IL PROCESSO DI REVISIONE.
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- Simone Abbate
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1 IL PROCESSO DI REVISIONE. 4) Esecuzione piano di audit (1 di 3): Procedure di inventario fisico, Analisi comparativa, Procedure di revisione in merito a Disponibilità liquide, debiti verso banche e rimanenze! " # $ %&'&$%&'' (# %) %&'' 1
2 Post traguardo Traguardo Regolamenti Festa al castello 2 parte Navigazione Partenza 1 parte Navigazione Passaggio Giraglia Meteo 2
3 PRINCIPI CONTABILI 6)Attività post incarico 5)Conclusioni audit e reporting REVISIONE Prima 31/12 1)Attività preincarico 4)Esecuzione piano audit Inventario Post 31/12 31/12 2)Pianificazio ne preliminare 3)Sviluppo piano audit Situazione economica 3
4 Procedure di inventario fisico Analisi comparativa finale Disponibilità liquide - banche Rimanenze a) Principi e procedure operative b)esercitazione c) Principi e procedure operative d) Principi e procedure operative 4) Esecuzione Piano Audit (1 di 3) Seconda parte della regata Inventario Giraglia 4
5 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO Effettuazione verifiche sostanziaii Inventario fisico: è l insieme di attività che permettono di rilevare, classificare (e valutare) ad una determinata data tutti i materiali di proprietà dell azienda sia presenti fisicamente presso i locali della stessa, sia dislocati presso terzi (in deposito o in conto lavorazione) Può essere considerato ai fini di molteplici aspetti: Controllo interno (Principio di revisione 315) Elementi probativi (Principio di revisione 501 casi specifici) Procedure di validità (verifica esistenza rimanenze) 5
6 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO Principio contabile 13 Ai fini della redazione del bilancio d'esercizio occorre procedere, prima delle operazioni di valutazione, ad una accurata rilevazione delle quantità delle rimanenze di magazzino da valorizzare. La rilevazione delle quantità da valorizzare può avvenire in base a conta fisica (inventario fisico) da effettuarsi alla data di riferimento del bilancio. 6
7 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO Principio contabile 13 Una conta fisica completa è da effettuarsi almeno una volta all'anno in concomitanza con la chiusura dell'esercizio ovvero a data diversa anche a rotazione (l'inventario a data diversa dalla chiusura dell'esercizio, anche su base rotativa, presuppone l'esistenza di un sistema di controllo ben strutturato e documentato) Principio di revisione 501 e Vecchio principio di revisione 6 7
8 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO Idonee procedure di rilevazione fisica delle giacenze Devono essere previsti e risolti i punti seguenti (NELLE ISTRUZIONI INVENTARIALI PREDISPOSTE DALLA SOCIETÀ): 1) una programmazione dell'inventario fisico che si concretizzi in appropriate norme scritte che disciplinino i settori di rilevazione, le modalità di esecuzione ed i soggetti responsabili; 2) una razionale predisposizione delle giacenze allo scopo di facilitarne i conteggi; 3) un chiaro sistema di identificazione e descrizione delle scorte; 4) l'individuazione delle giacenze a lento rigiro, obsolete, difettose; 8
9 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO 5) la predisposizione di adeguate procedure di conteggio, riepilogazione e controllo delle quantità risultanti da inventario mediante l'adozione di una idonea modulistica (cartellini prenumerati a simili); 6) un controllo sulle eventuali movimentazioni di magazzino che intervengono nel corso dell'inventario; 7) identificazione delle merci di terzi presso l'azienda e delle merci di proprietà dell'azienda che si trovano in viaggio o presso terzi; 8) corrette procedure di imputazione su base di competenza delle vendite e degli acquisti effettuati nel periodo precedente e in quello successivo all'inventario fisico. 9
