MATERIA PAESAGGIO: UN PERCORSO FORMATIVO PER IL PAESAGGIO
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1 Published on Candidatura Premio del Paesaggio ( Home > MATERIA PAESAGGIO: UN PERCORSO FORMATIVO PER IL PAESAGGIO MATERIA PAESAGGIO: UN PERCORSO FORMATIVO PER IL PAESAGGIO 3 January 2019 anna maria mele I. STATO E DATI RIGUARDANTI IL SOGGETTO PROPONENTE 1. Stato ITALIA: 2. Candidato: Nome: Cognome: Qualifica/ruolo: Denominazione soggetto proponente: ANNA MARIA MELE POSIZIONE ORGANIZZATIVA OSSERVATORIO REGIONALE PER LA QUALITÀ DEL PAESAGGIO REGIONE EMILIA-ROMAGNA Via/piazza: VIALE ALDO MORO n.: 30 CAP: Regione / Provincia / EMILIA-ROMAGNA Comune: BO Telefono: Fax: OSSERVAPAER@REGIONE.EMILIA-ROMAGNA.IT Sito internet: Tipologia soggetto proponente: Amministrazione Regionale II. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO 3. Titolo del progetto: MATERIA PAESAGGIO: UN PERCORSO FORMATIVO PER IL PAESAGGIO 4. Localizzazione del progetto: REGIONE EMILIA-ROMAGNA 5. Descrizione del progetto:
2 Il progetto promuove la diffusione dei principi della CEP con un percorso formativo destinato agli operatori pubblici e privati del paesaggio, differenti per professionalità e ruoli, che si confrontano lavorando insieme sui temi della conoscenza e valorizzazione del paesaggio, in aree territoriali emblematiche per la Regione. Utilizza didattica frontale, laboratori pratici learning by doing,azioni partecipative. Il progetto ha avuto 8 edizioni e ha visto il partenariato tra Regione, MiBACT e ANCI. E'funzionale allo sviluppo del PTPR e delle politiche del paesaggio. Ora è nella competenza dell'osservatorio regionale per la qualità del Paesaggio-ER. L'attività ha inoltre prodotto riflessioni e incontri, tradotti in forum, mostre, video e seminari finalizzati alla sensibilizzazione di operatori e cittadinanza. Si propongono le edizioni in ambito rurale e 2015 in aree di margine, cui è seguita edizione in area periurbana delle aree metropolitane(2017).le foto sono di proprietà Regione Immagine 2:
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5 Altri documenti: programmi_pubblicazioni.pdf 7. Sito web del progetto (se presente): III. CONTENUTO DEL PROGETTO 8. Inizio del Progetto (mm/aaaa): 10/ Partners (altri soggetti coinvolti durante le fasi di realizzazione e gestionedell intervento) Soggetto: MiBACT-SEGRETARIATO EMILIA-ROMAGNA Soggetto: ANCI EMILIA-ROMAGNA Soggetto: FORMEZ PA Altri soggetti: ORDINI PROFESSIONALI 10. Fonti di finanziamento:
6 Soggetto: REGIONE EMILIA-ROMAGNA %: 100% 11. Principali obiettivi del progetto (max battute spazi inclusi): Nella edizione (MATERIA PAESAGGIO:SAPERI ED ESPERIENZE A CONFRONTO.SGUARDI E PROGETTI PER IL PAESAGGIO RURALE)l'obiettivo e' stata la riflessione sul rapporto tra qualita' del paesaggio e qualita' del prodotto agricolo, approfondendo le economie che sorreggono quest'ultimo e le pratiche agricole che influenzano il paesaggio. Nella edizione 2015(MATERIA PAESAGGIO:ESPLORARE I PAESAGGI AGRO-URBANI.FORME, USI E ATTORI NELLE AREE DI MARGINE) la riflessione e' continuata con l'esplorazione dei paesaggi agro-urbani delle realta' metropolitane,con particolare riferimento a questi ambiti complessi dove la citta' sfuma nella campagna, analizzando forme e usi che mettano in relazione i contesti urbanizzati e i territori rurali, e coinvolgendo tutti gli attori che agiscono nel contesto territoriale. Nelle due edizioni i partecipanti sono stati coordinati nei laboratori a considerare scenari futuri delle aree studio, immaginando gli esiti territoriali derivanti dalla realizzazione e sviluppo degli interessi dei differenti attori. Questo approfondimento ha portato a continuare l'approfondimento dei contesti periurbani delle aree metropolitane regionali, con lo sviluppo della ulteriore edizione "MATERIA PAESAGGIO:PAESAGGI INSTABILI.ESPERIENZE/TECNICHE/PROGETTI PER I PAESAGGI AGROURBANI" nel 2017.In generale, gli obiettivi del progetto formativo 'materia paesaggio' si possono cosi' sintetizzare: promuovere la cultura del paesaggio negli operatori e nella cittadinanza, a favore della progettazione di qualita' e della gestione consapevole della tutela del paesaggio; promuovere il confronto tra professionalita' e ruoli differenti degli operatori pubblici e privati, aiutando la costruzione di un linguaggio comune; individuare buone pratiche di progettazione per la valorizzazione del paesaggio; aggiornare le competenze degli operatori pubblici e privati; facilitare la circolazione delle esperienze paesaggistiche nazionali e europee; realizzare un modello formativo ripetibile anche in collaborazione con gli ordini professionali e le universita'. 