzate, cantierizzate o realizzate negli utlimi cinque anni Bando disponibile su

28 Vincitori 2007 Il Premio: Candela (FG) - centrale elettrica Torino Gerbido (TO) - termovalorizzatore Stella (SV) eolico Le menzioni speciali: Tocco da Casauria (PE) - eolico Malgesso (VA) - gestione rifiuti Provincia di Messina - elettrodotto

29 Comune di Candela La realizzazione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato ha costituito per il Comune un'interessante opportunità per massimizzare il ritorno di un investimento così rilevante sul proprio territorio. Costruzione del più grande impianto europeo per la coltivazione di fiori recisi in serra. Le serre sono riscaldate tramite l'utilizzo del vapore prodotto dalla centrale. Il percorso di concertazione tra ente locale, impresa investitrice e parti sociali ha inoltre previsto: forme di promozione dell'occupazione locale, investimenti in infrastrutture industriali e sconti sulla fornitura di energia a imprese del territorio.

30 Comitato Locale di Controllo del termovalorizzatore di Torino Gerbido Iter avviato nel 2000 con l'istituzione della Commissione Non Rifiutarti di Scegliere. Valutazione partecipata di 45 siti potenzialmente idonei. Compensazioni ambientali ed economiche definite tramite la redazione di un Piano Strategico di Azione Ambientale. Costituzione di un Comitato Locale di Controllo che coinvolge Provincia, Comuni interessati, ARPA e ASL. Il comitato ha il compito di accompagnare l'attività di progettazione, realizzazione e gestione condotta dalla società affidataria ed è garante della trasparenza del processo.

31 Comune di Stella Parco eolico risultato di una complessa azione di coinvolgimento delle cittadinanza per minimizzare impatti ambientali e visivi. Tavolo di concertazione locale ha permesso la definizione di un lay out condiviso. Previsti presidi di monitoraggio permanenti dell'avifauna. Coinvolgimento di squadre di cacciatori locali e università del territorio. Organizzazione iniziative di comunicazione ed educazione ambientale per illustrare benefici impianto.

32 Comune di Tocco da Casauria Sostituzione aerogeneratori obsoleti con mulini a tecnologia innovativa. Mitigazione impatti ambientali e visivi accompagnata da un importante investimento sul territorio. Grazie ai proventi derivanti dal rinnovato parco eolico si è potuto dare il via alle operazioni di restauro del Castello di Tocco, simbolo del paese (XII secolo). Scegliendo di valorizzare un bene culturale il Comune punta a generare ulteriori ricadute sul territorio.

33 Comune di Malgesso Capofila di un consorzio di 38 Comuni. Percorso di partecipazione finalizzato a decidere in modo condiviso politiche e scelte impiantistiche per una efficace gestione della raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani. Viene stipulato un patto partecipativo. I Comuni devolvono al tavolo partecipativo la responsabilità di compiere scelte e si impegnano a tenere fede alle decisioni. Associazioni ambientaliste garanti del processo. Processo ancora in corso. Risultato parziale. Decisione di costruitre un impianto di compostaggio.

34 Provincia di Messina Elettrodotto ad alta tensione che collegherà Sicilia e Calabria. Progetto ha visto la creazione di un modello di concertazione territoriale preventivo che ha accompagnato la Valutazione Ambientale Strategica. Sono stati condivisi il tracciato dell'opera e il suo impatto territoriale e ambientale. Stabiliti anche interventi di mitigazione e compensazione territoriale. Prevista una Commissione di Sorveglianza per verificare il rispetto del Protocollo di Intesa.

35 Cosa possiamo imparare? Informazione, concertazione e partecipazione possono aiutare a far comprendere meglio le problematiche da affrontare. Non ci sono soluzioni preconfezionate ma se ci si pone nell'ottica di un gioco a somma positiva è possibile trovare soluzioni che aumentino i vantaggi per tutti i soggetti coinvolti. Non tutti gli attori sono interessati alle stesse cose. I pacchetti di soluzioni devono contenere un mix equilibrato di incentivi economici per il territorio ed i cittadini, garanzie per la tutela ambientale, garanzie su comportamenti futuri, condivisione dei rischi.

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