10 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO Il revisore deve: A) informarsi tempestivamente delle date dell'inventario fisico, della localizzazione delle giacenze da rilevare (comprese quelle di proprietà di terzi presso l'azienda), del valore approssimativo delle giacenze presso le varie località, dell'esistenza di merci presso terzi; B) esaminare le istruzioni predisposte per la rilevazione fisica e analizzare l'adeguatezza rispetto: 1) alla individuazione dei responsabili dell'inventario; 2) alla sistemazione e dislocazione dalle giacenze in modo da facilitarne il conteggio; 3) al controllo dei movimenti delle merci nel caso che le rilevazioni non si effettuino a magazzino fermo; 4) alla chiara individuazione delle merci movimentate prima e dopo la data dell inventario; 10
11 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO 5) alle norme per il conteggio e per la descrizione dei dati rilevati (articolo, codice, quantità, unità di misura, centro di costo, tabulato, tabulato cieco, ecc.); 6) all'uso di cartellini pre-numerati o altro idoneo mezzo di rilevazione; 7) alla segnalazione di merci danneggiate, obsolete, a lento rigiro ; 8) al controllo delle giacenze presso terzi o delle giacenze di terzi presso l'azienda; C) presenziare, nei limiti ritenuti necessari, alle operazioni di inventario fisico condotte dall'azienda e, nel corso di esso, ispezionare i magazzini ed i locali dove si svolgono i conteggi, allo scopo di accertare che le istruzioni di inventario siano correttamente applicate; 11
12 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO D) effettuare dei sondaggi sull'accuratezza dei conteggi e pertanto: 1) controllare a campione (dal contabile al fisico e dal fisico al contabile), per le maggiori classi di giacenze, i conteggi effettuati, segnalando ogni differenza rispetto alle rilevazioni dell'azienda; 2) valutare la necessità di estendere il campione verificato, in base alle risultanze di questi controlli; 3) rilevare le informazioni annotate su alcuni cartellini di inventario, ai fini di un controllo successivo del loro esatto riporto sul riepilogo finale di inventario; 12
13 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO 4) ottenere una copia dei fogli o riepiloghi d'inventario ( tabulato preinventariale - fogli di conta) al fine di controllare successivamente che i dati rilevati non siano stati alterati; 5) accertare la rilevazione delle merci obsolete, danneggiate, a lento rigiro o in quantità notevolmente eccedente il normale fabbisogno; 6) controllare che tutte le giacenze siano state rilevate e che nessun articolo sia stato conteggiato due volte; 7) controllare l'identificazione e il trattamento delle merci di terzi in magazzino, dei prodotti fatturati ma non spediti, oppure delle merci entrate e non caricate a magazzino; 13
14 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO E) ottenere una copia dei riepiloghi finali dell inventario fisico ( tabulato post- inventariale ) e verificare che i dati rilevati nel corso dell'inventario fisico siano stati esattamente riportati o cumulati, senza omissioni o duplicazioni (rilevazione differenze inventariali); F) controllare se siano state accertate le cause delle eccedenze o deficienze delle quantità rilevate fisicamente rispetto alla loro esistenza contabile; G) verificare che l'azienda abbia rettificato prontamente i dati dell'inventario fisico o di quello contabile dopo l'accertamento e l approvazione delle differenze riscontrate da parte del revisore ( rettifiche inventariali e tracing di magazzino ); 14
15 PROCEDURA DI INVENTARIO FISICO H) accertare la corretta rilevazione da parte della azienda delle giacenze presso terzi, per il tramite di inventari fisici o per il tramite di richiesta di conferma scritta; I) se l'inventario non è stato effettuato alla data di bilancio, controllare a campione la movimentazione tra la data di inventario e quella di bilancio e accertare, alla data di bilancio, la correttezza della competenza di periodo dei costi e dei ricavi rispetto alle giacenze ( roll-forward roll-back ). 15
16 A) INVENTARIO FISICO STEP OPERATIVI: Nella fase preliminare chiediamo il programma degli inventari eseguiti dalla Società e le loro procedure inventariali Ci accordiamo con i responsabili magazzino/stabilimento per il nostro coinvolgimento in sede inventariale Pianifichiamo le risorse necessarie a seconda dell inventario Partecipiamo all inventario sulla base di quanto detto Redigiamo: Un memo che spiega l inventario Un foglio con le conte fisiche verificate 16
