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2 Corte dei conti l'ipotesi di accordo all'esame, ai sensi del citato art. 47, comma 4, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165; Esaminata la documentazione ad essa allegata e, in particolare, la relazione e la scheda tecnica redatte dall' ARAN; Visto il rapporto del Nucleo tecnico per la valutazione dei costi derivanti dai contratti collettivi del 9 luglio 2001; Vista la comunicazione, in data 4 luglio 2001, con la quale sono state convocate le Sezioni Riunite in sede di controllo per il giorno lo luglio 2001; Udito il relatore Primo referendario Vincenzo Palomba; deliberano ordinano la trasmissione della presente deliberazione, con l'allegato rapporto, all' ARAN, al Comitato di settore per il Comparto Sanità, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento per la funzione pubblica e al Ministro dell'economia e delle finanze. li Relatore Primo Palomba llpresidente Preso Sez. Rosario Elio Baldanza Depositato in Segreteria il 13/07/01 t ig PER COPIA CONFORME ALL' ORIGINALE DALLA SECRETEIA DELLE SEZIONI RIUNITE IN SEDE DI CONTROLLO R O M A_l.J_l.u_l.o.D1 '-.J

3 Rapporto di cerificazione Ipotesi di accordo sull'interpretazione autentica dell'art. 61, comma 2, lett. A) del contratto collettivo nazionale della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa stipulato il 5 dicembre 1996 dall'aran e dalle organizzazioni sindacali di categoria SNABI SDS, AUPI, SINAFO, CGIVFP, CISVFPS, UIVFPL, CIDAISIDIRSS, nonché dalle confederazioni sindacali CONFEDIR, CGIL, CIDA, pervenuta alla Corte dei conti, ai sensi dell' 47, comma 4, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, in data 26 giugno 2001, 1. L'ipotesi di accordo all'esame è pervenuta alla Corte a seguito della procedura prevista dall'art. 64 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 che ha visto, nella specie, sospeso il procedimento innanzi al Tribunale di Vercelli per la soluzione della questione pregiudiziale afferente l'interpretazione dell'art. 61, comma 2, letto A) del contratto collettivo nazionale della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica ed amininistrativa, stipulato il 5 dicembre 1996, al fine di stabilire quale sia la base di calcolo da prendere a riferimento per la corretta determinazione del fondo per la retribuzione di risultato. 2. La controversia riguarda' alcuni dirigenti della ASL n.11 di Vercelli i quali sostengono che, per il personale dirigente dei ruoli sanitario, professionale, tecnico e amininistrativo, i fondi da prendere come base di calcolo debbano essere quelli originariamente determinati ex art. 58 del DPR n. 384/1999, "secondo le quote storiche spettanti a ciascun ruozo"e non già quelli effettivamente corrisposti, come invece ritenuto dalla ASL citata in giudizio. 3. La questione, sottopost alle parti contraenti, concerne pertanto l'interpretazione della espressione, contenuta nel citato art. 61 comma 2lett. A) del Ccnl allora vigente, in base al quale il fondo per la retribuzione di risultato è costituito, nel suo ammontare, dalla somma complessiva dei fondi di produttività sub 1) e sub 2) di cui agli art. 57 e seguenti del DPR n. 384/1990 -ripartita secondo le quote storiche spettanti a ciascun ruolo - detenninata per l'anno 1993 e decurtata dalla percentuale prevista dall'art. 8, comma 3 della legge n. 537/1993. il Ccnl, approvato con il citato DPR n. 384/1990, suddiviso al suo interno in Comparto Sanità e Area Medica, disciplinava agli art. 57 e seguenti la produttività del personale non medico nelle due fattispecie: di incentivazione ai sensi dell'art. 66 del DPR n. 270/1987 (Fondo sub 1) e di produttività per obiettivi (Fondo sub 2) e precisava, agli art , le modalità di detenninazione, all'interno del Fondo sub 1, dei fondi del personale della Categoria B (livelli dirigenziali) e del personale delle Categorie C e D (livelli I-VIII bis), rinviando alla contrattazione regionale e decentrata le relative modalità di utilizzo. ':!,

