Un territorio in rapida trasformazione: la zona di S. Martino a Mendrisio Corso di aggiornamento, Appunti introduttivi di Paolo Crivelli

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1 Un territorio in rapida trasformazione: la zona di S. Martino a Mendrisio Corso di aggiornamento, Appunti introduttivi di Paolo Crivelli Premessa L'idea è scaturita dalla studio di Cristiana Guerra Proprietà e qualità dello spazio urbano in Ticino: trasformazioni recenti. Obbiettivi generali del pomeriggio: - studio di un territorio e della sua evoluzione per individuare alcune persistenze, cogliere ritmi e tempi diversi dei cambiamenti - la lettura diacronica mantiene tutta la sua validità e costituisce un valido metodo didattico - di fronte ai rapidi cambiamenti considerare una prospettiva di lunga durata può rivelarsi interessante - rimane comunque difficile portare i ragazzi a percepire le differenti velocità di trasformazione del territorio - il territorio è una somma di eventi ed è il risultato di dinamiche di non sempre facile comprensione - scoprire le dinamiche territoriali, i tempi e le modalità di trasformazione. E'un caso rappresentativo che ovviamente va inserito in un contesto generale relativo all'intero Cantone Ticino. Si tratta di uno spazio soggetto ad un forte influsso della frontiera. Dalla Torretta si può tentare una lettura di lungo respiro. In un secondo momento, cambiando si scala, si entra in contatto diretto con il territorio seguendo un percorso a piedi appositamente concepito di un un'ora e mezzo due nella zona di S. Martino e Fox Town. Sito e morfologia: il tempo della natura Uno sguardo d'assieme è utile per richiamare le caratteristiche morfologiche e idrologiche della zona: - zona tipicamente prealpina, caratterizzata dall'aspetto collinare con qualche versante ripido - gli ultimi rilievi prima della Pianura padana - una zona intermedia tra pianura e Alpi, una zona di incontro tra due mondi naturali e antropici quello della pianura e quello della montagna alpina - i due versanti sono diversi, uno ripido quello del Generoso (fino a quota 1700m) e uno più dolce del Monte S. Giorgio (1100 m). Da un punto di vista geologico sono due montagne nettamente diverse tra di loro. Sono semppre calcari ma con una genesi diversa. Rocce che si sono depositate in due situazioni molto differenti. Un mare molto profondo dove ci troviamo e una zona al bordo di una scarpata marina dove si trova ora il Monte S. Giorgio. Questa antica separazione è determinata da 1

2 una faglia, la faglia di Lugano. L'esistenza di questa frattura geologica spiega la presenza di questa ampia vallata. - La pianura che comprende la Campagna Adorna (Genestrerio), la zona di S. Martino e di Riva s. Vitale è percorsa da due corsi d'acqua, il Laveggio che proviene da Stabio e l'affluente Moree che scende dal Generoso. Si può notare che il Laveggio scorre in direzione Nord, rispetto alle direzioni dominanti dei corsi d'acqua alpini N-S o E-O (siamo nel bacino del Lago di Lugano). Lo spartiacque si situa all'altezza di Castello e Coldrerio dove il corso d'acqua principale è la Breggia che fa parte del bacino del lago di Como. Una pianura quindi leggermente inclinata verso Nord. - Un tipico paesaggio prealpino nella zona dei laghi di origine glaciale. - Esiste una relazione tra zona densamente costruita e quota altimetrica. La maggior parte del territorio costruito si situa al di sotto della curva di livello 500 m. (carta) L'insediamento romano Partiamo dalla Chiesetta di S. Martino. La sua collocazione sembra decisamente fuori posto oggi. Per comprendere la sua localizzazione occorre far riferimento alla sua origine. L'edificio risale probabilmente al VII-VIII secolo d.c. e sorgeva lungo la strada romana che collegava i due centri più importanti di allora Stabio e Riva S. Vitale. Noto è il battistero del V sec., ma ci sono anche ritrovamenti archeologici, la lapide di Caio Romazio, tracce di una villa romana, tombe, e un supposto porto. Periodo medievale Le vie di comunicazione sono ben descritte nell'opera di Oscar Camponovo Sulle strade regine del mendrisiotto. Una bella carta riporta le vie di comunicazione del 1335 nel Mendrisiotto. La via regina, la via maestra, la via principale passa da Capolago, raggiunto via acqua o via terra, Mendrisio, Corteglia, Gorla, Balerna, Chiasso. Si innesta poi sulla via regina del lago di Como. Una via percorreva la Valle di Muggio per passare in Valle Intelvi. Nel 1418 viene costruita questa torretta da un certo Lotterio Rusca (viene restaurata all'inizio del Novecento). Mendrisio diventa un centro medievale importante e il centro storico conserva ancora i caratteri di questo periodo. Nel Settecento La trama descritta sopra rimane e la carta di Finsler del 1786 lo dimostra. La descrizione del viaggiatore Schinz che transita proprio qui sotto nel 1777 illustra bene l'importanza di questa via e descrive il paesaggio che si presentava ai suoi occhi. Vedi lettura tratta da Schinz. L'Ottocento La costruzione delle strade cantonali e il ponte diga di Melide rende di secondaria importanza l'antica via regina. La strada cantonale aggira la collina e passa da 2