17 Documento n. 520 Le procedure di analisi comparativa Per Procedure di analisi comparativa si intende l analisi dell andamento dei dati finanziari, patrimoniali ed economici significativi. Tali procedure includono la conseguente analisi delle fluttuazioni, delle incoerenze rispetto ad altri dati o informazioni rilevanti e degli scostamenti rispetto ai valori previsti. 17
18 Documento n. 520 Le procedure di analisi comparativa Il revisore deve applicare procedure di analisi comparativa: In sede di pianificazione per ottenere una comprensione dell impresa e del contesto in cui opera Nella fase iniziale dello sviluppo del piano di audit (fase di final, dopo il 31/12 ) Al termine della revisione nella fase di riesame generale del lavoro svolto 18
19 B) ANALYTICAL REVIEW ATTIVITA OTTENIAMO LA BOZZA DI BILANCIO AL 31 dicembre 2010 CONFRONTIAMO DETTA SITUAZIONE CON QUELLA DELL ANNO PRECEDENTE E/O CON IL BUDGET DELL ANNO IN CORSO, CONSIDERANDO:» I CAMBIAMENTI INSOLITI O L ASSENZA DI CAMBIAMENTI» LE PRINCIPALI INTERRELAZIONI TRA LE POSTE DI BILANCIO E ALTRI ASPETTI DELL ATTIVITA AZIENDALE 19
20 B) ANALYTICAL REVIEW VERIFICHIAMO CHE LE FLUTTUAZIONI INDIVIDUATE SIANO COERENTI CON LE NOSTRE CONOSCENZE, DISCUTIAMO CON IL MANAGEMENT PER TRASFORMARE L ANALISI QUANTITATIVA IN ANALISI QUALITATIVA Analisi critica del saldo : questa sconosciuta INSERIAMO I COMMENTI NELL ANALYTICAL REVIEW! "! " # # 20
21 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE SOMMARIO > Classificazione di Bilancio > Principi Contabili e Principi di Revisione di riferimento > Obiettivi della revisione > Principali procedure di revisione 21
22 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE (Continua) CLASSIFICAZIONE DI BILANCIO C.IV DISPONIBILITÀ LIQUIDE 1. DEPOSITI BANCARI E POSTALI 2. ASSEGNI 3. DENARO E VALORI IN CASSA 22
23 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE CLASSIFICAZIONE DI BILANCIO (con separata indicazione importi esigibili oltre l esercizio successivo) 1. OBBLIGAZIONI 2. OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI 3. DEBITI VERSO SOCI PER FINANZIAMENTI 4. DEBITI VERSO LE BANCHE 5. DEBITI VERSO ALTRI FINANZIATORI 6. ACCONTI 7. DEBITI VERSO FORNITORI 8. DEBITI RAPPRESENTATI DA TITOLI DI CREDITO 23
24 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE PRINCIPI CONTABILI E PRINCIPI DI REVISIONE Principi Contabili: > N. 14 Disponibilità liquide > N. 19 Fondi per rischi ed oneri, TFR, Debiti Principi di Revisione: > N. 315 Controllo interno > N. 500 Elementi probativi 24
25 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Principio contabile N. 14 (Rilevazione) 1 Le disponibilità liquide devono essere costituite da fondi realmente esistenti 2 Non è corretto considerare come disponibilità liquide le rimesse di numerario ricevute in cassa od in banca in data posteriore a quella di chiusura dell'esercizio, anche se il loro giorno di valuta è anteriore a quella data. 25
26 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Principio contabile N. 14 (Rilevazione) 3. Non è corretto diminuire i fondi liquidi per rimesse di numerario uscite dalla cassa o disposte con assegni o bonifici bancari in data posteriore a quella di bilancio. 4. I saldi dei conti bancari devono tener conto di tutti gli assegni emessi e dei bonifici disposti entro la data di chiusura dell'esercizio e degli incassi effettuati dalle banche od altri istituzioni creditizie ed accreditati nei conti prima della chiusura dell'esercizio, anche se le contabili bancarie sono pervenute nell'esercizio successivo 26
27 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Principio contabile N. 14 (Valutazione) 1 Le disponibilità liquide costituite da depositi bancari, postali, assegni, costituendo crediti, sono valutati secondo il principio generale del presumibile valore di realizzo, che normalmente coincide con il valore nominale. 2 Le disponibilità liquide si presumono essere immediatamente utilizzabili per qualsiasi scopo. 27
