UTILIZZAZIONE DEI VIDEOTERMINALI
|
|
- Arnaldo Di Pietro
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UTILIZZAZIONE DEI VIDEOTERMINALI Gianluca Sotis (UPP-CNR, Roma)
2 Definizioni (art. 173) Videoterminale: schermo alfa numerico o grafico Per lavoratore che utilizza videoterminali si intende un soggetto che li usa, in modo sistematico e abituale, per venti ore settimanali.
3 Campo di applicazione della legge Sono esclusi i lavoratori addetti: Ai posti di guida di veicoli e ai sistemi informatici montati su mezzi di trasporto Ai sistemi informatici destinati prioritariamente all utilizzo del pubblico Alle calcolatrici e ai registratori di cassa Alla macchine di videoscrittura senza schermo separato
4 Nella valutazione del rischio, il datore di lavoro deve considerare: l I rischi per la vista e per gli occhi; l I problemi legati alla postura e all affaticamento fisico o mentale; l Le condizioni ergonomiche e di igiene ambientale
5 Svolgimento del lavoro e sorveglianza sanitaria l Il lavoratore ha diritto ad una pausa minima di 15 minuti ogni due ore di lavoro al VDT l Il lavoratore addetto ai VDT è sottoposto a visita medica (ricerca malformazioni strutturali, esame degli occhi e della vista) e, se necessario, ad esami specialistici. l La periodicità delle visite, salvo diversa indicazione del medico competente, è quinquennale fino a 50 anni; dopo ogni due anni.
6 Effetti sulla salute del lavoro al VDT l Fatica visiva l Disturbi muscolo-scheletrici l Stress Questi disturbi possono insorgere per inadeguata progettazione dei posti e delle modalità di lavoro. Essi sono prevenibili applicando i principi ergonomici e adottando comportamenti adeguati da parte degli utilizzatori
7 False preoccupazioni l Raggi x: non c è esposizione aggiuntiva (stesso livello dell ambiente esterno); l Radiazioni non ionizzanti (campi elettromagnetici): sono al di sotto dei limiti raccomandati l L uso dei VDT non provoca danni alla funzione riproduttiva (aborti, malformazioni congenite )
8 Disturbi oculo-visivi L astenopia (sindrome da affaticamento visivo) può insorgere in caso di sovraccarico visivo. Principali sintomi sono: bruciore oculare, lacromazione, secchezza, ammiccamento frequente, visione annebbiata e/o sdoppiata, affaticamento nella lettura. Si tratta di condizioni reversibili
9 Astenopia: cause principali: l Condizioni sfavorevoli di illuminazione l Impegno visivo statico, ravvicinato e protratto l I difetti visivi non o mal corretti l Condizioni sfavorevoli dell ambiente di lavoro
10 Illuminazione l Eccesso o insufficienza di illuminazione generale l Presenza di riflessi da superfici lucide l Luce diretta da finestre o fonti artificiali non schermate l Forte contrasto (superfici di colore estremo) l Scarsa definizione dei caratteri sullo schermo
11 Impegno visivo La visione ravvicinata (meno di un metro dall oggetto) provoca una intensa sollecitazione dei muscoli oculari impegnati nella messa a fuoco e nel controllo della motilità oculare. Tanto più è vicino l oggetto e più a lungo lo si fissa tanto maggiore è l impegno visivo.
12 Anatomia dell occhio
13 Il diottro oculare La cornea La funzione della cornea, una lente naturale di circa 40 diottrie, è di permettere il passaggio della luce diretta alle strutture più interne dell occhio.
14 Il diottro oculare Il cristallino Il cristallino è una lente naturale del che, insieme alla cornea, costituisce il diottro oculare. Il cristallino è fondamentale per la messa a fuoco delle immagini sulla retina, è molto elastico. Le fibre che lo tengono sospeso al muscolo ciliare possono cambiare la sua forma modificando il suo potere diottrico e rendendo possibile la messa a fuoco a varie distanze. Questo meccanismo è chiamato accomodazione.
15 Al centro della retina si trova una piccola area di forma ovalare, priva di vasi sanguigni detta fovea. L area che si estende con un diametro di 3mm rispetto ad essa e chiamata macula. La retina e un tessuto nervoso contenuto all interno dell occhio che serve a registrare le immagini che saranno poi inviate al cervello. L immagine viene catturata da particolari cellule nervose chiamate fotorecettori.
16 La retina I fotorecettori I fotorecettori contenuti nella retina sono di due tipi: i coni e i bastoncelli, cellule capaci di trasformare la luce in impulso nervoso. I coni sono cellule nervose che funzionano in condizioni di piena illuminazione e sono concentrati soprattutto nella fovea. Il loro compito è quello di produrre immagini molto dettagliate e a colori. I bastoncelli sono, invece, responsabili della visione notturna, o comunque in condizioni di scarsa illuminazione e sono assenti nella fovea mentre sono molto numerosi nella retina periferica.