3 Coldrerio - Balerna. Questa nuova trama è ben visibile della carta Dufour della prima metà dell'ottocento. L'evento più importante è la costruzione della ferrovia. La carta Siegfried del 1894 è di estremo interesse. Una sua lettura anche con i ragazzi può insegnare moltissimo sul paesaggio di fine Ottocento. Insediamenti compatti, il bel complesso delle cantine di Mendrisio, il tracciato della ferrovia e la stazione tra i vigneti discosta dal centro storico. La pianura è libera e i vigneti occupano i versanti. La presenza di elementi preindustriali è segnalata da mulini e resighe lungo il corso del Laveggio. La ferrovia, come avvenuto in altre parti del cantone, conferisce un impulso all'industria. L'industria si situa in prossimità dei corsi d'acqua sul Laveggio e sul Moree sia per sfruttare la forza motrice dell'acqua sia per alimentare le caldaie delle macchine a vapore. Per Mendrisio inizia l'epoca dell'industria, un'attività non di poco conto specialmente per la sua qualità. Forse si da troppo poca importanza a questa attività quando si studia Mendrisio. Un'industria di modeste dimensioni ma spesso d'avanguardia. Nel territorio l'industria ottocentesca si mescola agli opifici idraulici preindustriali. Numerosi i mulini, le resighe sul Laveggio, la Tana a Rancate con mulino e resiga ancora esistenti. Il molino nuovo sotto Rancate con mulino e frantoio, il mulinello di Riva S. Vitale ecc. Per l'industria vi è da segnalare una fabbrica importante, una cappelleria (indicata sulla carta Siegfried), una fabbrica di cappelli del 1886 funzionante a vapore con una produzione di 100 cappelli al giorno. Un'industria d'avanguardia in Ticino e in Svizzera. Altre fabbriche di cappelli su questo modello sono poi state costruite in seguito a Lugano e a Giubiasco. Nel 1891 sorge pure a Penate, Rancate, un mulino con fabbrica di margarina, fabbrica di burro artificiale e grassi alimentari, con 80 operai. Un secondo settore industriale si sviluppa a Mendrisio all'imbocco della valle che scende da Salorino in zona Bena: un torchio dell'olio, un mulino per la pilatura del riso, un frantoio per l'orzo destinato alla fabbrica di birra. Per l'ndustria va ricordata la Fonderia Torriani fondata nel Sul Moree il filatoio e la filanda legati alla bachicoltura, con una macchina a vapore, del 1873, lavoravano 350 operai, la cessazione dell'attività è avvenuta nel Nel Novecento Prima metà Il nucleo medievale d Mendrisio subisce un'espansione verso la stazione ferroviaria su terreni un tempo occupati da vigneti. Un ottimo esempio dell'influsso della stazione ferroviaria. Fino al 1950 la pianura, S. Martino e la Campagna Adorna, rimangono libere e occupate dall'attività agricola. La carta topografica del 1954 dimostra questa situazione. 3

4 Di fronte alla stazione sorge la Riri, 1936, fabbrica di cerniere lampo. Nel 1990 lavoravano ancora 450 operai. Dopo un calo fino a 240 operai nel 1993 la crisi viene superata. Nel 1997 Riri apre filiali a Milano, Monaco, Zurgo, Parigi, Hong Kong con uffici di rappresentanza in 20 nazioni. Nel 1998 viene rilevata da investitori privati che la rilanciano con l'obbiettivo di posizionare Riri come prima produttrice di cerniere lampo nel mondo nella fascia alta del mercato. Attualmente è la principale fabbrica svizzera di cerniere e si colloca fra le prime in Europa. Altre fabbriche sorte prima del 1950 sono la Plastifil, 1942, la Rex nel periodo Un forte cambiamento viene dato dalla costruzione dell'autostrada che taglia in due la pianura all'altezza di Mendrisio e S. Martino. La situazione è ben rappresentata dalle carte topografiche del 1967 e del Lo svincolo autostradale ha un influsso notevole sullo sviluppo successivo dell'occupazione del territorio che prosegue parallelamente all'abbandono dell'attività agricola. L'industria si insedia ulteriormente Metallux, 1979, produce resistenze ad alta tensione e circuiti ibridi, pioniera in Europa, con 80 operai. Solis, 1993, apparecchi elettrodomestici, asciugacapelli, ferri da stiro, macchine per caffè, 60 dipendenti Consitex, Rancate, Ermenigildo Zegna, produzine di capi di abigliamento su misura Dell'agricoltura rimane la coltivazione in serre, coltivazione hors sol. La viticoltura esiste ancora sui versanti. Attualmetne l'agricoltura nel Mendrisiotto occupa persone. La manodopera frontaliera (ca. 15'000 lavoratori nel 1990) occupa il 45% dei posti di lavoro (su un totale di posti di lavoro di ca. 35'000 nel 1990) 1990 Inizia una nuova epoca, quella dei centri commerciali e con il grande generatore di traffico Fox Town e annessi. Vedi carta topografica del 2004 Di questo vedremo e sentiremo i dettagli lungo l'itinerario in zona. 4

5 Sintesi Fino al 1950 domina il paesaggio rurale con elementi preindustriali e della prima industria localizzati lungo i corsi d'acqua. Fotografia del 1950 Trasformazione lenta Costruzione dell'autostrada, insediamento di nuove industrie, abbandono dell'agricoltura Decollo della trasformazione, foto dal 1990 Insediamento dei centri commerciali e sviluppo di un grande generatore di traffico Occupazione totale del suolo Forte accelerazione della trasformazione del territorio Carta di sintesi Zone di sviluppo e di valorizzazione del territorio 5