Comune di Rovigo Frazione di BOARA POLESINE

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1 Comune di Rovigo Frazione di BOARA POLESINE Oggetto: Piano di recupero per la ristrutturazione, ricomposizione planivolumetrica, ampliamento ai sensi del piano casa e cambio di destinazione d uso, in ex fabbricato rurale. Ditta: CHINAGLIA Marco Prontuario per la mitigazione ambientale e la qualità architettonica Rovigo, lì Il Progettista: Arch. Lucio Buoso

2 Il Piano di Recupero denominato CHINAGLIA, prevede il riutilizzo di un vetusto e fatiscente ex insediamento rurale, non più funzionale all attività agricola, composto da residenza con accessori ed annessi rustici staccati, che ai sensi della normativa indicata in relazione illustrativa, sarà assoggettato ad un insieme sistematico ed integrato di opere finalizzate alla sua trasformazione in attività commerciale di ristorazione. L intervento è scomponibile in due operazioni sostanziali, la ristrutturazione/restauro del corpo principale e la ricostruzione con ampliamento degli accessori/annessi staccati, ricomponendoli col primo, al fine di dar luogo ad un fabbricato unitario sia sotto l aspetto planivolumetrico che a quello tipologico/formale, eliminando la parvenza attuale quasi di superfetazione che caratterizza gli accessori, enfatizzata dalla diversificazione intrinseca delle dimensioni e soprattutto dei materiali. Dato per scontato che il recupero di fabbricati degradati e seriamente compromessi e di per se un notevole miglioramento dell impatto che un insediamento può avere sull ambiente in cui è inserito, diciamo che la prima e più importante scelta progettuale, ai fini appunto della mitigazione dell impatto ambientale, è proprio la pulizia e l unitarietà tipologiche cui tende l intervento, ovviamente dettate anche dalla destinazione d uso di progetto, ma è da sottolineare, sotto questo aspetto, la volontà di qualificare un contesto di frammentazione edilizia degradata, che purtroppo spesso è riscontrabile e caratterizza le nostre zone. Quindi la qualità e l attenzione progettuali alla base, iniziando dalla scelta della tipologia planimetrica a L, sintesi delle finalità estetiche/ambientali suddette, della memoria dello stato di fatto e delle esigenze funzionali che deve soddisfare il progetto. Trattandosi di zona urbanisticamente agricola, anche se nell immediata periferia del centro abitato, il concetto della qualità architettonica è fondamentale e ai fini del presente elaborato prevale rispetto ad altri criteri di mitigazione che si rifanno all edilizia ecosostenibile. Questa è una scelta abbastanza obbligata, dovendo ristrutturare un fabbricato esistente, alzi la metà longitudinale dello stesso, essendo l altra metà di altra ditta e quindi non interessata dall intervento; verranno eseguite operazioni chirurgiche di demolizione, nella fattispecie riguardo la falda del tetto, al solaio intermedio alle scale ed altro, per non arrecare danno alla porzione aderente. In definitiva non è possibile demolire in toto per ricostruire considerando criteri della bioedilizia, quali l orientamento prevalente e giustapposizioni dei locali presidiati e/o delle aperture, al fine di favorire le migliori illuminazione e ventilazione naturali a vantaggio del confort e del risparmio energetico, come non è possibile, almeno per la maggior parte, far uso di materiali da

3 costruzione innovativi ecosostenibili, ovvero inappropriato ricorrere ad isolanti di origine naturale, facilmente riciclabili al termine della loro vita ma dai costi esorbitanti a parità di prestazioni. Non si ha a che fare col recupero di un quartiere o di una zona degradato/a, ai sensi dell art. 3 del Piano Casa, dove, visto il periodo storico, si deve far leva sulla eco-sostenibilità per un prodotto di qualità da mettere sul mercato al prezzo adeguato. Si tratta di un intervento puntuale, con ampliamento non superiore al 20% del volume come da art. 2 del Piano Casa, da gestire in ambito familiare con la massima attenzione ai costi, per il quale il Piano di Recupero è imposto dalla delibera del C.C. sulle modalità di applicazione della suddetta L.R., in quanto fabbricato schedato ex art. 4 LR 21/85, prettamente con finalità di controllo ambientale/paesaggistico. Ciò non significa che non ci si debba preoccupare della mitigazione dell impatto ambientale laddove il concetto si presta. In questo senso il progetto persegue il recupero delle caratteristiche valenti tipologiche, costruttive, ambientali, paesaggistiche, riscontrabili in loco, quali: La partitura lineare della facciata, salvo lievi spostamenti sempre inquadrati in funzione delle nuove esigenze; Le dimensione dei fori, tipicamente rettangolari verticali con rapporto all incirca 2/3; La riquadratura degli stessi con fasce in rilievo; La cornice di gronda e la semplicità morfologica delle grondaie; La falda di copertura, la pendenza, il manto, la forma del tetto in generale, tipicamente a due falde in coppi; I cappelli delle canne fumarie; Gli scuri in legno a tinteggiatura coprente, ripiegabili verso l esterno; Il solaio intermedio, che si ripropone con la stessa orditura di travi uso fiume e tavolato a vista; Il solaio di copertura, che sarà sempre a vista, con travi uso fiume, anche recuperate in loco e trattate, arcarecci e tavelline in cotto a vista; La pittura esterna, con paramenti beige, scuri rosso bordeaux e riquadrature dei fori bianche, che interesserà tutta la facciata est, per non dar luogo all antiestetica divisione cromatica verticale, tipica in situazioni di pluriproprietà. Il caratteri sopraelencati saranno ovviamente estesi anche all ala ricostruita, nel segno dell unitarietà cui si faceva riferimento in premessa.

