Il servizio idrico e relativi scenari

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1 Il servizio idrico e relativi scenari Milano, 26 Novembre 2013 Silvio Bosetti Direttore Generale Fondazione EnergyLab

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5 SPESA MEDIA ANNUA (rapporto 2011 CONVIRI) Famiglia composta da tre persone: consumo giornaliero 150 litri per componente e 170 m3 annui La spesa per una famiglia che consuma 200 m3 annui è media pari a 261 /anno (da un minimo di 110 ad un massimo di 476) L acquedotto incide per 130, la fognatura per 35, la depurazione per 84, la quota fissa per 20. L incremento di tariffa tra il 2007 ed il 2009 è stato del 12%. Dal 2004 l aumento medio annuo è stato intorno al 5,1% In Europa, con la spesa per consumi di 200 m3, Berlino è la città più cara (970 ) seguita da Varsavia (960) e Zurigo (648). A Barcellona sono 450, ad Atene 265. I più cari in Italia sono in Toscana (tra 404 e 450 ) (Fonte SMAT Torino) Il costo medio unitario in Europa varia tra i 4,80 di Berlino e 1,00 di alcuni ATO nazionali. Nel 2011, per consumi pari a 100 m3, lievemente sopra i 200 sono costati nell ATO 5 del Piemonte e ATO 3 delle Marche, poco sotto i 90 sono 4 ATO della Lombardia, 2 in Piemonte, 1 in Lazio, Campania e Fondazione EnergyLab 4

6 Contesto normativo e regolatori relativo alla gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) La riforma della gestione del Servizio Idrico Integrato (SII), avviata in Italia con la legge 36/94, abrogata e sostanzialmente ripresa con il D.Lgs. 152/2006, aveva l obiettivo di favorire lo sviluppo dell industria dei servizi idrici, promuovendone una gestione imprenditoriale in grado di superare modelli gestionali obsoleti e di far fronte ai cospicui investimenti, di cui necessitava il settore negli anni 90. Subito dopo l emanazione della legge 36/94, le regioni hanno avuto i compiti più delicati in quanto, oltre a determinare i confini degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), dovevano accompagnare il processo di riorganizzazione dei servizi indicando le modalità istitutive delle Autorità di Ambito (AATO) e le condizioni per renderle pienamente operative, nonché definire le convenzioni tipo che dovevano disciplinare i rapporti tra le Autorità d Ambito e i gestori. Le AATO effettuano la ricognizione delle opere, la programmazione delle infrastrutture idriche e l affidamento del SII a gestori secondo le forme e i modi previsti dalla legge. L attuale assetto istituzionale del servizio idrico integrato è in via di mutamento soprattutto per quanto concerne la regolazione, sia a livello locale che nazionale. Infatti l art. 2 comma 186 bis della legge 191/2009 (Finanziaria 2010) e successive proroghe prevede, a partire dal 1 gennaio 2012, la soppressione delle Autorità di Ambito ed il correlativo obbligo per le regioni, entro la stessa data, di disciplinare con legge l attribuzione delle funzioni oggi esercitate dalle Autorità, secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. A fronte delle novità normative e dell abolizione degli ATO, come è cambiata la gestione delle rete idriche? Quali scenari ci si aspetta? Quali responsabilità e per chi? Quale ruolo per l AEEG? Fondazione EnergyLab 5

7 È pubblicato sulla GU il decreto che individua le funzioni dell AEEG circa la regolazione ed il controllo dei servizi idrici (1/2) DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 luglio 2012 Individuazione delle funzioni dell Autorità per l energia elettrica ed il gas attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici, ai sensi dell articolo 21, comma 19 del decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n Sarà il ministero dell'ambiente ad adottare gli indirizzi per - assicurare il coordinamento ad ogni livello di pianificazione delle funzioni inerenti gli usi delle risorse idriche, individuando obiettivi generali e priorità di intervento; - fissare gli standard di qualità della risorsa; - definire criteri e indirizzi per favorire il risparmio idrico, l'efficienza nell'uso della risorsa idrica e per il riutilizzo delle acque reflue; - a definire i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua; - definire i criteri per la determinazione della copertura dei costi relativi ai servizi idrici, diversi dal servizio idrico integrato e da ciascuno dei singoli servizi che lo compongono; - definire gli obiettivi generali di qualità del servizio idrico integrato sul territorio nazionale, sentite le regioni, i gestori e le associazioni dei consumatori. Fondazione EnergyLab 6