28 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Principio contabile N. 19 (Rilevazione) Il saldo da esporre in bilancio esprime l effettivo debito per capitale, interessi ed oneri accessori maturati ed esigibili alla data di bilancio. I mutui passivi sono esposti in bilancio al loro valore nominale; gli oneri accessori per l ottenimento dei mutui sono differiti, se di ammontare rilevante, ed ammortizzati in base al periodo di durata del prestito. 28
29 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Elementi probativi. Documento n. 500 Acquisizione degli elementi probativi della revisione Le informazioni di bilancio devono essere verificati con riguardo alle seguenti categorie di asserzioni: 1. Esistenza 2. Diritti ed obblighi 3. Manifestazione 4. Completezza 5. Valutazione 6. Misurazione 7. Presentazione e Informativa 29
30 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE PRINCIPIO DI REVISIONE N. 501 Elementi probativi considerazioni addizionali STRUMENTI FINANZIARI E DERIVATI Il revisore deve acquisire dalla società evidenza di TUTTE le posizioni in essere in strumenti finanziari, sia proprie che di terzi, ivi comprese quelle in contratti derivati. Tali posizioni comprendono gli impegni per operazioni o contratti non ancora scaduti o liquidati alla fine dell esercizio Il revisore deve effettuare il riscontro di dette evidenze mediante conferma ai depositari e alle controparti alla data di chiusura dell esercizio 30
31 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE PRINCIPIO DI REVISIONE N. 505 Situazioni in cui si puo ricorrere a conferme esterne Banche, Crediti, Debiti, Depositari, Legali/Fiscalisti 31
32 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Obiettivi di revisione 1. Accertamento dell'esistenza e della libera disponibilità: ii revisore deve accertare che le giacenze di cassa ed i crediti e debiti verso banche esistano, che derivino da operazioni effettivamente avvenute e correttamente rilevate e che gli eventuali vincoli alla libera disponibilità per l'azienda siano evidenziati in bilancio. 32
33 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Obiettivi di revisione 2. Verifica della competenza di periodo delle operazioni da cui derivano le giacenze di cassa ed i crediti/debiti verso banche: Il revisore deve accertare che le giacenze di cassa ed i crediti e debiti verso banche esposti in bilancio siano originati da operazioni (incassi e pagamenti) rilevate, per competenza, entro la data di riferimento del bilancio. 33
34 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Obiettivi di revisione 3. Accertamento della corretta esposizione in bilancio: il revisore deve accertate che le giacenze di cassa ed i crediti e debiti verso banche siano rappresentati in bilancio in conformità con gli statuiti principi contabili uniformemente applicati nel tempo. (in particolare: classificazione dei crediti e dei debiti, completezza delle informazioni integrative relative alla libera disponibilità dei crediti, garanzie date e ricevute, ecc.) 34
35 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Procedure di revisione 1. Esistenza e disponibilità a) Conteggio fisico delle giacenze di cassa. b) Richiesta di informazioni scritta alle banche c) Analisi delle riconciliazioni tra le risultanze contabili dell azienda e quella delle banche. (Continua) 35
36 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Procedure di revisione 2. Verifica della competenza (manifestazione) a) Raffronto tra i dati rilevati nel conteggio fisico di cassa e le registrazioni contabili. b) Raffronto, con riferimento alle riconciliazioni bancarie, tra le risultanze contabili dell azienda e quelle delle banche c) Controllo dei movimenti tra le banche avvenuti in un periodo immediatamente precedente e successivo alla data di bilancio. (Continua) 36
37 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Procedure di revisione 3. Corretta esposizione in bilancio Accertare: a) eventuali compensazioni tra crediti e debiti verso banche. b) esistenza di vincoli sulle disponibilità dei crediti bancari c) garanzie fornite alle banche d) importo degli effetti scontati o accreditati dalle banche e) corretta contabilizzazione interessi di periodo 37