17 Le vie ottiche Le vie ottiche sono quelle in cui corrono gli impulsi nervosi dall occhio alla corteccia cerebrale. Già a livello del corpo genicolato laterale avviene una prima elaborazione degli impulsi di base provenienti dall occhio per quanto riguarda la percezione del movimento, dei colori, della visione stereoscopica ecc. Nervo ottico Tratto ottico Corpo Genicolato laterale Corteccia visiva
18 Difetti visivi I principali difetti della refrazione (miopia, presbiopia, ipermetropia, astigmatismo ) se non sono adeguatamente corretti possono contribuire all insorgenza dell astenopia Ciò accade anche in presenza di strabismo o difetti minori di coordinamento dei due occhi (eteroforie)
19 Difetti di refrazione Miopia Emmetropia (occhio normale) Ipermetropia Presbiopia
20 Difetti di refrazione: Miopia E' un difetto visivo per cui gli oggetti distanti appaiono sfuocati mentre quelli vicini nitidi. CAUSE: eccessiva curvatura della cornea. eccessiva curvatura del cristallino. spasmo dell'accomodazione. costituzione allungata del globo oculare. Questi fattori fanno sì che l immagine degli oggetti lontani non si formi sulla retina, bensì prima di essa.
21 Difetti di refrazione: Ipermetropia E il difetto anatomicamente opposto alla miopia. L ipermetrope vede male soprattutto da vicino poiché l immagine si forma dietro la retina. Con l accomodazione, l ipermetrope mette a fuoco abbastanza facilmente le immagini lontane (se il difetto è lieve). Questa compensazione implica uno sforzo, variabile a seconda dell entità del difetto e dell età, con un notevole affaticamento specialmente nella visione da vicino. CAUSE: Il bulbo oculare è troppo corto. La curvatura della cornea non è adeguata per far convergere l'immagine nitida sulla retina.
22 Difetti di refrazione: Astigmatismo È un difetto che causa una distorsione delle immagini; esse sono viste bene da una direzione e deformate dall altra. Se l astigmatismo è lieve vi è solo un affaticamento visivo; se è pronunciato l individuo vede male a tutte le distanze. CAUSE: La forma irregolare della cornea la cui capacità di messa a fuoco varia da un punto all altro, pertanto i raggi luminosi che l attraversano vengono deviati e non vanno a convergere sullo stesso punto della retina.
23 Difetti di refrazione: Presbiopia E' un difetto fisiologico che si manifesta dopo i anni. Consiste nella difficoltà di mettere a fuoco gli oggetti vicini. CAUSE: La progressiva perdita di elasticità del cristallino che con l invecchiamento perde la capacità di accomodare cioè di mettere a fuoco le immagini vicine. Per questo, l immagine degli oggetti vicini non si forma sulla retina, bensì dopo di essa.
24 Le vie ottiche Dai corpi genicolati laterali; partono le radiazioni visive, ultima parte delle vie ottiche, costituite da fibre nervose che a ventaglio, percorrendo tutto il cervello, arrivano alla corteccia visiva primaria nella zona occipitale, dove si ottiene la visione d insieme complessiva. Il cervello riceve un immagine doppia di ciascun oggetto (1 per occhio) e ha la capacità di unirle (fusione). Il meccanismo della fusione non si realizza se gli occhi non sono ben allineati (strabismo). La mancanza della fusione nell'adulto fa vedere doppio (diplopia); nel bambino, poiché il cervello è molto adattabile, l'immagine proveniente da uno dei due occhi viene cancellata (soppressione).
25 Condizioni sfavorevoli dell ambiente di lavoro l Inquinamento dell aria interna (fumo, eccesso di macchinari, condizionamento inefficiente ) l Bassa umidità relativa (secchezza dell aria) l Rumore e ronzii
26 Fatica mentale e stress Possono essere causati da: l Rapporto conflittuale uomo-macchina (difficoltà d uso, perdita dati, tempi imposti dalla macchina ) l Monotonia e ripetitività o alta complessità del lavoro l Responsabilità eccessiva o troppo bassa l Rapporti assenti o conflittuali con i colleghi l Ambiente inadeguato l Eccessivo carico di lavoro
27 Disturbi muscolo-scheletrici l A volte possono comparire senso di peso, fastidio, intorpidimento o dolore a carico di collo, spalle, schiena, braccia o mani. l Le principali cause sono: Posizioni di lavoro inadeguate per la scelta degli arredi Posizioni di lavoro fisse e prolungate Movimenti ripetitivi delle mani
28 Il posto di lavoro: il sedile Deve essere solido, sicuro, ben regolabile e dimensionato, confortevole e pratico
29 Il posto di lavoro: il tavolo Il tavolo di supporto deve: l Avere superficie poco riflettente l Essere ben dimensionato l Essere stabile l Avere una sufficiente superficie libera per disporre gli oggetti e spazio per le gambe
30 Il posto di lavoro: il tavolo l Superficie opaca chiara l Altezza 72 cm se fissa l Profondità del piano sufficiente per dare supporto agli avambracci e garantire la corretta distanza dal monitor l Larghezza adeguata al lavoro svolto (ad es data entry)
31 Il posto di lavoro: lo schermo l Caratteri definiti e leggibili l Immagini stabili l Regolabilità del contrasto e della luminosità l Orientabilità
32 Il posto di lavoro: accessori l Tastiera: basso spessore, inclinabile l Leggio: orientabile e stabile l Stampante: poco runorosa l Lampada da tavolo: utile, non deve provocare riflessi l Poggiapiedi:se usato deve essere mobile e inclinato
33 Posizione rispetto allo schermo
34 Integrazione tra posto e ambiente Angolo tra schermo e finestre di 90 Finestre schermate Illuminazione generale sufficiente ma non eccessiva Pareti non riflettenti Microclima equilibrato Rumore contenuto di lavoro
35 Prevenzione: pause e cambiamenti di attività l Interrompono l impegno visivo ravvicinato, protratto e statico l Interrompono la fissità della posizione seduta l Consentono il recupero delle strutture della mano e dell avambraccio nella digitazione l Non devono comportare impegno visivo di altro genere (ad es: leggere il giornale)
36 Prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici (collo) Rilassamento dei muscoli del collo
37 Prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici (collo) Stiramento dei muscoli del collo. Tirare la testa in basso Per 10 secondi. Ripetere 10 volte Mobilizzazione del collo: spingere mento e collo in avanti e tornare nella posizione di partenza. Ripetere 10 volte
38 Prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici (spalle) Stiramento delle spalle. Mantenere la posizione per 20 secondi. Ripetere 5 volte per lato Mobilizzazione delle spalle. Sollevare per 10 secondi. Poi rilassare. Ripetere 5 volte.