8 È pubblicato sulla GU il decreto che individua le funzioni dell AEEG circa la regolazione ed il controllo dei servizi idrici (2/2) L'Autorità dovrà operare sulla base dei principi di garanzia della diffusione, fruibilità e qualità del servizio all'utenza in modo omogeneo sull'intero territorio nazionale; dovrà definire un sistema tariffario equo, certo, trasparente, non discriminatorio; tutelare i diritti e degli interessi degli utenti; garantire la gestione dei servizi idrici in condizioni di efficienza e di equilibrio economico e finanziario; attuare i principi comunitari «recupero integrale dei costi» e «chi inquina paga». Tra i compiti specifici, l'aeeg dovrà definire i livelli minimi e gli obiettivi di qualità del servizio idrico integrato, prevedendo prevede premialità e penalità, potrà acquisire documenti, fare ispezioni e irrogare sanzioni amministrative pecuniarie e, in caso di reiterazione delle violazioni, proporre al soggetto affidante la sospensione o la cessazione dell'affidamento. L'Autorità dovrà inoltre determinare gli obblighi di indennizzo automatico in favore degli utenti in caso di violazione dei provvedimenti adottati; predisporre una o più convenzioni tipo per la regolazione dei rapporti tra autorità competenti all'affidamento del servizio e soggetti gestori; definire le componenti di costo inclusi i costi finanziari degli investimenti e della gestione per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato; predisporre e rivedere periodicamente il metodo tariffario per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato Fondazione EnergyLab 7

9 La configurazione delle rete idrica in Italia Espansione della rete idrica (km) Classificazione della rete idrica per materiale Materiale % della rete Ghisa 18,5% Ghisa duttile 39,7% Acciaio 4,9% Cemento 17,3% Plastica 19,6 TOTAL 100% Più del 90% della rete di distribuzione è costituita da tubature con diametro inferiore ai 24 Più del 63% della rete di distribuzione è costituita da ferro Fondazione EnergyLab 8

10 Configurazione e caratteristiche dei 93 Ambiti Territoriali Ottimali previsti dalla normativa ATO Previsti ed insediati Fonte Conviri Fondazione EnergyLab 9

11 Configurazione cartografica degli Ambiti Territoriali Ottimali Forma associativa degli ATO Fonte Conviri Cartografia degli ATO per classe di popolazione Fonte Conviri Fondazione EnergyLab 10

12 Il piano d ambito Dopo aver analizzato lo stato delle infrastrutture ed aver definito i livelli di servizio, il confronto tra la situazione esistente e l insieme degli obiettivi consente all AATO di individuare gli elementi di criticità sui quali è necessario intervenire con il piano degli investimenti. La definizione delle aree critiche assegna una dimensione e una priorità ai problemi, in modo da definire lo scopo di ciascun intervento in termini di obiettivi quantificabili. L area critica è un area territoriale caratterizzata in modo omogeneo da un problema organizzativo o tecnico, in riferimento a uno o più livelli di servizio, per il quale è necessario un progetto di intervento. La normativa di settore (D.Lgs. 152/2006 e DMLLPP 1/08/96, noto come Metodo Normalizzato) prevede, inoltre, che ogni tre anni debba essere effettuata la revisione ordinaria delle tariffe e quindi del piano di ambito. L aggiornamento del piano può, tuttavia, essere effettuato prima del periodo regolatorio, nel caso in cui l AATO registri significativi scostamenti fra i dati di previsione e i dati di consuntivo (Art. 8, Metodo Normalizzato). Stato di avanzamento delle revisioni dei piani d ambito Fonte Conviri Fondazione EnergyLab 11

13 A seguito delle fasi propedeutiche sono stati definiti gli affidamenti Affidamenti effettuati Dati di sintesi Fonte Conviri Fondazione EnergyLab 12

14 Stima degli investimenti: stima dell AEEG In relazione agli investimenti del comparto l Autorità per l energia elettrica e il gas, nel Documento di Consultazione n. 339/2013/R/IDR del 25/7/13, ha stimato un fabbisogno complessivo di oltre 65,15 miliardi di euro (2,17 miliardi di euro l anno), a valori 2011, per i prossimi trent anni. Considerando, però anche gli interventi necessari per il rispetto degli impegni assunti a livello comunitario, l Autorità avanza una valutazione complessiva della spesa per investimenti nel settore idrico di 5,07 miliardi di euro l anno fino al 2015, per un totale di 15,20 miliardi di euro nel prossimo triennio, Fondazione EnergyLab

15 TARIFFE: il rapporto segnala che non tutti le AATO compilano il SIVIRI ma il campione è significativo (70% popolazione) Le tipologie: Domestico, Domestico non residente, Agricolo, Zootecnico, Artigianale, Industriale, Pubblico, Usi diversi Su 360 bacini esaminati (41 milioni di abitanti) 309 usano il metodo normalizzato e 51 il metodo CIPE Le medie semplici degli scaglioni variano da 76 m3 del primo ai 309 m3 dell ultimo Un centinaio di bacini applicano un unica tariffa, ed un altro centinaio cinque (il rimanente applicano tra due e quattro). Le tariffe medie del servizio acquedotto passano da 0,38 /m3 (scaglione tariffa agevolata) ad 1,48 del quinto scaglione Le tariffe medie del servizio fognatura sono pari a 0,15 /m3 e per la depurazione 0,36 /m3 Fondazione EnergyLab 14