38 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Step Operativi: a) Invio lettera alle banche b) Richiesta ed esame estratti conto bancari al 31/12 c) Richiesta ed esame riconciliazioni al 31/12 tra saldo e/c e saldo contabilità d) Richiesta ed esame estratti conto successivi al 31/12 e) Ottenimento ed esame Modulo ABI 38
39 DISPONIBILITÀ LIQUIDE - BANCHE Milestones: - Riconciliazioni bancarie - Incassi: data operazione - Pagamenti: data disposizione - Giroconti: evitare duplicazioni di cassa - Rispetto piani di scadenza finanziamenti - Rispetto Covenants finanziamenti - Verificare con estrema accuratezza il modulo ABI $% & ' ' ( ( )! "! " # # 39
40 Rimanenze Principi contabili OIC 13 Le rimanenze di magazzino includono i beni destinati alla vendita o che concorrono alla loro produzione nella normale attività dell'impresa. Generalmente comprendono le seguenti classi: a) Merci (prodotti acquistati per la rivendita) e prodotti finiti (manufatti dall'impresa) b) Semilavorati (parti finite d'acquisto e di produzione) c) Prodotti in corso di lavorazione (materiali, parti e prodotti in fase di avanzamento) d) Materie prime e) Materie sussidiarie e di consumo (costituite da materiali usati indirettamente nella produzione) 40
41 Rimanenze Principi contabili OIC 13 Le rimanenze di magazzino si espongono: A) nello stato patrimoniale seguendo quanto previsto dall'art C I del Codice Civile: 1. Materie prime d), sussidiarie e di consumo e). 2. Prodotti in corso di lavorazione c) e semilavorati b). 3. Lavori in corso su ordinazione5. 4. Prodotti finiti e merci a). 5. Acconti B) nel conto economico comprendendo nel valore della produzione le variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti, mentre le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo e merci sono comprese nei costi della produzione 41
42 Rimanenze Principi contabili OIC 13 Normalmente il passaggio del titolo di proprietà, da un punto di vista sostanziale e non solo formale, determina l'inclusione o meno dei beni nelle rimanenze di magazzino ad una certa data, in quanto con lo stesso vengono trasferiti i rischi relativi al bene. PRINCIPI: - RILEVAZIONE DELLE QUANTITÀ DA VALORIZZARE - VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO 42
43 Rimanenze Principali procedure di revisione Verifica esistenza magazzino Procedure inventariali Inventario fisico e differenze inventariali Conferme depositari Tracing di magazzino Verifica accuratezza magazzino Tabulato di magazzino Quadratura con bilancio Utilizzo software specifici per somme/coerenza tabulato di magazzino movimentazione magazzino 43
44 Rimanenze Principali procedure di revisione Analisi competenza magazzino Cut-off Stanziamento fatture da ricevere Trend di acquisti/vendite carichi/scarichi di magazzino Resi di magazzino Analisi valutazione magazzino Pricing (Costo medio ponderato l.i.f.o.- f.i.f.o.- costo specifico) Obsolescenza Magazzino in aumento Magazzino in diminuzione Market test 44
45 Rimanenze - Accuratezza Ottenere le liste inventariali valorizzate (quantità X valore unitario = valore totale del codice), quadrare il totale con il bilancio Per i codici controllati durante l inventario fisico comparare le quantità valorizzate con quelle contate Controllare l accuratezza matematica delle liste inventariali valorizzate, eventualmente tramite l utilizzo di software specifici Controllare l accuratezza matematica delle movimentazioni dei codici (giacenze iniziali ù carichi scarichi = giacenze finali), eventualmente tramite l utilizzo di software specifici (e/o di esperti IT) 45
46 Rimanenze - Cut-off Controllare la registrazione per competenza (cut-off) delle principali transazioni a cavallo della data di bilancio (sia di vendita che di acquisto) tramite verifica di ordini, bolle, fatture Analizzare le procedure della società per l accantonamento delle fatture da ricevere/emettere (bolle per cui non è ancora pervenuta/emessa una fattura) Analizzare i trend delle vendite ed acquisti nell ultimo periodo dell anno e nel primo periodo dell anno successivo comparate con l anno precedente 46