12. Principali risultati ottenuti o attesi dal progetto (max battute spazi inclusi): L obiettivo perseguito di avvicinare e mettere a confronto i diversi approcci, professionalità e interessi legati al paesaggio è sempre stato raggiunto nelle varie edizioni del percorso formativo,ad opinione dagli enti promotori e dai destinatari del corso.i partecipanti affermano che il corso costituisce un importante occasione per rimuovere i pregiudizi diffusi sugli approcci lavorativi tradizionalmente associati a determinati ruoli e per comprendere il valore aggiunto dato dall integrazione delle competenze nel tema della valorizzazione del paesaggio.una efficace azione di tutela, infatti, PUÒ REALIZZARSI SOLTANTO SE TUTTI I LIVELLI ISTITUZIONALI SI COORDINANO TRA LORO E PARTECIPANO ATTIVAMENTE ALLA CONTINUA RELAZIONE CHE SI CREA NELLA GESTIONE DEL PAESAGGIO. Il corso ha certamente contribuito ad aggiornare le competenze dei partecipanti, a volte da troppo tempo non hanno modo di sviluppare questi temi, e ha permesso di condividere a conoscere esperienze differenti, a livello regionale, nazionale ed europeo, che possono contribuire a far circolare azioni e progetti. L'ATTIVITA' SPECIFICA IN AMBITO RURALE DELL'EDIZIONE DEL , SVOLTA IN COLLABORAZIONE CON IL SERVIZIO REGIONALE COMPETENTE PER L'ATTUAZIONE DEL PSR,HA INDIVIDUATO ALCUNI OBIETTIVI CHE saranno PROPOSTI NELLA FUTURA PROGRAMMAZIONE EUROPEA, con il coinvolgimento DI TUTTI GLI ATTORI territoriali e l'analisi delle ATTIVITA' ECONOMICHE DI RILEVANZA PER IL PAESAGGIO.LE PAROLE D'ORDINE DEL FUTURO PSR DOVRANNO ESSERE: CRESCITA,INNOVAZIONE,QUALITA'AGROAMBIENTALE E CONTRASTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI. Il lavoro ha reso evidente quanto sia necessario differenziare tra i tipi di paesaggio nelle aree studio(montagna,collina,pianura,costa, ma anche paesaggi fluviali,di margine, urbani, di margine..)interpretando il territorio e valorizzandole nelle sue diversità.l analisi delle dinamiche esistenti e la prefigurazione di scenari ha portato alla definizione di obiettivi di qualità paesaggistica e alla definizione di criteri e indirizzi per orientare le trasformazione e attuare gli obiettivi.inoltre, si è compreso che il coinvolgimento degli attori territoriali e della
7 popolazioni ha grande rilievo per lo sviluppo futuro delle aree, indicando la necessità di individuare strumenti perchè le attività economiche presenti sul territorio siano in grado di produrre reddito anche attraverso la ricerca della qualità del paesaggio,nell'ottica della maturazione della consapevolezza del valore che questo riveste.all interno dei laboratori,quindi, sono stati direttamente coinvolti gli attori territoriali, assegnando loro un ruolo prioritario per poter approfondire i contesti, le dinamiche in atto ma anche le potenziali trasformazioni future. L'indagine dei contesti agro-urbani, analizzando i trend dal recente passato e configurando le possibilità e le prospettive per il prossimo futuro in un arco temporale di circa 30 anni,ha evidenziato le differenze di scenari futuri a seconda di quali attori territoriali siano interessati.quindi si è riflettuto su quali caratteristiche devono avere i luoghi per rafforzare le relazioni, necessarie ad uno sviluppo organico del territorio, e se i progetti territoriali ovvero economici e aziendali possono creare un paesaggio di valore, tenendo presente che un tema generale e strategico è quello che riguarda il ruolo della politica, come garante del bene pubblico paesaggio". IV. RISPETTO DEI CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL PREMIO 13. SVILUPPO TERRITORIALE SOSTENIBILE: il Progetto fa parte di una politica per lo sviluppo sostenibile? Contribuisce a rinforzare i valori ambientali, sociali, economici, culturali ed estetici del paesaggio? In che maniera? E riuscito a porre rimedio a situazioni di degrado ambientale o urbano? In che modo? Il percorso formativo, attraverso una progettazione collegiale, ha