Buon Giorno Asia febbraio Il Punto della Settimana

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1 Buon Giorno Asia febbraio 2012 Il Punto della Settimana a. LA CINA INCONTRA... Settimana di incontri e vertici importanti per Pechino. In primo luogo, c è la missione americana del Vicepresidente della Repubblica Popolare, nonchè Successore designato al vertice del potere, Xi Jinping. Xi prima ha incontrato il suo omologo, il Vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, e alcuni autorevolissimi ex consiglieri per la sicurezza nazionale o ex segretari di stato come Henry Kissinger. Poi è stato ricevuto, martedì scorso, alla Casa Bianca dal Presidente Barack Obama. Infine si è recato al Pentagono ove ha incontrato il capo del Pentagono, segretario alla difesa ed ex direttore della CIA, Leon Panetta e i Capi di stato maggiore delle forze armate americane, i vertici della difesa degli States. Morale: Xi Jinping è stato finalmente conosciuto ufficialmente a Washington poco prima di assumere l incarico di segretario generale del Partito, nel prossimo autunno, e poi quello di Presidente della Repubblica Popolare, immediatamente dopo nel prossimo anno. È un figlio d arte, un princeling, figlio di un alto dirigente rivoluzionario che ebbe i suoi problemi, per usare un eufemismo, duramente il periodo della Rivoluzione culturale; suo figlio studia negli Stati Uniti in quella che forse è la migliore università americana, Harward. Xi, d altra parte, è stato nella sua carriera, capo del Partito nello Zhejiang, una delle provincie più interessanti e più aperte all impresa privata, di tutta la Repubblica Popolare. È stato preceduto nella sua missione americana dalla destituzione per motivi medici con relativo contorno di misteri, del vicesindaco di Chongqing, braccio destro di uno degli astri nascenti del Partito cinese. Come si vede, per concludere, un personaggio molto interessante, arrivato a Washington in un contesto molto interessante. b. E L INDIA VOTA... L India, invece, continua ad andare alle urne: continuano le fasi del complesso processo elettorale dell Uttar Pradesh per il rinnovo della locale Assemblea legislativa. Siamo arrivati alla quarta fase, con una discreta affluenza alle urne. Le fasi in complesso sono sette, il 6 marzo prossimo si terrà lo scrutinio dei seggi elettorali e a quel punto si saprà chi governerà lo stato più popoloso della Repubblica indiana e se Rahul Gandhi sia riuscito nella sua strategia di rivitalizzare il Congresso in UP. L Anno del Dragone c. CHE ACCADE DOPO CHONGQING? Da Pechino ci hanno spiegato, proprio l altro giorno, che nei prossimi mesi, in attesa del Congresso del Partito previsto in autunno è possibile prevedere passi avanti importanti sul piano del sistema politico e della sua modernizzazione. D altro canto per regolare le domande sociali, per governare un paese sempre più complesso, sono necessarie riforme politiche, è necessaria una nuova spinta anche alla modernizzazione

2 politica. Si tratta, per ora almeno, di una semplice ipotesi ma come si può comprendere, siamo comunque di fronte ad un ipotesi piuttosto interessante che dovrà essere verificata. La storia cinese recente, peraltro, ci conferma come le innovazioni in politica estera a Pechino, sono combinate da analoghe innovazioni in politica interna: così ad esempio è accaduto con il dialogo Cina-Stati Uniti deciso da Mao. Ecco perché è importante mettere assieme, uno dopo l altro, alcuni fatti politici cinesi recenti che presentano un filo comune piuttosto intrigante, ma andiamo per ordine. Partendo da Chongqing. Il Mistero per i recenti accadimenti politici di questa grande metropoli permane, le interpretazioni si infittiscono. A Chongqing una sola cosa sembra evidente: il sindaco della grande metropoli, Bi Xilai, già astro nascente del Partito cinese, appare in difficoltà e potrebbe aver davvero perso l opportunità di entrare nel Comitato Permanente del Politburo del Partito, il cuore del sistema politico