47 Rimanenze - Cut-off A) Sales/Purchasing (source rappresentata dalle fatture) B) Shipping/Receiving (source rappresentata dai documenti di trasporto) Si considerano gli ultimi documenti dell esercizio e i primi dell esercizio successivo Si deve estendere l analisi se c è l evidenza/il sospetto di prefatturato o di carichi errati Si devono collegare le informazioni ottenute durante l inventario (es. merce separata, non contata e non caricata a magazzino) Importanza delle clausole di trasporto per definire il passaggio di proprietà della merce. 47
48 Rimanenze - Cut-off Elementi di analisi : SALES (data fatt., data scarico mag., data uscita merce, data scarico mag.) PURCHASING (n protocollo, data fatt., data reg. fatt., n e data doc. di trasporto, data entrata merce, data carico mag.) SHIPPING (n e data doc di trasporto, data uscita merce, data fatt., data scarico mag.) RECEIVING (n e data doc di trasporto, data entrata merce, data carico mag., data fatt., data registraz. fatt. in Co.Ge. - anche come fatt. da ric.) Nei fogli di lavoro inserire solo le copie dei documenti a cui corrispondono eccezioni. 48
49 Rimanenze - Cut-off (Esempi) N Bolla Entrata Data Ordine Data Bolla Entrata Data Fattura Data Registr. Fattura Verificati tutti gli ordini, bolle,fatture Verificata inclusione nelle fatture da ricevere Verificata inclusione nelle fatture da ricevere Ultimo numero bolle del 2010:1.522 * +,,! "! " # # 49
50 Rimanenze - Pricing PRINCIPIO GENERALE - le rimanenze di magazzino devono essere valutate al minore tra il costo storico e il valore di mercato. COSTO STORICO - è costituito dal complesso dei costi sostenuti per ottenere la proprietà delle rimanenze di magazzino nel loro attuale sito e condizione. Sarà principalmente un costo d acquisto per i prodotti acquistati per la rivendita, ovvero di fabbricazione per i prodotti già trasformati e per i materiali in corso di trasformazione industriale. 50
51 Rimanenze - Pricing COSTO D ACQUISTO - si intende il prezzo effettivo d acquisto più gli oneri accessori (trasporto se non già incluso nel costo dei beni, dogana/dazi,.) COSTO DI FABBRICAZIONE O INDUSTRIALE - si intende il costo d acquisto, come precedentemente definito, più le spese industriali di produzione o di trasformazione. Esso include tutti i costi diretti e i costi indiretti per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto relativamente al periodo di fabbricazione. 51
52 Rimanenze - Pricing Materie prime e prodotti d acquisto: Ottenere le liste valorizzate delle rimanenze di materie prime e prodotti d acquisto e quadrare il totale con il bilancio Selezionare un campione di codici e verificare la loro corretta valutazione al costo d acquisto + oneri accessori tramite il controllo degli ordini, fatture, bolle d entrata Confrontare il ricalcolo effettuato con la valorizzazione di bilancio ed eventualmente, in caso di differenze, approfondire le cause e ribaltare l errore trovato sul totale della popolazione 52
53 Rimanenze - Pricing Prodotti finiti: Ottenere dalla società tutti gli elementi di dettaglio del calcolo del costo di trasformazione per poter accertare che i costi applicati derivano da un sistema di contabilità analitica dei costi affidabile ed accurato Per un campione di codici verificare con la documentazione di supporto il costo risultante dalla contabilità analitica (MP, MDO, spese di produzione) Per un campione di codici verificare l applicazione del criterio del costo e confrontare gli elementi di costo (MP, MDO e spese generali di produzione) per verificare che derivino dalla contabilità analitica Quadrare la contabilità analitica con la contabilità generale 53
54 Rimanenze - Pricing Il costo deve includere: Tutti i costi d acquisto Costi di trasformazione Altri costi sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali I costi d acquisto devono includere: Prezzo d acquisto Dazi d importazione e altre tasse Trasporto, costi di movimentazione Altri costi direttamente attribuibili all acquisto 54
55 Rimanenze - Pricing I costi di trasformazione devono includere: Costi di materiale diretto Costi del lavoro diretto Altri costi direttamente attribuibili Overheads (attribuzione sistematica di costi generali di produzione fissi e variabili) Altri costi, esclusi: Sprechi anormali di materiali, lavoro e altri costi di produzione Costi di magazzinaggio, a meno che tali costi siano necessari nel processo di produzione prima di un ulteriore stadio di produzione Spese amministrative che non contribuiscono a portare le rimanenze nel luogo e e nelle condizioni attuali, spese di vendita % -! "! " # #. 55