inteso mettere a confronto cultura, prassi e punti di vista di istituzioni e professionalità distinte chiamate a esercitarsi su TEMI estremamente DIVERSIFICATI e a esplorare l insieme delle azioni proposte dalla Convenzione Europea del Paesaggio: dalla SALVAGUARDIA dei paesaggi nei quali i valori del patrimonio esistente vanno trasmessi alle generazioni future, alla PIANIFICAZIONE dei paesaggi degradati che necessitano di interventi di riqualificazione/creazione di nuovi paesaggi, alla GESTIONE dei paesaggi da orientare verso nuove forme di sviluppo sostenibile, in particolare dove sono in corso di realizzazione interventi che potrebbero alterare in modo irreversibile il contesto paesaggistico. I casi studio (ad oggi 33) affrontati nelle diverse edizioni,sono stati scelti in quanto rappresentativi di temi fondamentali per il territorio e quindi per il paesaggio, e anche i contesti scelti rispondono ad esigenze di emblematicità per l'intera regione. In essi le pressioni di trasformazione hanno spesso avviato processi di alterazione delle caratteristiche paesaggistiche,per effetto della crescita insediativa e per la progettazione di nuove infrastrutture, o ad esito di degrado e di abbandono. Lo studio mirato e condotto nei laboratori pratici, contribuisce a rafforzare quei valori non solo paesaggistici, ma anche sociali (che lavora per esempio sulle trasformazioni sociali che si registrano nelle periferie), economiche (che ritiene indispensabile sollecitare un virtuoso rapporto tra prodotto agricolo e contesto paesaggistico di produzione), culturali (che ragiona sulla importanza di sensibilizzare non solo gli amministratori e gli operatori, ma l'intera cittadinanza sui tempi paesaggistici), ricadendo in tal modo anche in maniera positiva sull'aspetto estetico nel senso funzionale del termine.gli approfondimenti sia nelle aree rurali ( ) sia nelle aree di margine (2015) hanno segnalato la necessità di affrontare il tema della riqualificazione delle aree urbane e periurbane, che ad oggi sono i campi di azione più importanti per la nuova urbanistica, e che nuova attenzione devono avere ottenere anche da chi opera per la valorizzazione del paesaggio. 14. ESEMPLARITÀ: il Progetto può essere considerato come un esempio riproponibile in altri contesti territoriali? Perché? Quali buone pratiche ha messo in atto? Il progetto avviato nel 2006 ha definito uno schema di STANDARD FORMATIVO in MATERIA DI PAESAGGIO precisando modalità, criteri e obiettivi di realizzazione applicabili in tutti i contesti affrontati.partendo dall analisi della normativa paesaggistica e dall individuazione delle competenze tecniche necessarie agli operatori, pubblici e privati, responsabili delle principali trasformazioni del paesaggio, il progetto ha costruito un percorso formativo articolato in 4 Unità di competenza (aggregati di capacità e conoscenze focalizzati sulle capacità professionali), ognuna delle quali identifica capacità specifiche ed è declinata in Unità formative (UF) di apprendimento organizzate secondo una logica didattica. Le UF costituiscono l architettura del percorso e
8 prevedono l adozione di modalità formative differenziate: seminari,lezioni frontali, laboratori pratico-esperienziali e azioni partecipative. La prima unità formativa (UF1), in ordine temporale, è rivolta alla condivisione e approfondimento di Strumenti di sostenibilità paesaggistico- territoriale con l obiettivo di sviluppare abilità che portino al superamento della settorializzazione delle competenze, puntando sull unitarietà concettuale e operativa delle politiche paesaggistiche e ambientali di governo del territorio che sappiano confrontarsi con la domanda di innovazione della Convenzione Europea del Paesaggio. L insieme degli strumenti normativi e procedurali, dei piani e dei programmi per il territorio definiscono il quadro di riferimento entro il quale muoversi. La seconda unità formativa (UF2), le cui attività sono prevalentemente da svolgere in aula, è dedicata alla Lettura del paesaggio e caratteri di tutela livelli di trasformazione sostenibile, ed è strutturata con l obiettivo di identificare il paesaggio come un sistema di valori, di comprendere e descrivere il paesaggio nei suoi caratteri strutturali e nelle dinamiche di trasformazione e di incrementare la capacità