4 Sulla base della predetta normativa, degli accordi quadro regionali e degli accordi decentratintervenuti nell'ambito della ASL Il, sono state determinate, nell'anno 1993, le somme da attribuire al personale non medico, attribuendo alla dirigenza (fascia B) un importo inferiore rispetto a quello originariamente attribuito alla stessa fascia in sede di ripartizione regionale, a favore del personale appartenente alle fasce C ed. Ciò premesso, sostengono i ricorrenti che il riferimento, contenuto nell' art. 61 del contratto , alla somma corrispondente ai fondi di produttività ripartiti secondo le quote storiche spettanti a ciascun ruolo, deve essere rapportato all'importo astrattamente disponibile per la fascia B a seguito della ripartizione regionale. Contesta, invece, la ASL Il che il riferimento alle quote storiche attribuite a ciascun ruolo deve essere riferito alla quota che, presso ciascuna USL, è stata attribuita, a seguito di accordi decentrati, alle tre fasce di personale. Poiché l'azienda, nel suddividere le quote complessivamente assegnate, ha incrementato le somme destinate alle fasce C e D a fronte della riduzione degli importi previsti per il personale inserito nella fascia B, l' accoglimento del ricorso presentato determinerebbe un nuovo onere a carico del bilancio aziendale dell' ASL Il. 4. In esito alla proposizione di tale questione, le parti hanno sottoscritto l'ipotesi all' esame, costituita da un articolo unico nel quale viene precisato che "per quote storiche spettanti non si irltendono le quote per il pagamento delle incentivazioni e plus orario spese o corrisposte, ma quelle originariamente determinate ai sensi degli articoli 57 e seguenti del DPR n. 384/1990, applicati immediatamente prima del passaggio al nuovo sistema della retribuzione di risultato, con la decurtazione percentuale prevista dall'art. 8, comma 3, dell legge n. 537/1993". 4.1 Le parti, pur riconoscendo che gli art del Ccnl del 5 dicembre 1996 utilizzano dizioni diverse nel disciplinare le modalità di finanzian1ento dei fondi ivi previsti, hanno, in primo luogo, precisato che il termine indicato nell' art. 61, comma 2 del Ccnl non è stato utilizzato nel senso di corrisposto o speso, nella considerazione della non perfetta corrispondenza temporale, in azienda, della corresponsione delle quote di produttività pattuite, nell'anno di riferimento. 4.2 Al fine della soluzione della vertenza in esame, le parti, nel far salve le pattuizioni nel frattempo intervenute, hanno inoltre confermato la necessità di fare comunque riferimento all'accordo decentrato a livello aziendale ed alle clausole ivi previste, vigente nell'azienda immediatamente prima dell'applicazione dell'art. 61 del Ccnl Sulla base di tali considerazioni, la relazione tecnica, prodotta dall' ARAN, concernente l'ipotesi di interpretazione autentica dell'art. 61, comma 2 letto A) del Ccnl , conclude per l'assenza di aggravi della spesa pubblica per oneri diretti e indiretti a carico del Ccnl già stipulato e certificato dalla Corte, o a carico dei bilanci aziendali. 4

5 6. Queste Sezioni Riunite prendono atto di tali determinazioni circa l'assenza di oneri additivi conseguenti all'interpretazione autentica e ritengono che la norma controversa, nel confermare le scelte operate all'atto della stipula del Ccnl in data 5 dicembre 1996, non altera gli equilibri economico -frnanziari già quantificati e positivamente certificati dalla Corte. Ciò, tuttavia, nei limiti in cui, nel determinare le risorse destinate a costituire il fondo per la retribuzione di risultato, si faccia riferimento al complessivo quadro normativo e contrattuale, comprensivo anche delle clausole contenute negli accordi decentrati a livello aziendale. fo\ \o 5