16 RAPPORTO CONVIRI: gli investimenti previsti nei Piani d Ambito (dati da campione di 112 gestori) Sono stati raccolti i dati in merito agli investimenti previsti originariamente nei documenti di pianificazione, dal primo documento entrato in vigore nel 1999 ad oggi, relativamente ad un campione di 112 gestori, che servono più di 37 milioni di cittadini. Si nota che gli investimenti previsti complessivamente, al lordo dei contributi a fondo perduto, sono più di 29 miliardi. Ciò si traduce, in media, in investimenti per abitante di 786, ossia quasi 42 l anno per abitante su un periodo medio di affidamento di 19 anni. Anzitutto, si nota che ben 22 gestioni hanno adottato un PPA, di durata media pari a 3 anni, prevedendo un monte investimenti pro capite da realizzare pari a 192, di gran lunga inferiori agli 801 previsti nei PDA. Per contro, il valore medio annuo pro capite degli investimenti previsti nei PPA è quasi il doppio rispetto a quello dei PDA ( 63 circa rispetto a 34 circa). Investimenti previsti nei piani originari (dal 1999 ad oggi, al lordo dei contributi a fondo perduto) Campione di 112 gestori per copertura di 37 milioni citttadini Fonte Conviri Ripartizione degli investimenti previsti nei piani originari secondo la fonte primaria di finanziamento (dal 1999 ad oggi, campione di 112 gestioni) Campione di 112 gestori per copertura di 37 milioni citttadini Fonte Conviri Quanti sono esattamente gli investimenti relativi al 100% della popolazione e dei gestori? Fondazione EnergyLab 15

17 I segmenti degli investimenti previsti (dati da campione di 76 gestori) Ripartizione per segmento degli investimenti programmati al lordo dei contributi a fondo perduto (campione di 76 gestioni) Fonte Conviri Fondazione EnergyLab 16

18 La tipologia degli investimenti (dati da campione di 76 gestori) Ripartizione per tipologia degli investimenti programmati al lordo dei contributi a fondo perduto (campione di 76 gestioni) Fonte Conviri Fondazione EnergyLab 17

19 L insufficienza di copertura finanziaria e le mancate autorizzazioni sono le prime motivazioni di mancata realizzazione intervento Andamento temporale dello stock di investimenti realizzati e programmati ( , miliardi di euro, al lordo dei contributi) Fonte Conviri Cause dello scostamento degli investimenti realizzati rispetto a quelli previsti Fonte Conviri Fondazione EnergyLab 18

20 Gli strumenti finanziari a disposizione del gestore Fonte ANEA Fondazione EnergyLab 19

21 Le principali stime prevedono un investimenti di circa 15 miliardi di euro nel solo 2010 per il mantenimento e l espansione della rete Spese capitali per il mantenimento ed espansione della rete idrica italiana (2010) 15.7 miliardi di euro Mantenimento 9.4 miliardi di euro Espansione 6.3 miliardi di euro Fonte Utilitatis stime sul 100% delle infrastrutture Fondazione EnergyLab 20

22 La legge di Stato per finanziare Il ddl legge stabilità 2014, AS 1120, prevede un fondo presso il Ministero dell Ambiente, per il triennio , onde finanziare un piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, destinato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani. Sulle possibili modalità di finanziamento del servizio invece ci sono invece alcune ipotesi, analizzate dall Autorità nel succitato Documento di Consultazione n. 339/2013/R/IDR, incluse le proposte dei gestori, che possono essere così sintetizzate: emissione di c.d. hydro-bond da parte delle società, anche non quotate, che gestiscono il servizio; fondi di sviluppo, alimentati con componenti tariffarie, tramite forme di perequazione, a livello nazionale o a livello locale; intervento specifico della Cassa Depositi e Prestiti (puramente finanziario anche attraverso un fondo dedicato ovvero patrimoniale rilevando alcuni equity pubblici); tassazione aggiuntiva dedicata su alcuni beni non essenziali volta alla costituzione di uno specifico fondo; introduzione di un meccanismo di creazione dei certificati di efficienza idrica (certificati blu); utilizzo di project financing e di fondi comunitari. Fondazione EnergyLab

23 La Fondazione EnergyLab promuove la ricerca e l innovazione nel settore dell ambiente e dell energia Promuove il finanziamento per la ricerca e l innovazione nel settore dell energia anche tramite la partecipazione a Bandi europei accessibili tramite il Servizio Progetti Europa Sviluppa programmi di approfondimento, divulgazione e sensibilizzazione sulle tematiche energetiche, ambientali e del territorio Eroga assistenza ad imprese ed enti pubblici nel supporto strategico allo sviluppo delle tematiche energetiche ed ambientali Supporta la creazione della classe dirigente nel settore energetico del futuro con eventi di orientamento Grazie per l attenzione! Fondazione EnergyLab

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