39 Prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici (schiena) Stiramento della schiena. Abbandonare le braccia tra le gambe, Lasciarsi cadere fino a toccare terra con il dorso delle mani. Ripetere 5 volte.
40 Prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici: consigli per la vita extralavorativa In poltrona. Non sprofondare. Tenere la schiena ben appoggiata. In automobile. Non inclinare troppo lo schienale. Appoggiare bene la schiena. Fare interruzioni durante i viaggi lunghi.
L USO DEI VIDEOTERMINALI E CAUSA DI PATOLOGIE?
L USO DEI VIDEOTERMINALI E CAUSA DI PATOLOGIE? RISCHI CONNESSI ALL USO DEL VDT L USO DEL VDT NON E MAI CAUSA DELL INSORGENZA DI PATOLOGIE SPECIFICHE L USO DEL VDT PUO SLATENTIZZARE O PEGGIORARE I SINTOMI
DettagliCORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO
LICEO SCIENTIFICO BERTRAND RUSSELL CLES (Tn) CORSO BASE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO Modulo 4: Lavoro al Video Terminale secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni
DettagliRISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIDEOTERMINALI
RISCHIO DA ESPOSIZIONE A VIDEOTERMINALI I principali fattori di rischio vanno ricercati in : una scarsa conoscenza ed applicazione dei principi ergonomici; una mancanza di informazione e di consapevolezza
DettagliCome. Uso di attrezzature munite di videoterminali
ing. Domenico Mannelli Come Uso di attrezzature munite di videoterminali DEFINIZIONI videoterminale: schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO VII ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI
Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC
DettagliL ERGONOMIA APPLICATA AL LAVORO IN UFFICIO. Redatto da Dott.Guido Perina- Medico Competente
L ERGONOMIA APPLICATA AL LAVORO IN UFFICIO PATOLOGIA DA INDOOR: NON SOLO IL VIDEOTERMINALE 1) Problemi legati all'affaticamento fisico e mentale: lo stress 2) Disturbi al Sistema Muscolo-Scheletrico 3)
DettagliIl lavoro al Videoterminale (VDT)
Servizio Prevenzione e Protezione Viale Innovazione, 2-Edificio U11-20126 Milano tel.02-64486190-fax 02-64486191 Il lavoro al Videoterminale (VDT) Effetti sulla salute e prevenzione I videoterminali Negli
DettagliLenti progressive opto in. Informazioni e trattamenti specifici sulla presbiopia.
Lenti progressive opto in. Informazioni e trattamenti specifici sulla presbiopia. LA PRESBIOPIA La presbiopia è una modificazione fisiologica, di tipo funzionale, di una struttura oculare: il cristallino.
DettagliLA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA VIDEOTERMINALI protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico Territoriale
DettagliDEFINIZIONI USO ED IMPIEGO DEI VIDEOTERMINALI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO ANALISI DEL POSTO DI LAVORO
USO ED IMPIEGO DEI VIDEOTERMINALI Formazione dei lavoratori ai sensi del D.Lgs. 81/2008 DEFINIZIONI videoterminale: schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione
DettagliCORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. Ing. Antonio Giorgi RSPP
I.C. A. VOLTA Via Botticelli, 31 04100 Latina CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Ing. Antonio Giorgi RSPP Videoterminali 2 VDT : CONCETTI
DettagliLe patologie legate all'uso di videoterminali. Modulo: Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi
Le patologie legate all'uso di videoterminali Modulo: Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi Benvenuto nel modulo "Danni correlati al lavoro al VDT: caratteristiche e diagnosi" Effetti
Dettagli1. Come funziona l occhio normale? Cosa caratterizza i difetti della vista? Come correggerli? Prova ad osservare con le diverse lenti
L occhio MPZ 1. Come funziona l occhio normale? Cosa caratterizza i difetti della vista? Come correggerli? Prova ad osservare con le diverse lenti retina muscolo cornea iride pupilla cristallino nervo
DettagliFormazione specifica Unità Didattica 1. L ambiente e le attrezzature di lavoro
Formazione specifica Unità Didattica 1 L ambiente e le attrezzature di lavoro Definizione di ambiente di lavoro D.Lgs. 81/2008 Per luogo di lavoro si intende: i luoghi destinati a ospitare posti di lavoro,
DettagliMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E VIDEOTERMINALI. A cura di: Danilo Monarca e Massimo Cecchini
CORSO RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e dell Accordo tra Stato e Regioni 26 gennaio 2006 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI E VIDEOTERMINALI A cura di:
DettagliFormazione sicurezza studente lavoratore
Formazione sicurezza studente lavoratore ILVIDEOTERMINALE 1. Definizione del termine Videoterminale 2. Definizione del termine Vidoterminalista 3. Definizione del termine Posto di lavoro 4. Obblighi del
DettagliLA POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE
SCHEDA TECNICA N 17 LA POSTAZIONE DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDALE V I A A L B E R T O N I, 1 5-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1. 1 3 7 - FA X 0 5 1. 6 3.