critico-valutativa dei progetti.la terza unità formativa (UF3) approfondisce il ruolo, le tecniche e le azioni di Partecipazione ai processi decisionali che comprendono il coinvolgimento diretto della popolazione o dei soggetti privilegiati come le iniziative rivolte ad una loro sensibilizzazione rispetto al paesaggio e ai suoi valori. La quarta unità formativa (UF4), alla quale sono dedicate la maggior parte delle ore destinate al Laboratorio pratico, si concentra sull attività di Progettazione paesaggistica sostenibile finalizzata allo scambio delle diverse competenze professionali e all elaborazione di un meta-progetto, valutandone nel contempo la sostenibilità paesaggistica.la territorializzazione della metodologia attraverso i casi studio produce esiti anche dal punto di vista della pianificazione e progettazione nell ambito locale. La scelta dei contesti di studio avviene normalmente proprio a partire dall esemplarità dei temi proposti rispetto alle questioni emergenti nell ambito territoriale regionale, portando alla individuazione di CONTESTI RAPPRESENTATIVI di una varietà paesaggistica e territoriale quanto mai ampia. Una serie di situazioni che può essere riscontrata in tutte le realtà della Regione, che disegnano geografie analoghe, sezionando il territorio dall alta montagna alla pianura, fino alla costa, intersecando gli assi urbani e infrastrutturali portanti. Altrettanti temi di indagine e progetti il cui valore è da ricercare aldilà delle soluzioni concrete proposte, nella loro RIPETIBILITÀ IN ALTRI CONTESTI. Il tentativo operato è stato, infatti, quello di estrapolare dai progetti presentati principi e criteri da applicare in altre situazioni territoriali. 15. PARTECIPAZIONE DEI SOGGETTI PUBBLICI: il Progetto ha incoraggiato attivamente la partecipazione pubblica nelle fasi decisionali? In che maniera? Il Progetto è in sintonia con le politiche a scala nazionale, regionale o locale? Caratteristica essenziale dell esperienza è il CONFRONTO: suscitato dalle diverse professionalità dei partecipanti, emerso dalle suggestioni proposte dal corpo docente durante gli incontri d aula e di laboratorio e instaurato tra gli enti promotori nella fasi di costruzione e realizzazione del progetto formativo. E possibile quindi considerare l esperienza una palestra per la partecipazione pubblica. Il percorso ha richiesto infatti il costante e attivo coinvolgimento di tutti gli operatori, che si sono fatti interpreti e portatori degli interessi delle popolazioni che costruiscono e vivono i territori, decodificando il paesaggio come luogo di vita e socialità per il raggiungimento di una visione complessiva e complessa di paesaggio. Le opportunità di confronto e dialogo si sono espresse in tutte le fasi del progetto, nelle lezioni frontali, nei laboratori pratico-applicativi e sulla piattaforma virtuale, attraverso la quale è stato possibile attivare forum di discussione su temi specifici. Il contributo dei partecipanti è stato richiesto inoltre al termine delle attività di ciascun ciclo per valutare l esperienza attraverso la somministrazione di questionari di gradimento. Gli esiti dei laboratori e delle rilevazioni tra i partecipanti, in termini di criticità e suggerimenti, hanno costituito i principali input per intraprendere la progettazione delle edizioni successive. Il percorso ha inoltre esteso il coinvolgimento di un pubblico più vasto su temi legati alla gestione, tutela e valorizzazione del paesaggio e sugli esiti delle esperienze laboratoriali, in occasione delle giornate plenarie aperte a tutti gli interessati prevedendo un ampio spazio di dibattito per allargare quanto più possibile il confronto. Con questo obiettivo agli incontri è stata data amplia divulgazione attraverso i portali della Regione EmiliaRomagna, della Direzione Regione del MiBACT, dell ANCI Emilia-Romagna e degli ordini professionali coinvolti (agronomi, architetti, geometri, geologi, ingegneri). Per facilitare l efficacia del confronto instaurato nel corso del progetto sono state implementate alcune tecniche partecipative, sia per l individuazione di scenari di trasformazione, sia