cinese. Come abbiamo detto, nella pubblica opinione cinese impazzano le più diverse ipotesi e interpretazioni su quanto effettivamente sia accaduto a Chongqing attorno al vicesindaco-capo della polizia. C è chi dice che il superpoliziotto sia implicato in una vicenda di corruzione e che sia stato messo sotto la giurisdizione della Commissione Disciplinare del Partito per salvare la carriera del suo potente mentore, il sindaco. Questa è l interpretazione per così dire positiva per Bo Xilai. L opposta teoria vede il superpoliziotto denunciare le attività del sol ex mentore di fronte agli inquisitori del Partito, cosa che ovviamente metterebbe fine alla carriera politica dell emergente sindaco. Sia come sia, una cosa appare però evidente, come abbiamo annotato, il futuro politico del sindaco emergente di Chongqing appare quanto meno in discussione ai massimi vertici. Ciò accade, causalmente o significativamente questo è un altro discorso, in concomitanza con la evidente crescita politica del segretario del Partito del Guangdong, grazie alla soluzione pacifica della crisi di Wukan e all avallo che codesta soluzione ha avuto ai massimi livelli del Partito, dal giornale ufficiale, il Quotidiano del Popolo e dal Presidente Hu Jintao. E qui arriviamo ad un punto decisamente cruciale, la posizione del Presidente della Repubblica. Hu Jintao, come è noto, lascerà prossimamente il vertice del Partito e dello Stato, lascerà in autunno la segretaria generale del Partito e, successivamente, lascerà la Presidenza della Repubblica Popolare, entrambe al Successore designato, l attuale Vicepresidente Xi Jinping. Ma ciò significherà il pensionamento politico definitivo di Hu? Ciò è più complesso, per così dire. Per diverse ragioni. Uno,negli ultimi tempi, in effetti sembra di assistere ad un notevole incremento della autorevolezza della leadership di Hu Jintao. Prima con il pieno successo della politica soft di Hu con Taiwan, successo rappresentato al massimo livello dai risultati delle recentissime elezioni di gennaio a Taiwan. La firma dell ECFA, l Accordo di cooperazione economica Pechino-Taipei, un accordo condito da diverse concessioni economiche della Cina a Taiwan proprio sulla base di analisi politiche e strategiche, ha infatti aperto la via sia ad una ulteriore consistente integrazione delle due sponde degli stretti di Formosa sia ad un consolidamento del consenso per il Partito nazionalista del Presidente riconfermato di Taiwan. Ha

3 vinto, questa è la sostanza politica della faccenda, una linea di moderazione e di integrazione: quando la Cina usa i cannoni, i taiwanesi votano contro Pechino, quando usa il velluto dell economia e della politica armoniosa allora i taiwanesi sono contenti di integrarsi con la Repubblica Popolare. Hu Jintao ha dunque vinto politicamente a Formosa, ma specialmente ha vinto all interno della Cina con la sua impostazione taiwanese. La seconda puntata è arrivata con Wukan: anche stavolta, dietro il segretario emergente del Partito del Guangdong si staglia chiaramente la fugura del suo mentore, il Presidente Hu Jintao. La vittoria politica di Wukan significa non solo l aumento delle chance di carriera del segretario del Guangdong quanto l aumento dell autorevolezza del carisma del Presidente Hu Jintao. Ora, in coincidenza con l ascesa del segretario del Partito del Guangdong, arriva la crisi del modello di Chongqing. Per capire come funziona il sistema politico cinese è necessario capire che nel governo di Pechino c è un terzo incarico molto ma molto importante, che spesso viene lasciato da parte in alcune analisi: parliamo della presidenza della Commissione Militare Centrale, ruolo attualmente ricoperto, ovviamente, dallo stesso Hu Jintao. Per quanto tempo Hu Jintao rimarrà alla presidenza della Commissione Militare Centrale, anche dopo la successione di Xi Jinping alla segreteria generale del Partito? Mettiamo assieme ora queste tre elementi, rafforzamento nella politica taiwanese di Hu, consolidamento