DettagliSicurimpariamo al. Inail Sede di Torino Centro 21 marzo 2012 Funzione Prevenzione Roberto Sciarra
Sicurimpariamo al Ferrante Aporti Inail Sede di Torino Centro 21 marzo 2012 Funzione Prevenzione Roberto Sciarra 1 Comportamenti di sicurezza e gestione delle attività 2 Principali figure della sicurezza:
DettagliRequisiti e prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori
Requisiti e prescrizioni per la sicurezza dei lavoratori 32 Requisiti e Prescrizioni di Sicurezza Il D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. indica requisiti e prescrizioni per: - Luoghi di Lavoro; - Uso delle attrezzature
DettagliCondizione oculare in cui la potenza refrattiva dell occhio non è proporzionata alla distanza fra l apice corneale e la retina (lunghezza assiale)
Ovvero le ametropie che possiamo riscontrare nell occhio Ametropia Condizione oculare in cui la potenza refrattiva dell occhio non è proporzionata alla distanza fra l apice corneale e la retina (lunghezza
DettagliD.LGS. 81/08 TITOLO VII Art. 172 Campo di applicazione
1 D.LGS. 81/08 TITOLO VII Art. 172 Campo di applicazione Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l uso di attrezzature munite di videoterminali. Non si applicano
DettagliSicurezza al videoterminale
http://magazine.paginemediche.it/it/366/dossier/medicina-del-lavoro/detail_1917_sicurezza-al-videoter... Pagina 1 di 12 Magazine paginemediche.it: attualità e approfondimento sulla salute Medicina del
DettagliCorso di Medicina del Lavoro
Corso di Medicina del Lavoro Malattie muscoloscheletriche e da agenti fisici Il rischio da Videoterminale Il rischio da Videoterminale 1 of 55 Legislazione Titolo VI del D.lgs. 626/94, che ha recepito
DettagliUSO DI VIDEOTERMINALI
USO DI VIDEOTERMINALI In senso stretto un videoterminale (o VDT) è un apparecchio di visualizzazione simile allo schermo televisivo, che permette di vedere le informazioni immagazzinate nel nostro computer.
DettagliVIDEOTERMINALI CARATTERISTICHE DELLE POSTAZIONI DI LAVORO NORME COMPORTAMENTALI. 1 di 21
VIDEOTERMINALI CARATTERISTICHE DELLE POSTAZIONI DI LAVORO NORME COMPORTAMENTALI 1 di 21 ATTIVITA AL VIDEOTERMINALE LEGGE 29/12/2000 - N 422 MODIFICHE del D.Lgs 626/94 LAVORATORE: Il lavoratore che utilizza
DettagliCOS E LA MIOPIA? QUALI SONO I SINTOMI? COME CORREGGERLA?
COS E LA MIOPIA? QUALI SONO I SINTOMI? COME CORREGGERLA? La miopia è un'anomalia rifrattiva, a causa della quale i raggi luminosi che provengono dall infinito non si concentrano sulla retina, ma davanti
DettagliIL LASER PER I DIFETTI DELLA VISTA
IL LASER PER I DIFETTI DELLA VISTA LA MIOPIA Si parla di miopia quando la vista da lontano è ridotta. Il miope vede bene a distanza ravvicinata, mentre le immagini lontane appaiono sfuocate. La ragione
DettagliGli ambienti di lavoro: spazio, aerazione, illuminazione, illuminazione di emergenza. I Servizi: Spogliatoi, Lavelli, Servizi igienici
Gli ambienti di lavoro: spazio, aerazione, illuminazione, illuminazione di emergenza I Servizi: Spogliatoi, Lavelli, Servizi igienici VIDEOTERMINALI Decreto Legislativo 81/2008 Decreto ministeriale 2 ottobre
DettagliI VIZI DI REFRAZIONE EMMETROPIA ACCOMODAZIONE. Occhio: sistema diottrico con potere refrattivo 60 D
I VIZI DI REFRAZIONE Dr. Umberto Benelli U.O. Oculistica Universitaria EMMETROPIA Occhio: sistema diottrico con potere refrattivo 60 D Emmetropia: quando ad accomodazione rilasciata i raggi luminosi vanno
DettagliSi definisce astigmatico l occhio che con l accomodazione completamente
ASTIGMATISMO Si definisce astigmatico l occhio che con l accomodazione completamente rilassata focalizzerà l immagine di un punto posto ipoteticamente all infinito in due focali rappresentate da due linee
DettagliLA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE
Ergonomia / Videoterminali / Utilizzo sicuro dei VDT LA POSTAZIONE AL VIDEOTERMINALE Introduzione Gli aspetti posturali connessi al lavoro al VDT sulla salute dei lavoratori sono stati studiati da molti
DettagliLa semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce
4. Esercizi raccomandati La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce una indicazione ed un invito ad adottare un vero e proprio stile di vita sano, per tutelare l integrità e conservare
DettagliL'occhio umano e le malattie
Calonghi Giovanna - L'occhio umano e le malattie 1 / 7 Elaborato per l'esame " Didattica e Laboratorio di Fisica, classe 59" Prof. Miranda Pilo, Dott. Maria Teresa Tuccio Specializzanda: Calonghi Giovanna
DettagliLAVORO AI VIDEOTERMINALI LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI
LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI DEFINIZIONI LAVORO AI VIDEOTERMINALI VIDEOTERMINALE (VDT): uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato.