56 Rimanenze - Obsolescenza Discutere con il personale responsabile le procedure per rilevare e valutare i prodotti finiti obsoleti o a lenta movimentazione. Stabilirne l adeguatezza e la coerenza con i criteri seguiti in passato Sulla base delle evidenze disponibili (ad es. liste del turnover di magazzino calcolato sulla movimentazione storica o prevista a budget), di discussione con la società e dei rilievi emersi in sede di inventario fisico, accertare che i prodotti finiti obsoleti o a lenta movimentazione siano stati valutati al presunto valore di realizzo 56
57 Rimanenze - Obsolescenza STEP OPERATIVI a) Ottenere (e verificare) la stratificazione dei codici sulla base dell indice di rotazione ed analizzare la congruità del fondo obsolescenza/lento rigiro a) Ottenere (e verificare) tutti i dati necessari a calcolare la rotazione dei codici di magazzino b) Analizzare con attenzione le rotazioni ottenute c) Discutere i prodotti a lenta movimentazione d) Calcolare un fondo obsolescenza e confrontarlo con quello stanziato in bilancio 57
58 Rimanenze - Obsolescenza Dobbiamo tenere presente che posso avere vari categorie di codici di magazzino a cui corrispondono diversi gradi di rischio: codici nuovi (spesso movimentati solo in entrata); codici movimentati solo in uscita (generalmente codici in esaurimento); codici non movimentati né in entrata né in uscita (l obsoleto ); codici di normale commercializzazione; magazzino in aumento in diminuzione. 58
59 Rimanenze Obsolescenza ) ' ' (! "! " # # 59
60 Rimanenze - Market test Definizione di valore di mercato: Costo di sostituzione per le materie prime e sussidiarie e semilavorati (parti o componenti) di acquisto. Valore netto di realizzo delle merci, prodotti finiti, semilavorati di produzione e prodotti in corso di lavorazione Il valore netto di realizzo è il prezzo di vendita nel corso della normale gestione al netto di costi di completamento e delle spese dirette di vendita (imballaggio, provvigioni, trasporti, ). Il costo di sostituzione rappresenta il costo con il quale in normali condizioni di gestione una determinata voce di magazzino può essere riacquistata o prodotta. 60
61 Rimanenze - Market test CONCETTO DI MERCATO: deve venire considerato l andamento dei prezzi non solo dell ultima parte dell esercizio in chiusura, anche del periodo che intercorre fra la data di bilancio e quella della sua preparazione. Se le cause che avevano determinato l abbattimento del costo per adeguamento del mercato vengono meno, tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci. 61
62 Rimanenze - Market test Discutere con la società il metodo seguito e i supporti utilizzati per individuare eventuali voci di magazzino per le quali, indipendentemente da eventuali problemi di obsolescenza o lento rigiro, il valore di mercato, come definito dai principi contabili, è inferiore al costo, e che pertanto richiedono una svalutazione al mercato (prezzo di vendita meno costi di vendita) Se il problema esiste (es. eventuali ribassi significativi verificatisi nel prezzo di mercato) verificare a campione che le necessarie svalutazioni siano state effettuate 62
63 Rimanenze - Market test / '! "! " # # 63
64 Rimanenze - Analisi Resi Verifica andamento resi storici Verifica cut-off resi Verifica prodotti oggetto di reso Verifica qualità vendite effettuate durante il close to period Verifica Necessità di stanziare un fondo resi Analisi storica Probabilità di reso (Incidenza su fatturato) Lag time reso Analisi specifica 64
65 LIBRO DI TESTO RIFERIMENTI Capitolo 5 La valutazione del controllo interno nell area contabile Paragrafi Capitolo 6 Le procedure di revisione contabile e le verifiche dirette di bilancio Paragrafi
66 Procedure di inventario fisico Analisi comparativa finale Disponibilità liquide - banche Rimanenze 6)Attività post incarico 5)Conclusioni audit e reporting Prima 31/12 4) Esecuzione Piano di audit (1 di 3) Inventario Post 31/12 31/12 2)Pianificazion e preliminare 3)Sviluppo piano audit Situazione economica 66
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