9 per mettere in pratica le conoscenze acquisite, al fine di illustrare e verificare in che senso e a quali condizioni il paesaggio e la sua gestione possono essere considerati beni comuni, ma anche a mettere in gioco tre abilità e competenze: la negoziazione, come capacità di influire sulle decisioni e sugli orientamenti collettivi, la comunicazione, come elemento fondamentale per affrontare un problema in un gruppo di lavoro, la previsione, come capacità di trovare informazioni per costruire e valutare alternative. Il gradimento riscontrato tra i partecipanti e la capacità di tali strumenti di supportare il raggiungimento degli obiettivi ha fatto sì che il ricorso a tecniche partecipative, nelle successive edizioni, sia stato ulteriormente potenziato. 16. SENSIBILIZZAZIONE: il Progetto ha contribuito a rafforzare la sensibilità pubblica verso i valori del paesaggio per quanto riguarda gli aspetti connessi allo sviluppo sociale, all identità europea e al diritto al benessere individuale e collettivo? In che modo? Molteplici sono le azioni intraprese volte a capitalizzare al massimo l esperienza e la sua portata in termini di sensibilizzazione, dandone la più amplia divulgazione. Il progetto in tutte le 8 edizioni ha previsto sedute plenarie aperte ad un pubblico più vasto, tese alla diffusione dei caratteri salienti dell esperienza anche alla cittadinanza. In tutto l'arco delle edizioni, oltre ai partecipanti che possono contarsi in un numero di circa 500, attraverso le giornate plenarie è stato possibile coinvolgere più di 3000 interessati. Gli esiti delle esperienze sono stati raccolti in alcune PUBBLICAZIONI. Oltre infatti a quelle che raccontano le prime tre edizioni ( Per una Scuola di Paesaggio e Materia Paesaggio. Salvaguardia, Progettazione e Valorizzazione del Paesaggio in Emilia-Romagna: un percorso formativo ) ogni edizione del percorso formativo ha visto la pubblicazione di Quaderni che hanno ripercorso le fasi di sviluppo dei corsi, funzionali non solo per farne memoria, ma anche alla diffusione delle tematiche e della metodologia. Queste possono essere considerate un utile strumento di sensibilizzazione verso i temi della gestione, valorizzazione e tutela del paesaggio nei confronti tanto della conoscenza comune quanto del sapere esperto, riportando in forma accessibile i contenuti dei principali contributi dei relatori e gli esiti dei laboratori. I volumi relativi alle esperienze sono stati capillarmente divulgati, in quanto consegnati a tutti i partecipanti e i docenti del corso, e oggetto di specifici SEMINARI DI DIVULGAZIONE dell'esperienza. Le pubblicazioni sono state poi distribuite a tutte le amministrazioni comunali e provinciali, alle biblioteche, alle Università, agli Ordini professionali, alle Fondazioni, alle associazioni rappresentative di interessi diffusi più attive in questo campo. Per dare ulteriore conoscibilità al progetto e ai suoi contenuti viene costantemente aggiornata una pagina del portale web della Regione Emilia-Romagna ad esso dedicata (si veda il link sopra riportato), nella quale è pubblicata la documentazione di tutte le esperienze di?materia paesaggio', restituendo la vitalità di un processo di apprendimento e di FORMAZIONE CULTURALE che diventa così CONTINUO. In particolare, sono rese scaricabili le presentazioni dei relatori, le registrazioni audiovideo degli interventi, oltre ai programmi degli incontri. Il portale raccoglie quindi una vera e propria banca-dati di contributi relativi alle caratteristiche e alle dinamiche che interessano i paesaggi contemporanei, contribuendo in maniera considerevole alla sensibilizzazione di tutti i suoi fruitori. Inoltre, negli anni sono state realizzate ulteriori attività di divulgazione, quali mostre, incontri con specifici territori e su particolari tematiche, collaborazioni con enti e associazioni esterne. In particolare, l'edizione che ha studiato le aree rurali ha visto come esito la realizzazione del Forum "Insegnare il paesaggio!" svolto in collaborazione con l'istituto Cervi-Biblioteca Emilio Sereni all'interno di EXPO 2015, che ha dato vita a un contributo importante che stato fornito alla Carta di Milano. Tutte le esperienze e il materiale documentale è visionabile nel citato portale della RER. DICHIARAZIONI Scaricare il modulo, compilarlo, inviarlo via pec (mbac-d-abap.servizio5@mailcert.beniculturali.it) e caricare la ricevuta: Carica la ricevuta di invio PEC: segnatura.xm l
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