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI GRUPPI OMOGENEI (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.)
CITTA DI ALESSANDRIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE P.ZZA DELLA LIBERTA N. 1 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI GRUPPI OMOGENEI (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.) Direzione Programmazione e Controllo
DettagliVilla Altieri - Albano Laziale
IL NUOVO TESTO UNICO SULLA PREVENZIONE AGGIORNATO AL D. Lgs. 106/2009: INDICAZIONI PER I DIRIGENTI DI UN AZIENDA SANITARIA Villa Altieri - Albano Laziale Attività ai videoterminali BRUNO PICCOLI ISTITUTO
Dettagli10 consigli per la salute e il benessere degli addetti ai lavori
L ergonomia al microscopio 10 consigli per la salute e il benessere degli addetti ai lavori 1 Regolare correttamente l altezza della sedia. Per lavorare in maniera confortevole è importante adattare gli
DettagliSCHEMA ANALISI ERGONOMICA
SCHEMA ANALISI ERGONOMICA CODICE DELLA POSTAZIONE DI LAVORO N DI MAPPA AZIENDALE COGNOME E NOME SESSO..M F... DATA DI NASCITA.DATA DI ASSUNZIONE MANSIONE. ATTIVITA' SVOLTA REPARTO. ORE DI LAVORO AL GIORNO.ORE
DettagliRischi trasversali. Relatore: dott.ssa Cristina Iani
Rischi trasversali Movimentazione manuale carichi, utilizzo di videoterminali, principi ergonomici Relatore: dott.ssa Cristina Iani Dipartimento Scienze Sociali, Cognitive e Quantitative Riferimenti bibliografici
DettagliLA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI
Collana Cultura della Sicurezza LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI Quaderno informativo N. 9 Collana Cultura della Sicurezza LA SICUREZZA NELL UTILIZZO DEI VIDEOTERMINALI Quaderno informativo
DettagliPROCEDURA 05/B UTILIZZO ERGONOMIA POSTAZIONI VIDEOTERMINALI
PROCEDURA 05/B UTILIZZO ERGONOMIA POSTAZIONI VIDEOTERMINALI ATTREZZATURE Osservazione generale. L'utilizzazione in sé dell'attrezzatura non deve essere fonte di rischio per i lavoratori. Spazio Come indicato
DettagliEsercitazioni Medicina del Lavoro LA VALUTAZIONE DEI LAVORATORI ADDETTI AL VIDEOTERMINALE
Universita degli Studi di Milano - Bicocca Facolta di Medicina e Chirurgia Esercitazioni Medicina del Lavoro LA VALUTAZIONE DEI LAVORATORI ADDETTI AL VIDEOTERMINALE 12 MARZO 2009 Definizioni D.Lgs. 81/08
DettagliSicurezza nei luoghi di lavoro
Sicurezza nei luoghi di lavoro Il termine ergonomia indica l insieme delle tecniche, degli strumenti e degli accorgimenti che consentono di creare un ambiente di lavoro sicuro e confortevole. Le norme
DettagliLavori di precisione Come adattare correttamente la postazione di lavoro. Consigli per i lavoratori
Lavori di precisione Come adattare correttamente la postazione di lavoro Consigli per i lavoratori Adattare la postazione di lavoro per migliorare il benessere Avvertite bruciore agli occhi, mal di testa,
DettagliLavoro al Videoterminale. Ai sensi del D.Lgs. 81/08 Titolo VII Attrezzature munite di VDT
Lavoro al Videoterminale Ai sensi del D.Lgs. 81/08 Titolo VII Attrezzature munite di VDT Campo di applicazione (art. 172) Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative che comportano
Dettagli1.Visione_01 Ottica geometrica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona
1.Visione_01 Ottica geometrica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Principi di refrazione delle lenti, indice di refrazione
DettagliProcedura di sicurezza Postazioni Videoterminale
LICEO STATALE G. TURRISI COLONNA Procedura di sicurezza Postazioni Videoterminale Revisione: 00 Data: 29/03/2011 1 A emissione OGGETTO Indicazioni riguardanti la corretta gestione delle postazioni di lavoro
DettagliESSERE OPERATI DI CATARATTA
DIPARTIMENTO CHIRURGICO SPECIALISTICO Unità Operativa di Oculistica Direttore: Prof. Paolo Perri ESSERE OPERATI DI CATARATTA OPUSCOLO INFORMATIVO PER I PAZIENTI Gentile Signora/e, questo opuscolo ha lo
DettagliPer minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta.
