COSA E COME COMUNICA IL SSN
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- Stefania Carrara
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1 Milano, 16 maggio 2013 COSA E COME COMUNICA IL SSN Francesco Longo 1
2 Agenda 1. Cosa comunicare 2. Come comunicare 3. Chi deve comunicare 4. Assessment degli impatti comunicativi 2
3 1. COSA COMUNICARE Le policy di sistema I razionamenti espliciti Compliance ed empowerment rispetto alle terapie Stili di vita Prevenzione primaria e secondaria Geografia ed accesso ai servizi 3
4 1. COSA COMUNICARE: le policy Diminuzione dell offerta ospedaliera Numero di posti letto previsti (RO, acuti e non acuti) presso strutture pubbliche ed equiparate (blu) e private accreditate (Case di cura, fucsia) NumeroPLinRO PL pubblici ed equiparati PL privati accreditati Fonte: elaborazioni su dati Ministero della Salute 4
5 1. COSA COMUNICARE: i razionamenti impliciti a. Evoluzione della spesa sanitaria privata Composizione della spesa privata in Italia Odontoiatria (21%) Specialistica ambulatoriale (21%) Farmaci (44%) Altro (14%) questa spesa privata diretta costituisce il 19% della spesa sanitaria, da sommare ad un 3% di spesa privata intermediata (assicurazioni e fondi) Ø Aumento sensibile dei ticket (Luglio 2011) che sta rendendo più competitivo il privato in relazione a certe prestazioni. Spesa sanitaria corrente - milioni di Anno Spesa corrente SSN Spesa corrente privata Spesa corrente totale Incidenza % Spesa sanitaria corrente/pil Anno Spesa corrente SSN 5,9% 5,1% 5,9% 6,9% 6,8% 6,8% 7,0% 7,4% 7,2% 7,2% Spesa corrente privata 1,3% 1,9% 2,0% 1,7% 1,7% 1,8% 1,7% 1,8% 1,8% 1,8% Spesa corrente totale 7,2% 7,0% 7,9% 8,6% 8,5% 8,6% 8,7% 9,2% 9,0% 9,0% Fonte: elaborazioni su dati RGSEP 2011 e ISTAT 2012; OECD
6 1. COSA COMUNICARE: i razionamenti impliciti b. II. Focus su spesa diretta ambulatoriale % di visite in regime privato su totale Fonte: Cislaghi e Giuliani,
7 1. COSA COMUNICARE: compliance ed empowerment %malaticronici sutotalepopolazione Prevalenza cronicità (ISTAT, 2011) e oltre Classi di età 7
8 1. COSA COMUNICARE: la geografia dei servizi II. Aumento dell offerta territoriale Aumento dei volumi di produzione degli ambulatori poli specialistici aperti 5/12h, spesso ex presidi ospedalieri. Incremento delle strutture intermedie per la sub-acuzie e la lungodegenza ( upgrade per le RSA e downgrade per gli hospice). 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% Gruppi multidisciplinari a domicilio 51% Ospedalizzazione domiciliare 48% Dimissione protetta 90% Dimissione assistita/programmata 69% Team infermieristici di comunità 52% Strutture di ricovero di riabilitazione 80% Strutture ambulatoriali di riabilitazione 71% Centri di comunità/ poliambulatorio specialistico 48% PL Territoriali 27% 20% 10% 0% Triage telefonico 7% TRANSITIONAL CARE Strutture intermedie intra-ospedaliere 17% INTERMEDIATE CARE Fonte: Rapporto OASI
9 2. COME COMUNICARE 1/2 Le caratteristiche dei servizi comunicano (anziani con polmonite in ospedale, in struttura intermedia o in ADI di III livello) Le modalità di accesso comunicano: non esiste il CUP per i ricoveri, i cronici passano da CUP Prezzi/Ticket comunicano: ambulatoriale costoso, ricovero gratuito 9
10 2. COME COMUNICARE 2/2 Il profilo del personale comunica: posso scegliere il professionista a CUP? E stabile? Il layout: i nostri ambulatori SSN cosa ci raccontano? La refertazione parla: è on line, dove e quando devo andare, è comprensibile? La comunicazione istituzionale vuole essere informativa o emotiva? Sui servizi o sulla cura/stili di vita? 10
11 3. CHI COMUNICA? La comunicazione è una funzione diffusa Gli staff aziendali devono ingegnerizzarla e diffonderne consapevolezza e strumenti agli attori distribuiti Quali staff? - Ingegnerizzazione percorsi clinici - Percorsi di accesso - Organizzazione del lavoro -SI e procedure 11
12 4. ASSESSMENT DEGLI IMPATTI COMUNICATIVI 1/2 Le policy di sistema: AGENDA DI POLICY I razionamenti espliciti: CONSAPEVOLEZZA DEI DIRITTI GARANTITI ED ESCLUSI Compliance ed empowerment rispetto alle terapie: TASSO DI RECLUTAMENTO DEI CRONICI E LORO COMPLIANCE 12
13 4. ASSESSMENT DEGLI IMPATTI COMUNICATIVI 1/2 Stili di vita: INCIDENZA STILI DI VITA SANA Prevenzione primaria e secondaria: TASSI DI ADESIONE A SCREENING E FOLLOW UP Geografia ed accesso ai servizi: UTILIZZO DI CANALI DI ACCESSO REMOTI E DISTRIBUZIONE DELLE LISTE ATTESA 13
14 5. CONCLUSIONI La comunicazione non è una funzione aziendale relegata in una UO E una postura complessiva dell organizzazione Richiede competenze e strumenti diffusi Grande occasione di crescita culturale delle organizzazioni sanitarie: per migliorare la salute, l equità e l accessibilità 14
15 5. CONCLUSIONI NON COMUNICA CIO CHE DICI, MA SOLO CIO CHE FAI/SEI 15
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