del suo protetto, il segretario del Guangdong, coincidente indebolimento del modello di Chongqing. Tutti questi tre elementi portano ad un ruolo forte di Hu Jintao. Mettiamo assieme questi tre fatti con il ruolo di Hu Jintao alla presidenza della Commissione Militare ed abbiamo una situazione particolare. Insomma quello che vogliamo dire che a leggere con attenzione i fatti politici di queste settimane in Cina il filo che si può scorgere è rappresentato dalla figura e dall autorevolezza crescente di Hu Jintao. È una coincidenza o una strategia? (C.L., dalle Nostre Conversazioni Cinesi). La Nota da Roma- La Prima Parte d. CINA, EUROPA, STATI UNITI E L ORSO RUSSO... Ma la Cina aiuterà o no Eurolandia comprando titoli di stato europei? Molti si pongono codesta domanda pensando che l aiuto cinese all euro passi necessariamente atrraverso acquisti di bond europei. Ma in realtà le cose sono un po più complesse: anche perchè, tanto per dirla tutta, agli inizi della crisi finanziaria greca, Pechino era disponibile a comprare titoli ellenici fino a quando Berlino non chiese ai cinesi di soprassedere. Da allora, ovviamente, Pechino è prudente e ha voluto preventivamente capire che cosa intenda fare veramente la Germania: e intende comprendere per bene quanto il paese con il debito pubblico chiave di Eurolandia, l Italia ovviamente, sia in grado di agire a tutela della stabilità della stessa Eurolandia. Il Presidente Monti avrà a breve la possibilità di parlare direttamente con i massimi dirigenti cinesi quando andrà, molto presto, in Cina. C è poi una seconda faccenda che rende complesso l acquisto ulteriore di titoli pubblici europei da parte cinese: ormai da alcuni mesi le riserve valutarie di

4 Pechino non crescono più per effetto della fine del forte attivo della sua bilancia dei pagamenti. Quindi per acquistare ulteriori e consistenti quote di titoli pubblici europei, Pechino dovrebbe vendere quote consistenti di titoli del Tesoro americano, ma fare ciò significherebbe una rottura forte con Washington e Pechino non ne ha alcuna intenzione e nessun interesse. Morale: la Cina acquista con moderazione titoli pubblici di Eurolandia. A ben vedere, comunque, ridurre l intreccio finanziario ed economico sinoeuropeo alla mera questione degli ulteriori acquisti di titoli pubblici europei è decisamente una semplificazione: in primo luogo perchè a livello anche solo economico-finanziario ci sono molti altri fattori di intreccio e quindi potenziali livello di intervento a sostegno di Eurolandia; in secondo luogo, per la semplice ragione che le situazioni economico-finanziarie hanno sempre, nel mondo del 21 secolo, un rilievo e un aspetto politico e geopolitico enorme di cui tenere attentamente conto. Parliamo innazitutto della prima faccenda. Il sostegno della Cina e delle potenze emergenti ad Eurolandia può avvenire a vari livelli e non solo con acquisto di titoli pubblici: ci sono ovviamente gli investimenti economici, finanziari e industriali cinesi in Europa. Pechino è molto disponibile a fare investimenti in Eurolandia ed imprese e istituzioni economiche cinesi hanno iniziato a entrare massicciamente nelle attività economiche di Eurolandia. La crisi finanziaria della nostra parte del mondo, le relative dismissioni di patrimoni pubblici o di imprese private ma indebitate, d altra parte, favoriscono questo processo di allargamento della presenza cinese e di altre potenze emergenti, come il Qatar tanto per fare un esempio di altra natura, nell economia di Eurolandia. Prima questi investimenti potevano suscitare dubbi e sospetti, ora questi dubbi e sospetti tendono a diminuire. Gli investimenti cinesi in Eurolandia costituiscono afflussi di capitali freschi nelle imprese europee, processo che favorisce investimenti industriali e facilitazioni di credito in un momento di stretta nel mercato del credito. Il che vuol dire uno stimolo potente all economia di Eurolandia. Un secondo intreccio economico-finanziario che, in futuro, potrebbe