Lo stress Fattori di stress: Scarsa conoscenza del software e dell hardware; mancanza di informazioni sulla progettazione, sull organizzazione e sui e sui risultati del lavoro; mancanza di una propria
DettagliAddetto al Videoterminale Sett. Amministrativo/Ufficio
1 Indice LA FIGURA DEL LAVORATORE AI VIDEOTERMINALI... 7 Chi è? 7 Quale formazione? 7 IN BREVE... 8 Le istruzioni per l uso corretto del computer 8 LA LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO... 9 Significato della
DettagliDispense tratte dal manuale Inail
Dispense tratte dal manuale Inail Relazionare tenendo conto dei seguenti punti: Quali sono i possibili disturbi dovuti al lavoro al videoterminale? Cosa si può fare per evitarli? (posizione del monitor
DettagliErgonomia in uffi cio. Per il bene della vostra salute
Ergonomia in uffi cio Per il bene della vostra salute Ogni persona è unica, anche per quanto riguarda la struttura corporea. Una postazione di lavoro organizzata in modo ergonomico si adatta a questa individualità.
DettagliVideoterminali LINEE GUIDA SULL USO DEI. Azienda ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Garibaldi C a t a n i a
Azienda ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Garibaldi C a t a n i a Direttore Generale: Dr. A. Pellicanò LINEE GUIDA SULL USO DEI Videoterminali Servizio di Prevenzione e Protezione
DettagliIl D.Lgs. 81/08 Titolo VII
Opuscolo Informativo per il lavoratore Il D.Lgs. 81/08 Titolo VII USO DEL VIDEOTERMINALE 1 INDICE GENERALE: Capitolo 1: Definizioni e normativa - Titolo VII D.Lgs. 81/08:.....pag. 4 Obblighi del datore
DettagliVIDEOTERMINALI & SALUTE
VIDEOTERMINALI & SALUTE note informative per il personale dell Istituto note informative per il personale dell Istituto Pagina 1 Il presente documento informativo è stato promosso dal Servizio di Prevenzione
DettagliUnità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.
Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Nino Basaglia MODULO DIPARTIMENTALE ATTIVITÀ AMBULATORIALE Responsabile: Dott. Efisio
DettagliUFFICI E LAVORO AI VIDEOTERMINALI
Scheda Tecnica 06 - Uffici e lavoro ai vdtpagina 1 di 6 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA Servizi di Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro - Unità Operativa
DettagliSpecchio parabolico: MIRASCOPE. a cura di Pietro Pozzoli
Specchio parabolico: MIRASCOPE Proprietà coinvolte: Rifrazione dei raggi partenti dal fuoco lungo rette parallele all asse Focalizzazione dei raggi paralleli all asse sul fuoco PUNTO DI VISTA FISICO: Quali
DettagliLa Prevenzione del Rischio da MMC. Introduzione. Newsletter 08/2014
Codroipo, lì 15 settembre 2014 Prot. 4714LM La Prevenzione del Rischio da Movimentazione Manuale dei Carichi MMC Introduzione Newsletter 08/2014 ECONSULTING del dott. Luciano Martinelli Via Roma, 15 int.
Dettagliper Presbiopia Che distanza c è tra te e il bello della vita?
Che distanza c è tra te e il bello della vita? Indice Multifocali L occhio funziona come una macchina fotografica. Per capire facilmente il meccanismo dell occhio umano possiamo paragonarlo ad una macchina
DettagliOcchiali forati Naturalight
1 Occhiali forati Naturalight Con gli occhiali Naturalight puoi vedere meglio e migliorare la qualità della vista Gli occhiali forati (stenopeici) Naturalight non hanno lenti graduate, ma due dischi in
DettagliPREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI DERIVANTI DALL USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI PREMESSA ORGANIZZAZIONE DELL AREA DI LAVORO
PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI DERIVANTI DALL USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI PREMESSA... Lungi dal volere riportare aridamente le prescrizioni in merito all uso di attrezzature munite
DettagliVIDEOTERMINALI E PREVENZIONE
VIDEOTERMINALI E PREVENZIONE 1 USO DEI VDT: NORMATIVA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO L uso di attrezzature munite di videoterminali (VDT) è disciplinato in Italia dal D.Lgs 81/08 TITOLO VII (art.i. 172-179).