4 Ulteriori opere di mitigazione saranno eseguite relativamente alla sistemazione esterna, caratterizzata da pavimentazioni preferibilmente drenanti atte alla permeazione e deflusso naturale delle acque meteoriche, in particolare si adopereranno grigliati salva verde nelle aree a parcheggio, aventi altresì lo scopo di alleggerire l inserimento di aree carrabili nel fondo verde di pertinenza. Analogamente verrà realizzata una aiuola delimitante il parcheggio centrale, dimora in filare di piante autoctone di medio fusto adatte alle caratteristiche climatiche e pedologiche del luogo, con funzione di arricchimento estetico ed ecologico e mitigazione visiva dell insediamento, per la parte meno nobile del fabbricato, servizi e ricovero attrezzi, fungendo anche da ombreggiante per le auto in sosta. Visto l orientamento non necessitano come schermature per la protezione dell edificio dalla radiazione solare estiva. Sarà mantenuta gran parte dell orto esistente, coltivato anche in funzione dell attività di ristorazione. La sistemazione esterna si completerà con la recinzione, che come da tradizione dei nostri luoghi, sul fronte strada sarà costituita da muretta in blocchi intonacata o in calcestruzzo, in ogni caso dipinta in continuità con fabbricato e rete o grigliati metallici, quindi trasparenti, sostenuta/i da paletti. Sugli altri lati eventuale sostituzione degli elementi di recinzioni esistenti, mantenendone la tipologia, rete plastificata e paletti metallici, eventuale cordolo di sostegno. Saranno possibili abbinamenti a siepi di piante arboree ed arbustive autoctone, salvo la necessità di non ombreggiare le culture a semina, siepi che potranno essere scelte tra le seguenti: Buxus Sempervirens (Bosso); Laurus nobilis (Alloro); Ligustrum vulgaris (Ligustro); Prunus laurocerasus (Lauro, Laoroceraso); Pyra cantha coccinea (Agazzino); Rosa canina; Salix purpurea (Salice rosso); Taxus beccata (Tasso, albero della morte); Per le nuove piantumazioni del cortile la scelta potrà ricadere fra i seguenti tipi: Acer campestris (Acero campestre); Carpinus betulus (Carpino bianco);

5 Morus sp. (Gelso) Alnus glutinosa (Ontano nero) Alnus incana (Ontano bianco); Eltis australis (Bagolaro) Salix alba (Salice bianco); Tilia sp (Tiglio); Quercus pubescens (Roverella); Alberi da frutto tipici. Sono vietate siepi e piantate di essenze esotiche in genere. Ulteriore opera di mitigazione riguarda il contenimento dei consumi energetici, inerenti il riscaldamento invernale ed il rinfrescamento estivo dei locali, che si traduce in adeguato rivestimento a cappotto esterno, che diventa isolante interno in corrispondenza delle facciate laterali, al fine di non coprire le caratteristiche cornici di gronda, che come da tradizione sono molto poco sporgenti. Gli spessori degli isolamenti, per il momento indicativi, saranno oggetto di adeguati calcoli e verifiche ai sensi della normativa vigente in materia e dovranno soddisfare i limiti stabiliti dalla stessa normativa affinché detti extraspessori non siano considerati nella determinazione del volume di progetto e nella verifica degli altri parametri urbanistici interessati, ai sensi della L.R. 21/96 e D.Lgs 115/08. L isolamento acustico è un altro aspetto di fondamentale importanza, sia per il confort dei fruitori del ristorante che per il benessere degli abitanti le unità residenziali aderenti, quindi sarà anch esso oggetto di verifiche e definizione progettuale, ai sensi della normativa vigente in materia. Anche l illuminazione esterna sarà oggetto di attenzione particolare, con l adozione di lampade a basso consumo energetico, sostenute da dispositivi che ostacolano l inquinamento luminoso verso l alto. Ulteriori considerazioni riguardano gli scarichi reflui, che saranno oggetto di autorizzazione da parte dell ente proposto alla gestione; in linea di massima l impianto sarà dotato di tre vasche di decantazione tipo Rovigo, con separatore interno, adeguatamente dimensionate per il loro servizio, in particolare quella che riceverà gli scarichi dei servizi per gli avventori sarà dimensionata in funzione del numero massimo ospitabile (50) cui corrispondono all incirca 17 abitanti equivalenti.

6 Nonostante la succitata pavimentazione drenante, sono previste caditoie giustapposte di troppo pieno, che in caso di precipitazioni copiose, alle quali la sola permeazione naturale non riesce a far fronte, raccolgono l eccesso e dopo averlo parzialmente smaltito nel loro fondo, formato da adeguata base di ghiaione, lo fanno confluire in fognatura. Un sistema si mediazione a vantaggio di un maggior equilibrio idrogeologico, tra la totale dispersione e l immissione in fognatura, soluzione quest ultima quasi pretesa dai cittadini, che spesso rischia di mandare in sofferenza i vecchi impianti fognari misti, ormai fatiscenti e/o sottodimensionati. Da ultimo un cenno sullo smaltimento del materiale di risulta delle demolizioni, che sarà trasportato alla discarica previo stoccaggio temporaneo nell ambito del cantiere; al fine di garantire la sicurezza ambientale, nell ambito dello smaltimento di materiali tossici, inquinanti o pericolosi, quali il cemento amianto presente negli accessori, sarà approntato un piano di smaltimento a norma di legge, con ditta specializzata.