costituire un potente aiuto della Cina ad Eurolandia è l eventuale nuovo pacchetto di stimolo all economia cinese che le autorità di Pechino potrebbero mettere in piedi per affrontare un rallentamento della crescita del proprio Pil. Se, infatti, come dicono alcuni osservatori, l economia cinese, nel 2012, rischiasse di rallentare significativamente proprio a causa della Grande crisi europea,per un 5-6 per cento di crescita del Pil nazionale, allora è assai probabile, (per tutelare la stabilità sociale dell immenso paese), che le autorità di Pechino mettano in campo un pacchetto di stimoli: con riduzioni di tasse, riforme sociali ed altro. Un pacchetto di stimoli all economia cinese costituirebbe un importante apporto non solo per la crescita dell Impero di mezzo ma anche, via importazioni della Cina, per la ripresa della potente industria manifatturiera europea, germanica in testa. Dunque, con gli investimenti in imprese e banche di Eurolandia e con un importante pacchetto di stimoli alla propria economia, la Cina potrebbe dare un rilevante contributo alla ripresa europea, ben al di là del mero ulteriore acquisto di titoli pubblici europei. Ovviamente, ma qui iniziamo con il secondo aspetto, quello politico e geopolitico, non può sfuggire il rilievo geopolitico di questo intreccio

5 economico-finanziario ma di questo ne parleremo nella seconda parte. Arrivederci! (C.L- Fine della Prima Parte, Continua). India-Italia, L Incidente e. UNA CRISI CHE PROPRIO NON CI VOLEVA... Una crisi politica fra l Italia e una delle grandi potenze emergenti, l India, proprio non ci voleva. Ma, sia come sia, ora ci siamo in mezzo. Parliamo, ovviamente, dei due marinai italiani fermati a Kochin, città importante del Kerala (uno stato del Sud dell India, attualmente governato dal Congresso, ma che vede una fortissima presenza politica della Sinistra), e ivi trattenuti dalle autorità indiane, dopo la morte tuttora non chiara di due pescatori indiani. Le cose non sono per ora chiare e quindi ci limitiamo, per onestà, ad alcune considerazioni generali. Le autorità italiane hanno posto a Delhi una questione di giurisdizione, la giurisdizione, affermano su quanto sarebbe accaduto spetta all Italia perché le navi sono suolo italiano ed i mari erano internazionali. Le autorità indiane contestano questa affermazione di Roma e infatti le divergenze giuridiche fra Delhi e Roma rimangono consistenti. Il ministro della difesa di Delhi, Antony (detto per inciso un personaggio molto importante nella leadership indiana, molto vicino alla Presidente del Congresso Sonia Gandhi) ha affermato che questa crisi è pericolosa. Sarebbe il caso, quindi, che noi italiani fossimo un pochino attenti anche perchè è finita l epoca delle potenze europee al centro del mondo, fermo il problema della giurisdizione, diciamo solo che ci sembra errato porre questioni del genere con gli indiani. Se si pongono problemi di giurisdizione con Delhi puramente e semplicemente si rischia di non fare passi avanti, ma dato che l obbiettivo di Roma è quello di riportare a casa velocemente e senza danni, politici o economici (ricordiamo che stiamo parlando con la democrazia indiana!) i nostri due ragazzi, forse dovremo stare appunto attenti. Invece di porre come fondamentale e prioritaria la questione di giurisdizione, forse, pur riaffermando, ovviamente, la nostra interpretazione giuridica, dovremmo andare avanti, ovvero superare la questione della giurisdizione, anche se ciò significasse sintonizzarsi sulla posizione indiana. In tal modo potremmo negoziare politicamente con Delhi, magari mettendoci nell animo di fare un qualche scambio. Che so, una politica aperta per i visti per i cittadini indiani, in cambio di una autonoma decisione di rilascio dei due marinai da parte delle autorità indiane. Morale. Abbiamo l impressione che ponendo una prioritaria seppur legittima questione di giurisdizione con Delhi, gli indiani, per quello che sappiamo, non si faranno facilmente smuovere. (C.L.).