DettagliCenni di Macrofotografia
Cenni di Macrofotografia Definiamo il termine MACROFOTOGRAFIA Per comprendere il termine «Macrofotografia», bisogna necessariamente introdurre il concetto di «rapporto di riproduzione» o semplicemente
DettagliFTA-I-ClimIllumn-V.ppt - ESCLUSIVO uso didattico interno - videoterminali
ottobre 2008 1 elio giroletti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA dip. fisica nucleare e teorica via bassi 6, 27100 pavia, italy tel. 038298.7905 - girolett@unipv.it - www.unipv.it/webgiro microclima, illuminazione
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO COME SI STA SEDUTI ATTENTI ALLA VISTA! COMPAGNO DI GIOCHI
SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI ANNO SCOLASTICO 2006/2007 LABORATORIO ATTENTI ALLA VISTA! COME SI STA SEDUTI COMPAGNO DI GIOCHI ATTENTI ALLA VISTA! NO NO SI SI Da evitare le fonti di luce davanti o dietro
DettagliLavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi
Lavoro al videoterminale I nove consigli per lavorare comodi Evitare riflessi e abbagliamenti Posizionare lo schermo e il tavolo parallelamente alla finestra per evitare riflessi e abbagliamenti fastidiosi
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (Titolo VI del D. Lgs. 81/2008 s.m.i.) INDICE 1. SOLLEVARE E TRASPORTARE 3 1.1. LA RMATIVA 3 2. EFFETTI SULLA SALUTE 4 3. PRINCIPI DI PREVENZIONE 4 3.1. MOVIMENTI 4 3.2.
DettagliOCCHIALI OCCHIALI SU MISURA CHE COSA C È SULL ETICHETTA
OCCHIALI OCCHIALI SU MISURA La vendita al pubblico di occhiali e lenti su misura, protettive e correttive dei difetti visivi, è consentita solo ai soggetti in possesso del titolo abilitante all esercizio
DettagliINTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA
INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA Il nucleo (o core ) di una fibra ottica è costituito da vetro ad elevatissima purezza, dal momento che la luce deve attraversare migliaia di metri di vetro del nucleo.
DettagliL OCCHIO L OCCHIO : STRUTTURA E FUNZIONAMENTO MIOPIA, IMPERMETROPIA, ASTIGMATISMO I DECIMI LE DIOTTRIE IL CRISTALLINO IL CAMPO VISIVO
L OCCHIO L OCCHIO : STRUTTURA E FUNZIONAMENTO MIOPIA, IMPERMETROPIA, ASTIGMATISMO I DECIMI LE DIOTTRIE IL CRISTALLINO IL CAMPO VISIVO L ESAME DEL FONDO OCULARE ESAME OCULISTICO DEL BAMBINO 1 L OCCHIO 2
DettagliAnalisi Visiva. Conoscere la potenzialità dell apparato ottico
Analisi Visiva "M.I.R.VI." non è una medicina e nemmeno una terapia. Lo scopo primario sta nel rieducare al naturale funzionamento l occhio e la mente. È una tecnica non invasiva: non utilizza e non prescrive
DettagliDavanti al PC - Le ultime novità
Davanti al PC - Le ultime novità Le nuove regole alla luce dei cambiamenti legislativi Le linee guida d'uso dei videoterminali (Decreto 2 ottobre 2000 del Ministero del lavoro e della previdenza sociale)
DettagliPREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA
PREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA Indicazioni Generali Gli esercizi Consigli utili Indicazioni generali Questo capitolo vuole essere un mezzo attraverso il quale si posso avere le giuste informazioni
DettagliLa propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile
Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul
DettagliValutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione
31 Congresso Nazionale di Igiene Industriale Valutazione Ergonomica del rischio da videtoerminali una metodologia di valutazione Relazione a cura Ing. Diego Cerra Solve Consulting s.r.l. 31 Congresso Nazionale
Dettaglirischi in negozio CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI
CULTURA DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NEL TERZIARIO E NEI SERVIZI rischi in negozio Cultura della sicurezza patrimonio comune del mondo del lavoro: impresa, lavoratori e parti sociali. Il testo unico sulla
DettagliESERCIZI PER LA VISTA UTILI A CHI LAVORA AL COMPUTER
Servizio di ESERCIZI PER LA VISTA UTILI A CHI LAVORA AL COMPUTER PAG.2 DI PAG.6 Ecco alcuni esercizi che puoi fare quotidianamente e che aiutano a prevenire quei fastidiosi disturbi della vista dovuti
DettagliPiccoli suggerimenti di semplici esercizi sia per la rieducazione visiva che per rilassare il nostro apparato muscolare
Piccoli suggerimenti di semplici esercizi sia per la rieducazione visiva che per rilassare il nostro apparato muscolare Dott. Ft Barbara Rocchi Usl 5 Pisa- Pontedera L ESERCIZIO FISICO COSTANTE E MODERATO
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Pag. 1/11 Lavoro al videoterminale 10 consigli utili per tutelare la salute e il benessere dei lavoratori Fonte: SUVA Pro - Svizzera 1 di 11 Pag. 2/11 Lo schermo è posizionato in modo che la sorgente luminosa
DettagliIL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A
IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione
DettagliASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI
REGIONE BASILICATA ASM AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA AMBITO TERRITORIALE DI MONTALBANO JONICO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA SALUTE UMANA U.O. DI PREVENZIONE, PROTEZIONE ED IMPIANTISTICA NEI LUOGHI
DettagliPer ulteriori informazioni si può rivolgere al suo responsabile commerciale o al customer service Carl Zeiss Vision.
EN_20_010_3200I - LO_Z/17 2012_01 Valli Per ulteriori informazioni si può rivolgere al suo responsabile commerciale o al customer service Carl Zeiss Vision. Carl Zeiss Vision Italia Spa Via S. e P. Mazzucchelli,
DettagliLa movimentazione manuale dei carichi
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE "EINSTEIN" Torino (TO) La movimentazione manuale dei carichi Note informative per la sicurezza e la salute sul lavoro Decreto Legislativo n. 9 aprile 2008 n. 81 Procedura
DettagliUniversità degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico
Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Parte teorica Fenomenologia di base La luce che attraversa una finestra, un foro, una fenditura,
DettagliOPUSCOLO PER I LAVORATORI RISCHI CONNESSI ALL USO DEL VDT
OPUSCOLO PER I LAVORATORI RISCHI CONNESSI ALL USO DEL VDT RISCHI FISICI - I VIDEOTERMINALI Definizioni (videoterminale, posto di lavoro e lavoratore) Videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico
DettagliCONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1
Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale
DettagliMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione Limite di peso da sollevare da soli Maschi adulti 25 Kg femmine adulte 20 Kg maschi adolescenti 20 Kg femmine adolescenti
DettagliLo stare seduti, tuttavia, non è una funzione statica ma, al contrario, dinamica e discontinua.
L attività lavorativa trova nella seduta uno dei principali protagonisti. Ci si siede per lavorare a videoterminale, per riunirsi, per telefonare, per scrivere ma anche per rilassarsi e recuperare energie.
DettagliFasi dei processi sensoriali
Il sistema visivo Fasi dei processi sensoriali Sebbene i sistemi sensoriali siano diversi vi sono tre fasi comuni a tutti: la presenza di uno stimolo fisico una serie di eventi attraverso i quali lo stimolo
DettagliComfortControl 01 BLOCCO DELL INCLINAZIONE 02 TENSIONE DELL INCLINAZIONE 05 ALTEZZA DELLA SCHIENA 06 ANGOLO DELLO SCHIENALE 03 PROFONDITÀ DEL SEDILE
Passo 1: Sbloccate la vostra sedia. 01 BLOCCO DELL INCLINAZIONE Passo 2: Adattate la sedia al vostro corpo. 02 TENSIONE DELL INCLINAZIONE 03 PROFONDITÀ DEL SEDILE 04 ALTEZZA DEL SEDILE Passo 3: Adattate
DettagliLinee Guida per le Aziende su: Prevenzione delle Disabilità e degli Infortuni alla Vista
Quaderno n.1 IRCCS Fondazione G.B. Bietti per lo Studio e la Ricerca in Oftalmologia ONLUS Linee Guida per le Aziende su: Prevenzione delle Disabilità e degli Infortuni alla Vista Istituzione Promotrice:
DettagliIl microscopio ottico. La parola microscopio è stata coniata dai membri dell Accademia dei Lincei di cui faceva parte anche Galileo Galilei
Il microscopio ottico La parola microscopio è stata coniata dai membri dell Accademia dei Lincei di cui faceva parte anche Galileo Galilei Ingrandimento Un oggetto può essere visto a fuoco se posizionato
DettagliMovimento e benessere per la nostra schiena
Movimento e benessere per la nostra schiena Siamo fatti così... Corso di ginnastica posturale correttiva Sciolze 2011 La colonna vertebrale rappresenta la struttura portante del nostro corpo ed è capace
DettagliIl sistema nervoso e la percezione (parte III) Occhio e visione
Il sistema nervoso e la percezione (parte III) Occhio e visione Anatomia e funzione dell occhio (I) Lo sguardo gioca un ruolo essenziale nella relazione tra individui. Nel modulare lo sguardo rispondiamo
DettagliRischi connessi all organizzazione del lavoro e di natura ergonomica: rischio. Tutela delle lavoratrici madri
MODULO 1 Organizzazione della prevenzione aziendale e valutazione dei rischi Rischi connessi all organizzazione del lavoro e di natura ergonomica: rischio connesso all uso dei videoterminali e movimentazione
DettagliLa forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara
La forza La definizione di forza Per forza s intende la capacità dell apparato neuro- muscolare di vincere o contrapporsi a un carico esterno con un impegno muscolare. La classificazione della forza Tipi
DettagliStrabismo Lo sviluppo della capacita' visiva Sistema sensoriale e sistema motorio
Lo sviluppo della capacita' visiva: Il sistema visivo completa il proprio sviluppo nei primi anni di vita del bambino, grazie alla progressiva maturazione delle strutture che collegano occhio e cervello.
DettagliOttica geometrica. L ottica geometrica tratta i. propagazione in linea retta e dei. rifrazione della luce.
Ottica geometrica L ottica geometrica tratta i fenomeni che si possono descrivere per mezzo della propagazione in linea retta e dei fenomeni di riflessione e la rifrazione della luce. L ottica geometrica
DettagliSpecificità visita oculistica pediatrica
Oftalmologia pediatrica Specificità visita oculistica pediatrica Nei bambini il periodo che va dai 6 mesi fino ai 10-12 anni è decisivo per il raggiungimento della stabilità visiva I danni che si verificano
Dettagli